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CORSO DI AGGIORNAMENTO

CORSO DI AGGIORNAMENTO. “Lavorare per progetti e valutare i prodotti” Le competenze linguistiche e la didattica orientativa 3 Novembre 2010. ORIENTAMENTO. Diventa molto importante in questo contesto di: Complessità sociale e formativa Personale coinvolgimento per l’apprendimento

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Presentation Transcript


  1. CORSO DI AGGIORNAMENTO “Lavorare per progetti e valutare i prodotti” Le competenze linguistiche e la didattica orientativa 3 Novembre 2010 La didattica orientativa

  2. ORIENTAMENTO • Diventa molto importante in questo contesto di: • Complessità sociale e formativa • Personale coinvolgimento per l’apprendimento • Assume un ruolo ed una funzione nuova: • Rilevante per l’intero processo formativo • Diritto per imparare ad essere autonomi • Garanzia di libertà di scelta • Assume una natura più generale • Richiede contesti e strumenti differenziati • NON E’ SOLO DIDATTICA – riflessione e meta riflessione sono importanti La didattica orientativa

  3. DIDATTICA ORIENTATIVA o ORIENTAMENTO FORMATIVO • Che cosa significare ORIENTARE? ……… non solo INFORMARE ……………….….ma FORMARE • Per l’orientamento di natura formativa e disciplinare • SI DEVE FAR VIVERE ESPERIENZE UTILI AL PROCESSO DI SCELTA IN UN QUADRO DI  CONTINUITA’ FORMATIVA  PERCORSI INDIVIDUALI La didattica orientativa

  4. …..OFFRIRE OCCASIONI PER RIFLETTERE SULLA CONOSCENSA STESSA, SUL CONTRIBUTO CULTURALE DELLE DISCIPLINE La didattica orientativa

  5. UNA EFFICACE AZIONE DI ORIENTAMENTOFONDA LE SUE RADICI SU DUE ASPETTI: la progettazione dell’orientamento le risorse professionali e i servizi da mettere in campo per l’orientamento La didattica orientativa

  6. i due aspetti sono fortemente correlati in cui i diversi soggetti (scuola, enti locali, genitori, amministrazione scolastica) collaborano per progettare azioni in una logica di sistema collaborare è per sua natura una rete a più mani La didattica orientativa

  7. Cosa vuol dire progettare l’orientamento? l’azione orientativa da parte della scuola non si esaurisce solo in una attività di tipo informativo, ma è e deve essere un processo continuo, immanente all’azione didattica, capace di educare e formare i giovani ad orientarsi La didattica orientativa

  8. ORIENTARSI…. “Essere in possesso degli strumenti cognitivi, emotivi e relazionali idonei per fronteggiare il disorientamento derivato dall’attuale società che si connota per il flusso mutevole di conoscenze” dal momento che l’individuo “di continuo viene spinto a mutare le proprie caratteristiche, a diversificare ed ampliare le proprie attività ed i campi di interesse in modo da aggiornare in tempo reale il proprio curriculum di conoscenze e competenze in maniera dinamica e flessibile per rispondere alle trasformazioni costanti che caratterizzano la nostra società” Anna Grimaldi per l’Isfol, Repertorio bibliografico nazionale sull’orientamento, Franco Angeli, Milano 2003 La didattica orientativa

  9. Metafora del missile balistico e del missile “intelligente” Oggi per la evidente criticità economica e sociale, è necessario sapere che esistono tanti obiettivi mobili, per cui una volta impostato il percorso del missile occorre dare istruzioni per cambiare traiettoria anche quando il missile è già partito così come si fa con i missili intelligenti Quando il bersaglio è individuato il pilota fissa il punto da raggiungere e così il missile si autodirige a destinazione con elevata precisione (Z. Bauman, 2009: Vite di corsa. Come salvarsi dalla tirannia dell'effimero, traduzione di D. Francesconi, Il Mulino La didattica orientativa

  10. La didattica orientativa richiede che i docenti mettano in campo competenze – non solo di tipo disciplinare – ma soprattutto competenze professionali, metacognitive, metodologiche, relazionali, di progettazione e di monitoraggio dei processi formativi. La didattica orientativa

  11. In altre parole, serve una didattica basata sull’ascolto, incentrata sulla relazione educativa con lo studente, capace di coinvolgerlo nella dimensione affettiva ed emotiva. Lo studente cerca un rapporto “non formale” con il docente… e spesso non lo trova! La didattica orientativa

  12. Concentriamoci sul seguente aspetto Orientamento formativo ed educazione affettivo-emozionale per il sostegno dell’interesse e della motivazione dello studente La didattica orientativa

  13. É possibile desiderare di apprendere? O meglio: É possibile insegnare in maniera che gli alunni desiderino di apprendere? E Ancora: Che attinenza hanno le emozioni con il successo scolastico? La didattica orientativa

  14. Due sono i filoni chiamati in causa: • quello della motivazione • quello incentrato sul sé La didattica orientativa

  15. Il filone della motivazione: la motivazione è spiegabile come condizione necessaria alla riduzione del bisogno l’apprendimento deve garantire sempre una capacità di riuscita Come si fa? La didattica orientativa

  16. Tenendo conto che il desiderio di conoscenza è di sperimentare la capacità di riuscire metafora dello scoiattolo e dell’elefante: tra i due è più veloce lo scoiattolo ma se questi non vuole saperne di salire sull’albero, anche se è più veloce, non salirà La didattica orientativa

  17. Il filone del sé (Cooley, 1992): l'Io di una persona è il risultato delle interazioni interpersonali nell'ambito sociale e di ciò che gli altri percepiscono di noi  il sé dipende dal rapporto con gli altri. La didattica orientativa

  18. Il docente entra nel cono d’ombra delle relazioni sociali in maniera diversa a mano a mano che si passa dall’età pre-scolare e scolare a quella superiore. Scuola primaria ► il docente è la figura di riferimento indispensabile Scuole medie inferiori e superiori ►il docente è significativo solo se sa diventare significativo La didattica orientativa

  19. La significatività di un docente perl’alunno ha due connotati: • positivo: ho scelto perché avevo un bravo professore che mi ha fatto capire cosa dovevo fare • negativo: ho scelto per reazione a quell’insegnante che aveva una immagine di me negativa La didattica orientativa

  20. Orientamento positivo Il docente orienta attraverso l’attrazione nel senso che il docente significativo trasfonde la sua passione per la disciplina, la rende intelligibile e interessante anche se astrusa La didattica orientativa

  21. Orientamento negativo Il docente orienta attraverso la repulsione nel senso che il docente: • non facilita l’approccio con la disciplina • non stimola la curiosità svolgendo un orientamento negativo che induce la non motivazione all’apprendi-mento La didattica orientativa

  22. Entrambi i modelli di orientamento sono:  indiretti  involontari  casuali  eccezionali …………..Ma tutti realistici La didattica orientativa

  23. Pericolo In mancanza di un orientamento programmato a scuola si possa inserire l’orientamento silenzioso dei mass-media e della strada che è:  persuasivo e convincente  suadente  efficace  deviante La didattica orientativa

  24. Per essere significativi non si deve lasciare “silente” o all’immaginazione “ il meccanismo dell’educazione” La scuola deve tornare a credere in quanto può Tutto ciò che insegniamo non è momento occasionale. La scuola non deve perdere più potere Il successo o l’insuccesso è nelle nostre mani. La didattica orientativa

  25. Scopo della scuola Non è solo quello di trasmettere conoscenze ma anche quello di: • promuovere negli studenti un senso di padronanza e controllo degli eventi e dei processi di apprendimento • renderli consapevoli della modificabilità delle proprie potenzialità, più sicuri delle proprie capacità e artefici dei propri successi La didattica orientativa

  26. Le ricerche di psicologia dell’educazione riconoscono all’insegnante, “all’insegnante significativo”, un ruolo cruciale per l’alleanza necessaria allo studente per mettersi in gioco nella fatica dell’apprendere (Boscolo, 2001) La didattica orientativa

  27. AntivirusAccanto alle azioni orientative di accoglienza accompagnamento consulenza Occorre Concentrarsi sulle • Risorse • Opportunità offerte dalle discipline • Interventi che garantiscono guadagni cognitivi apprezzabili • ossia in una parola come si può fare orientamento La didattica orientativa

  28. Una definizione di orientamento formativo o didattica orientativa “l’insieme di azioni intenzionali finalizzate a sviluppare una mentalità o un metodo orientativo, a costruire/potenziare le competenze orientative generali, ovvero i prerequisiti per la costruzione/potenzia-mento delle competenze orientative vere e proprie, (continua) La didattica orientativa

  29. Una definizione di orientamento formativo o didattica orientativa (segue) usando le discipline in senso orientativo, individuando in esse le risorse più adatte per dotare i giovani di capacità spendibili nel loro processo di autorientamento e guidandoli ad imparare con le discipline e non le discipline” Flavia Marostica in Claudio Magagnoli e Enzo Morgagni, Buone pratiche e proposte per la costruzione di reti per l’orientamento, Rapporto finale del progetto FSE RIRO 2 (Rete istituzionale regionale dell’orientamento) Editcomp, Bologna 2004 Seminario nazionale interregionale: “La dimensione formativa dell’orientamento: il tema delle competenze e dei laboratori” – Ischia 20 e 21 maggio 2010 La didattica orientativa

  30. Competenze orientative generali Acquisizione Quando: durante l’età evolutiva Dove: a scuola, in famiglia, in varie agenzie formative Finalità: cultura e metodo orientativo Come: esperienze spontanee e azioni intenzionali La didattica orientativa

  31. Competenze orientative specifiche Acquisizione Finalità: risoluzione di compiti definiti e circoscritti che caratterizzano le diverse esperienze personali e relative ad una sfera di vita specifica Come: interventi intenzionali gestiti da professionalità competenti La didattica orientativa

  32. Competenze di sviluppo Acquisizione Finalità:capacità di costruirsi una prospettiva e di progettare l’evoluzione della propria esperienza, compiendo scelte La didattica orientativa

  33. Competenze di monitoraggio Acquisizione Finalità:capacità di fare un bilancio delle esperienze formative, lavorative, esistenziali pregresse o in corso al fine di prevenire disagi e insuccessi La didattica orientativa

  34. Queste competenze/abilità sono chiamate, dalla letteratura da diverso tempo, strategiche perché sono quelle che fanno la differenza nella vita e nel lavoro, e non a caso sono attentamente analizzate nelle indagini PISA (cross curriculari) e vengono osservate con molta attenzione nei colloqui per l’assunzione di lavoro La didattica orientativa

  35. I quattro pilastri della didattica orientativa La didattica orientativa

  36. Cosa n. 1Abilità trasversali e trasferibili Per questo traguardo è utile segmentare le competenze orientative in abilità in modo da misurare la loro effettiva acquisizione. La didattica orientativa

  37. Le abilità da sviluppare sono: • Abilità comunicative per dominare le informazioni • Abilità cognitive, logiche e metodologiche per capire/elaborare pensiero astratto e per acquisire un buon metodo di costruzione di conoscenze • Abilità meta cognitive per acquisire le modalità di analisi e di governo di se stessi • Abilità e strategie meta emozionali, personali e sociali per imparare a stare bene con se stessi e con gli altri La didattica orientativa

  38. Si tratta di abilità trasversali e trasferibili che garantiscono la capacità di fronteggiare i cambiamenti e le riconversioni La didattica orientativa

  39. Cosa n. 2Conoscenze disciplinari dichiarative e procedurali Le discipline vanno smontate per individuare : - conoscenze dichiarative fondamentali - conoscenze di tipo procedurale  forniscono i prerequisiti per fronteggiare i compiti orientativi specifici La didattica orientativa

  40. Si tratta di saperi minimi per tutti, trasferibili e utilizzabili in altri contesti, da usare come occasione per costruire abilità, per conoscere il mondo circostante da più prospettive e per sapersi muovere in esso. Si inseriscono in questo contesto anche i saperi che comprendono il lavoro e il mercato del lavoro e che sono funzionali all’esercizio dei diritti di cittadinanza La didattica orientativa

  41. Come n. 1Didattiche laboratoriali digruppo La costruzione di conoscenze abilità competenze, per il cui apprendimento è indispensabile la pratica, avviene attraverso l’individuazione di esperienze che innescano tale processo e che aiutano il giovane a diventare attivo protagonista del proprio processo di conoscenza (operatività) La didattica orientativa

  42. Quali sono le esperienze? • Laboratorio, bottega, officina, cantiere come ambiente dove gli strumenti e le risorse sono a disposizione di tutti e dove si apprende facendo e collaborando con altre persone • Relazione educativa costruttiva e valorizzazione/socializzazione dei saperi posseduti • Dimensione sociale e partecipativa : il docente è l’adulto esperto con competenze professionali e disciplinari che sostiene e sollecita l’apprendimento per ché lavora insieme ai giovani sugli stessi strumenti La didattica orientativa

  43. Come n.2Moduli/unità di apprendimento È necessario puntare su una progettazione attenta e dettagliata di quello che si fa tutti i giorni in classe organizzando e individuando • Le attività che i giovani svolgono • I materiali/strumenti/testi che i giovani usano  per apprendere pezzo per pezzo • I compiti che richiedono la mobilitazione di saperi e abilità appresi e la dimostrazione di possedere competenze in modo da essere valutati La didattica orientativa

  44. In definitiva si tratta di fare una “buona didattica” mirata all’acquisizione di competenze orientative prima generali e poi specifiche, attraverso la costruzione graduale ma continua, tutti i giorni nell’arco dei 13 anni di scuola, di “buone strategie di fronteggiamento (coping), importanti da acquisire per convincersi di essere capaci di affrontare i problemi reali e aumentare l’autostima e la motivazione ad apprendere” La didattica orientativa

  45. La didattica orientativa è un grande parco dove tutti possono scegliere il gioco più divertente e dove all’interno si possono inserire varie attività motivanti per l’apprendimento delle discipline e delle loro risorse. La didattica orientativa

  46. Tutto ciò consente la rotazione dell’asse educativo sul focus “learning” e non su quello “teaching” come lo è stata la didattica concepita fino ad ora Per i protagonisti della didattica orientativa è molto vasta la possibilità di acquisire le varie abilità La didattica orientativa

  47. Tutti Attraverso le attività di lezione partecipata, cooperative learning (apprendimento collaborativo), mappe concettuali, learning by doing, studio di casi, pratiche laboratoriali, simulazioni sono posti in condizioni di conoscere il mondo circostante da più prospettive e sapersi muovere in esso. La didattica orientativa

  48. Così si imparano conoscenze abilità e competenze con la pratica, in cui strumenti e risorse sono a disposizione di tutti e dove si apprende facendo e collaborando con altre persone seguendo l’esempio degli adulti e provando a fare da soli La didattica orientativa

  49. Così si impara a convivere democraticamente assumendo i ruoli istituzionali di un paese democratico. Si scopre l´importanza del ruolo che ogni identità ha nel contesto generale e si interiorizza il concetto di appartenenza ad una comunità. La didattica orientativa

  50. Fondamentale è la programmazione: le azioni non si basano sull’intuizione, sulla disponibilità e sull’offerta di realtà diverse Ma Occorre un quadro organico e culturalmente fondato, capace di educare i giovani ad orientarsi, come requisito necessario oggi ad azioni di orientamento efficaci La didattica orientativa

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