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Canto XI

Contenuti. Vv1-36: I superbi recitano il Padre Nostro" Dante aggiunge alla preghiera dei commenti e delle meditazioni. Atto di carit rivolto ai viventi.Vv 37-72: incontro con Omberto Aldobrandeschi esempio di superbia aristocratica.Vv73-108: incontro con Oderisi da Gubbio al quale viene

sullivan
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Canto XI

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Presentation Transcript


    1. Canto XI Tempo: luned 11 aprile 1300, fra le dieci e mezzogiono Luogo: 1 cornice , i superbi. Le anime avanzano curve, portando sul dorso pesanti massi Personaggi : Dante , Virgilio , Omberto Aldobrandeschi ,Oderisi da Gubbio- Provenzan Salvani Temi: 1) Tema morale della vanitas vanitatum,la vanit della gloria terrena 2) Umilt , amore per Dio e per il prossimo presenti nel Padre nostro 3)Effimera durata del tempo umano rispetto alleterno 4) La ricerca umana di un senso e di un fine della vita 5) Aspetto autobiografico e profetico del canto

    2. Contenuti Vv1-36: I superbi recitano il Padre Nostro Dante aggiunge alla preghiera dei commenti e delle meditazioni. Atto di carit rivolto ai viventi. Vv 37-72: incontro con Omberto Aldobrandeschi esempio di superbia aristocratica. Vv73-108: incontro con Oderisi da Gubbio al quale viene affidata la pi ampia riflessione sul tema della superbia e sulla vanit della fama terrena. Vv109-142: Oderisi da Gubbio presenta lo spirito di Provenzan Salvani il quale riusc a ricattarsi della sua superbia quando era ancora allapice della sua gloria per salvare un amico.

    3. <<O Padre nostro, che ne cieli stai, non circunscritto, ma per pi amore chai primi effetti di l s tu hai, laudato sia l tuo nome e l tuo valore da ogne creatura, com degno di rendere grazie al tuo dolce vapore. Vegna ver noi la pace del tuo regno, ch noi ad essa non potem da noi, sella non vien, con tutto nostro ingegno. Come del suo voler li angeli tuoi fan sacrificio a te, cantando osanna, cos facciano li uomini de suoi. D oggi a noi la quotidiana manna, sanza la qual per questo aspro diserto a retro va chi pi di gir saffanna. E come noi lo mal chavem sofferto perdoniamo a ciascuno, e tu perdona benigno, e non guardar lo nostro merto. Nostra virt che di legger sadona, non spermentar con lantico avversaro, ma libera da lui che s la sprona. Questultima preghiera, segnor caro, gi non si fa per noi, ch non bisogna, ma per coloro che dietro a noi restaro>>

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