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Un omaggio alla giornata della memoria dalla 1^C

Un omaggio alla giornata della memoria dalla 1^C. In occasione della shoah è stato realizzato questo video. the Memorial day. LA GIORNATA DELLA MEMORIA.

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Un omaggio alla giornata della memoria dalla 1^C

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Presentation Transcript


  1. Un omaggioalla giornata della memoriadalla 1^C

  2. In occasione della shoah è stato realizzato questo video the Memorialday

  3. LA GIORNATA DELLA MEMORIA Tanto tempo fa, il nazista Adolf Hitler confermò la legge del razzismo, che lo indusse a far imprigionare,tutte le persone che non erano di “razza pura”, in campi di concentramento, che a tutti si presentavano così: The Nazi Adolf Hitler wasantisemitic and imprisonedJewish people in concentrationcamps

  4. “ARBEIT MACHT FREI”Con una scritta, che tradotta è così: IL LAVORO RENDE LIBERI.The work makes free

  5. Si arrivava con un treno(da bestiame) e una volta lì, non avevi più un nome,eri solamente UN NUMERO.ThereYOUwereonly a number.

  6. Per non parlare del cibo …Withoutfood …

  7. Niente di meno i bambini … la legge è uguale per tutti.And the children …?

  8. I morti?! Non ne parliamo …Millionof dead people …

  9. Persone umiliate e derise … prese anche a botte …Beating people …

  10. la carta di identità di un ebreo:

  11. Ma alcune testimonianze sono rimaste: Otto Frank, Primo Levi,Liliana Segre …Some people tellus…

  12. La bambina più famosa:Anne Frank, che scrisse un diario nel rifugio, dove era nascosta.Anne Frank wroteherdiary

  13. Una poesia di Primo LeviSe questo è un uomo… • Voi che vivete sicurinelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a serail cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoche lavora nel fangoche non conosce paceche lotta per mezzo paneche muore per un si o per un no.Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordarevuoti gli occhi e freddo il grembocome una rana d'inverno.Meditate che questo è stato:vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuorestando in casa andando per via,coricandovi, alzandovi.Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,la malattia vi impedisca,i vostri nati torcano il viso da voi.

  14. 27 gennaio27thJanuaryThe MemorialDay

  15. Creato da LOIDE MAUGERI 1^C Iii istituto comprensivo “g.verga” a.s. 2011-12

  16. Il 27 gennaio è LA GIORNATA DELLA MEMORIA. Un giorno per ricordare quelle persone uccise senza pietà, nei campi di concentramento solo perché erano considerati una razza IMPURA.

  17. perché RICORDARE E COMMEMORARE? il giorno della memoria non vuole misconoscere gli altri genocidi di cui l’umanità è stata capace, né sostenere un’assai poco ambita <<superiorità>> del dolore ebraico. Non è infatti, un omaggio alle vittime, ma una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di questo. Non è la pietà per i morti ad animarlo, ma la consapevolezza di quel che è accaduto. Che non deve più accadere, ma che in un passato ancora molto vicino a noi, nella civile e illuminata Europa, milioni di persone hanno permesso che accadesse.

  18. SHOAH

  19. TESTIMONIANZE Giorgina Bellak Tutto era silenzioso come in un acquario, e come in certe scene di sogni. Ci saremmo attesi qualcosa di più apocalittico: sembravano semplici agenti d'ordine. Era sconcertante e disarmante. Qualcuno osò chiedere dei bagagli: risposero: " bagagli dopo"; qualche altro non voleva lasciare la moglie: dissero "dopo di nuovo insieme"; molte madri non volevano separarsi dai figli: dissero "bene bene, stare con figlio". Sempre con la pacata sicurezza di chi non fa che il suo ufficio di ogni giorno,ma Renzo indugiò un istante di troppo a salutare Francesca, che era la sua fidanzata, e allora con un solo colpo in pieno viso lo stesero a terra; era il loro ufficio di ogni giorno. In meno di dieci minuti tutti noi uomini validi fummo radunati in un gruppo. Quello che accadde degli altri, delle donne, dei bambini, dei vecchi, noi non potemmo stabilire né allora né dopo: la notte li inghiottì, puramente e semplicemente.

  20. Oggi però sappiamo che in quella scelta rapida e sommaria, di ognuno di noi era stato giudicato se potesse o no lavorare utilmente per il Reich; sappiamo che nei campi rispettivamente di Monowitz- Buna e Birkenau, non entrarono, del nostro convoglio, che novantasei uomini e ventinove donne, e che di tutti gli altri, in numero di più di cinquecento, non uno era vivo due giorni più tardi. Sappiamo anche, che non sempre questo pur tenue principio di discriminazione in abili e inabili fu seguito, e che successivamente fu adottato spesso il sistema più semplice di aprire entrambe le portiere dei vagoni, senza avvertimenti né istruzioni ai nuovi arrivati. Entravano in campo quelli che il caso faceva scendere da un lato del convoglio; andavano in gas gli altri. Così morì Emilia, che aveva tre anni; poiché ai tedeschi appariva palese la necessità storica di mettere a morte i bambini degli ebrei. Emilia, figlia dell'ingegner Aldo Levi di Milano, che era una bambina curiosa,ambiziosa, allegra e intelligente. Alla quale, durante il viaggio nel vagone gremito, il padre e la madre erano riusciti a fare il bagno in un mastello di zinco, in acqua tiepida che il degenere macchinista tedesco aveva acconsentito a spillare dalla locomotiva che ci trascinava tutti alla morte.

  21. Scomparvero così, in un istante, a tradimento, le nostre donne, i nostri genitori, i nostri figli. Quasi nessuno ebbe modo di salutarli. Li vedemmo un po' di tempo come una massa oscura all'altra estremità della banchina, Poi non vedemmo più nulla.

  22. Anne Frank

  23. C'e' un paio di scarpette rosse C'è un paio di scarpette rossenumero ventiquattroquasi nuovea Buchenwald.Erano di un bambino di tre anni e mezzochi sa di che colore erano gli occhibruciati nei fornima il suo pianto lo possiamo immaginaresi sa come piangono i bambinianche i suoi piedinili possiamo immaginarescarpa numero ventiquattroper l'eternitàperché i piedini dei bambinimorti non crescono.C'è un paio di scarpette rossea Buchenwaldquasi nuoveperché i piedi dei bambini mortinon consumano le suole.

  24. Io non dimentico Io non dimentico Un muro e su di esso un filo spinato un campo sterminato Il sole grigio in un cielo senza nuvole Io non dimentico un fucile che spara i volti riflessi nel fango il fumo delle ciminiere un uomo pronto a sparare le lacrime,la fame i numeri tatuati sulle braccia Io non dimentico il terrore negl'occhi Bambini senza amici e senza giochi l'oscurità che penetra fin nel cuore Io non dimentico la risata agghiacciante degli aguzzini tutti quei pigiami a righe la stella di Davide cucita sui vestiti Io non dimentico...ma vorrei prendere una gomma e cancellare tutto Vorrei strappare questa brutta pagina della storia Vorrei che fosse una storia inventata vorrei tornare nel passato,per cancellare questo brutto ricordo infangato anche se...è giusto ricordare perhè purtroppo la storia non si puo cambiare... e...dagli errori bisogna imparare.

  25. FINE PRESENTAZIONE KATHLEEN PISANA AURORA SUDANO 1C GIOVANNI VERGA

  26. I campi di concentramento.

  27. I FILM più FAMOSI

  28. ANNE FRANK

  29. L’arcobaleno degli oppressi(M. Di Martino) Mille parole a vuoto, Foglie secche al vento, specchio di tragiche Spazzate via in un sventure sigillate Turbinio di vane, nel cuore del misero Mistificanti promesse abbattuto e negli Come fragili, eburnei incubi di ogni giorno Cristalli di neve, e di ogni notte. Si sciolgono sotto Solo lassù , nel cielo La pesante coltre eccelso, dalla collina Dell’ oblio, soffocate all’ Arcobaleno degli dalle spenti ceneri oppressi , s’ innalza Della bieca indifferenza l’ eco disperato del Ferite aperte e mai ricordo di una voce, Sanate, mistura di che spezza il silenzio Di sogni infranti, paure e rimbomba lontano E racconti non solo e grida forte: DIGNITA’ … e chiede sempre GIUSTIZIA … e ancora GIUSTIZIA...

  30. Perché la shoah e’ un evento unico ? Dopo la Shoah e’ stato coniato il termine <<genocidio>> . Purtroppo il mondo ne ha conosciuto tanti, e ancora troppi sono in corso sulla faccia della terra . Riconoscere delle differenze non significa stabilire delle gerarchie nel dolore : come dice un adagio ebraico <<Chi uccide una vita , uccide il mondo intero>>. Ma mai , nella storia , s’è visto progettare a tavolino , con totale freddezza e determinazione , lo sterminio di un popolo. Studiando le possibili forme di eliminazione, le formule dei gas più letali ed <<efficaci>>, allestendo i ghetti nelle città occupate , costruendo campi , studiando una complessa logistica nei trasporti, e tanto altro. La soluzione finale non è stata solo un un’ atto di inaudita violenza, ma soprattutto un progetto collettivo ,un sistema di morte.

  31. La vita è bella solo quando non c’è differenza di razza e di religione

  32. 3° istituto comprensivo Giovanni Verga. saluti dalla 1° C CAMMISULI SABRINADI ROSA MIRIANAPETRALITO DESIREE’

  33. Shoah Il 27 Gennaio è la giornata della memoria per ricordare le atrocità commesse dall’ uomo,durante la seconda guerra Mondiale, contro gli Ebrei sterminati nei campi di concentramento. È importante non dimenticare,perchè il passato si deve sempre tener presente in modo da non ripetere mai più gli errori commessi contro i nostri fratelli e contro tutto il genere umano.

  34. Del cuore fecondo Sull’ aureo vassoio Al fratello un seme Di solidarietà tende La mano che accompagna Il solco dell’ Amore e Della Libertà. E sull’ argento sfondo L’ adamantino occhio, Come un faro, il guardo Volge beato oltre la Via,la verità e la Vita stessa. (M. DIMARTINO) I semi della speranza Dalle dure e spinose Zolle dell’indifferenza, spaccate dall’ aratro Antico della terra, Una voce nel cielo Spento si leva, Limpida e forte. Da qui, a catinelle, Di respiro assetati, Per tutti, fitti semi Di Bene e di Speranza Si spargono di celeste Ambrosia nei fertili Solchi della vita.

  35. Alcune Foto sulla Shoah

  36. La farfalla L’ ultima proprio l’ ultima, Di un giallo così intenso, così Assolutamente giallo, Come una lacrima di sole quando cade Sopra una goccia bianca • Così gialla, così gialla! • l’ ultima, Volava in alto leggera, Aleggiava sicura Per baciare il suo ultimo mondo. Tra qualche giorno Sarà già la mia settimana settimana Di ghetto: I miei mi hanno ritrovato qui E qui mi chiamano i fiori di ruta E il bianco candeliere del castagno Nel cortile Ma qui non ho visto nessuna farfalla. Quella dell’ altra volta fu l’ultima: Le farfalle non vivono nel ghetto. Pavel Friedann,

  37. Alcune foto

  38. Aprile “prova anche tu, Una volta che ti senti solo O infelice o triste A guardare fuori dalla soffitta Quando il tempo è così bello. Non le case o i tetti, ma il cielo. Finchè potrai guardare Il cielo senza timori, Sarai sicuro Di essere puro dentro E tornerai Ad essere felice”. ANNA FRANK

  39. Alcune Foto

  40. Poesia di un ragazzo ritrovata in un ghetto 1941 Da domani sarà triste, da domani. Ma oggi sarò contento, A che serve essere tristi, a che serve. Perché soffia un vento cattivo. Perché dovrei dolermi, oggi, del domani. Forse il domani è buono, forse il domani è chiaro. Forse domani splenderà ancora il sole. E non vi sarà ragione di tristezza Da domani sarà triste, da domani. Ma oggi, oggi sarò contento, E ad ogni amaro giorno dirò, Da domani, sarà triste, Oggi no.

  41. Alcune Foto

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