1 / 49

PERCORSO DIDATTICO

DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO (MO. SCUOLA DELL’INFANZIA ”MONTEGRAPPA”. PERCORSO DIDATTICO. "UN LIBRO PER AMICO". SEZIONE C. 3 ANNI. INSEGNANTI: FERRILLO ANNA MARIA; PASQUARELLA GIULIA. ANNO SCOLASTICO 2004-05.

olesia
Télécharger la présentation

PERCORSO DIDATTICO

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO (MO SCUOLA DELL’INFANZIA ”MONTEGRAPPA” PERCORSO DIDATTICO "UN LIBRO PER AMICO" SEZIONE C 3 ANNI INSEGNANTI: FERRILLO ANNA MARIA; PASQUARELLA GIULIA. ANNO SCOLASTICO 2004-05 A cura dell’insegnante: Ferrillo Anna Maria

  2. DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA: INDICE: MOTIVAZIONI FINALITA’,OBIETTIVI,CONTENUTI. PERCORSO. METODI, RISORSE. VALUTAZIONE. RISULTATI. MATERIALI PRODOTTI.

  3. MOTIVAZIONI: Avendo sempre dato molta importanza aI libro come uno strumento di ampia valenza educativa, didattica e culturale, abbiamo ritenuto importante stimolare l’interesse, la curiosità dei bambini verso il mondo dei libri, Il progetto, è finalizzato a favorire l'accostamento al libroe alla narrazione, secondo modi e tempi consoni alla fascia di età in questione, l'idea di base che ha orientato il nostro lavoro risiede nel credere che la motivazione alla lettura si "costruisca" gradualmente attraverso esperienze piacevoli di lettura/narrazione, vissute in età precoce, base indispensabile per la formazione del futuro lettore. Dal punto di vista didattico, l’approccio al libro ha una considerevole rilevanza, in quanto occasione per lo sviluppo delle capacità linguistiche e cognitive del bambino, per l'ampliamento delle sue conoscenze ed esperienze, oltre che rivestire un ruolo significativo per la sua crescita affettivo/emotiva.

  4. FINALITA’, OBIETTIVI, CONTENUTI. • Obiettivi Formativi • La finalità prioritaria, è stato dunque educare al piacere di leggere, intendendo con ciò che si è voluto soprattutto sviluppare il "gusto" per il libro e la lettura, senza tuttavia trascurare l'aspetto della comprensione del testo e dell'immagine - condizione irrinunciabile per poterne trarre godimento.. • Obiettivi Specifici D’Apprendimento: • Sviluppare interesse, piacere, curiosità, desiderio verso le opportunità offerte dal libro • Sviluppare capacità di ascolto / partecipazione alla narrazione • Sviluppare capacità di narrazione • Sviluppare comportamenti adeguati alla lettura / ascolto e alla gestione del materiale librario • Sviluppare e ampliare, attraverso i libri, capacità e conoscenze di vario genere

  5. CONTENUTI Allo scopo di catturare l’interesse e l’attenzione dei bambini, nella scelta dei libri le insegnanti, hanno prestato attenzione, ad alcuni aspetti ritenuti molto importanti: Le immagini non erano né troppo semplificate o "piatte" ma nemmeno troppo astratte o complesse (cioè troppo ricche di particolari che potevano confondere la "lettura"). Si è tenuto conto anche del loro grado di "leggibilità" rispetto alle capacità dei bambini. Comunque La scelta non è stata determinata esclusivamente dalle caratteristiche delle immagini, ma anche dalla presenza di una "buona" storia che potesse sostenere e supportare l'attenzione e la motivazione dei bambini. Principalmente per questo motivo, si è preferito che i personaggi delle storie fossero degli animali, perché sappiamo da sempre che il mondo degli animali affascina i bambini, stimolando in loro, interesse, curiosità ed anche un senso di tenerezza. Inoltre essendo delle storie caratterizzate da una morale al loro interno, hanno saputo veicolare messaggi educativi ai bambini. I libri raccontati Sono stati molti ma solo tre sono stati scelti per la rielaborazione grafica.

  6. PERCORSO METODOLOGICO Il libro, è stato lo strumento metodologico che ci ha accompagnato durante tutto il percorso, ed è stato la fonte dei nostri momenti di conversazione. I tempi impiegati per la realizzazione di questo progetto sono stati lunghi ed elaborati, in quanto le tecniche utilizzate per il suo sviluppo operativo sono state particolarmente impegnative sia nella fase della preparazione dei materiali, sia nella realizzazione pratica degli elaborati. Una delle tecniche utilizzate è stata quella dell’assemblaggio di materiali di vario genere. Un’altra tecnica proposta è stata quella del collage, con l’utilizzo di una varietà di carte colorate. Le insegnanti, oltre al lavoro organizzativo della parte teorica, si sono impegnate molto anche nel lavoro esecutivo, (ritaglio, preparazione dei disegni, ricerca dei materiali ecc…). Questa fase preparatoria anticipava necessariamente ogni attività, contribuendo a facilitare il momento dell’assemblaggio con i bambini, che si è tradotto in attività individuali dove la guida dell’insegnante è stata essenziale.

  7. FASE OPERATIVA DELLE ATTIVITA’ Ciascuna storia è stata proposta diverse volte: in una fase iniziale l'insegnante, raccontava in modo descrittivo, cercando di includere nella narrazione un'analisi dettagliata dell'illustrazione che poi faceva vedere, allo scopo di agevolare ai bambini la lettura / decodificazione dell'immagine. In un secondo momento la storia veniva ri-raccontata stimolando l'intervento dei bambini, i quali provavano loro stessi a descrivere l'immagine, oppure chiedevano chiarimenti su quanto non era stato compreso, o ancora collegavano la situazione prefigurata dal racconto con analoghe vicende del proprio vissuto. Comunque le storie venivano riproposte periodicamente, distanziate nel tempo, per facilitare la memorizzazione e l’interiorizzazione del testo. Per ogni libro sono state elaborate le sequenze più salienti del racconto e prodotta una verifica individuale per la comprensione del testo. Attraverso la riproduzione grafico/pittorica degli elaborati, I bambini hanno avuto l’opportunità’ di sperimentare tecniche diverse, conoscere ed utilizzare materiaei di vario genere.

  8. METODI E RISORSE: Il progetto è stato sviluppato, ad intervalli di tempo più o meno lunghi, nel periodo che va da ottobre a maggio ed è stato alternato con le altre attività di programmazione. La maggior parte delle attività sono state progettate e condotte a livello individuale, ed a piccoli gruppi, mentre le attività di coloritura dei vari elementi sono state svolte a grande gruppo. Le tecniche dell’assemblaggio e del collage hanno richiesto interventi individuali con tempi abbastanza lunghi.

  9. MATERIALI O STRUMENTI UTILIZZATI: • Carta velina, • Forbicine • Cartoncini • Matite acquerellate • Acquerelli • Pongo • Foglie • Rami • Colori a cera • Farina ( polenta) • Polistirolo • Macchina fotografica.

  10. VALUTAZIONE: I risultati sono stati sufficientemente positivi, I libri proposti sono stati molto graditi dai bambini, Il libro è stato il protagonista del progetto in quanto ha coinvolto non solo i bambini nel momento della lettura, ma anche nella traduzione grafica delle storie che sono state lette, ed è stato la fonte dei nostri momenti di conversazione. Durante l’attuazione di questo progetto noi insegnanti abbiamo potuto constatare con molto piacere che la partecipazione dei bambini è stata totale ed entusiasmante. E’ stato molto gratificante vedere la disponibilità e l’impegno dei bambini nell’esecuzione delle varie attività. Trattandosi di attività individuali, spesso ci siamo trovate nelle condizioni di dover contenere l’impazienza dei bambini nel voler svolgere tutti nello stesso giorno l’attività. I bambini hanno mostrato molta curiosità e coinvolgimento sia dalle tecniche utilizzate che dai materiali. Per quanto riguarda la VERIFICA DIDATTICA, gli Obiettivi stabiliti in precedenza, sono stati raggiunti anche se come era prevedibile trattandosi di bambini di soli tre anni , verranno consolidati e sviluppati in modo sempre più approfondito nel corso dei successivi anni. I bambini hanno potuto prendere confidenza con i vari strumenti grafici, sperimentarne il loro uso e conoscere le varie tecniche; Inoltre hanno sviluppato buone capacità d’attenzione e di coordinazione oculo-manuale, raggiungendo buoni livelli di manualità fine.

  11. RISULTATI: Alla fine di questo percorso noi insegnanti ci riteniamo molto soddisfatte, in quanto siamo riuscite ad interessare i bambini al mondo dei libri. Infatti, negli ultimi tempi leggere un libro tutte le mattine è diventata una piacevole consuetudine. Sono gli stessi bambini che ogni mattina si preoccupano di portare da casa i libri, creando a volte competizioni anche litigiose su quale leggere per primo. A livello operativo la tecnica del collage ha riscosso un notevole successo. Ha favorito in modo piacevole e senza troppe difficoltà l’interiorizzare e la memorizzare delle varie storie. Attraverso l’elaborazione delle varie sequenze i bambini hanno potuto ricostruire mentalmente tutta la storia tenendo conto anche della successione temporale degli avvenimenti. MATERIALI PRODOTTI: documentazione multimediale ( CD rom) Il materiale si trova presso la direzione didattica del 7° circolo. Produzione cartacea per ogni bambino a fine anno scolastico;

  12. FASE OPERATIVA: ATTIVITA' DI SEGUITO VENGONO ILLUSTRATI I LIBRI PROPOSTI AI BAMBINI, CON LE RELATIVE ATTIVITA’

  13. FILASTROCCHE SUL LIBRO SE I LIBRI FOSSERO…. Se i libri fossero di torrone ne leggerei uno a colazione. Se un libro fosse fatto di prosciutto, a mezzogiorno lo leggerei tutto. Se i libri fossero di marmellata a merenda darei una ripassata. Se i libri fossero di frutta candita li leggerei leccandomi le dita. Se un libro fosse di burro e panna, lo leggerei prima della nanna.

  14. FILASTROCCHE SUL LIBRO INGREDIENTI PER UN LIBRO. Si prende un filo di fantasia, un bicchiere di mistero, qualche fatto vero, poche gocce di paura, molti metri di avventura, tre manciate di tenerezza, qualche pizzico di stranezze, quanto basta d’ironia mista a birbanteria. Poi si prova a mescolare e si lascia lievitare. Verrà un libro da gustare… soli o in compagnia, a scuola, in poltrona e in ferrovia per quanto piccoli si sia.

  15. RINA ALLA FATTORIA Questo libro racconta la storia di una volpe di nome Rina, che spesso va a far visita agli animali di una fattoria che si trova nei dintorni del bosco e si diverte molto nel fare i dispetti ai poveri animali. Ma un giorno la volpe vive una brutta avventura dove non viene aiutata da nessuno animale, Solo in quel momento si rende conto di essersi comportate male, così promette di non fare più i dispetti diventando amica di tutti gli animali.

  16. IL BOSCO DOVE VIVE LA VOLPE RINA

  17. LA FATTORIA DOVE VIVONO GLI ANIMALI

  18. RINA MANGIA IL MANGIME AI PULCINI, RUBA LE UOVA ALLE GALLINE E LE NASCONDE NEL PAGLIAIO

  19. LA VOLPE “RINA” CORRE DIETRO ALLA MUCCA “MILLI” E LA SPAVENTA, LA POVERA MUCCA CORRE PER TUTTA LA COLLINA….

  20. RINA SI DIVERTE A TIRARE LA CODA A TRISTANO IL BASSOTTO, CHE STA FACENDO UN PISOLINO SOTTO L’ALBERO IN UNA GIORNATA DI SOLE.

  21. UN GIORNO, DURANTE IL TEMPORALE LA VOLPE RISCHIA DI MORIRE

  22. GLI ANIMALI DELLA FATTORIA, IMPIETOSITI DALLE CONDIZIONI FISICHE DELLA VOLPE, GLI OFFRONO DEL LATTE. LA VOLPE SI SENTE SUBITO MEGLIO E PROMETTE DI NON FARE PIU’ DISPETTI, ANZI DIVENTA AMICA DEGLI ANIMALI.

  23. conversazione individuale La conversazione è sta fatta con l’aiuto delle illustrazioni del libro e le domande poste dall’insegnante per facilitare i ricordi. Sono state riportate le parole che hanno detto i bambini. RINA ALLA FATTORIA Una volpe Rina era dispettosa, viveva in un bosco tutto buio, disturbava gli animali con la fattoria, disturbava le galline e veniva sempre un gran baccano, aveva trovato un uovo e lo nascondeva in un pagliaio grande grande, tirava la coda al cane bassotto dormiva sotto un albero, ai piedi dell’albero, andava a disturbare la mucca Milli era nel prato che stava mangiando i fiori, dopo è scappata veloce veloce perché la volpe Rina gli corre dietr, poi arriva un grande temporale, delle grandi gocce gli cadono da tutte le parti, poi è successo che la volpe aveva paura del temporale e il vento la sbatteva di qua e di la, poi il cane bassotto non gli poteva aprire perché era chiuso nella sua cuccia, il cavallo non apriva la porta perché aveva paura del temporale, la volpe Rina era sdraiata per terra e sembrava che fosse morta poi gli ospiti della fattoria gli avevano dato una tazza di latte, la volpe apre gli occhi e promette agli animali che non farà più i dispetti MATTEO

  24. Questo libro racconta la storia molto simpatica e carina di tre galline di nome: Piumetta, Gambetta e Palllina Litigavano spesso perché ognuna sosteneva di essere più bella dell’altra. Quindi decisero di andare dal Re, a chiedere consiglio. Il Re le sottopone a tre prove, ognuna doveva deporre un uovo, chi avesse fatto l’uovo più bello sarebbe diventata principessa. A fine gara il Re esaminò le tre uova e ritenendole tutte e tre bellissime, le fece diventare tutte e tre principesse. A livello operativo, sono state elaborate le sequenze più salienti del racconto, ed è stata fatta la conversazione individuale del racconto

  25. Prima sequenza LE TRE GALLINE: Pallina, Piumetta, Gambetta: Pallina ha un vestito con tutti pallini colorati; Piumetta ha una cresta lunga e bella; Gambetta ha delle belle gambe lunghe

  26. Seconda sequenza Le tre galline, litigano sempre perché ognuna dice che è più bella dell’altra così decidono di andare dal Re a chiedere consiglio.

  27. Terza sequenza Il Re decide che la più bella sarà quella che farà l’uovo più bello, cosi pallina si prepara a fare l’uovo. Il suo uovo è bellissimo e piace molto al Re.

  28. Quarta sequenza Piumetta depone il secondo uovo, anche questo uovo è bellissimo e piace molto al Re.

  29. Quinta sequenza Gambetta depone il terzo uovo, anche questo uovo è bellissimo e piace molto al Re.

  30. Sesta sequenza Le tre uova erano tutte e tre bellissime, il Re pensa cosa fare

  31. Settima sequenza Così decide che le tre galline diventeranno tutte e tre principesse

  32. CONVERSAZIONE INDIVIDUALE Ogni bambino ha raccontato la storia a parole sue. La conversazione è stata fatta con l’aiuto delle illustrazioni del libro e le domande poste dall’insegnante per facilitare i ricordi. Nota: Sono state riportate le parole che hanno detto i bambini. C’Erano tre galline, queste si chiamavano: Pallina perché aveva i vestiti più belli, poi c’è Gambetta aveva gambe lunghe, poi c’è Piumetta, aveva le piume in testa, litigavano sempre perché era lei la più bella, invece dice lei sono io la più bella perché ho le gambe lunghe, invece sono io la più bella vedi! Ho le piume belle e invece andavano dal Re, voglio essere io la più bella , il Re disse chi farà l’uovo più bello diventerà principessa, allora toccò a Gambetta, fece un uovo quadrato, il Re rimase a bocca aperta, poi toccò a Piumetta, fece un uovo grande e il Re rimase a bocca aperta, ma è bellissimo! poi toccò a Pallina che faceva un uovo bellissimo, siete tutte e tre belle e principesse. CRISTINA

  33. La noia della casa spinge Lello Porcello ad allontanarsi dalla sua casa ed avventurarsi da solo nel bosco. Qui incontrerà vari animali (riccio, scoiattolo e conigli), con i quali diventerà amico, vive dunque esperienze piacevoli, ma altrettando piacevole è il ritorno alla sua calda casa.

  34. QUESTO LIBRO E’ RISULTATO ESSERE MOLTO PIACEVOLE E SIMPATICO DA PROPORRE AI BAMBINI IN QUANTO RACCONTA LE PRIME AVVENTURE CHE QUESTO MAIALINO VIVE AL DI FUORI DEL CALORE DELLA SUA CASA E DELLA SUA FAMIGLIA. ANALOGAMENTE IL BAMBINO QUANDO ENTRA A FAR PARTE DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA COMINCIA LA PRIMA GRANDE AVVENTURA DELLA SUA VITA SOCIALE AL DI FUORI DELLA SUA CASA E DEL CALDO E RASSICURANTE AMBIENTE FAMILIARE: CONOSCE GENTE NUOVA, PROVA EMOZIONI NUOVE, COMINCIA A SCOPRIRE IL SENTIMENTO DELL'AMICIZIA E COSI’ COME IL PROTAGONISTA DEL RACCONTO DIVENTA CURIOSO, DESIDEROSO ED IMPAZIENTE DI VIVERE TANTE ESPERIENZE, ANCH E SE NON TUTTE PIACEVOLI , COMUNQUE ANDRANNO A FAR PARTE DEL SUO SVILUPPO DI CRESCITA. PER LO SVILUPPO OPERATIVO SONO STATE SVILUPPATE LE SEQUENZE SALIENTI DEL RACCONTO, OGNUNA DELLE QUALI RISULTERA’ ESSERE UNA COMPOSIZIONE DI ASSEMBLAGGIO DI MATERIALI MOLTO DIVERSI TRA LORO.

  35. Prima sequenza Lello porcello esce dalla sua calda casetta e comincia la sua avventura, per prima cosa prova la sensazione del freddo, un esperienza nuova, in quanto non aveva mai visto la neve.

  36. Seconda sequenza Lello Porcello fa un incontro molto doloroso, mette il naso nella tana di un riccio

  37. Ogni bambino Disegna il riccio

  38. Terza sequenza Lello continua la sua avventura e s’imbatte in uno strano animale che non conosceva: lo scoiattolo

  39. Quarta sequenza Continuando il suo cammino Lello va a finire nella tana dei coniglietti, dove viene accolto con molta ospitalità

  40. CONVERSAZIONE INDIVIDUALE La conversazione è stata fatta con l’aiuto delle illustrazioni del libro e le domande poste dall’insegnante per facilitare i ricordi. Sono state riportate le parole che hanno detto i bambini. C’Era una volta un porcello che si chiamava “Lello”, una volta esce dalla sua casa e poi va in giro nel bosco e poi va in un mucchio di foglie dove c’è il riccio, va a mettere il naso Ohi! Dice si è fatto male, vado via subito non ti disturbo più e scappa via e vede delle impronte nella neve, ci cammina dietro e vede uno scoiattolo che dice io sto aspettando che viene la primavera, ciao ciao dice il maialino non ti disturbo più, poi trova un buco tutto nero vicino a un albero e ci cade dentro e vede dei coniglietti e i leprotti gli dicono che stanno festeggiando il compleanno e lo invitano q mangiare le carotine e si siede e mangia poi esce fuori li saluta e torna a casa dove c’è la mamma che l’aspetta ei fratellini. LAURA

  41. TITOLO DEL LIBRO: “ E’ MIO” Questo libro racconta la storia di tre rane, di nome: LIDIA, GIANNI e PIERO, che nonostante fossero fratelli litigavano dall’alba al tramonto gridando continuamente “E’ MIO E’ MIO!”. Un giorno vivono una brutta avventura, durante la quale rimangono strette strette abbracciate una vicina all’altra, consolandosi a vicenda. Da quel giorno ritrovano la gioia e la felicità di condividere tutte le esperienze, senza più dire“ E’MIO e’ MIO!” bensì “E’ NOSTRO E’ NOSTRO!”

  42. Questo libro ci è sembrato molto carino ed appropriato da proporre ai bambini in quanto il tema che affronta è inerente alla loro vita. Infatti situazioni di litigio si riscontrano frequentemente in vari momenti della giornata scolastica e molto spesso l’insegnante si ritrova ad intervenire in veste di mediatrice con argomentazioni che non sempre il bambino accetta e condivide. In tal senso il libro può essere utilizzato come veicolo di messaggi, in quanto il linguaggio del racconto coinvolge il bambino in modo piacevole e nello stesso tempo lo incuriosisce e lo stimola alla riflessione. Il nostro intento è proprio quello di invitare il bambino a riflettere sull’argomento del libro e ad esprimersi sui comportamenti dei personaggi con opinioni personali ed eventuali critiche; sollecitato dall’insegnante potrà operare anche confronti e similitudini con situazioni che appartengono alla sua vita . Attraverso questo percorso di identificazione il bambino potrà arrivare alla consapevolezza di eventuali aspetti del suo carattere che lo inducono a comportamenti scorretti e quindi a correggerli o quanto meno a riconoscerli. A LIVELLO OPERATIVO, E’ stata fatta solo la conversazione individuale del racconto, in quanto, essendo attività elaborate ed ndividuali, la mancanza di tempo non ha permesso la rielaborazione grafica delle sequenze. Di seguito vengono riportate alcune conversazioni

  43. CONVERSAZIONE INDIVIDUALE E’ MIO Le tre rane vanno nello stagno per nuotare, si chiamano Piero, Lidia, Gianni, e mentre nuotano litigano sempre, Gianni dice è mio è mio perché l’acqua è tutta sua e invece Piero e Lidia si tuffano. Piero sulla terra dice no perché la terra è tutta sua e Lidia e Gianni invece vogliono salire sulla terra. Lidia vuole mangiare una farfalla e dice che l’aria è tutta sua, Gianni e Piero non possono mangiare le farfalle. Arriva il rospo che vuole dormire e non ci riesce perché le tre rane litigano sempre. Il rospo se né andato e le rane continuano a litigare perché Gianni ha preso un verme e Piero e Lidia lo vogliono, ma Gianni non lo vuole togliere dalla sua bocca. Ad un tratto arriva la pioggia, i lampi e un terremoto e le tre rane si bagnano, per non bagnarsi si mettono sui sassi , l’acqua sale e i sassi affondano. Le tre rane si mettono nella schiena del rospo ma pensavano che era un sasso, invece non era un sasso e le tre rane si salvano, si accorgono che è uscito il rospo e dicono al rospo ci hai salvato. Il giorno dopo era tutto il mare bello, azzurro e si tuffano insieme, mangiano insieme le farfalle, riposano insieme sulla terra e alla fine dicono è tutto nostro. MARCELLO

  44. INVENTIAMO UNA STORIA Alla fine di tutto il percorso sul libro, l’insegnante , durante un’attività di conversazione collettiva, ha posto alcune domande ai bambini: - Sapete chi scrive i libri ? Risposta : gli autori; Domanda: chi sono gli autori?; Risposta: i bambini hanno mostrato alcune incertezze. L’insegnante con varie argomentazioni ha chiarito. Il discorso si è concluso con una proposta dell’insegnante: Sapete che anche voi potete scrivere una storia? Bambini: ma noi non sappiamo scrivere, Insegnante: io scrivo e voi raccontate. Così si è arrivati alla decisione di inventare una storia. La scelta dei personaggi è stata operata attraverso un giro di parole tra tutti i bambini. Alla fine sono emersi due personaggi, mostri e coniglietti, dopo un animato confronto di opinioni, l’attenzione dei bambini si è diretta decisamente verso i mostri. Il titolo alla storia è stato dato alla fine del racconto

  45. INIZIO DELLA STORIA Marcello- c’era una volta dei mostri buoni; Jonathan – Erano brutti e pelosi; Pietro- no erano cattivi, Insegnante descriviamo come era fatto fisicamentequesto mostro. Marcello – la testa era a forma di cuore e le orecchie come i pipistrelli Teresa - aveva gli occhi grandi e il naso lungo la lingua lunga lunga; Michela – no gli occhi erano piccoli; Manuela – allora aveva un occhio piccolo e uno grande; Pietro - aveva i capelli corti; Mathilde – no aveva i capelli lunghi; Sabrina – allora aveva i capelli metà corti e metà lunghi; Marta - aveva i denti aguzzi; Alessandro – il corpo era grosso e i piedi erano grandi; Matteo – aveva tante dita ai piedi; Manuela – le mani erano grandi con le unghie lunghe Marcello – 10 dita per ogni piede; Mathilde – abitava in una gabbia chiusa a chiave; Sabrina – però se uno aprisse la gabbia viene fuori;

  46. Teresa – ha mangiato dei bimbi; Jonathan – che erano andati nella capanna dove c’era la gabbia del mostro; Marta – i bambini erano andati nella capanna a guardare il mostro Insegnante: come ha fatto ad uscire dalla gabbia Teresa – si è liberato da solo e ha mangiato i bambini; Marcello– loro non sapevano che era cattivo; Marta- ma poi gli aprirono la bocca e fecero uscire i bambini; Daniele, Marcello – no gli aprirono la pancia e fecero uscire i bambini; Michela– poi hanno fatto una gabbia dura dura per non fare uscire più il mostro; Teresa - hanno chiuso molto bene con la chiave.

  47. DISEGNO DEL MOSTRO Alla fine del racconto, l’insegnante, sulle indicazioni date dai bambini, ha disegnato il mostro su un foglio.

  48. MOSTRO FIFO DIAMO UN NOME A QUESTO MOSTRO A fine disegno l’insegnante ha chiesto ai bambini di dare un nome al mostro: Sabrina- Peloso; Marcello- Nino, serpente; Teresa – Sabbioso; Daniele – Mostro Peloso; Marcello – Artiglio; Jonathan – Pilo; Mathilde – Bisbetico nano; Marta – Fifo di nome e imprigionato di cognome ALLA FINE È STATO SCELTO IL NOME FIFO

  49. SUCCESSIVAMENTE OGNI BAMBINO HA DISEGNATO IL SUO MOSTRO ECCO ALCUNI ESEMPI.

More Related