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Le rappresentazioni mentali. Parlare di rappresentazioni mentali, significa parlare di come il mondo viene rappresentato nella nostra testa. Cos’è una rappresentazione?. È un insieme di simboli che ci rappresenta qualcosa che sta al posto di un’entità che non è più immediatamente presente.
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Le rappresentazioni mentali • Parlare di rappresentazioni mentali, significa parlare di come il mondo viene rappresentato nella nostra testa.
Cos’è una rappresentazione? • È un insieme di simboli che ci rappresenta qualcosa che sta al posto di un’entità che non è più immediatamente presente. • Può essere sia un oggetto del mondo esterno, che della nostra immaginazione, perciò del nostro mondo interno.
Rappresentazioni esterne • Le rappresentazioni esterne, possono assumere forme diverse: • una mappa stradale, un quadro ad olio, il menù del ristorante un racconto e così via • In generale possiamo distinguere due principali categorie di rappresentazioni esterne con cui possiamo descrivere il mondo:
Le rappresentazioni che usano le parole o altre notazioni scritte e le rappresentazioni pittoriche come i disegni e i diagrammi • diagrammi e parole sono simili in quanto rappresentano solo alcuni aspetti della realtà . • I diagrammi tuttavia, sembrano catturare in modo molto naturale, una maggior quantità di aspetti caratteristici del mondo, rispetto a quello che fanno le descrizioni linguistiche.
Disegni e diagrammi, sono rappresentazioni analogiche: nel senso che mantengono la stessa struttura del mondo che rappresentano • Nel caso dell’esempio, la configurazione spaziale delle stanze del disegno è identica alla posizione spaziale delle stanze reali.
Viceversa, nessuna rappresentazione linguistica, ha proprietà analogiche, perché la relazione tra segno linguistico e l’oggetto cui esso si riferisce è arbitraria. • “Non c’è nessuna ragione per cui quell’animale piccolo e peloso che vive nelle nostre case debba essere chiamato g-a-t-t-o”
Dalle rappresentazioni esterne alle rappresentazioni interne • Le rappresentazioni Analogiche: • Non sono discrete • Rappresentano le cose in modo implicito • Hanno regole di combinazione poco vincolate e sono concrete nel senso che sono legate ad una specifica modalità sensoriale
Rappresentazioni proposizionali • Le rappresentazioni proposizionali, sono un astratto mentalese, che può rappresentare il contenuto ideativo., della mente in modo del tutto indifferente dalla sua sorgente iniziale, in un linguaggio o in uno dei sensi • Linguaggio universale amodale • Codice di base con cui si propone siano realizzate tutte le attività cognitive. • Queste rappresentazioni di solito sono espresse usando alcuni aspetti del calcolo dei predicati. Il calcolo dei predicati è un sistema logico che è una specializzazione di un altro sistema logico, il calcolo proposizionale.
Kosslyn e il modello computazionale delle immagini mentali. • La teoria di Kosslyn (1983) può essere riassunta nei seguenti punti: • le immagini visive, sono rappresentate in un (medium- buffer) mezzo speciale di tipo spaziale. • La memoria a lungo termine contiene due tipi di strutture dati: • i file per le immagini e i dati per le proposizioni • Vi sono vari processi che usano i file proposizionali, i file per le immagini e il medium spaziale per generare, interpretare o trasformare le immagini.
Il medium spaziale • Il medium spaziale ha quattro proprietà fondamentali: • estensione spaziale limitata e dei bordi: ma che conserva tutte le relazioni spaziali fra gli oggetti che rappresenta. • forma precisa e possibilità di riprodurre relazioni spaziali • area di max risoluzione al centro (come accade per il campo visivo) • il medium ha una certa granularità • appena un’immagine viene generata comincia a decadere.
I file per le immagini e i file per le proposizioni • I file per le immagini, rappresentano le coordinate dei punti dell’immagine nel medium spaziale . Caratterizzano un’immagine schematica o scheletrica • I file proposizionali, contengono un elenco delle proprietà dell’anatra (ha le ali, ha le zampe) e le relazioni tra queste parti e la parte fondante dell’anatra. Contengono anche informazioni sulle dimensioni standard dell’oggetto. • Ciascuna di queste parti, dovrebbe avere un corrispondente file per le immagini che contiene il materiale di base per costruire l’immagine in una data parte del medium spaziale
Processi di costruzioni di immagini • Nel modello di Kosslyn il processo principale di generazione dell’immagine è detto: • Image a sua volta si suddivide in tre processi: • Picture (disegna) • Find (trova) • Put (colloca). • Questi processi, sono usati per spiegare i risultati dei compiti di rotazione ed esplorazione delle immagini mentali.
Evidenze sperimentali del modello di Kosslyn • Compiti di “image tracing” (tracciamento di immagini per mettere alla prova: • l’ipotesi dell’estensione limitata del medium spaziale • e l’ipotesi della granularità. • Tali compiti di immaginazione, permettono la manipolazione delle immagini mentali e la misurazione dei tempi di risposta. • Esperimenti relativi al medium spaziale e alla sua estensione limitata: gli esperimenti si basavano sull’assunzione che il medium spaziale ha la stessa ampiezza dell’arco visivo percettivo.
Prove di tipo Neuropsicologico (Kosslyn) • Osservazione di pazienti con una perdita selettiva della capacità di formarsi immagini mentali. (quindi né descrivere, né disegnare a memoria oggetti comuni.)
Organizzazione della conoscenza • Noi tutti conosciamo un’enorme quantità di cose. • Pensate solo alla quantità di cose che dovete conoscere e al numero di inferenze che fate per capire la frase: • “Mentre lisa tornava dal negozio è caduta e il palloncino se ne è volato via”
Che cos’è la conoscenza? • Questa domanda è stata tradizionalmente divisa in due questioni: • Quale forma assumono le rappresentazioni mentali • Come sono organizzate queste rappresentazioni mentali?
Ricerche sull’organizzazione semplice • Le ricerche sull’organizzazione semplice si sono soprattutto occupate sul modo in cui le diverse entità, vengono ad essere ragruppate insieme sotto un concetto comune es: cane animale ecc.. • Le ricerche sull’organizzazione complessa, si sono invece focalizzate su come ampi raggruppamenti di concetti, sono strutturati ed usati in vari compiti cognitivi es: comprensione storia di lisa
Organizzazione semplice 2 • Ricerche soprattutto sui concetti di oggetti: • diverse impostazioni teoriche: • teorie degli attributi definitori caratteristici • Approccio dei prototipi
Diversi tipi di conoscenza, diversi tipi di memoria: • memoria semantica/memoria episodica • memoria procedurale e memoria dichiarativa
Il gioco della categorizzazione • Sulla base di un qualche criterio, gli oggetti vanno a formare gli esemplari o membri di una classe di oggetti con lo stesso nome • Tutte le diverse classi di oggetti, possono poi essere organizzate in GERARCHIE di classi • La funzione principale della categorizzazione, e il principio dell’economia cognitiva: noi cioè dividiamo il mondo in classi di cose per ridurre , LA QUANTITA’ di cose che dobbiamo apprendere, percepire , ricordare riconoscere,
Approccio degli attributi definitori • O approccio classico dei concetti (Medin e Smith 1984): • un concetto può essere caratterizzato, da un insieme di attributi definitori: • Intensione di un concetto: è l’insieme degli attributi che definiscono cosa bisogna avere per essere membro di un concetto • Estensione di un concetto:è l’insieme delle entità che sono membri del concetto • es: concetto di celibe
Teorie degli attributi 2 • Caratteristiche generali di queste teorie: • Il significato di un concetto, può essere colto da un elenco congiuntivo di attributi • questi attributi, sono i mattoni di base per costruire i concetti • Ciascuno di questi attributi, preso singolarmente è necessario e tutti insieme sono congiuntamente sufficienti per poter identificare un concetto. • Ci sono chiari confini tra i membri e i non membri di una categoria • tutti i membri di un concetto sono ugualmente rappresentatitivi • Quando i concetti sono organizzati in modo gerarchico, gli attributi definitori di un concetto più specifico, in relazione ad un suo parente più generale, includono tutti gli attrributi definitori del sopraordinato.
Il modello delle reti semantiche di Collins e Quillian (1969) • Rappresentazione dei concetti come reti gerarchicamente organizzate. • Fa essenzialmente riferimento alla teoria degli attributi definitori, con aggiunte di tipo psicologico per caratterizzare la struttura della memoria semantica. • I concetti sono rappresentati come gerarchie di nodi- concetto interconnesssi
Compiti di verifica per la teoria di Collins e Quillian • Verifiche sperimentali: • effetto di grandezza della categoria • es. Confronto con un petirosso è un uccello/ è un animale • Economia cognitiva • Es: confronta un uccello ha le piume /ha la pelle
Problemi per la teoria di Collins e Quillian • Non è vero che tutti gli attributi sono ugualmente importanti nel definire una categoria (salienza) • Non è vero che tutti i membri di una categoria siano tutti ugualmente importanti e rappresentativi per definire una categoria (grado di tipicità) • il grado di tipicità è determinante nei compiti di verifica. • A volte il sopraordinato più lontano, può venire verificato più velocemente del sopraordinato più vicino.
Altri problemi • Si è dimostrato molto difficile determinare gli attributi definitori di molti concetti • Molti concetti hanno una somiglianza di famiglia e non un insieme di attributi necessari e sufficienti • Esistenza di categorie fuzzy (sfumate)
Teoria del confronto di caratteristiche • Punti principali della teoria: • Un concetto è rappresentato da due tipi di attributi: • Attributi Definitori:sono il nucleo della definizione di un concetto e sono quegli attributi condivisi da tutti i membri del concetto. • Attributi Caratteristici: sono quegli attributi che detrminano quanto un certo oggetto, verrà giudicato un esemplare tipico o rappresentatitivo della categoria • Il processo di verifica dei concetti viene realizzato in due passi: primo tutti gli attributi sono confrontati, secondo solo quelli definitori. • Il secondo passo viene applicato solo se il primo fallisce nel produrre un risultato chiaro.
Commenti sulla teoria del confronto di caratteristiche • Tale teoria rende conto di alcune obiezioni fatte alla teoria degli attributi. (es: giudizi sui concetti all’interno di una categoria) • Tuttavia rimane limitata dal punto di vista teorico in quanto, può trattare frasi del tipo “qualche cosa è qualche altra cosa” • Incapacità di distinguere tra attributi definitori e caratteristiche • confini tra le caratteristiche sfumati
Teorie dei Prototipi • Assunzione principale: le categorie sono organizzate, intorno ad un prototipo centrale. • Un prototipo è sia una collezione di attributi caratteristici, che il miglior esempio/i del concetto • Non c’è un insieme delimitante di attributi necessari • I confini di categoria sono sfumati e non chiari • Esiste in gradiente di tipicità, che caratterizza la diversa tipicità degli esempi di un concetto. • L’appartenenza di categoria è determinata dalla somiglianza degli attributi di un oggetto al prototipo della categoria
Evidenze sperimentali per la teoria dei prototipi • Vi sono evidenze sperimentali in favore della teoria dei prototipi: • studi sulla categorizzazione dei colori fondamentali • Evidenze sperimentali sull’effetto tipicità: • buon predittore dei tempi di categorizzazione.
Livelli di astrazione nella teoria dei prototipi • Secondo Rosch, Mervis, Gray, Johnson e Boyes-Braem 1976. Le gerarchie di concetti, sono organizzate secondo una struttura a tre livelli. • Un livello sopraordinato: categorie più generali • Un livello di base: maggior numero di attributi distintivi, centrale in svariate attività cognitive, cambia in funzione delle differenze individuali • Un livello subordinato: cui corrispondono concetti specifici
Sembrerebbe che i tre livelli gerarchici individuati, riflettano il modo migliore in cui è possibile organizzare un insieme di categorie. • Il livello di base è quello in cui vengono costruite le categorie più informative ed economiche (riassunto delle caratteristiche più importanti) • è a questo livello che gli adulti danno spontaneamente nome agli oggetti ed è il livello che viene appreso per primo dai bambini • il livello di base non sempre corrisponde con i termini intermedi di una categoria. Soprattutto per quanto riguarda le categorie biologiche, il termine intermedio, riflette il grado di esperienza che gli individui hanno con i membri delle categorie degli oggetti naturali
Commento alla teoria dei prototipi • Tre possibili critiche: • Non per tutti i concetti è possibile individuare gli esemplari prototipici. • Le persone sembrano conoscere bene le relazioni fra gli attributi, piuttosto che gli attributi isolati e usano tali informazioni nella categorizzazione • Non è in grado si spiegare perché le categorie abbiano un ordine coerente.