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I DISTURBI DI ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO SCRITTO

I DISTURBI DI ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO SCRITTO. Dott.ssa: Oriana Fassina Logopedista A.ULSS 16 U.O. Materno-infantile. I DISTURBI DI ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO SCRITTO. Disturbi non specifici di apprendimento (DNSA).

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I DISTURBI DI ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO SCRITTO

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Presentation Transcript


  1. I DISTURBI DI ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO SCRITTO Dott.ssa: Oriana Fassina Logopedista A.ULSS 16 U.O. Materno-infantile

  2. IDISTURBI DI ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO SCRITTO Disturbi non specifici di apprendimento (DNSA) Disabilità ad acquisire nuove conoscenze e competenze non limitata a uno o più settori specifici delle competenze scolastiche, ma estesa a più settori

  3. IDISTURBI DI ACQUISIZIONE DEL LINGUAGGIO SCRITTO Disturbi neurofunzionali congeniti a prevalente base genetica e a diversa espressività clinica a seconda delle fasi di sviluppo Disturbi specifici di apprendimento (DSA)

  4. Disturbi Specifici di ApprendimentoDSA • Dislessia Difficoltà specifica nella lettura • Disgrafia Difficoltà a livello grafo- esecutivo. E’ una difficoltà che investe la scrittura e non il contenuto • Disortografia Difficoltà a rispettare le regole ortografiche. • Discalculia Difficoltà nelle abilità di calcolo o della scrittura e lettura del numero

  5. Comorbilità La Letteratura internazionale è concorde nel riconoscere che una parte dei bambini con DSA presenta disturbi psicopatologici associati. Nella pratica clinica emerge la quasi sistematica associazione con altri disturbi sia dei diversi DSA tra loro, sia di DSA con disturbi patologici. (Comorbilità – Consensus Conference 2007)

  6. Comorbilità • Nei Maschi più frequenza dei disturbi esternalizzanti (ADHD, Disturbi della condotta). • Nella Femmine più frequenza dei disturbi internalizzanti (Ansia e Depressione) Viene individuata una correlazione tra età della diagnosi di DSA e insorgenza del disturbo psicopatologico: quanto più tardi si formula la diagnosi, quanto più si evidenzia la presenza di disturbi psicopatologici associati (Gagliano et al. 2007).

  7. Processo di Lettura La lettura è un atto cognitivo che può essere definito come un processo che permette di attribuire un suono o un significato a una sequenza di segni

  8. Processo di Lettura • Oralizzazione o Decifrazione Inteso come attività di trasformazione del testo scritto in enunciato verbale • Comprensione Inteso come attività di ricerca del significato

  9. Processo di Lettura • Attività di decodifica e codifica del segno-suono e suono-segno come decifrazione delle singole parole • Attività di tipo semantico,sintattico, lessicale che permettono la comprensione ( Giacomo Stella )

  10. Per leggere un buon lettore utilizza tre organizzatori: • morfemico • semantico • sintattico • Permette di ordinare gli aspetti decifrativi delle parole • È legato alla conoscenza delle parole della frase • È legato alla conoscenza della struttura sintattica della frase

  11. Il Processo di Lettura si avvale di sei componenti specifiche,definite aree ( Cesare Cornoldi ) • analisi e memoria • analisi e memoria uditiva e ritmo • serialità visiva da sx a dx • integrazione visiva-uditiva • memoria uditiva sequenziale e fusione uditiva • globalità visiva

  12. Processo di Lettura La teoria sullo sviluppo dei componenti del modello standard dell’apprendimento della lettura prevede tre tappe. ( Marshall e coll.-Frith ) Fase logografica: caratterizzata dalla formazione di un vocabolario visivo per un insieme ristretto di parole

  13. Fase alfabetica: il bambino inizia a costruire un meccanismo di ricodificazione fonologica,impara la corrispondenza sequenziale grafema-fonema Fase ortografica: caratterizzata dall’acquisizione del meccanismo di ricodificazione fonologica che consente efficienti procedure di segmentazione e di conversione grafema-fonema

  14. Modello Parisi-Castelfranchi • Comprensione letterale (costruzione rete strutturale) • Comprensione inferenziale (costruzione rete esplicativa) • Ricostruzione della gerarchia degli scopi

  15. Modello Parisi-Castelfranchi • Comprensione letterale: permette il recupero delle informazioni esplicite di un racconto o di un testo • Comprensione inferenziale: permette la rielaborazione e il confronto delle conoscenze astratte del brano • Ricostruzione della gerarchia degli scopi: permette la ricostruzione dello scopo che l’autore vuole trasmettere

  16. Modello Parisi-Castelfranchi Il vecchio chiama la bambina.La bambina va in cucina.Egli allora le chiede di prendere la ciotola che è sullo scaffale.La bambina la prende e la mette sul tavolo davanti all’uomo. Indichiamo: il vecchio = x1 la bambina = x2 la ciotola = x3 lo scaffale = x4

  17. Il bambino dovrà tenere in mente che: • la seconda “bambina”corrisponde a x2 • a seguire c’è “egli”, che corrisponde a x1 • lo stesso vale per “le” che corrisponde a x2 • se poi indichiamo “ciotola” e “scaffale” rispettivamente con x3 e x4,vediamo che il “che” successivo corrisponde a x3, così come “la”. Questo tipo di analisi permette una comprensione letterale

  18. Per la comprensione inferenziale bisogna fare domande del tipo: • Perché la bambina va in cucina? • Dov’è il vecchio? Saper fare inferenze significa avere capacità di memoria e di collegamento su dati che non sono esplicitati,ma che sono ricavabili da ciò che è scritto.

  19. Per la ricostruzione degli scopi si chiede: • A che scopo il vecchio chiama la bambina? • Qual è lo scopo finale che vuole trasmettere l’autore? Questo tipo di lettura sottende tutta una serie di processi complessi che richiedono attività specifiche.

  20. Tipologia degli errori nella LetturaComprensione • Difficoltà nella comprensione letterale di un testo • Difficoltà nella comprensione inferenziale di un testo • Difficoltà nella comprensione degli scopi di un testo

  21. Tipologia degli errori nella LetturaDecifrazione ERRORI VISIVI • La parola letta è simile alla parola scritta per: forma, lunghezza, metà grafemi in comune. • Omissioni di parole • Salto di righe • Inversioni statiche ERRORI FONOLOGICI • La parola letta rimane abbastanza fedele a quella scritta • Sostituzione • Omissione • Inversione • Aggiunte

  22. Sostituzioni Omissioni Inversioni Aggiunte Digrammi Globalità Plurimi Accenti Ripetizioni Pause Punteggiatura Tipologia degli errori nella LetturaDecifrazione

  23. Strategie iperanalitiche (basate sulla ricodificazione fonologica) • Ripetizioni all’interno della parola • Presenza di errori fonologici e visivi • Errori di accento • Poche autocorrezioni • Lentezza sia nella lettura di parole che di non-parole • Utilizzazione contestuale carente

  24. Strategie ipoanalitiche(basate sul contesto o sulla conoscenza del soggetto) • Presenza di errori morfologici • Presenza di errori sui monosillabi • Omissive e ripetizioni di parole intere • Presenza di errori fonologici e visivi con produzione di parole • Aggiunte • Numerose autocorrezioni • La lettura delle parole risulta più fluida e corretta rispetto alla lettura di non-parole • Eccessiva utilizzazione del contesto

  25. Disturbo specifico di ScritturaDisortografia e Disgrafia Il disturbo di scrittura si suddivide in due componenti:una di natura linguistica e una di natura motorio-prassica. Il 1^ quadro viene chiamato disortografia: esso coinvolge la strumentalità e quindi l’applicazione di regole ortografiche. Il 2^ quadro è la cosiddetta disgrafia: è un disturbo prassico della scrittura e comprende anche gli aspetti visuo-spaziali. Il disturbo specifico di scrittura raramente si trova isolato,di solito è in associazione ad altri disturbi specifici.

  26. Processo di Scrittura La scrittura si organizza attraverso la convergenza di una serie di competenze motorie,cognitive e neuropsicologiche che si sviluppano progressivamente nell’ambito dell’età prescolare. Abbiamo due abilità nella scrittura: - la cifratura - la scrittura spontanea La cifratura del codice può essere paragonato alla decifrazione, mentre la scrittura spontanea è paragonabile alla comprensione.

  27. ERRORI FONOLOGICI Sostituzioni Inversioni Omissioni Perseverazioni Fusioni Frammentazioni ERRORI ORTOGRAFICI Digrammi Doppie Accenti Apostrofi Divisione in sillabe Punteggiatura Tipologia degli errori nella ScritturaCifratura Difficoltà grammaticali-semantiche

  28. Tipologia degli errori nella ScritturaScrittura spontanea • Disabilità di rievocazione dei dati relativi alla propria mappa cognitiva • Disabilità di strutturazione dei dati in sequenze logico-temporali-causali • Disabilità nell’uso delle regole della lingua scritta

  29. Tipologia degli errori nella ScritturaScrittura spontanea Per scrivere un soggetto deve: • Rievocare dei dati che fanno parte del proprio bagaglio culturale ed esperenziale • Dare una sequenza logico-temporo causale a ciò che deve scrivere • Produrre frasi complete a livello scritto

  30. Disgrafia La disgrafia è un tipo di disprassia intesa come “incapacità o scarsa abilità a programmare e ad eseguire atti visuo-motori consecutivi”. ( G. Sabbadini, 1987 )

  31. Disgrafia Si può identificare la tipologia del b/o disgrafico, pur senza pretendere una vera e propria classificazione: • Bambini rigidi • Bambini negligenti • Bambini impulsivi • Bambini maldestri • Bambini lenti

  32. DisgrafiaDifficoltà specifiche • Impugnatura del mezzo grafico e posizione:l’impugnatura è scorretta,rigida • Orientamento e spazio grafico:capacità visuo-spaziale problematica • Direzione del gesto grafico:frequenti inversioni della direzionalità • Dimensione dei grafemi:scarso rispetto delle dimensioni • Ritmo grafico:eccessiva velocità o lentezza

  33. Disturbo specifico del CalcoloDiscalculia evolutiva Nel disturbo specifico del calcolo possono essere compromesse diverse capacità,incluse quelle linguistiche, percettive,attentive e matematiche. Il disturbo di calcolo è spesso in comorbilità con altri disturbi:dislessia,disgrafia,…. Il disturbo di calcolo può dipendere da cattivo funzionamento o anomalia del “modulo numerico innato”.

  34. Disturbo specifico del CalcoloDiscalculia evolutiva I numeri hanno un livello lessicale-semantico-sintattico: • il livello lessicale riguarda il nome del numero • il livello semantico riguarda la quantità del numero • il livello sintattico riguarda la grammatica interna al numero.

  35. Quando segnalare Se al termine del primo anno della Scuola Primaria l’alunno presenta : • Difficoltà nell’associazione grafema/fonema e viceversa • Mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura • Eccessiva lentezza nella lettura e scrittura • Incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile

  36. Quando segnalare La diagnosi di discalculia non può essere formulata prima della 3^ classe,anche se già nel primo ciclo possono essere rilevate discrepanze tra la capacità cognitiva globale e l’apprendimento del calcolo numerico. L’efficienza del problem-solving matematico appare invece correlata al livello delle competenze cognitive o al livello della competenza linguistica.

  37. I PREREQUISITI Il processo di apprendimento della letto-scrittura nasce da un lavoro attivo di integrazione tra codice linguistico-verbale e codice iconico- visivo. Inoltre è necessaria un’ ulteriore integrazione tra le operazioni di analisi fonologica e le operazioni motorio-prassiche.

  38. Percezione visiva È una funzione cognitiva che ci permette di operare su stimoli visivi e ha il massimo sviluppo tra i 3 e i 7 anni. • A 4 anni si percepisce la differenza di grandezza e la mancanza delle parti • A 5 anni si percepisce la differenza di orientamento • A 6 anni si percepisce la differenza per inversione La percezione visiva è espressamente legata allo spazio e il linguaggio scritto è un sistema che si esprime con simboli disposti da sinistra a destra.

  39. Percezione uditiva • Uuna funzione cognitiva che permette di compiere “un’analisi consapevole del linguaggio orale,fornendo informazioni sulla sua struttura,in modo da riconoscerne tutti i suoni che verranno associati ai corrispondenti segni”. (Stella,1996) • La percezione uditiva è legata al tempo. • Per imparare un linguaggio scritto il bambino deve essere in grado di isolare la parola dalla frase, la sillaba dalla parola, i fonemi dalla sillaba.

  40. Percezione uditiva Il deficit percettivo e di integrazione temporale si traduce in errori di scrittura, dovuti alla confusione tra suoni sordi e sonori, omissioni di vocali e consonanti, omissioni di doppie. L’educazione musicale allena la percezione uditiva e facilita la discriminazione dei fonemi (tale abilità è correlata a compiti metafonologici di fusione e segmentazione).

  41. Integrazione visiva-uditiva Per leggere è necessario, almeno nella prima fase di apprendimento, far corrispondere uno stimolo visivo (grafema scritto) ad uno stimolo uditivo (fonema). Per scrivere è necessario far corrispondere uno stimolo uditivo (fonema) ad uno stimolo visivo (grafema). Un armonico sviluppo tra modalità percettive uditive e visive porta alla consapevolezza fonologica, che unita ad un’ adeguata competenza semantica e sintattica, permette la comprensione e la produzione del messaggio scritto.

  42. Organizzazione spazio-temporale Le nozioni temporo-spaziali non sono categorie percettive ma acquisizioni intellettuali. L’ organizzazione spaziale si basa sulla capacità di ricostruire e organizzare mentalmente dati che derivano dalle esperienze corporee. L’ organizzazione temporale si basa sulla capacità di ricostruire e organizzare mentalmente dati che derivano da esperienze relative alla durata, alla velocità,all’intervallo, all’intensità che sono nozioni di tipo temporale.

  43. Funzione simbolica Attraverso l’esperienza senso-percettiva-motoria il bambino acquisisce una serie di conoscenze e nozioni che rimarrebbero fine a se stesse se egli non avesse poi la possibilità di evocarle a livello mentale, anche in loro assenza. Attraverso quella che Piaget definisce “funzione simbolica” il bambino acquisisce la capacità di rappresentazione a livello mentale. Il processo di simbolizzazione ha inizio verso i 18 mesi circa di età e sta alla base del linguaggio orale.

  44. Sviluppo linguistico Uno sviluppo linguistico (sia in produzione e/o in comprensione) atipico è uno dei fattori più compromettenti per l’apprendimento della letto-scrittura. La persistenza di difficoltà di ordine fonologico e morfo-sintattico,pur con un’evoluzione positiva per quanto riguarda l’eloquio, è causa di difficoltà nell’acquisizione della lingua scritta.

  45. Consapevolezza fonologica La consapevolezza fonologica è la capacità, da parte del bambino,di percepire, discriminare ed usare i fonemi della lingua secondo precise regole linguistiche. Non va però confusa con la competenza articolatoria,cioè la capacità di articolare correttamente i suoni. Gli ultimi studi la ritengono strettamente correlata alla capacità di lettura e scrittura.

  46. Consapevolezza fonologica E’ di grande utilità sviluppare e rinforzare la consapevolezza fonologica, già nella Scuola dell’Infanzia, attraverso attività che stimolino i b/i a riflettere sull’aspetto formale e fonologico delle parole, al di là del loro significato. E’ altrettanto importante attuare percorsi di lavoro sugli aspetti linguistici e metalinguistici prima ancora che sulla lettura e produzione di testi scritti,sia nelle prime fasi di apprendimento della letto-scrittura sia con b/i con DSA diagnosticato (De Cagno e Marotta,2003)

  47. Consapevolezza fonologica Esercizi utili a sviluppare le abilità metafonologiche: • Utilizzazione di rime e filastrocche • Discriminazione della lunghezza di parole (battere le mani,mettere in fila blocchetti colorati,ecc.) • Discriminazione di parole fonemicamente simili (pane/cane,spalla/palla,suola/suora) • Discriminazione di sillabe (pa/ba, ti/di) • Discriminazione di sillaba atona e accentata per abituare all’accento

  48. Esercizi sul riconoscimento sull’iniziale di parola: far prendere coscienza del modo in cui sono composte le parole è la base del processo di segmentazione delle stesse (es. “E’ arrivato un bastimento carico di…” • Discriminazione di suoni lunghi e corti per abituare alle doppie • Delezione della sillaba iniziale ( es. Se alla parola “mare” togli “ma” cosa resta? ) • Scrittura di non-parole (parole che non esistono nella lingua italiana ma ne rispettano le regole): esercizio molto utile il primo anno della Scuola Primaria.

  49. Educazione all’ascolto Le Storie (di Stein e Glenn ) Ambiente ↓ Evento iniziale → risposta Risposta interna → piano Tentativi → soluzione Conseguenza → reazione

  50. MOTIVAZIONE • ATTENZIONE • MEMORIA sono indispensabili a qualsiasi tipo di apprendimento

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