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Attività

Aspetti socio-emotivi nei DSA: strumenti di indagine e di intervento Serena Lecce Dipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Pavia slecce@unipv.it. Attività. Co-responsabile del Laboratorio di Psicologia dell’Apprendimento http://labpsicoapprendimento.myblog.it/.

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Presentation Transcript


  1. Aspetti socio-emotivi nei DSA: strumenti di indagine e di interventoSerena LecceDipartimento di Psicologia, Università degli Studi di Paviaslecce@unipv.it

  2. Attività • Co-responsabile del Laboratorio di Psicologia dell’Apprendimento http://labpsicoapprendimento.myblog.it/

  3. LE ATTIVITA’ DEL LABORATORIO • valutazione diagnostica • programmi individuali di intervento  Bambini e famiglie • corsi di aggiornamento e approfondimento; • screening per l'individuazione di indicatori di rischio; • assistenza metodologie didattiche; Scuole e insegnanti • Master • Corso di Perfezionamento; Operatori e professionisti

  4. http://psicologia.unipv.it/

  5. Temi di ricerca: ToM in età scolare ToM e sviluppo cognitivo ToM e sviluppo metacognitivo ToM e invecchiamento Interventi didattici sulla ToM DSA http://labpsicoapprendimento.myblog.it/

  6. In collaborazione con: Dott.ssa Marcella Caputi, PhD Dott.ssa Sara Bottiroli, PhD Dott.ssa Federica Bianco Dott.ssa Marta Nola Dott.ssa Elena Cavallini Prof. Adriano Pagnin Prof. Paola Palladino Robin Banerjee Università del Sussex Claire Hughes Università di Cambridge Mele Taumoepeau Università di Otago Francisco Pons Università di Oslo

  7. SCHEMA DELLA LEZIONE • Modello di apprendimento • I feedback e la motivazione • Le risorse sociali • Le risorse sociali nei disturbi dell’apprendimento (ricerca e strumenti)

  8. Senso del sè Futuro successo scolastico ANDAR BENE A SCUOLA ? Crescita cognitiva Adattamento sociale Inserimento lavorativo

  9. DA COSA DIPENDE IL SUCCESSO IN UNA SFIDA DI APPRENDIMENTO? • RISORSE dell’individuo • COMPITI di sviluppo/natura delle sfide

  10. QUALI RISORSE PER AFFRONTARE IL COMPITO DI APPRENDIMENTO?

  11. DIFFERENZE INDIVIDUALI NELLE RISORSE DISPOSIZIONI BIOLOGICHE RISORSE SOCIALI ABILITA’ RISORSE STRUTTURALI SELF EFFICACY

  12. Disposizioni biologiche Salute, Temperamento (personalità), Aspetto Fisico Sviluppo Successo nelle sfide + Disposizioni Biologiche Risposte ambiente -

  13. DIFFERENZE INDIVIDUALI NELLE RISORSE DISPOSIZIONI BIOLOGICHE RISORSE SOCIALI ABILITA’ RISORSE STRUTTURALI SELF EFFICACY

  14. Abilità Per affrontare al meglio una sfida di sviluppo è necessario possedere le ABILITA’ necessarie. Tra le abilità più utili nel nostro contesto si possono citare quelle di: apprendere, programmare, negoziare, valutare ecc… Possedere abilità diversificate aumenta la soglia del rischio

  15. SUCCESSO SCOLASTICO COMPETENZE COGNITIVE COMPETENZE METACOGNITIVE CAPACITA’ ESECUTIVE

  16. DIFFERENZE INDIVIDUALI NELLE RISORSE DISPOSIZIONI BIOLOGICHE RISORSE SOCIALI ABILITA’ RISORSE STRUTTURALI SELF EFFICACY

  17. Self Efficacy La percezione di competenza che l’individuo ha relativamente a quel compito che si trova ad affrontare (Bandura). Feedback sociale Esperienza

  18. SELF EFFICACY Stili di attribuzione Motivazione PERFORMANCE AL COMPITO

  19. MISURARE L’AUTOSTIMA Self Percpetion Profile (Harter, 1982) A chi assomiglio?Adattamento italiano a cura di Pedrabissi, Santiniello e Scarapazza, 1988 – Bolletino di Psicologia Applicata (fotocopie) Competenza scolastica Accettazione sociale Competenza atletica Aspetto fisico Condotta comportamentale Valore globale 36 item

  20. Test Multidimensionale Autostima (Bracken, 2003) Può essere utilizzato da psicologi, pedagogisti e insegnanti con bambini e adolescenti dai 9 ai 19 anni. Il TMA valuta sei aree: - area interpersonale (come il soggetto valuta i suoi rapporti sociali, con i pari e con gli adulti), - area scolastica (i successi o i fallimenti sperimentati nella classe), - area emozionale (la vita emotiva, la capacità di controllare le emozioni negative), - area familiare (le relazioni nella famiglia, il grado in cui si sente amato e valorizzato, ecc.), - area corporea (il suo aspetto, le capacità fisiche e sportive, ecc.), - area della padronanza sull’ambiente

  21. STILI DI ATTRIBUZIONE > SELF EFFICACY < SELF EFFICACY • Attribuzione interna (stabile) di successo • Attribuzione esterna di insuccesso • Attribuzione esterna di successo • Attribuzione interna (stabile) di insuccesso Esplicitare e lavorare sugli stili attributivi

  22. LAMOTIVAZIONEcostituisce uno degli aspetti centrali che aiuta l’individuo ad affrontare con successo la sfida dell’apprendimento

  23. "Motivazione" è un costrutto usato per spiegare l'inizio, la direzione, l'intensità e la persistenza del comportamento diretto verso un obiettivo.

  24. E' un costrutto multifattoriale nel quale entrano infatti in gioco diversi aspetti interagenti tra loro: • obiettivi(le rappresentazioni di obiettivi); • aspettimetacognitivi(la capacità del soggetto di riflettere sui proprio apprendimento e di usare strategie); • aspettipsicologici(percezione di autoefficacia e concetto di sè); • Aspettiemotivi(emozioni associate al compito)

  25. A COSA SERVE LA MOTIVAZIONE? La motivazione svolge fondamentalmente due funzioni: attivare e orientare comportamenti specifici. Comp. energetica di attivazione della motivazione. Comp. direzionale di orientamento.

  26. La motivazione è un concetto molto ampio Motivazione estrinseca Motivazione intrinseca

  27. Motivazione estrinseca Ha origine all’esterno dell’individuo. Es. ricevere lodi, riconoscimenti, buoni voti o per evitare situazioni spiacevoli, quali un castigo o una brutta figura

  28. Motivazione intrinseca • Ha origine all’interno dell’individuo. • Si presenta come bisogno: la curiosità, il desiderio di conoscere, il bisogno di sentirsi competenti

  29. RINFORZO E MOTIVAZIONE RINFORZO: stimolo che aumenta, mantiene o riduce un certo comportamento (presuppone una relazione tra chi rinforza e chi è rinforzato) • Positivo: crea la motivazione e spinge alla manifestazione del comportamento • Negativo: riduce la motivazione e spinge alla scomparsa del comportamento

  30. Attenzione: il rinforzo può avere effetti paradossali (se manca il rinforzo cessa la motivazione al compito!) Importanza di aspetti cognitivi per la motivazione

  31. Il rinforzo (voti) è tipico nella relazione di apprendimento. Quando il rinforzo è motivante? ATTIVITA’ 1

  32. contingente alla prestazione, cioè vicino al comportamento; • specifico, cioè relativo ad un preciso e determinato aspetto della prestazione (bravo, hai risposto a tutte le domande); • credibile, cioè non contraddetto da atteggiamenti paraverbali o non verbali; • appropriato, cioè dato quandola risposta è veramente quella desiderata.

  33. Quando il rinforzo è demotivante? • Generalizzato a tutta la classe; • Discriminatorio (a parità di prestazione solo alcuni lo ricevono); • Esprime competitività (e non è centrato sul singolo);

  34. DISTINGUIAMO… • RINFORZO POSITIVO: PRAISE • RINFORZO NEGATIVO: CRITICISM

  35. TIPICAMENTE… + MOTIVAZIONE + PERSISTENZA + AUTOEFFICACIA PRAISE - MOTIVAZIONE - PERSISTENZA - AUTOEFFICACIA CRITICISM

  36. MA LE LODI SONO TUTTE UGUALI? TUTTE LE LODI HANNO EFFETTI POSITIVI?

  37. PRAISE GENERICO: riferirsi ad una categoria e a caratteristiche stabili (“sei intelligente”) SPECIFICO: riferirsi ad un singolo e a un compito in particolare (“hai lavorato sodo a questo esercizio”)

  38. LE CRITICHE SONO TUTTE UGUALI? HANNO TUTTE UN EFFETTO NEGATIVO?

  39. CRITICISM • PRODOTTO: “questo disegno è fatto male”, “l’operazione è sbagliata” • PERSONA: “non sei bravo a disegnare”, “la matematica non è il tuo forte”

  40. EFFETTI DELLA CRITICA - MOTIVAZIONE - PERSISTENZA - AUTOEFFICACIA CRITICA ALLA PERSONA + MOTIVAZIONE + PERSISTENZA + AUTOEFFICACIA CRITICA AL PRODOTTO

  41. DIFFERENZE INDIVIDUALI NELLE RISORSE DISPOSIZIONI BIOLOGICHE RISORSE SOCIALI ABILITA’ RISORSE STRUTTURALI SELF EFFICACY

  42. SUCCESSO SCOLASTICO COMPETENZE COGNITIVE COMPETENZE METACOGNITIVE RELAZIONI SOCIALI CAPACITA’ ESECUTIVE Le relazioni sociali costituiscono un elemento centrale della school readiness (Ladd, 2006; Mashburn e Pianta, 2006; Denham, 2006)

  43. Per saperne di più - Ruolo delle relazioni sociali e abilità socio-cognitive nel rendimento scolastico - Strumenti di misura Teoria e strumenti di misurazione: • Abilità scolastiche • Benessere sociale e adattamento scolastico • Autostima e motivazione

  44. Perché si va male a scuola Deficit sensoriali e motori (vista, udito, prassie) handicap MENTALI (ritardo mentale) svantaggio socio-culturale (pochi stimoli, ambienti poveri..) bilinguismo in fase di acquisizione problemi di comportamento e disturbi emotivi Disturbo Specifico di Apprendimento-DSA

  45. DIFFICOLTA’ SCOLASTICA: • Qualsiasi difficoltà incontrata da uno studente durante la sua carriera scolastica. Tra queste: • Basso rendimento scolastico (conforme alle potenzialità di apprendimento) • Disturbi del linguaggio • Ritardo mentale • Ipoacusia – sordità • Disturbi psicopatologici (es: depressione – disturbi di personalità)

  46. DEFINIZIONE DI DSA Un gruppo eterogeneo di disturbi che si manifestano con significative difficoltà nell’acquisizione ed uso di abilità di comprensione del linguaggio orale, espressione linguistica, lettura, scrittura, matematica. Questi disturbi sono intrinseci nell’individuo, probabilmente con base nel SNC e possono essere presenti lungo tutto l’arco di vita. Benché possono verificarsi in concomitanza con altre condizionidi handicap, o con influenze esterne, le LD non sono il risultato di questi fattori. Ad essi possono essere associati problemi nell’autoregolazione del comportamento, dell’interazione e della percezione sociale

  47. Insiemi e sottoinsiemi Difficoltà scolastiche Disturbo Specifico di Apprendimento DSA Principio chiave della specificità

  48. DIFFICOLTA’ SCOLASTICA LEARNING DISABILITIES COMPROMISSIONE DELLA SFERA SOCIALE In aggiunta alle difficoltà scolastiche e cognitive, sono da sottolineare problemi emotivi, relazionali, sociali

  49. Gazzetta Ufficiale N. 244 del 18 Ottobre 2010 - LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170 Riconosce: • Esistenza • Bisogni • Diritti Dei bambini con Disturbo Specifico Di Apprendimento Affida alla scuola il compito di: • Costruire il Progetto Educativo Personalizzato • Valutare l’efficacia della didattica proposta • Formare le insegnanti

  50. Art. 2 – Finalita’ b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;…

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