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Politica di coesione 2007-2013

IT. Bruxelles, 20 giugno 2006. CNA I fondi strutturali nella nuova politica di Coesione (periodo 2007-2013) Carlo De Grandis - Amministratore Commissione europea - Direzione generale “Politica Regionale” - Unità geografica “Italia e Malta”. Politica di coesione 2007-2013.

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Politica di coesione 2007-2013

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Presentation Transcript


  1. IT Bruxelles, 20 giugno 2006 CNA I fondi strutturali nella nuova politica di Coesione (periodo 2007-2013) Carlo De Grandis - Amministratore Commissione europea - Direzione generale “Politica Regionale” - Unità geografica “Italia e Malta” Politica di coesione 2007-2013

  2. Accordo interistituzionale-04 aprile 2006 Le Risorse per la politica di Coesione

  3. RipartizionedelBilancioCE 2006 vs. 2013 in %

  4. IT Le risorse finanziarie per l’UE25 (miliardi €) Le Risorse per la politica di Coesione Regioni convergenza Regioni compet. Coop.

  5. (Allocaz. Italiapre-AI) Le Risorse per la politica di Coesione

  6. I principi guida 2007-2013 Concentrazione: un’impostazione più strategica checonsolida le priorità dell’Unione sia a livello geografico (80% circa del finanziamento destinato alle regioni meno sviluppate), sia dal punto di vista tematico (strategia incentrata sugli obiettivi di Lisbona e Göteborg. Semplificazione: riduzione del numero di regolamenti; meno obiettivi – meno Fondi; programmazione; soppressione della suddivisione in zone, programmi sostenuti da un unico Fondo; una gestione finanziaria più flessibile; proporzionalità in materia di controllo, valutazione e monitoraggio; ammissibilità delle spese. Decentramento: ruolo più incisivo delle regioni e dei soggetti locali. Principi guida 2007-2013

  7. Concentrazione: un’impostazione più strategica Principi guida 2007-2013 Adozione di un documento strategico globale per la politica di coesione ad opera del Consiglio con il parere del Parlamento europeo prima dell’inizio del nuovo periodo di programmazione: definire chiare priorità per gli Stati membri e le Regioni. Un chiaro nesso tra la politica di coesione e le strategie di Lisbona e Göteborg, una maggiore coerenza con i Grandi orientamenti di politica economica e la Strategia europea per l’Occupazione. Relazione annuale della Commissione alle istituzioni dell’UE per valutare i progressi degli Stati membri con verifica da parte del Consiglio. Art. 23-30 del Reg.generale

  8. Strategia di Lisbona e Fondi Strutturali: EARMARKING Principi guida 2007-2013 Le conclusioni della Presidenza britannica prevedono che ogni Stato Membro persegua gli obiettivi di Lisbona dedicando il 60% e il 75% delle risorse della politica di coesione rispettivamente agli obiettivi "convergenza" e "competitività regionale e occupazione" Categorie d'intervento identificate dalla Commissione (riguardanti ricerca e innovazione, capitale umano, servizi alle imprese, grandi infrastrutture europee, efficienza energetica e fonti energetiche rinnovabili, ecc.). Eccezione: non è obbligatoria (ma indicativa) per gli Stati Membri che hanno aderito dal 01 maggio 2004.

  9. Concentrazione Territoriale Principi guida 2007-2013

  10. "Lisbona", Coesione, svil. rurale e pesca European Council Integrated Guidelines for Growth and Employment European Commission Council CAP/rural development Fisheries policy Cohesion policy Strategic Guidelines for sustainable development of the fisheries sectors and coastal areas dependent from fisheries Community Strategic Guidelines for Cohesion EU Strategic Guidelines for rural development Member States National Reform Programmes National Strategic Reference Frameworks National Rural Development Strategies National Strategic Plans

  11. IT Le risorse finanziarie PAC/Svil. Rurale (miliardi di €) Strategia dell’UE per lo sviluppo rurale

  12. IT Sviluppo Rurale 2007-2013 Strategia dell’UE per lo sviluppo rurale Asse LEADER (min 5%) « LEADER » Axis Asse 1 Competi-tività (min 10%) Asse 3 Divers. economic qualità vita (min 10%) Asse 2Ambiente eGestione Territorio (min 25%) 1 Reg. programmazione, finanziamento, monitoraggio, controlli Un solo Fondo per lo Sviluppo Rurale (per tutti i territori rurali dell'Unione europea)

  13. IT Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) Si attua attraverso 38 misure specifiche. L'asse 1 deve contribuire a creare un settore agro-alimentare europeo forte e dinamico attraverso la ristrutturazione, l’innovazione e il trasferimento di tecnologie con una particolare attenzione per gli investimenti nel capitale fisico e umano. (15 mis.) L’asse 2 ha come obiettivo di preservare l’alto valore ambientale dei sistemi agricoli e forestali europei, la loro bio-diversità, il paesaggio e di contribuire alla soluzione dei problemi globali del clima e dell’acqua. (8 misure) L’asse 3 intende stimolare la diversificazione delle attività economiche, migliorare l’occupazione nelle zone rurali e migliorare la qualità della vita. (12 misure) L’asse 4 è orientato verso il metodo già sperimentato dal LEADER e ha lo scopo di promuovere la “governance” dei territori rurali facendo leva sulle risorse endogene. (3 misure) Strategia dell’UE per lo sviluppo rurale

  14. infrastrutture, innovazione, investimenti ecc. Formazione professionale, sostegno all‘occupazione ecc. Infrastrutture di trasporto edambientali, energia rinnovabile Tutti gli Stati Membri e Regioni Stati Membri con un RNL/pro capite inferiore al 90% Obiettivi e Fondi Strutturali 2007-2013 Obiettivi Fondi Strutturali e strumenti Convergenza FESR FSE Fondo di Coesione FESR FSE Competitività regionale ed Occupazione Cooperazione territoriale europea FESR

  15. IT Gli obiettivi della politica regionale - FESR 1. Ridurre il divario economico fra le regioni europee; 2. Sostenere la competitività dei territori di fronte a una economia globalizzata sotto il triplice aspetto : - economico : ricerca e sviluppo tecnologico, innovazione, tecnologia dell’informazione e della comunicazione, sostegno alle PMI, educazione/formazione; - sociale : occupazione, salute, invecchiamento, povertà ed esclusione sociale; - ambientale : risorse naturali e biodiversità, prevenzione delle catastrofi naturali, clima, qualità delle acque, accessibilità delle regioni remote, energia (fonti rinnovabili ed efficienza energetica). 3. Migliorare la cooperazione tra le regioni europee : transfrontaliera, transnazionale, reti transregionali. Politica regionale – FESR Obiettivi

  16. Pil regionale pro-capite 2002

  17. Sono linee guida definite dalla Commissione europea sulla base delle priorità delle politiche settoriali dell'UE Individuano le priorità comunitarie per accrescere le sinergie tra la politica di coesione e la strategia di Lisbona Gli Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) per la Politica di Coesionenel periodo 2007-2013 Gli OSC 2007 - 2013

  18. PRIORITA’ 1. Migliorare l'attrattività dell'Europa e delle sue Regioni per gli investimenti e il lavoro ovvero: rendere l'Europa e le sue regioni un luogo attraente in cui lavorare Rafforzare il contributo della società della conoscenza e dell'innovazione per la crescita economica Accrescere quantitativamente e qualitativamente l'occupazione Contribuire alla coesione territoriale e alla cooperazione OSC

  19. Priorità 1 - Attrattività OSC

  20. Priorità 2 - RSTI e SI OSC

  21. Priorità 3 – Nuovi e migliori posti di lavoro OSC

  22. Priorità 4 - Territorio e Cooperazione OSC

  23. OSC

  24. OSC

  25. Principi di attuazione: Semplificazione Principi di attuazione Generale: 3 Obiettivi invece di 7, 3 Fondi invece di 5, programmi finanziati da un unico Fondo, nessuna ripartizione per zone al di fuori dell’Obiettivo “Convergenza”. Programmazione: 2 fasi invece di 3. Addizionalità da verificare soltanto nel caso dell’Obiettivo “Convergenza”. Gestione finanziaria a livello degli assi prioritari, che consente una maggiore flessibilità per adeguare i programmi. Ammissibilità delle spese in base a norme nazionali (con rare eccezioni). Sistema di controllo: proporzionale qualora il livello di cofinanziamento dell’UE sia inferiore al 33% o a 250 milioni di euro. Art. 8-13 e 73 del Reg. generale

  26. Decentramento Principi di attuazione Ruolo più incisivo delle regioni: gestione condivisa tra il livello europeo, nazionale, regionale, urbano e locale. Tutte le regioni sono ammissibili alla Politica di coesione. Questioni urbane:possibilità di delegare alle autorità locali. Art. 12 e 58 comma 1a) del Reg. generale

  27. Mantenimento dei principi chiavedella politica (1) Principi di attuazione Complementarità, coerenza e conformità: gli interventi sono complementari alle priorità nazionali, regionali, locali e comunitarie; sono coerenti con il quadro strategico e conformi al trattato. La programmazione pluriennale garantisce la continuità. Partenariato: riguarda gli aspetti operativi e strategici della politica e implica la partecipazione delle autorità regionali, locali e degli enti locali e di altro tipo, nonché delle parti economiche e sociali e della società civile, delle organizzazioni per la tutela dell’ambiente e le pari opportunità. Art. 8-10 del Reg.generale

  28. Mantenimento dei principi chiavedella politica (2) Principi di attuazione Sussidiarietà e proporzionalità: gli interventi rispettano il sistema istituzionale dello Stato membro e la gestione è proporzionale al contributo comunitario per quanto riguarda il controllo, la valutazione e il monitoraggio. Gestione condivisa: gli Stati membri e la Commissione condividono la responsabilità del controllo finanziario. Addizionalità: i Fondi strutturali non possono sostituirsi alla spesa pubblica nazionale (di applicazione per l’Obiettivo “Convergenza”). Pari opportunità per donne e uomini: in tutte le fasi della gestione dei Fondi. Art. 11 - 14 Gen.Reg. Art. 11-14 del Reg.generale

  29. Risorse finanziarie: per promuovere la qualità e una maggiore flessibilità Principi di attuazione Riserva di qualità, efficacia ed efficienza: costituita dal 3% degli stanziamenti decisi per gli Obiettivi “Convergenza” e “Competitività regionale e Occupazione”; il Consiglio deciderà nel 2011 l’attribuzione in funzione dei criteri di qualità. Riserva nazionale per imprevisti: l’1% della dotazione riservata all’Obiettivo “Convergenza” e il 3% dell’Obiettivo “Competitività regionale e Occupazione” sono destinati a combattere crisi impreviste derivanti da ristrutturazioni economiche e sociali. Art. 35 and 36 Gen.Reg. Art. 20, 48, 49 del Reg. generale

  30. Orientamenti strategici della Comunitàper la coesione proposti dalla Commissione, adottati dal Consigliocon parere conforme del Parlamento europeo. 1 Quadro di riferimento strategico nazionale proposto dai singoli Stati membri in applicazione del principiodel partenariato; rispecchia gli orientamenti dell‘Unione,definisce una strategia nazionale e la relativa programmazione;soggetto a decisione finale della Commissione. 2 Programmi operativi un programma per Fondo e Stato membro o regione,definizione delle priorità, gestione e fonti finanziarie;proposti dai singoli Stati membri o regioni; soggetti a decisione finale della Commissione. 3 Gestione dei programmi e selezione dei progetti ad opera degli Stati membri e delle regioni; principio della “gestione condivisa” = concertazione con la Commissione. 4 Follow-up strategico e dibattito annuale in occasione del Consiglio europeo di primavera, basato suuna relazione annuale della Commissione degli Stati membri. 5 Orientamenti strategici, programmazione e follow-up Principi di attuazione Art. 16-21 and 28 Gen.Reg. Art. 23-29 del Reg.generale

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