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LO STILE DI SERVIZIO E MISSIONE DELLA CARMELITANA MISSIONARIA

LO STILE DI SERVIZIO E MISSIONE DELLA CARMELITANA MISSIONARIA. Il 12° Capitolo Generale ha fatto ampiamente notare l’urgenza che noi, Carmelitane missionarie definiamo un piano missionario di congregazione.

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LO STILE DI SERVIZIO E MISSIONE DELLA CARMELITANA MISSIONARIA

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Presentation Transcript


  1. LO STILE DI SERVIZIO E MISSIONE DELLA CARMELITANA MISSIONARIA

  2. Il 12° Capitolo Generale ha fatto ampiamente notare l’urgenza che noi, Carmelitane missionarie definiamo un piano missionario di congregazione.

  3. Cf Progetto di Congregazione, tra novitα e itinerari comunitari, Obiettivo Generale dellarea missionaria dellanno 2004.

  4. Questo lavoro è un tentativo di offrire, a questo gruppo della Provincia Italia-Malta, alcuni principi missionari negli scritti dei fondatori, in confronto con le esigenze dell’evangelizzazione in Italia. Tutto ciò è un cammino per compiere la linea ispirativa n. 25 che dice di fissare le priorità pastorali e la 26 di individuare il nostro stile specifico di evangelizzazione per l’anno 2004. Inoltre la linea n. 49, ribadisce la necessità di fondare la condivisione e la promozione umana in prospettiva missionaria nell’anno 2005.

  5. 1. L’EVANGELIZZAZIONE IN ITALIA E LA PROPOSTA DEI FONDATORI

  6. Riguardo al rapporto con i bambini, le ragazze e le compagne, sr M. Maddalena testimonia:

  7. “Il catechismo ai bimbi è la sua occupazione prediletta … .Intanto, con l’accostarsi personalmente ad essi, penetra nell’anima di questi piccoli, vuole aiutarli a custodire la loro innocenza tanto in pericolo, giacché la loro palestra è la strada. Si fa aiutare dalle compagne e questi bimbi poveri divengono l’oggetto delle loro attenzioni e della loro carità. Le giovani (Terziarie) riunite mettono insieme le loro attitudini e i loro talenti e con il cuore pieno di carità e di spirito di abnegazione pensano pure per le più grandicelle. Da qui nasce un laboratorio di ricamo e cucito … Nel laboratorio si fa un po’ di tutto, dando il primo luogo alla preghiera e al silenzio, alle opere di carità verso i poveri e gli infermi. Non viene trascurata neppure la mortificazione spirituale e quella corporale”. • Cfr Giunta M:M., Testimonianza a futura memoria, in: Archivio della postulazione in: Positio (ôInformatio super virtutibusö) , pp. 26-27.

  8. “Aveva la bonomia dell’uomo saggio e riteneva che la nostra fosse una lotta troppo passionale (il testimone si riferisce alla difficoltà di rapporti fra partiti nell’immediato dopoguerra), mi consigliava di non esasperarla, perché il tempo avrebbe mitigato tanto cose. Aveva un’immensa fiducia nell’uomo e nelle sue possibilità e coltivava una visione estremamente positiva della vita, mentre allora le ideologie anziché darci una spinta interiore ci incitavano alla conflittualità. P. Lorenzo, invece, m’invitava ad una sorta di eurodialogo e, nel tempo seguii politicamente questa idea. (…) Egli è stato determinante nella mia vita politica, nell’esortarmi al dialogo, che mi diceva essere al di sopra di qualsiasi lotta e violenza. (…) Privo di retorica, alieno dai giudizi, sempre disposto a considerare con grande misericordia e generosità ogni bagaglio di sofferenza e di peccato, pur senza cedere al permissivismo, non era il giudice ma il padre”.

  9. ZAMPA BRUNO, (Proc. della Repubblica della Cittα dei Ragazzi di Civitavecchia, ex Sindaco di S. Marinella) Testimonianza a futura memoria, in arch. Postulazione.

  10. Inoltre la nota pastorale riprende sul tema nuova evangelizzazione e discernimento: “una pastorale tesa unicamente alla conservazione della fede e alla cura della comunità cristiana non basta più. È necessaria una pastorale missionaria, che annunci nuovamente il Vangelo, ne sostenga la trasmissione di generazione in generazione, vada incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo testimoniando che anche oggi è possibile, bello, buono e giusto vivere l’esistenza umana conformemente al Vangelo e, nel nome del Vangelo, contribuire a rendere nuova l’intera società” (Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, n. 1).

  11. Le prime Costituzioni quando parla delle scuole e missioni affermano:

  12. “Tra le opere dell’Istituto sarà in ogni tempo tenuto nella massima considerazione l’opera delle Missioni. Pertanto essa sarà preferita a tutte le altre quando le condizioni dell’Istituto lo consentiranno”. • Costituzioni del 1925, Parte I, cap. 4, in Archivio generale, S. Marinella.

  13. Inoltre, il documento, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, dichiara il che “la presenza della parrocchia nel territorio si esprime anzitutto nel tessere rapporti diretti con tutti i suoi abitanti, cristiani e non cristiani, partecipi della vita della comunità o ai suoi margini. In questo, hanno un ruolo particolare le religiose, per l’attenzione alla persona propria del genio femminile; per i fedeli laici è una tipica espressione della loro testimonianza» (n. 10).

  14. Sull’inserimento della vita religiosa in mezzo al popolo, oggi vissuta anche in forme innovative, spesso numericamente piccole ma alla ricerca di un più forte radicamento nel territorio, può essere di grande aiuto alle parrocchie, specie di campagna e di montagna, a servizio di comunità poste in luoghi marginali.

  15. Conferenza Episcopale Italiana, 19 marzo 2005.

  16. In questo contesto parlare di nuova evangelizzazione non significa certo una novità di contenuti, ma sicuramente una novità di metodi, di linguaggio e anche di entusiasmo, di gioia nel comunicare il messaggio di salvezza. Significa soprattutto cercare forme più adeguate per parlare di Dio, di Gesù Cristo, della Chiesa in modo da reinventare domande di vita e proporre esperienze concrete di Vangelo vissuto.

  17. Conferenza Episcopale Italiana, 19 marzo 2005.

  18. La scelta pastorale qualificante per un rinnovato annuncio potrà essere:

  19. Conferenza Episcopale Italiana, Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, Frutto della terra eàn 37, 58.

  20. la costituzione di gruppi di giovani, di anziani, di famiglie che, superando il rischio di un certo isolamento culturale, ripropongano un modo di vivere la fede da protagonisti, in dialogo con le istituzioni e le realtà sociali che hanno a cuore il bene comune.

  21. La formazione degli operatori pastorali, per mezzo dell’educazione umana, la formazione religiosa e la qualificazione pastorale specifica, capace di sintesi e di abilità operative.

  22. L’accompagnamento dei laici e delle loro aggregazioni laicali, la loro formazione spirituale, l’insegnamento della Dottrina sociale della Chiesa, il sostegno alla crescita della socialità, la difesa dell’autonomia laicale, la formazione a rapporti di giustizia e di solidarietà, la cura per una piena collaborazione con la pastorale ordinaria e con la pastorale sociale e del lavoro.

  23. La formazione professionale nelle scuole, con una catechesi lungimirante che vinca le paure, spezzi schemi culturali angusti, formando nel contempo una coscienza critica capace di discernimento.

  24. L’incontro di culture deve tener conto che ormai la nostra società si configura sempre di più come multietnica e multireligiosa, il compito missionario allora è quello dell’evangelizzazione di persone condotte tra noi dalle migrazioni in atto.

  25. 3. Lo stile di missione e servizio delle carmelitane

  26. 3.1Chiamate ad essere donne consacrate

  27. Secondo la nostra Ratio Istitutionis, “soggetto e centro della formazione alla vita religiosa è la persona umana, in tutte le sue dimensioni: fisico – corporea, intellettuale, relazionale, emozionale e spirituale. • Ratio Istitutionis, 15.

  28. Come donne consacrate, siamo consapevoli della chiamata del tutto speciale ad essere, attraverso la nostra donazione vissuta in pienezza e gioia, un segno inequivocabile della tenerezza di Dio verso l’intero genere umano. La nostra forza morale e spirituale viene dalla coscienza che Dio ci affida ogni uomo: questo definisce la nostra vocazione particolare nella Chiesa e nel mondo. La nostra dignità di donne si realizza proprio nell’accogliere e donare amore e vita: troviamo noi stesse amando e lasciandoci amare. • Cf VC 57.

  29. 3.2Chiamate ad essere Carmelitane

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