1 / 35

Farmaci antineoplastici

Farmaci antineoplastici. Sostanze chimiche sintetiche chiamate Chemioterapici Antiblastici.

arion
Télécharger la présentation

Farmaci antineoplastici

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Farmaci antineoplastici • Sostanze chimiche sintetiche chiamate Chemioterapici Antiblastici. • Comprendono una vasta gamma di sostanze tra loro eterogenee in grado di determinare un’inibizione della replicazione cellulare e della crescita neoplastica, causando alterazioni del DNA o della divisione cellulare. • Poiché la presenza di cellule in continua replicazione è una caratteristica di molti tessuti normali, oltre che neoplastici, la maggior parte di questi farmaci è lesiva anche per alcuni tessuti normali. • Vengono utilizzati nella terapia dei tumori perlopiù sotto forma di polichemioterapia (associazione di più farmaci antiproliferativi caratterizzati da meccanismi d’azione diversi per ottenere il massimo effetto citotossico).

  2. Classificazione 6 gruppi principali a seconda del loro meccanismo d’azione: • Alchilanti • Complessi di coordinazione del platino • Antimetaboliti • Alcaloidi di origine vegetale • Antibiotici antitumorali • Miscellanea

  3. Alchilanti: formano legami covalenti con i gruppi nucleofilici della catena del DNA; Complessi di coordinazione del platino: formano un legame stabile al DNA con formazione di ponti intra e interfilamento con rottura della molecola di acido nucleico; Antimetaboliti: antagonizzano l’azione dei metaboliti normali a livello del sito effettore; Alcaloidi di origine vegetale: formano legami con la tubulina interferendo con la formazione del fuso mitotico; Antibiotici antitumorali: producono tagli nel DNA mediante produzione di radicali liberi e interazione con la topoisomerasi II; alterano la sintesi dell’RNA; alcuni interagiscono con le strutture di membrana; Miscellanea

  4. Principali effetti sull’uomo Le cellule dell’ospite maggiormente colpite sono quelle dei tessuti a “rapida proliferazione”: midollo osseo sistema linfatico epitelio germinale delle gonadi strutture embrionali

  5. E. acuti non neoplastici azione irritante, vescicante e allergica (a contatto con cute e mucose) E. cronici non neoplastici effetti di tipo sistemico, anche se sporadici, quali vertigini, cefalea, vomito e alopecia. Non sono mai stati segnalati effetti legati alla patologia d’organo (descritti nei pazienti) Effetto cancerogeno rischio legato ad una esposizione modesta, ma protratta nel tempo tumori del sistema emopoietico (leucemie e linfomi non Hodgkin) Effetti sulla funzione riproduttiva aumentata abortività e rischio di gravidanze ectopiche Principali effetti nei lavoratori

  6. Classificazione IARC

  7. Linee Guida per la sicurezza e la salute dei lavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario (G.U. n. 236 del 7/10/1999) • Valutazione dell’esposizione • Misure di prevenzione • Informazione e formazione del personale • Sorveglianza sanitaria

  8. Attività a rischio • Immagazzinamento • Preparazione(apertura fiale, rimozione ago dai flaconcini, riempimento della siringa, espulsione aria dalla siringa, trasferimento del farmaco dal flacone alla siringa o alla flebo) • Somministrazione(espulsione aria dalla siringa prima della somministrazione, perdite del farmaco a livello dei raccordi) • Contattocon materiali biologici o biancheria dei pazienti • Smaltimento • Manutenzione delle cappe

  9. Indicatori ciclofosfamide 5-fluorouracile composti di coordinazione del platino Scala di priorità misure su materiale prelevato da superfici misure su materiale biologico misure atmosferiche Valutazione dell’esposizione(Linee-guida - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 7/10/99)

  10. Wipe tests Sono garze in TNTinumidite con le quali vengono ripulite le superfici per ottenere informazioni su: • Livello di contaminazione del piano di lavoro • Presenza di residui di C.A. espulsi dalla cappa o derivanti da indumenti contaminati • Contaminazione diffusa all’interno ed all’esterno del locale • Non rispetto delle procedure di lavoro

  11. Punti di prelievo durante la preparazione • Interno della cappa (piano, saliscendi) • pavimento all’interno ed all’esterno del locale • oggetti presenti all’interno del locale (telefono, maniglia porta, anta armadio)

  12. Punti di prelievo durante la somministrazione • Pavimento del locale • comodino • asta della flebo • flebo • bracciolo della poltrona

  13. Valutazione dell’esposizione personale Per valutare l’entità dell’esposizione in soggetti addetti alla manipolazione dei C.A. vengono effettuate misure su: • Guanti • Pads

  14. Localizzazione dei pads • avambracci destro e sinistro • torace • polsi destro e sinistro • cosce destra e sinistra

  15. Misure atmosferiche Studi precedenti hanno dimostrato come il dosaggio dei C.A. nell’aria non sia una metodica particolarmente sensibile ed è perciò previsto solo in caso di ambienti molto contaminati o di pratiche di lavoro non idonee.

  16. PREPARAZIONE: Concentrazioni rinvenute con i wipe tests (ng/cm2)

  17. SOMMINISTRAZIONE: Concentrazioni rinvenute su wipe tests, pads e guanti

  18. Risultati del monitoraggio biologico Le concentrazioni di ciclofosfamide urinarie sono risultate al di sotto del limite di rilevabilità analitica (<1µg/l) sia per gli 8 preparatori che per 9 dei 10 somministratori: unico valore positivo pari a 2.29 µg/l.

  19. MISURE DI PREVENZIONEL’esposizione professionale ai chemioterapici antiblastici deve essere mantenuta entro i livelli più bassi possibile, in aderenza al principio “ALARA” (as low as reasonably achievable). Ciò si realizza attraverso:- CENTRALIZZAZIONE DI STRUTTURE E ATTIVITA’- CARATTERISTICHE DEI LOCALI- SISTEMI DI PREVENZIONE AMBIENTALE (CAPPE)- MEZZI PROTETTIVI INDIVIDUALI- TECNICHE DI LAVORO- INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEGLI ADDETTI

  20. Tre devono essere gli obiettivi fondamentali del processo di centralizzazione:-razionalizzazione delle attività; - riduzione del numero degli esposti; - lavoro svolto in condizioni di sicurezza

  21. Va menzionata anche la possibilità, attualmente messa in atto da alcune Aziende Ospedaliere, di affidare a ditte specializzate esterne la preparazione delle terapie antiblastiche: al proposito dovranno essere fatte delle attente valutazioni in termini di costi/benefici, considerando gli aspetti organizzativi (anche per i pazienti) e di sicurezza (per il personale) in relazione alla spesa che tale servizio comporta.

  22. Caratteristiche dei locali(esempi) Preparazione - stanza filtro • DPI • mezzi di sicurezza • punto di decontaminazione (lavandino a pedale, lavaocchi, servizio igienico con WC, stoccaggio dei farmaci per la giornata) In mancanza di una stanza filtro deve essere allestito nel locale preparazione un box di decontaminazione con un lavandino a pedale, un lavaocchi, e mezzi di emergenza.

  23. Caratteristiche dei locali(esempi) Preparazione - locale preparazione • superficie minima di 16 m2 • pavimento e pareti in materiale plastico lavabile con sgusci agli angoli • installazione di un pulsante di emergenza e di un interfono a viva voce • sistema di condizionamento con almeno 10 ricambi d’aria/ora, facilmente escludibile in caso di spandimenti • aria in ingresso filtrata • idoneo lavabo • kit di pronto intervento in caso di incidente

  24. Mezzi di protezione ambientale La preparazione dei farmaci antiblastici deve essere realizzata sotto idonea aspirazione localizzata e controllata, capace di contenere la dispersione del farmaco. Questo dispositivo deve essere esclusivamente dedicato alla preparazione di tali farmaci.  CAPPA A FLUSSO LAMINARE VERTICALE L’unica a garantire la protezione dell’operatore, dell’ambiente e la sterilità del prodotto. Le cappe chimiche, purchè previste di filtro HEPA e previa una verifica di efficienza, possono essere utilizzate solo temporaneamente nell’attesa della raccomandata centralizzazione e acquisto della cappa a FLV.

  25. Mezzi di protezione individuale • Guanti: doppio paio depolverati da cambiare ogni 30’. • Camici: devono essere monouso di tipo chirurgico con rinforzo davanti e sugli avambracci nella preparazione dei farmaci inoltre devono avere maniche lunghe con polsino a manicotto di elastico. • Maschere, cuffie ed occhiali protettivi: non sono necessari durante il lavoro sotto cappa a flusso laminare verticale ma in caso contrario le maschere devono essere a conchiglia e gli occhiali devono essere dotati di protezione laterale.

  26. Quadro sinottico delle protezioni personali necessarie

  27. Norme comportamentali generali per il personale E’ vietato • l’accesso alla zona di preparazione dei farmaci antiblastici al personale non autorizzato • l’uso di cosmetici nelle zone di lavoro: questi, se contaminati, possono costituire una fonte di esposizione prolungata • mangiare, bere, masticare gomme e caramelle, fumare, conservare cibo o bevande nelle zone dove si maneggiano farmaci antiblastici • indossare gli indumenti di protezione fuori dalle zone di lavoro.

  28. E’ essenziale la definizione delle procedure di lavoro per ognuna delle fasi di manipolazione, preparazione, somministrazione e smaltimento dei farmaci antiblastici, che devono essere scritte (“manuale delle procedure”, dettagliato ma agile) e sulle quali va fatta una adeguata informazione, formazione e addestramento.Le misure di esposizione hanno anche lo scopo di valutare la corretta applicazione e l’efficacia delle procedure adottate.

  29. Sorveglianza Sanitaria(Sintesi delle indicazioni per una razionale applicazione delle Linee Guida Ministeriali sulla prevenzione dei rischi occupazionali nella manipolazione dei Chemioterapici Antiblastici) • 2 classi di esposti: classe A lavoratori che abitualmente manipolano C.A., e da inserire nel registro degli “esposti”: - addetti abituali alla preparazione/somministrazione in ambienti e con procedure idonee (15 o più preparazioni/somministrazioni settimana o 5 effettuate in un giorno); - addetti alla manutenzione delle cappe; - addetti alla manipolazione di C.A. che, in situazioni transitorie o di emergenza, sonoaddetti alla manipolazione di numeri anche inferiori, con mezzi non adeguati (assenza di cappa, protezioni individuali idonee, compresi gli addetti alle pulizie e allo smaltimento). (continua)

  30. Sorveglianza Sanitaria(Sintesi delle indicazioni per una razionale applicazione delle Linee Guida Ministeriali sulla prevenzione dei rischi occupazionali nella manipolazione dei Chemioterapici Antiblastici) • classe B lavoratori che non utilizzano abitualmente C.A. (da non inserire nel registro degli “esposti”): - addetti occasionalmente a preparazione/somministrazione dei C.A. (frequenza inferiore rispetto a quella prevista per gli addetti della Classe A); - addetti alla pulizia locali preparazione e somministrazione dei CA; - addetti allo smaltimento. La sorveglianza sanitaria deve essere mirata alla ricerca di “eventi sentinella” che facciano immediatamente scattare un campanello di allarme in merito allo stato di salute del lavoratore o del suo posto di lavoro.

  31. Sorveglianza Sanitaria(Linee-guida - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 7/10/99) • Visite mediche di idoneità preventive e periodiche Periodicità: di norma annuale e comunque decisa dal medico competente sulla base dell’entità dell’esposizione (Classe A e B). • Valutazione di quelle situazioni fisiologiche e patologiche, congenite ed acquisite, che potrebbero costituire condizioni di particolare suscettibilità o che potrebbero essere aggravate dall’esposizione professionale ad antiblastici. • Formulazione di un giudizio di idoneità alla mansione specifica che non può prescindere dalla valutazione del rischio.

More Related