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Costruire le competenze in impresa

Costruire le competenze in impresa. L’apprendistato e la formazione sul posto di lavoro. Area Istruzione e Formazione Professionale. Formazione, lavoro e imprese: alcune esperienze significative a cura di Enrica Pejrolo Formazione professionale Provincia di Torino.

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Costruire le competenze in impresa

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Presentation Transcript


  1. Costruire le competenze in impresa L’apprendistato e la formazione sul posto di lavoro Area Istruzione e Formazione Professionale

  2. Formazione, lavoro e imprese: alcune esperienze significative a cura diEnrica Pejrolo Formazione professionale Provincia di Torino

  3. Il Progetto Crisi (o meglio anticrisi) per i lavoratori in CiGD • Interventostraordinario a livello regionale nel quadro delle misure anticrisi. • Nato in una fase emergenziale in cui l’obiettivo era “non perdere” migliaia di lavoratori sospesi dal lavoro, privi di ammortizzatori sociali • Ha offerto la possibilità di salvaguardare soggetti in CIGDgarantendo un ammortizzatore sociale attraverso un uso straordinario del FSE. • Scontate le molto rilevanti difficoltà iniziali, organizzative e non, si è trattato di un progetto capace di integrare effettivamente politiche attive, mettendo a disposizione del territorio servizi per il lavoro e azioni formative • Coinvolte più di 33.000 lavoratori e più di 4.000 aziende 3

  4. Il Progetto Crisi: temi chiave • Investimento in competenze: valorizzare un periodo di inattività trasformandolo in investimento per il proprio futuro professionale (rafforzamento delle competenze, esigenza della persona, percorsi di ricollocazione) • Non disperdere il patrimonio di competenze aziendali: favorirne l’adeguamento al fine di cogliere le prospettive di ripresa non appena si presenteranno. • Spingere al confronto con le imprese, stimolare l’espressione di fabbisogni formativi, progettare percorsi “personalizzati” da realizzare sul luogo di lavoro 4

  5. Il Progetto Crisi: temi chiave • Forte dialogo sociale e corresponsabilizzazione di pubblica amministrazione, imprese e lavoratori per la conciliazione degli strumenti di politica attiva e passiva. • Inclusività del progetto (coesione sociale) • Collaborazione tra i diversi soggetti del MdL e creazione di una rete efficace sul territorio (integrazione pubblico privato e servizi lavoro e formazione) 5

  6. Grado di libertà di Governance Creazione di un DISPOSITIVO STRUTTURATO VELOCE e DUTTILE come risposta alle esigenze in “tempo reale” catalogo in continua evoluzione MODULARIZZAZIONE dei PERCORSI Azioni attivate DIRETTAMENTEPRESSO le IMPRESE 6

  7. La personalizzazione dell’intervento Presa in carico del bisogno individuale attraverso la definizione di un piano di azione specifico Personalizzazione Diretta e corresponsabile che sancisce un impegno da parte del lavoratore, dell’ente pubblico e dell’ente privato che lo prende in carico Partecipazione Spostamento sul concetto di “attivo” rispetto al concetto classico di “percettore” del sostegno al reddito Soggetto attivo Rafforzamento personale anche in un momento di crisi, nonostante l’elemento di forte condizionalità della discontinuità dei periodi di cassa Personalizzazione come lavoratore Personalizzazione come risposta all’impresa Flessibile ai bisogni specifici, spendibile per un’auspicabile riadattamento 7

  8. Lean production e territorio Progetto della Provincia di Torino nato in connessione con il bando Azioni Specifiche, che finanzia progetti di formazione rivolti a lavoratori occupati, di particolare (specifico) interesse per il territorio. Attraverso una indagine sul camposu 15 PMI della componentistica auto, focalizzata sull’innovazione di processo e sulle esigenze delle imprese che la intraprendono, si è inteso riflettere sui fabbisogni delle imprese, che possono attraverso la formazione qualificare i lavoratori per rispondere meglio alle esigenze del mercato. 8

  9. Lean production: l’indagine Mappa degli stakeholder Realizzazione, attraverso interviste ed incontri mirati, di una mappa degli stakeholder riportante le azioni svolte da ciascun attore ed i rapporti tra gli attori stessi. Attività di promozione Realizzazione di una attività di promozione, diffusione e contestuale rilevazione, su un campione rappresentativo di imprese, indirizzata a conoscere la propensione delle imprese del comparto automotive all’applicazione di modelli di lean production. Ciclo di workshop Le attività sono state accompagnate da un ciclo di workshop, supportati da contenuti scientifici e interventi di esperti, per discutere con gli stakeholders l’offerta formativa, la reazione delle imprese, la rilevazione dei fabbisogni e gli esiti delle azioni messe in campo in relazione alle riforme organizzative delle imprese. 9

  10. Lean production: il metodo motivazioni opportunità errori costi sostenuti risultati attesi ricostruendo i processi d’innovazione intrapresi dalle aziende del campione. Rilevazione Dalla mappa di elementi raccolti, si ricostruirà uno scenario di fabbisogni tipici (e di carenze del sistema) utile a pianificare un’offerta formativa strutturata e mirata a sostenere quello che resta il più importante settore del manifatturiero torinese. 10

  11. Cosa resta da questa esperienza? Temi chiave per la riflessione • se e con quali strumenti il pubblico, in particolare attraverso la formazione, può cogliere e supportare efficacemente i processi di trasformazione che le imprese, naturalmente, mettono in atto per migliorare la loro capacità competitiva, valorizzando i saperi generati all’interno dei luoghi di lavoro nel’ambito della società della conoscenza • l’importanza della relazione e il confronto con il territorio (imprese, parti sociali, mondo della ricerca, istituzioni, agenzie formative ma anche istituti scolastici particolarmente interessati al tema dell’alternanza) • in un quadro di scarsità di risorse, cercare strumenti per mirare i dispositivi e gli interventi, valorizzare la qualità e l’efficacia rispetto ai bisogni delle imprese e dei territori, ricercare forme di integrazione tra azioni e fonti di finanziamento 11

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