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LA CUTE DELL’ANZIANO

LA CUTE DELL’ANZIANO. TESTO DI PROPRIETA’ DEL PROF. CLETO VELLER FORNASA AD USO ESCLUSIVO DEGLI ASSOCIATI DI FEDERFARMA VICENZA, NON RIPRODUCIBILE SENZA IL CONSENSO DELL’AUTORE.

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LA CUTE DELL’ANZIANO

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  1. LA CUTE DELL’ANZIANO TESTO DI PROPRIETA’ DEL PROF. CLETO VELLER FORNASA AD USO ESCLUSIVO DEGLI ASSOCIATI DI FEDERFARMA VICENZA, NON RIPRODUCIBILE SENZA IL CONSENSO DELL’AUTORE.

  2. La pelle è il contenitore che racchiude l’io fisico e che lo presenta all’esterno, barriera da una parte e tramite dall’altra, con importanti responsabilità sull’equilibrio strutturale e psicologico dell’individuo

  3. La pelle deve svolgere • Attività di contenimento • Attività rigenerativa • Attività ormonale,secretiva,metabolica,immunologica • Attività di difesa da caldo, freddo, luce, traumi, corrente elettrica, agenti infettivi • Attività sensoriale (e gustativa) • Attività di permeabilità selettiva • Funzione di riserva energetica • Funzione estetica • Funzione psicoinduttiva

  4. Cute senile Diminuito tasso di turnover epidermico Ridotta funzione di barriera Riduzione della TEWL e del contenuto idrico Aumento della desquamazione Ridotta elasticità Diminuita risposta immunitaria Minor secrezione sebacea e sudorale Ridotta cicatrizzazione Minor produzione di vitamina D Ridotta termoregolazione Minor reattività vascolare, irritativa ed allergica

  5. Anatomia della cute

  6. Istologia

  7. Finalità delle strutture 1 Cheratinociti: tournover di 28gg. barriera chimica, fisica, elettrica, biologica.. Modificano gli antigeni. Elaborano e liberano citochine. Influenzano la pigmentazione, ripristano la struttura. Selezionano il nutrimento. Cell. diLangerhans: Presentano l’Ag.al sistema immunocompetente. Melanociti:Producono melanina e tra- sferiscono i melanosomi ai chera- tinociti. Cell. di Merkel partecipano alla sensazione tattile trasmettono gli impulsi che ricevono alle sinapsi con una singola fibra nervosa

  8. ANNESSI CUTANEI Ghiandole sudoripare: ghiandole a secrezione esterna (esocrine)- Eccrine e Apocrine - sono ghiandole tubulari a gomitolo. Le unghie con il grattamento eliminano noxae pruriginose e servono per la “lotta” Apparato-pilosebaceo: follicolopilifero+ghiandola sebacea+fibre nervose+muscolo erettore del pelo. Le gh. sebacee sono esocrine olocrine acinose e liberano il sebo. Il pelo nella sua crescita attraversa le fasi di anagen, telogen e catagen.

  9. Attività di contenimento Si esprime anche attraverso le fibre collagene che sono orientate paralle-lamente alla superficie cutanea ed intersecate con fibre elastiche. Esse danno elasticità alla cute che può adattarsi ai movimenti e alle variazioni di volume dell’organismo. L’orientamento delle fibre si traduce nelle Linee di Langer che costituiscono le linee di tensione della cute

  10. Condizionata dall’ Unità Proliferativa Epidermica (EPU) : Cell. Staminale + Cellula di transito (intermedia) + Cheratinocita destinato alla cherati-nizzazione. Da qui si può individuare una colonna di cheratinociti che portano allo strato corneo a cui afferiscono melanociti e cell. di Langerhans a costituire una unità funzionale. Attività rigenerativa

  11. Attività ormonale / metabolica • Trasformazione del Testosterone in DHT, necessario alla produzione del sebo. • Produzione di Vit. D3 dalla irradiazione (UVB) del deidrocolesterolo. Agisce sul corretto metabolismo cutaneo, sul metabolismo del calcio ecc.

  12. La cute è un organo ormone-dipendente per la presenza di recettori estroprogestinici ed androgenici. Gli ormoni sessuali • modulano il trofismo epiteliale e mucoso, l’attività dei fibroblasti e la produzione collagene, elastina e mucoplisaccaridi, • aumentano il flusso sanguigno ed il trofismo dei nervi periferici, • influiscono sulla produzione qualitativa e quantitativa delle ghiandole sebacee e sudoripare, sulla distribuzione e sul trofismo dei bulbi piliferi

  13. Attività secretiva • Il sudore oltre alla termoregolazione per evaporazione contribuisce al bilancio idro elettrolitico, alla idratazione e alla elasticità del tegumento, alla difesa dalle aggressioni e ad inviare messaggi sessuali. • Il sebo agisce ha funzione di difendere dagli agenti fisici, di condizionare il passaggio transcutaneo, di svolgere attività antibatterica e antimicotica, di inviare messaggi sessuali, di lubrificre (gh. di Tyson), di contribuire alla formazione del “cuscino” protettivo con i peli .

  14. Attività immunologica Immunità congenita e Immunità acquisita. E’ presieduta da numerose cellule: i cheratinociti contribuiscono ad elaborare gli Ag. Le Cell. di Langherans li presentano ai linfociti. Monociti e linfociti partecipano a reazioni da immuno-complessi, i mastociti liberano istamina e altre amine,fagociti e granulociti partecipano al processo infiammatorio, il sistema simpatico libera acetilcolina nelle reazioni papulose da caldo,sudore ecc…

  15. Attività di difesa da caldo/freddo Oltre alla liberazione e alla evaporazione del sudore, al “cuscinetto” dei peli, la termo-regolazione funziona mediante vasocostrizione e vasodilatazione, stimolate da recettori neurali che trasmettono messaggi ai capillari che trattengono o disperdono calore. Nel distretto cutaneo possono essere pompati fino a 150 ml di sangue al minuto. Tale flusso può variare anche in ragione di 100 volte.

  16. Attività di difesa dalla luce (1-penetrazione degli UV)

  17. UVB • Sono bloccati dal vetro delle finestre • Penetrano nell’epidermide e poco nel derma • Provocano eritema e desquamazione a seguito del rilascio di prostaglandine dai cheratinociti danneggiati • Responsabili delle scottature ma anche dell’abbronzatura • Come gli UVA a lungo termine possono provocare invecchiamento e tumori della pelle in quanto causano danni ai DNA e RNA • Attivano i recettori di sostanze in grado di influenzare la melanogenesi. • Inducono alterazione dei geni soppressori e quindi mancato controllo della crescita di cheratinociti e melanociti.

  18. UVA • Attraversano l’epidermide e raggiungono il derma. • L’eritema da UVA non è legato agli effetti tossici sui cheratinociti • Sono responsabili della produzione di melanina (meno degli UVB) • Provocano nel corso degli anni l’invecchiamento della pelle • Possono causare alterazioni del codice genetico mediante un azione diretta sul DNA.

  19. FOTOINVECCHIAMENTO • È causato dagli effetti di una “cronica” esposizione (dose cumulativa) alle radiazioni ultraviolette (UV) • UVA (320-400 nm) • UVB (290-320 nm) • UVC (200-290 nm) • I raggi ultravioletti agiscono in parte in maniera diretta ed in parte in maniera mediata dalla produzione di radicali liberi su • DNA e RNA • Proteine • Fosfolipidi delle membrane cellulari • Espressione (>) degli enzimi appartenenti alle matelloproteasi (collagenasi, MMP1; gelatinasi MMP2 e MMP9; stromielina o MMP3)

  20. Attività di difesa dalla luce(2- strutture in causa) • La capacità dipende dal fototipo. • Sudore sebo e cheratina rifrangono luce. • L’ispessimento cutaneo protegge l’immunocompetenza • I melanociti stimolati producono melanina-melanosomi. • L’abbronzatura protegge i cheratinociti • L’eritema immediato (UVB) “avvisa” del danno solare così come la pigmentazione immediata (UVA). • L’attività dei fibroblasti protegge dall’invec- chiamento cutaneo.

  21. Radiazioni ultraviolette e cute • Il danno causato dalle radiazioni ultraviolette a carico del DNA è dovuto all’unione di due pirimidine adiacenti con conseguente formazione di fotoprodotti, potenzialmente mutageni, in grado bloccare la RNA-polimerasi e DNA-polimerasi • Il blocco dell’RNA-polimerasi II da parte del fotoprodotto induce alla formazione del p53

  22. Radiazioni ultraviolette e cute Le radiazioni determinano in profondità • la depolimerizzazione dell’acido ialuronico • la depolimerizzazione dei glicosamminoclicani • la degradazione del collagene e dell’elastina con conseguente crollo dell’impalcatura cutanea e destabilizzazione del tessuto.

  23. ASPETTI CLINICI DEL FOTOINVECCHIAMENTO • La cute appare di aspetto secco, disomogeneo, discromico, anelastico. • Le rughe sono profonde e numerose • Possono essere presenti lesioni tumorali benigne (cheratosi seborroiche, lentigo simplex) e premaligne (cheratosi attiniche) • Spesso si osservano lesioni tumorali come epiteliomi basocellulari e spinocellulari.

  24. CLASSIFICAZIONE DEL FOTOINVECCHIAMENTO SECONDO GLOGAU

  25. Fototipo I – Celtico: capelli biondo-rossi, pelle lattea,occhi chiari, enorme sensibilità agli UV, necessità di esporsi al sole il meno possibile e con la protezione di vestiti o schermi totali.Fototipo II – Germanico: capelli biondi, pelle chiara,occhi chiari, enorme sensibilità agli UV, necessità di non esporsi durante le ore più calde e di usare un fattore di protezione di 50+.Fototipo III – Misto: capelli castani, pelle opaca, occhi bruni, media sensibilità agli UV, necessità di non esporsi durante le ore più calde e di usare un fattore di protezione alto 40 (30).Fototipo IV-Mediterraneo: capelli scuri, pelle scura,occhi scuri bassa sensibilità agli UV, utilizzo di un fattore di protezione 20Fototipo V – Sud-Americano: capelli neri, pelle olivastra, occhi scuri, minima sensibilità agli UV, utilizzo di un fattore di protezione inferiore a 20Fototipo VI – Razza Nera: capelli neri, pelle nera,occhi scuri sensibilità nulla agli UV, proteggere le labbra con un fattore di protezione compreso tra 4 e 6.

  26. I principali ingredienti contenuti nei prodotti solarisono delle sostanze in grado di assorbire le radiazioniUV (filtri chimici) o di rifletterle (schermi fisici).Filtri chimici: sono molecole in grado di assorbirealmeno in parte la radiazione ultravioletta, agendoselettivamente per certe lunghezze d’onda, per questoci sono molecole in grado di assorbire solo i raggi UVAe altre che assorbono solo gli UVB.Schermi fisici: sono sostanze riflettenti che formanouna specie di scudo in grado di respingere la radiazione.Si tratta di particelle di metalli pesanti come il biossidodi titanio e l’ossido di zinco in forma micronizzata, chepresentano un ottimo assorbimento, anche se alcunedifficoltà tecnologiche ne complicano l’utilizzo. octyl methoxycinnamatebenzophenoneethylhexyl methoxycinnamatebutyl methoxydibenzoylmethaneoctyldodecylneopentanoate sono filtri chimici zinc oxide titanium dioxide talco sono schermifisici

  27. L’SPF (sun protection factor) basandosi sulrapporto tra le MED (minima dose eritematogena), è riferito alle radiazioni UVB: di qui la necessità di trovare un metodo per stabilire il fattore di protezione UVA.In questo caso si valuta la quantità di energia necessaria a produrre pigmentazione. I metodi sono:PPD (Persistent Pigment Darkening): pigmentazionedopo 2 ore; IPD (Immediate PigmentationDarkening): pigmentazione dopo 15 minuti. Entrambi i metodi valutano una risposta fisiologica dell’individuo che è molto più soggettiva dell’infiammazione prodotta dagli UVB, per questo i metodi per gli UVA non sono ancora del tutto codificati e standardizzati.

  28. ISTOLOGIA DEL FOTOINVECCHIAMENTO EPIDERMIDE • Ispessimento dello strato corneo • Acantosi in fase iniziale, atrofia in fase avanzata • Ipertrofia dell’epidermide • Marcata eterogeneità dei cheratinociti basali con numerose discheratosi • Eterogeneità dello strato corneo • Appiattimento della giunzione dermo-epidermica con duplicazione della lamina densa DERMA • Elastosi solare • Degenerazione delle fibre collagene • Deposizione di materiale elastotico amorfo • Dilatazione e tortuosità dei capillari (teleangectasia) • Assottigliamento della parete dei vasi

  29. Attività di difesa da agenti infettivi • Sudore, sebo , strato corneo e integrità cutanea formano barriera come prima difesa • Sudore e sebo permettono la sopravvivenza della microflora che a sua volta provvede ad un equilibrio biologico • L’immunità congenita opera come seconda difesa • L’immunità acquisita mediante sensibilizzazione cellulo-mediata interviene in terza istanza.

  30. Attività di difesa da traumi e corrente elettrica La qualità, lo spessore del corneo, dell’epidermide in toto del derma e del sottocute, compreso lo strato adiposo fanno da barriera per i traumi mentre la scarsità di liquidi e l’impermeabilità della sostanza intercheratinocitaria ostacolano la conduzione elettrica.

  31. Attività di permeabilità selettiva • Dipende dalla natura della sostanza (dimen-sione, carica elettrica, solubilità ecc..), dall’età, dall’integrità cutanea, dalla sede, dall’umidità, dalla temperatura ecc…. • La permeazione può essere transepidermica e transfollicolare • Dipende dallo strato lipidico,dal corneo e dai vari strati epidermici, dai granuli di Odland, dalla giunzione dermo epidermica, dal connettivo e dai vasi

  32. I recettori nervosi della pressione sono normalmente più profondi di quelli del dolore, prurito/gusto.Trasmettono a fibre amieliniche che giungono al sistema nervoso centrale. I recettori del gusto hanno sede sulle papille gustative. Attività sensoriale e gustativa

  33. Funzione di riserva energetica Il tessuto adiposo rappresenta la riserva energetica più capace dell'organismo. Le cellule adiposearrivano a costituire il 10% del peso corporeo di un individuo normolineo; questo deposito arriverebbe a coprire 40 giorni di 'spesa energetica‘. Con l'accumulo di cellule adiposein periodi di alimentazione abbondante e la liberazione di acidi grassi in periodi di digiuno sostenuto, il tessuto adiposo assicura quindi all'organismo un apporto energetico costante in ogni situazione ambientale. Le cellule adiposesi dispongono sul corpo in modo diverso, in relazione all'età e al sesso

  34. Implicazioni psicologiche Vedere la propria pelle è una sensazione che produce uno stato di coscienza con auto-giudizio influenzato ovvia-mente dall’ aspetto della cute e dalle altre sensazioni che essa trasmette. Lo stato di coscienza a sua volta è condizionato dalla storia personale e collettiva, dall’ambiente, dalla società, dal contesto temporale e dai parametri da questi dipendenti. L’ottica psicodinamica evidenzia le strette relazioni esistenti tra la pelle e lo psichismo, attraverso il concetto di Anzieu di "Io-Pelle", in base al quale la pelle sarebbe la parte più parlante del corpo sulla quale si scaricherebbero tutte le tensioni.

  35. Riflessi Gruppo primario:disturbi primitivamente psichiatrici Gruppo secondario:disturbo primario organico si ripercuote sullo psichismo (psoriasi) Gruppo concausale:le cause organiche e psicologiche collaborano alla pat.cutanea (rosacea) Complicanze cutanee dei trattamenti psichiatrici (lyell) Associazione di manifestazioni cutanee e psichiatriche in malattie sistemiche (L.E.S) MANIFESTAZIONI PSICOCUTANEE

  36. Gruppo primario:disturbi primitivamente psichiatrici Parassitofobia (psicosi ipocondriaca monosintomatica) Sdr. di Ekbom- Delusion of parasitosis Ossessione Allucinatoria Zoopatica Escoriazioni su base nevrotica Porpora psicogena (Sdr. Delle ecchimosi dolorose) Dismorfofobia Bromidrosi Glossodinia-Orodinia Isteria epidemica

  37. Il processo di invecchiamento è dovuto alle modificazioni morfo-funzionali geneticamente determinate che interessano tutto l’organismo a partire dal concepimento e che continuano per tutta la vita.

  38. Età critica o catameniale o presenile soggetto da 48 a 60 anni • Senescenza graduale soggetto da 60 a 70 anni • Vecchiaia soggetto oltre 70 anni • Estrema senilità soggetto oltre 80 anni

  39. Ogni tentativo di classificazione e di schematismo rimane comunque arbitrario per il fatto che le modificazioni funzionali tipiche del processo di invecchiamento si sviluppano con enorme variabilità non solo da soggetto a soggetto ma anche da organo a organo dello stesso soggetto.

  40. OGGI Da un punto di vista socio-demografico, nel periodo che va dalla fine della II guerra mondiale ad oggi, la società mondiale è profondamente cambiata. • 586 MILIONI DI SOGGETTI> 60 ANNI

  41. PROGRESSI NELL’AMBITO MEDICO-SOCIALE • Un numero sempre maggiore di soggetti supera i 60 anni d’età • In condizione in generale soddisfacenti • Con un’aspettativa di vita ancora lunga • Con considerevoli risorse funzionali

  42. Con il passare degli anni comunque si sviluppano profonde e marcate modificazioni della cute • progressiva perdita delle sue complesse funzioni • mutamento dell’aspetto esterno

  43. Fino a questo momento non è ancora stata compiutamente codificata una scala obiettiva ed unitaria che quantifichi l’invecchiamento cutaneo e che tenga conto dei numerosi elementi che lo caratterizzano • Guinot C et al. Relative contribution of intrinsic vs extrinsic factors to skin aging as determined by a validated skin age score. Arch Dermatol 2002; 138: 1454-60 • Skin Age Score (SAS): 24 caratteristiche misurate con un punteggio da 1 (assente) a 3 (marcato) possono essere utilizzate in modo sistematico per una valutazione obiettiva e scientifica del progetto

  44. La cute è l’organo in cui l’invecchiamento è il risultato combinato e sinergico di fattori - intrinseci (invecchiamento geneticamente programmato) - estrinseci (ambientali: sole, caldo, freddo; stile di vita: dieta tabagismo, alcool, stress, farmaci) - ormonali (menopausa nella donna)

  45. INVECCHIAMENTO BIOLOGICO • È dovuto a fattori intrinseci ed è legato al passare del tempo • Interessa tutta la cute indipendentemente dall’esposizione agli agenti esterni FOTOINVECCHIAMENTO

  46. INVECCHIAMENTO BIOLOGICO Insieme delle modificazioni cliniche, istologiche e fisiologiche che si sviluppano a livello cutaneo con il trascorrere del tempo: • turnover dell’epidermide, barriera cutanea • eliminazione di sostanze chimiche dal derma • cicatrizzazione • termoregolazione • immunoresponsività • produzione di sebo e sudore • capacità di sintesi della vitamina D, capacità di riparare i danni del DNA

  47. Cute senile Diminuito tasso di turnover epidermico Ridotta funzione di barriera Riduzione della TEWL e del contenuto idrico Aumento della desquamazione Ridotta elasticità Diminuita risposta immunitaria Minor secrezione sebacea e sudorale Ridotta cicatrizzazione Minor produzione di vitamina D Ridotta termoregolazione Minor reattività vascolare, irritativa ed allergica

  48. INVECCHIAMENTO BIOLOGICO

  49. INVECCHIAMENTO BIOLOGICO

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