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Corso di aggiornamento “DALLA FORMAZIONE ALL’EDUCAZIONE CONTINUA”

Corso di aggiornamento “DALLA FORMAZIONE ALL’EDUCAZIONE CONTINUA”. Giuseppe Corlito Servitore Insegnante Club Alcologico Territoriale “Pace-Carrari” di Grosseto 19 Febbraio 2012 Stezzano BG. LA CRESCITA DEI CLUB. Vi sono problemi di crescita del sistema/movimento dei Club

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Presentation Transcript


  1. Corso di aggiornamento“DALLA FORMAZIONE ALL’EDUCAZIONE CONTINUA” Giuseppe Corlito Servitore Insegnante Club Alcologico Territoriale “Pace-Carrari” di Grosseto 19 Febbraio 2012 Stezzano BG

  2. LA CRESCITA DEI CLUB • Vi sono problemi di crescita del sistema/movimento dei Club • In alcune zone i Club continuano a crescere • L’obbiettivo è un Club ogni 5000 abitanti • È solo un problema di quantità? • È anche un problema di qualità? Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  3. “DALLA FORMAZIONE ALL’EDUCAZIONE CONTINUA” • Il processo di cambiamento riavviato con maggiore consapevolezza nel Sistema Ecologico Sociale pone in risalto il passaggio culturale dal concetto e dalla pratica di Formazione (dare forma) a quello di Educazione Continua (dal latino e-ducere: far uscire, far emergere ). Conclusioni del Forum di Casalguidi 17-18 giugno 2011 Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  4. CARATTERISTICHE DELLA FORMAZIONE NEL CLUB • È una forma di sapere esperienziale (saper essere) • È una forma di “educazione tra pari” (ognuno porta la propria esperienza) • È una forma democratica, perché privilegia i rapporti orizzontali e ciascuno conta per uno come tutti gli altri • È una forma adatta al lavoro di rete • Quindi è una forma ecologica Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  5. …NON È ANDATA COSÌ … • Nella pratica ha privilegiato il sapere sul saper fare e sul saper essere • È stata praticata in forma gerarchica, partendo dalla settimana di sensibilizzazione fino alla scuola delle 300 ore (i “direttori” avevano un ruolo centrale) • È stata teorizzata come “non democratica” • Non ha permesso di lavorare in rete • NON HA SERVITO, NE’ E’ SERVITA AI CLUB Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  6. …un maestro zen dalla barba canuta danza con eleganza, sapienza e passione in una delle sale del tempio. Un giovane imberbe lo osserva per imparare. Il maestro lo invita a danzare. L’allievo è impacciato, ma ci prova. Il maestro lo invita gentilmente a tornare quando si sarà perfezionato nella danza. Questo succede molte volte: ogni volta il maestro continua a danzare, loda l’allievo dei progressi che ha fatto e lo invita a tornare quando si sarà perfezionato. Ogni volta che torna, l’allievo è sempre più abile, danza con maggior eleganza, sapienza e passione. Un giorno l’allievo ritorna a quella sala del tempio e la trova vuota. La sua barba nel frattempo sta incanutendo. Allora comincia a danzare con eleganza, sapienza e passione finché un giovane imberbe entra nella stanza e si mette ad osservarlo per imparare … da una storia Zen UNA STORIA ZEN SULL’ARTE DELLA DANZA Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  7. CHE COSA È L’EEC? • E’ un’ulteriore fase di evoluzione del sistema verso una prospettiva più chiara di ecologia sociale che valorizza la crescita e la maturazione come frutto di interazione, confronto, condivisione con gli altri e nel contesto in cui si vive. • L’Educazione Continua (EC) è un processo pedagogico finalizzato al far emergere e al valorizzare le risorse intese come abilità e/o competenze, proprie del sapere vissuto o esperienziale, grazie al confronto e all’arricchimento con il sapere teorico . • Esso nasce nel Club e al Club ritorna, arricchito dei contributi derivanti da un confronto critico con la cultura sociale della comunità (spiritualità antropologica) per cui parleremod’ora in poi di EDUCAZIONE ECOLOGICA CONTINUA(EEC). Conclusioni del Forum di Casalguidi 17-18 giugno 2011

  8. UN CIRCOLO VIRTUOSO • L’ EDUCAZIONE ECOLOGICA CONTINUA esprime un movimento virtuoso di circolarità al cui centro si pone la vita delle famiglie del Club che assumono la consapevolezza e la responsabilità di essere interdipendenti con la comunità del proprio territorio circa le scelte di protezione e promozione della salute . Conclusioni del Forum di Casalguidi 17-18 giugno 2011 Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  9. SINERGIA EEC/ASSOCIAZIONE • Ogni attività didattica non è possibile nell’Approccio Ecologico Sociale senza una sinergia feconda tra chi si occupa di questo in un ‘ottica di servizio e chi ha responsabilità nella cura delle reti associative tra i Club . • Una sinergia che esiste solo a partire dal riconoscimento della pari dignità e della reciprocità che derivano dalla consapevolezza di svolgere ruoli distinti ma complementari e quindi co-essenziali nei programmi ecologico-sociali che si riconoscono nel Metodo Hudolin . Conclusioni del Forum di Casalguidi 17-18 giugno 2011 Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  10. PRESUPPOSTI DELL’EEC • Gli insegnamenti e il lavoro pratico svolto dal professore Hudolin nei programmi alcologici territoriali, nonché tutta l’attività di questi ultimi dopo la sua scomparsa hanno evidenziato la necessità di un Programma Nazionale di Educazione Ecologica Continua che si fondi su almeno due presupposti: 1. Assicurare coesione e certezza sul piano metodologico nel processo di Educazione Continua all’AES 2. Dare impulso al processo di cambiamento antropo-spirituale, secondo i principi del metodo Hudolin. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  11. EFFICACIA DEL PROGRAMMA • Tale programma potrà avere una sua efficacia nella misura in cui saprà farsi carico di   a. sviluppare il senso di appartenenza fondato su valori quali l’amicizia, l’interdipendenza e la solidarietà, la promozione della pace e della giustizia sociale; b. favorire l’accessibilità e la fruibilità del percorso di aggiornamento dal punto di vista economico, logistico e temporale. Conclusioni del Forum di Casalguidi 17-18 giugno 2011 Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  12. LE CARATTERISTICHE DI PROCESSO • L’EEC è un processo di cui sono corresponsabili i Servitori Insegnanti e le famiglie . • Le scelte del Servitore Insegnante in tema di educazione continua hanno una ricaduta sul sistema di cui egli fa parte e in una dimensione concreta di interdipendenza e corresponsabilità. • Il livello di crescita e maturazione è frutto di una scelta personale e può essere modulata dal Servitore Insegnante in rapporto ai suoi obiettivi,ai suoi bisogni, alle sue possibilità e ai suoi tempi in relazione con i bisogni dei programmi territoriali dei Club e della comunità di appartenenza. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  13. La corresponsabilità nell’EEC Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  14. Il ruolo del FORUM E’ lo strumento attraverso il quale l’AICAT promuove la facilitazione delle relazioni tra il Network associativo (ACAT,ARCAT) e il Network dell’Educazione Ecologica Continua ( Formatori dell’ AES) nella definizione e nell’esercizio di ruoli e compiti distinti ma coessenziali perché indissolubilmente complementari . Ruolo di garanzia rispetto alla definizione ed alla concretizzazione in maniera omogenea delle scelte dell’AES sul piano dei contenuti, degli obiettivi, delle strategie e dei programmi di attuazione. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  15. Finalità del Forum Territoriale Il Forum Territoriale dovrebbe essere la cabina di regia funzionale dei programmi di educazione ecologica continua locale costituita dagli attori della formazione e dalle reti associative (ACAT,ARCAT) che si cura di : essere occasione di studio, analisi e progettazione di una formazione territorializzata, attenta ai bisogni emergenti ed interattiva con le risorse locali e nazionali . promuovere l’organizzazione, lo svolgimento e l’ottimizzazione dei corsi di sensibilizzazione e dei corsi di aggiornamento dei membri di Club (famiglie e S.I. ). Incentivare la partecipazione attiva ed assidua dei S.I del territorio a tutti i momenti di aggiornamento proposti dai programmi locali. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  16. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  17. Forum Territoriali: livelli di articolazione • LOCALE: corrisponderebbe al Coordinamento / Centro Alcologico Territoriale Funzionale*. E rappresenta lo strumento operativo per la realizzazione dei programmi di EEC in un bacino di Club inferiore alle 100 Comunità multifamigliari . •  REGIONALE: ha una funzione di coordinamento delle attività dei Forum locali nei programmi regionali con un numero di Club pari o superiore alle 100 comunità multi famigliari.E’ costituito dalle rappresentanze dei Forum locali. • INTEREGIONALE: ha una funzione di coordinamento e collegamento tra Forum locali presenti in macroaree interregionali con un numero complessivo di Club pari o superiore alle 100 unità. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  18. Il Centro / Coordinamento Alcologico Territoriale Funzionale : un ruolo chiave Censimento ed analisi dei bisogni formativi locali in riferimento. Individuazione delle risorse, progettazione e valutazione degli interventi per : * Crescita e manutenzione delle reti territoriali dei Club (nuove settimane; eventi formativi x aggiornamento di famiglie e S.I. di Club) * Programmi di promozione della salute . Formazione di nuovi S.I. e aggiornamento di quelli già attivi. Valutazione e designazione dei direttori/coordinatori dei Corsi .* Supporto al perfezionamento dei S.I. Ricerca sulla qualità del lavoro dei Club Referenza territoriale della Banca Dati . * V. Vl Hudolin Sofferenza multidimensionale della famiglia V. Atti del Corso Nazionale di Trieste 31 maggio-2 giugno 1996 Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  19. Articolazione dei Forum Territoriali Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  20. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  21. Forum Territoriali Locali :i programmi possibili in E.E.C. I Forum Locali dovrebbero farsi carico della realizzazione seguenti programmi di EEC : • Corsi di Sensibilizzazione • Aggiornamento dei S/I e delle famiglie : • Sabati di aggiornamento • Corsi monotematici a livello locale su : • L’ approccio familiare • I problemi multidimensionali • Club, associazioni e lavoro di rete. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  22. I Forum regionali / interregionali: le azioni formative possibili Potrebbero curare la realizzazione di Corsi monotematici su: • Il servizio associativo e la promozione della cittadinanza solidale • La comunicazione ecologica, efficace, empatica nel superamento dei conflitti • Etica del lavoro e spiritualità antropologica • La ricerca nell’AES. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  23. “Chi” fa “cosa” Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  24. QUESTIONI APERTE Obiettivi specifici criteri e modalità di lavoro numero dei membri e loro rappresentanza in relazione alle realtà territoriali composizione dei membri (docenti, rappresentanti dei Club, rappresentanti Associazioni criteri di individuazione dei membri durata in carica dei membri Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  25. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  26. La necessità di un Coordinamento Orizzontale a livello nazionale Alla luce di un processo di una ridefinizione dello scenario della formazione che sappia dare una comune cornice metodologica di coesione al lavoro dei programmi di EEC territoriali, è necessario prevedere all’interno del Forum un Coordinamento Orizzontale e Funzionale Ecologica Continua . Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  27. Banca Dati Educazione Ecologica Continua • Si istituisce presso ogni Forum Territoriale una Banca Datisull’Educazione Ecologica Continua che istituisce un registro dei partecipanti atto a documentare il percorso di EEC attraverso l’acquisizione delle schede curriculari personali . • Tali dati saranno depositati e consultabili pubblicamente presso ogni sede di Forum Territoriale Regionale o Interregionale ,che provvederà ai loro aggiornamenti periodici almeno semestrali * • * Il Forum Nazionale, d’intesa col Coordinamento dei Direttori, potrà acquisire copia delle schede personali inerenti il percorso di EEC dei direttori, condirettori, conduttori e docenti nei CDS e nei vari eventi formativi di livello regionale e nazionale (corsi di aggiornamento, corsi monotematici ,ecc..) al fine di procedere ad un aggiornamento periodico degli elenchi dei formatori . Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  28. Le schede personali dell’ Educazione Continua I servitori Insegnanti che partecipano agli eventi previsti dal programma di Educazione Continua saranno accompagnati nel loro iter educativo da una scheda personale , che avrà le seguenti finalità : • Registrazione della partecipazione agli eventi teorici ed esperienziali previsti dal programma ; • Trascrizione delle relazioni relative alla partecipazione negli eventi formativi in cui ciò è previsto. • Tale scheda rappresenta lo strumento trasparente di certificazione del percorso formativo di ogni S.I., che figurerà nei suoi vari aggiornamenti in una Banca Dati dell’Educazione Continua. • La scheda personale sarà rilasciata al SI dalla segreteria organizzativa di ogni Forum territoriale all’atto della sua iscrizione al primo dei corsi monotematici . • Sarà cura del S.I. corsista registrare sulla scheda i corsi frequentati, opportunamente certificati dai responsabili dei corsi stessi, costruendo così via via il suo percorso individuale. Corlito, Stezzano, 19.2.2012

  29. Il Forum Permanente EEC: verso una nuova fisionomia Corlito, Stezzano, 19.2.2012

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