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. . . . L'efficienza del mercato. Il benessere economico
E N D
1. ESTERNALITA E TEOREMA DI COASE
2. Lefficienza del mercato Il benessere economico misurato dalla somma del surplus del consumatore e del produttore.
La mano invisibile del mercato assicura la massimizzazione del benessere, ma questo, in senso stretto, nel solo caso ideale della PC.
Il meccanismo di mercato pu infatti fallire (cio non riuscire a, dallinglese to fail) nel suo compito di generare il massimo benessere.
Si parla in questi casi di fallimenti del mercato (market failures).
In tali situazioni il policy-maker pu intervenire per incrementare il benessere ... ma non sempre tale intervento necessario ed a volte addirittura controproducente.
3. Perch il Mercato fallisce? Il Mercato (inteso nel senso del meccanismo generale) fallisce in presenza di almeno uno dei seguenti fenomeni:
Esternalit
Asimmetrie informative
Potere di mercato
Le tre cause, apparentemente slegate tra loro, possono in realt essere tutte ricondotte ad un fenomeno comune, la c.d. incompletezza della struttura dei mercati.
Con tale espressione si intende lassenza nel Mercato di uno o pi mercati rilevanti, cio di luoghi istituzionali dove siano possibili scambi che, se realizzati, consentirebbero di raggiungere comunque il massimo benessere sociale.
In altre parole, il Mercato fallisce perch nel sistema economico non ci sono abbastanza mercati, cio perch mancano le regole e/o le istituzioni che consentono di realizzare tutti gli scambi mutuamente vantaggiosi.
Quindi, la migliore terapia per curare il fallimento del Mercato ... ancora pi mercati!
4. Esternalit: una definizione Quando lesito di una transazione di mercato condiziona il benessere di soggetti non coinvolti (o terzi: cio diversi dal compratore e venditore), tale effetto viene detto esternalit.
La presenza di esternalit fa s che il mercato non raggiunga lallocazione efficiente delle risorse.
Perch?
Perch in presenza di esternalit, dovremmo tenere conto anche del benessere dei soggetti terzi (ovvero: linteresse collettivo allesito del mercato va al di l del benessere dei venditori e compratori direttamente coinvolti)
ma la transazione di mercato non riesce a tenere conto di tale circostanza.
5. Esternalit positive e negative Esternalit positiva: i benefici (non compensati monetariamente) di cui godono agenti non coinvolti direttamente in una transazione.
Esempio: alcune scoperte scientifiche
Esternalit negativa: i costi (non compensati monetariamente) che sono imposti ad agenti non direttamente coinvolti in una transazione.
Esempio: linquinamento
In entrambi i casi il mercato fallisce, cio non riesce da solo a garantire lallocazione ottimale delle risorse (il c.d. first best).
6. Esternalit negative ed inefficienza del mercato In presenza di unesternalit negativa, il mercato (cio il prezzo) d un segnale (o incentivo) sbagliato a compratori e venditori riguardo a quanto domandare ed offrire.
Infatti le decisioni di compratori e venditori tengono conto solo dei costi opportunit privati, mentre ignorano il costo che le transazioni su quel mercato causano a terzi, e quindi sottovalutano il costo totale (c.d. costo sociale).
Quindi sul mercato si produrr e consumer troppo di quel dato bene rispetto a quanto sarebbe socialmente desiderabile.
In termini grafici, unesternalit negativa nella produzione (p.e. inquinamento) genera una nuova curva di offerta virtuale che rappresenta lintero costo sociale, ovvero che tiene conto sia del costo privato che del costo per i terzi danneggiati.
La nuova curva virtuale perch nella realt si osserva soltanto la curva (pi precisamente, la scheda) di offerta privata.
7. Esternalit negativa nella produzione
9. Esternalit positive nella produzione
11. Come ottenere loutput efficiente? Per indurre gli agenti di mercato (nel nostro caso, i produttori) ad agire come se la curva di offerta sia davvero quella del costo sociale, occorre modificare in qualche modo il loro sistema di incentivi, cosicch nel loro comportamento tengano conto delleffetto esterno negativo delle loro scelte.
E il problema c.d. della internalizzazione dellesternalit
Per esempio, lautorit pubblica potrebbe indurre i produttori ad internalizzare lesternalit imponendo una tassa su ogni unit prodotta pari esattamente al costo dellinquinamento. In questo modo la curva di offerta privata verrebbe a coincidere con quella del costo sociale. Questultima non sarebbe pi virtuale, ma effettiva.
Nel caso di esternalit positiva, servirebbe un sussidio.
La tassa induce come sempre una DWL, ma questa pi che compensata dal guadagno di benessere che deriva dalla riduzione dei danni subiti dal terzo. Il benessere sociale dunque aumenta grazie alla tassa: esso massimo in corrispondenza dellottimo sociale.
Una soluzione alternativa limposizione di un divieto a produrre pi della quantit socialmente efficiente Qeff.
12. STAMPARESTAMPARE
14. Il policy-maker e le esternalit Approccio pigouviano (A.C. Pigou 1920): il policy- maker pu tentare di internalizzare le esternalit. . .
. . . tassando i beni con esternalit negative
. . . sussidiando i beni con esternalit positive
Ma ... per ottenere esattamente loutput ottimale occorrono informazioni sui costi opportunit privati e sui costi e valori sociali che lautorit pubblica di fatto non possiede.
E un nuovo caso del problema informativo di Hayek
Si pu dimostrare che lazione del policy-maker (pi precisamente, questo tipo di azione) non sempre necessaria per risolvere il problema delle esternalit
perch il problema pu essere risolto spontaneamente dal mercato previa unopportuna definizione, ad opera del policy-maker, dei diritti di propriet.
15. Diritti di propriet Definizione: un diritto di propriet (DdP) lattribuzione ad un agente del potere di utilizzare liberamente (= entro i limiti consentiti dalla legge) un certo bene.
Godere di un DdP garantisce la protezione contro linterferenza altrui nelluso dei propri beni.
In generale, i DdP sono suddivisibili e trasferibili sul mercato (p.e. DdP sugli immobili).
Questo per a condizione che essi siano ben definiti.
Lassenza di DdP ben definiti causa del fallimento del mercato (c.d. approccio DdP ai market failures).
16. Il teorema di Coase Il teorema di Coase afferma che la contrattazione privata pu internalizzare le esternalit ottenendo la soluzione efficiente, a patto di aver ben definito i relativi DdP.
Teorema: se tutte le parti del mercato possono contrattare senza costi lallocazione delle risorse (ovvero scambiare senza costi i DdP), allora il libero mercato risolve da solo il problema delle esternalit generando lallocazione efficiente delle risorse.
Il teorema stato formulato da Ronald Coase nel 1960 ed il fondamento della moderna analisi economica del diritto.
Corollario: se vale il teorema, il sistema economico pu raggiungere la soluzione efficiente (il first best) indipendentemente dallallocazione iniziale dei diritti di propriet (cio a prescindere da chi ha la legge a proprio favore nel caso p.e. dellinquinamento).
Tale allocazione dei DdP determina solo il riparto del massimo benessere, cio a chi toccher la fetta pi grossa.
17. I limiti del teorema di Coase Il teorema di Coase fallisce a sua volta in presenza di costi di transazione cos elevati da rendere impossibile l accordo tra le parti
Costi di transazione: tutti i costi che le parti devono sostenere per raggiungere ed implementare un accordo (p.e. spese legali).
oppure in assenza di ben definiti DdP.
In entrambi i casi il problema dellesternalit esiste e persiste in quanto manca il mercato per quello specifico DdP ? struttura incompleta dei mercati.
Questo apre nuovamente la strada allintervento pubblico. Il policy maker pu infatti favorire la creazione del mercato mancante
cercando di ridurre i costi di transazione e/o
definendo meglio i diritti di propriet.
18. Esternalit e politiche pubbliche Il men di interventi a disposizione del policy maker per far fronte al problema delle esternalit quindi molto ampio:
Regolamentazione del mercato (obblighi e divieti).
Tasse e sussidi pigouviani.
Creazione del mercato mediante la definizione dei DdP e/o la riduzione dei costi di transazione.
P.e. permessi di inquinamento negoziabili (Trattato di Kyoto)
La distinzione fondamentale quindi tra interventi di tipo coercitivo e interventi miranti ad agire sugli incentivi degli agenti e/o a favorire la loro libera contrattazione.
Interventi pigouviani e soluzione alla Coase sono dunque simili come approccio: in entrambi i casi si vuole che lesternalit abbia un prezzo, anche se nel primo caso il prezzo fissato dal policy-maker (tassa o sussidio) mentre nel secondo deciso dalla libera negoziazione.
19. Permessi di inquinamento negoziabili Il policy-maker crea un nuovo DdP, il diritto ad inquinare, lo assegna agli agenti e consente loro di scambiarlo.
P.e. diritto ad emettere un certo numero di tonnellate di CO2
Chi vuole (o deve) inquinare di pi di quanto assegnatoli dal policy-maker pu comprare il relativo diritto da chi vuole (o pu) inquinare di meno.
Si risolve dunque il fallimento del Mercato creando un nuovo mercato, dove si scambiano diritti ad emettere CO2.
Il mercato principale telematico: www.europeanclimateexchange.com
Il prezzo di una tonnellata di CO2 tra i 20 ed i 30 euro (Ott. 2008)
La decisione di inquinare viene pertanto internalizzata, perch linquinatore dovr sostenere un costo per continuare ad agire allo stesso modo.
Il risultato sar una riduzione delle emissioni ottenuta mediante la correzione degli incentivi individuali.
20. LA CLASSIFICAZIONE DEI BENI
21. I prezzi come segnali allocativi La maggior parte dei beni sono allocati attraverso il mercato: per tali beni i prezzi sono i segnali che guidano le decisioni dei compratori e dei venditori.
Ma se un bene non ha un prezzo, perch non esiste il relativo mercato, allora non vi incentivo alla sua produzione, mentre i consumatori ne domandano una quantit eccessiva.
Unaltra possibilit che il segnale dato dal prezzo sia imperfetto, cio insufficiente a guidare il comportamento del consumatore.
In entrambi i casi il benessere sociale non viene massimizzato: ancora una volta, il mercato fallisce.
Lintervento pubblico pu (ma non necessariamente riesce a) rimediare a tale fallimento e promuovere il benessere sociale.
22. Quando il sistema dei prezzi non funziona I casi in cui il sistema dei prezzi non riesce a svolgere (in tutto o in parte) la propria funzione allocativa sono i seguenti:
Esternalit
Beni pubblici e risorse comuni
Asimmetrie informative
Beni di esperienza e di fiducia
Questo elenco un modo alternativo per affrontare il tema dei fallimenti del mercato.
23. Due criteri per la classificazione dei beni I beni possono essere classificati in base ai due criteri della escludibilit e della rivalit:
Escludibilit
Un bene escludibile quando legalmente e/o tecnologicamente possibile impedire a qualcuno di godere di quel bene.
Lescludibilit legata allesistenza di diritti di propriet sul bene: chi ha i DdP pu escludere gli altri dal godimento del bene.
Rivalit
Un bene rivale quando il consumo da parte di un soggetto limita la possibilit di (o impedisce del tutto il) godimento dello stesso bene da parte di un altro soggetto.
24. Quattro tipi di bene In base ai due criteri possiamo ripartire tutti i beni in quattro categorie:
Beni privati
Sono sia escludibili che rivali.
Beni pubblici
Non sono n rivali n escludibili.
Risorse comuni
Sono rivali, ma non escludibili.
Monopoli naturali
Sono escludibili, ma non rivali.
25. Quattro tipi di bene
26. I beni pubblici Sono beni non escludibili e non rivali.
La non escludibilit fa s che sia possibile consumare un bene pubblico senza pagare alcun prezzo.
La non rivalit fa s che ciascuno possa utilizzare il bene pubblico senza ridurne la dotazione a disposizione per il consumo altrui.
Quindi, il consumo di un bene pubblico avviene senza pagare alcunch per lutilizzo di risorse scarse.
Ne derivano delle esternalit positive perch si in presenza di un bene che ha un valore economico (dato che gli agenti vogliono consumarlo), ma non ha un prezzo.
Come in qualsiasi caso di esternalit positiva, il problema che il mercato produce troppo poco del bene in questione, cio una quantit inferiore a quella di first best.
Anzi, nel caso di un bene pubblico il problema ancora pi grave. Il problema , infatti: chi produce il bene pubblico, dato che non possibile ottenere nessuna remunerazione per tale attivit?
Gli incentivi di mercato per la produzione di bene pubblico sono pari a zero (= la produzione privata di tale bene sar zero): la struttura dei mercati incompleta perch manca il mercato per il bene pubblico.
27. Il problema del free-riding Chiamiamo free rider chi che, pur godendo di un bene o servizio, non ne paga il relativo prezzo.
Il nome deriva dallusanza degli utenti dei tram di San Francisco di salire e scendere in corsa viaggiando senza biglietto (free ride).
Dato che nessuno pu essere escluso dal godere dei benefici di un bene pubblico, ciascuno agir da free rider confidando sul fatto che gli altri pagheranno per la produzione del bene.
Ma se tutti agiscono cos nessuno paga per il bene, e quindi non esiste alcun incentivo per la produzione privata del bene pubblico.
Soluzione: il bene deve essere prodotto dal policy-maker. Ci pu avvenire in due modi:
O il policy-maker fornisce direttamente il bene pubblico finanziandone la produzione con limposizione fiscale generale
oppure il policy-maker pu utilizzare il gettito fiscale per remunerare un produttore privato affinch produca il bene in questione.
28. Analisi costi - benefici Nel decidere se fornire o meno un bene pubblico il policy-maker deve sempre confrontare i relativi costi e benefici.
Si utilizza al riguardo la c.d. analisi costi-benefici.
Il bene sar prodotto solo se i benefici superano i costi.
Lanalisi costi-benefici molto difficile data lassenza di prezzi di mercato per valutare sia i benefici sociali generati da un bene pubblico che i costi opportunit delle risorse necessarie per produrlo.
In particolare, come pu il policy-maker calcolare lammontare di bene pubblico desiderato dai contribuenti?
In assenza di segnali di prezzo, dovrebbe conoscere le preferenze di questi ultimi, ma questo ovviamente molto difficile (= problema di Hayek).
La teoria delle scelte pubbliche studia i meccanismi per trasformare le volont dei singoli agenti in una scelta da parte del policy-maker.
La teoria del mechanism design (vedi Premi Nobel 2007) studia invece come il policy maker pu indurre gli agenti economici a rivelare le informazioni in loro possesso e come tali informazioni possono essere sfruttati per elaborare regole e istituzioni efficienti.
29. Risorse comuni Le risorse comuni sono beni non escludibili, ma rivali.
Lesempio principale dato dai beni naturali ed ambientali.
Essendo non escludibili chiunque pu utilizzarli senza pagare alcunch, ma essendo anche rivali luso da parte di ciascuno riduce la possibilit altrui di goderne.
The Tragedy of Commons: la c.d. tragedia dei terreni di propriet comune (pascoli inglesi pre-rivoluzione industriale) lesempio tradizionale dei problemi che sorgono in presenza di risorse comuni.
Infatti le risorse comuni proprio perch non escludibili tendono ad essere usate troppo intensamente. Ci crea unesternalit negativa che proprio perch sono beni rivali ne compromette il godimento altrui.
Lesternalit in questo caso colpisce soprattutto le generazioni future.
Il tipico problema dei beni naturali ed ambientali quindi proprio preservarli per il godimento delle generazioni future.
Due soluzioni:
Il policy-maker pu regolare luso delle risorse comuni oppure imporre una tassa sul loro utilizzo
ma pu anche decidere di trasformare la risorsa comune in un bene privato rendendola escludibile. Questo spiega lorigine della propriet privata.
Esempi: la recinzione dei pascoli in Inghilterra; le spiaggie in concessione; i diritti di estrazione del petrolio; i diritti di caccia e pesca; il pedaggio.
30. Segnale di prezzo e qualit dei beni Search goods: beni o servizi la cui qualit pu essere facilmente riconosciuta dal consumatore anche prima dellacquisto (= si pu cercare il bene di qualit migliore facendo confronti tra beni diversi, ma senza doverli necessariamente acquistare o consumare).
Sono i beni di consumo corrente, dove il prezzo fa da segnale: cibo, vestiario, ...
Experience goods: beni o servizi la cui qualit pu essere accertata dal consumatore solo dopo lacquisto (= solo dopo averli sperimentati).
Sono i beni pi sofisticati (p.e. high tech) o i servizi valutabili ex post (p.e. parrucchiere, meccanico). Il prezzo non pi un segnale sufficiente.
Il produttore di un experience good ha interesse a creare e mantenere una reputazione di alta qualit che, di fatto, trasformi il bene in search good.
Credence goods: beni o servizi la cui qualit non pu essere accertata dal consumatore neppure dopo averli utilizzati (= ci si deve comunque fidare di chi ce li ha venduti o erogati).
Tipici esempi di credence goods sono le prestazioni professionali del medico o dellavvocato (o quelle dei prof universitari!). Il prezzo non segnala nulla!
Sia nel caso degli experience goods che, soprattutto, dei credence goods lacquisto ed il consumo sono condizionati da un forte problema di asimmetria informativa: solo il venditore ne conosce ex ante la qualit.
31. ASIMMETRIE INFORMATIVE
32. Le asimmetrie informative Informazione asimmetrica: quando uno degli agenti coinvolti in una transazione ha pi informazioni degli altri. In tali casi il mercato non riesce a generare il massimo benessere sociale.
Esistono due possibilit:
Selezione avversa (o informazione nascosta): quando una delle parti ha pi informazioni sulle caratteristiche del bene scambiato (p.e. il venditore di auto usate). La differenza di informazioni pre-contrattuale.
Azzardo morale (o azione nascosta): quando il comportamento di una parte (agente) non pu essere monitorato dalla controparte (principale) e quindi lagente non ha interesse ad agire in modo da tutelare anche linteresse del principale (p.e. il manager rispetto agli azionisti). La differenza di informazioni post-contrattuale.
33. Il mercato dei limoni Nel mercato delle auto usate sono offerte auto di qualit diversa: alcune ottime, altre medie, altre ancora veri e propri bidoni (lemons in americano) ? George Akerlof 1970
Supponiamo che il valore medio di unauto usata sia Vm.
Se sono un potenziale acquirente e mi viene offerta unauto e non ho modo di conoscerne leffettiva qualit, sar disposto a pagare al massimo il valore medio (= mi aspetto che lauto su cui non ho informazioni sia di qualit media): la reazione razionale ad una situazione di informazione nascosta.
Ma allora chi possiede auto di qualit superiore alla media (V > Vm) non sar disposto ad offrirle sul mercato perch i compratori sono disposti a pagarle al massimo Vm.
Segue che sul mercato restano in vendita solo le auto di qualit medio-bassa, cio il cui valore V ? Vm.
Pertanto il valore medio delle auto che davvero sono sul mercato non Vm, ma casomai V (< Vm), perch la media calcolata su auto tutte di qualit V ? Vm.
Ma i compratori questo lo sanno, e quindi saranno razionalmente disposti a pagare per unauto usata al massimo V. Questo induce i venditori a ritirare dal mercato le auto di qualit V > V, facendo ulteriormente abbassare la qualit media delle auto effettivamente sul mercato (V < V), e cos via.
Alla fine resteranno sul mercato solo le auto di qualit molto bassa (i lemons, appunto), ma nessuno sar disposto a comprarle. La presenza di asimmetria informativa impedisce il realizzarsi di transazioni mutuamente vantaggiose: il prezzo non d alcun segnale ed il mercato, di fatto, si auto-distrugge!
34. Un calciatore svogliato Consideriamo un calciatore (= agente) che viene ingaggiato da un club (= principale) con un contratto pluriennale e multimilionario.
Il calciatore, dopo aver firmato il contratto, sicuro di ricevere lingaggio pattuito, a prescindere dallimpegno con cui si allener e giocher. E possibile quindi che il suo impegno non sia proprio il massimo
In altre parole, lincentivo per lagente perseguire opportunisticamente il proprio interesse (= non impegnarsi troppo) invece che quello del principale (= massimo impegno): una tipica situazione di azione nascosta o azzardo morale.
Ovviamente il club potrebbe monitorare (cio controllare) il comportamento del calciatore, inserendo nel contratto delle clausole penali che consentano di multarlo in caso il suo stile di vita sia poco professionale (Bacco, Tabacco e Venere )
Ma limpegno profuso sul campo difficile da monitorare. Come pu il club difendersi dal comportamento opportunistico del calciatore?
Soluzione: si pu prevedere nel contratto che una parte rilevante dellingaggio dipenda dai risultati raggiunti sia a livello individuale (p.e. gol segnati) che collettivo (p.e. vittoria in campionato). In sostanza, il principale vende allagente parte del (valore economico del) risultato che verr ottenuto grazie al suo comportamento. Questo consente di riallineare linteresse/incentivo dellagente con quello del principale: il calciatore, impegnandosi al massimo, perseguir sia il proprio interesse che quello del club.
35. Il caso Marpalat Il signor Fallisto Manzi, proprietario del 100% di azioni della societ Marpalat, ha deciso di quotare in Borsa la sua societ, vendendo al pubblico parte delle azioni.
Il signor Rossi, un semplice risparmiatore, vuole comprare un certo numero di tali azioni, divenendo cos proprietario di una piccola quota della Marpalat.
Ma... il signor Rossi non conosce il vero valore delle azioni perch non conosce il vero valore della Marpalat. Tale valore noto solo al proprietario Manzi, che ovviamente ha interesse a far credere che esso sia il pi alto possibile. Certo, esistono i bilanci della societ, ma Rossi non pu sapere se tali bilanci sono veritieri.
Primo problema di asimmetria informativa ? informazione nascosta: fidandosi dei bilanci, Rossi rischia di pagare le azioni molto pi del loro vero valore.
Soluzione: la legge impone che, a tutela dei risparmiatori, il bilancio di una societ quotata in Borsa sia certificato (= garantito nella sua verit) da una societ di revisione. In questo modo, il prezzo richiesto da Manzi per le azioni Marpalat dovrebbe rispecchiare il vero valore della societ, come risulta dai bilanci certificati.
Ma... la societ di revisione , per legge, assunta e remunerata dalla stessa Marpalat. Quindi esiste il rischio che essa non agisca per tutelare gli interessi del mercato e dei risparmiatori, ma quelli di Manzi. Questi, infatti, pu assicurare alla societ di revisione nuovi e molto remunerativi incarichi da parte di altre sue societ.
Secondo problema di asimmetria informativa ? azione nascosta: dopo essere stata ingaggiata per tutelare gli interessi dei risparmiatori (principale), la societ di revisione (agente) persegue il proprio interesse, certificando un bilancio falso e quindi aiutando Manzi a sopravvalutare il valore delle azioni Marpalat.
Soluzione: la legge potrebbe prescrivere che la societ di revisione sia assunta e pagata da unautorit indipendente che persegue fini collettivi, p.e. la Consob.
36. I mutui subprime La banca A1 concede in prestito la somma X al soggetto B1. La somma pari al 100% del valore della casa che B1 comprer con il prestito. Lunica garanzia sul prestito la casa stessa: se B1 non restituisce il prestito, A1 ottiene la casa, che vale appunto X. E nato un mutuo subprime.
A1 ripete la stessa operazione con mille altri soggetti B2, B3, B1000.
Il rischio su ciascun prestito per A1 molto grande: p.e. il valore della casa di B1 potrebbe diminuire e quindi la garanzia non coprirebbe pi lintero importo X.
Problema di azione nascosta: se oltre a diminuire il valore della casa aumenta anche il tasso di interesse sui prestiti, a B1 non conviene pi (o non riesce pi a) pagare le rate del mutuo, cio rispettare il contratto. La scelta razionale, visto che la casa non gli costata nulla, dichiarare default e lasciare la casa ad A1 (c.d. jingling envelope). Risultato: A1 si ritrova in mano una casa che vale molto meno del prestito erogato a B1 per acquistarla.
Soluzione geniale: A1 crea un nuovo prodotto finanziario, denominato MBS1 (mortgage backed security) che contiene 1/1000 del diritto di credito X che vanta rispetto a B1, 1/1000 di quello rispetto a B2, 1/1000 di quello rispetto a B3. Lidea che se uno dei mille mutuatari far default, la perdita graver su MBS1 solo per 1/1000 di X. Quindi un titolo come MBS1 pare un modo efficiente di ripartire il rischio di azione nascosta da parte di B1 o B2 o B3, ecc.
A1 ripete la stessa operazione creando MBS2, MBS3, ecc., fino a MBS1000. Infine, A1 vende le 1000 MBS sul mercato ad altre banche A2, A3, , che a loro volta possono rivenderle e cos via.
Problema di informazione nascosta: se i prezzi delle case calano ed i tassi di interesse aumentano, coloro che hanno comprato le varie MBS cominciano a temere che non pi un solo mutuatario, ma parecchi e tutti assieme possano fare default. Se ci accadesse, ogni MBS perderebbe parecchio del suo valore. E un caso di lemons: A1 sa a chi ha prestato il denaro e quindi conosce il vero valore di MBS (qualcuno dei B1, B2, ecc. sar onesto), ma le varie A2, A3, ecc. che detengono le MBS no, ovvero non conoscono la qualit dei mutui sottostanti le MBS. Le altre banche quindi non si fidano pi del valore di ci che gli ha venduto la banca A1.
Il disastro: se A1, A2, A3, ecc. hanno usato le MBS come garanzia per prestiti tra banche, la perdita di fiducia nel valore di tali garanzie porter le banche a richiedere indietro tali prestiti ed a non erogarne pi. P.e. A4 richiede indietro il prestito ad A3 perch teme che la MBS datale in garanzia da A3 sia un lemon; se A3 non ha mezzi liquidi per restituire il prestito, A3 fallisce.
38. Le asimmetrie informative e il mercato del lavoro Esempio di azzardo morale nel mercato del lavoro: il lavoratore dipendente (non controllabile).
Problema: il lavoratore (agente) lavora per conto dellimpresa (principale), ma la sua remunerazione in genere fissa indipendentemente dallimpegno profuso. Perch dovrebbe impegnarsi?
Soluzione: il contratto di lavoro deve essere costruito in modo da incentivare limpegno (come nel caso del calciatore).
Esempio di selezione avversa nel mercato del lavoro: la selezione del personale.
Problema: solo il lavoratore conosce la propria capacit di lavoro; chi lo assume non sa quanto realmente vale.
Soluzione 1: un salario elevato pu servire per attrarre anche lavoratori pi capaci (cio con salario di riserva pi alto).
Soluzione 2: usare il titolo di studio come segnale della qualit del lavoratore.
39. Soluzioni allinformazione nascosta Alcuni comportamenti privati possono cercare di risolvere i problemi dellinformazione asimmetrica. In particolare, nei casi di informazione nascosta, si pu agire mediante
Signalling: la parte informata intraprende unazione allunico scopo di rivelare credibilmente le proprie informazioni alla parte non informata.
Esempi: pubblicit per segnalare la qualit dei prodotti; titolo di studio per segnalare le proprie capacit.
Unazione un segnale efficace quando: 1) ha un costo per chi la intraprende & 2) il costo inferiore al beneficio per chi possiede la qualit pi alta.
Screening: la parte non informata intraprende unazione volta a indurre la parte informata a rivelare le informazioni.
Esempi: il meccanico di fiducia; la franchigia per le assicurazioni.
Lazione deve essere tale da risultare meno costosa per chi possiede la qualit pi alta.
N.b.: sono soluzioni private che non richiedono lintervento dello Stato (spesso ancor pi privo di informazioni).
40. SCELTE PUBBLICHE
41. La teoria delle scelte pubbliche Applica i metodi delleconomia allo studio del funzionamento del governo di una collettivit.
Il problema principale : come passare dai giudizi individuali alla scelta collettiva? Ovvero: in quale modo possiamo aggregare le scelte individuali?
Criterio della maggioranza semplice: la forma pi semplice di aggregazione dei giudizi individuali la regola del voto a maggioranza ? in una scelta tra due alternative, la collettivit realizzer quella che ottiene pi voti.
Paradosso di Condorcet: quando le opzioni sono pi di due, il principio di maggioranza non rispetta necessariamente la regola di transitivit, cio la regola elementare di coerenza per cui se A preferito a B e B preferito a C allora A anche preferito a C.
42. Portare il lucidoPortare il lucido
43. Tre alternative: A, B, C; tre tipi di elettore: 1, 2, 3.
Hp: scelte binarie (cio tra coppie di alternative).
Referendum tra B e C: vince B, grazie al voto del tipo 1 e del tipo 2.
Referendum tra A e B: vince A, grazie al voto del tipo 1 e del tipo 3.
Per transitivit, A dovrebbe pertanto essere preferito a C. Ma se il referendum tra A e C, vince C (che ottiene il voto del tipo 2 e del tipo 3). Questo paradossale!
Quindi, il risultato del voto a maggioranza non sempre soddisfa la propriet di transitivit: scelte sociali binarie compiute sulla base delle preferenze individuali possono produrre esiti non transitivi, e quindi non riflettere a dovere le preferenze della collettivit.
Lordine con cui si mettono in votazione le alternative condiziona il risultato finale: p.e. se voto prima tra A e B e poi confronto il vincitore con C, vince C, ma se voto prima tra B e C e poi confronto il vincitore con A, vince A!
44. Come risolvere il paradosso?
Per esempio, con il metodo di Borda: si chiede agli elettori non solo di ordinare le alternative, ma anche di attribuire loro un punteggio crescente in ordine di preferenza (p.e. 1 punto alla meno preferita, 3 punti alla pi preferita).
Invece che utilizzare una votazione binaria, la societ sceglie lalternativa che ottiene il punteggio maggiore (nellesempio, lalternativa B).
In realt, ogni sistema elettorale un modo pi o meno sofisticato di ottenere una scelta sociale a partire dai giudizi individuali.
Purtroppo un famoso teorema dimostra che nessun sistema perfetto: nessuna regola di scelta sociale in grado di soddisfare un insieme minimale di requisiti ovvi.
Questo significa che qualsiasi sistema democratico necessariamente imperfetto: nel convertire i giudizi individuali in scelte sociali si verificheranno sempre degli errori.
45. Il teorema di impossibilit di Arrow Hp: gli individui hanno preferenze sulle alternative sociali A, B, C.
Quattro requisiti minimali. La regola di scelta sociale deve soddisfare i seguenti criteri/assiomi:
Unanimit: se tutti preferiscono A a B, la regola sceglie A;
Transitivit: se A batte B e B batte C, allora A batte C;
Indipendenza dalle alternative irrilevanti (IIA): la scelta sociale tra A e B non deve dipendere dai giudizi su (o dallesistenza di) una terza alternativa C;
Non dittatorialit: nessun individuo pu far prevalere le proprie preferenze nella scelta sociale.
Kenneth Arrow (1951) dimostra che nessuna regola di scelta sociale (e quindi nessun sistema di voto) pu soddisfare tutti e quattro i requisiti. In particolare, se la regola soddisfa i primi tre assiomi, allora la scelta sociale coincide con le preferenze di un individuo (il dittatore!).
P.e. il metodo di Borda viola lassioma IIA: se eliminiamo lopzione C, ai punti vince A (invece che B).
46. Il teorema dellelettore mediano Nonostante il paradosso di Condorcet ed il teorema di Arrow, il voto a maggioranza rimane la regola di scelta sociale pi utilizzata.
Ma chi decide in caso di voto a maggioranza? Ovvero: in una societ democratica le preferenze di quale gruppo di elettori si traducono in scelta sociale?
Hp1: ? vari livelli possibili di spesa pubblica o budget.
P.e. la societ deve decidere quanto spendere per listruzione.
Hp2: ogni elettore ha il proprio budget ideale e in ogni caso preferisce i budget pi simili al proprio ideale.
Hp3: gli elettori sono in distribuiti in ordine crescente in base al rispettivo budget ideale.
Il teorema dellelettore mediano afferma che, in qualsiasi votazione a maggioranza, verr sempre scelto il budget preferito dallelettore mediano, cio dallelettore collocato esattamente al centro della distribuzione.
47. Portare il lucidoPortare il lucido
48. Lelettore mediano (= quello che lascia il 50% degli altri elettori alla propria destra ed alla propria sinistra), non n lelettore medio (cio quello che esprime il budget ideale medio), n lelettore modale (cio quello il cui budget ideale raccoglie il maggior numero di voti).
Lelettore mediano vince sempre perch il suo budget ideale batte in un confronto binario a maggioranza qualsiasi altro budget alternativo.
Nellesempio il budget ideale di spesa per listruzione dellelettore mediano 13 mld. Sia un budget superiore (p.e. 15 mld) che uno inferiore (p.e. 9 mld) sono sempre battuti in un voto a maggioranza (59 a 50 e 71 a 38) dal budget di 13 mld.
Il teorema supera anche il paradosso di Condorcet: se ogni elettore punta ad ottenere il budget preferito, il budget scelto dallelettore mediano prevale sempre, senza violare la transitivit. Di fatto, lelettore mediano il dittatore che decide (= vince) sempre.
Unimplicazione del teorema la c.d. corsa al centro dei partiti politici: il partito (o coalizione) il cui programma elettorale si assicura i favori dellelettore mediano (cio pi si avvicina alle sue preferenze) sicuro di vincere le elezioni, anche se magari maggiore il numero complessivo di elettori che prediligono programmi pi estremi.
Il problema dei partiti che nessuno sa esattamente chi sia e cosa desideri lelettore mediano; inoltre probabile che vi sia un diverso elettore mediano per ogni differente tema di campagna elettorale.