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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ Cristoforo Marzoli” Con Sezioni Associate: Istituto Tecnico Industriale Statale &qu

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ Cristoforo Marzoli” Con Sezioni Associate: Istituto Tecnico Industriale Statale "Cristoforo Marzoli" Liceo Scientifico di Stato "Galileo Galilei" Via Levadello, 25036 Palazzolo S/O (BS) C.F. 91011920179 Tel 0307400391; Fax 0307407000

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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “ Cristoforo Marzoli” Con Sezioni Associate: Istituto Tecnico Industriale Statale &qu

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Presentation Transcript


  1. ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “Cristoforo Marzoli” Con Sezioni Associate: Istituto Tecnico Industriale Statale "Cristoforo Marzoli" Liceo Scientifico di Stato "Galileo Galilei" Via Levadello, 25036 Palazzolo S/O (BS) C.F. 91011920179 Tel 0307400391; Fax 0307407000 e-mail: palamarz@provincia.brescia.it http://www.iismarzoli.net AREA DI PROGETTO CLASSE ID ITIS I MINERALI, GENERALITÀ E TECNICHE DI SEPARAZIONE Coordinatrice: prof.ssa Claudia Mutti Hanno collaborato: • Prof. Antonio Silvestri per la parte storica • Prof.ssa Ombretta Paissoni scienze • Prof.ssa Maria Cristina Radici diritto • Prof.ssa Claudia Mutti chimica • Prof. Franco Mannarino elaborazione grafica

  2. ARGOMENTI TRATTATI STORIA SCIENZE VISITA ALLA MINIERA MARZOLI DI PEZZAZE LA FLOTTAZIONE GARDONI FACCHI MANCHI ASARE CORIONI CLASSIFICAZIONE A SECCO BERARDI BORDIGA CANEVALI BALDASSARRE DIRITTO

  3. LA STORIA Quando avevo quindici anni Quando avevo quindic’ani Per il mondo me ne andai Per il mondo me ne andai Far il mestier del minator Di un bel dì che lavoravo Lavoravo con sudor Me ne stavo bestemmiando Contro l’ira del signor Caricai l’avansamento E l’accesi con furòr E fui proprio la mia rovina Fu ‘n castigo del signor Poco dopo sono andato Perché i colpi non sparava Dieci metri mi spostava Nei tormenti e nei dolor Ò buon Dio mi perdonasti Sensa un ochio e un bracio ancòr Fui laudato e fui premiato Del mestier del minator Fui laudato e fui premiato Del mestier del minator CONTRIBUTO DELLA DISCIPLINA DI STORIA FASI OPERATIVE ATTRAVERSO DELLE INFORMAZIONI STORICHE ABBIAMO RICAVATO DEI TESTI UTILI PER L’AREA DI PROGETTO DI STORIA. MATERIALI UTILIZZATI “VI AMO E’ STATO BELLO VIVERE” GLI ULTIMI MESSAGGI DEI MINATORI, IL LAVORO DEGLI SCHIAVI NELLE MINIERE,MINATORI INTENTI A SCAVARE, MINATORI GRECI AL LAVORO, COME SI MORIVA A SHEFFIELD, QUANDO AVEVO QUINDICI ANNI. FONTI DEI MATERIALI UTILIZZATI CORRIERE DELLA SERA, LE FINANZE DI ATENE, FIGURE NERE, CANZONI POPOLARI DELLA VAL TROMPIA

  4. CONTENUTO DELLA AREA DI PROGETTO DI STORIA FACCIATA A CORRIERE DELLA SERA, 7 GENNAIO 2006 nello stato piu’avanzarto del globo e’ successa una tragedia, la cui morale pubblicaa internazionale deve sapere. nella virginia dell’ovest in una miniera, a causa della violazione delle norme prestabilite, e’ crollato un muro interno intrappolando così dodici operai minatori, questo crollo ha causato un’esplosione di gas nocivo, fatale per la vita di questi uomini. sta a voi pensare cosa vuol dire la sicurezza sul lavoro. FACCIATA B SENOFONTE. LE FINANZE D’ ATENE, COPPA ATTICA DEL QUINTO SECOLO A.C., TAVOLETTA DI TERRACOTTA A FIGURE NERE S.D. già all’epoca dei greci c’ erano le miniere, esistevano soprattutto quelle di argento. nelle miniere vi lavoravano la maggior parte delle volte gli schiavi che erano obbligati a lavorare disumanamente per il potere del proprio signore. questi abitavano nelle baracche, non vedevano mai la luce del sole, spesso si ammalavano per via delle proprie condizioni di lavoro. ma coloro non erano i primi, perché nell’era paleolitica gli uomini entrarono nel sottosuolo con attrezzature per noi oggi ridicole. i minatori erano regolarmente in pericolo per i crolli delle gallerie strette e fumose in cui lavoravano. vi erano sbalzi di temperatura dovuti al riscaldamento delle rocce seguito dal brusco raffreddamento che esse dovevano subire con acqua gelida. non dimentichiamo che un altro problema era quello dato dalla lampada ad olio. FACCIATA C COME SI MORIVA A SHEFFIELD, QUANDO AVEVO QUINDICI ANNI. Nell’ Inghilterra dell’ ottocento Sheffield era una città super industriale dove i cittadini erano per lo più operai delle fabbriche delle miniere. Un dato di fatto importante sono i morti che ammontarono a 11.994 tra il 1835 e il 1942 e soltanto 800 per causa di vecchiaia. Una fonte di un’ altra storia è la “ballata” della ValTrompia del ragazzino di quindici anni costretto a lavorare (anche la guida che in gita ci ha portato all’ interno della miniera Marzoli ci ha raccontato la sua storia e molti suoi aspetti sono scritti nella “ballata”). ARGOMENTI TRATTATI

  5. LE ROCCE • . Le rocce sono formate da un aggregato di minerali. I minerali sono dei solidi inorganici aventi una composizione chimica ben determinata. Nelle rocce essi possono a volte essere riconoscibili a occhio nudo come piccole masse omogenee, altre volte invece sono così minuti da essere visibili con l’ uso del microscopio. • Esistono vari tipi di rocce: • - le rocce magmatiche: provengono dal raffreddamento e dalla solidificazione di rocce fuse,esse si distinguono in intrusive:le rocce che derivano da magmi solidificati all’ interno della crosta ;sono invece effusive quelle che derivano dalla solidificazione di lave, ovvero da magmi che fuoriescono in superficie. • - Le rocce sedimentarie: provengono dall’ accumulo,dal consolidamento e dalla compattazione di materiali di origine diversa, come frammenti detritici di altre rocce si forma sulla superficie terrestre o a scarsa profondità,dove temperatura e pressione non sono molto elevate. • Le rocce metamorfiche: derivano da una trasformazione di rocce preesistenti che si vengono a trovare in condizioni ambientali diverse da quelle originali: in pratica un aumento di pressione e di temperatura induce profonde modificazioni nelle rocce preesistenti,magmatiche o sedimentarie, tanto da formare completamente diverse. • CLASSIFICAZIONE DEI SILICATI • Sulla crosta terrestre, sono presenti per il 75% del suo peso due elementi, ossigeno e silicio; questi due elementi sono spesso associati ad elementi metallici. • I silicati sono formati soprattutto da feldspati cioè la loro principale famiglia. • I silicati sono classificati in base alla disposizione dei tetraedri dello ione silicato, i sette gruppi principali sono: • - Silicati a tetraedri isolati • - Silicati a tetraedri doppi • - Silicati ad anelli di tetraedri • - Silicati a catena singola • - Silicati a catena doppia • - Silicati con struttura a sviluppo tridimensionale

  6. LE ROCCE SILICATI A TETRAEDRI ISOLATI Questi silicati sono noti anche come nesosilicati e bilanciano tutte le cariche positive in eccesso tramite ioni positivi. Essi sono classificati in base agli ioni positivi presenti. Il principale è l’aluima di color verde scuro, ha una struttura molto compatta e densità elevata. SILICATI A TETRAEDRI DOPPI Sono chiamati sorosilicati, non sono molto diffusi sulla crosta terrestre, un gruppo imponente di serosilicati è quello degli epidoti. Essi sono costituiti da due tetraedri uniti per il vertice. SILICATI AD ANELLI Sono chiamati ciclosilicati e sono formati da anelli di tetraedri sovrapposti. Gli anelli sono da tre, quattro a sei tetraedri. I ciclosilicati più conosciuti sono la tormalina e il berillo (forma di prismi esagonali) SILICATI A CATENA Sono formati da una struttura lineare. I silicati a catena sono conosciuti anche come enosilicati. Sono possibili due strutture: a catena singola (due atomi di ossigeno con due tetraedri adiacenti) a catena doppia (i tetraedri condividono due o tre atomi di ossigeno) Quelli a catena singola sono chiamati pirosseni e quelli a catena doppia anfiboli. Questi sono silicati assai complessi, ricchi di calcio, alluminio, magnesio e ferro. I silicati a catena hanno legami molto resistenti all’interno delle catene. Un pirosseno tipico è l’augite di color nero. L’anfibolo più comune è l’orneblenda di colore verde scuro o nero. Alcuni inosilicaticome l’amianto, hanno consistenza fibrosa e venivano usati per tessuti ignifughi. Poi in seguito si è rivelato nocivo.

  7. LE ROCCE . SILICATI A PIANI Nei silicati a pani ciascun tetraedro condivide tre atomi di ossigeno con tre tetraedri adiacenti. Questi minerali sono conosciuti come fillosilicati. I tetraedri tendono a sfaldarsi in sottili lamine parallele, questo è più comune nelle miche i più importanti fillosilicati. Tra le miche ci sono ci sono la biotite (mica scura) e la muscovite (mica chiara). Un altro importante insieme è quello dei minerali argillosi, formati da lamelle cristalline molto piccole. Il talco è un tipo di minerale a piani caratterizzato da un aspetto fogliaceo. SILICATI A STRUTTURA SPAZIALE I silicati a struttura spaziale sono anche detti tettosilicati. Essi condividono tutti e quattro gli atomi di ossigeno dello ione silicato. Con questi ogni atomo di silicio collega due atomi di ossigeno formando una figura tridimensionale formando un minerale che si chiama quarzo. Il quarzo è uno dei silicati più presenti e la sua formula chimica è SiO2 Un altro tipo di silicati a forma spaziale sono i feldspati formati da ioni metallici; è possibile poi che in alcuni tetraedri vi sia la sostituzione del silicio con l’alluminio, a causa delle simili dimensioni dei due atomi. A seconda di quanti ioni sono necessari per bilanciare le cariche tra alluminio e silicio si dividono due feldspati - Il feldspato ortoclasio con due polimorfi come sanidino e microlino. - Il feldspato plagioclasio formato dalla albite e dalla anortite. La regolarità e la stabilità rendono i tettosilicati i minerali più abbondanti sulla terra. SILICATI MAFICI E FELSICI Mentre si passa dai silicati a tetraedri isolati a quelli con struttura spaziale varia il rapporto tra ossigeno e silicio. Gli atomi degli ossigeni hanno massa minore dei metallici, infatti quando diminuisce il rapporto tra atomi di silicio e di ossigeno aumenta la densità dei minerali. Per le caratteristiche chimiche e fisiche si dividono i silicati in due gruppi: mafici, colorazione scura a basso rapporto Si/0 felsici, colorazione chiara ad elevato rapporto Si/0

  8. Le Rocce struttura delle rocce magmatiche il principale carattere che suddivide le rocce in intrusive ed effusive è la diminsione dei cristalli. nelle rocce intrusive la struttura cristallina è “grossolana” e i cristalli sono ben visibili ad occhio nudo. un esempio di rocce intrusive sono il granito, la dorite e il gabbro. queste rocce sono usate a scopo ornamentale nella costruzione di edifici; mentre le rocce magmatiche effusive possiedono una struttura microcristallina, in queste rocce i cristalli non sono visibili ad occhio nudo. esempi di rocce effusive sono la riolite, l’andesite, il basalto. anche queste rocce sono usate nel campo dell’edilizia. i cristalli visibili a occhio nudo sono chiamati fenocristalli, in una pasta di fondo microcristallina o vetrosa una struttura di questo tipo è definita porfirica. la struttura porfirica è molto frequente nelle rocce magmatiche effusive. composizione mineralogica delle rocce magmatiche uno dei caratteri distintivi di queste rocce è la composizione mineralogica. la composizione è definita dai minerali presenti nella roccia e dalla loro abbondanza percentuale. i principali minerali sono: quarzo, feldspati, miche, anfiboli, pirosseni, olivina. i principali minerali silicati delle rocce magmatiche non compaiono tutti insieme nella stessa roccia, ma in base alle condizioni in cui è avvenuta la solidificazione. questi minerali si presentano in caratteristiche combinazioni. la composizione mineralogica di una roccia si ricava tracciando una linea parallela all’asse delle ordinate, le intersezioni delle varie aree indicano quali minerali sono presenti e in quale misura. rocce felsiche e rocce mafiche come per i minerali anche le rocce magmatiche possono essere suddivise in felsiche e mafiche. il criterio di suddivisione delle rocce è basato sulla prevalenza di minerali dell’uno o dell’altro tipo e sul contenuto in silice. rocce contenenti percentuali di silice molto basse sono chiamate ultramafiche. come ad esempio il granito è una roccia felsica e intrusiva, la riolite è una roccia ferisca effusiva mentre il basalto è una roccia mafica effusiva. la densità delle rocce felsiche è intorno a 2,7 g/cm3. la densità delle rocce mafiche è maggiore e gira intorno a 3,0 g/cm3. inoltre le rocce felsiche hanno una colorazione chiara mentre le rocce mafiche sono scure. ARGOMENTI TRATTATI

  9. CLASSIFICAZIONE A SECCO Questa separazione si attua con separatori a STACCIO(vagli) o a SETACCIO(crivelli). CRIVELLO A CILINDRO SEMPLICE E’ formato da un cilindro di lamiera bucherellata,posto in rotazione sul proprio asse. Il materiale viene caricato ad un estremo e si scarica in un altro estremo più minuto,mentre quello di dimensioni maggiori passa attraverso un’ altra estremità,dove fuoriesce. Questo crivello(semplice ed economico) separa i materiali frantumati o misti. CRIVELLO A CILINDRO CON FORI Questo cilindro rotante contiene dei fori,i quali si alternano con diametri minori e con diametri maggiori. La prima parte del vaglio può essere costruita da lamine sottili. Questo è un inconveniente,anche perché tendono a produrvisi strappi e rotture.L’apparecchio si presta bene a separare materiali leggeri. CRIVELLO A CILINDRI CONCENTRICI E’ costituito da vari cilindri. Man mano che si va verso l’esterno le lamiere portano i fori di diametro sempre più piccoli e sono sottili. La potenzialità dei vagli aumenta all’aumentare della velocità. Raggiunta con velocità critica la forza centrifuga diventa uguale a quella di gravità impedendo al materiale di ricadere. Il materiale di maggiori dimensioni viene caricato in un estremo che lo trattiene e lo scarica nell’apposita uscita. Le lamiere possono essere d’acciaio,di rame o di ottone.

  10. VAGLIO A SCOSSE E’ costituito da un telaio bucherellato,sostenuto da bielle e mosso da un eccentrico. Il materiale viene caricato da un estremo,passa attraverso i fori formando la parte più minuta,mentre i pezzi più grandi passano attraverso l’altro estremo. Questo vaglio può essere fatto con fori di diametro crescente. Il vaglio a scosse presenta gli inconvenienti del vaglio a cilindro semplice. VIBROVAGLIO A CASCATA E’ un apparecchio costituito da lamine forate,griglie o setacci. I vibrovagli lavorano con inclinazioni che variano dai 15° ai 45°. I setacci portano i fori di diametro decrescente dall’alto verso il basso. I vibrovagli hanno potenza riferita all’unità di superficie setacciante da trattare:maggiori per i materiali secchi,minori per quelli umidi.

  11. SEPARAZIONE DEI MINERALI: LA FLOTTAZIONE • La flottazione è un sistema che permette la separazione di diversi solidi tra di loro portandone uno a galleggiare su un liquido e uno ad affondare in esso. • Due solidi differenti assorbono differentemente uno l’acqua e l’altro l’aria,quindi quello che assorbe meglio l’acqua affonda nel liquido. • Questi opposti comportamenti presentano nel grezzo che interessa le estrazioni dei metalli e dall’altro silicati,ossidi e carbonati. • Il solido aerofilo(non tende a bagnarsi in acqua) e quindi aderiscono alle bolle e con queste vengono su a galla mentre quello idrofilo(quelli che assorbono l’acqua) tende ad andare a fondo. Si è ottenuto cosi la separazione. • I minerali idrofili sono in genere gli ossidi,i silicati, carbonati e solfati mentre gli aerofili sono generalmente i solfuri, i metalli e tutti i composti resi incompatibili con l’acqua mediante opportuni flottanti.

  12. AGENTI IMPIEGATI NELLA FLOTTAZIONE La teoria della flottazione ci permette di dedurre che il sistema è regolato dalle caratteristiche chimico-fisiche delle superficie dei materiali in trattamento, per altro il comportamento delle superfici dei solidi può essere cambiato nei confronti dell’acqua e dell’aria addizionando opportuno sostanze dette agenti di flottazione. Essi si distinguono in promotori,collettori,schiumogeni e i modificatori superficiali. PROMOTORI: I promotori sono sostanze organiche che aderiscono alle particelle solide formando una guaina rendendo le particelle idrofoba. COLLETTORI: I collettori sono sostanze appartenenti alla famiglia dei minerali, i collettore come i promotori rendono le particelle non bagnabili e si differenziano da questi perchè provocano schiume intense da rompere. SCHIUMOGENI:Sono sostanze che impediscono alle bolle d’aria a unirsi a altre bolle formando bolle più grosse. Un esempio sono l’olio di pino e l’alcol esilico. MEDIFICATORI SUPERFICIALI: Sono delle sostanze che aiutano l’azione dei collettori e dei promotori che rendono le loro superfici più o meno adatte ad assorbire i promotori e collettori.

  13. APPARECCHI CON I QUALI SI REALIZZA LA FLOTTAZIONE SEPARAZIONE MAGNETICA Il magnetismo è la proprietà che impiega la forza magnetica per effettuare la separazione delle sostanze solide.le sostanze solide possono comportarsi in modo diverso rispetto ad un campo magnetico e possono essere divise in: -Paramagnetiche se risentono l’influenza del campo -Dimagnetichese non risentono l’influenza del campo magnetico. Alcune sostanze come il ferro e le sue leghe si dicono ferromagnetiche se sono attratte dal campo magnetico. Il metodo di separazione magnetica dei materiali avviene facendo passare ad una determinata velocità il materiale tra le espansioni polari e elettrocalamite. Lo schema di lavorazione è il seguente: - il materiale viene macinato e poi classificato per dimensioni -poi viene sottoposto all’azione di un campo magnetico dove le particelle suscittibili vengono attratte dall’espansione polari della calamita e cosi si separano dalle altre, che proseguono il loro cammino. Gli apparecchi idonei che servono per la separazione magnetica si chiamano separatori magnetici e ne esistono di due tipi: -il separatore a nastro che è formato da parecchi nastri trasportatori paralleli, alimentati da particelle di dimensioni diverse immesse da appositi tramoggi di carico e passanti sotto le espansioni polari di un elettromagnete -la separazione magneticaè una tecnologia di rilevante interesse riguardante anche il campo minerario, dove all’interno vengono effettuate diverse separazioni di materiale solidi I macchinari con cui viene eseguita la flottazione vengono chiamati celle di flottazione però si distinguono in : CELLA PNEUMATICA e CELLA AD AGITAZIONE MECCANICA ARGOMENTI TRATTATI

  14. DIRITTO Il lavoro subordinato e le sue fonti nel contratto di lavoro subordinato una parte(lavoratore) si obbliga, in cambio di una retribuzione, a svolgere il proprio lavoro alle dipendenze e sotto le dipendenze dell’altra parte(datore di lavoro). I lavoratori dipendenti sono in una condizione di inferiorità economica e sociale nei confronti del datore di lavoro e tale condizione giustifica una legislazione di favore nei loro confronti. Le fonti principali del rapporto di lavoro subordinato sono: 1)La costituzione 2)Il codice civile e le leggi speciali 3)i contratti collettivi Gli obblighi e i diritti dei lavoratori Nel contratto di lavoro derivano alcuni obblighi e alcuni diritti. L’obbligo fondamentale del lavoratore consiste nell’effettuare la prestazione lavorativa alle dipendenze e sotto la direzione del datore di lavoro: il lavoratore infatti deve eseguire personalmente le mansioni ke gli sono state assegnate. Inoltre il lavoratore: 1)deve osservare le disposizioni imparate dall’imprenditore o dai suoi superiori per l’esecuzione del lavoro 2)non può svolgere per conto proprio un attività concorrente con quella dell’imprenditore anche al di fuori del suo orario di lavoro(obbligo di fedeltà). In caso di violazione degli obblighi previsti il datore può applicare ai lavoratori sanzioni disciplinari in base alla gravità della infrazione. la retribuzione spettante al lavoratore viene determinata, in relazione alla categoria e alla qualifica di appartenenza. Tipi di retribuzione: a tempo, che è la più frequente e viene stabilita in base alla durata della attività lavorativa a cottimo: viene fissata in relazione al rendimento effettivo dell’attività lavorativa cioè un tanto per ogni unità prodotta una forma di retribuzione mista è costituita da una somma di denaro fissa integrata in un sovrappiù per ogni unità prodotta o per ogni affare concluso oltre un certo tempo qualitativo minimo. Obblighi del datore di lavoro Il datore di lavoro deve garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori osservandone le norme stabilite dalla legge in materia di prevenzione degli infortuni e di igene sul lavoro e deve rispettare la libertà, la dignità e la riservatezza dei suoi dipendenti. L’igiene e la sicurezza del lavoro le principali disposizioni a tutela dei lavoratori sono: 1)L’ambiente di lavoro che deve rispondere alle caratteristiche indicate dalla legge e le attrezzature di lavoro che devono rispettare i criteri di sicurezza 2)i dispositivi di protezione individuale che devono essere indossati durante l’attività lavorativa. 3)L’impiego di materiali pericolosi o nocivi che richiedono l’adozione di particolari cautele per evitare contatti dannosi per la salute dei lavoratori.

  15. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 9 aprile 1959, n. 128 NORME DI POLIZIA DELLE MINIERE E DELLE CAVE (G.U. 11 aprile 1959, n. 87, suppl. ord.) IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Vista la legge 4 marzo 1958, n. 198, che delega il Governo ad emanare norme in materia di polizia delle miniere e delle cave e per la riforma del Consiglio superiore delle miniere; Visto l’art. 76 della Costituzione; Visto l’art. 87, comma quinto, della Costituzione; Sentito il Consiglio superiore delle miniere; Sentito il Consiglio dei Ministri; Sulla proposta del Ministro per l’industria ed il commercio, di concerto con i Ministri per l’interno e per la grazia e giustizia: decreta: TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI Campo di applicazione art. 1 Le norme di polizia delle miniere e delle cave provvedono a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori, ad assicurare il regolare svolgimento delle lavorazioni nel rispetto della sicurezza dei terzi e delle attività di preminente interesse generale ed a garantire il buon governo dei giacimenti minerari in quanto appartenenti al patrimonio dello Stato. Tali norme si applicano: a) ai lavori di prospezione, ricerca e coltivazione delle sostanze minerali; b) ai lavori svolti negli impianti connessi alle attività minerarie, esistenti entro il perimetro dei permessi di ricerca e delle concessioni; c) ai lavori svolti negli impianti che costituiscono pertinenze della miniera ai sensi dell’art. 23 del regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443, anche se ubicati fuori del perimetro delle concessioni; d) ai lavori di frantumazione, vagliatura, squadratura e lizzatura dei prodotti delle cave ed alle operazioni di caricamento di tali prodotti dai piazzali. Non sono soggetti alle disposizioni del presente decreto: e) i lavori negli stabilimenti non compresi nel ciclo produttivo minerario aventi per oggetto la utilizzazione dei prodotti minerari; f) le escavazioni di sabbie e ghiaie effettuate in base ad autorizzazione dei competenti organi dello Stato nell’alveo dei corsi d’acqua e nelle spiagge del mare e dei laghi, sempre che i giacimenti di tali sabbie e ghiaie non formino oggetto di permesso di ricerca o concessione ai sensi del regio decreto 29 luglio 1927, n. 1443, modificato con la legge 7 novembre 1941, n. 1360. art. 3 Per gli impianti installati nei sotterranei delle miniere e delle cave, qualora non sia diversamente disposto, si applicano le norme di cui: a) al decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1955, n. 547, contenente norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. b) al decreto del Presidente della Repubblica 19 marzo 1956, n. 302, contenente norme integrative di prevenzione degli infortuni sul lavoro, limitatamente al titolo IV e al titolo V, per quest’ultimo per quanto pertinente. L’applicazione delle norme predette è di competenza del Ministero dell’industria e del commercio e le attribuzioni ivi demandate all’Ispettorato del lavoro sono devolute al Corpo delle miniere.

  16. Competenza dell’autorità mineraria art. 4 La vigilanza sull’applicazione delle norme del presente decreto spetta al Ministero dell’industria e del commercio che la esercita a mezzo dei Prefetti e del Corpo delle miniere. L’ingegnere capo del distretto minerario e l’ingegnere capo della sezione dell’ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e la geotermia, provvedono alle attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro e di tutela dell’igiene del lavoro negli impianti e nelle lavorazioni soggetti alle norme di polizia delle miniere, avvalendosi per le incombenze di ordine igienico-sanitario dei medici delle unità sanitarie locali, e successive modifiche ed integrazioni. I sanitari suddetti non possono rifiutare la loro opera e gli Enti, da cui i sanitari stessi dipendono, sono tenuti ad agevolare all’ingegnere capo la esecuzione dei compiti predetti. art. 5 Gli ingegneri ed i periti del Corpo delle miniere, i medici nell’espletamento dei compiti loro affidati ai sensi dell’articolo precedente, e, quando appositamente incaricati dal Ministro per l’industria ed il commercio, i geologi e i chimici del Corpo stesso hanno diritto di visitare le miniere e le cave. I direttori delle miniere e delle cave e il personale dipendente hanno l’obbligo di agevolare tali visite e, quando richiesti, devono fornire ai suddetti funzionari le notizie ed i dati necessari. Gli ingegneri ed i periti del Corpo delle miniere, nei limiti del servizio cui sono destinati e secondo le attribuzioni ad essi conferite dal presente decreto, sono ufficiali di polizia giudiziaria. Nell’esercizio delle loro funzioni gli ingegneri ed i periti del Corpo delle miniere hanno facoltà di richiedere l’assistenza della Forza pubblica. Obblighi degli imprenditori, dei direttori, dei capi servizio e dei sorveglianti - Obblighi dei lavoratori art. 7 Gli imprenditori di miniere o di cave in quanto dirigano personalmente i lavori, i direttori, i capi servizio, i sorveglianti, nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, oltre ad attuare le misure di sicurezza previste dal presente decreto, devono: a) rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le norme essenziali di polizia mineraria mediante affissione, negli ambienti di lavoro, di estratti delle presente norme e, quando non sia possibile l’affissione, con altri mezzi; b) fornire, mantenere in buono stato, rinnovare e, quando ciò venga riconosciuto necessario dall’ingegnere capo, aggiornare con i progressi della tecnica i mezzi di protezione individuale previsti dal presente decreto; c) disporre ed esigere che i lavoratori osservino le norme di sicurezza e facciano uso dei mezzi di protezione individuale messi a loro disposizione, adottando, quando ne abbiano i poteri, o proponendo i provvedimenti disciplinari del caso, fino al licenziamento in tronco, nei confronti dei lavoratori inadempienti. art. 8 La coltivazione delle miniere deve essere eseguita secondo le regole della tecnica in modo da non pregiudicare l’ulteriore sfruttamento del giacimento. Qualora la coltivazione della miniera non venga condotta nei modi di cui al comma precedente, il Ministro per l’industria ed il commercio, su proposta dell’ingegnere capo, può imporre le prescrizioni del caso.Ai fini anzidetti è in facoltà dell’ingegnere capo di prescrivere per determinate miniere la redazione di programmi anche poliennali. art. 9 I lavoratori devono: a) osservare, oltre le misure previste dal presente decreto, quelle disposte dai loro superiori ai fini della sicurezza collettiva e individuale; b) in base agli ordini del direttore, usare con cura i dispositivi di sicurezza e gli altri mezzi protettivi e indossare gli indumenti di protezione e di lavoro prescritti; c) segnalare al superiore più vicino le deficienze dei mezzi di sicurezza e di protezione ed ogni eventuale condizione di pericolo rilevata, con l’obbligo, in caso di urgenza e nell’ambito delle loro possibilità, di eliminare o ridurre dette deficienze o pericoli; d) non rimuovere o modificare i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e di protezione senza autorizzazione; e) non compiere, di propria iniziativa, operazioni o manovre che possano compromettere la sicurezza propria e di altri.

  17. ADDESTRAMENTO - ORARIO DI LAVORO - RETRIBUZIONE ADDESTRAMENTO DEI LAVORATORI art. 20 Gli imprenditori di miniere o di cave devono favorire la formazione professionale delle maestranze come elemento di rilevante importanza ai fini della sicurezza del lavoro. A tal fine essi sono tenuti a collaborare con gli organi dello Stato e con gli appositi Enti pubblici per lo sviluppo dell’istruzione professionale e per l’addestramento dei lavoratori dipendenti. art. 21 È fatto obbligo di impiegare in posti che comportino autonomia di determinazione o di esecuzione soltanto lavoratori che abbiano una formazione appropriata, che sappiano correntemente leggere e scrivere e che abbiano pratica sufficiente. orario di lavoro art. 22 I contratti collettivi di lavoro devono informarsi al principio che per le lavorazioni in sotterraneo la distribuzione dell’orario normale di lavoro sia fissata nel modo più appropriato per facilitare il lavoro stesso, diminuire la fatica e migliorare il recupero delle forze durante il riposo. retribuzione art. 23 I contratti collettivi di lavoro devono informarsi al principio che i salari ad incentivo per lavori in sotterraneo siano determinati in modo da impedire che lo sforzo per conseguire eventuali maggiorazioni sia tale da indurre il lavoratore a non tenere nel massimo conto le esigenze della sicurezza collettiva ed individuale. DENUNCE DI ESERCIZIO - PIANI DEI LAVORI PROGRAMMI - DISCIPLINA INTERNA DEL LAVORO - INFORTUNI Denunce di esercizio art. 24 I lavori che hanno luogo nelle attività estrattive devono essere denunciati all’autorità di vigilanza competente almeno otto giorni prima dell’inizio o della ripresa. La denuncia è fatta dal titolare o da un suo procuratore con lettera raccomandata con avviso di ricevimento e deve indicare, per ogni luogo di lavoro: a) gli estremi del titolo minerario o dell’autorizzazione di cava; b) l’ubicazione dei lavori e se questi sono a cielo aperto o in sotterraneo; c) il nome, cognome e domicilio del direttore responsabile; d) il nome, cognome e domicilio dei sorveglianti dei lavori, per ciascun turno. Nel caso di società regolarmente costituite deve essere indicato il legale rappresentante. Il titolare deve comunicare il proprio domicilio o eleggere un domicilio speciale. art. 25 Le variazioni che si verificano per il direttore responsabile e per i sorveglianti debbono essere denunciate entro 8 giorni all’autorità di vigilanza competente. Le sostituzioni temporanee dei sorveglianti di durata inferiore a 40 giorni non sono soggette a denuncia ma debbono risultare da un ordine di servizio del titolare o del direttore responsabile. art. 26 Le qualifiche attribuite al direttore responsabile e ai sorveglianti soggetti alla denuncia debbono risultare accettate dai singoli interessati mediante controfirma apposta all’atto di denuncia. art. 27 In tutte le attività estrattive il direttore responsabile deve essere laureato in ingegneria ed abilitato all’esercizio della professione. Nelle attività estrattive, per luoghi di lavoro che impiegano complessivamente fino a 15 addetti nel turno più numeroso, il direttore responsabile può essere in possesso di diploma universitario in Ingegneria Ambiente-Risorse. ARGOMENTI TRATTATI

  18. VISITA ALLA MINIERA MARZOLI DI PEZZAZE ARGOMENTI TRATTATI

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