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Mercoledì 10 Aprile 2013 Sala Conferenza Confindustria di Catanzaro

Mercoledì 10 Aprile 2013 Sala Conferenza Confindustria di Catanzaro Via Eroi 1799, 23 - 88100 Catanzaro. con il Patrocinio di:. Regione Calabria Provincia Catanzaro Regione Calabria. Mercoledì 10 Aprile 2013

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Mercoledì 10 Aprile 2013 Sala Conferenza Confindustria di Catanzaro

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Presentation Transcript


  1. Mercoledì 10 Aprile 2013 Sala Conferenza Confindustria di Catanzaro Via Eroi 1799, 23 - 88100 Catanzaro con il Patrocinio di: Regione Calabria Provincia Catanzaro Regione Calabria

  2. Mercoledì 10 Aprile 2013 Interventi di Consolidamento Statico e Sismico di strutture esistenti RINFORZO STRUTTURALE CON FiberReinforcedPolymers PROGETTAZIONE, ESECUZIONE E CONTROLLO

  3. TECNOLOGIE E SISTEMI COMPOSITI NEL RECUPERO EDILIZIO CARBON-COMPOSITI è un marchio registrato dalla società S.E.I.CO srl Via G. Palatucci 7/6 – 47122 Forlì (FC) – Phone +39 0543.729919 – Fax +39 0543.729955 E-mail: info@seicoedilizia.it – www.seicoedilizia.it www.carbon-compositi.it – info@carbon-compositi.it TECNOLOGIE E SISTEMI COMPOSITI NEL RECUPERO EDILIZIO S.E.I.CO. srl (Div. CARBON-COMPOSITI) Nata daIl’unione e dalla collaborazione di tecnici qualificati, con esperienza trentennale nell’ambito dell’edilizia specializzata consolidata con S.E.I.CO., la divisione Carbon-Compositi, rappresenta ad oggi un esempio di edilizia specializzata e composta da materiali di primordine per qualità, caratteristiche e formulazioni, applicata all’unione di sistemi compositi sistemi resine o malte polimeriche e fibre di carbonio, vetro, aramide, basalto tessuti in nastri, reti o lamine pultruse). Relatore: Farneti Geom. Alessandro Responsabile Tecnico e Commerciale

  4. Via Sacco e Vanzetti, 3 - cap 47922 – Viserba (RN) Tel. (+39) 0541-734.573 – Fax. (+39) 0541-449.014 E.mail:info@perazziniepierini.com Web site: www.perazziniepierini.com Perazzini & Pierini Studio Associato di Ingegneria Consulenti Ufficio Tecnico: Dott. Ing. Christian Pierini Libero Professionista Dott. Ing. Donna Gambetti Collaboratrice

  5. Programma del Seminario Tecnico Sistemi Compositi in FRP : Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Modalità Applicative (Preparazione dei Supporti ed Applicazione) Durabilità dei Rinforzi Applicati Rinforzo per Azioni Statiche Rinforzo per Azioni Sismiche Qualificazione, Identificazione, Controllo ed Accettazione del materiale Esempi Applicativi dei sistemi “CARBON COMPOSITI” Programma del Seminario Tecnico Presentazione

  6. Programma del Seminario Tecnico Componenti , Vantaggi e Utilizzi dei Sistemi Compositi in FRP Modalità Applicative (Preparazione dei Supporti ed Applicazione) Durabilità dei Rinforzi Applicati Rinforzo per Azioni Statiche Rinforzo per Azioni Sismiche Qualificazione, Identificazione, Controllo ed Accettazione del materiale Esempi Applicativi dei sistemi “CARBON COMPOSITI” Programma del Seminario Tecnico Presentazione

  7. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Presenza di DUE fasi di diversa natura e MACROSCOPICAMENTE distinguibili • Matrice Polimerica di natura organica: • Fase continua ed isotropa; • Protegge le Fibre dall’ambiente circostante; • Consente il trasferimento delle sollecitazioni esterne agli elementi resistenti (Fibre); • Mantiene le Fibre in sede rendendone possibile la collaborazione. • Fibre di Rinforzo: • Fase discontinua ed anisotropa; • Funzione puramente resistente; • Elevata resistenza e rigidezza; • Deformazione a rottura modesta. LA NATURA DELLE FASI CHE COSTITUISCONO IL COMPOSITO CONTRIBUISCE IN MODO DETERMINANTE ALLE PROPRIETÀ FINALI DEL COMPOSITO. Materiali per il Rinforzo Strutturale Presentazione

  8. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Materiali per il Rinforzo Strutturale: Tessuti Presentazione

  9. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi FIBRE DI CARBONIO (CFRP) FIBRE DI BASALTO (BFRP) FIBRE DI ARAMIDE (AFRP) FIBRE DI VETRO (GFRP) PARAMETRO DISTINTIVO: RESISTENZA SPECIFICA ossia, il rapporto tra la resistenza meccanica a trazione e il peso specifico risulta (per esempio nel Carbonio) da 10 a 40 volte maggiore rispetto all’acciaio. Materiali per il Rinforzo Strutturale Presentazione

  10. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Principali Vantaggi del rinforzo statico e sismico di strutture esistenti mediante applicazione di materiali compositi fibrorinforzatirispetto alle tecniche tradizionali di intervento: • - DURABILITA’ E LEGGEREZZA DEL RINFORZO; • - ADATTABILE A FORME COMPLESSE; • - INCREMENTO TRASCURABILE DELLA SEZIONE DELLA STRUTTURA; • - BASSO IMPATTO ESTETICO; • - VELOCITA’ E FACILITA’ D’INSTALLAZIONE; • NON MODIFICA L’INERZIA DEL FABBRICATO. Interventi di Ripristino con FRP - Vantaggi Presentazione

  11. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Interventi tipo con FRP Incremento di duttilità ai nodi e consolidamento di pilastri mediante fasciatura. Interventi di Ripristino con FRP - Vantaggi Presentazione

  12. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Interventi tipo con FRP Incremento di duttilità ai nodi mediante rivestimento: -poca-invasività dell’intervento; -Adattabile ad ogni tipo d’intervento; -tempi di intervento rapidi. Interventi di Ripristino con FRP - Vantaggi Presentazione

  13. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Interventi classici Incremento di duttilità ai nodi mediante incamiciatura Interventi di Ripristino con FRP - Vantaggi Presentazione

  14. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Interventi classici Incremento di duttilità ai nodi mediante incamiciatura: -invasività dell’intervento; -elevato grado di complessità realizzativa; -tempi di intervento considerevoli. Interventi di Ripristino con FRP - Vantaggi Presentazione

  15. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi Principali MATRICI disponibili in commercio • Matrici Polimeriche a base di Resine Termoindurenti: disponibili in forma parzialmente polimerizzata e miscelate successivamente con opportuni reagenti per reticolare (la reazione di polimerizzazione può essere accelerata agendo sulla temperatura). • Principali caratteristiche: • Bassa viscosità allo stato fluido (facilità di impregnazione delle fibre); • Ottime proprietà adesive; • Possibilità di reticolare anche a temperatura ambiente; • Buona resistenza agli agenti chimici e all’umidità in condizioni di esercizio; • Assenza di una temperatura di fusione; • Temperature di esercizio limitate superiormente dalla temperatura di transizione vetrosa (60° circa); • Modesta tenacità a frattura (comportamento “fragile”); • Sensibilità all’umidità in fase di applicazione alla struttura. Matrici Cementizie FRCM ; • Medesima resistenza al fuoco; • Permeabilità comparabile (normale scambio termico ed igrometrico con l’ambiente); • Applicabilità su supporti scabri ed irregolari. • Applicabilità su supporti anche umidi (non incide sul normale indurimento della malta cementizia); Materiali per il Rinforzo Strutturale: Matrici Presentazione

  16. FRP: Componenti , Vantaggi ed Utilizzi FIBRE IN TESSUTI E RETI DI CARBONIO , BASALTO , VETRO ED ARAMIDE Materiali per il Rinforzo Strutturale Presentazione

  17. Caratteristiche dei Compositi e dei loro Componenti ELEMENTI PULTRUSI IN CARBONIO , BASALTO , VETRO Materiali per il Rinforzo Strutturale Presentazione

  18. Programma del Seminario Tecnico Componenti , Vantaggi e Utilizzi dei Sistemi Compositi in FRP Modalità Applicative (Preparazione dei Supporti ed Applicazione) Durabilità dei Rinforzi Applicati Rinforzo per Azioni Statiche Rinforzo per Azioni Sismiche Qualificazione, Identificazione, Controllo ed Accettazione del materiale Esempi Applicativi dei sistemi “CARBON COMPOSITI” Programma del Seminario Tecnico Presentazione

  19. FRP :Modalità applicative • TESSUTI UNIDIREZIONALI – BIDIREZIONALI - MULTIDIREZIONALI 1. Rimozione dell’intonaco, laddove presente, e rimozione corticale con idonei mezzi meccanici non battenti dell’eventuale porzione di c.a. ammalorato sull’intera superficie da rinforzare. 2. Pulizia per la rimozione di ogni residuo di lavorazione. 3. Riprofilatura degli spigoli vivi della sezione in c.a. (pilastro, trave) in corrispondenza delle parti dove sarà applicato il rinforzo in FRP. La riprofilatura sarà eseguita a mano o con idonei utensili meccanici non battenti per garantire un raggio di curvatura di almeno 25 mm. N.B.: LE PRIME TRE FASI SONO OBBLIGATORIE. Note per il Ripristino e la preparazione dei supporti Presentazione

  20. FRP:Modalità applicative • TESSUTI UNIDIREZIONALI – BIDIREZIONALI - MULTIDIREZIONALI 4. Trattamento (ove necessario) delle armature originarie degli elementi strutturali in c.a. per inibizione della corrosione con malta cementizia anticorrosiva. REPAR STEEL 5. Riparazione di fessure strutturali in elementi in calcestruzzo armato con utilizzo di resine epossidiche di adeguata viscosità e fluidità (eventuale applicazione di rialcalinizzante silicico per consolidare). EPOFLUID 6. Ripristino dello strato corticale ammalorato di c.a., se presente, con applicazione di malta a ritiro controllato tissotropica. REPAR TIX – REPAR SM Se il ripristino corticale viene eseguito in corrispondenza degli spigoli vivi della sezione in c.a. (pilastro, trave) laddove sarà applicato il rinforzo in FRP si provvederà ad eseguire la riprofilatura con raggio minimo di 25 mm. Eventuale ricostruzione volumetrica locale del calcestruzzo ammalorato con malta a ritiro compensato. Note per il Ripristino e la preparazione dei supporti Presentazione

  21. FRP:Modalità applicative • TESSUTI UNIDIREZIONALI – BIDIREZIONALI - MULTIDIREZIONALI Se previsto dalle specifiche fornite dal produttore, indicato dal progettista o in ogni caso se il substrato risulta composto da cls particolarmente assorbenti o posti in opera in ambienti umidi: 7. Procedere all'imprimitura (primerizzazione) del sottofondo, con la preparazione e la successiva applicazione, a rullo o a pennello, di primer epossidico bicomponente superfluido, avente funzione di appretto sulla superficie di calcestruzzo pulita ed asciutta per una larghezza della fascia trattata pari alla larghezza della fascia di composito da montare. EPOPRIMER 8. Procedere alla rasatura di livellamento mediante riporto diretto di stucco epossidico a consistenza tissotropica, per la regolarizzazione della superficie di supporto in c.a.. L’applicazione del prodotto deve essere eseguita su primer ancora “fresco” (se presente). In questa fase si procederà, utilizzando lo stesso prodotto, ad arrotondare (ove presenti) gli spigoli vivi esterni (rmin = 25 mm) e/o a raccordare gli spigoli vivi interni (concavità) mediante riporto diretto dello stesso prodotto (rmin = 25 mm). Larghezza della fascia trattata pari alla larghezza della fascia di composito da montare. EPOLAMINA Note per il Ripristino e la preparazione dei supporti Presentazione

  22. FRP:Modalità applicative • TESSUTI UNIDIREZIONALI – BIDIREZIONALI - MULTIDIREZIONALI 9. Applicazione di primo strato di adesivo epossidico di media viscosità. L’applicazione dell’impregnante del tessuto deve essere eseguita a pennello o a rullo a pelo corto, sullo strato di stucco ancora "fresco" (se presente), per uno strato, in spessore uniforme, di circa 0,50 mm. Larghezza della fascia trattata pari alla larghezza della fascia di composito da montare. EPONASTRO GEL 10. Taglio delle fasce di tessuto secco secondo quanto riportato nelle tavole di progetto. Le fasce saranno conservate a piè d’opera ed ordinate secondo la sequenza applicativa, avendo cura di assicurare un’adeguata protezione dal contatto diretto con polveri. 11. Posizionamento delle fasce di tessuto immediatamente dopo l’applicazione del primo strato di impregnante, avendo cura di stenderle senza formare grinze, con le mani protette da guanti di gomma impermeabili. 12. Favorire la penetrazione dell’adesivo e della resina attraverso le fibre (impregnazione) agendo con apposito rullino metallico, in modo da far penetrare l’adesivo nel tessuto. Note per il Ripristino e la preparazione dei supporti Presentazione

  23. Modalità applicative • TESSUTI UNIDIREZIONALI – BIDIREZIONALI - MULTIDIREZIONALI 13. Applicazione del secondo strato di adesivo epossidico di media viscosità. L’applicazione dell’impregnante del tessuto deve essere eseguita come per il primo strato effettuato favorendo l’impregnazione pressando bene il tessuto. EPONASTRO GEL (EPONASTRO) 14. Ripassare più volte sul tessuto impregnato il rullino metallico per eliminare le eventuali bolle d’aria occluse durante le precedenti lavorazioni e per distendere le fibre della fascia di tessuto secondo la relativa orditura. 15. Ripetere l’applicazione delle fasce di tessuto e degli strati di adesivo per il numero definito in progetto. 16. Qualora sia prevista l’applicazione di successivi strati di finitura e/o protezione, provvedere a “spagliare” della sabbia fine sull’ultimo strato di resina applicato, al fine di assicurare il futuro idoneo aggrappo dei materiali per le successive lavorazioni a completamento. Lo spaglio sarà eseguito a mano o meccanicamente. Note per il Ripristino e la preparazione dei supporti Presentazione

  24. FRP:Modalità applicative • LAMINE E PROFILI PULTRUSI 1. Preparazione del supporto come nel caso di applicazione di tessuti. 2. Taglio (con flessibile con lama diamantata) della lamina pultrusasecondo quanto riportato nelle tavole di progetto. Prima di procedere alle fasi successive (incollaggio) procedere alla rimozione (se presente sulla lamina) della singola o doppia pellicola protettiva in materiale plastico (peel-ply) in corrispondenza del lato che sarà a contatto con l’adesivo epossidico avente la funzione di protezione dalla polvere e dallo sporco durante la movimentazione e l'operazione di taglio. LAMINA UD 3. Applicazione di uno strato di adesivo epossidico bicomponentetissotropico sulla lamina pultrusa sul lato dal quale è stata rimossa la pellicola protettiva (se presente) ed un altro strato sul sottofondo sul quale si deve incollare la lamina pultrusa (su primer ancora fresco, se presente). EPOLAMINA 4. Posare la lamina pultrusaesercitando una pressione costante su tutta la sua estensione con un rullino di gomma rigida ed eliminare la resina in eccesso con una spatola, facendo attenzione a non spostare la lamina. N.B.: Se è prevista l'applicazione di una seconda lamina pultrusa in sovrapposizione della prima lamina pultrusa già applicata, prima di procedere alla sovrapposizione attendere l'avvenuto indurimento dell'adesivo già applicato per l'incollaggio della prima lamina e procedere come nel caso precedente. Note per il Ripristino e la preparazione dei supporti Presentazione

  25. FRCM:Modalità applicative • RETI DI RINFORZO SU STRUTTURE MURARIE 1. Preparazione locale della parete in muratura: esecuzione di lavaggio accurato della superficie muraria con getto di acqua per eliminare polveri ed eventuali detriti, per una fascia larga circa 100 cm a cavallo dellE lesioni. La muratura, in corrispondenza della zona di intervento, deve essere bagnata con supporto portato a saturazione a superficie asciutta, per evitare la sottrazione del lattice alla matrice del sistema di rinforzo da parte delle pietre, pregiudicandone la corretta presa. 2. Preparazione della matrice (malta) e predisposizione della rete (griglia) a maglie quadrate bilanciata (0°, 90°) in fibra di vetro di qualità alcali-resistente (vetro A.R.) o in fibra di basalto. BASALNET Contemporaneamente vengono tagliate (cutter, forbici) e predisposte a piè d’opera, le reti delle dimensioni opportune. 3. Esecuzione delle fasce di rinforzo: in corrispondenza della superficie muraria, per una fascia larga circa 70-100 cm a cavallo della lesione, viene applicato un primo strato di malta. Sullo strato di malta ancora “fresco”, viene posizionata la rete, esercitando una leggera pressione. Note per il Ripristino e la preparazione dei supporti Presentazione

  26. FRCM:Modalità applicative • RETI DI RINFORZO SU STRUTTURE MURARIE 4. Applicazione “a fresco”, con spatola metallica piana, del secondo strato di malta a completa ricopertura della rete e successiva lisciatura della superficie fresca. BETON MATRIX N.B.: Possibilità di utilizzo anche nel caso di sarcitura di lesioni presenti in corrispondenza dell’intradosso di elementi murari voltati (volte, archi), in quanto il sistema di rinforzo prevede l’utilizzo di matrici (malte) tissotropiche. Linea GROUT Note per il Ripristino e la preparazione dei supporti Presentazione

  27. COMPONENTI DEI SISTEMI CARBON-COMPOSITI: TESSUTI DI RINFORZO – Esempio di Schede Tecniche Materiali per il Rinforzo Strutturale Presentazione

  28. COMPONENTI DEI SISTEMI CARBON-COMPOSITI: SISTEMI PREFORMATI – Schede Tecniche Materiali per il Rinforzo Strutturale Presentazione

  29. COMPONENTI DEI SISTEMI CARBON-COMPOSITI: ADESIVI E PRINCIPI DI INCOLLAGGIO – SCHEDE TECNICHE Materiali per il Rinforzo Strutturale Presentazione

  30. Normativa di riferimento QUADRO NORMATIVO ATTUALE I materiali fibrorinforzati per uso strutturale trovano riconoscimento nelle vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008), mediante la Circolare esplicativa del Testo Unico 2008 del 02/02/09 n.617. Nella stessa circolare si fa riferimento esplicito all’utilizzo degli FRP per interventi sulle strutture esistenti quali placcature e fasciature di elementi in c.a. e in muratura. Nel caso in cui nell’intervento si faccia uso di materiali compositi (FRP), ai fini delle verifiche di sicurezza degli elementi rinforzati si possono adottare Norme Tecniche di comprovata validità; nello specifico le Istruzioni CNR-DT 200/2004 e ss.mm.ii. Introduzione alla Progettazione Presentazione

  31. Normativa di riferimento CNR DT 200/2004 Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibroronforzati Materiali, strutture in c.a. e in c.a.p., strutture murarie • Documento nato per rispondere all’esigenza nazionale di conoscenza e di standardizzazione delle applicazioni innovative dei materiali compositi. • PRIMO DOCUMENTO TECNICO ITALIANO CAPACE DI ESSERE GUIDA NELLE APPLICAZIONI TECNICHE E NELLO SVILUPPO DEL SETTORE. • La pubblicazione del documento ha posto l’Italia all’avanguardia nel quadro normativo internazionale Introduzione alla Progettazione Presentazione

  32. Normativa di riferimento CNR DT 200 R1/2012 Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Interventi di Consolidamento Statico mediante l’utilizzo di Compositi Fibroronforzati Materiali, strutture in c.a. e in c.a.p., strutture murarie • Studi e ricerche hanno accompagnato l’attività di produttori, costruttori e professionisti in questo importante settore, promuovendone l’evoluzione. • Aggiornamento DT 200/2004 in forma di PRIMA REVISIONE. • Il documento è stato sottoposto ad inchiesta pubblica nel periodo dal 01/04/2012 al 30/06/2012 per acquisire contributi da parte di tutti gli interessati. Introduzione alla Progettazione Presentazione

  33. Normativa di riferimento Linee Guida ReLUIS Linee Guida per Riparazione e Rafforzamento Di Elementi Strutturali, Tamponature e Partizioni. • Il documento è stato redatto al fine di fornire un supporto alla progettazione degli interventi sulle strutture colpite dal sisma dell’Abruzzo del 6 aprile 2009. • Costituiscono oggetto delle presenti Linee Guida gli interventi per riparazioni locali o interventi di miglioramento/adeguamento di strutture in c.a., c.a.p., muratura e legno. Introduzione alla Progettazione Presentazione

  34. Programma del Seminario Tecnico Componenti , Vantaggi e Utilizzi dei Sistemi Compositi in FRP Modalità Applicative (Preparazione dei Supporti ed Applicazione) Durabilità dei Rinforzi Applicati Rinforzo per Azioni Statiche Rinforzo per Azioni Sismiche Qualificazione, Identificazione, Controllo ed Accettazione del materiale Esempi Applicativi dei sistemi “CARBON COMPOSITI” Programma del Seminario Tecnico Presentazione

  35. DURABILITA’ DEI RINFORZI APPLICATI Requisiti fondamentali del progetto di rinforzo • Soddisfare i requisiti di resistenza, di esercizio e di durabilità • -Il rinforzo sollecitato e dimensionato per resistere a sole azioni di trazione e non di compressione. • Adeguata cura dei dettagli costruttivi; (Verifica dei supporti e Preparazione) • Definizione di procedure di controllo per la progettazione, la produzione, l’esecuzione e l’uso nell’ambito di ciascun intervento; Verifiche condotte sia nei confronti degli SLU che nei confronti degli SLE Introduzione alla Progettazione Presentazione

  36. DURABILITA’ DEI RINFORZI APPLICATI EVITARE ERRORI DI PREPARAZIONE ED INCOLLAGGIO DELLA MATRICE • Per giunzioni adesive si individuano tre tipologie di frattura: • Frattura coesiva. Avviene in uno solo dei due materiali che costituiscono il giunto, si riconosce quindi dalla presenza dello stesso materiale su entrambe le facce della frattura (Condizioni ideali di applicazione). • Frattura adesiva. Avviene all’interfaccia tra aderendo e adesivo con superfici di frattura usualmente lisce e costituite da diversi materiali (Non corretta applicazione dell’adesivo). • Frattura mista. Le superfici di frattura sono decisamente irregolari e caratterizzate dalla coesistenza dei due materiali (Substrato debole e non consolidato e modalità applicative non ideali). • L’efficienza del giunto adesivo dipende da: • Tipo di trattamento superficiale; • Composizione chimica e viscosità dell’adesivo; • Tecnica di applicazione e processo di indurimento o reticolazione dell’adesivo. Materiali per il Rinforzo Strutturale Presentazione

  37. DURABILITA’ DEI RINFORZI APPLICATI Considerare le condizioni ambientali Le condizioni ambientali devono essere identificate in fase di progetto per stimarne l’importanza in relazione agli aspetti di durabilità del rinforzo • Le proprietà meccaniche di alcuni FRP degradano in presenza delle seguenti condizioni ambientali: • ambiente alcalino • L’acqua contenuta nei pori del cls può generare il danneggiamento della resina (necessità di completa maturazione prima dell’esposizione della resina ad ambienti alcalini) • umidità (acqua e soluzioni saline) • Possibilità di plasticizzazione, riduzione della temperatura di transizione vetrosa, riduzione di resistenza e di rigidezza della resina (possibile utilizzo di rivestimenti protettivi in ambienti marini) • temperature estreme e cicli termici • Comportamento viscoso della resina che perde di rigidezza con la temperatura (temperatura di transizione vetrosa) • cicli di gelo e disgelo • Possibili distacchi della superficie di interfaccia e microlesioni • radiazioni UV Introduzione alla Progettazione Presentazione

  38. DURABILITA’ DEI RINFORZI APPLICATI : LA DELAMINAZIONE C) Modalità di rottura per delaminazione – strutture in c.a. Delaminazione. Rottura per perdita di aderenza di lamine o tessuti di materiale composito con il substrato (rottura di tipo fragile) Gerarchia delle resistenze: il progetto si conduce garantendo che la rottura per delaminazione segua quella per taglio e flessione dell’elemento rinforzato Introduzione alla Progettazione Presentazione

  39. DURABILITA’ DEI RINFORZI APPLICATI : LA DELAMINAZIONE Modalità di rottura per delaminazione – strutture in c.a. MODALITA’ 1. Delaminazione di estremità. Concentrazione di tensioni tangenziali di interfaccia in una lunghezza di circa 10-20 cm nelle zone terminali del rinforzo. Dal legame di aderenza tra composito e calcestruzzo si ricava l’energia specifica di frattura: Introduzione alla Progettazione Presentazione

  40. DURABILITA’ DEI RINFORZI APPLICATI : LA DELAMINAZIONE Modalità di rottura per delaminazione – strutture in c.a. MODALITA’ 2. Delaminazione causata da fessure per flessione nella trave. Concentrazione di tensioni in corrispondenza delle discontinuità con possibile delaminazione parziale o completa del rinforzo. Il momento sollecitante varia lungo la trave e con esso la tensione nel rinforzo all’atto del distacco. Metodo semplificato: Introduzione alla Progettazione Presentazione

  41. Programma del Seminario Tecnico Componenti , Vantaggi e Utilizzi dei Sistemi Compositi in FRP Modalità Applicative (Preparazione dei Supporti ed Applicazione) Durabilità dei Rinforzi Applicati Rinforzo per Azioni Statiche Rinforzo per Azioni Sismiche Qualificazione, Identificazione, Controllo ed Accettazione del materiale Esempi Applicativi dei sistemi “CARBON COMPOSITI” Programma del Seminario Tecnico Presentazione

  42. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Carenze progettuali e/o incremento dei carichi per modifiche di schema statico • Principali interventi di ripristino su strutture in c.a. esistenti: • Rinforzo a Flessione di travi in c.a. • Rinforzo a taglio di travi in c.a. • Rinforzo a torsione di travi in c.a. • Confinamento di pilastri in c.a. • Rinforzo a pressoflessione di pilastri in c.a. • Rinforzo di solai in latero-cemento. Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

  43. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Rinforzo a flessione di travi in c.a. - SLU Applicazione di tessuti unidirezionali o lamine pultruse in CFRP all’intradosso della trave (eventuale rinforzo a taglio come ancoraggio di estremità). Rappresentazione schematica del rinforzo. Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

  44. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Rinforzo a flessione di travi in c.a. - SLU Rinforzo a flessione mediante lamine pultruse Rinforzo a flessione mediante tessuti unidirezionali Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

  45. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Rinforzo a flessione di travi in c.a. - SLU Particolarmente in assenza di rinforzo a taglio è necessario garantire l’ancoraggio di estremità dei tessuti e delle lamine pultruse di rinforzo attraverso idonei ancoraggi. Ancoraggio con fiocchi in CFRP – Fase 1 Ancoraggio con fiocchi in CFRP – Fase Ultimata Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

  46. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Rinforzo a taglio di travi in c.a. - SLU Il progetto del rinforzo a taglio deve essere effettuato per i soli SLU, se il taglio di calcolo, eventualmente valutato in base al criterio della gerarchia delle resistenze, risulta superiore rispetto alla corrispondente resistenza di calcolo. Applicazione di strisce di tessuto in aderenza alla superficie esterna dell’elemento da rinforzare secondo disposizioni continue o discontinue con angolazione variabile. Possibili disposizioni dei rinforzi a taglio Sezioni trasversali Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

  47. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Rinforzo a taglio di travi in c.a. - SLU Fioccature di ancoraggio Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

  48. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Rinforzo a torsione di travi in c.a. - SLU Il progetto del rinforzo a torsione si esegue per i soli SLU e richiede il dimensionamento del rinforzo in modo che il momento sollecitante di progetto sia inferiore al momento resistente della sezione rinforzata: Il rinforzo si realizza attraverso strisce di tessuto disposte secondo quanto esposto nel caso di rinforzo a taglio, ma risulta efficace solo con fibre ortogonali all’asse della trave e la sezione rafforzata per avvolgimento completo. Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

  49. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Confinamento di pilastri in c.a. • Aumento delle prestazioni dell’elemento strutturale a seguito della cerchiatura: • Incremento della resistenza ultima e della corrispondente deformazione ultima • Incremento di duttilità dell’elemento Il confinamento di pilastri in c.a. viene realizzato con tessuti o lamine pultruse di FRP disposti sul contorno della sezione in modo da avere una fasciatura continua, ricoprimento, o discontinua, cerchiatura. Il confinamento mediante materiali compositi, caratterizzati da comportamento elastico fino a rottura, esercita una PRESSIONE LATERALE SEMPRE CRESCENTE CON LA DILATAZIONE TRASVERSALE dell’elemento confinato. N.B.: Possibilità di applicare una pretensione (rinforzo attivo) Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

  50. Interventi di Ripristino per azioni Statiche – Strutture in c.a. Confinamento di pilastri in c.a. • N.B.: metodo efficace per elementi soggetti a compressione centrata o con piccola eccentricità • Due tipologie di rinforzo: • Rinforzo eseguito attraverso tessuti con fibre ortogonali all’asse del pilastro o avvolte a spirale; • Rinforzo eseguito con barre pultruse. Il progetto del rinforzo viene calcolato per garantire che il valore di progetto dell’azione assiale agente sia inferiore al valore di progetto della resistenza a compressione centrata dell’elemento confinato: Rinforzo per Azioni Statiche Presentazione

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