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La gestione della classe

La gestione della classe. Bartolomea Granieri. Il gruppo classe. La classe è un gruppo, luogo di interrelazioni interpersonali e di gruppo La classe va pensata come totalità dinamica. E’ qualcosa di diverso dalla semplice somma degli allievi

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La gestione della classe

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Presentation Transcript


  1. La gestione della classe Bartolomea Granieri

  2. Il gruppo classe • La classe è un gruppo, luogo di interrelazioni interpersonali e di gruppo • La classe va pensata come totalità dinamica. • E’ qualcosa di diverso dalla semplice somma degli allievi • Sono sempre compresenti due dimensioni: consapevole e razionale; emotiva e inconscia • Non basta essere un insieme di singoli per essere un gruppo di lavoro B.GRANIERI

  3. Il gruppo come sistema Totalità e interdipendenza • — a ogni comportamento corrisponde una reazione-risposta; • — a ogni cambiamento di una parte corrisponde un cambiamento nell’altra parte; • — quindi, per modificare il tutto, è necessario e sufficiente modificare una parte. B.GRANIERI

  4. Omeostasi • La classe tende al suo equilibrio interno B.GRANIERI

  5. Causalità multipla • Non causalità lineare ma circolare e multipla Relazioni reciproche di causalità Le azioni comunicative si influenzano reciprocamente B.GRANIERI

  6. Per far crescere un gruppo-classe • 1) Pensare il gruppo come una totalità; • 2) Ragionare in termini di relazione e circolarita (non di causa ed effetto); • 3) Considerare le dimensioni emozionali (paure, fantasie) in gioco, imparare a riconoscerle e gestirle • 4) prestare attenzione alle comunicazioni non verbali; • 5) ridurre o eliminare gli ostacoli all’apprendimento e promuovere le forze che lo favoriscono; B.GRANIERI

  7. Osservare la dinamica emotiva L’insieme delle: relazioni interpersonali nei sottogruppi di intergruppo Osservare e ascoltare le comunicazioni verbali e non verbali B.GRANIERI

  8. Ascolto del verbale e del non verbale Ascolto • imparare ad osservare e ad ascoltare l’altro (individuo/gruppo) Ascolto dell’ascolto • imparare a osservare e ascoltare come l’altro reagisce o risponde alle mie comunicazioni • imparare ad osservare e ascoltare il mio ascolto di adulto. B.GRANIERI

  9. Visione binoculare • Percepire i singoli ma al tempo stesso il gruppo e viceversa (figura-sfondo) • Percepire i comportamenti e le difficoltà dei singoli allievi come indicatori privilegiati della dinamica emotiva dell’intero gruppo (Gli allievi più problematici -consulenti preziosi che aiutano a comprendere l’assetto emotivo con cui la classe sta tentando di far fronte alle ansie e ai vissuti di incertezza evocati dal compito con-diviso) B.GRANIERI

  10. Individuo e gruppo • “Dieci persone, che siano personalmente ben integrate, sovrappongono in una certa misura le loro dieci integrazioni. Ogni individuo integrato nel gruppo contribuisce a consolidare l’unità e la coesione del gruppo […] “ (Winnicott, 1984, p. 246). B.GRANIERI

  11. Individuo e gruppo • “Gli individui […] cominciano, ognuno per proprio conto, a conseguire una integrazione, servendosi[…]della protezione offerta dal gruppo ” (Winnicott, 1984 , p.247-248). B.GRANIERI

  12. Per far crescere un gruppo E’ necessario costruire relazioni. Questo implica “... sensibilità alle regole sociali e culturali di preservazione della dignità reciproca, per essere sicuri di trarne qualcosa e di operare in un ambito di correttezza” (Schein 2009, p. 23) B.GRANIERI

  13. La gestione • Gestione ← gestio nome d’azione di gerere • - “governare”, “amministrare”, “condurre”, “mostrare”, “indicare un cammino” verso una meta • “condurre a termine”, “portare”, “sostenere” • Gestione ↔ “gestazione” e “sedia gestatoria” (gestus-us.)↔ funzioni di contenimento e di sostegno B.GRANIERI

  14. Rispetto e tatto E’ fondamentale raggiungere e, quindi, trasmettere un sentimento di profondo rispetto per l’interlocutore. Questo ha una motivazione etica ma, al tempo stesso, come ci suggerisce la psicoanalisi, ha un significato scientifico: è la sola posizione emotiva che consenta di conoscere l’altro e di collaborare realmente con lui (Garcìa Badaracco, 2000).

  15. La classe come sistema organizzato nell’istituzione • institutio-onis: "regola", "indirizzo", "disposizione" • instituere: “porre in essere”, “innalzare” “stabilire”, “fondare” • in e statuere: che significa “disporre” sia in senso proprio che figurato Oscillazione fra aspetti di status e di tradizione, da una parte, e aspetti innovativi e in divenire, dall’altra. Incertezza e ansia sul risultato finale. B.GRANIERI

  16. Il compito L’istituzione nasce grazie a un mandato formale che le assegna un compito: “…il compito viene assegnato nei termini simbolici di uno scopo o di un obiettivo. L'essenza di un incarico di lavoro è che il prodotto finito non esiste, ma deve essere creato”. (Jaques, 1970) B.GRANIERI

  17. Il compito Richiede: • Informazioni e competenze tecniche • Contenimento ed elaborazione delle ansie legate alla prescrittività del compito B.GRANIERI

  18. Le ansie istituzionali Compito Tecnico-operativo Emozionale Risorse Materiali/Umane Personali/degli interlocutori Relazioni Interpersonali Di gruppo B.GRANIERI

  19. Gestione e valutazione • Le professeur a du mal à faire de sa classe un espace hors menaces où on peut se tromper sans risque (Philippe Meireau, professeur en science de l’éducation) B.GRANIERI

  20. Oscillazione fra aspetti mentali • Sensi di inadeguatezza • Sentimenti di frustrazione e persecuzione • Impulsività • Demoralizzazione • Vissuti di gelosia • Curiosità • Voglia di esplorare e andare verso il nuovo • speranza B.GRANIERI

  21. La dimensione gruppale Il gruppo permette agli individui di soddisfare bisogni inconsci di: • Identità(il ruolo istituzionale fa sentire adulti e capaci ) • Appartenenza (contro vissuti depressivi di isolamento e solitudine ) • Sicurezza(istituzione come contenitore protettivo rispetto a vissuti di incertezza) B.GRANIERI

  22. La dimensione gruppale Il gruppo porta a contatto - e li amplifica - con stati mentali primitivi che sono alla base di comportamenti discontinui, superficiali, confusi o burocratici, non efficaci e non sempre responsabili. B.GRANIERI

  23. Gestione Management come gestione del compito e del gruppo Gestire le relazioni intragruppo e intergruppo Presidiare gli obiettivi B.GRANIERI

  24. Comunicare • Comunicare da communicare verbo denomin- iterat. di communis ‘comune’ comune da lat communis da cum e munis = “ che subisce un’autorità insieme” collegamenti con MUNI(cipio) • Communicare = far comune, accomunare, dividere, rendere partecipe, associare, condividere, consigliarsi, sopportare insieme, essere in relazione B.GRANIERI

  25. Funzioni mentali suppletive perché nel gruppo crescano e si consolidino: • esame di realtà, • ascolto reciproco e integrazione Leadership educativa Visione binoculare Cultura della cura e della responsabilità B.GRANIERI

  26. Leadership educativa • Gli stili gestionali sono quelli che influenzano atmosfere e possibilità di crescita nel gruppo e nei suoi membri(es. Trow e collaboratori (1999); Dalai Lama e Goleman () Leadership femminile ) • Intenzionalità educativa un’organizzazione mentale in cui “…le parti distruttive … della personalità …possono rimanere sullo sfondo” ed è possibile, quindi, tollerare di prendersi cura delle ansie evolutive di chi dipende da noi. • Continuità (consapevolezza della paura del con-tatto e del dolore improvviso alla base di ogni indietreggiare davanti al lavoro psichico… B.GRANIERI

  27. Gestione • Diverse ricerche evidenziano che i fenomeni di gruppo influiscono sull’apprendimento e che la motivazione degli allievi è influenzata dal prevalere di emozioni positive, atmosfera di incoraggiamento non giudicante, accettazione e integrazione B.GRANIERI

  28. Cultura della cura e della responsabilità • Capacità “coltivata” di vedere la nostra mente anche nei suoi aspetti meno nobili per contenerli e rilanciare gli aspetti più adulti • capacità relazionali di: ascolto, osservazione, contatto, empatia, continuità e contenimento • capacità gestionali: promuovere interazioni improntate a condivisione, integrazione, reciprocità

  29. Culture di gruppo collaborative Meccanismi regolativi di integrazione capacitàdi relazione, responsabilità e cura per gli altri ↓ lungimiranza, solidarietà, sicurezza ↓ Cultura della cura e della responsabilità ↓ atteggiamento etico (non intrusività) rispetto ascolto delle ragioni dell’altro

  30. Culture di gruppo anticomunicative Meccanismi difensivi di scissione e proiezione (diniego, maniacalità, disperazione, rassegnazione, onnipotenza) ↓ cultura paranoide o maniacale ↓ negazione e falsificazione della realtà esaltazione dell'aggressività svuotamento delle capacità costruttive ↓ esaltazione dei fenomeni di massa irrigidimento dei rapporti tra i sottogruppi clima di sospetto reciproco diffuso senso di persecuzione

  31. La dimensione collaborativa del gruppo Il gruppo di lavoro (razionale) • è organizzato intorno alla cooperazione cosciente; • è finalizzato al raggiungimento degli obiettivi comuni e condivisi. B.GRANIERI

  32. La dimensione profonda del gruppo L’attività del gruppo è ostacolata, talvolta favorita, da assunti di base, tendenze emotive regressive comuni a tutto il gruppo.” Dipendenza: fiducia assiomatica e non razionale del grupponel suo capo. Lotta-fuga: convinzione irriducibile che il gruppo esiste in quanto nemico di un altro gruppo. Accoppiamento: la speranza che nello stesso gruppo sia contenuta una coppia i cui prodotti garantiranno la sopravvivenza. B.GRANIERI

  33. Disciplina “ Senza uno scopo chiaramente definito e confini che determinano chi è dentro e chi è fuori - senza una struttura - il grande gruppo è in balia degli impulsi primitivi più fortemente espressi”. “Senza una struttura formale che definisca il suo compito, i suoi confini e il sistema dei suoi ruoli, il grande gruppo è ...vittima di confuse motivazioni individuali e degli assunti del piccolo gruppo”. (Rice, 1965) B.GRANIERI

  34. Disciplina Il docente è un po’ come in un campo di battaglia dove: • “…non è tanto difficile essere un generale di successo, quanto un buon generale, il quale dev’essere in grado di pensare mentre viene preso a cannonate, bombardato o mentre gli si spara addosso; costui non ha bisogno di essere molto intelligente, ma dev’essere resistente” (Bion, 1887, p. 128). B.GRANIERI

  35. Disciplina • prerequisito importante per assicurare un’indispensabile alleanza di “lavoro” nel gruppo. • non tanto esterna quanto interiore e rispettata, in primo luogo, dal docente che è il leader del gruppo. • di fronte ai vissuti e sentimenti antieducativi (persecuzione, svalorizzazione, emarginazione e disprezzo, discontinuità e fuga dal compito). B.GRANIERI

  36. Programmazione e gestione • Si tratta insomma di programmare e gestire il lavoro didattico tenendo presente non solo il punto di vista della “materia” (condizione necessaria, ma non sufficiente per un apprendimento autentico), ma anche la tipologia relazionale ed emotiva dei diversi gruppi classe. B.GRANIERI

  37. Un buon spirito di gruppo • Uno scopo comune. • Il riconoscimento da parte di tutti i membri del gruppo dei legami del gruppo e della loro posizione e funzione in relazione a gruppi più grandi. • Capacità di assorbire nuovi membri e perderne altri senza timore che vada persa l’individualità del gruppo (carattere flessibile del gruppo). • Assenza di sottogruppi con legami esclusivi. • Ogni singolo membro viene valutato per il contributo che porta al gruppo e gode di una certa libertà di movimento. • Il gruppo deve avere la capacità di affrontare il malcontento all’interno di se stesso e avere i mezzi per poterlo dominare. B.GRANIERI

  38. Mediazione istituzionale • Processo di avvicinamento e integrazione fra atmosfere, operatività e valori diversi: • l'altro possiede il problema e non ne viene spodestato; • l'altro è portatore di conoscenze, competenze e punti di vista differenti e può proporli nella individuazione dei bisogni e nella formulazione di nuove soluzioni; • la leadership può transitare fra le varie figure a seconda delle fasi e delle situazioni vissute dal gruppo • Il processo è più importante della decisione che si prende B.GRANIERI

  39. Mediazione istituzionale • Connessione e interdipendenza. I modi in cui le persone e i gruppi fanno contatto fra loro. • Autonomia. Quanta autonomia e quanto sostegno all’autonomia si può concedere all’altro? • I confini. Bisogno di porre o rafforzare confini e distanze/Capacità di mettere i confini e al tempo stesso di adattarsi ai confini posti dall’altro. B.GRANIERI

  40. Mediazione istituzionale • Fattori importanti: • Organizzazione del tempo e dello spazio. Scelte e scansioni organizzative → spazi confortevoli e tempi adeguati ai ritmi di incontro • Linguaggio. Lessico con cui ogni persona o gruppo sottolinea significati e valori importanti per la sua cultura. B.GRANIERI

  41. Difficoltà gestionali Incoerenza tra gli obiettivi dichiarati e gli obiettivi realizzati Tensioni e conflitti tra individui, funzioni o parti dell’Ente B.GRANIERI

  42. Conflittualità istituzionale Conflittualità fisiologica rabbia / demoralizzazione ←Conflittualità distruttiva ↓ Lamentele Dimenticanze Tensioni Eccesso di burocrazia Ambiguità Aleatorietà B.GRANIERI

  43. Bibliografia Bion W. R. (1961) Esperienze nei gruppi. Tr. it. Armando, Roma 1971. Blandino G., Granieri B. (1995), La disponibilità ad apprendere. RaffaelloCortina Editore, Milano. Blandino G., Granieri B. (2002) Le risorse emotive nella scuola. RaffaelloCortina Editore, Milano. Di Chiara G. (1999) Sindromi psicosociali.RaffaelloCortina Editore, Milano. Granieri B. (2004)L’istituzione e le sue dinamiche. In: Granieri A. (2004) (a cura di) Incontrare l’altro. Dimensioni affettive nella psicologia clinica. UTET, Torino. B.GRANIERI

  44. BIBLIOGRAFIA Granieri B. (2008) Storie complicate. La scuola al di là delle riforme. Fratelli Frilli Editori, Genova. Obholzer A., Zagier Roberts V. (1994) L'Inconscio al Lavoro. Tr.it. Etas Libri, Milano 1998. Rice A.K. (1965) Esperienze di leadership. Tr.it. Giunti, Firenze 1974. Schein E. (1999) Culture d’impresa. Tr.it. Raffaello Cortina Editore, Milano 2000. Schein E. (2009) Forme d’aiuto. Tr.it. Raffaello Cortina Editore, Milano 2010. Turquet P. (1975) "Minacce all'identità nel gruppo allargato". In: L. Kreeger (a cura) Il gruppo allargato. Tr.it. Armando, Roma 1978. B.GRANIERI

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