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IL LAVORO E LA CULTURA NELLA SALUTE MENTALE

IL LAVORO E LA CULTURA NELLA SALUTE MENTALE. Il lavoro nell’ambito delle strategie di cura e nelle politiche della salute mentale Marco D’Alema Giuseppe Salluce. LAVORO A QUALE COSTO. Dopo Freud sappiamo che: lavorare e amare sono i fondamenti della civiltà.

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IL LAVORO E LA CULTURA NELLA SALUTE MENTALE

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Presentation Transcript


  1. IL LAVORO E LA CULTURA NELLA SALUTE MENTALE Il lavoro nell’ambito delle strategie di cura e nelle politiche della salute mentale Marco D’Alema Giuseppe Salluce

  2. LAVORO A QUALE COSTO Dopo Freud sappiamo che: lavorare e amare sono i fondamenti della civiltà. E’ per questo che la mancanza di lavoro o la sua precarietà rappresenta un vero e proprio disagio esistenziale e può essere vissuta come un fallimento personale

  3. LAVORO A QUALE COSTO Il lavoro è essenziale per ogni essere umano È un mezzo di sostentamento ed anche uno strumento di realizzazione personale Permette di trasformare il mondo e di trasformare sé stessi modificando il rapporto che si stabilisce con gli altri, il nostro stesso modo di vedere la realtà.

  4. LAVORO A QUALE COSTO Sostenere che, grazie al lavoro e al riconoscimento sociale che ne deriva, possiamo contribuire alla tutela e, a volte, anche allo sviluppo della nostra identità, non può trasformare il lavoro in un oggetto dotato di proprietà magiche, l’unico in grado di dare un senso alla vita.

  5. LAVORO A QUALE COSTO Chi oggi opera per favorire l’inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati deve anche sostenere la concezione del lavoro come “diritto umano di base”, incentrato sulla valorizzazione del lavoro creativo che non solo crea ricchezza, ma tesse la trama sociale insieme con lo sviluppo della persona

  6. PRINCIPI FONDATIVI L’articolo 4 della Costituzione italiana “la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”

  7. PRINCIPI FONDATIVI Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità Art. 27 “Gli Stati Parti riconoscono il diritto al lavoro delle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri; segnatamente il diritto di potersi mantenere attraverso un lavoro liberamente scelto o accettato in un mercato del lavoro e in un ambiente lavorativo aperto, che favorisca l’inclusione e l’accessibilità alle persone con disabilità”

  8. DIRITTI:DALL’ENUCIARE ALL’ESERCIZIO Una volta ribaditi i principi,riconosciuti in ambito nazionale e internazionale, che fondano i diritti dei cittadini e i doveri degli stati, sappiamo quanto i diritti siano lontani dall’essere effettivamente esercitati e dobbiamo definire quali siano i presupposti clinici, etici e politici che debbono informare il nostro lavoro per raggiungere tale obiettivo

  9. OMS “LA SALUTE E’ UNO STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO,MENTALE E SOCIALE E NON MERAMENTE L’ASSENZA DI MALATTIA O INFERMITA’” (1948)

  10. OMS • “LA PROMOZIONE DELLA SALUTE E’ IL PROCESSO CHE CONSENTE ALLA GENTE DI ESERCITARE UN MAGGIOR CONTROLLO SULLA PROPRIA SALUTE E DI MIGLIORARLA. PER CONSEGUIRE UNO STATO DI COMPLETO BENESSERE FISICO, MENTALE E SOCIALE L’INDIVIDUO O IL GRUPPO DEVE POTER INDIVIDUARE E REALIZZARE LE PROPRIE ASPIRAZIONI, SODDISFARE I PROPRI BISOGNI E MODIFICARE L’AMBIENTE O ADATTARVISI. LA SALUTE E’ PERTANTO VISTA COME RISORSA DELLA VITA QUOTIDIANA, NON COME OBIETTIVO DI VITA. LA PROMOZIONE DELLA SALUTE NON E’ RESPONSABILITA’ ESCLUSIVA DEL SETTORE SANITARIO, MA SUPERA ANCHE LA MERA PROPOSTA DI MODELLI DI VITA PIU’ SANI PER ASPIRARE AL BENESSERE” (1986)

  11. RESILIENZA La resilienza è un concetto complesso che descrive il grado in cui una struttura metallica o mentale è capace di resistere ad un urto. In psicologia ha assunto il significato di capacità individuale di superare le avversità e continuare il proprio sviluppo normale.

  12. RESILIENZA Una definizione più comprensiva individua la resilienza come la capacità dell’individuo di sviluppare risorse sane in una interazione con il proprio ambiente. Per questo è indispensabile concepire lo sviluppo della persona in relazione al suo contesto familiare, sociale e culturale di appartenenza.

  13. RESILIENZA Questo concetto implica la responsabilità delle persone dell’ambiente nell’attuare un cambiamento di ottica nei confronti dell’individuo che presenta dei deficit: il rispetto della esperienza e delle modalità di funzionamento e di difesa del paziente grave, considerando persino le disfunzioni presenti espressione di modalità costruttive nel loro significato essenziale (modalità di autocura)

  14. DAL PAZIENTE AL COMPETENTE Il cambiamento di ottica consiste nel fondare il processo terapeutico sul paziente come titolare di risorse e quindi come partner imprescindibile del proprio percorso di cura, portatore di un sapere di sé e del suo ambiente, di competenza esperenziale che, opportunamente sostenuti possono determinare la riappropriazione di capacità decisionali e di potenzialità autorealizzative

  15. PARTECIPAZIONE Vedere il paziente e la sua famiglia come competenti rovescia radicalmente la concezione della partecipazione. Non dovremmo discutere se l’utente possa partecipare al processo di aiuto, ma piuttosto con quali accortezze e specifiche competenze possano parteciparvi i professionisti, estranei a quella che in definitiva è la vita del paziente e della sua famiglia.

  16. PARTECIPAZIONE “la combinazione equilibrata delle due competenze (del paziente e del professionista),esperenziali ed esperte, fa emergere una psichiatria intera … la relazione di cura diviene una relazione formativa per entrambe le parti interagenti, dove lo specifico di ciascuna si enfatizza nello scambio” Folgheraiter 2007

  17. CAPITALE SOCIALE Definiamo intervento di cura quello che avviene in un continuo dialogo tra terapeuti, pazienti e famiglie, che ha come prospettiva la riappropriazione di una trama esistenziale e di una rete relazionale, in un contesto comunitario che acquisti o riacquisti la capacità di mettere in gioco le proprie attitudini accoglienti ed inclusive, attraverso processi che complessivamente producano e accrescano il cosiddetto capitale sociale

  18. INDIRIZZI POLITICI I principi e le pratiche fin qui delineati trovano piena espressione nelle Strategie di Salute Mentale per l’Unione Europea contenute nel Libro Verde (Bruxelles 2005) e nelle Linee di Indirizzo Nazionale per la Salute Mentale in Italia (Ministero della Salute 2008)

  19. AIRSAM Carta di Matera Ruolo centrale delle Comunità locali nelle politiche di Salute Mentale. Dipartimenti di Salute Mentale: innovazione culturale e organizzativa. Centralità dei temi dell’abitare e del lavoro nella riflessione e operatività dell’Associazione.

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