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Sistema di gestione della sicurezza e salute del lavoro

Sistema di gestione della sicurezza e salute del lavoro. Gestire il presente per sviluppare il futuro. TENDENZE GLOBALI. Aumento dei supporti governativi per la valutazione e la certificazione delle performance aziendali Il bisogno di sicurezza da parte dei cittadini è sempre crescente

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Sistema di gestione della sicurezza e salute del lavoro

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Presentation Transcript


  1. Sistema di gestione della sicurezza e salute del lavoro Gestire il presente per sviluppare il futuro

  2. TENDENZE GLOBALI • Aumento dei supporti governativi per la valutazione e la certificazione delle performance aziendali • Il bisogno di sicurezza da parte dei cittadini è sempre crescente • Il rischio d’impresa è crescente per una serie d’innovazioni tra cui: • l’accelerazione nell’innovazione tecnologica • l’interdipendenza crescente fra le attività • le trasformazioni a livello sociale • la complessità sempre maggiore dei processi

  3. MOTIVAZIONI • Le motivazioni che spingono all’interessamento verso QUALITÀ, AMBIENTE e SICUREZZA possono essere sintetizzate in: • Pressioni esterne • vincoli legislativi • stimoli competitivi • opinione pubblica • Pressioni interne • gestione dei problemi • costi • risorse

  4. Nel mondo sanitario si è passati nel corso di pochi anni dal concetto di PRESTAZIONE PROFESSIONALE a quello di EROGAZIONE DI SERVIZIO, di cui l’attività specialistica è divenuta solo una parte. E’ nata la necessità di valutare l’impatto del servizio stesso nel contesto in cui esso opera. Su questi aspetti hanno lavorato: - i legislatori - le nuove regole del mercato - la crescita culturale degli operatori - la nuova coscienza degli utilizzatori

  5. L’aderenza alle nuove norme di legge richiede il giusto equilibrio tra diverse esigenze: 1- i vincoli economici finalizzati al risparmio, 2- la necessità di percorsi collegiali, 3- l’obbligo di strumenti di controllo e verifica,

  6. 4- la rispondenza ad indicatori per valutare l’adeguamento delle strutture e delle prestazioni sanitarie alle esigenze del cittadino, 5- la necessità di crescita professionale, 6- la necessità di standard tecnici aggiornati, 7- la necessità di gestione dinamica delle conoscenze e competenze.

  7. SICUREZZA: Evoluzione 1950 -1990 • FASE I: registrazione incidenti avvenuti • FASE II: individuazione di una figura specifica di Risk Manager • FASE III: gestione dei rischi che ha portato ad un sistema di gestione di tutte le problematiche legate alla sicurezza e ai rischi connessi

  8. SISTEMA SICUREZZA SISTEMA QUALITA’ • stesso filo conduttore • medesima filosofia di fondo FILOSOFIA DELLA CIRCOLARITA’ • Identificazione di una politica sulla base di un’analisi preliminare • Definizione di una pianificazione • Implementazione • Piano di controllo e definizione azioni correttive • Riesame della direzione

  9. A P C D Filosofia della circolarità (Ruota di DEMING)

  10. Un corretto SISTEMA DI GESTIONE AZIENDALE si basa sul modello: • Plan: definire i principi guida strategici, gli obiettivi e i processi necessari per attuare la politica aziendale • Do: svolgere le attività secondo le modalità operative fissate • Check: monitorare e misurare i processi e i prodotti a fronte delle politiche, degli obiettivi e dei requisiti prestabiliti • Action: individuare e porre in essere nuove azioni per migliorare le prestazioni del processo

  11. SCHEMA DI CORRELAZIONE CONTINUO OTTICA MIGLIORAMENTO • SISTEMA QUALITA’: • strumento esaustivo per il CONTROLLO DEL PROCESSO DI EROGAZIONE BENE/SERVIZIO • SISTEMA SICUREZZA: • ricoprire molti aspetti legati alla gestione e alla soddisfazione delle risorse umane, all’impatto sulla società,alla soddisfazione del cliente, alla corretta gestione delle risorse finanziarie EFFETTI POSITIVI SULLA QUALITA’ E SUI COSTI

  12. MIGLIORAMENTO CONTINUO POLITICA RIESAME DELLA DIREZIONE PIANIFICAZIONE VERIFICA E AZIONI CORRETTIVE APPLICAZIONE E ATTUAZIONE L’esistenza di un sistema di gestione della sicurezza offre alla Azienda attraverso diverse modalità di controllo, una più alta probabilità di conseguire i risultati

  13. Istituzioni servizio Documento valutazione rischio Analisi rischi processo sicurezza Prodotto servizio normativa competitività innovazione prodotto qualità Analisi delle specifiche Manuale qualità DIAGRAMMA DELLA COMPETITIVITA’ COME SOMMATORIA DEGLI INTERVENTI PER LA SICUREZZA E LA QUALITA’

  14. STRUTTURA DELLE NORME • SISTEMA SICUREZZA - DECRETO LEGISLATIVO 626/94 • OTTICA MIGLIORAMENTO • PRODUTTIVITA’ SICUREZZA SUL LAVORO QUALITA’ • MIGLIORAMENTO SICUREZZA comporta: • miglioramento della qualità • miglioramento delle condizioni di lavoro e delle prestazioni fornite • miglioramento della soddisfazione del cliente/utente

  15. QUALITA’ UNI-EN-ISO 9000 SICUREZZA D. Lgs. 626/94 • PROCESSI IMPIANTI • AMBIENTI DI LAVORO • ATTREZZATURE PRODUTTIVE • LOCALI DI LAVORO • PROCESSI • PRODOTTI E SERVIZI FORNITI SODDISFAZIONE DEL CLIENTE SALUTE E SICUREZZA DEL LAVORATORE • SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE • RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE • COMITATO QUALITA’ • RESPONSABILE GARANZIA QUALITA’ • MANUALE DELLA QUALITA’ • PROCEDURE OPERATIVE • PRATICHE OPERATIVE • RAPPORTI E DOCUMENTI • MANUALE DELLA SICUREZZA • PROCEDURE OPERATIVE • PRATICHE OPERATIVE • MODULISTICA

  16. SISTEMA QUALITA’ SISTEMA SICUREZZA PIANIFICAZIONE: PIANIFICAZIONE: obiettivi obiettivi programmazione programmazione addestramento addestramento EVIDENZE OGGETTIVE: EVIDENZE OGGETTIVE: documentazione documentazione registrazioni registrazioni REGOLE: REGOLE: istruzioni istruzioni standard standard specifiche specifiche AUDIT AUDIT

  17. SISTEMA QUALITA’ SISTEMA SICUREZZA VANTAGGI: VANTAGGI: - standardizzazione e - garanzia della prevenzione ottimizzazione processi dei rischi per i lavoratori - miglioramento continuo - riduzione degli infortuni dell’affidabilità dei prodotti e delle malattie professionali e dei servizi - riduzione dei costi aziendali - identificazione dei potenziali pericoli e delle relative misure di intervento -riduzione dei tempi di risposta - riduzione delle potenziali responsabilità in termini di sicurezza

  18. SISTEMA QUALITA’ SISTEMA SICUREZZA VANTAGGI: VANTAGGI: miglioramento della immediate informazioni immagine dell’azienda relative agli aspetti di sicurezza alle autorità di chiarezza organizzativa in controllo e ai lavoratori termini di ruoli, autorità e responsabilità riduzione dei premi assicurativi riduzione dei costi di non qualità sviluppo di piani di miglioramento integrati crescita e sviluppo delle risorse umane (sensibilizzazione e formazione) immagine responsabile sul mercato riduzione dei tempi di risposta

  19. UNICITA’ DELLA GESTIONE AZIENDALE Chi opera in Azienda non può curare la Qualità e la Sicurezza in momenti diversi L’INTEGRAZIONE di questi due sistemi deve essere considerata a quattro livelli: - Livello strategico - Livello organizzativo - Livello procedurale - Livello professionale Quindi anche se questi due sistemi hanno come riferimento una normativa caratterizzata da peculiarità legate alla specificità del tema, essi hanno sostanziali punti di contatto nell’impostazione sistemica (necessità di pianificazione, evidenze oggettive, regole, controlli).

  20. Sistema di Gestione Aziendale

  21. A P C D Filosofia della circolarità (Ruota di DEMING)

  22. P.D.C.A. PIANIFICA (Plan)- RESPONSABILITA’ DELLA DIREZIONE- SISTEMA QUALITA’ .

  23. P.D.C.A. ESEGUI (Do) - RIESAME DEL CONTRATTO - PROGETTAZIONE - GESTIONE DELLA DOCUMENTAZIONE - APPROVIGIONAMENTI - PRODOTTI FORNITI DAL CLIENTE - IDENTIFICAZIONE E RINTRACCIABILITA’ - PROCESSI PRODUTTIVI - MOVIMENTAZIONE E SPEDIZIONE - DOCUMENTAZIONE DELLE QUALITA’ - ASSISTENZA AI CLIENTI .

  24. P.D.C.A. VERIFICA (Check) - PROVE, CONTROLLI E COLLAUDI - APPARECCHIATURE DI MISURA E PROVA - STATO DELLE PROVE, CONTROLLI - PRODOTTI NON CONFORMI - VERIFICHE ISPETTIVE INTERNE - TECNICHE STATISTICHE .

  25. P.D.C.A. RICOMINCIA (Action) - AZIONI CORRETTIVE - ADDESTRAMENTO .

  26. SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

  27. Un SGS è finalizzato a garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute e di sicurezza che l’Azienda si pone in una prospettiva efficace di costi/benefici. Scopo

  28. Tale sistema, impostato sulla prevenzione, sull’atteggiamento pro-attivo e su un monitoraggio al fine del miglioramento continuo, si propone infatti di: - Ridurre progressivamente i costi complessivi della salute e sicurezza sul lavoro compresi quelli derivanti da incidenti, infortuni e malattie correlate al lavoro, minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc.) e le potenziali cause d’infortunio;

  29. - Aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’Azienda; - Verificare tempestivamente il rispetto degli adempimenti di legge; - Monitorare il livello di controllo del rischio residuo al fine di minimizzarlo ulteriormente;

  30. - Migliorare l’immagine interna ed esterna dell’Azienda, consentendo una più continua ed efficace comunicazione tra l’Azienda e i lavoratori.

  31. Riprendendo il modello Plan-Do- Check- Action, il SGS può essere articolato nelle fasi seguenti: Stabilire una politica della salute e sicurezza sul lavoro, che individui gli impegni generali per la prevenzione dei rischi ed il miglioramento progressivo della salute e sicurezza Identificare le prescrizioni delle leggi e dei regolamenti applicabili

  32. Identificare e valutare tutti i rischi per tutti i lavoratori, identificando tutti i soggetti potenzialmente esposti (quali lavoratori autonomi, dipendenti di soggetti terzi e visitatori) Identificare tutte le azioni per il controllo dei rischi stessi Definire obiettivi appropriati, raggiungibili e confluenti con la politica aziendale

  33. Elaborare programmi per il raggiungimento di tali obiettivi, definendo priorità, tempi e risorse e assegnando le risorse necessarie Stabilire le modalità più appropriate in termini di procedure e prassi per gestire i programmi Sensibilizzare la partecipazione di tutta la struttura aziendale al raggiungimento degli obiettivi prefissati

  34. Attuare adeguate modalità di gestione delle Non Conformità, degli incidenti e degli infortuni e di tutte le situazioni d’emergenza Attuare adeguate attività di verifica attraverso l’identificazione di idonei indicatori per assicurarsi dell’efficacia del sistema

  35. Avviare adeguate Azioni Correttive e Preventive in funzione degli esisti dell’attività di verifica Effettuare un periodico riesame per verificare l’efficacia e l’efficienza del sistema nel raggiungere gli obiettivi, valutando i cambiamenti intercorsi interni/esterni e aggiornando la politica aziendale e gli obiettivi nell’ottica del miglioramento continuo

  36. Adempimenti legislativi D.Lgs 626/1994 • Elementi innovativi: • Rischi connessi alle attività • Coinvolgimento • Formazione e informazione • Approccio soggettivo • Responsabilizzazione e valutazione dei rischi • Approccio prevenzionale

  37. Dagli adempimenti legislativi al SGS • Il passaggio chiave sta nel considerare: • le parti interessate, ossia tutti soggetti coinvolti • nella vita aziendale • la gestione degli impianti e delle attrezzature Un Sistema di Gestione della Sicurezza può porsi pertanto come obiettivo un miglioramento delle prestazioni aziendali in termini di maggior efficienza e migliori condizioni di lavoro.

  38. Principale finalità del D.lgs. n° 626/94 è l’impostazione di un modello organizzativo generale della prevenzione imperniato su definiti soggetti ( “attori” ) e precise funzioni per ciascuno di tali soggetti.

  39. Sistema di gestione della prevenzione aziendale in base al D.lgs. N° 626/94

  40. D. Lgs. 626/94 I Soggetti della Sicurezza: Obblighi e Responsabilità

  41. “Attori” della Prevenzione  Il Datore di LavoroDirigenti e Preposti Il Servizio Prevenzione e Protezione Il Medico Competente Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza I Lavoratori

  42. Possibile Schema Funzionale LINEA OPERATIVA Datore di lavoro e suoi collaboratori LINEA CONSULTIVA Servizio Prevenzione e Protezione + Medico Competente SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

  43. Dettagli Schema Funzionale Responsabilità Operative: Datore di lavoro (imprenditore ed organizzatore) Dirigente (organizza il lavoro di altre persone) Preposto (vigila e sorveglia la corretta esecuzione dei lavori in sicurezza) Lavoratore (esegue correttamente)

  44. Dettagli Schema Funzionale Responsabilità Consultive: Servizio Prevenzione e Protezione (ausilio tecnico) Medico Competente (ausilio medico) Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (ausilio consultivo)

  45. Responsabilità Figure coinvolte nella organizzazione aziendale dellaPrevenzione e Protezione sul lavoro(ex D.P.R. 547/55) Datore di lavoro DEF:Acquista mezzi e attrezzature, emette procedure e organizza il lavoro dell’intera azienda Dirigente DEF:Acquista mezzi e attrezzature, emette procedure e organizza il lavoro di altre persone in quanto incaricato dal Datore di Lavoro per la parte di competenza. Preposto DEF:Vigila e sorveglia i lavoratori al fine di far loro eseguire le attività assegnate, nel rispetto delle norme di sicurezza Lavoratore subordinato DEF:Esegue correttamente, applicando le procedure, le norme, utilizzando i D.P.I. e gli altri dispositivi di sicurezza.

  46. RESPONSABILITA’ OBBLIGO GIURIDICO

  47. Il Datore di Lavoro DESIGNA, previa consultazione con il RLS, il Responsabile del SPP, accertandosi che sia in possesso di attitudini e capacit adeguate. NOMINA, all’interno dell’azienda, una o più persone per l’espletamento dei compiti del SPP ACCERTA, che gli addetti siano in numero sufficiente, possiedano le capacità necessarie, dispongano di mezzi e tempo adeguati per svolgere i compiti loro assegnati ASSICURA che i dipendenti addetti al SPP non subiscano alcun pregiudizio a causa dell’attività svolta nell’espletamento del loro incarico. Il Datore di Lavoro può avvalersi di persone Esterne all’Azienda per integrare l’azione di Prevenzione e Protezione

  48. Il Datore di Lavoro INDICE almeno una volta l’anno UNA RIUNIONE cui partecipano:  il datore o un suo rappresentante  il Responsabile del SPP  il medico competente  il rappresentante per la sicurezza SOTTOPONE all’esame dei partecipanti:  il documento di valutazione dei rischi (aggiornato in seguito alla visita dei luoghi di lavoro)  l'idoneità dei D.P.I.  i programmi di formazione e informazione dei lavoratori

  49. Il Datore di Lavoro PROVVEDE alla redazione del verbale della riunione periodica TIENE il verbale a disposizione dei partecipanti INDICE una riunione in occasione di ogni variazione significativa delle condizioni di esposizione al rischio, compresa la programmazione e l’introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza Il Rappresentante dei Lavoratori può chiedere la convocazione di una riunione in occasione di eventuali e significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio

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