1 / 33

SOPRAVVIVERE ALLA SEPSI NEL POLICLINICO DI MODENA: 3 ANNI DOPO

Prima della sepsi : la prevenzione delle infezioni al Policlinico e in ER Patrizia Marchegiano Monica Barbieri. SOPRAVVIVERE ALLA SEPSI NEL POLICLINICO DI MODENA: 3 ANNI DOPO. PREVALENZA DELLE INFEZIONI NELLE UTI. 44,8% pazienti sono infetti di cui :

penha
Télécharger la présentation

SOPRAVVIVERE ALLA SEPSI NEL POLICLINICO DI MODENA: 3 ANNI DOPO

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Prima della sepsi : la prevenzione delle infezioni al Policlinico e in ERPatrizia Marchegiano Monica Barbieri SOPRAVVIVERE ALLA SEPSINEL POLICLINICO DI MODENA:3 ANNI DOPO

  2. PREVALENZA DELLE INFEZIONI NELLE UTI 44,8% pazienti sono infetti di cui : • oltre la metà è già infetto al ricovero in ICU • 20,6% pazienti presentano una infezione acquisita in ICU (46,9% polmonite, 17,8% infezione alle basse vie respiratorie, 17,6% UTI e 12% BSI) Europa ( EPIC 1995, 17 paesi)

  3. LA SEPSI : EPIDEMIOLOGIA EPIDEMIOLOGIA :Ricovero in ICU per sepsi • 33% dei pz erano entrati con infezione ( 151/ 455) ed il 95% di essi hanno sviluppato SEPSI entro 24 ore • cioè il 31 % di tutti i pz ricoverati ( 143 /455 ) Critical Care August 2004 Vol 8 No 4 van Gestel et al.

  4. LA SEPSI : EPIDEMIOLOGIA SEPSI SEVERA (n = 134) SHOCK SETTICO (n = 53) Reparto di provenienza ( %) Chirurgia50 ( 37 ) 26 ( 49 ) Medicina interna20 ( 15 ) 5 ( 9 ) Cardiologia 0 0 Neurologia 5 ( 4 ) 2 (4) Area Emergenza35 ( 26 ) 14 ( 26 ) Extra-ospedaliera 13 ( 10 ) 3 ( 6 ) Other 11 (8) 3 (6)

  5. LA SEPSI : EPIDEMIOLOGIA SEPSI SEVERA SHOCK SETTICO (n = 134) (n = 53 ) Origine dell’infezione (%) Polmone63 ( 47 ) 22 ( 42 ) Addome 45 ( 34 ) 20 ( 38 ) Uretra 3 (2) 3 (6) SNC 2 (1) 1 (2) Sangue 3 ( 2 ) 0 Cute 9 (7) 5 (9) Altro 9 (7) 2 (4)

  6. LE INFEZIONI ACQUISITE NEL CORSO DELL’ASSISTENZA : EPIDEMIOLOGIA Le batteriemie acquisite nel corso dell’assistenza Incidenza :0,54 % Incidenza :0,28 % Coello R, J Hosp Infect 2003; 53: 46-57

  7. LE INFEZIONI ACQUISITE NEL CORSO DELL’ASSISTENZA : EPIDEMIOLOGIA Quali procedure invasive? • Le procedure invasive più frequentemente interessate sono il CVC , il catetere venoso periferico, il catetere urinario • Si verificano di frequente in ematologia, terapia intensiva, medicina, nefrologia, chirurgia generale, geriatria Coello R, J Hosp Infect 2003; 53: 46-57

  8. SEPSI: FATTORI DI RISCHIO • Procedure invasive (catetere venoso centrale, urinario, • Pazienti immunodepressi (infezione HIV, tumore, trapianti) o trattati con farmaci immunosoppressori e chemioterapia • Persone che fanno uso di alcol e droghe • Persone con particolari caratteristiche genetiche (maschi, razza non caucasica, polimorfismo genico immuno-regolatorio) • Prevalenza di ceppi microbici multi-resistenti PROCEDURE INVASIVE LA TERAPIA ANTIBIOTICA E LA TRASMISSIONE DA PAZIENTE A PAZIENTE SONO MECCANISMI MUTUALMENTE DIPENDENTI NEL FAVORIRE L’ ANTIBIOTICORESISTENZA PREVALENZA DI CEPPI MICROBICI MULTIRESISTENTI Annane, Lancet 2005

  9. LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI Le infezioni nosocomiali sono evitabili! Haley RW, et al. Am.J.Epidemiol. 1985;121:182-205. Haley RW. J Hosp.Infect. 1995;30 Suppl:3-14. Harbarth S,et al.J Hosp.Infect. 2003;54:258-66

  10. STRATEGIE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI Il principale obiettivo è quello di ridurre il rischio adottando strategie di dimostrata efficacia • ELABORARE PROCEDURE E PROTOCOLLI BASATI • SU EVIDENZE SCIENTIFICHE • ATTIVARE PROCEDURE DI AUDIT • ISTITUZIONALIZZARE LA SORVEGLIANZA • PROMUOVERE INIZIATIVE DI FORMAZIONE

  11. PROGRAMMA AZIENDALE DI GESTIONE DEL RISCHIO Prevenzione del rischio di infezione è un momento della prevenzione di tutti i rischi legati alle strutture sanitarie

  12. IL SISTEMA NETWORK E U R O P A I nodi regionali Tutte le aziende sanitarie Agenzia Sanitaria RER I T A L I A

  13. IL NETWORK REGIONALE : I VANTAGGI • Standardizzazione delle definizioni e dei protocolli di sorveglianza • Utilizzo di tassi di infezione sito-specifico e aggiustati per fattore di rischio = confrontabilità dei dati tra i centri e con unità operative omogenee • Identificazione oggettiva delle aree di priorità di intervento sulla base dei risultati degli audit e dei dati della sorveglianza • Definizione di linee –guida e protocolli di buone pratiche nella prevenzione e nel controllo delle infezioni • Valutazione della compliance con le linee guida esistenti e le buone pratiche • Organizzazione di iniziative di formazione e sensibilizzazione • Opportunità di confronto e scambio di esperienze con crescita della cultura per il network complessivo

  14. NETWORK : LE COLLABORAZIONI LOCALI • DIPARTIMENTO DI SCIENZE DI SANITA’ PUBBLICA – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia • SERVIZIO DI IGIENE PUBBLICA – Dipartimento di Sanità pubblica Azienda USL di Modena

  15. PROGRAMMI REGIONALI DI SORVEGLIANZA • INFEZIONI DEL SITO CHIRURGICO ( progetto SICHER ) • INFEZIONI NELLE TERAPIE INTENSIVE ADULTI ( SITIER ) • SORVEGLIANZA DELL’ ANTIBIOTICORESISTENZA A PARTIRE DAI DATI DI LABORATORIO • SORVEGLIANZA DEI CLUSTER E DELLE EPIDEMIE

  16. PROGRAMMI AZIENDALI DI SORVEGLIANZA • SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI IN TI NEONATALE • SORVEGLIANZA DEL VRE in alcuni reparti a rischio • SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLA LEGIONELLOSI • BASATA SUL LABORATORIO : EVENTI SENTINELLA MICROBIOLOGICI ( germi MR o di particolare significato epidemiologico ) • RILEVAZIONE DI PREVALENZA DELLE LESIONI DA DECUBITO

  17. INTERVENTI SOTTOPOSTI A SORVEGLIANZA PROGETTO SICh-ER • Chirurgia 1 e Chirurgia 2: • Interventi ernioplastica e laparoplastica (HER) • Interventi di colecistectomia (CHOL) • Interventi di mastectomia/quadrantectomia (MAST) • Chirurgia d’Urgenza: • Interventi ernioplastica e laparoplastica (HER) • Interventi di colecistectomia (CHOL) • Interventi di appendicectomia (APPY) • Chirurgia Pediatrica: • Interventi ernioplastica e laparoplastica (HER) • Interventi di appendicectomia (APPY) • Ortopedia: • Protesi d’anca, di ginocchio ed altre protesi (HPRO) Categorie d’intervento NNIS ( e relativi ICD-9-CM)

  18. PROGETTO SICh-ER ADESIONE ALLA SORVEGLIANZA

  19. PROGETTO SICh-ER RISULTATI : periodo set 06 – set 07 SSI Risk ( pz con SSI / pz operati) SSI Ratio o incidenza cumulativa ( SSI / Interventi )

  20. PROGETTO SITI-ER • NNIS http://helics.univlyon1.fr/index.htm • HELICS • risoluzione 2119/98 del Parlamento Europeo • - 8 paesi CE • - 502 ospedali • - 659 ICU Nel 2004 pubblicato il protocollo per la sorveglianza nelle UTI

  21. PROGETTO SITI-ER Situazione italiana • Non esiste un protocollo nazionale condiviso per la sorveglianza delle infezioni nelle ICU • GiViTI (Gruppo italiano per la Valutazione degli interventi in Terapia Intensiva) ha avviato il Progetto MARGHERITA ( fine del 1999 ) Anno 2005 : panel regionale per lo sviluppo di un sistema di sorveglianza in TI Le Buone Pratiche Infermieristiche Sviluppo del protocollo di sorveglianza Piano di formazione del personale

  22. LE BUONE PRATICHE INFERMIERISTICHE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI NELLE UNITA’ DI TERAPIA INTENSIVA • Promuovere il confronto fra gli infermieri delle UTI • della RER sulle pratiche assistenziali. • Promuovere la conoscenza della letteratura EBM e • EBN di riferimento. • Elaborare un documento-guida condiviso delle buone • pratiche basate sull’EBM, EBN e di promuovere la loro • applicazione. • Individuare le strategie per l’implementazione delle • buone pratiche. E’ in elaborazione un Dossier - RER

  23. LE BUONE PRATICHE INFERMIERISTICHE PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI NELLE UNITA’ DI TERAPIA INTENSIVA Agenzia Sanitaria Regionale , Emilia - Romagna Seminari itineranti - Le buone pratiche infermieristiche per il controllo delle infezioni nelle Unità di terapia intensiva

  24. SORVEGLIANZA IN TERAPIA INTENSIVA : dati 2006 PAZIENTI AMMESSI IN TIPO 767 PAZIENTI CON INFEZIONE ALL’AMMISSIONE 43( 5.6%) PAZIENTI SENZA INFEZIONE ALL’AMMISSIONE 724( 94.4 %) Senza infezioni 702 ( 97 %) Con infezioni 22 ( 3 %) Senza infezioni 20 ( 46.5 %) Con infezioni 23 ( 53 %) Complessivamente 45 infezioni in TI ( 9.6 %)

  25. SORVEGLIANZA IN NEONATOLOGIA SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELLE SEPSI CHE SI MANIFESTANO DOPO LE PRIME 72 ORE DI VITA NEI NEONATI di peso ≤ 1500 g ( VLBW ) Negli aa 2004 – 2006 l’incidenza di sepsi certe è stata costante e compresa tra il 20 ed il 25,4 %

  26. LA SORVEGLIANZA : PREVALENZA DELLE LESIONI DA DECUBITO

  27. LA IGIENE DELLE MANI IGIENE DELLE MANI RACCOMANDAZIONE 1A SCORRETTA IGIENE DELLE MANI è ancora la principale causa di trasmissione crociata di infezione

  28. World Health Organisation

  29. LA IGIENE DELLE MANI Global Patient Safety Challenge Clean Hands are Safer Hands

  30. LA IGIENE DELLE MANI PROGRAMMA DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA IGIENE DELLE MANI Progetto NEONATOLOGIA Altri reparti

  31. IGIENE DELLE MANI QUANDO LAVARSI LE MANI ? All’inizio ed alla fine del turno di servizio Immediatamente prima e subito dopo il contatto col paziente Immediatamente prima e subito dopo l’utilizzo dei guanti Prima dell’esecuzione di manovre invasive, anche se si utilizzano i guanti Spostandosi da un sito corporeo contaminato ad uno pulito durante l’assistenza sullo stesso paziente Dopo il contatto diretto con fluidi corporei, escrezioni, mucose, cute non integra Prima e dopo l’effettuazione di medicazioni Prima e dopo la preparazione e somministrazione della terapia Prima e dopo la preparazione e somministrazione dei pasti Dopo l’utilizzo della toilette LAVARSI LE MANI CON ATTENZIONE..... AIUTERA’ A PREVENIRE LE INFEZIONI 1. Rimuovere anelli, bracciali e orologio prima di lavarsi le mani 2. Inumidire mani e polsi con acqua tiepida 3. Applicare la dose di sapone necessaria 4. Frizionare vigorosamente le mani, soprattutto negli spazi intergitali, periungueali e i pollici 5. Frizionare anche i polsi e gli avambracci 7. Asciugare tamponando con salviette di carta monouso 8. Utilizzare l’ultima salvietta per chiudere il rubinetto 6. Risciacquare abbondantemente con acqua corrente IN ALTERNATIVA:ANTISEPSI ALCOLICA DELLE MANI Sostituisce il lavaggio delle mani con acqua e sapone se non sono visibilmente sporche o contaminate da materiale biologico (sangue, liquidi biologici). NON EFFETTUARE IN SEQUENZA IL LAVAGGIO CON ACQUA E SAPONE ANTISETTICO E LA FRIZIONE ALCOLICA Frizionare vigorosamente fino ai polsi, negli spazi interdigitali, periungueali e i pollici. Continuare fino a completa evaporazione del prodotto ( circa 20-30 secondi ) Applicare la dose di antisettico necessaria UTILIZZO DEI GUANTI Indossare e rimuovere i guanti non sostituisce la necessità di lavarsi le mani con acqua e sapone o un prodotto a base alcolica • QUANDO INDOSSARLI: • Immediatamente prima dell’assistenza al paziente o dell’inizio di qualsiasi attività, se è prevedibile che ci sia un contatto con sangue o altro materiale biologico potenzialmente infetto • In presenza di lesioni cutanee aperte sulle mani dell’operatore • QUANDO RIMUOVERLI: • Spostandosi da un sito corporeo contaminato ad uno pulito durante l’assistenza sullo stesso paziente • Immediatamente dopo aver completato la cura del paziente o una specifica attività, avendo cura di non contaminare le superfici ambientali pulite • In caso si interrompa temporaneamente un’attività ( es. rispondere al telefono) • In caso di rottura Redatto in collaborazione con: Servizio Igiene Ospedaliera, U.O. di Neonatologia, Ufficio Qualità

  32. L’OSSERVATORIO MICROBIOLOGICO ED IL MONITORAGGIO DEGLI EVENTI SENTINELLA VIGI@ctâ Data base Data base utente Statistiche e grafici SISTEMA VIGI@ct - analisi retrospettive - statistiche selezione multicriteri campioni, germi, antibiogrammi, patogeni sentinella

  33. SOPRAVVIVERE ALLA SEPSINEL POLICLINICO DI MODENA:3 ANNI DOPO Grazie ai miei collaboratori ed a tutti i professionisti

More Related