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ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI

ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI. Il voto democratico Elezioni dirette e indirette I sistemi elettorali Maggioritario a turno unico Maggioritario a doppio turno Proporzionale Gli effetti dei sistemi elettorali. Le caratteristiche del voto “democratico” UNIVERSALE: esteso a tutti

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ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI

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Presentation Transcript


  1. ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI • Il voto democratico • Elezioni dirette e indirette • I sistemi elettorali • Maggioritario a turno unico • Maggioritario a doppio turno • Proporzionale • Gli effetti dei sistemi elettorali

  2. Le caratteristiche del voto “democratico” • UNIVERSALE: esteso a tutti • LIBERO: esente da costrizioni • DIRETTO: mirato all’elezione di candidati o all’attribuzione di seggi ai partiti • SEGRETO: espresso al riparo da occhi indiscreti e sanzioni • SIGNIFICATIVO: avente effetti concreti sulla distribuzione del potere politico Scienza Politica

  3. Innanzitutto, che cosa sono le elezioni? “Le elezioni sono procedure istituzionalizzate per la scelta dei rappresentanti selezionati per alcuni o tutti i membri ufficialmente riconosciuti di una organizzazione” (Rokkan 1970) … e che cosa è un sistema elettorale? Un sistema elettorale è la modalità con cui i voti vengono tradotti in seggi o cariche. Scienza Politica

  4. I TRE PRINCIPALI PROBLEMI della competizione elettorale nelle democrazie contemporanee: • FINANZIAMENTI • TELEVISIONE • ASTENSIONISMO Scienza Politica

  5. L’elezione per la cariche monocratiche può avvenire in forma: Scienza Politica DIRETTA Gli elettori votano ed eleggono direttamente il capo dell’esecutivo INDIRETTA Un’assemblea precostituita, ed eletta a sua volta, elegge il detentore della carica monocratica

  6. L’elezione diretta del Presidente della Repubblica può avvenire: • nei regimi PRESIDENZIALI (es. USA, Brasile, Argentina, Cile, Venezuela, Perù, Bolivia); • nei regimi SEMI-PRESIDENZIALI (es. Francia, Finlandia, Ucraina, Bulgaria); • nei regimi PARLAMENTARI (es. Austria, Irlanda e Islanda). Scienza Politica

  7. Esiste una varietà di formule per l’elezione del presidente della repubblica. Le principali riguardano l’elezione a maggioranza : • RELATIVA • RELATIVA CON SOGLIA PREFISSATA • ASSOLUTA Scienza Politica A TURNO UNICO CON BALLOTTAGGIO

  8. L’ELEZIONE DEL PARLAMENTO In via preliminare, esistono TRE categorie di sistemi elettorali per l’elezione dei parlamenti: • a turno unico in collegi uninominali (plurality); • a doppio turno in collegi uninominali (majority); • di rappresentanza proporzionale. Esistono anche i sistemi MISTI, che integrano differenti caratteristiche dei tre precedenti sistemi elettorali Scienza Politica

  9. SISTEMI MAGGIORITARI A TURNO UNICO(plurality o first past the post) DESCRIZIONE VINCE IL CANDIDATO CHE NEL COLLEGIO UNINOMINALE OTTIENE ANCHE SOLTANTO LA MAGGIORANZA RELATIVA DEI VOTI ESPRESSI. A determinate condizioni, il NUMERO DEI CANDIDATI che si presentano nei collegi uninominali dipende essenzialmente dal numero dei partiti esistenti nel sistema politico e dal grado di strutturazione del sistema partitico. Esempi: Gran Bretagna, Usa, Canada, India. Scienza Politica

  10. SISTEMI MAGGIORITARI A TURNO UNICO Il sistema plurality innesca una competizione bipartitica quando: la strutturazione del sistema partitico è forte ovvero i due maggiori partiti sono consolidati la dispersione dei voti fra i diversi collegi è limitata, cioè esistono poche e deboli minoranze geograficamente concentrate Scienza Politica

  11. SISTEMI MAGGIORITARI A TURNO UNICO I sostenitori del sistema pluralityindicano come pregio di questo sistema elettorale la connessione fra sistema tendenzialmente bipartitico, designazione (informale) del governo e governabilità del sistema politico, MENTRE i suoi critici mettono in risalto la dis-rappresentatività dell’esito elettorale, cioè la possibile sottorappresentanza di partiti, anche consistenti. Scienza Politica

  12. CASO AUSTRALIANO E “VOTO ALTERNATIVO” Descrizione Il voto alternativo, utilizzato in Australia, richiede che: • il candidato vincente ottenga la maggioranza ASSOLUTA dei voti espressi nel collegio uninominale; • l’elettore indichi, pena la nullità del voto, l’ordine di preferenza dei candidati presentatisi nel collegio. Scienza Politica

  13. Esempio di voto alternativo utilizzato in Australia Candidati Adams Brown Grey Jones White Totale Prime preferenze 15.000 20.000 7.000 10.000 8.000 60.000 Poiché nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, Grey, che ha il numero più basso di voti, viene escluso. Le sue schede sono così redistribuite fra gli altri candidati secondo le preferenze espresse: Adams Brown Jones White 1.000 – 4.000 2.000  La nuova situazione è:   Adams Brown Jones White 16.000 20.000 14.000 10.000  Poiché nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, viene escluso White, che ha il minor numero di voti, e le sue schede sono redistribuite fra i rimanenti candidati secondo le preferenze espresse: Adams Brown Jones 1.500 3.000 5.500  Effettuate le somme, la nuova situazione è:   Adams Brown Jones 17.500 23.000 19.500  È la volta dell’ultimo piazzato, Adams, a essere escluso, e le sue schede sono così redistribuite, sempre sulla base delle preferenze espresse: Brown Jones 6.000 11.500  La situazione diventa: Brown Jones Perciò, Jones viene eletto. 29.000 31.000 Scienza Politica

  14. SISTEMI MAGGIORITARI A DOPPIO TURNO(majority) Descrizione • Al primo turno vince soltanto il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti espressi • Se nessuno candidato al primo turno ottiene la maggioranza assoluta, si prevede un secondo turno elettorale. Tale secondo turno può essere: Scienza Politica CHIUSO Soltanto un numero predefinito, cioè limitato, di candidati viene ammesso al secondo turno. Nel caso del ballottaggio, i due candidati meglio piazzati al primo turno APERTO Tutti i candidati presenti al primo turno o addirittura nuovi candidati possono presentarsi

  15. MERITI DEL DOPPIO TURNO • Consente agli elettori di valutare il radicamento, la forza, la consistenza concreta dei candidati e dei loro partiti; • agevola l’introduzione di una dinamica bipolare e la formazione di una maggioranza parlamentare; • permette agli elettori di votare “strategicamente”, anche sulla base delle dinamiche e delle risultanze conseguenti al primo turno elettorale. CRITICHE La critica più frequente è la stessa rivolta ai sistemi plurality, riferita alla possibile sottorappresentanza parlamentare di partiti piccoli o mediamente consistenti. Scienza Politica

  16. SISTEMI DI RAPPRESENTANZA PROPORZIANALE Tutte le varianti del sistema proporzionale sono accomunate da una relazione di PROPORZIONALITÀ fra voti ottenuti e seggi attribuiti. Le formule proporzionali vengono applicate soltanto all’interno di collegi plurinominali, nei quali si elegge più di un candidato. Scienza Politica

  17. Gli elementi che incidono sulla “proporzionalità” di tali sistemi elettorali e sulla frammentazione del sistema partitico sono tre: • la dimensione della circoscrizione, ovvero il numero dei seggi che si attribuiscono in una specifica circoscrizione; • la presenza di clausole o soglie di accesso alla distribuzione dei seggi; • il numero complessivo di parlamentari da eleggere. Scienza Politica

  18. Anche le formule matematiche di traduzione di voti in seggi influiscono sulla rappresentanza parlamentare dei partiti. Le formule più utilizzate sono: • la formula SAINTE-LAGUË MODIFICATA (Svezia, Norvegia, Danimarca) • la formula D’HONDT (Spagna, Belgio, Olanda) • la formula HARE (Germania dal 1987) Scienza Politica

  19. Caso irlandese: il voto singolo trasferibile Il sistema elettorale utilizzato nella Repubblica di Irlanda è considerato una delle migliori varianti di rappresentanza proporzionale, poiché garantisce una eccellente proporzionalità dell’esito (anche in piccole circoscrizioni) e allo stesso tempo consente all’elettore di valutare i singoli candidati. Scienza Politica

  20. Esempio di applicazione del voto singolo trasferibile Circoscrizione di Galway West (5 seggi). Voti validi 48.572 Quoziente = [48.572 / (5+1)] + 1 = 8.096 Candidato Conteggi e partito 1 2 3 4 5 6 7 (a) (b) (c) (d) (e) (f) (g) Molloy (FF) 9.545* –1.449 Donnellan (FG) 6.105 38 51 30 2.181 6.143 6.194 6.224 8.405* Higgins (Lab) 5.718 129 715 214 554 2.970 5.847 6.562 6.776 7.330 10.300* –2.204 Fahey (FF) 6.019 352 99 294 97 379 431 6.371 6.470 6.764 6.861 7.240 7.671* Geoghegan (FF) 4.139 475 47 1.716 87 221 196 4.614 4.661 6.377 6.464 6.685 6.881* Killilea (FF) 5.624 198 35 242 29 212 145 5.822 5.857 6.099 6.128 6.340 6.485 McCormack (FG) 3.952 24 38 41 1.014 3.976 4.014 4.055 5.069** Coogan (FG) 3.746 47 145 105 3.793 3.938 4.043** O’Connor (FF) 2.513 171 33 2.684 2.717** Brick (Sfwp) 1.211 15 1.226** Scienza Politica

  21. EFFETTI DEI SISTEMI ELETTORALI PROPORZIONALI • permettono di “FOTOGRAFARE” la configurazione di un sistema partitico • consentono la rappresentanza anche alle minoranze • favoriscono la creazione e il mantenimento di un sistema multipartitico • “in proporzione alla propria non proporzionalità” (Sartori) comprimono la frammentazione Scienza Politica

  22. Sistema elettorale Forte Debole Effetto riduttivo del sistema elettorale Effetto bloccante-controbilanciante del sistema partitico Forte (strutturato) Sistemapartitico Scienza Politica Effetto riduttivo-bloccante a livello di collegio Nessun effetto Debole (non strutturato)

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