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Antropologia e processi di conoscenza: epistemologia, ontologia, pedagogia e didattica

Antropologia e processi di conoscenza: epistemologia, ontologia, pedagogia e didattica. Piano di alta formazioneper coordinatori didattici e docenti delle scuole cattoliche F.I.D.A.E . Certificazione delle competenze e profilo in uscita di uno studente di scuola cattolica 19 luglio 2011

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Antropologia e processi di conoscenza: epistemologia, ontologia, pedagogia e didattica

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Presentation Transcript


  1. Antropologia e processi di conoscenza: epistemologia, ontologia, pedagogia e didattica Piano di alta formazionepercoordinatori didattici e docenti delle scuole cattoliche F.I.D.A.E. Certificazione delle competenze e profilo in uscita di uno studente di scuola cattolica 19 luglio 2011 Prof. Andrea Porcarelli Università di Padova

  2. Ritorniamo sulla «mission» della scuola 2 La scuola è l'ingresso nella vita della ragione. E' certamente vita essa stessa, e non mera preparazione alla vita; tuttavia è uno speciale tipo di vita, accuratamente programmato al fine di sfruttare al massimo quegli anni ricchi di possibilità formative che caratterizzano la sviluppo dell'homo sapiens e che distinguono la specie umana dalle altre. La scuola non dovrebbe quindi limitarsi ad assicurare una semplice continuità con la società che l'attornia o con l'esperienza quotidiana. Essa è quella particolare comunità in cui si fa l'esperienza di scoprire le cose usando l'intelligenza, ed in cui ci si introduce in nuovi e mai immaginati campi di esperienze [Bruner, Dopo Dewey] Diverse sottolineature possibili Erogare pacchetti formativi Educare attraverso l’istruzione Prof. Andrea Porcarelli

  3. Radici culturali di una Pedagogia della scuola Antropologia di riferimento Concezione dell’educazione Domanda sociale di educazione Visione della società Mission della scuola Norme che la esprimono Modelli organizzativi Modelli didattici Sistemi e dinamismi di valutazione Cfr. A. Porcarelli, Lineamenti di pedagogia sociale Prof. Andrea Porcarelli

  4. Spunti per “leggere” la realtà scolastica in termini pedagogici Stratificazione delle norme Metabolizzazione da parte dei dirigenti • Con una “contaminazione” delle pedagogie implicite • Nella tensione ad una armonizzazione complessa • Elementi soggettivi (cultura dell’educazione, organizzativa, competenze effettive …) • Elementi oggettivi (ist. Scolastica, personale avuto in sorte, ecc.) Metabolizzazione da parte dei docenti • Elementi soggettivi (cultura dell’educazione, organizzativa, competenze effettive …) • Elementi oggettivi (ist. Scolastica, Dirigente, colleghi, ecc.) Prof. Andrea Porcarelli

  5. Una “sapienza pedagogica” per andare oltre le mode didattiche Una “cabina di regia” per una cultura dell’educazione armoniosa e consapevole Un’idea di persona: basata su un’antropologia che si ispira al Vangelo. Modelli pedagogici da promuovere: coerenti con le premesse di cui si è detto Un’idea di educazione: di respiro “olistico” Modelli didattici conseguenti: un “incidente critico” fra tutti il modello curricolare x obiettivi ... Una “pedagogia della scuola”: che sappia “stare dentro” le riforme … con lo spirito della Lettera a Diogneto … Prof. Andrea Porcarelli

  6. Il «cammino della conoscenza» La conoscenza è un atto umano, ovvero un atto vitale che riguarda tutto l’uomo, nelle sue dimensioni cognitive in senso stretto, ma anche nella sua dimensione emotiva (curiosità / meraviglia) e morale (motivazioni / scelte). Essa si configura come un «cammino» perché la realtà non si imprime nella nostra mente in modo «immediato», ma è necessario un processo interpretativo, che parte dalle percezioni sensibili ed arriva ad elaborare quadri e costrutti sempre più complessi … anche se – si spera – aderenti al vero. «Chi mai manderebbe i figli a scuola per apprendere ciò che pensa il maestro … e non piuttosto la verità» scriveva S. Agostino. La metafora del cammino si può applicare anche ai singoli processi di conoscenza, ad ogni apprendimento significativo, che comporta un coinvolgimento in prima persona … ed un ruolo significativo per l’insegnante Prof. Andrea Porcarelli

  7. Qualche immagine su cui riflettere [cfr. A. Porcarelli, Cammini del conoscere, Giunti, Firenze 2008] Una «meraviglia generativa» – oltre Aristotele, la «fragilità necessaria» CC p. 17 La «molla interiore» Che accompagna nel cammino, rigenerando in sé ciò che propone agli allievi CC p. 31 Un vero maestro Facendosi «allievo» delle forze migliori dell’universoCC p. 32 Stimolando la capacità di orientarsi nel pensiero e «dirigere l’apprendimento» CC p. 50 Dirigendo il proprio apprendimento Con un gusto di tipo contemplativo Valorizzando la «dimensione erotica» della conoscenza CC p. 124 Prof. Andrea Porcarelli

  8. L’apprendimento significativo Forse la lezione più rilevante che la ricerca cognitivo-costruttivista insegna riguarda l’importanza di mettere in relazione l’apprendimento nuovo con le conoscenze previe e di immergere l’insegnamento nel mondo dell’apprendimento reale o “autentico”. L’apprendimento generativo – l’apprendimento che è compreso e può essere usato per creare nuovo apprendimento – non ha luogo in uno spazio vuoto. Esso è sempre contestuale. Ciò che è appreso dipende dalle conoscenze precedenti; l’apprendimento avviene nel migliore dei modi quando si sviluppano collegamenti e strutture di supporto (scaffold) che uniscono il nuovo con il vecchio. Talvolta, le conoscenze previe interferiscono con l’apprendimento o incoraggiano ad apprendere cose inesatte. Gli studenti, per esempio, apportano spesso ai loro studi idee sbagliate o teorie e nozioni ingenue. Connettere idee nuove a conoscenze previe che sono errate può produrre ulteriore accumulazione di apprendimento erroneo. Questo problema accentua l’importanza dell’apprendimento personalizzato, dei contesti intimi di apprendimento e del riconoscimento della natura sociale dell’apprendimento. Gli insegnanti si devono fare “prossimi” per capire il background dei ragazzi e questo non può avvenire tramite la vecchia pratica basata sul “dire-insergnare-fare pratica-insegnare di nuovo [Sergiovanni, 2001] Prof. Andrea Porcarelli

  9. Ragioni della personalizzazione nella scuola(uno sguardo di sintesi) Una mission “educativa” L’impatto del non-formale e informale Educare attraverso la cultura e/o istruire persone in età educativa In una società “conoscitiva”, “liquida”, complessa, con una pluralità di “alfabeti” … di riflesso Apprendimento “significativo” Equità sostanziale Può essere anche un obiettivo a cui tendere per via “discendente” partendo da nuclei tematici evocativi Che tiene conto dei diversi talenti, delle specifiche difficoltà, dei diversi orizzonti di senso Prof. Andrea Porcarelli

  10. La prospettiva personalista di G. Hoz Educazione Acquisizione e conservazione della cultura Sviluppo delle capacità di ciascuno Responsabilizzazione dell’allievo L’apprendimento come “compito personale” Apertura dell’essere In quanto PERSONA Singolarità Non è “uno qualunque” e sviluppa la sua creatività Nelle relazioni familiari, sociali, amicali, religiosa Autonomia Una scuola che accompagni ciascuno nel suo progetto di vita … Supera gli oggetti che lo circondano e si autogoverna mediante la libertà ha la capacità di individuare la propria “eccellenza personale” Prof. Andrea Porcarelli

  11. Quale personalizzazione nell’attuale impianto normativo? Leve pedagogiche da sfruttare Un Profilo di studente come occasione di progettazione condivisa Una visione «allargata» delle competenze Strumenti per una «certificazione sapiente» Prof. Andrea Porcarelli

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