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“Le nuvole non sono sfere”: comunicare valori positivi sulla disabilità

“Le nuvole non sono sfere”: comunicare valori positivi sulla disabilità. Antonella Giordano. Descrizione del progetto Contesto normativo e culturale in cui si inserisce Pianificazione del progetto Attuazione Risultati. Considerazioni a carattere più generale

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“Le nuvole non sono sfere”: comunicare valori positivi sulla disabilità

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Presentation Transcript


  1. “Le nuvole non sono sfere”: comunicare valori positivi sulla disabilità Antonella Giordano

  2. Descrizione del progetto Contesto normativo e culturale in cui si inserisce Pianificazione del progetto Attuazione Risultati Considerazioni a carattere più generale Scelta canale di comunicazione Selezione strategia comunicativa Sponsorizzazione e visibilità Limiti e potenzialità degli strumenti utilizzati Struttura della tesi

  3. Analisi preliminare del contesto socioculturale, politico e normativo all’ interno del quale si inserisce il progetto “Le nuvole non sono sfere” Europa: legislazione antidiscriminatoria • 1996 Risoluzione su pari opportunità • 1999 Trattato di Amsterdam: contro discriminazioni per motivi di sesso, religione, razza … e disabilità. • 2000 Direttiva su quadro generale pari trattamento in materia di occupazione • 2000 Adozione della comunicazione “Verso una Europa priva di ostacoli”

  4. Analisi preliminare del contesto socioculturale, politico e normativo all’ interno del quale si inserisce il progetto “Le nuvole non sono sfere” Necessità di associare ad un’ attenta legislazione, un ampio supporto popolare Istituzione dell’ Anno Europeo delle persone con disabilità per formare, informare e sensibilizzare le persone su questo tema attraverso: • Riunioni ed eventi • Campagne informative e promozionali • Collaborazione con organizzazioni di radiodiffusione e stampa

  5. Analisi preliminare del contesto socioculturale, politico e normativo all’ interno del quale si inserisce il progetto “Le nuvole non sono sfere” Per coordinamento e attuazione, a livello nazionale, delle misure previste dall’ Unione Europea Istituito Organismo nazionale di coordinamento per: • predisporre programmazione attuazione e monitoraggio delle azioni previste dal Consiglio europeo, in Italia • selezionare progetti italiani ammessi al finanziamento • costituire struttura di riferimento per le tutte le attività

  6. “Le nuvole non sono sfere”: campagna locale di sensibilizzazione • Pensata da FAND per partecipare al concorso nazionale, non riceve finanziamenti ma riesce comunque a concretizzarsi grazie ai contributi della Provincia di Pavia “Le nuvole non sono sfere, le montagne non sono coni, i profili delle coste non sono cerchi, la corteccia non è liscia e il fulmine non viaggia seguendo una linea retta” La diversità e l’ imperfezione come aperture all’ infinito e fonti di estrema ricchezza

  7. Descrizione del progetto: “Le nuvole non sono sfere” Iniziative pianificate per le Amministrazioni locali e gli studenti delle classi 4° e 5° delle scuole superiori di Pavia, Vigevano e Voghera: • convegni rivolti alle Amministrazioni locali sulle barriere architettoniche e della comunicazione • seminari sul tema dell’ accessibilità per gli istituti tecnici per geometri • proiezione nelle scuole del film ufficiale dell’ Anno europeo del disabile • incontri post film per far riflettere i ragazzi sulla disabilità • concorso a premi di elaborati di classe sul tema della disabilità

  8. Perché la scuola superiore come destinatario privilegiato? E’ la realtà più lontana dall’ integrazione dei disabili

  9. Attuazione del progetto “Le nuvole non sono sfere” Da ottobre 2003 a maggio 2004: • 2 convegni rivolti agli Amministratori locali a Vigevano e Pavia • 4 seminari di approfondimento sull’ accessibilità per altrettante scuole partecipanti • 8 scuole coinvolte nella visione e discussione del film • 5 scuole partecipanti al concorso a premi

  10. Adesioni al progetto “Le nuvole non sono sfere” • Seminari rivolti agli istituti tecnici per geometri: 4/4 scuole e 250/938 studenti • Proiezione e discussione del film: 8/20 scuole e 480/6114 studenti • Concorso a premi di elaborati di classe: 5/20 scuole e 240/6114 studenti Adesioni non eccezionali obiettivo di sensibilizzazione non pienamente raggiunto

  11. Riflessioni sull’ adesione al progetto Rimaste escluse le scuole più lontane dall’ integrazione dei disabili

  12. Strategie del progetto legate alla comunicazione Scelta del canale di comunicazione: messaggi mediali vs comunicazione personale • Pubblico definito, limitato e noto nella sua costituzione • Possibilità di condividere lo stesso sistema spazio/temporale • Componente dialogica dell’ interazione: necessità di avere un feedback immediato della comunicazione (visti i contenuti) Comunicazione personale

  13. Strategie del progetto legate alla comunicazione Strategia comunicativa sulla base delle modalità di adozione di idee e pratiche • Learn-feel-do adoption • Learn-do-feel adoption • Do-feel-learn adoption Considerate le caratteristiche de “Le nuvole non sono sfere”: strategia di informazione (learn) per suscitare reazioni, emozioni ed attitudini forti (feel) e predisporre all’ azione (do).

  14. Potenzialità e limiti degli strumenti di comunicazione in fase di avvio, informazione e mobilitazione gruppi di influenza • Per far conoscere i contenuti dell’ iniziativa: fax, circolari e contatti diretti lentezza del processo/ limitatezza soggetti raggiungibili/ scarsa ricercatezza estetica vs efficacia • In fase di informazione e sensibilizzazione: film e comunicazione diretta esiguità soggetti raggiungibili vs qualità della comunicazione • Per coinvolgere gruppi di influenza: contatti diretti funzionali dato il carattere circoscritto dell’ iniziativa

  15. Comunicazione del progetto Strumenti per la diffusione dei risultati e la visibilità del progetto: • Articoli su quotidiani locali • Articoli su periodici di associazioni di disabili • Newsletter del portale www.diversamenteabili.net Relativa visibilità, concentrata soprattutto intorno a chi è già coinvolto nel mondo della disabilità: operatori del settore e disabili con la finalità di far emergere il ruolo degli attori sociali coinvolti, rafforzarne l’ immagine positiva e aumentarne la credibilità

  16. Considerazioni sull’ efficienza dell’ organizzazione • Utilità di dedicare maggiori risorse alla fase di avvio in cui si dovevano far conoscere i contenuti del progetto • Potenzialità della comunicazione personale non sfruttate pienamente per la poca disponibilità di: Tempo Risorse umane

  17. Considerazioni sull’ efficacia della comunicazione • Importanza rapporto simmetrico destinatario/mittente e condivisione sistema spazio/temporale: feedback immediato, comunicazione interattiva e più efficace • Validità modello learn-feel-do adoption: riscontro immediato dell’ esito positivo fasi learn e feel • Per campagne educative, solo il tempo dimostra l’ efficacia: adozione di pratiche sociali (fase do) verificabile a posteriori nel cambiamento collettivo di atteggiamento verso la disabilità e più ampiamente verso la diversità

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