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Relazione di Gianfranco Rebora Università Carlo Cattaneo - LIUC Castellanza

Gli obiettivi della valutazione: miglioramento della qualità, trasparenza delle informazioni, efficienza ed efficacia dei processi. Relazione di Gianfranco Rebora Università Carlo Cattaneo - LIUC Castellanza.

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Presentation Transcript


  1. Gli obiettivi della valutazione: miglioramento della qualità, trasparenza delle informazioni, efficienza ed efficacia dei processi Relazione di Gianfranco Rebora Università Carlo Cattaneo - LIUC Castellanza

  2. riconoscere e determinare il valore (worth e value), il merito, la validità delle cose, riportando ad uno stato esplicito quei processi di attribuzione di valore, che spesso avvengono informalmente; momento di confronto critico e dialettico con i risultati di un’attività; la valutazione esamina in chiave retrospettiva la validità, il merito, il valore di date attività, come didattica, ricerca, servizi; contributo al processo decisionale, offrendo intelligenza delle situazioni, sviluppando una visione di sintesi fondata su analisi puntuali e sull’applicazione di metodi specifici. Concetto generale di valutazione

  3. Differenza tra valutazione e misurazione VALUTAZIONE • non si tratta di semplice “misurazione”, concetto che presuppone la disponibilità di riferimenti oggettivi e lascia trasparire l’eliminazione di ogni incertezza attraverso la corretta applicazione di metodologie sofisticate • valutare, invece, implica una componente di giudizio, collegata a una procedura di analisi e di ricerca, che si vale anche di misure, ma non si riduce a queste VALUTA ZIONE MISURA ZIONE

  4. Differenza tra valutazione e accreditamento ACCREDITAMENTO • Consiste nel riconoscimento di un determinato standard qualitativo (minimo o di eccellenza) ad un programma o ad una istituzione di istruzione superiore, da parte di un organismo a ciò deputato, in seguito ad una procedura di verifica e accertamento di requisiti prestabiliti • La procedura di accreditamento può prevedere qualche forma di valutazione VALUTA- ZIONE ACCREDI- TAMENTO

  5. Differenza tra valutazione e sistemi di controllo e di gestione I sistemi o meccanismi operativi della gestione “confinano” con i metodi di valutazione e si prestano a qualche utile connessione e sinergia, ma hanno altri scopi più pratici e immediati, come controllare i costi, incentivare il personale, monitorare l’attività, ma non sono metodi di valutazione in senso pieno e proprio, né la loro presenza basta ad attivare una vera valutazione. Gestione risorse Controllo Valutazione Rilevazioni

  6. tutela degli interessi generali e dell’utenza in presenza di asimmetria informativa; contrappeso dell’autonomia riconosciuta alle singole organizzazioni che utilizzano risorse pubbliche; garanzia dei risultati di un’attività soggetta a forte complessità e incertezza. Sistemi di valutazione istituzionalizzati Sono stabiliti a livello di sistemi complessi di servizi (in genere nazionale) in base a ragioni come: L’università è uno dei settori più coinvolti nel mondo da sistemi istituzionali di valutazione

  7. Occorre ragionare su due livelli: In generale occorre coordinare la valutazione con altre esigenze come l’accreditamento, ecc. Conseguenze della valutazione istituzionalizzata LIVELLO NAZIONALE la valutazione assume una valenza di sistema di controllo o assicurazione della qualità e perde in parte la sua posizione di distacco dalla gestione LIVELLO DI UNIVERSITÀ subisce l’influenza del sistema nazionale e si apre la questione di “essere proprietari” della valutazione

  8. responsabilità garanzia rendicontazione verifica dei risultati miglioramento apprendimento intelligenza promozione della qualità 2 logiche, 2 anime, 2 famiglie di strumenti… per la valutazione dell’università Sanzione positiva o negativa dei risultati ottenuti (incentivi e disincentivi, “premi e punizioni”) Stimolo, incoraggiamento, sostegno, aiuto a cambiare e migliorare il servizio

  9. relazione dialettica tra logiche di garanzia e di miglioramento in termini meccanici non si combinano con molto lavoro organizzativo, molta dedizione, molta pazienza … si può ottenere una sintesi utile, una connessione, una reciproca fertilizzazione che si basa sullo sviluppo di qualità comportamentali, cognitive e relazionali (non solo tecniche) di individui, gruppi, organizzazioni è possibile spostare la frontiera delle compatibilità con l’affinamento delle pratiche e con lo sviluppo di una cultura organizzativa matura, imperniata su relazioni di apertura e fiducia reciproca e capace di gestire l’ambiguità e l’incertezza. Le due anime non si combinano facilmente La sintesi dialettica è ancor più difficile a livello di un intero sistema universitario nazionale: qui la logica di garanzia e sanzione tende a prevalere quasi inevitabilmente

  10. Se prevale l’idea di valutazioni nazionali come contrappeso dell’autonomia riconosciuta alle università e come garanzia per i vari stakeholder, con effetti sul finanziamento, sul riconoscimento e sulla convalidazione di corsi di studi Criticità del sistema di valutazione nazionale ALLORA I metodi adottati devono garantire l’affidabilità delle rilevazioni e la loro effettiva e significativa comparabilità Gli organi sia a livello nazionale che di Ateneo devono rispondere all’esigenza primaria di affidabilità ed imparzialità, oltre che naturalmente di professionalità specifica

  11. Sia a livello di sistema che di ateneo, la valutazione formale può configurarsi in tanti modi Un possibile modello di analisi distingue idea metodi organi utilizzo Quale valutazione

  12. Componenti di un sistema di valutazione Impatto istituzionale e organizzativo IDEA Opportunismo paradossi ed effetti imprevisti o indesiderati METODI UTILIZZO ORGANI

  13. il sistema di valutazione non coincide mai con un semplice metodo; i metodi potenzialmente utilizzabili sono tantissimi il tipo di utilizzo dei metodi da parte degli organi ha grande importanza e deve fare i conti con la questione delle “due anime”; l’idea di valutazione affermata in linea di principio può essere contraddetta nei fatti dagli altri aspetti; i sistemi di valutazione restano esposti a comportamenti opportunistici ed effetti imprevisti e indesiderati. ...alcune conseguenze

  14. Confusione istituzionale e organizzativa Componenti di un sistema di valutazione IDEA DISALLI- NEATI METODI UTILIZZO ORGANI

  15. Didattica Ricerca Servizi presentano diverse implicazioni per i metodi e le logiche della valutazione richiedono in pratica la messa in atto di sistemi differenziati I profili di valutazione delle diverse attività universitarie E’ fondamentale la rispondenza dei metodi alle caratteristiche dell’attività che si intende valutare

  16. CARATTERI SPECIFICI presenza di un contesto di rapporti asimmetrico (docente/studenti) rilievo degli aspetti di qualità dinamica e unicità della prestazione concetto a volte distorto per lunga abitudine dell’autonomia del professionista docente CONSEGUENZE una logica di controllo/garanzia risponde agli aspetti formali delle prestazioni didattiche (presenze, orari…) le rilevazioni di gradimento degli studenti vanno utilizzate con cautela e fuori da una logica troppo formale di premio/sanzione il presidio di standard di qualità in senso statico si può abbinare allo stimolo dell’iniziativa e dell’autonomia dei docenti (qualità dinamica) La didattica

  17. Qualità statica e dinamica nella didattica QUALITÀ STATICA • ciò che normalmente ci aspettiamo dai diversi momenti didattici: esecuzione di un programma chiaro, completo, rispondente al contesto • conformità a uno schema precostituito che garantisce continuità di apprendimento • rispetto di regole fonte di forza stabilizzatrice e permanenza nel tempo dei sistemi didattici • ripetizione nel tempo di contenuti collaudati dall’esperienza QUALITÀ DINAMICA • l’aspetto irripetibile, unico e nuovo che caratterizza un momento didattico • è sempre una sorpresa, qualcosa che trascende la normalità del quotidiano, la scintilla che innesca coinvolgimento emotivo e facilita l’apprendimento • processo dinamico anche interno alla normalità, che spinge la conoscenza sempre più avanti • frutto di versatilità e capacità di connessione da parte dei docenti La qualità dinamica emerge dagli schemi statici senza negarli, ma “mettendoli a dormire” cioè padroneggiandoli così bene che essi diventano una parte inconscia. Il loro rispetto è così abituale che non ci si pensa più. Nell’apparente monotonia dei rituali statici della didattica si scopre a volte la libertà dell’interazione dinamica e creativa.

  18. Le recenti ricerche sull’efficacia delle scuole portano l’attenzione sui fattori che caratterizzano i processi educativi all’interno delle aule e quindi più legati al rapporto insegnante/studente rispetto a ciò che avviene ai livelli più elevati come il sistema scolastico e l’assetto di risorse e organizzativo di una scuola si riscopre così a livello scientifico una realtà che fa parte del senso comune, il fatto che i risultati cognitivi ottenuti dagli studenti sono soprattutto influenzati dalla qualità degli insegnanti e del processo educativo e anche dalla qualità della leadership scolastica sembra ancora difficile peraltro riportare la qualità dell’insegnamento a precise caratteristiche osservabili e sulle quali si possa intervenire: si constata così the mystery of good teaching che sul piano concettuale è riconducibile alla rilevanza della qualità dinamica The mystery of good teaching

  19. La qualità dinamica dei momenti didattici genera le punte alte dell’apprendimento, che investono non solo aspetti strettamente tecnici, ma padronanza dei concetti e tensione verso la conoscenza la qualità statica della didattica è però garanzia di continuità e progressione dell’insegnamento i due tipi della qualità hanno bisogno l’uno dell’altro per esistere e una tensione tra le due forze è necessaria per offrire un apprendimento che sia anche crescita della persona l’evoluzione e il cambiamento culturale sono legati alla capacità di stimolare l’uscita da schemi cognitivi acquisiti Qualità ed evoluzione conseguenze • è utile e necessario garantire la qualità statica con regole e meccanismi operativi di controllo • sul piedestallo offerto dalla qualità statica si possono curare condizioni che favoriscano la qualità dinamica • ma la qualità dinamica per definizione non si ottiene con regole predefinite

  20. CARATTERI SPECIFICI grande complessità delle competenze impegnate innovazione e sperimentalità che danno unicità ad ogni progetto tensione strutturale tra conoscenza stabilita e fonti di originalità CONSEGUENZE limiti del ricorso a indicatori quantitativi forte esposizione a fallimenti dei controlli necessità di applicare expertise specifica alla valutazione necessità di bilanciare criteri plurimi La ricerca

  21. Prevalenza di una logica di consenso nei processi valutativi di peer review, che penalizza gli individui originali (v. rilevanza della serendipity) Nei cicli di valutazione ripetuti il successo nelle procedure stesse della valutazione può divenire il vero obiettivo al posto del successo nella ricerca Due rischi (R. Brook)

  22. Research quantity quality Amount of evaluation

  23. CARATTERI SPECIFICI forte rilievo della qualità percepita evoluzione verso maggiore complessità professionale integrazione crescente con didattica e ricerca CONSEGUENZE utilità del ricorso a metodi di customer satisfaction rilievo della logica di miglioramento organizzativo crescente attenzione all’interazione con attività di didattica e di ricerca I servizi

  24. Due opposti rischi di fallimento della valutazione e dei controlli IRRILEVANZA se le procedure di valutazione sono troppo sconnesse dai processi cui sono riferite e diventano un mondo a sé stante, autoreferenziale COLONIZZAZIONE se i processi di verifica imposti dall’esterno, attraverso le informazioni e le azioni richieste influenzano i valori e i riferimenti degli attori organizzativi sino a deformarne i comportamenti, allontanandoli dalle finalità originarie

  25. Rifiuto ideologico della valutazione in nome dell’autonomia della ricerca e dell’insegnamento Concezione deterministica e solo quantitativa della valutazione Estremi che si toccano Sono accomunati dalla mancanza di disponibilità a mettere in discussione il proprio modo di operare e di confrontarsi criticamente con la complessità e la dinamicità del reale

  26. La questione della proprietà dei sistemi di valutazione Anche se la valutazione è prevista dalle regole del sistema è importante che una università non si limiti a subirle, ma eserciti una proprietà attiva sui sistemi di valutazione funzionanti al suo interno

  27. Esiti della valutazione • un sistema di valutazione non è una macchinetta destinata a produrre esiti prevedibili e definiti in partenza; • esso invece dà luogo a processi e percorsi di interazione tra soggetti, destinati a trovare ulteriore alimento nelle dinamiche proprie dell’ambiente interno ed esterno dell’istituzione; • la valutazione è esposta quindi per sua natura a fenomeni di rischio e di incertezza, di apertura a una pluralità di esiti possibili; • questi aspetti sono una delle ragioni fondamentali del suo fascino e del suo valore come risorsa per affrontare il futuro fuori dalle false certezze di una razionalità solo apparente e formale.

  28. Cento ragioni per non fare valutazione: la valutazione costa è qualcosa di artificiale, forse innaturale... è conflittuale è troppo soggettiva incontra resistenze non dispone ancora di metodologie convincenti …… Almeno un motivo per volerla: che le università siano al servizio della società, degli studenti, delle persone... Perché è giusto istituzionalizzare la valutazione dell’università…ma soprattutto fare valutazione nell’università

  29. Kafka, “il Castello” Alle rimostranze del protagonista, vittima delle angherie dell’amministrazione del Castello, un funzionario risponde: “Se c’è un servizio di controllo? Tutto è servizio di controllo. Certo non è fatto nel senso grossolano della parola perché errori non se ne commettono e, anche se ciò accade, come nel caso suo, chi può dire alla fin fine che sia davvero un errore?”

  30. Orwell, “La fattoria degli animali” “Clarinetto non si stancava mai di spiegare che enorme era il lavoro di sorveglianza e di organizzazione della fattoria. Molto di questo lavoro era tale che gli altri animali, per la loro ignoranza, non lo potevano capire. Per esempio, Clarinetto diceva loro che i maiali dovevano ogni giorno faticare attorno a cose misteriose chiamate “schedari”, “relazioni”, “registri”. Erano, questi, grandi fogli di carta che dovevano venire completamente coperti di scrittura e quando erano così compilati, venivano poi buttati nella fornace. Ciò era della massima importanza per l’andamento della fattoria, diceva Clarinetto.”

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