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DIAGNOSI DI DIABETE MELLITO: PERCHE QUESTI PROFILI

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DIAGNOSI DI DIABETE MELLITO: PERCHE QUESTI PROFILI

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Presentation Transcript


    1. 1 DIAGNOSI DI DIABETE MELLITO: PERCHE QUESTI PROFILI? Appropriatezza degli esami e accuratezza della diagnosi: MMG e specialisti a confronto

    2. 2 Orazio 65-68 aC Epistola II Si tibi nulla sitim finiret copia lynphae narrares medici. Se nessuna quantit di acqua spegne la sete, rivolgiti al medico.

    3. 3 ARATEUS nel II sec. D.C. Descrisse i sintomi principali; il DEPERIMENTO e la POLIURIA come UN LIQUEFARSI DELLA CARNE E DELLE MEMBRA NELLE URINE per cui si a lungo pensato che la causa fosse una malattia renale. La scoperta epica dellInsulina nel 1921 seguita da numerosissimi studi portarono alla definizione attuale di Diabete Mellito.

    4. 4 DEFINIZIONE Dal greco: Dia-Bainein passare attraverso, con allusione al frequente passaggio di urina provocato dalla malattia. Mellito, dal latino Mellis miele, zuccherino. I tre sintomi principali: Sindrome dei tre P. POLIURIA POLIDIPSIA POLIFAGIA

    5. 5 DIABETE MELLITO Disordine metabolico ad eziologia multipla che deriva sia da una carente secrezione di insulina, sia dalla presenza di fattori che si oppongono allazione dellinsulina stessa. Il risultato un incremento della concentrazione ematica di glucosio IPERGLICEMIA

    6. 6 DIAGNOSI PRECOCE La prevalenza del Diabete Mellito e soprattutto di quello di tipo 2 ha avuto un incremento negli ultimi anni e le previsioni sono in netto aumento. Una sorveglianza attiva della popolazione a rischio per scoprire le fasi precoci di malattia e attuare i provvedimenti terapeutici e sullo stile di vita appropriati, serve a ridurre nel tempo la comparsa di complicanze. Su questo principio si basa la Gestione Integrata del Diabete Mellito di tipo 2.

    7. 7 QUALI ESAMI PER LA DIAGNOSI ? Sembra una domanda banale: la Glicemia a digiuno > o = 126 mg/dl confermata due volte. Oppure Glicemia > o = 200 in qualunque orario della giornata se confermato. Glicemia in laboratorio o stick su sangue capillare? Esistono delle condizioni pre-analitiche che possono falsare la glicemia? Sul territorio (prelievi fatti dalle infermiere del SID o nei Centri Prelievi decentrati) quali strategie per evitare problemi?

    8. 8 LA PAROLA AL LABORATORISTA

    9. 9 TORNANDO AI CRITERI DIAGNOSTICI Criteri per la diagnosi di diabete mellito e delle altre categorie di ridotta tolleranza ai carboidrati WHO

    10. 10 TEST DA CARICO (OGTT) QUANDO, COME E PERCHE ? Sia W.H.O. che A.D.A. concordano nel definire come indicato il test da carico orale di glucosio (OGTT) con 75 g per classificare e diagnosticare le forme di ridotta tolleranza ai carboidrati non definite o borderline: IFG IGT Al fine di identificare delle situazioni a rischio cardiovascolare pi elevato rispetto alla popolazione generale e in cui possibile intervenire con la prevenzione primaria per evitare la progressione a diabete mellito di tipo 2.

    11. 11 PROFILO OGTT CLASSICO Per cui lOGTT pu essere limitato a due ore (0, 60, 120) Il dosaggio della Insulinemia utile solo nel sospetto di ipoglicemia organica.( Insulinoma, ecc.) LOGTT viene eseguito a digiuno e non si procede se il valore di glicemia a digiuno > 126 mg/dl

    12. 12 NELLA MIA PRATICA CLINICA, QUANDO CHIEDO LOGTT? E abbastanza facile identificare lIFG : pazienti con glicemie a digiuno comprese tra 110 e 125 cui gi diamo consigli sulla alimentazione e la attivit fisica (magari hanno i genitori diabetici) che con un OGTT patologico avrebbero un motivo in pi per modificare lo stile di vita. Pi problematica la identificazione dei pazienti con sospetto di IGT. Esistono dei criteri per selezionare una popolazione di questo tipo? E se s lesecuzione di uno stick glicemico post-prandiale pu essere utile?

    13. 13 DIABETE GESTAZIONALE: COMPITI DEL MMG Se guardiamo le categorie di rischio secondo lA.D.A. e W.H.O., due dati ci colpiscono e quantificano il problema: Et : tra i 25 e i 35 anni : medio rischio se lunico elemento >35 anni alto rischio Etnia non caucasica obesit marcata pre-gravidanza (BMI >28) elementi entrambi di alto rischio Se pensiamo alla et delle gravide che diventa sempre maggiore, alle etnie non caucasiche e allobesit presente tra le nostre pazienti soprattutto quando la gravidanza non la prima ci rendiamo conto della entit del problema.

    14. 14 MEDIO RISCHIO Et 25 -35 anni (se unico FdR) LA.D.A. RACCOMANDA Minicarico a 24-28 settimane di gestazione Il Gruppo di Lavoro concorda di mantenere nella fascia a medio rischio le gravide che presentano come unico fattore di rischio let tra i 30 e i 35 anni, tenendo conto dei carichi di lavoro e del rapporto costo/efficacia

    15. 15 ALTO RISCHIO marcata obesit (BMI > 28) pre-grav incremento ponderale marcato in Gravidanza familiarit di 1 grado per diabete et > 35 anni macrosomia feto (pregressa o attuale) accelerata crescita feto etnia non caucasica storia di GDM pregresso impone subito OGTT con 100 g senza eseguire minicarico

    16. 16 INDICAZIONI PER LE GRAVIDE AD ALTO RISCHIO Minicarico il pi presto possibile o alla16a -18a sett. se negativo , ripetere alla 24a-28a sett Il Gruppo di Lavoro concorda di eseguire il Minicarico al pi presto nelle gravide con: Familiarit di 1 grado per diabete Due o pi degli altri fattori di rischio associati Questo per limitare la ripetizione del minicarico infatti se alla 16-18 settimana negativo va comunque ripetuto alla 24-28 settimana. Quindi si cerca in questo modo di aumentare la probabilit pre-test di positivit.

    17. 17 MA LE GRAVIDE NON SONO GESTITE DAL GINECOLOGO? Sicuramente la gestione della gravidanza quasi integralmente in mano al ginecologo, Ma restano dei campi in cui la collaborazione del MMG importante: Leducazione a una alimentazione equilibrata prima e durante la gravidanza, La sorveglianza, soprattutto nelle etnie non caucasiche, che magari hanno ancora la concezione che ci si rivolge al ginecologo a gravidanza avanzata. Per evitare che sfuggano gravidanze ad alto rischio.

    18. 18 PARLIAMO DI GESTIONE INTEGRATA Quali sono le problematiche che il Centro Diabetologico incontra riguardo al diabete gestazionale? Quali possibili integrazioni con le Cure Primarie? LA PAROLA AL DIABETOLOGO

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