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Questa è stata un’unità di apprendimento sulla fiaba che l’ attuale classe 2E1

Questa è stata un’unità di apprendimento sulla fiaba che l’ attuale classe 2E1 ha svolto lo scorso anno scolastico. Ve la presentiamo e buona lettura!!!.

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Questa è stata un’unità di apprendimento sulla fiaba che l’ attuale classe 2E1

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Presentation Transcript


  1. Questa è stata un’unità • di apprendimento sulla • fiaba che l’ attuale classe 2E1 • ha svolto lo scorso anno scolastico. • Ve la presentiamo e buona lettura!!!

  2. Abbiamo raccolto nel quaderno un po' di materiale per costruire le nostre fiabe e creato alcuni personaggi distinguendoli in buoni e cattivi. PERSONAGGI BUONI PERSONAGGI CATTIVI (Nomi o soprannomi) (Nomi o soprannomi) Fragolina è una ragazza Giovanni è basso e ed ha un cane. Tarchiatello Marco pollo è amico Artenisio è un re molto di tutti invidioso Giovanna è soprannominata Stregata De ragnettis Giovapanna ha più di due miliardi di anni

  3. Il tesoro del mulino Erano quasi le otto di mattina,Marta doveva andare al mulino dove lavorava e le figlie a scuola. Lucia disse alla mamma “Ho letto sul giornale che nel mulino dove lavori c’è un tesoro!” “E allora”Disse la mamma. Lucia rispose” Quando avrai finito il lavoro e noi avremmo finito la scuola,potremmo cercarlo insieme!”. La mamma rispose che era d’accordo. Finalmente tutte partirono. Quando le figlie arrivarono a scuola il maestro della prima ora era assente e non c’ era nessun supplente. Le figlie chiesero il permesso al preside per andare dalla loro mamma a cercar il tesoro;ma lui non le lo diede. Le figlie,contrariate per il divieto del preside,scapparono dalla scuola. Presero le loro biciclette e,si avviarono al mulino. Arrivate,Marta(la mamma)stava già cercando il tesoro. Cercarono insieme un’ora circa ma inutilmente. Stavano per ritornare a scuola quando la madre le fermò:su un mobiletto,trovò uno strano foglio con scritto “se il tesoro vuoi trovare alla girandola del mulino devi andare”

  4. Svelte,le figlie e la madre corsero verso la girandola. Per arrivarci sotto dovettero superare tre prove:la prima,consisteva nel preparare otto panini in meno di due minuti. La superarono facendone uno a testa. La seconda consisteva nel costruire una corda in due minuti:superarono anche questa usando,invece della plastica,una ciocca dei lunghi capelli di Alice. La terza,consisteva nel disegnare nel disegnare il mulino con un carboncino:superarono anche quest’ultima. Ora,il problema era:come giungere alla girandola del mulino? Mentre pensavano,arrivò un’ ombra che donò alla famiglia una caramella. Alice mangiò la caramella e volò fino alla girandola. Trovò un foglio incastrato in una pala con scritto”tesoro”. Saltò giù con un balzo e fece vedere il foglio alla famiglia. Si consultarono e capirono che il tesoro era l’amicizia fra loro. Si abbracciarono a lungo e tornarono a casa. “Oh,oh e la scuola ?”Disse Alice” “Vi farò io la giustificazione !” rispose la mamma. Tutte tornarono a casa. Mentre andavano,incontrarono Marco Pollo,a cui raccontarono la loro avventura;ma lui non ci credette. Gloria

  5. ALICE Alice era una bambina molto bella, con degli splendidi occhi azzurri, capelli lunghi e biondi, ed era molto gentile e buona . Alice abitava con la sua matrigna Crudelia e la sua sorellastra Brufolona in una splendida villa, anche se la bambina dormiva in un piccolo sgabuzzino sopra a un po’ di paglia. Crudelia e Brufolona erano brutte, antipatiche e invidiose della bellezza di Alice. Crudelia non dava mai niente ad Alice perché diceva che non era sua figlia ed era troppo brutta. Quando andava a scuola spesso si nascondeva a piangere perché tutti la prendevano in giro per i suoi vestiti vecchi e malandati. Finita la scuola andava a casa e lì, doveva pulire, lavare, stirare e fare tutti gli altri lavori che le comandavano…e conveniva che li facesse perché altrimenti prendeva punizioni o addirittura degli schiaffi. Un giorno mentre piangeva nella sua camera successe una cosa molto strana: apparve come per magia una ragazza di nome Martina . Martina era bella, tenera, dolce e aiutava tutta la gente che era in difficoltà, in realtà la ragazza era una fata. Martina chiese ad Alice se voleva andare con lei in America a fare un film; ma Alice disse subito di no per paura della reazione della matrigna ed allora Martina tirò fuori la sua bacchetta magica e con un colpo subito la bambina cambiò idea e allora partirono per Hollywood senza dire niente a nessuno. Presero l’ aereo e in sei ore arrivarono. Alice quasi non ci credeva di essere lì. Alice disse al regista che non aveva mai recitato ma lui la tranquillizzò dicendole che era lo stesso. Allora cominciò a recitare con tantissimi attori famosi; finito il film tutti erano stupiti di come recitava bene Alice. Il film si intitolava “Alice una bambina stupenda”, questo fu il film più bello dell’ anno e la chiamarono a recitare da tutte le parti del mondo. A scuola intanto si stupivano di come recitava bene Alice e le ragazze erano dispiaciute di quello che le avevano detto e come l’ avevano trattata un po’ di mesi prima, si volevano scusare con lei ma non sapevano dove trovarla. Anche a casa la matrigna e Brufolona erano rimaste senza parole!!! Le ragazze della scuola convinsero le insegnanti ad andare a vedere il film che stava registrando proprio in quel momento Alice in America. Presero l’aereo e arrivarono a Hollywood!!

  6. Quando Alice vide tutta quella gente si commosse e corse incontro alle ragazze che si scusarono con lei per tutte le cose che le avevano fatto un po’ di tempo prima. • Finito il film, un regista, andò dalle professoresse a chiedere se i ragazzi volevano recitare in un musical ambientato nella propria scuola. • Dopo un anno uscì al cinema “UNA SCUOLA PAZZA”, fu un musical stupendo e da quel momento tutti a scuola andavano d’ accordo senza litigare. • La matrigna e la sorellastra si trasferirono su una cima di un monte perché si vergognavano di come avevano trattato Alice e vissero tutti felici e contenti …….. • …… PIU’ O MENO !!!!!!!!!!!!!!!!!! • Chiara

  7. IL PERICOLO DEL BOSCO • C'era una volta una maga che si chiamava Felisi. • Era una maga fantastica perchè era piena di fantasia e generosità nei confronti degli altri. • Abitava in una casa, di foglie sapeva badare a sè stessa e ai suoi amici. Un giorno a Boscolandia ci fu un caso disperato, il bosco doveva trasformarsi in un parcheggio privato per auto. Felisi era disperata e disse: "Cosa posso fare, sono io la responsabile del controllo della città, come do la notizia?". Ma dopo un giorno le venne un'idea: "Sì ci sono!Potrei fare una magia."Esclamò felice. Si diede da fare. Andò nel centro della città e fece una magia che durò pochi minuti. Felisi era disperata, preoccupata e pensierosa. • Ad un certo punto saltò fuori uno scoiattolo che si chiamava paffuto e disse: "Cosa fai lì disperata?". E Felisi pensierosa disse: "Oh, e tu chi sei?"e Paffuto esclamò: "Io?Io chi sono?Sono uno scoiattolo, piacere mi chiamo Paffuto e sono qui per aiutarti.''Felisi ammirata disse: ''Si?Ma sei un scoiattolo come puoi aiutarmi?"Paffuto offeso rispose:"Si, sono uno scoiattolo,ma non ti ho ancora detto che sono magico,tieni queste ghiande ti serviranno nel momento che ritieni opportuno. Oh si!Non ti ho detto le parole magiche che sono:"Ghianda ghiandina mia piccolina aiutami tu!Capito?". • La maga sbalordita disse:"Ok,ci sto". La maga andò nel bosco per pronunciare le parole magiche ma c'era un altro problema. Un uomo che si faceva chiamare Giorgio decise di andare nel bosco in cerca di un posto dove spendere i suoi soldi. • Felisi decise di indagare su quell'uomo,poi lo chiese alle ghiande magiche,quelle le risposero che Giorgio voleva conquistare il mondo, e che era ricco,molto ricco. • Felisi arrabiata pronunciò le parole magiche ma le ghiande non riuscirono a risolvere il dilemma. • Paffuto si era dimenticato di dire che,le ghiande,funzionavano solo con l'armonia. • Allora Felisi corse a cercare lo scoiattolo Paffuto ed egli gli rispose:"Felisi,devi cercare l'armonia,si trova in una lampada magica bisogna soffiarli sopra e vedrai cosa verrà fuori,ciao!". • Felisi cercò quella lampada dappertutto,ma non la trovò. • Poi si ricordò che lei aveva una lampada uguale,la prese ci soffiò sopra e apparve un genio di nome Magma. Lei le chiese:"mi protesti dare l'armonia?" lui rispose:"ma cosa credi io non c'è l'ho l'armonia la trovi dentro di te."Felisi si sentì sempre più leggera;usò le ghiande e salvò il bosco. • COSì VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI !!!!!!!!!!!!!! • Valery Fontanesi

  8. I ragazzi che salvarono il mondo Un giorno Roberto che aveva 13 anni e suo fratello Joan di 12 sentirono che un viandante diceva ad un suo amico che un uomo perfido di nome Giovanni voleva conquistare il mondo , allora Roberto tranquillo e impassibile e Joan preoccupato come sempre si misero a riunire della gente ma essa appena sentiva quel nome si chiudeva in casa. Roberto e Joan ormai rassegnati videro un' ombra, la svegliarono,e le chiesero di aiutarli. L' ombra disse che poteva dargli solo alcuni oggetti: 1. veste oscura : protegge dagli attacchi 2. occhio dell'ombra : permette di vedere attraverso i muri 3. mente dell'ombra : controlla i pensieri altrui 4.segreto dell’ombra: fa attraversare i muri Glieli diede ed essi partirono. Dopo aver fatto un po’ di strada videro una signora e le chiesero dove potevano trovare Giovanni, ella indicò il castello maledetto, ringraziarono e partirono .Giunti al castello videro un enorme porta, bussarono ed essa si aprì, dopo essere arrivati alla mensa vennero assaliti da delle armature fantasma, una di esse conficcò nello sterno di Joan un ascia e, subito egli cadde inerme, Roberto prese la spada e, furioso distrusse le armature. Andò dal fratello e gli tolse l’ascia dal petto, con grande sorpresa Joan si rialzò e si toccò lo sterno tutto indolenzito e spiegò al fratello che prima di entrare aveva provato la veste oscura e non l' aveva tolta , e così si era salvato. Si incamminarono e dopo un po' di strada giunsero alla sala del trono, dove incontrarono Marco lo scagnozzo di Giovanni, combatterono a lungo e Robby riuscì a controllare la mente di Marco e divenne subito docile e si scansò di torno, c'era una porta e loro l'aprirono, dentro c'era un labirinto allora Joan combinò l' occhio con il segreto dell'ombra, con l'occhio individuò l'uscita e con il segreto attraversò i muri. Arrivati aprirono la porta e si avvicinarono alla sedia dove stava Giovanni e Joan gli diede una bastonata in testa ed egli svenne. Roberto prese il suo telefonino e chiamò la polizia, che arrivò ed arrestò Giovanni. Roberto,Joan ed il papà andarono in vacanza alle Hawaii,e vissero felici e contenti. GIULIANO PUCCI 1°E

  9. UNA SETTIMANA PRIMA DI NATALE Tanto tempo fa, in una valle tutta verde dove l’acqua era magica e i fiori erano d’oro, gnomi( bassi, cicciottelli con occhi marroni e capelli cortissimi) e fate(alte, magre, occhi azzurri come acqua, capelli lunghi biondi, naso sottile ) vivevano insieme e si aiutavano a vicenda. Insomma stavano proprio bene e non pensavano che un giorno sarebbe successo qualcosa di brutto. Infatti, una settima prima di Natale la valle venne distrutta in parte dalla strega(capelli neri, ricci e arruffati, bassa, cicciottella, unghie lunghe e arricciate ) e dal suo aiutante lupo(selvatico, molto peloso, orecchie a punta e occhi neri ). Gli gnomi e le fate non sapevano cosa fare, e tanto dispiaciuti decisero di aspettare il ritorno della strega e il lupo. Il capo gnomo molto assetato decise di andare al pozzo a bere un po' d’acqua. Mentre tornava al paese si sentiva dell’energia grandissima dentro di sè. All' improvviso gli comparve davanti agli occhi un’ombra ( bassa, magra, capelli lunghi e naso a punta ) che gli disse: dillo anche ai tuoi compagni che l’acqua è magica. Lo gnomo gli diede ascolto, così quando tornò al paese disse a tutti che l’acqua era magica, ma come sempre nessuno gli diede retta. Allora non insistette più di tanto, solo che voleva dimostrarglielo e per sconfiggere la strega e il lupo aveva proprio bisogno di quell’acqua. Tornò giù al pozzo e ne raccolse a sufficienza per tutti. La sera stessa, prima di cena ne versò un po' in ogni bicchiere. Il giorno dopo, inaspettati, tornarono la strega e il lupo, ma grazie all' acqua magica la strega e il lupo vennero sconfitti, e insieme a loro anche il paese era completamente distrutto. Questa volta non serviva più l’acqua magica ma un grosso aiuto. Il capo degli gnomi tornò al pozzo per cercare l’ombra, ma questa volta comparve uno scoiattolo( piccolo, occhi grandi e marroni, denti bianchi e orecchie a punta ) che gli disse: -vi posso aiutare io-. Lo gnomo molto contento lo accompagnò al paese ma, lo scoiattolo, prima di entrarci gli disse: -ti dono un guscio di noce e un seme d’orzo, ti aiuteranno-, e se ne andò. Il capo gnomo era sbalordito e non sapeva cosa dire, piantò questi due oggetti e dopo averli innaffiati, spuntò fuori dal seme d’orzo un fantasmino che gli disse: con me potrai esprimere tre desideri. Lo gnomo gli chiese se poteva costruire nuove case, far ricrescere l' erba e un grossissimo albero. Così il fantasmino realizzò i suoi tre desideri. Il capo gnomo vedendo una bambina che dava da mangiare alla sua bambola un filo d’erba si ricordò che non avevano più cibo. Ma al suono delle sue parole dal guscio di noce spuntarono fuori cibi di tutti i gusti. La gente contenta a si ricordò che il giorno dopo sarebbe stato Natale e prepararono tutto il necessario per la festa. Così fate e gnomi festeggiarono il Natale che non si dimenticarono per tutta la vita. Stefania

  10. Le amicizie sono importanti C’era una volta, una scoiattolina che abitava in un castello grandissimo, e a suo servizio aveva tre milioni di servi. Lei si chiamava: Scoiattolina De Nocciola. Essa era: alta venti centimetri, aveva due anni. I suoi occhi erano azzurri e piccoli, il suo naso a punta, la sua bocca piccola e i suoi due denti bianchi e fortissimi. Il resto della sua corporatura era magra. La sua pelliccia era castano chiaro ed era molto morbida. Inoltre la sua coda era foltissima e lunga. Il suo carattere era dolce, gioioso, raggiante e le piaceva molto aiutare gli altri. Il suo animaletto era una farfalla di nome: Farfallina De Coloris. Essa aveva: due antenne arricciate, le sue ali erano larghe e coloratissime. Infatti erano: gialle, arancioni, rosse, rosa, azzurre, fuxia e celesti. Il suo carattere era: allegro, socievole, corretto ed educato. I suoi fiori preferiti erano tutti quelli coloratissimi ma soprattutto i Gigli. Un giorno mentre Scoiattolina e Farfallina facevano una passeggiata scorsero in lontananza, su un albero, un avviso dove c’era scritto: “a.a.a chiunque avvistasse una donna: alta, volto ovale, capelli verdi con intrecciati dei serpenti, tutta rugosa, con due occhi uno dei quali è rosso e l’altro nero, con indosso stracci neri di nome Stregata De Ragnettis chiami immediatamente il numero 0399 \1954. Scoiattolina e Farfallina si chiesero come mai stavano ricercando una di nome Stregata De Ragnettis. Dopo pochi metri una donna prese contro a Scoiattolina essa si arrabbiò così tanto che la prese e la mise in un sacco. Poi Farfallina iniziò a volare fino a che arrivò a casa loro dove informò la lavandaia che chiamò subito la polizia. Intanto Scoiattolina era stata messa in una gabbia larghissima in cui c’erano dei grandissimi alberi. Dopo aver girato in lungo e in largo, con sua grande sorpresa, trovò uno gnomo che piangeva a dirotto. Lui era basso, con un simpatico cappello viola, un naso grossissimo e una camicia tre volte più larga di lui. Dopo aver fatto amicizia con Cucciolo,le chiese se sapeva mantenere un segreto, essa rispose di sì e così lui le mostrò la saponetta e le disse che essa era magica, infatti, aveva il potere di aprire gabbie, di scivolare oppure di volare via. La scoiattolina prese la saponetta e iniziò a farla scivolare su alcune sbarre finché quattro di esse si ruppero , Scoiattolina e Cucciolo riuscirono a scappare poi lui prese l'animaletto, si mise seduto sulla saponetta che iniziò a volteggiare in aria. Intanto la strega si era accorta che i due prigionieri erano scappati e lei si era messa a correre. Ma l' inseguimento fu breve, infatti la strega cadde in un precipizio e si ruppe l'osso del collo e così morì, intanto Cucciolo e Scoiattolina erano a casa sani e salvi, lei gli disse che se avrebbe voluto vivere con lei e Farfallina loro ne sarebbero state felici. FINE!!!!!!!!!!! Laura Truffelli

  11. UN NATALE FANTASTICO C’era una volta una fanciulla di nome Angelica. Era alta, con i capelli castani, lunghi, ricci e splendenti. Lei era bellissima, aveva gli occhi azzurri che brillavano come le stelle. Aveva un unico problema: era povera, così povera che aveva solo qualche pezzo di pane da mangiare e un mantello come vestito. Però era buona e generosa, sempre allegra e di buon umore. Arrivò l’inverno e la fanciulla che non aveva una casa si riparò sotto un negozio e si addormentò. Il giorno dopo sarebbe stato Natale e i bambini gli facevano sempre dei regalini. Riceveva farina, uova, lievito, zucchero e altre cose per cucinare e con una parte di quegli ingredienti faceva dei biscotti per loro. Arrivò la mattina di Natale e lei era nell'attesa dei bambini che sarebbero dovuti venire. Ad un tratto vide passare della gente che parlava e sentì dire: “Anche tu stanotte hai avuto un furto? A me hanno rubato tutto: i soldi, il cibo, i REGALI DI NATALE!”. “E’ stata derubata tutta la città!” Disse un altro. “E adesso come faremo se sono spariti tutti i regali di Natale? La fanciulla cercava di capire come poteva essere accaduto. Ella aveva dormito fuori tutta la notte ma non aveva sentito rumori strani. Ad un tratto un’ombra grossa e spaventosa chiamò Angelica che andò timorosa da lei. L’ombra disse: “Tieni quest’orologio, con esso tu dovrai fermare il tempo e andare a salvare la fata Giulia che è stata rapita dall’elfo Pazzerello e dalla strega Puzzolina. Solo lei con la sua magia potrà far tornare normale il Natale”. La fanciulla chiese all’ombra: “Dove posso trovare la fata Giulia?” “Quando tu avrai fermato il tempo e quando non ci sarà più rumore ascolta! Sentirai una voce armoniosa che canterà”. L’ombra sparì tutto ad un tratto e la fanciulla fermò il tempo. Tese l’ orecchio e sentì una voce che cantava, la seguì e arrivò ad una grotta, dentro vi trovò un elfo dispettoso e vivace. Era cattivo, basso, gracile con la pelle di colore verde. La strega era brutta e alta, con i capelli grigi, un brufolo sul naso, puzzava ed era cattiva. Erano stati tutti immobilizzati dall’incantesimo dell’orologio Fermatempo che bloccava chiunque tranne chi lo aveva usato. Angelica cercò la fata e finalmente la trovò. Era alta, magra, con i capelli lunghi, lisci e biondi era molto gentile e aveva gli occhi castani. Aveva in mano una bacchetta magica, quella che serviva per riavere il Natale. Così liberò la fata che era legata con delle corde e la portò al villaggio. Angelica fece ripartire il tempo e grazie all’incantesimo della fata Giulia il Natale tornò normale e tutti vissero felici e contenti. Martina Davoli

  12. Due eroi invincibili UN GIORNO IN UN PAESE CHE SI CHIAMAVA BRONTONOPOLI C’ERANO DUE RAGAZZI CHE SI CHIAMAVANO MARCO E ANDREA, CHE ERANO I PIU’ CORRAGIOSI DEL MONDO. UN GIORNO UN GUERIERO VENUTO DAL SUD DIEDE UNA CATTIVA NOTIZIA, “ TRE MALVAGI GUERRIERI VERRANNO A PIU’ PRESTO A UCCIDERE E TUTTI GLI ESSERI VIVENTI DI BRONTONOPOLI VERRANNO STERMINATI”. A QUESTO PUNTO MARCO E ANDREA COMINCIARONO AD ALLENARSI PER AFFRONTARE I TRE MALVAGI GUERRIERI. PASSATI QUARTODICI MESI I DUE SI RINCONTRARONO AL PUNTO DOVE ARRIVERANNO I TRE GUERIERI. DOPO DUE LUNGHE ORE ANDREA VIDE DUE CAVALLI CON SOPRA DEGLI UOMINI, ANDREA TUTTO PREOCUPATO AVVERTI’ MARCO CHE STAVANO ARRIVANDO DUE PERSONE SANGUINANTI, MARCO TUTTO PREOCUPATO SI MISE IN GUARDIA. QUANDO I CAVALLI SI AVVICINAVANO NOTARONO CHE NON ERANO I TRE GUERRIERI MA DUE SEMPLICI CONTADINI CHE ERANO RIMASTI FERITI DA TRE UOMINI MOLTO STRANI CHE SI DIRIGEVANO VERSO DRAGONOPOLI, UN BEL PAESINO DI CAMPAGNIA. ALLORA ANDREA E MARCO SI MISERO IN GROPPA AL CAVALLO E CORSERO AD DRAGONOPOLI, QUANDO ARRIVARONO IN QUESTO PAESINO VIDERO FINALMENTE I TRE GUERRIERI MALVAGI. MARCO DISSE COME VI CHIAMATE, LORO RISPOSERO CHE SI CHIAMAVANO MATTIA,, MICHELE, NICOLA CHE PRENDEVANO IN GIRO TUTTE LE PERSONE CHE UCCIDEVANO. AD ANDREA GLI VENNE UNA BUON IDEA DI ATTACCARE I TRE GUERRIERI DI NOTTE COSI' NON SI ACCORGERANNO DI NULLA, MARCO STAVA SISTEMANDO LA SUA ARMATURA CIOE’ LA SUA SPADA. ANDREA GLI DISSE DI SBRIGARSI PERCHE’ I TRE GUERRIERI ERANO GIA SULLA COLLINA AD ASPETTARLI CON ALRI MALVAGI GUERRIERI. MARCO VIDE CHE C’ERANO MOLTI ALTRI GUERRIERI COSI' CHIAMO' TUTTI I SUOI AMICI CHE HA CONOSCIUTO A DRAGONOPOLI DI VENIRE A CONBATTERE PER LA VITA DI TUTTE LE DONNE E I BAMBINI DI DRAGONOPOLI . TUTTI I CITTADINI ACCETTARONO E DA UNA CASA MOLTO GRANDE PRESERO MOLTE ARMI,SI PREPARARONOPER LA PIU’ GRANDE GUERRA CHE IL MONDO ABBIA MAI VISTO . LA GUERRA INIZIO' E I GUERRIERI DI DRAGONOPOLI VINSERO PERO' MARCO E' STATO FERITO MORTALMENTE PERCHE' E STATO COLPITO IN UN POLMONE PERCIO', ANDREA SI PREOCCUPO' E CHIAMO' IL MIGLIOR DOTTORE DELLA CITTADINA, MARCO DOPO TRE ANNI DI COMA SI SVEGLIO' PERO' NON SI RICORDAVA NIENTE. ANDREA GLI RACCONTO' TUTTO,DOPO UN PO' SI RICORDO' TUTTO E ANDO' A CACCIA DI QUELLO CHE LO AVEVA FERITO, PERO' GIRANDO PER TRE ANNI NON TROVO' NESSUNO . TROVO' ANDREA CON UNA DONNA CIOE' SUA MOGLIE GIOVANNA E ACCANTO AVEVA I SUOI TRE FIGLI:GENNARO,SAMUEL,CARLO. MARCO PARTI' E TROVO' IL FRATELLO DEL MALVAGIO GUERRIERO MA LUI ERA BUONO PERO' GLI DISSE CHE ERA NASCOSTO IN UNA GROTTA PERCHE' ERA IN PERICOLO DI MORTE. MARCO GLI DISSE CHE POTEVA MANDARGLI IL MIGLIOR DOTTORE, IL FRATELLO GLI DISSE DI NO PERCHE' DOVEVA MORIRE PER IL MALE CHE AVEVA FATTO. MARCO GLI DISSE OK E SE NE ANDO'. INCONTRO'ANDREA E LO OSPITO' PER SEMPRE E COSI' VISSERO FELICI E CONTENTI. Samuele Gemmellaro

  13. NON TUTTI SONO SIMPATICI Era primavera e nella valle di Fior Profumato, Giulietta Puzzola aveva organizzato insieme alla sua mamma un pranzo per tutti gli abitanti del paese vicino. Giulietta Puzzola era una ragazza che aveva vinto il premio di “Puzzola Puzzoluta”, era una tipa molto simpatica, amava giocare a “bingo” con le amiche e organizzare pranzi con la madre. Era molto magra anche se mangiava tantissimo. La mamma di Giulietta era una tipa molto paziente, aveva sempre la pancia scoperta e amava andare in discoteca a ballare. Il suo cantante preferito rea Eros Puzzolotti. Quella giornata Giulietta era molto vivace, la sua amica Serena Sirena le avrebbe portato il disco di Puzzolesha che era la cantante preferita da Giulietta. Verso mezzogiorno arrivò Anita Calzetta con le sue tre figlie, essa andò dalla madre di Giulietta che stava cucinando e le disse:- ciao! mio marito sarà qui nel pomeriggio, alla banca dei folletti avevano un assoluto bisogno di lui- la mamma di Giulietta che si chiamava Jasmine le rispose:- non c’è problema! gli terrò qualcosa in caldo- e ricominciò ad arrostire il pesce. Intanto nel cortile arrivò Ghiro Ghiri, che aveva la bocca sporca di marmellata, andò da Giulietta e le chiese dov’era il letto, lei gli indicò la strada e Ghiro arrivato in camera spiaccicò la faccia sul cuscino, che si sporcò tutto, e Ghiro iniziò a dormire. In quel momento arrivò Serena Sirena, andò dalla signora Jasmine e le chiese:- signora ha invitato anche gli abitanti delle Paludi Fangose?- la signora si voltò e iniziò a parlare:- secondo te, io sono così incosciente da non invitarli?- Serena che era impaurita rispose :- no, lei non è così…..- ma Jasmine la interruppe:- io invece sono così incosciente da non…..- la sua voce si fermò, era immobile , guardava la porta e non si muoveva, Serena si voltò ed iniziò ad urlare, ma dalla sua bocca non uscì un grido. Sullo scivolo le figlie di Anita stavano litigando, improvvisamente videro un essere davanti a loro, non si mossero e iniziarono a tremare, erano così tanto impaurite che non riuscivano a muovere un muscolo. Giulietta e Anita che si erano trovate sole in salotto andarono a vedere cosa succedeva in cucina, si trovarono un enorme sedere davanti alla faccia, Anita prese una mela e la tirò addosso a quel essere, ma esso non sentì niente e continuò a guardare Jasmine e Serena. Giulietta restò in cucina e Anita corse in cortile. Giulietta iniziò a stancarsi di tutto quel silenzio e urlò:- ehi! bestione, voltati se hai il coraggio, vuoi sfidarmi? be ti accontento, ti tiro un destro, poi un sinistro , ti stendo!- e iniziò a dare pugni contro la zampa di quel “coso”, esso si voltò e le rispose:- io sono il Mastodontico Mastino, faccio parte della P.C.D.F., sono il guerriero più forte del mondo, peso quasi 9000 kg e non ti dico quanta forza ho nelle braccia, non credo che una stupida ragazzina mi possa “stendere”- Giulietta che non era ancora impaurita iniziò ad urlargli:- questo è un party privato, non voglio intrusi soprattutto gente che sporca la casa si fango, e la P.D.C.F. o come si chiama, be non me ne importa niente e ora fuori da casa mia!- Mastodontico che si era innervosito diede un pugno a Giulietta che restò immobile sul pavimento, il Mastino guardò Jasmine e la avvisò :- Questa volta può bastare, ma

  14. la prossima volta non credo che uscirete felici da questa cucina- si voltò e iniziò a uscire cantando. Quando Mastino andò in cortile si fermò davanti ad una scena molto strana, Banana Pitone stava cercando di far paura alle figlie di Anita mentre essa gli stava urlando contro, come Pitone vide Mastino strisciò fino ad arrivare vicino a lui, tutti e due uscirono cantando e ridendo. Intanto in cucina Jasmine stava cercando di rianimare Giulietta, Serena aveva preparato il te al limone, il preferito da Giulietta, lo mise sotto il naso dell’amica poi incoraggiò la madre:- è stata molto coraggiosa, portiamola all’ospedale- e tutte e due con l’aiuto di Anita e di suo marito che nel frattempo era arrivato caricarono Giulietta in macchina e partirono per andare all’ospedale. Nelle Paludi Fangose intanto si sentivano delle urla provenienti da una catapecchia:- voi! non siete riusciti a distruggere una semplice casa! per colpa di una sciocca bambina e di una signora che urlava!- era Baricchio Troll il capo della P.C.D.F. cioè “ personaggi cattivi delle fiabe”, Mastino protestò:- io gli ho avvisati capo, invece Banana stava solo spaventando tre ragazzine piccole e non vi è neanche riuscito- anche Banana cercava di protestare:- io! sono stato molto furbo, anzi che picchiare io ho spaventato chiaro?- Baricchio intervenne:- Armenio la Bora intanto penserà a rubare tutto il cibo a quegli stupidi- poi si rivolse a Mastino e a Banana:- voi dovrete servirmi per un giorno dato che avete fatto un gran caos in questa storia- Baricchio fece una gran risata e uscì dalla catapecchia. Intanto all’ospedale i medici avevano detto che oltre alla gamba rotta, al polso slogato e al dito del piede fratturato Giulietta si sarebbe rimessa lentamente. Quando Serena andò a casa di Jasmine per preparare la cena trovò tutto in disordine, non vi era più cibo ne acqua, andò in tutte le stanze, ma trovò solamente il signor Ghiro Ghiri che si stava ubriacando, ma lasciò stare quel povero vecchietto dormiglione. Quando tornò all’ospedale Anita la informò che Giulietta stava un po’ meglio, ma Serena non le raccontò nulla della casa di Jasmine. Serena che nei giorni successivi aveva pensato a come poter aiutare Jasmine andò nel fondo del mare Scoglioso dove abitava la sua famiglia, chiese loro aiuto e grazie al guardiano seppe che esisteva uno scoiattolo in grado di dare cibo in abbondanza, ma esso viveva nei boschi alla base del monte di Leonilda dove vi vivevano maghi e streghe, così chiese di qualcun altro. Dopo giorni di ricerca trovò su Enternet il sito di una lumaca che poteva esaudire tre desideri solo se l’interessato le portava un seme d’orzo; una pianta che si trovava nella città Il Recinto di Paolonia, una città che si affacciava sulle rive del Mar Simpatico. Serena non aveva idea di come avrebbe fatto a raggiungere la città di Paolonia, ma era sicura di potercela fare. Nelle paludi fangose Mastino e Banana stavano massaggiando i piedi a Baricchio che stava conversando felicemente con Armenio la Bora visto che era riuscito a svolgere il suo compito:- bravissimo Armenio! mi sei stato di grande aiuto, non come questi due incapaci- e diede un calcio in faccia a Banana e a Mastino – naturalmente è stato facile, c’era un tizio che stava dormendo e si è svegliato mentre lavoravo, ma gli ho dato una bottiglia di liquore e penso che si sia ubriacato!- rispose Armenio cercando di far innervosire Mastino poi Armenio si ritirò nella sua casa e telefonò al re dei venti per informarlo della sua missione. Anita che stava all’ospedale con Jasmine si chiese come mai Serena non tornava, ma fu interrotta un medico che informò lei e Jasmine che Giulietta si stava svegliando e che potevano andare a parlarle. Serena nei

  15. giorni successivi si informò su quale poteva essere la corrente d’acqua più breve per raggiungere Paolonia, trovò una corrente breve, ma con molti pericoli. Anche se il pericolo era molto Serena decise che quella notte sarebbe partita. Quando tutto il mar Scoglioso stava dormendo, da una casetta in fondo alla strada Sirena uscì. Quando dovette preparare lo zaino consultò il giornalino “la sirena più sportiva”, ma non trovò niente che le potesse servire, perciò si attrezzò da sola. Mentre camminava per le strade scorse in lontananza un poliziotto che stava multando un pesce luccio perché esso aveva lasciato accesa la sua luce, così Serena spense la sua torcia e prese la prima strada a sinistra. In ospedale Jasmine cercava di telefonare a sirena, ma essa non rispondeva, Giulietta si era preoccupata visto che l’amica non era ancora andata a trovarla. Serena che stava vagando per il mar di Cipolla pensò a quanto sarebbe stato bello il pranzo che Giulietta aveva organizzato, ma un ometto le tirò la mano interrompendo quel sogno ad occhi aperti:- Signorina, cinque conchiglie per entrare nel mar Puzzolente e due per contribuire alla pulizia di questo schifo di posto- Serena tirò fuori dalla tasca sette conchiglie e le porse gentilmente all’ometto che gliele strappò di mano. Nelle Paludi Fangose intanto Mastino stava giocando a “Muscolo di ferro” con Banana, Baricchio stava dormendo comodamente e Armenio era al congresso dei venti, mentre in ospedale Giulietta era preoccupata più per Serena che per lei stessa. A Serena mancavano solo due giorni per arrivare al Mare Simpatico, dopo aver attraversato disgustosamente il Mar Puzzolente esso arrivò vicino ad una locanda e anche se molto affamata decise che avrebbe preso un panino alle alghe d’acqua dolce e l’avrebbe mangiato mentre nuotava, ma per sua sfortuna molti pesci avevano pensato come lei quindi entrò, ordinò il pranzo e si sedette. Quando Serena uscì dalla locanda un suonatore di conchiglie iniziò a cantare e a ballarecon la pretesa che essa gli avrebbe dato qualche conchiglia, ma visto che Serena non era ricca lo sorpassò e stanca cercò di seminarlo. Calò la notte e Anita salutò Jasmine e Giulietta e si diresse verso l’uscita con le figlie il marito che dopo aver lavorato in banca era sempre stanco e si lamentava con Anita dei clienti che pretendevano un trattamento speciale. Mentre Jasmine dormiva insieme a sua figlia l’infermiera entrò nella stanza e lasciò sul comodino una lettera proveniente dal mar Dolcetti. Alla mattina dall’ospedale uscì un grido, era Giulietta che aveva visto la lettera, la aprì e iniziò a leggere: - Cara Giuly sono Serena, volevo dirti che sono vicino al mar Simpatico dove nella città di Paolonia prenderò un seme d’orzo che porterò alla lumaca Gina per esaudire tre desideri. A presto Serena – Giulietta chiuse la lettere e scoppiò a ridere. Serena arrivò nelle città di Paolonia e vide delle distese d’orzo così si avviò e raggiunse una fabbrica dove, dovendo pagare ventisette conchiglioni, ottenne un sacco di semi. Serena telefonò ad Anita e le disse di andare dalla lumaca Gina e di darle appuntamento alla casa di Jasmine due giorni dopo. Anita insieme alle tre figlie andò nel centro della città dove trovò Gina vicino ad una pasticceria e le chiese: - Volevo chiederti una cosa, possiamo allontanarci da qui però?- Gina che era una lumaca piuttosto grassa le rispose: - oh Anita cara vedi, io so già tutto rispondi a Serena che ci vedremo dopo domani a casa di Jasmine.- I giorni passarono in fretta e Serena arrivò a casa di Jasmine e trovò lumaca Gina ad aspettarla: - Ciao Serena, ho saputo

  16. tutto grazie al mio amico Ichito, adesso devi dirvi quali sono i tre desideri. – Serena spiegò alla lumaca il suo piano: - Voglio che la banda della P.C.D.F. venga annullata e tutti diventino buoni, che Giulietta esca dall’ospedale e che Ghiro Ghiri torni ad uno dei prossimi pranzi.- Lumaca fece dei gesti con le antenne e tutto diventò secondo i desideri di Serena. Un infermiere corse spingendo una barella con sopra il signor Ghiri ubriaco, verso la sala di rianimazione; Giulietta uscì dall’ospedale, Jasmine organizzò un pranzo e invitò i simpaticissimi membri della P.C.D.F., il signor Ghiro Ghiri dal quel giorno diventò astemio. Al pranzo andò anche Gina lumaca. Tutti vissero da quel giorno amici felici. Il signor Ghiro venne accusato per aver giocato d’azzardo, la banda della P.C.D.F. modificò il nome e diventò P.B.D.F. ovvero “personaggi buoni delle fiabe”. Irene Catellani 1E

  17. Gli eroi vs samurai • Un giorno un uomo strano anzi una frutta di nome Fruttinetor • con la sua gang:Puffo molto muscoloso,Cagnetor un gran pezzo di robot e Juventud un grand tifoso della Juve . • Andarono a fare una passeggiata ma arrivarono i samurai a capo di Eugene molto robusto seguito da Urcano molto • ciccione, SOS curatore e veloce e Iban grand tifoso del Milan.Fruttinetor chiese una volta per tutte una battaglia all' • ECW e i samurai accettarono, e ora di combattere.Il giorno • seguente incominciarono a combattere Fruttinetor si buttò • e prese la padella e diede un grand colpo a SOS ma lo schivò • e il secondo colpo lo beccò in testa e Eugene si incavolò e prese la mazza chiodata la lanciò contro Fruttinetor ma si spostò e rimbalzò contro le corde cosi gli ritornò indietro e gli si conficcò in testa,ad un certo punto arrivò uno gnomo e regalò un gran potere a Cagnetor e lo usò era una scala per andare a prendere la valigetta,Cagnetor posizionò la scala sali sali ma arrivò Urcano che che cercò di salire anche lui ma caddè e Cagnetor stava per staccarlo ma Iban tirò una pallonata a Cagnetor ma Juventud calciò un pallone che beccò la pallonata di Iban e Cagnetor prese la valigetta appesa sopra al ring e gli Eroi vinserò • e firmarono per questo i Samurai costretti se ne dovrebbero andare e Eugene disse • "Voi siete più forti lo ammetto!"e Fruttinetor "E vero però potete stare se volete ma basta che vi unite alla banda"e Eugene "Si accettiamo" dora in poi si chiamarono gli • GLI EROI SAMURAI. • THE END! • Michael Martelli.

  18. il viaggio di Dolli e Marco Molto tempo fa c'era un portale che collegava il mondo terrestre a quello dei cartoni animati . Ma ora quel portale è stato chiuso e nessuno ne ha mai più saputo niente . Era un giorno normale per Dolli e Marco come tutte le mattine si alzavano per andare a scuola e facevano a gara per chi arrivava primo; finita la scuola i due bambini decisero di fare un' altra strada . passarono davanti a una vecchia casa abbandonata e Marco spinto dalla curiosità entrò nel giardino e Dolli lo seguì. Marco e Dolli non potevano sapere a quello che stavano andando incontro, in quella casa nella cantina c'era un portale di collegamento e c'era una lapide con scritto"Quando due bambini coraggiosi giungeranno al portale questo si aprirà riaprendo il collegamento tra i due mondi ". Marco e Dolli aprirono la porta di una stanza entrarono e videro che era tutto buio, Dolli inciampò in una candela, la accese con un sasso e un bastoncino e videro la lapide . Qando ebbero finito di leggere credendo fosse uno scherzo se ne andarono . Intanto la stanza si riempì di luce perchè il portale si era riaperto e dal portale spuntarono fuori due tipi buffi, erano cartoni animati . Ma dal portale spuntò fuori anche uno gnomo che in silenzio si nascose però lui non era un cartone animato. I due cartoni che sembravano pirati erano cattivi . I due cartonisi avviarono nel bosco e lo gnomo zitto zitto li seguì . Intanto Dolli e Marco avevano finito i compiti e stavano per avviarsi verso la casa che loro chiamavano "Scherzolandia" . Quando arrivarono nella stanza buia la videro illuminata ma Marco che era abbagliato dalla luce non guardò dove mettere i piedi e cadde nel portale , ma per fortuna sua sorella Dolli lo riuscì ad afferare in tempo e Marco si salvò . nel frattempo i cartoni si erano costruiti una casetta nel centro del bosco . Videro da lontano Dolli e Marco che giravano intorno al portale con aria spaventata. I due cartoni si chiamavano Quik e Marvi e volevano rubare l'amore degli uomini perchè tutti gli obbedissero. Marco e Dolli capirono che la lapide non diceva una bugia, ma restava il fatto che non sapevano di che mondo si trattava. Quando lo gnomo vide Dolli e Marco decise di farsi vedere e spiegargli cosa fare e chi erano quegli strani individui. Marco e Dolli si sedettero appoggiati alla parete- Ei ragazzi sono qui-. Marco e Dolli si girarono e videro lo gnomo . Lo gnomo gli spiegò che quel portale era il collegamento tra il mondo reale e quello dei cartoni. Da lì erano usciti i due cartoni , compreso lo gnomo che volevano rubare l'amore alle persone in modo che potesse governare la Terra. Per sconfiggerli bisognava rispedirli nel portale e chiuderlo. Dolli e Marco si misero in viaggio con il loro amico gnomo . Una volta arrivati dai cartoni cattivi, lo gnomo prese il suo arcobaleno magico e lo donò ai due bambini . Come i bambini lo presero tra le mani questo incomincio a risplendere di una luce abbagliante ed entrata nella casa catturò i cartoni ributtandoli nel portale e con il colore rosso creò un grosso tappo che richiuse il portale . Da quel giorno la Terra era al sicuro e si viveva felici e contenti Martina Panciroli

  19. L’amore è cieco C'era una volta una volta una ragazza di nome Lisa, ella era molto brutta. Aveva i capelli castani e ricci che sembravano un nido, gli occhi azzurri,il naso con una gobba,le orecchie a sventola. Era molto robusta; il suo carattere buono e gentile, ma quando si arrabbiava diventava molto combattiva. Lisa viveva con il suo gatto Clio e con uno gnomo, che la aiutava. Clio era un gatto molto bello, il suo pelo di color champagne era molto folto mentre gli occhi erano tra l'azzurro e il verde. Invece lo gnomo aveva i capelli tinti di rosso e la faccia tonda, che sembrava una palla,la sua corporatura cicciottella e bassa. Sia Clio che lo gnomo avevano un carattere pacifico e molto simpatico. Un giorno Lisa andò in città con i suoi due amici, mentre passeggiava vide un annucio : ''Il principe Cristian sta per morire!!”. Lisa corse subito a casa per prepararsi ad andare ad aiutare il principe anche se era molto malvagio e non voleva nessuno. Passarono i giorni e alla fine, dopo lunghe giornate e nottate Lisa arrivò al castello con Clio e lo gnomo. Le guardie, quando la videro le chiesero che cosa era venuta a fare; lei spiegò il motivo e alla fine le guardie si convinsero di farla entrare. Lisa entrò nella stanza e vide Cristian accasciato sul letto; Cristian era un principe molto bello. Aveva i capelli biondi con gli occhi azzurri; però c’era una cosa che in lui non andava ed era il suo carattere malvagio e molto cattivo. Lisa tirò fuori dal cestino una medicina, ella si accostò al letto del principe e gli porse la medicina , ma lui la rifiutò e le disse “Tu sei troppo brutta e odiosa”. Allora Clio, ricordò allo gnomo che aveva la macchina dell’amicizia e che questo era il momento, buono per utilizzarla. Lo gnomo la tirò fuori dalla sua casacca e la punto verso il principe, schiacciò un tasto e la stanza si riempì di fumo. Qualche istante, la stanza ritornò come prima, ma Cristian no, lui era diventato buono e gentile con tutti. Lisa gli porse di nuovo la medicina, lui la prese tutta di un sorso senza problemi. Cristian grazie a Lisa in poco tempo guarì e diventò sempre più gentile e buono. Passarono i mesi e Cristian si innamorò della ragazza anche se non era molto bella. Alla fine Cristian e Lisa si sposarono e andarono in luna di miele. Dopo poco tempo il castello era già invaso da piccoli principi e piccole principessine. 16/12/06 Di Giada Caramanti classe 1E1

  20. LA VERITA' DELLA MAMMA DI GIOVANNA C'era una volta una bambina che si chiamava Giovanna e i suoi amici la soprannominavano Giovapanna. Giovanna era magrolina, capelli biondi come l'oro con un padre che non lo vedeva dalla mattina alla sera. Il papà era magro, capelli neri, occhi verdi e la sua mamma era morta da quasi tre anni. La mamma era alta capelli biondi occhi verdi. Infine c'era il gatto con il pelo arancione e gli occhi verdi, ma un po' speciale perché aveva una coda magica che esprimeva i desideri. L'altra cosa strana e che solo con Giovanna parlava come gli esseri umani e il suo nome era Pelo Arancione. Una mattina Giovanna quando si alzò vide Pelo Arancione che era nella camera della madre di Giovanna. Quando Giovanna entrò prese il gatto in braccio e vide che aveva fra le quattro zampe un libro di sua madre. Quando lo aprì vide delle scritte un pò strane. Il gatto disse: "Con la mia coda ti farò leggere cosa c'è scritto"! Mosse la coda due volte e nella scritta c'era scritto: "Se metterai le cinque dita in questo libro saprai la verità". Giovanna non sapeva cosa fare ma curiosa di sapere la verità mise le cinque dita nel libro. Improvvisamente una luce scura prese il gatto e la bimba. I due appena si svegliarono videro una spiaggia deserta. Appena si girarono trovarono una donna bellissima vestita con una maglia rossa a strisce bianche e dei pantaloni blu. Sembrava molto la mamma di Giovapanna. I due gli chiesero chi era e cosa faceva li. La donna gli disse che lei era fosse morta e che anche la sua famiglia pensava che lei fosse morta. Giovanna gli chiese quale fosse il suo nome. Lei gli disse che si chiamava Jennifer e Giovanna nel sentire quel nome si ricordò di sua madre, allora la donna chiese a Giovanna quale fosse il suo nome.

  21. La bambina gli disse che il suo nome era Giovanna, e la donna nel sentire quel nome si ricordò di sua figlia. L' amuleto di Giovanna all’improvviso s’illluminò e quando l'amuleto s’illuminava voleva dire che c'era qualcuno di molto speciale. La donna quando vide l'amuleto s’insospettii perché anche lei aveva lo stesso amuleto e si ricordò che a Natale suo marito gli regalò l'amuleto. Giovanna e la signora si abbracciarono e si misero a piangere perché ormai avevano capito d’essere mamma e figlia. Il gatto dopo due ore quando capi l’argomento intuì chi era stato a fare tutto questo: i perfidi Francesco e Francesca. Il gatto mosse la coda due volte e loro si ritrovarono in camera della mamma. Quando Giovanna scese a chiamare suo padre per dargli la notizia vide i perfidi Francesco e Francesca che ridevano. Allora corse su in casa e prese il libro che gli aveva portato il gatto e grazie alla magia del libro aveva rivisto sua madre. Mise il libro in strada. I due che ridevano senza volere presero il libro e lo toccarono. All' improvviso loro due scomparirono. Alla fine quando suo padre ritornò dal lavoro capì tutto e promise che da quel giorno non lasciò più nessuno per andare a lavorare. Gilan Ibrahim El Sayed

  22. dracula UNA NOTTE OSCURA E SPAVENTOSA UNA DONNA VENNE ASSASINATA DA UN VAMPIRO CHE VENIVA CHIAMATO DRAQULA. COSI' OGNI NOTTE SUCCEDEVA LA STESSA COSA. UN PRINCIPE VALOROSO DI NOME VALENTINO CHE DOPO AVER ATRAVERSATO I DESERTI, I FOLTI BOSCHI E GELIDI INVERNI ARRIVO’AD UN VILLAGGIO E VID UN VECCHIO, GLI CHIESE DOVE ABITASSE DRACULA. IL VECCHIO RISPOSE CHE ABITAVA IN UN CASTELLO SULLA MONTAGNIA PIU’ALTA DEL MONDO CHE SI CHIAMAVA GUR-GUR. IL PRINCIPE SCAVALCO’LA MONTAGNA GUR-GUR, PERO’ IL PRINCIPE SI DIMENTICO’DI MANDARE UN MESSAGERO A CHIAMARE IL SUO AIUTANTE PER PORTARGLI I SUOI MEZZI MAGICI PER SCONFIGERE DRACULA. IL VALOROSO PRINCIPE DOVETTE TORNARE IN CITTA’E CERCO’ DI RECUPERARE LA SPADA TAGLIENTE E LA CROCE MAGICA. RISALE SULLA MONTAGNA, DOPO TANTE ORE DI SCALATA IL PRINCIPE VIDE UN CASTELO. IL PRINCIPE SI AVVICINO' ALLA PORTA E BUSSO' E LA PORTA SI APRI' DA SOLA, IL PRINCIPE VIDE CHE DRACULA LO STAVA ASPETTANDO BEVENDO UN PO' DI SANGUE. DRACULA APPENA VIDE CHE IL PRINCIPE STAVA ENTRANDO DISSE BENVENUTO PRINCIPE, IL PRINCIPE TIRO' FUORI LA SUA SPADA TAGLIENTE E DISSE "TI SFIDO AL DUELLO........3" DRACULA SI AVVICINO VICINO AL PRINCIPE PRENDENDOLI LA SPADA E LA GETTO VIA, ILPRINCIPE PRESE VELOCEMENTE LA CROCE MAGICA E LA INFILZO' NEL CUORE DI DRACULA UCCIDENDOLO.IL PRINCIPE TORNO NELL VILLAGIO E DISSE A TUTTI CHE DRACULA E MORTO. E COSI TUTTI ERANO CONTENTI.E VISSERO FELICI. VLAdi vs Mohamed THE END

  23. Luigi, un eroe invincibile Tanti e tanti anni fa, al tempo degli dei, viveva un uomo straordinariamente forte che si chiamava Luigi. Era il figlio di due contadini ed era buono e coraggioso. Era un ragazzo che aveva circa ventisei anni, un corpo muscoloso, i capelli lunghi e biondi, una faccia magra, due bracciali alle mani, vestiva sempre con un paio di bermuda e con un giubbino senza maniche aperto, per mostrare i suoi muscoli. Portava sempre con se una clava e una balestra magica per potersi difendere dai nemici. Non aveva paura di niente e di nessuno, nemmeno dei draghi e dei mostri, per questo, era molto ammirato. C'era però un re, di nome Artenisio. Era un uomo con i capelli grigi, una faccia brutta, un corpo basso e magro ed era invidioso di Luigi, perchè era l'uomo più muscoloso del regno. Lo odiava tantissimo e faceva di tutto per liberarsi di lui. In conclusione Artenisio era un uomo molto crudele. Nei dintorni di Cicciabuccia, il regno dove Artenisio regnava, c'era un ghepardo ferocissimo che sbranava tutti gli animali e le persone che incontrava. Una notte Artenisio sognò il modo in cui poteva liberarsi di luigi. La mattina seguente il re lo chiamò e gli disse:-caro Luigi, c'è un ghepardo che da mesi divora le nostre mandrie, le pecore, i maiali e gli agnelli... solo tu, forte come sei, puoi ucciderlo! Vai e portami la sua pelle!-. Luigi andò a casa, spiegò ai suoi genitori l'incarico che gli aveva dato il re e poi partì. Camminò per tantissimi giorni; attraversò valli, prati, fiumi e alte montagne, ma non riusciva a trovare il ghepardo. Si fermò in un villaggio per chiedere agli abitanti dove potesse trovarlo ma appena sentivano nominare il ghepardo scappavano. Un giorno, giunto alla fine di una foresta sentì un ruggito. Capì che aveva trovato il feroce animale. Appena si girò, il ghepardo stava già correndo verso di lui...poi saltò. Anche luigi saltò, riuscì a prenderlo per il collo e poi strinse con tutta la sua Simone Fontanesi 1°E

  24. forza ma il ghepardo riuscì a liberarsi e a fuggire. Luigi prese la sua balestra magica, ci infilò una freccia infuocata e la balestra automaticamente lanciò la freccia nel punto debole del ghepardo, ma le frecce invece di penetrare nella pelle cadevano per terra. La pelle del ghepardo era fatta di un materiale speciale che non si riusciva a forare! Allora Luigi lo seguì fin dentro la sua tana. Il ghepardo si accorse di luigi, quindi corse velocemente verso la seconda uscita, luigi se ne accorse, lanciò una pietra abbastanza grossa contro la parete, la quale crollò e tappò l'uscita. Gli lanciò la clava in testa e il ghepardo morì. Tornò da Artenisio con la pelle magica sulle spalle, e disse:-ecco la pelle del ghepardo!- ma Artenisio si incavolò perché non era riuscito a liberarsi di lui. Il re, allora, gli disse:-ascoltami. C'è un drago a Dragonopoli che uccide tutti i miei schiavi. Vai ad ucciderlo!-. A Luigi tutte le missioni difficili lo attiravano. Quando stava per partire gli si fermò davanti uno gnomo che gli diede una spada magica che tagliava tutto quello che toccava, Luigi lo ringraziò e poi partì. Quando arrivò nella cittadina di Dragonopoli si fermò davanti ad un laghetto in cui vide uno spettacolo bruttissimo: dall'acqua uscì un drago a due teste e si diceva che la sua fiamma ardente carbonizzasse tutte le cose nei paraggi di cento metri. Luigi con la spada magica riuscì a tagliare le due teste e poi le buttò dentro al cratere di un vulcano. Artenisio al ritorno di Luigi non si mostrò contento. Pensò:”non mi riesco mai a liberare di lui. Sarà davvero invincibile?”. Poi gli disse:-ho sentito dire che abita in un paese lontano possiede dei tori magici. Prendimeli e portameli qui!-. Luigi dopo aver attraversato mezzo mondo arrivò a casa del contadino i tori erano custoditi in un recinto dentro ad una stalla. Apri la porta e osservo i malvagi tori. Il contadino lo vide e lo invitò a cena. Finito di cenare invitò Luigi nella stalla per cercare di ucciderlo perché era stato obbligato da Artenisio; quando furono vicini ai tori il contadino cercò di spingerlo dentro al recinto ma Luigi fu più veloce di lui e con uno spintone lo buttò dentro al recinto e i tori lo sbranarono in pochissimo tempo. Artenisio al ritorno di Luigi si incavolò ancora di più perché non sapeva più come eliminarlo ma ad un tratto lo chiamò e gli disse:-Luigi, c'è un giardino

  25. chiamato “Giardino Spizzichino” in cui vengono allevate galline che fanno delle uova d'oro. Vai e portamene tre!-. Luigi girò molti paesi ma non riusciva a trovare il giardino. Ad un certo punto trovò l'unica persona che sapeva dov'era quel giardino. Era un vecchietto che viveva su una isoletta su un lago, aveva la pelle verde con molte squame e una barba lunghissima e verdastra che era simile alle alghe! Luigi gli chiese qual era la via più breve per arrivare al giardino e il vecchietto vedendo che era un uomo muscoloso gli rispose subito dicendo:-segui sempre questa strada fin quando non trovi un cancello dorato. Oltre il cancello troverai un gigante che ti dirà dove si trova il giardino-. Luigi lo ringraziò e partì. Dopo mesi e mesi di cammino Luigi raggiunse il cancello dorato in cui vide due gambe enormi alte come montagne. Il gigante era davvero grande! Aveva dei riccioli biondi, un naso a patata, una bocca grandissima ed era molto robusto. Luigi prese coraggio e gli chiese dove si trovava il “giardino spizzichino”, il gigante gli chiese il motivo e Luigi gli disse che doveva prendere tre galline che facevano le uova d'oro per portarle ad Artenisio. Simone Fontanesi 1°E

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