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Arezzo, 25 novembre 2008. Arezzo, 25 novembre 2008. Introduzione. L’Osservatorio Nazionale delle Reti e-Care.
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Arezzo, 25 novembre 2008 Arezzo, 25 novembre 2008
L’Osservatorio Nazionale delle Reti e-Care L’esplosione del mondo di Internet ha portato, nell’ultimo decennio – anche in Europa ed in Italia – ad una significativa diffusione delle reti e-Health che producono comunicazione elettronica e multimediale per la sanità. In questo contesto una particolare funzione viene assunta dalle reti e-Care, ovvero quelle reti sociali aperte ai cittadini che forniscono comunicazione per l’assistenza home care e condivisione di informazione tra gli stessi cittadini, come i social network. Nel Web 2.0, inoltre, la cooperazione, la coproduzione e la condivisione delle informazioni è ormai un dato culturale e comportamentale in costante crescita per i network e per i singoli utenti. E ciò produce un continuo arricchimento di contenuti comunicativi. I due fenomeni fanno assumere alle reti e-Health/e-Care una particolare rilevanza strategica nell’ambito dei progetti di qualificazione e riorganizzazione del sistema sanitario e, in generale, del welfare europeo e italiano. Il raggiungimento di nuovi traguardi di efficacia ed efficienza per l’assistenza al cittadino – ma anche di condivisione e personalizzazione dei servizi – non potrà prescindere da una politica di conoscenza, valorizzazione e indirizzo di queste reti e di apertura alle potenzialità della Meta Rete Internet. In particolare, per favorire una riorganizzazione del settore improntata alla deospedalizzazione, alla valorizzazione delle cure primarie e del ruolo dei medici di famiglia, alla scelta dell’abitazione e dell’ambiente di vita come luogo privilegiato di assistenza delle persone anziane o portatrici di malattie croniche e invalidanti, ma anche delle famiglie con bambini piccoli e particolari problemi assistenziali. Il Fascicolo Sanitario (elettronico) Personale, i sistemi CUP per l’accesso alle prestazioni, le reti di condivisione del dato clinico tra i medici e, infine, le reti e-Care per l’assistenza home care sono – assieme alla diffusione dell’uso di Internet per condividere informazioni tra cittadini – le tappe di una crescita impetuosa ma essenziale del mondo e-Health e e-Care.
La ricerca che ha portato alla costruzione dell’Osservatorio – oltre 700 reti o progetti di rete censiti, di cui 464 operanti sul territorio nazionale o in lingua italiana – ha permesso la definizione di un complesso di indicatori (tecnologici, organizzativi, economici, di processo e clinici) necessari per una valutazione comparata delle reti e dei progetti e per arrivare alla definizione di buone pratiche condivise. Nell’ambito della ricerca è stata anche possibile avviare una prima classificazione delle diverse esperienze di reti (di e-information, di e-data – in funzione del FaSP – di e-booking, di e-Care, di telemedicina e di social network). Questa classificazione presenta ulteriori suddivisioni riferite all’uso delle stesse reti: aperte al cittadino, per la condivisione del dato tra i professionisti della medicina e dell’assistenza, per la governance del sistema. È stato così avviato un lavoro per una semantica delle reti e-Health/e-Care, che, partendo dal “glossario-catalogo” del portale dell’Osservatorio, assume valore scientifico nella condivisione di una moderna terminologia di catalogazione ed indicazione dei fenomeni di rete (il grafo, i nodi e gli hub, le forme hub and spoke, le reti tecno-sociali e tecno-organizzative, i social network, ecc.). • Il progetto – promosso e diretto dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Direzione Generale del Sistema Informativo, e realizzato dalla società CUP 2000 e dalle Regioni Emilia-Romagna, Campania, Liguria, Marche e Toscana – ha portato anche alla costruzione tecnologica di un Osservatorio “dinamico” e “cooperativo”, on line, in rete Internet, delle esperienze e-Care (in prospettiva è ipotizzabile un’estensione al più ampio mondo delle reti e-Health), mediante un sistema di catalogazione e auto-catalogazione, di condivisione dei dati, degli indicatori e, come risultato finale, delle buone pratiche.
L’Osservatorio costituisce quindi una tappa originale e importante per esplorare, conoscere, valorizzare e indirizzare questo mondo delle reti Internet verso gli obiettivi sociali della tutela della salute e della promozione di nuove forme di partecipazione dei cittadini; ma anche per fornire a medici e operatori sanitari e sociali potenti strumenti di conoscenza e comunicazione. • Il portale dell’Osservatorio – attivo on line sperimentalmente sul sito http://www.onecare.cup2000.it e prossimamente accessibile dal portale del Ministero e delle Regioni – rappresenta inoltre un importante strumento di cooperazione tra le reti riferita alle buone pratiche, alle tecnologie e ai contenuti comunicativi. • Dalla ricerca emergono potenzialità e limiti di diffusione in Italia di una cultura delle reti Internet e-Care/e-Health per la sanità e il welfare. La prima considerazione riguarda la necessità di non confondere le reti Internet per la salute e l’assistenza con la miriade di piccoli siti e punti vendita on line di farmaci e consigli medici raggiungibili facilmente con i motori di ricerca. La classificazione proposta dall’Osservatorio (“5x3”, si veda la slide n° 8) permette una netta distinzione in ambito Internet tra reti strutturate (e-Health/e-Care) e siti diffusi, anche in riferimento al fenomeno dei social network e dei blog per la salute. In ogni caso si avverte la necessità: • di una “semantica delle reti e-Health/e-Care” attraverso una classificazione del fenomeno e delle sue componenti (tagging condiviso); • della definizione e condivisione di indicatori di valutazione dei progetti di rete e di buone pratiche; • di una incentivazione selettiva e non solo diffusa (a livello europeo, nazionale e regionale) dei progetti di rete – a partire dalla telemedicina – riferita al loro valore scientifico, ma anche allo loro incidenza e integrazione rispetto
all’organizzazione e ai processi di innovazione in atto nel Servizio Sanitario Nazionale; • di favorire l’integrazione tra l’utilizzo delle reti a scopi sanitari (i progetti di telemedicina e di telesoccorso) e assistenziali (progetti di teleassistenza e telecompagnia): il problema è particolarmente sentito per le persone anziane e per quelle con malattie cronico-invalidanti, dove la pratica dell’integrazione socio-sanitaria risulta essenziale ai fini dell’efficacia degli interventi assistenziali di rete. • Internet e le reti di e-Care/e-Health possono rappresentare un’opportunità straordinaria per introdurre, attraverso la comunicazione potenziata, innovazione ed efficienza e un rapporto più diretto tra cittadino e Servizio Sanitario Nazionale; per favorire un ulteriore sviluppo del sistema integrato socio-sanitario. Il Fascicolo Sanitario Elettronico, le reti dei medici di medicina generale, quelle hub and spoke per diffondere l’eccellenza clinica ospedaliera, le reti e-Care/telemedicina per assistere i pazienti a casa e per deospedalizzare il percorso di cura, i sistemi Cup di ultima generazione, i social network per favorire l’incontro in rete delle esperienze per l’autotutela della salute: tutto questo costituisce solo una parte del complesso mondo delle reti Internet per sanità e welfare e che richiede, comunque, nuovi livelli di conoscenza continuamente aggiornati e condivisi, cooperazione tra i protagonisti, una incisiva azione di promozione e indirizzo. • L’Osservatorio può, in questo contesto, rappresentare un essenziale strumento di lavoro e di cooperazione tra Ministero e Regioni: un’esperienza originale, anche nel contesto europeo, per una moderna politica di e-Health e di e-Care.
1 Classificazione delle reti
Le “5X3” Reti e-Health (una prima classificazione) • Reti di e-information (Portali, Call Center, Numeri Verdi): dati-informazioni di carattere generale (non personali). • Reti e-data: EHR e EMR (le reti che costruiscono il FaSP). Vengono alimentate orizzontalmente (medicina del territorio) e verticalmente (medicina ospedaliera), attraverso la cartella clinica del MMG/PLS, i referti, le schede di dimissione e la cartella clinica ospedaliera di reparto e di pronto soccorso (dati-informazioni personalizzati). • Reti dell’accesso: sistemi Cup e altri sistemi di accesso alle prestazioni sanitarie (e-booking): dati-informazioni personalizzati per l’utente e strutturati. • Reti e-Care e di telemedicina (assistenza home care e sistemi hub and spoke): dati-informazioni personalizzati e fortemente strutturati. • Social network: Reti dei cittadini (dati personalizzati ma scarsamente strutturati). • Ogni rete si trova ad operare in un contesto socio-organizzativo tripartito: • sociale: reti aperte al cittadino; • organizzativo di primo tipo: reti di condivisione del dato per la governance clinica; • organizzativo di secondo tipo: reti di condivisione del dato per la governance amministrativa.
Classificazione delle Reti e-Health: e-Data (EHR-FaSP); Accesso; e-Care,
Le reti del Fascicolo Sanitario (elettronico) Personale: Electronic Health Record (EHR) e Electronic Medical Record (EMR) e tipologia di Reti Dati – informazioni della persona: EHR. Dati – informazionidella persona disponibili nell’organizzazione (ASL, Sistema Sanitario): EMR; a loro volta suddividibili in: Dati – informazioni di condivisione tra medici e altri professionisti di salute: governance clinica; Dati – informazioni per l’organizzazione: governance amministrativa. La diversa connotazione del dato-informazione sanitario esprime una differente tipologia di Reti Internet: Reti aperte al cittadinoe al mondo vitale delle persone (social network e retitecno-sociali). Reti internealle organizzazioni o inter-operative tra i sistemi organizzati (tecno-organizzative, di condivisione del dato e di governance).
Effetti della diffusione delle reti e-Health/e-Care nell’organizzazione del Servizio Sanitario Personalizzazione del percorso cura-malattia; importanza dei fattori genetici; tutela della privacy: ricostruzione della storia clinica dell’assistito e disponibilità reale del dato personale: EHR-FaSP. Deospedalizzazione e integrazione tra ambiti vitali: riorganizzazione dei processi assistenziali tra livelli ad alta e media intensità di cure, cure primarie e assistenza home care. Trasferimento progressivo dell’assistenza da un luogo iper-strutturato – l’ospedale – ad una realtà ambientale dove l’elemento sanitario cessa di essere specifico e diventa parte di una realtà sociale (e-service e dati strutturati per e-Care e telemedicina). Orizzontalizzazione delle strutture sanitarie (rapporto più diretto medico-paziente, cultura hub and spoke, per la diffusione dell’eccellenza clinica nel territorio). Socializzazione del dato-informazione: estensione dei flussi comunicazionali verso e tra l’ambiente del cittadino (cultura dei social network); integrazione del dato sanitario con quello sociale.
2 Metodologia di ricerca
Estensione e finalità della ricerca Totale reti censite: 712, di cui 464 presenti sul territorio nazionale
Metodo e tag di ricerca E’ stato impostato un metodo per la ricerca parallela in più direzioni con criteri di approfondimento specifici e progressivi restringimenti del campo in base al livello di ricerca/argomento. • In fase iniziale: • è stata compiuta una analisi delle fonti; • sono stati definiti i principali tag (35) da utilizzare per la ricerca. • In seguito sono state effettuate le seguenti combinazioni: • tag/target/zone geografiche/principali siti istituzionali, dal macro al micro livello (sito della Regione, dei Comuni, dei servizi socio-sanitari, delle ASL, dei principali ospedali, ecc.). • Sono stati inoltre effettuati focus di ricerca specifici ad es. su “comunità montane”, “emergenza caldo”, “convegni/forum/eventi del settore”, ecc. • Strumenti utilizzati: • il motore di ricerca Google, incluse ricerche avanzate in cataloghi bibliografici, banche dati on line; • le rassegne stampa specializzate (settore e-Health/e-Care) con analisi sistematica di 22 siti Internet “mirati”, 11 delle principali riviste di settore nazionali, una selezione di 12 riviste locali.
Rapporto reti tecno-sociali (accessibili al cittadino) e reti tecno-organizzative (non aperte al cittadino) I progetti di home care in Italia, che arrivano direttamente al cittadino e al suo domicilio, sono il 2-3% rispetto alle reti interne alle organizzazioni (di governance e di condivisione del dato tra specialisti) che non arrivano al domicilio del cittadino. La vecchia cultura informatica ha privilegiato le reti chiuse rispetto alla cultura di Internet che favorisce reti aperte al cittadino.
Ricerca e verifica dati: i problemi maggiori riscontrati • Fase: RICERCA • Assenza di un linguaggio comune nelle reti (definizioni non univoche). • Poche informazioni organizzate e aggiornate: • il reperimento di informazioni sui progetti è un intreccio di percorsi non collegati, di informazioni disperse in modo disorganico, che non consentono la ricostruzione completa della rete oggetto di studio; • sono carenti o assenti dati basilari, tipo: responsabili, data di avvio e data di fine, ecc. • Fase: VERIFICA e ANALISI DATI • Dati imprecisi sulla dimensione del finanziamento e costi del progetto. • N. utenti coinvolti: il dato attendibile è presente o reso disponibile solo nel 25% ca. dei progetti ATTIVI.
Work in progress • Obiettivo raggiunto al 14/11/0870% dei progetti contattati direttamente • Indagine telesoccorso = 125 Comuni contattati. • Telemedicina, teleassistenza/telecompagnia = oltre 100 contatti. • Obiettivo previsto al 10/12/08 90% dei progetti contattati direttamente
3 Dati e risultati della ricerca
Reti aperte al cittadino – totale nazionale e internazionale DATI NON DEFINITIVI In corso di elaborazione (*) Altre reti: nel corso della ricerca sono state censite anche 27 reti di e-data (referti e fascicolo sanitario on line) a livello nazionale e 6 a livello internazionale; 21 reti di e-booking (Cup Web per la prenotazione on line di prestazioni) a livello nazionale e 13 a livello internazionale. Tali reti, che meritano un successivo approfondimento, sono rilevanti in quanto reti “aperte”, a cui i cittadini possono accedere direttamente. Totale reti censite: 712
Trend ricerca – livello nazionale ed internazionale Totale reti censite: 712
Reti di telesoccorso • La rete “basic” più diffusa • E’ stata censita una prima quota di reti di telesoccorso nella ricerca di sfondo, da cui è emersa la capillarità del servizio. • In seguito è stata effettuata un’indagine a campione in 125 Comuni delle 5 Regioni che direttamente partecipano al progetto: Emilia-Romagna, Campania, Liguria, Marche e Toscana. • Hanno risposto all’indagine 117 Comuni su 125, il 94% del campione, selezionato calibrando una serie di criteri: capillarità della rilevazione, morfologia del territorio, numerosità della popolazione, ecc.
Reti di telesoccorso Dati rilevati nell’indagine e proiezioni rispetto alla presenza del servizio nei Comuni
Reti di telesoccorso Dati rilevati nell’indagine e proiezioni rispetto al n° di utenti
Reti di telesoccorso • Considerazioni di sintesi • In linea generale è emerso che i principali promotori delle reti di telesoccorso sono i Comuni, attivi anche come finanziatori, accompagnati da Società e Associazioni nella gestione del servizio. • Il telesoccorso rappresenta: • la rete home care più diffusa, • accessibile (buona comunicazione istituzionale e basso costo/gratuità), • “istituzionalizzata” (nel quadro della legge 328/2000 “…per la realizzazione del sistema integrato di servizi ed interventi sociali“, recepita da leggi, piani sociali regionali e altri strumenti di programmazione locale quali gli atti di indirizzo delle Giunte comunali, i piani di Distretto socio-sanitario, ecc.). • Ma: la rete risulta, da una prima analisi, scarsamente incidente sull’organizzazione sanitaria e assistenziale e anche sul sistema della sicurezza individuale dei cittadini, in quanto si limita ad un e-service di emergenza (il “pulsante rosso” da premere in caso di necessità urgente), privo dei link di collegamento con il percorso assistenziale e-Care (teleassistenza, telemedicina, ecc.) e con i percorsi sanitari tradizionali.
Reti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia • Reti di telemedicina • Una analisi delle aree specialistiche coinvolte su una quota campione, rileva la percentuale più elevata dedicata alla Cardiologia. • Un’altra quota significativa è occupata dal monitoraggio delle condizioni di salute di persone affette da disabilità.
Reti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia • Reti di teleassistenza, telecompagnia • Denominatore comune è l’ampia presenza, come protagonista di rete, del terzo settore, inteso come associazioni di volontariato e altre forme associative (sindacati, ONLUS, cooperative, ecc.). • Da una prima analisi dei soggetti finanziatori ed attuatori coinvolti in questi progetti, si può affermare che la rete di teleassistenza è decisamente sostenuta dal terzo settore, presente nel 44% del nostro campione come evidenziato dal grafico seguente.
Reti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia Soggetti coinvolti nei progetti di teleassistenza, telecompagnia
Reti attive (con utenti) di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia Legenda Elaborazione in base al dato “n° utenti coinvolti” disponibile. Aggiornato al 20/11/08 N. Reti con meno di 100 utenti N. Reti con più di 100 utenti
Reti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia • Quante reti sono consolidate? Rapporto tra progetti pilota (iniziale, sperimentale) e servizi a regime (con target assistenziale consolidato): • Progetti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia attivi con utenti: 160. • Progetti pilota/sperimentazioni (2007-2008): 124 (78%). • Progetti consolidati/servizi a regime, attivi da almeno 3 anni (dal 2006 e antecedenti): 36 (22%).
Reti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia • Elementi “vincenti” nei progetti consolidati • Nel campione dei progetti consolidati, il 50% riguarda progetti di telemedicina e l’altro 50% progetti di telecompagnia o teleassistenza. • Nei progetti di telemedicina, si rileva la presenza, in alternanza, di 1 o più dei seguenti elementi distintivi: • diversi anni di esperienza (+ di 3); • consistente estensione geografica del servizio/area servita (utenti potenziali); • diversificazione dell’offerta: “moduli” di servizi di telemedicina. • Nei progetti di teleassistenza o telecompagnia, si rileva, invece, che nell’ 80% ca. dei casi l’erogazione di almeno 3 servizi; il 60% del campione offre un’erogazione estesa ad almeno 5 o 6 servizi (incluso il telemonitoraggio).
Reti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia Presenza del telemonitoraggio e della telemedicina nelle reti di teleassistenza e telecompagnia
Reti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia Rapporto tra n° servizi per progetto, n° progetti di teleassistenza/telecompagnia e utilizzo di telemonitoraggio NR. PROGETTI
Reti di telemedicina, teleassistenza, telecompagnia Quadro di sintesi dell’integrazione dei servizi sanitari (telemonitoraggio/telemedicina) nei progetti a “base sociale” (teleassistenza/telecompagnia)
Reti di telemedicina • Considerazioni di sintesi • Larga diffusione di progetti pilota-sperimentazioni rispetto a servizi a regime (alta mortalità dei progetti implementati). • Progetti a prevalente “mono-offerta”: isolati i casi in cui vengono forniti anche servizi tipo social support. • Si evidenzia quindi una mancanza di connessione tra i vari tasselli della rete: gli hub e nodi delle reti di telemedicina e quelli della teleassistenza non sono linkati. • In prevalenza, bassi i volumi di attività (e-service/utenti). • Tendenza, soprattutto nei progetti che catalizzano grandi capitali, a creare progetti “a moduli”, che differenziano l’offerta in diversi “tipi” di telemedicina fornita.
Reti di teleassistenza, telecompagnia • Considerazioni di sintesi • Come tendenza, si rileva la presenza di associazioni medio-grandi, più strutturate nell’organizzazione, che catalizzano e trainano associazioni di piccole dimensioni. • Nel 100% dei progetti un ente pubblico è il finanziatore (totale o parziale) e partecipa anche all’attuazione. • Nel complesso, è bassa l’attenzione alle tecnologie impiegate, sia dal lato dell’utente che dei soggetti attuatori; nei progetti in cui è presente un finanziamento di una azienda privata si rilevano maggiori inserimenti di tecnologia di rete (es. servizi di videocompagnia).
Reti “stagionali” di teleassistenza e telecompagnia legati all’emergenza caldo • E’ stata rilevata una quota di 34 progetti/servizi (i più significativi realizzati negli ultimi 2-3 anni) raggruppati nel contenitore “emergenza caldo”. Si tratta di iniziative di tutela, soccorso sociale, potenziamento dei servizi a domicilio, a carattere stagionale, che rappresentano una sottocategoria delle reti di teleassistenza-telecompagnia. • A seguito dell’ondata di calore del 2003, sono state infatti incentivate e monitorate dalle istituzioni (Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e Dipartimento Protezione Civile) sia la costituzione di reti locali per il flusso informativo sul livello di rischio sia programmi di prevenzione locale. • Una quota – ca. 10% – degli interventi stagionali si sono “stabilizzati” diventando reti “permanenti” operative per tutto l’anno.
Reti “stagionali” di teleassistenza e telecompagnia legati all’emergenza caldo Servizi erogati dai progetti di emergenza caldo
Reti “stagionali” di teleassistenza e telecompagnia legati all’emergenza caldo I finanziatori dei progetti
Reti “stagionali” di teleassistenza e telecompagnia legati all’emergenza caldo Gli attuatori dei progetti
Reti di e-information Progetti di e-information e portali istituzionali interattivi • Sono stati censiti: • una quota di progetti di e-information; • i portali delle Regioni; • i portali delle Aziende Sanitarie che contengono e-service significativi. • Per quanto riguarda i portali istituzionali (p.ti 2 e 3) sono stati analizzati tutti i portali delle Regioni e tutti i siti web delle Aziende Sanitarie pubbliche (328 siti), da cui sono stati selezionati i portali con presenza di e-service (servizi interattivi fruibili dal cittadino). • Risultato: 85 reti censite. 85 reti censite
Considerazioni sui portali interattivi delle Aziende del SSN • Emerge un panorama disomogeneo: lo sviluppo e l’articolazione dei siti sono notevolmente differenziati, ma la funzione prevalente è quella ”informativa” (informazioni generali non personalizzate). • L’offerta di e-service è minima: meno del 20% delle strutture sanitarie pubbliche offre e-service attraverso i propri siti. • I siti sono in prevalenza “autoreferenziali”: risultano pressoché assenti spazi di discussione on line (forum, blog, ecc.) orientati al cittadino e agli operatori sanitari che vi operano. • Risulta ancora ampio il potenziale di Internet non utilizzato per: • la realizzazione dei siti come ”strumenti”; • un maggiore empowerment dei cittadini nei confronti delle strutture sanitarie (dalla semplificazione di pratiche al supporto verso percorsi individuali); • il “mettersi in rete” come partecipazione dei cittadini alle scelte di salute della comunità; • la disponibilità a fornire informazione personalizzate (referti, dati, contatti e presa in carico rispetto al percorso assistenziale del singolo assistito, ecc.).
Social network in lingua italiana in area socio-sanitaria Tipologie di applicazioni emerse dall’indagine • Siti: costituiscono circa il 50% del campione emerso dall’analisi di sfondo. Presentano contenuti statici, privi di interazione, centrati sull’aspetto informativo. • Blog: sono pochissimi i weblog dedicati espressamente al mondo degli anziani. La quasi totalità tratta il tema della salute in modo personale, intimo. • Portali e social network: sono siti particolarmente articolati che consentono, attraverso una gestione redazionale costante dei contenuti, la creazione di on line community attorno a temi specifici come quello della salute.
Esempi di social network italiani eccellenti • Anziani.it • Portale di informazione ed intrattenimento ad elevata interattività. Gli utenti si ritrovano giornalmente negli spazi del portale scambiandosi idee, commenti, messaggi personali su svariati argomenti tra cui anche la salute. • Strumenti di interazione: • chat; • forum; • upload foto e video personali; • pagine personali (breve descrizione di sé stessi). • Terzaet@.com • Portale con una sezione dedicata espressamente a salute e medicina. Numerosi e frequentati gli ambienti di interazione. • Strumenti di interazione: • forum; • chat; • sistema di domanda e risposta pubblicate sul portale; • possibilità di caricare materiale autoprodotto.
Considerazioni di sintesi sui social network • Si è verificata la diffusione di portali sufficientemente evoluti da poter sostenere forme di relazionalità on line molto attive, anche rivolte al target “anziani”, che si ritrovano giornalmente e utilizzano strumenti di interazione diversificati (chat, forum, creazione di pagine personali, ecc.). • Sono stati selezionati 24 casi di eccellenza nell’utilizzo delle forme comunicative del Web 2.0, che applicate al contesto socio-sanitario, evidenziano come ad una crescita costante delle competenze e delle esigenze degli individui si accompagnino rinnovate forme di comunicazione, comunità virtuali capaci di sostenere e informare coloro che ne fanno parte.
Fenomeno reti e-Care, un quadro in evoluzione QUADRO • Standarddi servizio estandard di riusoper una valutazione di continuità della progressione delle esperienze. • Criteri di sostenibilità(per evitare un’alta mortalità dei progetti). • Ricerca di sinergie tra diversi livelli istituzionali e territoriali diversi nella logica Internet (ad es. i progetti interregionali sono una minima quota: indicativamente 3%). • Organizzazione e aggiornamento delle informazioni istituzionale on line, nei portali e siti regionali e locali creando una nuova cultura diaccesso-condivisione alle informazioni in reteutili per i cittadini. • Collocazione dell’organizzazione di rete tra i soggetti (produttori di comunicazione strutturata) dell’organizzazione assistenziale pubblica e privata e non tra i produttori di tech. Forte vitalità del fenomeno; grande interesse sulle potenzialità. Ma: difficoltà nel passaggio da reti chiuse, costruite in funzione dell’organizzazione sanitaria (ASL, Regioni), a reti aperte ai cittadini e in funzione Home Care: difficile superamento della cultura della informatizzazione (che ha il core nella fornitura tecnologica di SW e HW e connettività) verso la cultura di Internet (reti aperte e collaborative con i cittadini). Carente la presenza del livello pubblico-istituzionale come soggetto di orientamento e stabilizzazione delle esperienze; presenza di soggetti privati realizzatori in funzione della sperimentazione di prodotti tech e non di servizi territorialmente e socialmente stabili. Instabilità e eccesiva diversificazione di architetture e di forme di gestione di rete, con esperienze in continua ripetizione. Grande quantità di informazioni on line ed in continuo aumento. 6 tag EMERGENTI
3 Dati di confronto