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Contributi teorici sul colloquio

Contributi teorici sul colloquio. Teoria e tecnica del colloquio clinico e Laboratorio Prof. Daniela Cantone 2013/2014. Sullivan (1954).

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Contributi teorici sul colloquio

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Presentation Transcript


  1. Contributi teorici sul colloquio Teoria e tecnica del colloquio clinico e Laboratorio Prof. Daniela Cantone 2013/2014

  2. Sullivan (1954) Concetti fondamentali del colloquio, fasi, aspetto processuale, teorema dell’emozione reciproca (attenzione al ruolo dei bisogni complementari presenti all’interno di una situazione interpersonale); Non più domande prefissate miranti ad una diagnosi categoriale ma tecnica chetiene conto dell’intersoggettività. Sullivan H.S. (1954), Il colloquio psichiatrico, Milano, Feltrinelli, 1967

  3. Gill, Newman e Redlich (1954) Colloquio diagnostico modificato Tale colloquio si propone tre finalità: Instaurare una relazione tra clinico e paziente Valutare la situazione psicosociale del paziente Rafforzare il desiderio del paziente di intraprendere la terapia (se indicata). Attenzione al transfert e al controtransfert, alla qualità delle difese Gill, Newman e Redlich (1954), The initialinterview in psychiatricpractice, New York, IUP.

  4. Kernberg (1981) Intervista strutturale Si propone di valutare a struttura di personalità di pazienti nevrotici, borderline e psicotici attraverso una serie di domande con una particolare attenzione rivolta alle possibili discrepanze nelle risposte. È un modello di natura “circolare” che permette, in base alle risposte ottenute, di tornare al punto di partenza e ricominciare un nuovo ciclo di esplorazioni. Kernberg O.F. (1981), L’intervista strutturale, in Psicoterapia e scienze umane, 17, 4, pp. 22-55, 1983

  5. Semi (1985) Sulla tecnica del colloquio • cornice (aspetti psichici e materiali) • regole • fasi. Semi A. (1985), Tecnica del colloquio, Milano, Cortina, 1985

  6. Gilliéron(1994) Adattamento del pensiero psicoanalitico alla situazione molto particolare del primo colloquio Attenzione al trauma, al transfert, alle resistenze; La relazione che il paziente viene a stabilire con il terapeuta, nel contesto del loro primo incontro, fornisce la chiave della valutazione; Fondamentale è lo studio della dinamica relazionale precoce che si instaura tra clinico e paziente, con particolare attenzione alle loro comunicazioni verbali e non verbali e al transfert/controtransfert. GilliéronE., Il primo colloquio in psicoterapia, Roma, Borla, 1995

  7. S. Freud 1912 Consigli al medico nel trattamento psicoanalitico. Opere, Boringhieri, Torino, 1974, vol. VI 1913 Inizio del trattamento. Opere, Boringhieri, Torino, 1975, vol. VII

  8. M. Klein I fondamenti psicologici dell’analisi infantile, in La psicoanalisi dei bambini, Martinelli, Firenze, 1988 La tecnica dell’analisi fatta in età precoce, in La psicoanalisi dei bambini, Martinelli, Firenze, 1988

  9. D. Winnicott (1941) La situazione prefissata (setting)

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