1 / 32

Riforma della scuola e Insegnamento della Religione Cattolica Udine, 3 settembre 2003

Riforma della scuola e Insegnamento della Religione Cattolica Udine, 3 settembre 2003 Insegnare ad apprendere la Religione Cattolica: gli OSA. Sr. Maria Luisa Mazzarello, fma. ARTICOLAZIONE. Introduzione Il processo di scolarizzazione della religione negli Osa

jafari
Télécharger la présentation

Riforma della scuola e Insegnamento della Religione Cattolica Udine, 3 settembre 2003

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Riforma della scuola e Insegnamento della Religione Cattolica Udine, 3 settembre 2003 Insegnare ad apprendere la Religione Cattolica: gli OSA Sr. Maria Luisa Mazzarello, fma

  2. ARTICOLAZIONE Introduzione • Il processo di scolarizzazione della religione negli Osa *l’apporto degli Osa di Irc al progetto pedagogico e didattico della scuola * criteri di lettura degli Osa 2. Indicazione di contenuto 3. L’utilizzo didattico degli Osa

  3. Dimensioni • della professionalità docente • Conoscenza dei nessi disciplinari e appropriazione degli OSA di RC • Padronanza di strategie progettuali: dagli OSA agli OF, verso Ua • Capacità di riflessione e di autocritica sulle abilità didattiche e organizzative • Empatia: capacità di identificarsi con docenti e studenti • Competenza gestionale dentro e fuori dell’aula

  4. Gli Osa assicurano all’insegnante un ambiente di apprendimento • Sul versante della disciplina “Religione” sono la trasposizione scolastica delle scienze della religione (Bibbia, teologia, tradizione, ecc) nella scuola, nel rispetto dello specifico disciplinare • Sul versante degli alunni sono un insieme di “conoscenze” e “abilità” da far acquisire per raggiungere le “competenze” desiderate a partire dalle “capacità”, nel rispetto della personalizzazione. Una buona applicazione dei principi didattici della gradualità e della progressività ciclica • Sul versante della scuola sono ordinati al raggiungimento delle “competenze” condivise da tutte le discipline e sono in sintonia con gli Osa delle altre discipline --- Italiano, storia, arte l

  5. CON GLI OSA LA RELIGIONE È DENTRO LA SCUOLA • Contribuisce al raggiungimento delle finalità (Legge 53/2003, art. 1; Raccomand.IRC) • Interviene nella maturazione delle competenze espresse dal Profilo • Si avvaledei “principi ispiratori” e dei “processi” richiesti dagli Ogpf

  6. Contributo degli OSAalla maturazione delle competenze • Maturazione dell’identità - nella conoscenza di sé: chi sono? Dove vengo e dove vado? dall’origine al compimento - nella relazione con gli altri: gli atteggiamenti evangelici dell’amore - negli orientamento vocazionale i modelli di vita evangelicamente riusciti • Strumenti culturali - i linguaggi della religione: documenti, testimoni, segni di ambiente - i valori della vita e della storia • Convivenza civile - solidarietà, accoglienza, rispetto

  7. Contributo dell’IRC agli Obiettivi Generali del PF • valorizzazione dell’esperienza • valore della corporeità • riconoscimento della diversità Principi ispiratori: • Processi da attivare per passare: • dall’esperienza ai valori presenti nell’esperienza • dall’idee ai comportamenti di vita • dall’approccio globale empirico a un sapere • organizzato • dalle non condizioni alle condizioni per un impegno • solidale

  8. Per una lettura corretta degli OSA ( IRC )

  9. Criteri specifici degli Osa ( Irc )

  10. La proposta educativa integraledegli Osa ( Irc ) dall’ umano all’umano religioso dimensione antropologica della religione al cristiano dal religioso dimensione storico-rivelata dal cristiano al cristiano-cattolico dimensione del rispetto e del dialogo

  11. AL CENTRO GESU’ CRISTO • Gli osa ci permettono di confrontare tutti i contenuti dell’IRC alla luce di Cristo • In relazione al suo mistero: al Padre, alla Chiesa, ai cristiani • In relazione al dialogo con le altre religioni

  12. In rapporto con Dio Creatore e Padre Gesù di Nazareth infanzia il Messia 2° e 3° classe Gesù Cristo il Signore 4° e 5° classe l’Emmanuele prima classe la Via, la Verità, la Vita primo grado 3° classe iI Salvatore primo grado B La Chiesa nel suo Agire e nel suo mistero Il Cristiano nel suo essere e nel suo agire

  13. La Chiesa lettura fenomenologica ( infanzia ) lettura descrittiva (primaria) Lettura Misterica (secondaria: primo grado) • comunità aperta a • tutti popoli • inviata ad • annunciare • il Vangelo • popolo di Dio nel • mondo: • - avvenimenti • - persone • - strutture • generata dallo • Spirito, realtà • universale • e locale, • comunità • di fratelli • edificata da • carismi • e ministeri • luoghi di • incontro • Testimoni del • comandamento • dell’amore

  14. Dio – Cristo - Religioni L’Irc e la sua specificità in relazione di comprensione di rapporto di dialogo “ leggere e interpretare i principali segni di religiosi espressi dei popoli” ( primaria ) “Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e dagli uomini religiosi, dono di Dio creatore” Il contributo della RC alla comprensione della storia italiana “ evidenziare gli elementi della dottrina, del culto e dell’etica delle altre religioni:ebraismo islam ( secondaria:primo grado) ( primaria ) ( infanzia )

  15. Struttura di unaUnità di apprendimentodisciplinare

  16. il docente specialista o di classe ( il team docente ) • propone l’unita di apprendimento in rapporto alle competenze del • profilo e alle scelte del POF • tiene conto degli alunni a cui si riferisce: classe terza il problema da risolvere l’origine della vita: da dove viene la vita ?

  17. L’origine del mondo e dell’uomo nel cristianesimo e nelle grandi religioni Comprendere attraverso i racconti biblici delle origini, che il mondo è opera di Dio, affidato alla responsabilità dell’uomo. Obiettivi formativi per abilitare l’alunno a trovare la risposta al problema gli Osa di riferimento: Obiettivo formativo l’alunno si pone l’interrogativo sull’origine della vita e cerca la risposta nel documento della Bibbia e la confronta con testi di altre religioni

  18. Nella trattazione dell’Ua, si affronteranno questi temi: • nell’uomo ci sono tanti interrogativi: alcuni sono più importante e riguardano la vita • la domanda sull’origine della vita è universale • ed importante: tante sono le risposte • per i cristiani e per gli uomini religiosi, • Dio è all’origine della vita come dice la Bibbia ed i testi sacri delle grandi religioni

  19. Articolazione dell’Ua individuati i temi si tracciano i percorsi prestabilendo: azioni metodi materiali collegamenti interdisciplinari verifiche tempi la distinzione tra insegnamento e apprendimento articola le azioni del docenti e le azioni dei singoli alunni, della classe, di gruppi di interclasse I soggetti indicati vengono descritti in azione

  20. Unità di apprendimento interdisciplinare Laboratorio didattico di interclassi

  21. Progetto interculturale L’insegnante di religione collabora al progetto col suo specifico La scuola incontra i popoli Obiettivi specifici e Irc Obiettivi generali del Pf • Dio Creatore e Padre di tutti gli • uomini. • L’origine del mondo e dell’uomo • e nel cristianesimo e nelle altre • religioni • Il cristianesimo e le grandi • religioni: origine e sviluppo. • Identificare tra le espressioni • delle religioni la preghiera, nel • “Padre nostro” la specificità della • preghiera cristiana “ la scuola primaria utilizza situazione reale e percorsi Preordinati per far acquisire ai fanciulli non solo la consapevolezza delle varie forme di disaggio, diversità e emarginazione esistenti nelle loro ambienti e nel mondo che li circonda, ma anche la competenza necessaria ad affrontarle e superarle con autonomia di giudizio, rispetto nei confronti delle persone e delle culture, impegno e generosità personale.”

  22. Finalità • Favorire la capacità di comprensione e di • accoglienza, di arricchimento reciproco a partire • dall’eliminazione di ostacoli all’incontro. • Ripensare i singoli insegnamenti nella prospettiva • del superamento di pregiudizi e di stereotipi per • prevenire l’insorgere di forme di emarginazione e • manifestazioni di razzismo.

  23. Obiettivi formativi • riconoscere e valorizzare le diversità come • fattore di arricchimento; • favorire la conoscenza dell’altro per eliminare • diffidenza e il pregiudizio; • sensibilizzare ai valori della solidarietà e della • pace; • esprimere la propria identità attraverso la • comunicazione senza la paura di essere • diverso; • migliorare la competenza linguistica e • approfondire la conoscenza del proprio paese • favorire la formazione dell’identità personale e • culturale nella prospettiva della comprensione • di quella degli altri.

  24. Articolazione del progetto • Gli insegnanti, attraverso le attività interdisciplinari e promuovendo l’utilizzo dei diversi linguaggi verbali e non, affrontano argomenti che aiutano a prendere atto delle diversità, le tematizzano e le trasformano in ricchezza comune attraverso esperienze di incontro e di ricerca. Lavorano su aree disciplinari, stimolando l’interesse per le culture diverse attorno a temi.

  25. TEMI DEL PROGETTO INTERCULTURALE E INTERRELIGIOSO • I riti connessi con il ciclo della vita, miti e leggende dei popoli, il • linguaggio biblico della creazione con riferimento a Dio creatore e • Padre di tutti gli uomini • la Bibbia e i testi sacri delle grandi religioni che rivelano il significato e • il valore di ogni uomo; • le esperienze del dolore: guerra, fuga, povertà ed esperienze di • solidarietà fondate sul comandamento evangelico dell’amore; • le regole necessarie e condivise per stare bene insieme, anche nel • gioco; • i diversi linguaggi grafici con cui si esprimono i vari popoli (arte ed • edifici sacri, canti e danze, ecc.)

  26. Strategie metodologiche • - attività di osservazione, ricerca e azione; • produzione di materiali (cartelloni, ricerche scritte, CD Rom con ipertesti, foto, • danze, spettacoli, copioni teatrali...); • realizzazione di danze, canti, drammatizzazioni, ecc. • Mezzi • Testi orali e scritti, immagini, documenti, video cassette, computer, ... • Verifica e Valutazione • La valutazione della qualità del progetto è affidata al gruppo di coordinamento del Piano dell’Offerta Formativa (POF). È stata condotta attraverso l’analisi dei processi e dei prodotti, attraverso l’osservazione delle variazioni nei comportamenti, attraverso questionari rivolti a tutte le componenti coinvolte nell’attività, attraverso gli strumenti di verifica dell’efficacia educativa delle attività svolte che il gruppo ha scelto.

  27. Il documento arte trasversale alle Unità di apprendimento

  28. Percorsi con l’arte cristiana Insegnare la religione con l’arte Finalità Facilitare la comunicazione dei contenuti essenziali della religione cristiana ricorrendo al ricco patrimonio artistico italiano ed europeo quale espressione delle radici cristiane della cultura europea. Comunicare i significati religiosi attraverso la decodificazione e la comprensione degli elementi simbolici delle opere d’arte, abilitando al confronto e al raccordo con i testi biblici ispiratori.

  29. I segni e simboli del cristianesimo anche nell’arte Individuare significativi espressioni d’arte cristiana, per rilevare come la fede è stata interpretata dagli artisti nel corso dei secoli Gli Osa di Irc: Confronta Osa, arte e immagine

  30. Obiettivi formativi • - distinguere opere di arte cristiana; • leggere e confrontare opere di arte cristiana con i • rispettivi testi biblici e altri documenti della tradizione • cristiana; • riconoscere nelle opere d’arte i temi del Credo dei • cristiani; • mettere in relazione l’opera d’arte con alcuni elementi • del contesto culturale, religioso e storico in cui è stato • prodotto; • riconoscere in opere d’arte cristiana affini gli elementi • simbolici ricorrenti; • apprezzare il contributo dell’arte cristiana alla cultura • del popolo italiano, europeo, mondiale; • utilizzare i segni-simboli dell’arte cristiana per • rivisualizzare il messaggio evangelico.

  31. Elementi del progetto • ▪ La scelta delle opere d’arte. • nuclei tematici svolti con le opere d’arte • l’apporto delle opere d’arte Se il documento scritto si esprime per concetti e procede nel rispetto delle categorie narrative spazio-temporali, l’arte cristiana si esprime in modo del tutto singolare: • si pone nell’ordine del simbolo • ri-dice visivamente i contenuti delle fonti cristiane;- si propone in • termini di bellezza; • narra, accostando nella stessa scena, eventi, luoghi e tempi anche • lontanissimi tra di loro; • - rende presente il Credo delle prime comunità cristiane; • - costituisce un patrimonio storico-culturale da riscoprire; • è il luogo della “memoria” in cui affondano le radici dell’identità • cristiana.

  32. Inculturare il Vangelo nella scuola perché il Regno di Dio venga

More Related