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GLI STRUMENTI DI VERIFICA DELLE CONDIZIONI GENERALI DEL SUCCESSO DEL SISTEMA D’AZIENDA. Economia Aziendale. Il controllo della economicità e della solvibilità e i suoi strumenti: il bilancio. Prof. Salvatore Tomaselli Associato di Economia Aziendale Università di Palermo.
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GLI STRUMENTI DI VERIFICA DELLE CONDIZIONI GENERALI DEL SUCCESSO DEL SISTEMA D’AZIENDA Economia Aziendale Il controllo della economicità e della solvibilità e i suoi strumenti: il bilancio Prof. Salvatore Tomaselli Associato di Economia Aziendale Università di Palermo
Principi di governo per la continuità e lo sviluppo delle aziende • Principio di progresso • Principio di unità e finalismo aziendale • Principio di economicità • Principio di solvibilità • Principio di autonomia • Efficienza ed efficacia
Sistema di mercato Sistema interlocutori sociali Sistema competitivo Sistema Sociale Struttura Sistema di prodotto Proposte offerte/ Contributi richiesti Formula Imprenditoriale
MISSIONE AZIENDALE OPPORTUNITA’ DI BUSINESS INDIVIDUATA NELL’AMBITO DEI BISOGNI DA SODDISFARE IN UN DETERMINATO SEGMENTO DI CLIENTI ATTRAVERSO LA PRODUZIONE DI BENI O SERVIZI CHE SI CARATTERIZZINO PER LA MAGGIORE CAPACITA' DI CONSEGUIRE COMPETENZE DISTINTIVE COERENTI CON I FATTORI CRITICI DI SUCCESSO DEL SETTORE
SUCCESSO AZIENDALE PER AVERE SUCCESSO L’AZIENDA DEVE INDIVIDUARE UNA O PIU’ A.S.A. (AREA STRATEGICA D’AFFARI) IN CUI LE PROPRIE COMPETENZE DISTINTIVE LE CONSENTANO DI CONSEGUIRE VANTAGGI COMPETITIVI DUREVOLI NEI CONFRONTI DEI CONCORRENTI IN MODO DA PRODURRE VALORE AGGIUNTO PER COLORO CHE CON ESSA INTERAGISCONO
margine margine Logistica in entrata Logistica in Uscita Mktg e Vendite Produzione Servizi La Catena del Valore ATTIVITA’ DI SUPPORTO Attività infrastrutturali Gestione del Personale Sviluppo Tecnologia Approvvig- gionamento ATTIVITA’ PRIMARIE
COME PUO’ L’AZIENDA SAPERE SE LE SCELTE MANAGERIALI RISPETTANO O NO I PRINCIPI DI GOVERNO, SE SONO DIRETTE A GENERARE O A DISTRUGGERE VALORE?
E’ NECESSARIO DISPORRE DI STRUMENTI CHE FUNGANO DA BUSSOLA E CONSENTANO DI GUIDARE L’AZIENDA, NEL MARE TEMPESTOSO DEL MERCATO, VERSO IL PORTO DEL SUCCESSO IMPRENDITORIALE
UNO DI QUESTI STRUMENTI, FORSE IL PRINCIPALE, E’ IL BILANCIO D’ESERCIZIO
Ciclo processuale tipico gestionale Finanziamenti Trasformazione Investimenti Realizzi
Aspetto economico e Aspetto finanziario della Gestione Risultato Economico (Reddito) Costi Ricavi Capitale Proprio Trasformazione Acquisto Vendita Debiti Risultato Finanziario Uscite Entrate
IL BILANCIO D’ESERCIZIO CON TALE STRUMENTO SI SIMULA LA SEPARAZIONE DELLA VITA AZIENDALE, CHE TEORICAMENTE PUO’ NON FINIRE MAI, IN TANTI ESERCIZI (NORMALMENTE DI 12 MESI)
IL BILANCIO D’ESERCIZIO E’ COMPOSTO DA TRE DOCUMENTI: • STATO PATRIMONIALE • CONTO ECONOMICO • NOTA INTEGRATIVA
LO STATO PATRIMONIALE EVIDENZIA GLI ASPETTI FINANZIARI E PATRIMONIALI DELLA GESTIONE • IL CONTO ECONOMICO EVIDENZIA GLI ASPETTI ECONOMICI E REDDITUALI DELLA GESTIONE • LA NOTA INTEGRATIVA CONSENTE UNA MAGGIORE COMPRENSIONE DEI PROSPETTI DI BILANCIO
LO STATO PATRIMONIALE • E’ UNA FOTOGRAFIA DEL PATRIMONIO DELL’AZIENDA AD UN DATO MOMENTO
IN QUESTA FOTOGRAFIA SONO RAPPRESENTATE: • TUTTI GLI INVESTIMENTI (IMPIEGHI) IN ESSERE IN QUEL DETERMINATO MOMENTO • TUTTE LE FONTIDI FINANZIAMENTO AZIENDALI IN ESSERE NELLO STESSO ISTANTE TEMPORALE
GLI IMPIEGHI POSSONO ESSERE • A BREVE CICLO DI REINTEGRO FINANZIARIO • A LUNGO CICLO DI REINTEGRO FINANZIARIO IN FUNZIONE DELLA VELOCITA’ DI RITORNO IN FORMA LIQUIDA
ESEMPI DI IMPIEGHI A BREVE CICLO DI REINTEGRO 1. LA CASSA ED I C/C ATTIVI (LIQUIDITA’ IMMEDIATE) 2. I CREDITI VERSO CLIENTI ( LIQUIDITA’ DIFFERITE) 3. LE CAMBIALI E I TITOLI (LIQUIDITA’ DIFFERITE) 4. LE RIMANENZE DI MAGAZZINO (LIQUIDITA’ DIFFERITE)
ESEMPI DI IMPIEGHI A LUNGO CICLO DI REINTEGRO • LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI • LE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI • LE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE • I CREDITI OLTRE I 12 MESI
LE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI SONO COSTITUITE DA: • Terreni e fabbricati • Impianti e macchinari • Attrezzature industriali e commerciali • Altri beni • Immobilizzazioni in corso e acconti
LE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALISONO COSTITUITE DA: • Costi di impianto e di ampliamento • Costi di ricerca e sviluppo • Diritti di brevetto e di utilizzazione opere d’ingegno • Concessioni, licenze e marchi • Avviamento • Immobilizzazioni in corso e acconti
LE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE SONO COSTITUITE DA: • PARTECIPAZIONI IN • imprese controllate • imprese collegate • imprese controllanti • CREDITI VERSO • ALTRI TITOLI • AZIONI PROPRIE
GLI IMPIEGHI A BREVE CICLO DI REINTEGRO COSTITUISCONO LE ATTIVITA’ CORRENTI
GLI IMPIEGHI A LUNGO CICLO DI REINTEGRO COSTITUISCONO LE ATTIVITA’ IMMOBILIZZATE
LE FONTI POSSONO APPARTENERE A DUE MACRO – CATEGORIE • I MEZZI PROPRI • I MEZZI DI TERZI
I MEZZI PROPRI SONO: • IL CAPITALE SOCIALE • GLI UTILI NON DISTRIBUITI • I FINANZIAMENTI DEI SOCI
I MEZZI DI TERZI SONO: • I DEBITI A BREVE TERMINE • I DEBITI A LUNGO TERMINE • ENTRO 12 MESI • OLTRE 12 MESI
I DEBITI A BREVE TERMINE POSSONO ESSERE: • VERSO FORNITORI • VERSO BANCHE • VERSO LO STATO • VERSO I LAVORATORI
I DEBITI A LUNGO TERMINE POSSONO ESSERE: VERSO BANCHE VERSO LO STATO VERSO OBBLIGAZIONISTI
LE FONTI A BREVE TERMINE COSTITUISCONO LE PASSIVITA’ CORRENTI
LE FONTI A LUNGO TERMINE DI RIMBORSO COSTITUISCONO IL CAPITALE FISSO
I PRINCIPI DI GOVERNO • Principio di progresso • Principio di unità e finalismo aziendale • Principio di economicità • Principio di solvibilità • Principio di autonomia • Efficienza ed efficacia ALLA VALUTAZIONE DEL RISPETTO DI QUALE O QUALI DI TALI PRINCIPI SI PRESTA LO STATO PATRIMONIALE?
L’UTILITA’ DELLO S.P. NELLA VALUTAZIONE DEI PRINCIPI DI GOVERNO • L’osservazione di un solo Stato Patrimoniale, proprio perché esso costituisce una istantanea del patrimonio aziendale non permette valutazioni dinamiche • E’ possibile però formulare valutazioni statiche, riferite ad un determinato momento
I PRINCIPI DI GOVERNO LO STATO PATRIMONIALE SI PRESTA QUINDI ALLA VALUTAZIONE DEL RISPETTO DEL • Principio di progresso • Principio di unità e finalismo aziendale • Principio di economicità • Principio di solvibilità • Principio di autonomia • Efficienza ed efficacia
La Valutazione della Solvibilità Passività Attività Immobilizzazioni • Capitali permanenti • Capitale Proprio • Debiti a M/L Termine • Capitale circolante netto Capitale Circolante Debiti a breve termine
L’UTILITA’ DELLO S.P. NELLA VALUTAZIONE DEI PRINCIPI DI GOVERNO • L’osservazione di più Stati Patrimoniali successivi, offre una visione dinamica in quanto permette valutazioni riguardo alla evoluzione qualitativa e quantitativa del patrimonio • Permette quindi di formarsi un giudizio più ampio sulla capacità dell’azienda di rispettare i principi di governo
I PRINCIPI DI GOVERNO LO STATO PATRIMONIALE SI PRESTA QUINDI ALLA VALUTAZIONE DEL RISPETTO DEL • Principio di progresso • Principio di unità e finalismo aziendale • Principio di economicità • Principio di solvibilità • Principio di autonomia • Efficienza ed efficacia
IL BILANCIO SI FONDA SU ALCUNI PRINCIPI E POSTULATI: art. 2423 c.c. “ Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio”
POSTULATO DELLA CHIAREZZA NELLO STATO PATRIMONIALE E NEL CONTO ECONOMICO DEVONO ESSERE ISCRITTE SEPARATAMENTE E NELL’ORDINE INDICATO LE VOCI PREVISTE DAGLI SCHEMI SONO VIETATE LE COMPENSAZIONI DI PARTITE
POSTULATO DELLA RAPPRESENTAZIONE VERITIERA E CORRETTA (QUADRO FEDELE) NON SI TRATTA DI VERITA’ OGGETTIVA MA CORRETTEZZA NELLE STIME; • RAPPRESENTAZIONE VERITIERA DEGLI UTILI CONSEGUITI E DELLE PERDITE SUBITE; • DEROGHE PER “SPECIALI RAGIONI”
1° PRINCIPIO: PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA • “ IL BILANCIO DEVE FONDARSI SULLA IDEALE CORRELAZIONE CAUSALE TRA I COSTI SOSTENUTI E I RICAVI CONSEGUITI NELL’AMBITO DI COACERVI DI OPERAZIONI REALIZZATE IN PERIODI AMMISISTRATIVI UGUALI (ESERCIZI) ” • NEL CORSO DELL’ESERCIZIO LE OPERAZIONI VENGONO RILEVATE SECONDO IL CRITERIO DELLA MANIFESTAZIONE NUMERARIA DEGLI EVENTI, A FINE ESERCIZIO SI DEVE PROVVEDERE ALLE RETTIFICHE ED INTEGRAZIONI
IL PRINCIPIO DI COMPETENZA ECONOMICA SI TRADUCE IN TRE COROLLARI • NON SI POSSONO IMPUTARE AL CONTO ECONOMICO COSTI E RICAVI PER I QUALI, RISPETTIVAMENTE, NON SIANO STATI CONSEGUITI RICAVI O COSTI; • SI RINVIANO I COSTI GIA’ SOSTENUTI O I RICAVI GIA’ CONSEGUITI ALLA DETERMINAZIONE DEL RISULTATO DEGLI ESERCIZI SUCCESSIVI IN CUI SI MANIFESTERANNO I CORRELATIVI RICAVI E COSTI • E’ NECESSARIO IMPUTARE ALL’ESERCIZIO I COSTI E I RICAVI, NON ANCORA SOSTENUTI, SE I CORRELATIVI RICAVI E COSTI HANNO GIA’ AVUTO MANIFESTAZIONE
2° PRINCIPIO: PRINCIPIO DI PRUDENZA “ IL BILANCIO DEVE FONDARSI SULLA NON SOPRAVALUTAZIONE DELLE ATTIVITA’ E NON SOTTOVALUTAZIONE DELLE PASSIVITA, NONCHE’ SULLA NON SOPRAVALUTAZIONE DEL REDDITO IN RELAZIONE AI RISCHI ED ALLE INCERTEZZE CONNESSI CON L’OPERATIVITA’ AZIENDALE ”
3° PRINCIPIO: PRINCIPIO DI CONTINUAZIONE DELL’ATTIVITA’ AZIENDALE “ LA VALUTAZIONE DELLE VOCI DI BILANCIO DEVE ESSERE FATTA NELLA PROSPETTIVA DI CONTINUAZIONE DELL’ATTIVITA’ ” IL FRAZIONAMENTO DELLA VITA DELL’AZIENDA IN TANTI PERIODI “VIRTUALI” DENOMINATI ESERCIZI AMMINISTRATIVI OBBLIGA AD ATTUARE LE OPERAZIONI NECESSARIE AL RISPETTO DEL CRITERIO DI “SOLIDARIETA’” DEI BILANCI ANNUALI
4° PRINCIPIO: PRINCIPIO DI CONTINUITA’ DEI CRITERI DI VALUTAZIONE • “ LA VALUTAZIONE DELLE VOCI DI BILANCIO DEVE ESSERE FATTA NEL RISPETTO DELLA CONTINUITA’ DEI CRITERI DI VALUTAZIONE DA UN ESERCIZIO ALL’ALTRO IN MODO DA ASSICURARE LA “NEUTRALITA’” DEL BILANCIO ”