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LABORATORIO AUTOBIOGRAFICO IN VIAGGIO…. Classe terza D. A utoritratto. Il mio volto è rotondo,di colorito olivastro con un’ espressione allegra. Ho gli occhi marroni e verdi di forma un po’ allungata,il naso è a patatina,la bocca è stretta e carnosa,le orecchie sono piccole.
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LABORATORIO AUTOBIOGRAFICOIN VIAGGIO… Classe terza D
Autoritratto Il mio volto è rotondo,di colorito olivastro con un’ espressione allegra. Ho gli occhi marroni e verdi di forma un po’ allungata,il naso è a patatina,la bocca è stretta e carnosa,le orecchie sono piccole. Le mie guance sono paffutelle. Ho i capelli a caschetto e mossi,di color marrone. Marta
Il mio volto è paffutello, di colorito rosa chiaro con un’espressione felice. Ho gli occhi marroni, di forma ovale,il naso piccolo,la bocca graziosa. Le mie guance sono ricoperte di lentiggini. Le mie orecchie sono abbastanza grandi. Ho i capelli color rossiccio, pettinati con un codino sopra la testa. Caterina
Il mio nome Mi chiamo Giulia. Mia mamma ha deciso di chiamarmi cosi’ perché le piace la storia di Giulietta e Romeo In casa mio papà mi chiama Giugiù. Ho anche un nome segreto,ma non lo posso rivelare. Non cambierei mai il mio nome! Giulia
Salve,sono Martina! Mi chiamo così perché ai miei genitori piaceva tanto quel nome:all’interno c’è la lettera“erre”come nel mio cognome. In casa mi chiamano tutti Martina,perché i miei genitori non sono abituati ad abbreviare i nomi,ma a scuola i miei compagni mi chiamano Marti. Adesso non ho più un soprannome segreto,ma quando ero piccola mia mamma mi chiamava pulce perché quando sono nata pesavo solo due chili e novecento grammi. Non mi piacerebbe avere un altro nome perché mi piace tantissimo il mio. Martina
Porto un oggetto Chicco è il mio bambolotto,A volte,quando ho voglia, me lo porto nel letto ,spesso però “dorme” nella cesta dei giocattoli.. Sul suo abitino c’è scritto “Chicco” è così quello è diventato il suo nome. Quando ero piccola l’ho perso ben due volte: la prima ero a passeggio con il nonno e mi è caduto nel Cherasca,,la seconda l’ho smarrito mentre andavo a fare la spesa insieme alla mamma. Fortunatamente l’ho sempre ritrovato! A Chicco,poverino,mancano alcune dita delle mani e dei piedi perché le ho rosicchiate. Ho scelto di portarlo a scuola e raccontare di lui perché sono molto affezionata al mio bambolotto. Victoria
Oggi a scuola ho portato un paio di ciabattine che mi avevano comprato i miei genitori circa otto anni fa. Le ho trovate nella mia casa in campagna. Adesso non le uso più,ma quando ero piccola sì. Ho scelto di portarle a scuola perché il vederle evoca in me ricordi che mi suscitano gioia e allegria. A volte però mi fanno ripensare al dolore che provavo a causa delle scottature ,quando le indossavo al mare Francesca