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Politica fiscale in un’economia ad elevata evasione

Politica fiscale in un’economia ad elevata evasione. Elisabetta Marzano Università degli Studi di Napoli Parthenope Dipartimento Studi Economici “Salvatore Vinci”. Indice della lezione. Economia sommersa ed evasione fiscale: Definizioni Fonti di stima

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Politica fiscale in un’economia ad elevata evasione

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  1. Politica fiscale in un’economia ad elevata evasione Elisabetta Marzano Università degli Studi di Napoli Parthenope Dipartimento Studi Economici “Salvatore Vinci” Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  2. Indice della lezione • Economia sommersa ed evasione fiscale: • Definizioni • Fonti di stima • Caratteristiche strutturali e cicliche nell’economia Italiana • Il nesso tra pressione fiscale e evasione fiscale: • Analisi univariata della pressione fiscale • Pressione fiscale ed evasione: un circolo vizioso? • I moltiplicatori di politica fiscale in presenza di evasione Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  3. Economia sommersa ed evasione fiscale: definizioni Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  4. Economia sommersa L’esistenza della “economia sommersa” è rilevante sotto tre diversi punti di vista: • attendibilità della stima del PIL (esaustività), • occultamento di base imponibile (evasione fiscale), • irregolarità nelle modalità di produzione. Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  5. Esaustività dei conti nazionali • Il problema dell’esaustività è rilevante sotto diversi profili, ad esempio: corretta stima della ricchezza di un paese nei confronti internazionali; calcolo di grandezze in rapporto al PIL (es. debito pubblico). • Negli anni più recenti a livello statistico si è giunti a una classificazione condivisa dell’economia non osservata, inizialmente su iniziativa dell’Istat (1987), e successivamente adottata dal System of National Account (SNA, 1993) e dalla sua versione definita nell’ambito dell’Unione Europea (“Sistema Europeo dei Conti” - SEC, 1995). • Al fine di garantire l’esaustività dei dati di contabilità nazionale, l’economia non osservata è suddivisa in: economia illegale, sommersa e informale, e nell’ambito della seconda categoria si distingue tra sommerso statistico e sommerso economico (OECD, 2002). Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  6. Classificazioni dell’Economia Non Osservata (NOE) • Economia illegale: attivitàproibite per legge, o che pur essendo legali di per sé, non sono più tali quando sono condotte da qualcuno non autorizzato, • Economia sommersa: produzione che pur essendo legale è tenuta nascosta alla pubblica amministrazione per diverse ragioni: evasione fiscale (delle imposte sul reddito, sul valore aggiunto o di altre tasse); evasione di contributi sociali; non osservanza di regole dettate dalla legge; mancato rispetto di norme amministrative (sommerso statistico e sommerso economico) • Economia informale: si tratta di unità istituzionali produttive caratterizzate da: un basso livello di organizzazione; poca o nessuna divisione tra lavoro e capitale; relazioni di lavoro basate per lo più sull’occupazione occasionale, parentela o relazioni personali e sociali, in contrapposizione ai contratti formali. Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  7. Evasione delle imposte Le diverse modalità di evasione fiscale possono essere così raggruppate: • sotto-dichiarazione del fatturato; • sovra dichiarazione dei costi; • occultamento dell’intera filiera produttiva; • frodi carosello internazionali; • operazioni patrimoniali fittizie. Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  8. Evasione da attività di produzione • Ci si concentra sul momento della formazione del reddito. • Occultamento di Base Imponibile nella fase della produzione e dello scambio di beni e servizi Esclude: • Frodi connesse alle attività patrimoniali. • Evasione di imposta che non ha riflessi sulla base imponibile. Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  9. Economia sommersa ed evasione fiscale: le fonti di stima Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  10. Le stime del sommerso economico in Italia (Istat, anni vari) Il metodo di stima adottato dall’Istat si fonda su tre componenti, che determinano un livello minimo (punti 1 e 2) e massimo (1-3) di stima del PIL sommerso: • integrazioni ascrivibili ai controlli di coerenza sui microdati d’impresa e costi intermedi, così come integrazioni riferite a fenomeni di evasione riconducibili alle attività immobiliari (locazione in nero d’immobili e attività edilizia abusiva). • valore aggiunto realizzato attraverso l’utilizzazione di occupazione non regolare (cioè non dichiarata dalle imprese). • riconciliazione finale fra le stime indipendenti dell’offerta e della domanda di beni e servizi (dovuta a sotto-dichiarazione di fatturato o sovra-dichiarazione di costi) Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  11. L’input di lavoro secondo l’Istat • Posizioni lavorative: il numero dei posti di lavoro, anche plurime, indipendentemente dal numero di ore lavorate. • Occupati: coloro che all'indagine sulle forze di lavoro dichiarano di possedere un'occupazione, o comunque di aver effettuato ore di lavoro nel periodo di riferimento (altra persona con attività lavorativa). • ULA: Unità di misura del volume di lavoro prestato nelle posizioni lavorative, calcolata riducendo il valore unitario delle posizioni lavorative a tempo parziale in equivalenti a tempo pieno. Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  12. Le stime dell’evasione fiscale • La fonte dei dati è in questo caso l’Ufficio Studi dell’Agenzia delle Entrate • Metodo dal lato della domanda: stima dell’evasione basata sulle dichiarazioni IVA Centralità logica dell’IVA: chi decide di evadere si organizza partendo dalla gestione dell’IVA. Principio logico e fattuale di tutte le evasioni • Metodo dal lato della distribuzione del reddito: stima dell’evasione basata sulle dichiarazioni IRAP Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  13. Stime evasione basate sui dati IRAP (Polito, Pisani, 2006) Punti di forza: • Base imponibile molto ampia (buona proxy del PIL) • Concetti e definizioni molto simili alla CN (si tassano i fattori della produzione); • Consente di allocare correttamente il valore aggiunto a livello territoriale (quadro IRAP regionale di UNICO). Punti di debolezza • È disponibile solo a partire dal 1998; Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  14. The method for estimating VAT evasion • An estimate of the vat taxable amounts, declared and undeclared, as well as the corresponding income is based on a comparison of actual values, derived mainly from the VAT returns, and theoretical one, derived from National Account macroeconomic data. • The theoretical tax base of VAT is an estimate of the level which would be received in the absence of any losses (fraud). It is calculated using, in the main, the following national account expenditure categories that comprehensively cover VAT liabilities: • household spending and non-profit institutions serving household final consumption expenditure; • central government current and capital expenditure; • exempt sector intermediate consumption; • other expenditure which incurs non-refundable VAT. • The method involves a search for the most appropriate data source for each item in order to respect the VAT rules. • The theoretical VAT liability is obtained by multiplying the theoretical tax base for the corresponding tax rate. Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  15. Le serie storiche per l’economia italiana Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  16. L’occupazione regolare e non regolare in Italia (settore privato, 000, fonte: Istat) Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  17. Il tasso di irregolarità lavorativa (settore privato, fonte: Istat) Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  18. Economia sommersa (% del VA totale, fonte: Istat) 19.7 18.5 17.2 15.9 Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  19. Le tre componenti della stima dell’economia sommersa Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  20. Economia sommersa: composizione settoriale Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  21. Tasso di irregolarità: composizione settoriale Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  22. VAT evasion, in millions of euro and as a share of total VAT Base Source: Study Centre, Revenue Agency, Ministry of Finance (Marigliani, Pisani, 2007). Year: 1980-2006 Comparison of actual values, derived mainly from the VAT returns, and theoretical ones, derived from National Account macroeconomic data The size of evaded VAT base is a proxy for concealed production The time series of VAT evasion in Italy Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  23. VAT evasion (evaded tax base) Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  24. Il lavoro non regolare nell’economia italiana Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  25. Filtro Hodrick Prescott • Le serie storiche sono la somma di una componente di crescita e di una ciclica: yt = gt + ct • La componente di crescita non è deterministica, ma varia in modo “smooth” nel tempo • Minimizzazione vincolata (dove è strategico il lambda): Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  26. Come si valutano le fluttuazioni cicliche? (business cycle regularities) Gli aspetti fondamentali (basic aspects) del comportamento ciclico sono i seguenti: • Volatilità (amplitude of fluctuations, deviazione standard) • Comovimento (pro or countercyclicality, coefficiente di correlazione) • Sincronizzazione (phase shift, cross-correlazione) • Persistenza (o inerzia, coefficiente di auto-correlazione) Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  27. Fatti stilizzati breve periodo nel mercato del lavoro • Volatilità relativa: Occupazione e disoccupazione sono meno volatili del PIL • Correlazione: L’occupazione (disoccupazione) è pro-ciclica (anti-ciclica); • Timing: L’occupazione è una lagging variable • Persistenza: Occupazione e disoccupazione presentano un grado persistenza superiore al PIL Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  28. Le ULA non regolari in Italia Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  29. Trend e ciclo per l’input di lavoro NR Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  30. Fluttuazioni cicliche delle ULA NR: comovimento e timing Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  31. Statistiche cicliche Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  32. Comovimento e timing rispetto al PIL totale • Le ULA non regolari hanno una dinamica pro-ciclica, e un timing contemporaneo; • le ULA regolari hanno una dinamica pro-ciclica, ma ritardano il ciclo di un periodo. • L’andamento del tasso di irregolarità è inizialmente pro-ciclico ma poi diventa anticiclico e lagging. • L’occupazione totale è anch’essa pro ciclica ma ritarda di 1 periodo Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  33. Comovimento e timing rispetto al PIL regolare • L’input lavoro, regolare e irregolare, presenta una correlazione meno intensa con il PIL regolare rispetto a quella rilevata con il PIL totale; • Le ULA non regolari hanno una dinamica pro-ciclica, e una dinamica anticipatrice (1 anno); • le ULA regolari hanno una dinamica pro-ciclica, ma ritardano il ciclo di un periodo. • L’andamento del tasso di irregolarità è pro-ciclico e leading. • L’occupazione totale è anch’essa pro ciclica Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  34. Volatilità rispetto al PIL totale • le ULA non regolari hanno una volatilità doppia rispetto al PIl, e pari, in termini relativi, a 2.07. Il grado di persistenza è modesto, con un coefficiente di auto-correlazione in corrispondenza del primo ritardo di 0.51, e che diventa nullo al ritardo 2; • le ULA regolari presentano una volatilità relativa inferiore all’unità, pari a 0.86. Il coefficiente di auto-correlazione è piuttosto elevato al ritardo 1 (0.73) ma si riduce notevolmente dopo due anni (0.36), denotando una moderata persistenza nel tempo. • il tasso di irregolarità lavorativa presenta una volatilità relativa di 1.8 per le ULA dipendenti. Il grado di persistenza è abbastanza rilevante al primo ritardo, con un coefficiente di auto-correlazione pari a 0.60 ma pressoché nullo al ritardo 2. Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  35. Volatilità rispetto al PIL regolare • La volatilità relativa rispetto al PIL regolare è inferiore per tutte le componenti del mercato del lavoro • L’input di lavoro regolare presenta oscillazioni cicliche sostanzialmente inferiori al PIL regolare (σi / σYreg è pari a 0.74 per le ULA dipendenti), a differenza di quanto accade per l’occupazione non regolare (1.84). Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  36. La coerenza con i fatti stilizzati Uno dei fatti stilizzati nella letteratura sul ciclo economico non soltanto italiano è la bassa volatilità dell’occupazione, spesso trovata molto inferiore a quella del PIL; a questo punto occorre notare che: • questo fatto stilizzato è confermato per l’economia italiana nel periodo considerato, solo guardando all’input di lavoro regolare • la volatilità relativa dell’input di lavoro non regolare è sempre superiore a quella dell’input di lavoro regolare, sia in termini assoluti che relativi, • in termini assoluti, la volatilità dell’input lavoro irregolare è sensibilmente superiore a quella del PIL (sia totale che regolare). Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  37. L’input di lavoro nel ciclo economico italiano • In generale, l’avvio di una fase espansiva determina una crescita dell’input di lavoro non regolare; solo successivamente, ad espansione avviata, si verifica una riallocazione di risorse verso l’input di lavoro regolare. • Se consideriamo i tassi di irregolarità, l’analisi conferma un ruolo rilevante per l’input irregolare nelle dinamiche del mercato del lavoro italiano, che sembra caratterizzarsi come una sorta di buffer stock nella fase precedente l’aggiustamento dell’occupazione regolare. • È rilevante il fatto che la dinamica dell’occupazione irregolare è leading rispetto al ciclo regolare! Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  38. La crisi economica attuale: le ULA 2008:1 +2.3% 1993:3 -2.3% 2009:2 -3.6% Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  39. La crisi economica attuale: PIL 2008:1 +2.3% 1993:3 -2.3% 2009:2 -3.6% Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  40. PIL totale e regolare Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  41. PIL totale e sommerso Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  42. Le diverse misure di PIL • Il PIL regolare anticipa quello totale di un trimestre, con correlazione massima pari a 0.45 • Il PIL sommerso segue quello totale con un ritardo di 2 trimestri, e correlazione massima pari a 0.51 • La volatilità del PIL sommerso (regolare) è 8 (1.2) volte maggiore di quella del PIL totale Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  43. Cosa possiamo dire sul lavoro non regolare in questa fase recessiva? • All’avvio della recessione, si riduce inizialmente la produzione regolare e poi segue quella sommersa: i due cicli sono opposti • l’occupazione non regolare anticipa il ciclo economico regolare, e si riduce appena il ciclo del PIL diventa negativo • Al perdurare della recessione, anche l’occupazione regolare si riduce, in modo molto consistente ma con un ritardo di un anno • In termini di tassi di irregolarità, ci aspettiamo che nella fase iniziale della recessione, il tasso di irregolarità si sia ridotto, in conseguenza del più rapido taglio dell’occupazione sommersa • La contrazione dell’occupazione, inizialmente guidata dal solo segmento irregolare, si rafforza via via nel corso del ciclo economico, con una correlazione massima pari a 0.80 a un anno dal punto di svolta del ciclo • L’elevata volatilità della produzione sommersa svolge un effetto di stabilizzatore, poiché il PIL totale è più smussato di quello sommerso Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  44. Analisi univariata della pressione fiscale Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  45. Average Tax Rates in Italy Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  46. The overburden for compliant tax payers Effective – Apparent Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  47. Pressione fiscale ed evasione fiscale Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  48. Tax evasion and tax rate: the estimation strategy • Focus on the Apparent Tax Rate • Quartelry Time Series: 1980-2006 • Stationary test (ADF) • Vector Error Correction Model: • 1 Cointegrating relationship and 2 Loading Factors • Impulse Responses and Long Run Elasticity • Variance Decomposition Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  49. The Cointegrating Vector • Positive long run elasticity, 0.84, though not fully reliable • Evaders quickly restore the long run equilibrium • The apparent tax rate reacts more slowly to the disequilibrium than tax evasion Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

  50. Impulse Response (1) Response of tax evasion to tax evasion Response of tax evasion to tax rate Response of tax rate to tax evasion Response of tax rate to tax rate Ciclo di Seminari Dipartimento di Economia e Diritto, Università di Roma La Sapienza, 26 novembre 2010

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