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VITAMINE

VITAMINE. Le vitamine, insieme ai minerali, sono definite “micronutrienti”: sostanze che vengono assunte con gli alimenti in piccole quantità Nell’organismo fungono da “bioregolatori” delle attività metaboliche e delle funzioni cellulari

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VITAMINE

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Presentation Transcript


  1. VITAMINE • Le vitamine, insieme ai minerali, sono definite “micronutrienti”: sostanze che vengono assunte con gli alimenti in piccole quantità • Nell’organismo fungono da “bioregolatori” delle attività metaboliche e delle funzioni cellulari • Sono sostanze essenziali in quanto non sono biosintetizzate e devono essere introdotte con la dieta

  2. VITAMINE LIPOSOLUBILI

  3. VITAMINE IDROSOLUBILI

  4. VITAMINE LIPO E IDROSOLUBILI • Le vitamine idrosolubili generalmente non si accumulano nell’organismo (si eliminano attraverso le urine e la sudorazione) e quindi difficilmente raggiungono concentrazioni eccessive • Le vitamine liposolubili si depositano nei diversi tessuti ipervitaminosi

  5. PRINCIPALI SEDI DI ASSORBIMENTO

  6. PRINCIPALI MECCANISMI DI ASSORBIMENTO

  7. PRINCIPALE FORMA DI CIRCOLAZIONE

  8. SORGENTI ALIMENTARI DI VITAMINE

  9. A, D3, B12, B6 E, H, gruppo B Beta-carotene, E, D2, K, B1, B2, H, PP

  10. K e gruppo B

  11. CONTENUTO REALE DI VITAMINE NEGLI ALIMENTI • Il contenuto teorico in vitamine di un alimento può discostarsi dalla quantità realmente contenuta negli alimenti al momento del consumo • Molte vitamine sono termolabili per cui il loro contenuto nell’alimento diminuisce notevolmente durante la cottura

  12. PROVITAMINE • Le vitamine possono derivare da provitamine: composti che vengono trasformati nella forma attiva dall’organismo

  13. FABBISOGNO DI VITAMINE Il fabbisogno delle diverse vitamine varia in rapporto a: • Età • Sesso • Stile di vita • Attività • Condizioni fisiologiche • Abitudini alimentari

  14. VARIAZIONE DEI FABBISOGNI Aumentato fabbisogno per stato fisiologico e produzione • la lattazione richiede un’elevata disponibilità vitaminica sia per l’intensa attività metabolica sia per far fronte al passaggio di vitamine nel latte • in gravidanza la richiesta aumenta negli ultimi mesi quando il feto crea la propria riserva vitaminica • in asciutta l’animale deve ricostituire le riserve vitaminiche utilizzate durante la lattazione

  15. Aumentato fabbisogno per malattie • le disfunzioni ruminali diminuiscono la sintesi microbica di vitamine • le malattie del digerente diminuiscono l’assorbimento a livello intestinale • una cattiva digestione dei grassi compromette l’assorbimento delle vitamine liposolubili • le malattie del fegato riducono la metabolizzazione delle vitamine • le malattie del rene aumentano l’eliminazione per via urinaria

  16. IPERVITAMINOSI • Non sussistono con la normale alimentazione • Maggiore rischio utilizzando integratori • L’uso degli integratori va limitato a particolari periodi della vita in cui si ritiene che l’alimentazione non sia sufficiente a coprire il fabbisogno

  17. INTEGRAZIONI • In condizioni di ottima funzionalità ruminale e con produzioni di latte medio-basse, l’integrazione è effettuata solo per le vit. A, D, E • L’integrazione vitaminica viene effettuata allo scopo di evitare carenze che possono ripercuotersi sulle performance zootecniche

  18. IPOVITAMINOSI Dovute a: • esclusione di alcuni alimenti dalla dieta • non corretto trattamento dei cibi • malassorbimento • terapie farmacologiche

  19. CARENZE PRIMARIE • Dovute ad un insufficiente apporto alimentare Aumento fabbisogni produttivi Bassa dotazione naturale Scarsa disponibilità biologica Alimenti poveri di vitamine Trattamenti tecnologici Errata conservazione

  20. CARENZE SECONDARIE • Ridotta utilizzazione da parte dell’organismo: Sostanze ad azione antivitaminica Malattie che alterano il metabolismo

  21. Vitamine sintetiche vs naturali • Hanno struttura identica, ma effetti diversi • Negli alimenti le vitamine interagiscono con altre componenti creando un sinergismo che consente di ottenere risultati che la vitamina sintetica da sola non può raggiungere

  22. VITAMINE LIPOSOLUBILI • Vitamine A, D, E e K • Assorbite attraverso l’intestino e conservate nel tessuto adiposo e nel fegato • Per essere veicolate ed assorbite richiedono la presenza di grassi nella dieta • Tossicità associata con ipervitaminosi • Risorse: pesce, latte, frutta e verdura gialla e arancione

  23. VITAMINA A Resistenti al calore Degradati da luce, O2 e acidi

  24. Carotenoidi • Pigmenti di origine vegetale • Più diffusi sono a e b carotene, luteina licopene • I caroteni possono essere convertiti in vitamina A

  25. ASSORBIMENTO • Viene assorbito non più del 75% del retinolo introdotto • I carotenoidi sono assorbiti per il 5-50% • Negli alimenti animali si trovano retinolo e retinolo-esteri • L’assorbimento del retinolo avviene per trasporto attivo, i carotenoidi sono assorbiti per diffusione passiva

  26. ASSORBIMENTO

  27. Proteine leganti i retinoidi • nel plasma il retinolo è legato alla RBP (retinol binding protein) • all’interno delle cellule 4 principali molecole legano retinolo o acido retinoico: CRBP-I (cellular retinol binding protein) CRBP-II CRABP-I (cellular retinoic acid binding protein) CRAP-II

  28. METABOLISMO • Il retinolo viene convertito a livello intestinale a retinol-estere e trasportato dai chilomicroni • Il fegato metabolizza il retinolo e provvede alla sintesi di proteine trasportatrici che riforniscono di vitamina le cellule dell’organismo • Un gruppo di proteine capaci di legare i retinoidi ed alcuni enzimi regolano il metabolismo cellulare di questi composti • Una famiglia di recettori nucleari media la risposta finale che consiste nel controllo dell’espressione di alcuni geni

  29. FUNZIONI • Visione • Differenziazione cellulare • Morfogenesi • Risposta immune

  30. Il retinolo e i suoi precursori, i carotenoidi, sono dei fattori indispensabili per la vista, in quanto componenti della rodopsina, la sostanza sensibile alla luce presente sulla retina oculare RETINOLO

  31. Visione

  32. Le funzioni della vitamina A sono mediate dai suoi derivati 11-cis-retinale: pigmento della visione - si lega covalentemente alla proteina opsina formando i pigmenti della visione nella retina (rodopsina) - al buio il retinale della rodopsina è tutto in forma cis - quando la luce colpisce la retina, si modifica in tutto-trans-retinale per una serie di reazioni fotochimiche - la rodopsina subisce una modificazione conformazionale che nelle cellule a bastoncello determina la formazione di un impulso nervoso

  33. Differenziazione cellulare • Ruolo importante nella differenziazione dei tessuti epiteliali • In carenza si ha diminuzione delle secrezione di muco e cheratinizzazione • Il meccanismo d’azione sembra coinvolgere i recettori dell’acido retinoico situati a livello del nucleo della cellula

  34. ACIDO RETINOICO -Ha recettori nelle cellule epiteliali (retinoid-X receptor) e regola l’espressione genica durante lo sviluppo dei tessuti epiteliali -ha funzioni nella crescita, differenziamento e trasformazione cellulare

  35. Differenziazione cellulare L’acido retinoico regola l’espressione di particolari geni.

  36. Morfogenesi • L’acido retinoico è coinvolto nell’espressione dei geni che determinano lo sviluppo di un organismo Risposta immune • La carenza determina un calo delle difese immunitarie per una diminuzione dell’attività dei linfociti T-helper e della secrezione di IgA

  37. FONTI ALIMENTARI • Vitamina A Alimenti di origine animale Fegato, burro, tuorlo d’uovo, latte formaggi • Carotenoidi Alimenti di origine vegetali Carote, broccoli, spinaci, finocchi, zucca, albicocche, meloni, pomodori, ortaggi a foglia

  38. CARENZA • • sintomi visivi: diminuzione della visione notturna, secchezza della congiuntiva e della cornea (XEROFTALMIA) danni permanenti all’occhio e cecità • • sintomi cutanei: secchezza e poi degenerazione con cheratinizzazione degli epiteli dei tratti respiratori, gastrointestinali, ecc. • • sintomi generali: maggiore esposizione alle infezioni virali e alle complicanze polmonari

  39. TOSSICITA’ • Acuta (nausea, vomito, emicrania, disturbi visivi) • Cronica (perdita di capelli, anemia, dolori muscolari, inappetenza, sintomi neurologici) • Teratogenica (durante la gravidanza dosi elevate possono indurre malformazioni del feto o aborto spontaneo)

  40. CARENZA NEGLI ANIMALI DA PRODUZIONE • BOVINI:sviluppo stentato e gravi forme di diarrea negli animali giovani; cecità alla luce crepuscolare (emeralopia); turbe a carico dell’apparato respiratorio, della sfera genitale (azoospermia, aborto) e del sistema nervoso (crampi) • EQUINI: turbe che si riscontrano nei bovini e alterazioni dello zoccolo

  41. SUINI: turbe a carico del sistema nervoso (paralisi facciali, crampi, convulsioni); disturbi della sfera genitale con aborti e riassorbimento dei feti e cecità Figliata di maialetti nati ciechi e con altre anomalie • POLLI: disturbi nervosi (crampi, irrequietudine), infezioni della cornea, della laringe e dell’esofago Pollo in avanzato stato di carenza di vitamina A: astenia, piumaggio arruffato, essudato sulle palpebre

  42. VITAMINA D Poco sensibile al calore Degradata da luce, O2 e acidi

  43. ALIMENTAZIONE (vegetale D2 o animale D3) SINTESI ENDOGENA Intestino Pelle 7-deidrocolesterolo D3 Linfa Sangue Cellule Bile Fegato deposito Tessuto adiposo, muscoli Reni Feci Circolo entero-epatico eliminazione METABOLISMO Radiazione luminosa

  44. IDROSSILAZIONE DEL COLECALCIFEROLO 1,25 diidrossicolecalciferolo è il composto attivo per il metabolismo del calcio PARATORMONE (PHT): • secreto dalle parotidi; • azione iper-calcemizzante; • stimola la sintesi del 1,25 (OH)2 D.

  45. VITAMINA D FUNZIONI • Stimola l’assorbimento del calcio e del fosforo a livello intestinale • Riassorbimento del calcio e del fosforo a livello renale • Mantenimento di un’adeguata mineralizzazione dello scheletro • Regolazione, in sinergia, con il paratormone dei livelli plasmatici del calcio

  46. FONTI ALIMENTARI • Pochi alimenti tutti di origine animale contengono quantità significative di vitamina D • L’olio di fegato di merluzzo ne è ricchissimo (210mg/100 g) • I pesci grassi (salmone, aringa) ne possono contenere fino a 25mg/100g • Tra le carni solo il fegato ne contiene circa 0.5mg/100g • Il burro ne contiene 0.75mg/100g e i formaggi grassi fino a 0.5mg/100g • Le uova ne contengono 1.75mg/100g

  47. CARENZA SEGNI PRECOCI: • diminuita concentrazione sierica di calcio e fosforo (come risultato del diminuito assorbimento a livello intestinale) • iperparatiroidismo secondario con convulsioni da ipocalcemia SEGNI TARDIVI: • inadeguata mineralizzazione dello scheletro (rachitismo o osteomalacia), debolezza muscolare, dolori e deformazioni alle ossa

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