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Università degli Studi Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione

ROMA TRE. Università degli Studi Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di laurea in Scienze dell’Educazione. IL PROCESSO FORMATIVO NEGLI ENTI LOCALI VINCOLI NORMATIVI CONTRATTUALI E DI BILANCIO. LAB DELLA FORMAZIONE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Prof.ssa Franca Gizzi.

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Presentation Transcript


  1. ROMA TRE Università degli Studi Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di laurea in Scienze dell’Educazione IL PROCESSO FORMATIVO NEGLI ENTI LOCALI VINCOLI NORMATIVI CONTRATTUALI E DI BILANCIO LAB DELLA FORMAZIONE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Prof.ssa Franca Gizzi

  2. I SOGGETTI COINVOLTI FUNZIONE POLITICA DIRIGENZA RISORSE UMANE SINDACATO DIRIGENTI CATEG D POSIZIONI ORGANIZZATIVE SPECIFICHE RESPONSABILITA’ CATEG CPARTICOLARI FIG PROF FUNZIONE FORMAZIONE FORMATORI INTERNI AZIENDE E FORMATORI ESTERNI PIANO DELLA FORMAZIONE SOGGETTI FORMALI O INFORMALI CON POSSIBILITA’ DI “VETO” DEPOSITARI INFORMAZIONI SOGGETTI INDIRETTAMENTE INTERESSATI MOLTEPLICITA’ DI SOGGETTI INTERAGENTI RUOLI E INTERAZIONI DIVERSE IN FUNZIONE DELL’AMPIEZZA DEL PIANO ANNUALE DI FORMAZIONE

  3. I SOGGETTI ISTITUZIONALI LA FUNZIONE POLITICA LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE LA FUNZIONE FORMAZIONE LA DIRIGENZA IL SINDACATO

  4. LA FUNZIONE POLITICA Nell’ambito delle strategie generali dell’ente DECIDE La dotazione organica La necessità di novi profili o la riconversione di quelli esistenti Le tavole di rimpiazzo Il budget da assegnare alle attività formative Le direttrici di piano comprese quelle sperimentali o innovative

  5. LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Nell’ambito delle politiche per il personale DECIDE Le priorità formative legate allo sviluppo di carriera ed alle innovazioni organizzative La valutazione dei crediti formativi Le modalità di certificazione dell’apprendimento Le modalità di valutazione delle prestazioni in relazione all’investimento formativo

  6. LA FUNZIONE FORMAZIONE Nell’ambito delle politiche del personale RILEVA in maniera costante il fabbisogno formativo PREDISPONE il piano annuale della formazione DEFINISCE le procedure ed i dispositivi necessari SUGGERISCE gli interventi innovativi GESTISCE le risorse REALIZZA Le attività formative

  7. LA DIRIGENZA DEFINISCE I fabbisogni di piano per la struttura di competenza Applica i criteri di accesso alle attività formative Collabora alle attività formative organizzate dall’Ente forma sul lavoro i propri collaboratori diretti Valuta il personale secondo metodologie predefinite

  8. IL SINDACATO Negozia a livello nazionale, nel CCNL, le norme sulla formazione Definisce gli istituti contrattuali interessati dalla formazione Introduce la valutazione dell’apprendimento attraverso i crediti Negozia a livello aziendale • l’ammontare delle risorse economiche da destinare alla formazione • le priorità formative • i criteri ed i requisiti d’accesso alle attività corsuali

  9. Collocazione OrganizzativaDella Formazione L’articolazione della Funzione dipende  dalla complessità strategica • dalla complessità operativa  dalle dimensioni degli Enti

  10. Ruolo Strategico

  11. Ruolo Operativo

  12. CCNL Dirigenzadel 10.4.1996Art 32Formazione 1. La formazione e l'aggiornamento professionale del dirigente sono assunti dalle amministrazioni come metodo permanente per la valorizzazione delle capacità e delle attitudini e quale supporto per l'assunzione delle responsabilità affidate.2. L'amministrazione definisce annualmente la quota delle risorse da destinare ad iniziative di formazione dei dirigenti ai sensi della circolare del Ministro per la Funzione Pubblica 24 aprile 1995, n. 14. 3. L'amministrazione, nell'ambito dei propri obiettivi di sviluppo, e nel rispetto dei criteri generali definiti ai sensi dell' art. 5, realizza iniziative formative anche avvalendosi della collaborazione di soggetti pubblici o società specializzate nel settore. Le attività formative devono tendere, in particolare, a rafforzare la sensibilità dei dirigenti a gestire iniziative di miglioramento e di innovazione destinate a caratterizzare le strutture pubbliche in termini di dinamismo e competitività. 4. La partecipazione alle iniziative di formazione, inserite in appositi percorsi formativi, anche individuali, viene concordata dall'amministrazione con i dirigenti interessati ed è considerata servizio utile a tutti gli effetti.5. Il dirigente può partecipare, senza oneri per l'amministrazione, a corsi di formazione ed aggiornamento professionale che siano in linea con le finalità indicate nei commi 1 e 3. Al dirigente può inoltre essere concesso un periodo di aspettativa non retribuita per motivi di studio della durata massima di tre mesi. 6. Qualora l'amministrazione riconosca l'effettiva connessione delle iniziative di formazione e aggiornamento svolte dal dirigente ai sensi del comma 5 con l'attività di servizio e l'incarico affidatogli, può concedere un contributo sulla spesa sostenuta e debitamente documentata.

  13. CCNL Dirigenza1998 - 2001 Il comma 2 dell'art. 32 del CCNL del 10.4.1996 è così sostituito:" In conformità a quanto previsto dal protocollo sul lavoro pubblico del 12.3.1997, nel quadriennio 1998-2001, gli enti destinano annualmente alle finalità previste dal presente articolo una quota almeno pari all'1% della spesa complessiva del personale dirigenziale. Le somme destinate alla formazione e non spese nell'esercizio finanziario di riferimento, sono vincolate al riutilizzo nell'esercizio successivo per le medesime finalità."

  14. CCNL Regioni ed autonomie locali personale non dirigente 1998/2001 Sviluppo delle attività formative ART 23 1. Le parti concordano nel ritenere che per la realizzazione dei processi di trasformazione degli apparati pubblici occorre una efficace politica di sviluppo delle risorse umane,rivolta anche al personale in distacco o aspettativa sindacale, che può realizzarsi, tra l'altro, mediante la rivalutazione del ruolo della formazione che costituisce una leva strategica per l'evoluzione professionale e per l'acquisizione e la condivisione degli obiettivi prioritari del cambiamento. L'accrescimento e l'aggiornamento professionale vanno, perciò, assunti come metodo permanente per assicurare il costante adeguamento delle competenze, per favorire il consolidarsi di una nuova cultura gestionale improntata al risultato, per sviluppare l'autonomia e la capacità innovativa e di iniziativa delle posizioni con più elevata responsabilità ed infine per orientare i percorsi di carriera di tutto il personale.2. Per il perseguimento delle finalità di cui al comma 1, le parti convengono sulla esigenza di favorire, attraverso la contrattazione collettiva decentrata integrativa, un significativo incremento dei finanziamenti già esistenti da destinare alla formazione, nel rispetto delle effettive capacità di bilancio, anche mediante l'ottimizzazione delle risorse dell'Unione europea ed il vincolo di reinvestimento di una quota delle risorse rese disponibili dai processi di riorganizzazione e di modernizzazione. In conformità a quanto previsto dal Protocollo d'intesa sul lavoro pubblico del 12 marzo 1997, nel quadriennio 1998-2001, si perverrà alla destinazione alle finalità previste dal presente articolo di una quota pari almeno all'1% della spesa complessiva del personale. Le somme destinate alla formazione e non spese nell'esercizio finanziario di riferimento, sono vincolate al riutilizzo nell'esercizio successivo per le medesime finalità.3. In sede di contrattazione collettiva decentrata integrativa, una quota delle risorse di cui al comma 2 può essere destinata alle finalità previste dall'art. 35 bis, comma 5, del D.Lgs. 29/93. 4. Gli enti di minori dimensioni demografiche appartenenti agli ambiti territoriali definiti ai sensi dell'art. 6 possono associarsi per realizzare iniziative formative di comune interesse

  15. IL PROCESSO FORMATIVO PROGRAMMARE LA FORMAZIONE NEGOZIARE I CRITERI D’ACCESSO, LE RISORSE GESTIRE LE ATTIVITA’

  16. La Direttiva del 13 dicembre 2001 Il dipartimento della funzione pubblica ha emanato la direttiva per migliorare la qualità dei processi formativi e responsabilizzare i dirigenti delle amministrazioni pubbliche per la valorizzazione delle risorse umane.

  17. Segue direttiva • Obiettivi • Promuovere in tutte le amministrazioni la realizzazione di un analisi dei fabbisogni formativi; • Programmare le attività formative; • La formazione deve coinvolgere tutti i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni; • Le attività dovranno rispondere a standard minimi di qualità.

  18. La formazione per le pubbliche amministrazioni • Istituire, se assenti, strutture dedicate alla formazione; • Valorizzare le risorse umane; • Riqualificazione del personale (efficienza – efficacia); • Formazione come investimento sulle risorse umane.

  19. Responsabilità della gestione • Dirigenti; • Titolari degli uffici del personale; • Responsabili delle funzioni di valutazione.

  20. Principi guida per la qualità • Individuazione dei destinatari della formazione e delle loro esigenze (bilancio delle competenze); • Individuazione del fabbisogno formativo; • Progettazione della formazione; • Formulazione della domanda formativa; • La qualità della formazione: i soggetti e i servizi; • Gli utenti della formazione e la valutazione.

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