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LINGUAGGIO MIMOGESTUALE

LINGUAGGIO MIMOGESTUALE. A cura di Mario Gori. COMUNICAZIONE MIMO-GESTUALE. Organizzazione di: - sequenze di movimenti-gesti - posture - azioni finalizzate - azioni dotate di senso - procedure e modelli di azione contestuali - abilità comunicative - stile espressivo-comunicativo.

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LINGUAGGIO MIMOGESTUALE

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Presentation Transcript


  1. LINGUAGGIO MIMOGESTUALE A cura di Mario Gori

  2. COMUNICAZIONE MIMO-GESTUALE Organizzazione di: - sequenze di movimenti-gesti - posture - azioni finalizzate - azioni dotate di senso - procedure e modelli di azione contestuali - abilità comunicative - stile espressivo-comunicativo Mario Gori

  3. COMPETENZA CINESICA Funzioni Capacità cinesiche Mario Gori

  4. Mario Gori

  5. Mario Gori

  6. Riflessi arcaici • riflesso di estensione • riflesso di prensione • riflesso delle braccia in croce (o di Moro) • riflesso di Babinski • riflesso di Galant (incurvamento del tronco) • riflesso di scavalcamento • AZIONI INNATE riflesso di passaggio del braccio • riflessi nocicettivi (allungamento incrociato) • rooting-reflex o riflesso di scavamento • riflessi labiali • riflesso di paracadute • automatismo respiratorio • automatismo di suzione e deglutizione Mario Gori

  7. Categorie di gesti • Gesti accidentali (non intenzionali): azioni meccaniche che producono messaggi secondari. • Gesti accidentali stilizzati: azioni di cortesia • Gesti espressivi: espressioni facciali (sorrisi, bronci, smorfie, ammiccamenti) gesticolazioni, • posture enfatizzare un aspetto del discorso durante un'interazione sociale • Sociale: faccia adatta all'occasione per dimostrare coerenza • emotiva alla situazione (ingannando così gli altri) • Recitativa (teatrale, cinematografica...): arte del simu-lare • per divertire o emozionare gli altri, con imitazioni veritiere di • personaggi noti o impersonificazione di personaggi e ruoli tipici. • Gesti mimici : trasmettono segnali mimica CATEGORIE per imitazione e tendono al realismo Differimento racicale: imitare qualcosa che non si è e che DI GESTI non si potrà mai essere (uccello, pio intenzionalità espressiva Del vuoto: imitare forma e uso di oggetti non present finalità comunicativa • schematici: varianti abbreviate o sintetizzate dei gesti mimici (stenocinesica) • Intenzionali simbolici: rappresentano idee, stati d'animo e qualità astratte • tecnici: usati da una minoranza di specialisti, per comunicare in attività e contesti limitati • codificati: inclusi in un complesso sistema formale di segnali., tra i quali esiste una • interrelazione stretta e sistematica Mario Gori

  8. Gesti significanti: hanno un significato chiaro e semplice anche se • costituiti da più azioni. Sono privi di ambiguità nel contesto • applicativo e perciò danno elevate garanzie comunicative in quanto • la loro efficacia è sicura • Gesti plurisignificanti: trasmettono messaggi diversi a secondo • del luogo e dello spazio in cui sono emessi • Gesti tra loro alternativi: possono avere lo stesso significato • CATEGORIE DI GESTI Gesti ibridi: combinano due gesti distinti in un’unica azione, • RISPETTO ALLA sono rarissimi nel comune gestire sociale, ma il linguaggio dei • SIGNIFICAZIONE sordomuti ne fa ampio uso • Gesti composti: costituiti da più azioni distinte: • - Elementi Chiave (EC) possono trasmettere il messaggio da soli • ognuna delle quali ha almeno un certo grado • - Elementi Essenziali (EE) affinché l'azione sia compresa • facilmente d'indipendenza. - Elementi Amplificatori (EA) di supporto al messaggio • Metasegnali: segnali sui segnali. Cambiano il significato di tutte le • altre azioni che vengono compiute insieme ad essi. Mario Gori

  9. SISTEMATICA DEI GESTI RISPETTO ALLA FUNZIONE COMUNICATIVA (D. Morris, modificato) • Relazione con l'altro: passaggio di informazioni tra due o più soggetti (condivisione e collaborazione, disinteresse e disapprovazione) • Atteggiamento dello sguardo: consente a un soggetto di capire quale grado di attenzione gli viene rivolto da un altro soggetto • Segnali di accentuazione: indicano l'enfasi del discorso, fanno da complemento alla comunicazione verbale, segnano il tempo al ritmo dei nostri pensieri • Segni d'affermazione e negazione: indicano "si" o "no", vengono realizzati con diverse parti del corpo, testa, mani, dita • Segnali delle pupille: consentono di capire se una persona è veritiera o se sta mentendo rispetto a quanto va dicendo o facendo • Segni guida: indicano qualcosa o una direzione da percorrere • Segnali d'intenzione: azioni di preparazione che indicano all'osservatore il tipo di intenzioni del soggetto osservato • Azioni rimotivanti: si prefiggono lo scopo di far cambiare umore al proprio interlocutore • Legame con l'altro: gesti adatti a rinsaldare vecchi legami o a favorirne di nuovi • Gesti e riti di saluto: trasmettono segnali d'amicizia e assenza d'ostilità • Eco posturale: assunzione di una postura in un soggetto che ha analogie o simmetrie con quelle di un altro individuo presente • Segni di legame: indicano l'esistenza di un rapporto o di un vincolo tra due soggetti • Gesti di legame per contatto: superano lo spazio interpersonale di un soggetto entrando in contatto fisico con una parte del corpo • Gesti di auto-contatto: arrecano conforto al soggetto che li realizza • Comportamento altruistico: azioni che vanno a vantaggio di altri • Relazioni non autentiche: emissione di segni non coerenti con i significati espressi e con il clima emotivo necessario • Fughe d'informazione non-verbale: segnali che si sovrappongono a quelli che crediamo d'inviare agli astanti, per cui ne tradiscono la loro natura ingannevole • Segnali carenti: prodotti da un soggetto quando la sua reattività emotiva contraffatta, manca d'intensità espressiva • Segnali eccessivi: prodotti da un soggetto quando la sua reattività emotiva contraffatta eccede nell'intensità espressiva • Segnali che informano sulla condizione personale: rendono possibile una interpretazione dell'immagine proposta e la formulazione di un "pre-giudizio" che condizionerà i comportamenti interattivi che l'osservatore instaurerà con quel soggetto Mario Gori

  10. Segnali infantili: sollecitano un affettuoso interessamento che induce tendenza a sorridere, toccare, accarezzare, abbracciare e prendersi cura • Segnali d'identità sessuale: permettono di identificare il sesso maschile o femminile, possono contribuire a enfatizzare la mascolinità o la femminilità • Segnali sessuali: ricerca e sceltadel partner • Segnali di appartenenza familiare: trasmettono amore e protezione ed esprimono segnali di legame tra familiari • Segnali di prestigio sociale: modi di essere, di esprimersi, di vestire, di alimentarsi, di far vacanze, di lavorare, di vivere... • Gesti di trionfo: si effettuano dopo una vittoria e inducono il soggetto all'esibizione di un'azione gioiosa • Segnali a difesa del soggetto: modalità soggettive a difesa della propria persona • Segnali territoriali: inviati ai propri simili per delimitare un raggio d'azione entro il quale possono intervenire solo rispettando certe regole. • Segnali di barriera: azioni di difesa dalle situazioni sociali che ci coinvolgono • Attività dislocate: piccoli movimenti, in apparenza irrilevanti, che si effettuano nei momenti di frustrazione e di conflitto interiore • Comportamento protettivo: reazioni al pericolo reale o immaginario • Cut-off: blocco temporaneo e provvisorio dei segnali in emissione ed in entrata • Posizioni di rilassamento: posture assunte per ridurre le tensioni e le pressioni sociali • Segnali di minaccia: azioni aggressive che vengono iniziate ma non completate, o completate senza entrare in contatto col destinatario • Comportamento combattivo: rappresenta l'insuccesso dell'intimidazione. Il conflitto può svilupparsi in un attacco fisico • Attività deviate: aggressive o amorevoli rivolte a persona diversa da quella che ha stimolato il soggetto • Segnali di sottomissione: mettono in evidenza la nostra "debolezza" innanzi ad un soggetto "dominante" • Gesti che sfidano le buone maniere: forme aggressive che indicano uno scarso livello d'integrazione sociale • Segnali insultanti: hanno sempre valore di insulto indipendentemente dal contesto, o assumono valore d'insulto in quanto espresse fuori dal loro contesto • Iper-esposizione: azioni che sfidano le regole sociali con l'esposizione pubblica di azioni private Mario Gori

  11. SIGNIFICANTE-SIGNIFICATO Significante/significato: il fatto che un significante significhi un significato, non implica che designi un oggetto del mondo, cioè una realtà extralinguistica ed extramentale. La parola “drago” ha un significato ricco e preciso, ma che non designa alcuna cosa che risponda a quel nome. Il significante veicola sempre un significato, astratto, concettuale, che fa parte e costituisce un mondo differito da quello concreto. Corpo "MEDIUM" di comunicazione: realizza, attua, invia messaggi, riceve, recepisce e accoglie messaggi, in quanto il significante è sempre concreto e necessariamente deve avere un mediatore concreto. Mediazione simbolica: permette di sganciare i processi di apprendimento dal determinismo gene/comportamento (innatismo) e dal determinismo ambientale S/O/R (neo-comportamentismo) Mario Gori

  12. Corpo oggetto-soggetto Interfunzionalità • Corpo oggetto di cultura Corpo soggetto di cultura • Biochimico Elaborazione simbolica Operatività: intervento intenzionale finalizzato sulla • Anatomico Comunicazione trasformazione dell’ambiente fisico • Fisiologico Interazione Ritualità-formalità: produzione di un repertorio motorio • Biomeccanico Caratteristiche situazionali che la codificazione formale ha reso precisato e • prevedibile con funzione di… • Espressione-comunicazione artistica: in cui l’obiettivo • primario è la ricerca e la soddisfazione del gusto estetico • Interazione-comunicazione: è la CG propriamente detta • attenzione selettiva • percezione • elaborazione • Corpo percezione rapporti funzioni di memorizzazione • e azione e relazioni produzione culturale pianificazione del comportamento • attuazione e controllo dell’azione (operativo-simbolica) • verifica e valutazione dell’esperienza • sistemazione culturale dell’esperienza Mario Gori

  13. Movimento e azione Mario Gori

  14. Mediazione didattica LG come mediatore didattico Insegnante alunno Da ascoltare e che ci ascolta A cui prestare attenzione e che pone attenzione a noi Da cercare e che ci cerca Da vedere e che ci vede Attraverso canali codificati Formali, espliciti, informali, impliciti Mario Gori

  15. Azione motoria • Caratteristiche generali dell’azione motoria • totale • Globalità distrettuale Quadrimensionalità • analitica Muscoli • - agonisti: che determinano, sollecitano e rinforzano il movimento • - antagonisti: che frenano e fermano un movimento • - fissatori: che immobilizzazno relativamente alcune parti del corpo • - regolatori: che rettificano, regolano e perfezionano il movimento Mario Gori

  16. Elementi costitutivi del LG • meccanica: derivante dall’attività muscolare • termomeccanica: derivante dall’attività muscolare • Energia fisica spesa o scambiata termica: derivante dal metabolismo • gravitazionale: derivante dalla forza di gravità • ………………………. • chiusura: globale, distrettuale, segmentaria • Rapporti corporei (angoli) • apertura: globale, distrettuale, segmentaria Mario Gori

  17. Rapporto tra corpo, baricentro e appoggio • estensione e forma • Tra il corpo e l’appoggio parti del corpo in contatto con la base di appoggio • natura della base di appoggio • la verticale cade in una zona centrale della base • Tra baricentro e appoggio la verticale cade in un punto più o meno marginale • la verticale cade in un punto liminale della base • centripeto • Spostamento centrifugo • oscillatorio • ciclico Mario Gori

  18. contatto • pressione • spinta • Interazioni materiali urto • scuotimento • attrito • scambio di calore • lineari semplici • articolate complesse • conformazione di traiettorie rotondeggianti e sinuose • Caratteristiche cinematiche spigolose e spezzate • geometria quadridimensionale ……….. • del gesto ampiezza • velocità • accelerazione Mario Gori

  19. Atteggiamento posturale Allungato, teso verso l’alto, normalmente eretto, chinato, seduto, seduto a terra, quattro appoggi, decubito supino e Prono Convulso, eccitato, affrettato, sbrigativo, attivo, tranquillo, molto calmo, inerte Molto risoluto, risoluto, deciso, sicuro, tranquillo, inerto, titubante, circospetto Chiuso/aperto, rilassato/teso, attento7distratto, forte/delicato, contenuto, irruento, formale/spontaneo, impacciato/libero… • Posizione-orientamento del corpo rispetto allo spazio e all’ambiente fisico Muoversi (velocemente, lentamente, poco, tanto…) per farci seguire con lo sguardo, fisicamente… Stare “immobili” in concomitanza del parlare, ascoltare, guardare, fare qualcosa… Assumere una posizione centrale, se il proprio ruolo in quel momento è particolarmenteb attivo e importante Assumere una posizione marginale se si decide di non intervenire o di attuare interventi limitati Vicinanza/lontananza rispetto ad oggetti più o meno importanti, per attirare, distogliere l’attenzione da… Mario Gori

  20. Posizione-orientamento del corpo rispetto agli altri • Regolare la distanza sul piano orizzontale • Variare la distanza-posizione degli occhi (sul piano verticale) • fronte (rapporto diretto) • Rivolgere fianco (rapporto indiretto) • spalle (ridurre il rapporto al minimo) • Sguardo diretto • Frapporre un oggetto • Gestualità specifiche • Dita-mani-avambraccia-braccia • Mani-arti superiori-busto-intero corpo • Didascalici e7o enfatizzanti del parlato • Autonomi • ampi/ristretti • veloci7lenti • continui/discontinui • Copie antinomiche morbidi/duri • rotondi/spigolosi • minacciosi/rassicuranti • invitanti7repulsivi • ………………. Mario Gori

  21. carenti7intense costanti/variate caratterizzazioni qualitativo-quantitative rilassate/tese aperte/chiuse ……………… enfatizzato Espressioni mimiche movimento labiale minimizzato fissare a lungo fissare ad intervalli sguardo scorrere su tutta la persona senza fermarsi distogliere dal suo sguardo quando ci guarda guardare altrove del nostro corpo usuale con quale parte inusuale del corpo dell’alunno tabù Contatto fisico contesto dell’insegnante durata ricerca del contatto da parte dell’alunno pressione di entrambi casualità causalità Mario Gori

  22. zona intima: va da dove si trova un soggetto, • sino alla distanza raggiunta con grado di conformità tra il messaggio • avambracci e mano allungati in verbale trasmesso e la zona entro la • avanti quando il gomito è a quale lo si trasmette • contatto con il torace • zona personale: si estende fin dove giunge l’arto zona preferenziale entro la quale un • superiore teso, è il limite della individuo trasmette • propria influenza fisica sul mondo • Spazio • zona sociale: somma delle zone personali di due frequenza e momento dei passaggi o • interlocutori spostamenti da una zona all’altra • zona pubblica: oltre la distanza sociale ove • l’interazione fisica non può essere • realizzata Mario Gori

  23. Mario Gori

  24. a maglio • piatto • ad artiglio Contatto con il terreno saltellante sbilanciato rispetto all’asse mediano a forbice eccentrico Andatura: normale, lenta, veloce, barcollante, incerta, decisa, marziale…… verticale seduta Posure in ginocchio decubito supino decubito prono Segmento d’azione Atteggiamento corrispondente posa del tallone primo contatto con la realtà Transito attraverso la presa in considerazione e pianta riflessione sulla realtà Appoggio dell’avampiede richiamo di attenzione Mario Gori

  25. Interpretazione delle varie posizioni • A partire da un atteggiamento corporeo si possono analizzare tutte le posizioni suddividendo i vari punti del nostro corpo • Una posizione è una “micro-reazione di derivazione” di cui bisogna ricercare la causa • La posizione va collegata a quello che sta avvenendo incomunicazione • Bisogna riconoscere le posizioni feticce • flessa in avanti (abbassata) • Posizioni della testa estesa indietro (sollevata-spinta) • inclinata di lato (fuori asse) • flesso in avanti • eretto e inclinato in avanti • Posizioni del busto eretto • E del bacino seduti inclinato indietro • rannicchiato • spinto in avanti verso il bordo della sedia • bacino • in appoggio allo schienale Mario Gori

  26. oscillazione avanti e indietro • oscillazione laterale • ancheggiamento • sollevarsi in punta di piedi • all’altezza delle ginocchia • gambe incrociate con una caviglia appoggiata sopra la coscia Posizione delle gambe e dei piedi alle caviglie al livello dei piedi • oscillazione della gamba incrociata • vicine o sotto la sedia • lontane dalla sedia • attorcigliate al gambo della sedia • posizione dei piedi • battito del piede sul terreno • libere Posizioni delle braccia incrociate Mario Gori

  27. tesa o leggermente piegata indice teso pinza pollice-indice con dita che convergono verso il pollice aperta e leggermente flessa in pronazione aperta e tesa verticalmente con dita flesse e tese in pronazione Posizione della mani tese e inclinate obliquamente tese e inclinate obliquamente e tra loro incrociate in pronazione e rivolte in avanti/alto in supinazione e rivolte in avanti aperte, palme rivolte verso l’interlocutore oblique, con palmo aperto, rivolt in avanti/fuori7alto verticali con palmo aperto, l’uno rivolto all’altro con dita incrociate prima di parlare Gesti di barriera dopo aver parlato in situazione comunicativa fisso Autocontatto mutevole intermittente momentaneo Mario Gori

  28. si mente o si tralascia di dire ciò che si sa o si pensa contrazioni pupilla Coerenza e rottura della sia attua una restrizione del pensiero soffio coerenza interiore si manca di convinzione e si esprimono idee nelle autocontatti quali non si crede fino in fondo atteggiamento di riflessione e concentrazione disinteresse CG di stati psicologici sottomissione sfogo della tensione minaccia Mario Gori

  29. Mimica facciale • Gioia: guance sollevate, formazione di borse sotto gli occhi che si restringono, elevazione delle commessure labiali e comparsa di pieghe e fossette sulle guance, narici leggermente dilatate • Disgusto: arricciamento del naso, sollevamento del labbro inferiore, sopracciglia aggrottate, commessure labiali piegate verso il basso, abbassamento delle palpebre • Sorpresa: sopracciglia sollevate che fanno comparire rughe orizzontali sulla fronte; occhi sgranati, bocca aperta, mascella cascante • Collera: sopracciglia aggrottate, sguardo torvo, occhi stretti, labbra serrate • Tristezza: aggrottamento delle sopracciglia, comparsa di rughe che partono dal centro della fronte, commessure labiali rivolte verso il basso, angoli esterni degli occhi abbassati • Paura: sopracciglia sollevate, comparsa di rughe sulla fronte, occhi sbarrati, commessure labiali tese • Il viso è espressivo o mutevole? • La mascella è contratta? guance • Come si esprime la sicurezza di sé? di minore importanza fronte • C’è un blocco emotivo? (movimenti muscolari limitati) naso • La bocca è mobile anche senza parlare? Zone fondamentali mascelle • Gli occhi sono sempre in movimento o mento • tendono a rimanere fissi? di massima importanza bocca e sua zona periferica • Gli occhi si sottraggono spesso allo sguardo (movimento muscolare più intenso) palpebre • dell’interlocutore? occhi • Qual è il grado di aprtura degli occhi? sguardo • Il grado di apertura degli occhi è identico o diverso? • ammiccamento • Modificatori (occhio) sguardo sostenuto • sguardo panoramico Mario Gori

  30. Azioni e significato Mario Gori

  31. Mario Gori

  32. Codice simbolico di interpretazione gestuologica • spiritualità • speculazione mentale • direzione verso l'alto richiamo alla ragione • trinceramento dietro una realtà sovrumana • Zona alta materialità • ostinazione • direzione verso il basso contrazione • agitazione • autoritarismo • passato • Zona di sinistra direzione verso sinistra se stessi • recessione • futuro • Codice simbolico di Zona di destra direzione verso destra gli altri • intepretazione espansione • gestuologica • apertura Dal corpo verso la periferia dimenticanza di sé per andare verso l'altro • generosità • ottimismo • chiusura • Dalla periferia verso il corpo accentramento verso sé • appropriazione • delusione • immaginazione • Direzione Nord-Est proiezione • ambizione • aggressività • volontà di raggiungere una meta • Direzione Sud-Est bisogni • voglia di realizzarsi Mario Gori

  33. ossessioni • Direzione Sud-Ovest tormenti • segreti • resistenza a conservare ciò che si vuole nascondere • apprensioni • paura di ciò che può verificarsi • Direzione Nord-Ovest nostalgie • sogni • rinunce all'azione • Sguardo fisso immobilismo • desiderio di non impegnarsi • vivacità • Sguardo mobile dispersione • multidirezionale instabilità • Sguardo dritto facilità di contatto • volontà di vivere esclusivamente nel presente • reticenza a prendere in considerazione la realtà • Sguardo in basso dissimulazione • evitare il contatto presente per proiettarsi nell'avvenire • Sguardo a destra irrealismo • Sguardo a sinistra evitare il contatto con il presente • introversione • Sguardo verso Nord-Est fantasticherie • Sguardo verso Sud-Est bisogno di monopolizzare • Sguardo verso Sud-Ovest ossessioni segrete • Sguardo verso Nord-Ovest nostalgia • sogno Mario Gori

  34. LA PAROLA E L’AZIONE: I VERBI INDICANO AZIONI, PERCEZIONI E STATI • azioni intransitive • azioni transitive • azioni di superficie • azioni con • azioni di sopra • azioni davanti e prima • azioni verticali • azioni orizzontali • azioni tra • azioni intorno • azioni prima e dopo • azioni sotto • azioni di ritorno • AZIONI azioni fuori da • azioni di attirare • azioni di togliere • azioni per rafforzativi • azioni interne • VERBI azioni a partire da • azioni verso • azioni verso l'alto • azioni dall'alto al basso • azioni dentro • azioni d'arresto • azioni attraverso • azioni contro • azioni sonore • azioni luminose • udito • vista • tatto • PERCEZIONI olfatto • gusto • interno • superiori • di senso ascendente • STATI intellettuali • inferiori • in senso discendente Mario Gori

  35. IL VOLTO SOGGETTO DI ESPRESSIONE-COMUNICAZIONE • attenzione: contrazione muscolo frontale, innalzamento sopraccigli, pieghe orizzontali della fronte, cuoio capelluto in avanti • minaccia: muscoli corrugatore, procerus ed articolare producono pieghe trasversali alla radice del naso • meditazione dolorosa: muscolo corrugatore del sopracciglio produce pieghe verticali alla radice del naso • spensieratezza: contrazione e distensione muscolo buccinatore spinge l'aria attraverso la rima boccale • tristezza e/o pianto: muscoli piccolo zigomatico, elevatore del labbro superiore e dell'ala del naso (angolo della bocca in basso) • allegria: muscolo grande zigomatico, porta in alto e lateralmente l'angolo della bocca • disgusto: muscolo depressore del labbro depressore dell'angolo della bocca • sorpresa: contrazione muscolo orbicolare dell'occhio e apertura rima boccale tramite muscolo orbicolare della bocca • sarcasmo: muscolo platysma, stira lateralmente e in basso l'angolo superiore della bocca • noia: muscolo orbicolare della bocca • Muscoli del pianto • corrugatore del sopracciglio: sopracciglia in basso e in dentro, verso la base del naso, provocano la formazione di rughe verticali • tra le due sopracciglia; fa scomparire le rughe trasversali sulla fronte. • procerus: scende sulla radice del naso e nella sua contrazione ne produce l'arricciamento • nasale: deprime le narici, stringe le aperture di esse o le dilata. • buccinatore: modifica la bocca • piccolo zigomatico: contribuisce all'espressione-comunicazione di tristezza e di pianto • depressore dell'angolo della bocca: fa portare lateralmente e in basso il labbro (tristezza e pianto). • orbicolare dell'occhio: formazione di pieghe intorno agli occhi • Muscoli del sorriso: tutti quelli del pianto + risorio Mario Gori

  36. LA MANO OGGETTO DI STUDIO DELLA KINESIOLOGIA • Principali posizioni della mano • In linea: posizione della mano quando risulta sul prolungamento dell'avambraccio • Flessa verso la palma: quando risulta avvicinata al massimo, con la palma, all'avambraccio • Flessa verso il dorso: quando risulta avvicinata al massimo, con il dorso, all'avambraccio • Flessa verso il pollice:quando risulta avvicinata al massimo, con il pollice, all'avambraccio • Flessa verso il mignolo: quando risulta avvicinata al massimo, con il mignolo, all'avambraccio • Semiflessa: quando risulta avvicinata, ma non al massimo nelle 4 direzioni citate • Esercizi della mano • Estensione: esercizio lento della mano che, partendo dalla posizione di mano flessa (o semiflessa), verso il palmo • (oppure verso il dorso, il pollice, il mignolo) perviene alla posizione di mano in linea. • Flessione: esercizio della mano che, partendo dalla posizione di mano in linea, perviene alla posizione di mano • flessa verso il palmo (oppure flessa verso il dorso, il pollice, il mignolo) • Spinta: esercizio rapido della mano che passa dalla posizione flessa (o semiflessa) alla posizione in linea • Abduzione: movimento improprio della articolazione radio-ulnare-carpica, che consente uno spostamento • laterale della mano rispetto all'asse dell'avambraccio • Adduzione: movimento improprio come l'abduzione, che consente uno spostamento mediale della mano • Circonduzione: esercizio lento della mano che, partendo da una qualsiasi posizione di mano flessa, passa attraverso tutte le altre posizioni Mario Gori

  37. Principali posizioni delle dita • Tese: quando sono in atteggiamento lungo • Flesse verso il palmo: quando sono il più possibile incartocciate ed avvicinate al palmo, con il pollice sovrapposto • Flesse verso la base delle dita: quando sono accartocciate con apici a contatto della base delle dita • Unite: quando ogni dito è a contatto dell'altro • Divaricate: quando ogni dito è allontanato dall'altro • Semiflesse: verso il palmo o verso la base delle dita quando non vi è il massimo avvicinamento • Esercizi delle dita • Flessione: esercizio rapido o lento delle dita, che da tese (unite o divaricate), pervengono alla posizione di dita • flesse verso il palmo o la base • Semiflessione: esercizio rapido o lento delle dita che, partendo da tese (unite o divaricate), pervengono alla posizione • di dita semiflesse • Estensione: esercizio lento delle dita che, partendo da dita flesse o semiflesse, pervengono alla posizione di dita tese • Slancio: passaggio rapido da una posizione delle dita ad un'altra mantenendo l’atteggiamento iniziale per tutta la • durata del movimento • Spinta: passaggio rapido delle dita dall'atteggiamento breve o semibreve a dita tese • Abduzione: esercizio lento delle dita che da dita tese e unite, pervengono alla posizione di dita tese e divaricate • Adduzione: esercizio lento delle dita che da dita tese e divaricate, pervengono alla posizione di dita tese ed unite Mario Gori

  38. Grammatica cinesica • Aggettivi • piccola, grande, forte, debole, delicata, sensuale, lineare, ruvida, liscia, aperta, chiusa, dolce, aspra, trasparente, compatta, pallida, rosea, colorata, bianca, rosa, gelida, fredda, calda, sudata, bagnata, minuscola, umida, flaccida, enorme, espressiva, simbolica, rigida, fluente, fragile, potente, mobile, immobile, contratta, rilassata, significante, rattrappita, distesa, estesa, flessa, viva, morta, stanca, riposata, precisa, imprecisa, graziosa, rude, dura, molle, bella...ecc. • Verbi • Toccare, sfiorare, accarezzare, avviluppare, stringere, possedere, stritolare, gettare, sfasciare, accartocciare, indicare, contenere, spiegare, esprimere, simboleggiare, giocare, nascondere, offrire, invitare, lavorare, modellare, incidere, infondere, scomporre, comporre, massaggiare, palpare, contenere, disegnare, lavorare, costruire, cercare, spostare, posare, alzare, aprire, chiudere… Mario Gori

  39. Gesti delle mani • mano tesa o leggermente piegata • pugno • indice teso • pinza pollice-indice • mano con le dita piegate verso la palma • mano ad artiglio • mano a tagliare • mani a forbice • palmo rivolto verso l'alto • palme rivolte verso il basso • palme rivolte verso l'esterno • palme rivolte verso l'interno • palme rivolte l'una contro l'altra • mani giunte o incrociate Mario Gori

  40. CLASSIFICAZIONE DEI GESTI SECONDO DIVERSI AUTORI • gesticolazione propriamente detta • Rosenfeld • manipolazione di sé • movimenti centrati su un oggetto e correlati al discorso • Feedman e Hoffman • movimenti centrati sul corpo e non correlati con il discorso • emblematici (emblems) emessi intenzionalmente con significato specifico • traducibile direttamente in parole • illustratori (illustrators) realizzati nel corso della comunicazione verbale a • illustrare ciò che si va dicendo • Ekman e Friesen indicatori dello stato emotivo (affect displays) • regolatori (regulators) regolano la sincronizzazione degli interventi • nell’ambito del dialogo • adattamento (adaptors) autoregolativi nelle diverse situazioni della vita • quotidiana Mario Gori

  41. quasi linguistici (Emblematic movements di Efron) • per comunicare senza l’ausilio della parola • gesti comunicativi fonogeni servono all’attività locutoria • sinlinguistici associati paraverbali: sono analoghi agli elementi vocali • alla catena verbale prosodici • espressivi: connotano il discorso • coverbali: illustrativi: associati al contenuto del • discorso • Cosnier sincronizzatori: importanti della pragmatica • convenzionale - fàtici sguardi del locutore • - regolatori: risposte dell’allocutore ai fàtici • autoconcentrati: grattarsi, mangiarsi le unghie, le manipolazioni di oggetti • gesti extra-comunicativi ludiche automatiche come: disegnare, scarabocchiare • di conforto: dondolarsi, cambiare posizione, ecc. • gesto-atto • Metz • gesto-segno • gesti indicativi • Wundt • gesti figurativi Mario Gori

  42. gesti di illustrazione ed altri segnali legati all’eloquio • segni convenzionali • Argyle movimenti che esprimono stati emotivi • movimenti che esprimono il carattere • movimenti usati nei rituali • gestione della situazione sociale immediata • (atteggiamenti e emozioni per stabilire una relazione tipica) • funzioni supporto della comunicazione verbale (precisa, sfuma, modifica) • sostituzione del messaggio verbale • a) CONTATTO FISICO Viene regolato da norme sociali anche molto rigide che variano da cultura a cultura. • b) PROSSIMITÀ Varia da cultura a cultura e dà indicazioni sui rapporti esistenti tra i componenti di un gruppo. • c) ORIENTAMENTO Angolo secondo cui le persone si trovano l'una rispetto all'altra. • d) ASPETTO Condizione fisica e corporea, abbigliamento, capelli, cute, segnala informazioni sulla personalità e sullo status dell'altro, ecc • .e) POSIZIONE Ha un significato universale ed uno socialmente definito, serve per comunicare atteggiamenti interpersonali. • f) CENNI DEL CAPO Operano come rinforzo nel parlare, hanno un ruolo decisivo nella distribuzione degli interventi. • g) ESPRESSIONE DEL VOLTOEsprime emozioni universali ed atteggiamenti o emozioni negative che sono spesso oggetto di restrizioni. • h) GESTII movimenti delle mani, del capo, dei piedi e di altre parti del corpo servono sia ad esprimere stati emotivi, ma anche a descrivere, indicare, illustrare, ecc. • i) SGUARDO Svolge un ruolo importante nel comunicare atteggiamenti interpersonali e nello instaurare relazioni • f) ASPETTI GESTUALI DEL PARLATO Variazioni di altezza, accento, durata, danno significati completamente diversi alle parole (prosodici) o ne caratterizzano il significato (paralinguistici). Mario Gori

  43. referenziale (o rappresentazionale) • Scherer e Fraser funzioni interpersonale (o espressiva) • coordinazione delle sequenze interattive • di auto ed eteroregolazione (o di controllo) • metacomunicazione • intrinseci (rimandano ad un oggetto mediante l’esibizione di una sua parte) • Ekman e Friesen arbitrari • estrinseci (gesto che sta per qualcosa d’altro) • iconici • filogenetica (se dipendenti dalla dotazione genetica come le • espressioni di emozioni) • origine dei CG inseriti nel ontogenetica (se collegati all'apprendimento entro un • repertorio individuali gruppo sociale) estrinseca: il significante gestuale è indipendente dal • significato, la relazione è arbitraria • codificazione: corrispondenza • Classificazione dei CG tra gesto e significato intrinseca: il significante gestuale coincide col significato • (Ekman, Friesen) • pitturale (mostra una figura stilizzata e ne indica i caratteri) • spaziale (indica delle coordinate e delle direzioni) • significazione gestuale ritmica (evidenzia un ritmo di azioni o scandisce successive • affermazioni verbali) • cinesica (esprime un significato nel rispetto di un codice preciso) • designativa (caratterizza il contenuto verbale) • nelle condizioni esterne che inibiscono, provocano, modellano • nelle relazioni con la CV per ripetere ampliare, illustrare, • accentuare, contraddire, • fattori anticipare, sostituire • nel livello di coscienza di chi produce i CG • nell'intenzionalità Mario Gori

  44. ELEMENTI DI STUDIO DELLA CG • Studio dei CG • Analisi descrittiva del CG osservabile • Tentativi di interpretazione del CG osservato e/o decodificato • Ricerca di conferme alle interpretazioni date • Codificazione della relazione tra significato e significante • Individuazione di varianti significative in contesti analoghi • Elementi della costruzione kinemorfica • Kine: il più piccolo movimento corporeo individuabile • Allokine: kine che ne accompagna simultaneamente un altro • Kinema: il più piccolo movimento avente un significazione • Kinemorfo: pattern di kinemi osservati in una zona particolare del corpo • Allokinemorfo: kinemorfo osservato in altra zona particolare del corpo che accompagna un dato kinemorfo • Tipologie di CG • Kinesi: comportamenti corporei che trasmettono una informazione specifica • Parakinesi: comportamenti gestuali che amplificano, accentuano o chiariscono un messaggio verbale o non Mario Gori

  45. Significatività del gesto • Gesto (movimento significativo intenzionale) • Azione effettiva (movimento) Rappresentazione simbolica di una azione • Valenze funzionali del gesto • indice: fornisce una indicazione sulla probabilità di un altro fatto, riducendone l'incertezza • segno: oppone significante e significato in una relazione che può essere del tutto arbitraria • gesto costruttivo: si attua il susseguirsi di gesti per far funzionare una macchina • Funzioni dei CG • Movimenti significativi intenzionali (uomo) • Movimenti significativi non intenzionali (uomo e animale) • Movimenti diretti ad agire sul mondo (uomo e animale) • paralinguistici (toni di voce, grida, risa) • cinèsi (gesti, posture, espressioni del volto: significativi) • CC (Scheflen) modalità gestuali • non linguistiche modalità gestuali territoriali (tenere la distanza) • modalità dovute a loco artificiali (abiti, accessori, decorazioni) • emblematica: se immediatamente traducibili in modo verbale Mario Gori

  46. insistente • ideografica • illustrativa del contenuto verbale designante • spaziale • Funzioni del CG cinesica • (Ekman e Friesen) pittografica • espressiva degli affetti regolativa: organizza e struttura adattiva destinata a soddisfare • gli scambi fra due soggetti un bisogno personale (autoadattivi) • entro un’interazione etero-adattiva • Caratteri dei CG in circostanzeabituali (Ekman, Friesen) • - informativo (se suscitano la stessa interpretazione in un gruppo) • - comunicativo (se colui che produce il messaggio lo trasmette chiaramente e coscientemente ad un interlocutore) • - interattivo (se il comportamento emesso trasforma quello dell'interlocutore) • Relazioni tra CV e CG (Mahl) • - ridondanza: il significante verbale e gestuale presentano la stessa significazione • - anticipazione: il gesto o la mimica annunciano che si sta per dire, fare, ecc. • - contraddizione: il significato della CG è diversa da quella della CV • - ampliamento del quadro interattivo: introducendo indicatori specifici di situazione • - accentuazione: incrementa l'intensità della significatività del messaggio • - riempire o giustificare il silenzio: gioca un ruolo significativo nella interruzione della CV • - organizzazione: sincronizza gli scambi orali • - sostituzione: sostituisce le forme verbali di comunicazione dei contenuti • - reazione: esprime una emozione suscitata dal messaggio verbale Mario Gori

  47. fronte: minimo d'informazione sulle emozioni. • Comunicazione di emozioni paura • mediante il volto occhi-palpebre-base del naso tristezza • gioia • bocca-guance-mento collera • disgusto • altri comportamenti gestuali del soggetto che interagisce • Fattori di contestualizzazione comportamento verbale concomitante • per l'interpretazione dei CG situazione specifica di interazione • (Ekmann e Friesen) caratteristiche fisiche dei soggetti che interagiscono • comportamento gestuale e verbale dell'altro • i ruoli sociali dei soggetti che interagiscono ridurre il numero delle aree facciali interessate • modulazione di CG ridurre la durata • ridurre l'ampiezza degli spostamenti del corpo • Uso non autentico dei CG (Ekmann e Friesen) simulazione di espressioni che non si sentono • falsificazione di CG neutralizzazione di espressioni emergenti con impassibilità Mario Gori

  48. povertà del linguaggio verbale nella descrizione di forme complesse • i LG sono più potenti di quelli verbali • Ragioni dell'uso dei CG i LG sono più autentici • rendiamo accettabili i nostri CV con uso di quelli G • i LG regolano la successione degli scambi e permettono di evitare il • sovraccarico del canale verbale • come sostegno del linguaggio • per sostituire il linguaggio • per esprimere delle emozioni • per esprimere degli atteggiamenti interpersonali • La CG è usata per trasmettere delle informazioni sulla persona • nelle cerimonie e nel rituale • nella propaganda, alle assemblee o manifestazioni politiche • nelle arti • Emblemi: gesti semplici o composti con funzione simbolica (ne fanno parte anche olofrasici • i gesti tecnici) lessicali • deittici: presentano o rappresentano un oggetto • cinetografi: indicano un'azione compiuta dal corpo • Illustratori: specificano, chiariscono, spaziali: indicano posizioni e relazioni spaziali • sottolineano, mostrano bacchette: enfatizzano un'espressione, un emblema, una frase • ideografi: indicano una direzione del pensiero • Gesti intenzionali • e non intenzionali Mimici: riferiti al viso • Ostentatori: viso e altre parti del corpo • Regolatori: tendono a mantenere la situazione comunicativa • Adattatori: accompagnano o sottolineano una situazione comunicativa o sociale Mario Gori

  49. vocalizzazioni (risa, grida, gemiti, colpi di tosse, balbettii, interiezioni...) • Paraverbale: caratteristiche • intensità (alta, media, bassa) • altezza tonale (grave, acuta) • timbro ("argentina") • qualità della voce ritmo (regolare, scandito) • velocità di produzione (rapida, lenta) • controllo vocale delle labbra (pronunzia serrate, distesa) • base dell'articolazione (voce nasale, voce di gola) • controllo della glottide • affetto-soddisfazione • positive • gaiezza-gioia • Paraverbale connesso • alle emozioni • collera • noia • negative impazienza • tristezza • Prossemica • Distanza INTIMA: Modo prossimo con Contatto fisico. Modo lontano da 15 a 45cm. • Distanza PERSONALE: piccola sfera di protezione che un organismo crea attorno a sé per isolarsi dagli altri. Da 45 a 120 cm. • Distanza SOCIALE: al di là del potere fisico sugli altri.Modo prossimo = 125-210. Modo lontano = 210-360cm. • Distanza PUBBLICA: posta fuori dalla cerchia che riguarda direttamente il soggetto. Modo prossimo = 360-750. • Modo lontano = oltre 7.50 cm. Mario Gori

  50. dirigere e fermare lo sguardo • presa di contatto accentuare lo sguardo • posare lo sguardo su qualcuno • cogliere lo sguardo • sguardo candido • sguardo audace • sguardo gaio • sguardo inquieto • sguardo stupito • Funzioni dello sguardo comunicazione sguardo torvo • di sentimenti sguardo offuscato • sguardo canzonatorio • sguardo glaciale • sguardo sospettoso • sguardo limpido • sguardo vizioso • sguardo carezzevole • sguardo minaccioso • scambiarsi sguardi • accennare con lo sguardo a... • comunicazione condividere con lo sguardo • avere informazioni sulla natura dell'ascolto dell'uditore • regolatore della sequenza di scambio verbale • Ruolo dello sguardo • Intenzione Segno • Prendere la parola. Non guardare l'interlocutore al termine del suo discorso. • Continuare a parlare Assenza di sguardi del parlante alla fine delle sue frasi. • Proseguire il discorso Guardare l'interlocutore quando si riprende la parola. • Cedere la parola Guardare in modo continuato al termine di un intervento. Mario Gori

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