1 / 73

Sicurezza nei laboratori di Chimica e Biologia

Sicurezza nei laboratori di Chimica e Biologia. A cura della prof.ssa Fino Maria Pia. Manuale di rischio chimico. Sicurezza : caratteristica di ciò che non presenta pericoli o ne è ben difeso .

lucas
Télécharger la présentation

Sicurezza nei laboratori di Chimica e Biologia

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Sicurezza nei laboratori di Chimica e Biologia A cura della prof.ssa Fino Maria Pia

  2. Manuale di rischio chimico Sicurezza: caratteristica di ciò che non presenta pericoli o ne è ben difeso. Salvaguardia dell’integrità psicofisica di chi lavora. Sicurezza e salute sono un diritto di tutti che a tutti pone doveri per essere garantito. I doveri competono a tutti i componenti della linea organizzative, quali D.L., RdL e Lavoratore. Esistono norme emanate allo scopo di ridurre i rischi e la loro entità; le principali appartengono al campo legislativo e come tale sono corredate di sanzioni per i soggetti inadempienti. Questo manuale ha lo scopo di dare un’informazione generale sui rischi presenti nei laboratori in cui si usano sostanze chimiche.

  3. Normativa VigenteT.U. D.Lgs. 81/08

  4. Definizioni: PERICOLO: RISCHIO

  5. INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI: definizioni • Infortunio:evento dannoso che si verifica in occasione di lavoro per una causa violenta e che pregiudicano, temporaneamente o permanentemente, la capacità lavorativa. • Malattie professionali: alterazione dello stato di salute di un lavoratore originata da cause inerenti allo svolgimento della prestazione di lavoro. • Rischi per la sicurezza:legati a danni acuti e fatti esterni che agiscono rapidamente sulla persona e costituiscono un nesso di causa/effetto con la lesione. • Rischi per la salute:legati a danni progressivi e cronici provocati da fattori esterni che agiscono lentamente sulla persona addetta alle specifiche lavorazioni pericolose.

  6. INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI: esempi

  7. L’ANALISI DEL RISCHIO Video 1(valutazione dei rischi) Video 2 (attenzione_pericoli)

  8. Il Rischio Dalle norme tecniche: • PERICOLO “fonte di potenziale danno” • ESPOSIZIONE AL PERICOLO “situazione in cui il pericolo diventa concreto, cioè situazione in cui una persona è esposta al pericolo” • DANNO “lesione fisica alla persona come conseguenza diretta o indiretta di esposizione al pericolo”

  9. Stima qualitativa del rischio • Si basa sulla valutazione di due elementi: • Probabilità del verificarsi di un evento dannoso. • Magnitudo delle conseguenze(entità del danno)

  10. LA STIMA DEL RISCHIO Esempio di definizione di scale di valutazione qualitative: PROBABILITÀ MAGNITUDO • Bassissima • Medio-bassa • Medio- alta • Elevata • Trascurabile • Modesta • Notevole • Ingente

  11. LA STIMA DEL RISCHIO PROBABILITÀ 1 Bassissima L’evento dannoso è improbabile. La sua manifestazione è legata al contemporaneo verificarsi di più eventi indipendenti e poco probabili. L'evento non si è mai presentato durante l'attività produttiva. 2 Medio – bassa L’evento dannoso è poco probabile ma possibile. E’ legato al contemporaneo verificarsi di più eventi non necessariamente indipendenti e di probabilità non trascurabile. L'evento si è presentato raramente durante l'attività produttiva.

  12. LA STIMA DEL RISCHIO PROBABILITÀ 3 Medio – alta L’evento dannoso è probabile. Tipicamente legato a funzionamenti anomali delle macchine e degli impianti, non rispetto delle procedure di lavoro, non utilizzo dei mezzi di prevenzione e protezione. L'evento si è presentato con una certa frequenza durante l'attività produttiva. 4 Elevata L’evento dannoso è altamente probabile. Con le stesse caratteristiche precedenti, tende a verificarsi diverse volte. L'evento si presenta molto frequentemente nell'attività produttiva.

  13. LA STIMA DEL RISCHIO MAGNITUDO 1 Trascurabile “Il danno è rapidamente reversibile e di scarsa entità. Non comporta l’abbandono del posto di lavoro”. 2 Modesta “Il danno comporta una parziale limitazione funzionale reversibile in pochi giorni con completo ripristino della capacità lavorativa”. 3 Notevole “Il danno comporta una limitazione funzionale reversibile solo dopo un certo tempo con eventuale riduzione della capacità lavorativa”. 4 Ingente “Il danno è irreversibile e comporta una notevole e permanente riduzione della capacità lavorativa, o l’inabilità, o la morte”.

  14. RISCHI DA CARENZA ORGANIZZATIVA • “Derivano da una inefficiente organizzazione del lavoro, sia in termini gestionali, sia in termini metodologici, sia in termini operativi.” Esempi sono costituiti da: • mancanza o inefficacia di procedure interne; • scarso coinvolgimento dei dipendenti a tutti i livelli; • carenza metodologica; • non chiare attribuzioni di responsabilità • insufficiente informazione e formazione

  15. Classificazione dei rischi • Dal punto di vista della tipologia del pericolo: • RISCHI CONVENZIONALI • RISCHI SPECIFICI • RISCHI DA CARENZA ORGANIZZATIVA

  16. Classificazione dei rischi • RISCHI CONVENZIONALI • “Legati alle strutture e agli impianti, sono generalmente più noti in quanto presenti nella totalità degli ambienti di lavoro.” • Esempi di rischi convenzionali sono quelli legati a: • impianti elettrici, termici e tecnologici • stato delle strutture • barriere architettoniche

  17. Classificazione dei rischi • RISCHI SPECIFICI • “Legati alla presenza di specifici agenti • fisici, chimici, biologici. ” • Esempi di rischi specifici sono quelli legati a: • agenti fisici: rumore, vibrazioni, radiazioni ... • agenti chimici: vapori, fumi, liquidi, gas …

  18. Principali fattori di rischio. • Agenti chimici • Agenti fisici • Agenti biologici • Affollamento, ristrettezza dello spazio • Aspetti di tipo organizzativo-gestionale • Carenza di informazione.

  19. Rischio Chimico.Agente chimico

  20. VIE DI ESPOSIZIONE

  21. ETICHETTATURA DELLE SOSTANZE.

  22. INFORMAZIONI RIPORTATE SULL’ETICHETTA • NOME COMMERCIALE DEL PREPARATO. • NOMINATIVO E RECAPITO DELLA DITTA PRODUTTRICE. • NOME CHIMICO DELLA SOSTANZA. • SIMBOLI DI PERICOLO. • FRASI DI RISCHIO E CONSIGLI DI PRUDENZA (R,S) H e P. • QUANTITATIVO DEL CONTENUTO.

  23. I VECCHI E I NUOVI PITTOGRAMMI DI PERICOLO.

  24. COME E’ CAMBIATA LA LEGGE: V ANTAGGI: I NUOVI PITTOGRAMMI SONO RICONOSCIUTI A LIVELLO MONDIALE E NON PIU’ SOLO EUROPEO, CIO’ FACILITA LA COMUNICAZIONE -----------------

  25. Prima video • video DOPO

  26. ADESSO

  27. H (hazard): indicazioni di pericolo • P (precautionary): consigli di prudenza. • EUH: ulteriori informazioni di pericolo.

  28. Segnaletica di sicurezza

  29. Cartelli di divieto

  30. Cartelli di obbligo/prescrizione

  31. Cartelli di pericolo 1

  32. Cartelli di pericolo 2

  33. Cartelli di salvataggio 1

  34. Cartelli di salvataggio 2

  35. Cartelli per le attrezzature antincendio Video chiusura

  36. DPI e DPC • DPI: dispositivi di protezione individuale “attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciare la sicurezza o la salute durante il lavoro”. • DPC: dispositivi di protezione collettivi.

  37. DPIdispositivi di protezione individuale

  38. DPC

  39. STOCCAGGIO AGENTI CHIMICI

  40. NORME DI COMPORTAMENTO • Entrare in laboratorio solo in presenza dell’insegnante. • Usare sempre guanti di protezione quando si manipolano sostanze tossiche o pericolose, evitando di toccare porte maniglie telefono computer con gli stessi. • Indossare sempre il camice di protezione che deve essere di cotone al 100% o di materiale non infiammabile. • Utilizzare, quando vi sia il rischio di schizzi di sostanze pericolose, gli occhiali di protezione. È vietato l’uso di lenti a contatto senza indossare occhiali di sicurezza. • I capelli lunghi devono essere raccolti, evitare scarpe aperte e con tacchi alti. • Zaini, cappotti, ombrelli , devono essere sistemati negli appositi spazi. • Non fumare, non ingerire alimenti o bevande. • Non usare recipienti di laboratorio, frigoriferi o freezer per la conservazione di alimenti o bevande. • Prima dell’utilizzo di un qualsiasi prodotto chimico, leggere attentamente le etichette sui contenitori, con particolare riferimento alle frasi H e P. Leggere attentamente anche la scheda di sicurezza relativa al prodotto.

  41. Non utilizzare prodotti chimici prelevati da contenitori privi di etichetta. • Non mettere mai in un contenitore etichettato sostanze diverse da quelle indicate in etichetta. • Mantenere sempre perfettamente chiusi tutti i contenitori con prodotti chimici. • Ricorrere all’uso di DPC tutte le volte che le operazioni effettuate lo richiedono. • Non guardare attraverso un’apertura in un recipiente contenente una miscela di reazione. • Prelevare i reagenti con la massima cautela operando sotto cappa quando si usano sostanze particolarmente volatili, tossiche o dall’odore sgradevole, indossando apposite mascherine. • Non aspirare a bocca. • Non scaldare mai solventi infiammabili su fiamma libera. • I residui chimici di qualunque natura andranno collocati sempre solo negli appositi contenitori allestiti a questo scopo per il successivo smaltimento. • Chiudere le valvole del gas al termine del lavoro.

  42. Schede di sicurezza • Ogni sostanza presente in lab deve essere etichettata ed accompagnata dalla SDS. • Fornisce le indicazioni e le norme comportamentali da seguire quando si maneggia tale sostanza. • Rispetto all’etichetta,costituisce un sistema di informazione più completo e approfondito. • Contiene 16 voci distinte.

  43. Vedi scheda acido solforico Carlo Erba

  44. Una vita senza chimica??? • Ridurrebbe i rischi ma sarebbe un po’ scomoda • Cosa ne pensate??? • vivere senza chimica

  45. RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

  46. Titolo X del D.Lgs. 81/08 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 266 Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici

  47. RISCHIO BIOLOGICO

More Related