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I porti di riferimento per le province del Lazio: accessibilità, criticità prospettive

V Focus di approfondimento. I porti di riferimento per le province del Lazio: accessibilità, criticità prospettive. Osservatorio trasporti e infrastrutture Unioncamere Lazio. Trasporto merci nei porti Eu27, valori in percentuale anno 2005. Fonte: Eurostat. Il sistema portuale europeo

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I porti di riferimento per le province del Lazio: accessibilità, criticità prospettive

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  1. V Focus di approfondimento I porti di riferimento per le province del Lazio: accessibilità, criticità prospettive Osservatorio trasporti e infrastrutture Unioncamere Lazio

  2. Trasporto merci nei porti Eu27, valori in percentuale anno 2005 Fonte: Eurostat Il sistema portuale europeo Il trasporto merci Nel 2005 nei porti Europei (Ue27) sono state movimentate 3.718 milioni di tonnellate. Di queste il 63% sono merci scaricate. In generale in tutti gli Stati membri la quantità di merci sbarcate e superiore a quella di merci imbarcate. Con 586 milioni di tonnellate il Regno Unito ha registrato la percentuale più alta dell’Ue27 (16%) seguito dall’Italia (14%) e dall’Olanda (12%) Nel 2005 il 60% del trasporto marittimo dell’Ue 27 riguarda destinazioni/origini extra Ue. Il trasporto internazionale intra-Ue rappresenta il 28%, mentre il trasporto nazionale si è attestato intorno all’11%. Tuttavia la situazione cambia da paese a paese. Ad esempio, il traffico nazionale ha fatto registrare percentuali molto basse in Bulgaria, Cipro Belgio, Germania, Irlanda, mentre ha un peso elevato in Grecia, Italia, Danimarca, Portogallo e Regno Unito. Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  3. Il sistema portuale europeo I primi 20 porti per il trasporto merci Classifica dei porti europei, anno 2005 • Fin dal 1997 Rotterdam e Antwerp mantengono le prime posizione in testa alla classifica dei primi porti in Europa per quantità di merci movimentate. Rotterdam, da solo, pesa per il 23%. • Il porto olandese svolge un ruolo importante nel trasporto di prodotti e di container sia sulle rotte europee che su quelle intercontinentali come ad esempio Stati Uniti, Far East. • Tra quelli elencati, il porto a maggiore specializzazione è quello di Wilhelmshaven, in Germania, dove il 95% delle merci movimentate è costituito da “Liquid Bulk”. • Dal 1997 tutti i porti elencati hanno registrati aumenti di traffico tranne Londra. Il volume di merci movimentate nel porto di Algeciras in Spagna ha fatto registrare crescite del 6% all’anno dal 1997 al 2005. • Tra i porti italiani, il primo è Taranto, specializzato soprattutto in merci secche. Fonte: Eurostat Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  4. Il sistema portuale europeo I primi 20 porti per il trasporto container Classifica dei porti europei, anno 2005 • Se prendiamo in considerazione il solo trasporto di container Rotterdam mantiene la prima posizione in classifica, mentre al secondo posto si colloca Amburgo. • È da notare che i primi porti mediterranei sono Gioia Tauro ed Algeciras. Per entrambi i porti la movimentazione dei container rappresenta l’attività più rilevante. • Tra i porti elencati, l’incremento di traffico più significativo nel biennio 2004/2005 è quello fatto registrare dal porto di Costanta in Romania (+122%). Questo risultato è dovuto principalmente alla entrata in funzione del nuovo terminal container nel 2004. • In tutti i porti elencati il volume dei container vuoti movimentati segue lo stesso andamento del totale, ad eccezione dei porti di Gioia Tauro e Le havre dove il volume dei container vuoti movimentati aumenta mentre il totale del movimento container diminuisce. Fonte: Eurostat Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  5. Il sistema portuale europeo Il trasporto passeggeri Contrariamente al caso delle merci, non ci sono differenze significative tra il numero di passeggeri imbarcati e quelli sbarcati, dovute al fatto che la maggior parte degli spostamenti corrisponde alle principali linee ferry. Trasporto passeggeri nei porti Ue27, valori in percentuale, anno 2005 L’Italia e la Grecia sono i paesi che fanno registrare il maggior numero di passeggeri imbarcati e sbarcati (rispettivamente 86 e 79 milioni), grazie anche al gran numero di collegamenti nazionali come ad esempio lungo lo stretto di Messina o verso le isole. La Danimarca, che si posiziona al terzo posto, offre molti collegamenti con le isole, la Germania, la Svezia e la Norvegia. Fonte: Eurostat Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  6. Il sistema portuale europeo I primi 20 porti per il trasporto passeggeri Classifica dei porti europei, anno 2005 • Per quanto riguarda il trasporto passeggeri tra i primi 20 porti europei figurano 4 porti italiani, 3 greci e 3 spagnoli. • Dal 1997 Dover e Calais restano i porti con maggiore traffico passeggeri, tuttavia i termini assoluti si è ridotto il numero di transiti anche a seguito del miglioramento dei collegamenti aerei e ferroviari tra i due paesi. • I primi porti italiani sono quelli di Messina e Reggio Calabria che nel 2005 hanno fatto registrare oltre 9 milioni di passeggeri ciascuno. • Tra i porti italiani riportati in classifica quello che ha mostrato un andamento migliore è il porto di Napoli con un aumento del + 4% nel 2005 rispetto all’anno precedente dovuto principalmente ad un aumento del numero di navi da crociera arrivati nel porto. • A differenza delle merci il trasporto passeggeri è condizionato molto dalla stagionalità. Fonte: Eurostat Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  7. Il sistema portuale Italiano Alcuni dati Ripartizione degli accosti per servizio nei porti italiani, anno 2006 • Il sistema portuale italiano è costituito da un insieme ampio ed articolato di strutture ed impianti che rispondono alle più diverse esigenze di mobilità di merci e persone, generando allo stesso tempo notevoli opportunità commerciali e di lavoro. • Lungo i versati della penisola ci sono 156 porti, per complessivi 282 km di banchine. La maggior parte degli accosti è destinata al traffico passeggeri e alla gestione delle merci secche ed alla rinfusa e al traffico Ro/Ro. • Il versante tirrenico è quello che conta il maggior numero di porti, ben 107, localizzati soprattutto nelle Regioni del Sud e nelle Isole; sotto l’aspetto dell’organizzazione, i porti del Nord anche se in numero minore offrono una migliore qualità di infrastrutture ed un maggior numero di servizi. Fonte: Conto Nazionale dei Trasporti Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  8. Il sistema portuale Italiano Alcuni dati Trasporto merci e passeggeri in navigazione internazionale e di cabotaggio, anni 2000 - 2005 Fonte: Istat • L’andamento del traffico, nel periodo 2000 – 2005, ha mostrato andamenti diversi per le merci e per i passeggeri. In particolare, il movimento delle merci aumenta con ritmo irregolare, mentre quello passeggeri è in calo durante tutto il periodo. • I porti più grandi sono impegnati prevalentemente negli scambi internazionali, mentre gli altri porti accolgono prevalentemente il traffico di cabotaggio e quello di passeggeri. • Le merci imbracate rappresentano oltre il 30% del movimento complessivo di prodotti, mentre i passeggeri imbarcati sono circa il 50% Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  9. Il sistema portuale Italiano Alcuni dati • La Sicilia movimenta il circa il 34,2% dei flussi in origine, seguita dalla Sardegna (14,2%) e Puglia (14,1%9) • Per quanto riguarda gli sbarchi, le prime regioni sono la Sicilia (17,8%), la Liguria (14,8%) e la Campania (10,2%) Rilevanti sono i flussi di traffico versi i Paesi mediterranei, America e Paesi dell’Europa Centro Orientale • Il 48,25% delle tonnellate complessive sbarcate imbarcate è costituito da rinfuse liquide, il 20,2% da rinfuse solide, e il 14,9% da merci containerizzate • Gioia Tauro continua ad essere il porto con i maggiori volumi di traffico containerizzato • Tuttavia i porti italiani risentono di forti carenze infrastrutturali e di mancanza di spazi a terra per la movimentazione delle merci e gli investimenti previsti in molti casi sono fermi • Mancano adeguati spazi retroportuali e sono ancora carenti le sinergie con gli interporti • La maggior parte dei porti, soprattutto quelli di maggiori dimensioni, si trovano ad essere parte integrante del tessuto urbano con notevoli commistioni tra il traffico commerciale e il traffico privato urbano • Le criticità espongono il nostro sistema portuale alla concorrenza degli altri scali mediterranei, soprattutto quelli spagnoli (ad es. Valencia e ed Algeciras) che sono in forte espansione • I ritardi nella definizione dei tracciati dei corridoi intermodali che interessano l’Italia (corridoio V e corridoio 24) rischiano di avere pesanti ricadute sui porti liguri e su quelli dell’alto Adriatico Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  10. Il sistema portuale Italiano I primi 20 porti per il trasporto merci Classifica dei porti italiani, anno 2005 • Iporti italiani che hanno totalizzato il maggior traffico merci nel 2005 sono Taranto e Trieste • Il primato di Taranto è da ascriversi all’entrata in esercizio del nuovo terminal container e a politiche mirate allo sviluppo dei traffici commerciali. • La maggior parte dei porti indicati in classifica è specializzato nel trasporto container o delle rinfuse liquide. • I porti laziali, Fiumicino e Civitavecchia si posizionano agli ultimi posti di questa classifica. Piuttosto lontano si posiziona il porto di Gaeta Fonte: Istat Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  11. Il sistema portuale Italiano I primi 20 porti per il trasporto passeggeri Classifica dei porti italiani, anno 2005 • La classifica è stilata sulla base del traffico passeggeri complessivo realizzato dai porti italiani nel 2005 • Il trasporto marittimo dei passeggeri nel nostro paese è legato principalmente ai collegamenti con le isole • La tratta che fa registrare il maggior numero di passeggeri è quella che collega la Calabria con la Sicilia. Messina e Reggio Calabria realizzano insieme circa il 25% del traffico totale. • La regione che vanta il maggior numero di porti in questa classifica è la Campania. • In generale, se si esclude il collegamento con la Sicilia, il trasporto marittimo di passeggeri è caratterizzato da una forte stagionalità e fa registrare i volumi maggiori nei mesi estivi per i movimenti turistici. • Tra i porti laziali solo Civitavecchia rientra in questa classifica, all’11° posto. Formia e Ponza sono molto distanti con, rispettivamente, 241 mila e 287 mila passeggeri nel 2005 Fonte: Istat Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  12. Il sistema portuale del Lazio Il network dei porti laziali Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  13. Il sistema portuale del Lazio Il network dei porti laziali Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  14. Il sistema portuale del Lazio Il network dei porti laziali Il network dei porti laziali si costituisce a seguito dell’allargamento della circoscrizione territoriale dell'Autorità Portuale di Civitavecchia a Fiumicino e Gaeta. Lo scopo di questa nuova organizzazione è quello di ridistribuire sul territorio le risorse offerte dagli scali portuali regionali per favorire il trasporto marittimo e la crescita dei traffici, grazie all’ampliamento dell'offerta ed alla specializzazione di ciascun porto. Infrastrutture nei porti laziali per capitaneria di porto, anno 2006 Fonte: Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  15. Il sistema portuale del Lazio Il network dei porti laziali • La capitaneria di Porto di Civitavecchia ha competenza sui porti di Civitavecchia, Marina di Montalto di Castro e Santa Marinella • La capitaneria di porto di Roma ha competenza sui porti di Fiumicino e Anzio • Infine, la Capitaneria di porto di Gaeta ha competenza sui porti di Formia, Gaeta, Ponza, S.Felice al Circeo, Scauri, Sperlonga, Terracina • La distribuzione degli accosti per tipologia di servizio dimostrano la vocazione diportistica e al traffico passeggeri dei porti laziali. • Molto importante è la componente stagionale nel traffico passeggeri dati i collegamenti tra le isole pontine e Formia nei mesi estivi e l’aumento di domanda di posti barca nei mesi estivi Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  16. Il sistema portuale del Lazio Porto di Civitavecchia Il porto di Civitavecchia per la sua posizione geografica sul Tirreno al centro dell’Italia, per i collegamenti stradali e ferroviari alle più importanti reti nazionali ed europee, per essere il naturale sbocco sul mare di Roma e per la vicinanza all’aeroporto di Fiumicino, rappresenta una realtà importante nello scenario del Mediterraneo. • Nell’anno 2006, il traffico realizzato nel porto di Civitavecchia ha mostrato risultati positivi per tutti i comparti ad eccezione dei Container e delle rinfuse liquide. Le principali merceologie sono rinfuse, cereali, legname, prodotti siderurgici e chimici, auto nuove e container • Il porto è collegato direttamente all’autostrada A12. Il completamento della superstrada Orte – Civitavecchia consentirà il collegamento veloce con l’autostrada A1 e con la E45 • La linea ferroviaria di riferimento è la Torino – Reggio Calabria alla quale il porto e direttamente collegato • L’attività logistica trae beneficio dal centro intermodale, attivo dal giugno 2006, situato a circa 2 km dal porto e a 1,5 km dallo svincolo autostradale della A12. Il centro intermodale è dotato di terminal per l’interscambio gomma-gomma e ferro-gomma Traffico nel porto di Civitavecchia, anno 2006 Fonte: Autorità portuale di Civitavecchia Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  17. Il sistema portuale del Lazio Porto di Civitavecchia Tra le priorità dell’Autorità Portuale di Civitavecchia c’è quella di rafforzare il ruolo del porto come terminal di crociere. Già nel 2006 il traffico passeggeri creato da tale comparto ha fatto registrare un aumento, rispetto al 2005, del 29% nel numero di passeggeri e del 6% per il numero di navi • L’Autorità Portuale già da qualche tempo ha avviato ad opere di restauro delle aree del vecchio porto. Le opere più importanti previste nel Piano Regolatore Portuale prevedono che alla fine dei lavori: • il forte Michelangelo, accoglierà attività socio-culturali • l’antico molo del Bicchiere accoglierà un grande Centro oceanografico del Mediterraneo al posto degli attuali silos del grano • l’arsenale del Bernini verrà reinterpretato in chiave moderna • la Darsena Romana sarà restaurata e valorizzata e accoglierà un albergo con circa 500 posti letto, sale convegni, ristorante e spazi commerciali • Il porto diventerà in questo modo un punto di aggregazione e sarà maggiormente integrato nella città. Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  18. Il sistema portuale del Lazio Porto di Fiumicino Il porto di Fiumicino oltre ad essere un importante porto per la pesca ed il diporto è un punto di partenza per le navi Tirrenia che collegano il litorale laziale con le isole ponziane, la Sardegna e il golfo di Napoli. Oltre al traffico passeggeri, il porto di Fiumicino movimenta circa il 50% dei prodotti petroliferi regionali caratterizzandosi come scalo specializzato. Il traffico petrolifero utilizza due terminal off-shore poste a largo del porto di Fiumicino e collegati a terra attraverso sea-line che alimentano una stazione di accumulo e di rilancio localizzato a nord del molo guardiano destro Traffico nel porto di Fiumicino, migliaia di tonnellate anno 2005 • Attualmente il punto di forza di Fiumicino è la vicinanza all’aeroporto Leonardo da Vinci • È prevista la costruzione di un ramo ferroviario che metta in collegamento diretto porto e aeroporto, inoltre la connessione diretta con l’autostrada A12 agevolerà i collegamenti con il centro intermodale di Civitavecchia Fonte: Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  19. Il sistema portuale del Lazio Porto di Fiumicino • L’Autorità Portuale ha progettato la riqualificazione del waterfront e la realizzazione di uno scalo commerciale, collegato alla piattaforma logistics laziale che si sta sviluppando nell’area dell’aeroporto Leonardo da Vinci. • I progetto di sviluppo prevedono: • Il potenziamento delle infrastrutture dedicate alla flotta peschereccia • La realizzazione di un moderno porto turistico sull’Isola Sacra per 1.500 posti barca, con servizi moderni ed efficienti ed aree dedicate alla cantieristica • La riqualificazione e lo sviluppo dei cantieri lungo il Tevere e soprattutto l’incremento del traffico passeggeri e croceristico grazie alla vicinanza dell’aeroporto di Fiumicino Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  20. Il sistema portuale del Lazio Porto di Gaeta Il porto di Gaeta è una struttura a servizio del Lazio meridionale, con una particolare predisposizione al traffico da diporto e passeggeri. Il porto dispone di oltre 1.900 metri di accosti che svolgono servizi ai passeggeri, alle merci, al diporto ed alla pesca e di 25.000 mq di piazzali per lo stoccaggio delle merci. • La tipologia di merci trattate è costituita principalmente da prodotti siderurgici e petroliferi. Tuttavia il porto è attrezzato per il trattamento dei prodotti agroalimentari • Il Piano Regolatore portuale prevede di potenziare le strutture per il trattamento dei prodotti refrigerati allo scopo di costituire una piattaforma logistica per le merci a temperatura controllata anche per la vicinanza del mercato di Fondi. • Per quanto riguarda i collegamenti il porto non ha un accesso diretto all’autostrada A1 o alla rete ferroviaria. • I progetti di sviluppo del territorio prevedono la realizzazione di una bretella di collegamento con il tratto autostradale Roma – Latina e interventi di adeguamento sulla Pontina. • Per quanto riguarda le ferrovie, la messa in esercizio del troncone Formia – Gaeta permetterà l’accesso alla rete nazionale. Traffico nel porto di Gaeta, migliaia di tonnellate anno 2005 Fonte: Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  21. Il sistema portuale del Lazio Porto di Gaeta • I progetti di di riqualificazione del porto di Gaeta prevedono la realizzazione di • 500 metri di banchine • un’area per la movimentazione delle merci di 60.000 mq • strutture per la movimentazione e la sosta dei container e lavori alla viabilità per un’area di 20.000 mq • Il tutto sarà connesso con la linea ferroviaria Napoli-Roma. • Nel prossimo futuro sarà riqualificato il waterfront e saranno realizzate nuove banchine per attrarre un maggior numero di passeggeri grazie anche alla offerta turistica delle vicine località di Formia, Sperlonga, Terracina, S.Felice al Circeo Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  22. Altri porti di riferimento Porto di Napoli Il porto di Napoli è il fulcro marittimo della città e del suo hinterland e, nello stesso tempo, snodo strategico delle rotte dall’Atlantico al Mar Nero. È uno scalo polifunzionale esteso su una superficie di 1.336.000 mq che dispone di 30 fra banchine e calate per più di 11 km di banchina e 70 ormeggi. Al centro del porto un’area di 80.000 mq, con tre ormeggi, è destinata alle riparazioni navali, servita da 4 bacini che possono ospitare navi sino a 50.000 tonnellate di stazza lorda. L’accesso al porto di Napoli è problematico a causa dell’inserimento dell’infrastruttura nel tessuto urbano centrale; oltre ai noti problemi di congestione della rete si pongono problemi di angustia di alcuni accessi. Il settore commerciale movimenta rinfuse solide, liquide, container e merci varie. Il traffico contenitori, in particolare, è cresciuto negli ultimi anni in maniera tale da farlo diventare uno dei punti di forza dell'economia portuale partenopea. Entrambi i poli sono situati in prossimità del centro urbano in un’area ad alta densità di traffico che crea pesanti problemi di congestione nella viabilità interportuale. L’accesso all’autostrada si trova non molto distante a circa 1,5/2 km; mentre all’interno del porto si trovano binari ferroviari raccordati con la rete nazionale. Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  23. Altri porti di riferimento Porto di Livorno Lo specchio acqueo del porto di Livorno si estende per 1.600.000 metri quadri, mentre la superficie terrestre è pari a 2.500.000 metri quadri, 800.000 dei quali si trovano all’interno dei varchi doganali. Il porto offre più di 11.000 metri lineari di banchine dotate di 90 accosti, con una profondità pari a -13 metri. L’area totale dei terminal copre una superficie di 1 milione di mq all’aperto e di 70.000 mq coperti. La notevole estensione del porto di Livorno lo colloca in una posizione unica non solo tra i porti dell'Alto Tirreno, ma anche a livello nazionale e Mediterraneo inoltre, l’enorme disponibilità di aree consente agli operatori non solo di poter stoccare la merce senza problemi ma, elemento di forte valore, di poter controllare direttamente la distribuzione della mercé stessa e, in definitiva, la catena logistica relativa a quella tipologia di traffico, sia all'interno del porto sia nelle sue immediate vicinanze, quindi senza dover ricorrere né a trasferimenti della merce né ad operatori terzi per la distribuzione. Gli accosti del primo polo sono nelle immediate vicinanze dei varchi portuali, mentre quelli del secondo si trovano ad una distanza di circa 1 km. Per entrambi il collegamento con la A12 prevede una tratta di circa 1 km di viabilità urbana ed ulteriori 4 km di viabilità extraurbana. La A12 Genova-Livorno-Rosignano rappresenta una fondamentale via d’accesso a Livorno ed al suo porto. Lungo il suo percorso si incontrano numerosi ed importanti nodi di collegamento con altre autostrade. La rete ferroviaria portuale ha uno sviluppo di 60 Km e serve la totalità delle banchine. Il porto è servito direttamente da tre stazioni ferroviarie che convergono nella stazione di smistamento Livorno-Calambrone; dalle stazioni Porto Vecchio e Porto Nuovo partono i carri merci, mentre la stazione di San Marco svolge funzioni complementari per il movimento di carri merci provenienti dal retroterra. Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  24. Altri porti di riferimento Porto di Ancona Il porto di Ancona è situato sul litorale adriatico per la facilità di collegamento con l'altra sponda dell'Adriatico e con i porti dell'est europeo e della Turchia, Ancona è chiamata la "porta d'Oriente". Nell’ultimo decennio la movimentazione ha registrato un incremento generale di tutte le merci con delle punte elevate per le merci secche alla rinfusa (il tonnellaggio è aumentato del 50%), per quelle liquide (con un incremento di oltre il 40%), e per il traffico di merci utilizzate in container (aumentato del 170% di tonnellaggio). Il movimento in uscita è costituito prevalentemente da cabotaggio nazionale e intracomunitario (Francia – Grecia – Spagna). Nel corso degli ultimi 20 anni il traffico passeggeri nel porto di Ancona è cresciuto a ritmi molto sostenuti. Gli accosti centrali del bacino si trovano nelle immediate vicinanze dei varchi doganali e del centro storico cittadino, quelli laterali distano circa 2km dalla viabilità portuale. L’asse di penetrazione sud attraversa una zona densamente abitata ed è questo passaggio che crea maggiori problemi; gli enti locali e l’Autorità Portuale sono impegnati su questo fronte per risolvere i problemi di viabilità attraverso la realizzazione di percorsi più brevi e veloci per la riduzione delle interferenze tra traffico portuale e urbano. Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  25. Riferimenti normativi in tema di portualità La regolamentazione del settore portuale italiano poggia sulla: Legge 28 gennaio 1994 n. 84 “Riordino della legislazione in materia portuale” La legge 84/94 “disciplina l’ordinamento e le attività portuali per adeguarli agli obiettivi del Piano Generale dei Trasporti, dettando contestualmente principi direttivi in ordine all’aggiornamento e alla definizione degli strumenti attuativi del piano stesso, nonché all’adozione e modifica dei pian regionali dei trasporti” • Tra i punti fondamentali della legge 84/94 ci sono: • Costituzione del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie • Classificazione dei porti • Programmazione e realizzazione delle opere portuali. Piano Regolatore Portuale. • Istituzione delle Autorità Portuali e dei suoi organi • Risorse finanziarie delle Autorità Portuali • Disciplina delle concessioni • Regolamentazione delle operazioni portuali e delle prestazioni di lavoro Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  26. Riferimenti normativi in tema di portualità In base all’art 4 della Legge 84/94 i porti possono essere classificati in: • Categoria I: porti o specifiche aree portuali, finalizzati alla difesa militare e alla sicurezza dello Stato • Categoria II, classe I: porti o specifiche aree portuali di rilevanza economica internazionale • Categoria II, classe II: porti o specifiche aree portuali di rilevanza economica nazionale • Categoria II, classe III: porti o specifiche aree portuali di rilevanza economica regionale e interregionale Il porto di Gioia Tauro è classificato di rilevanza economica internazionale ed è inserito nella categoria II, classe I con funzione commerciale, peschereccia, turistica e da diporto Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  27. Riferimenti normativi in tema di portualità • Gli organi dell’Autorità Portuale sono: • Il Presidente • Il comitato Portuale • Il Segretario Generale • Il Collegio dei Revisori dei Conti Il Presidente dell’Autorità Portuale viene nominato dal Ministro dei Trasporti, previa intesa con la Regione interessata, con apposito decreto, nell’ambito di una terna di esperti nei settori dell’economia e dei trasporti portuali, designati dalla Provincia, dai Comuni, e dalle Camere di commercio la cui competenza coincide con la circoscrizione nel cui ambito ricade il porto • La legge 84/94 assegna all’Autorità Portuale i compiti di: • Indirizzo, programmazione, coordinamento e controllo delle operazioni portuali • Manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni nell’ambito portuale e mantenimento dei fondali del porto previa comunicazione al Ministero delle Infrastrutture • Affidamento e controllo delle attività direte alla fornitura a titolo oneroso agli utenti portuali di servizi di interesse generale. Nell’ambito dei compiti di governo generale compresi nel primo punto hanno particolare rilevanza competenze specifiche come la concessione di autorizzazioni alle imprese portuali, la vigilanza sull’applicazione delle tariffe, la concessione delle aree demaniali e delle banchine, l’adozione del Piano Regolatore Portuale. Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  28. Riferimenti normativi in tema di portualità Il Decreto Legislativo 112/98 definisce le competenze delle Regioni in materia di porti e conferisce alle regioni e agli enti locali tutte le funzioni non espressamente indicate negli articoli del presente capo e non attribuite alle autorità portuali dalla legge 28 gennaio 1994, n. 84, e successive modificazioni e integrazioni. • Tra le diverse funzioni conferite alle Regioni ci sono quelle relative: • all’estimo navale • alla disciplina della navigazione interna • alla programmazione, pianificazione, progettazione ed esecuzione degli interventi di costruzione, bonifica e manutenzione dei porti di rilievo regionale ed interregionale, delle opere edilizie a servizio dell0attività portuale • alla gestione del sistema idroviario Padano-Veneto • al rilascio delle concessioni di beni del demanio dalle navigazione interna, del demanio marittimo e di zone del mare territoriale per finalità diverse da quelle di approvvigionamento di fonti di energia; tale conferimento non opera nei porti e nelle aree di interesse nazionale individuate con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 1995 Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  29. Riferimenti normativi in tema di portualità • In base al D. Lgs 112/98 restano allo Stato tutte le attività relative alla: • predisposizione dei piani di indirizzo in tema di politica dei trasporti • concessione di autorizzazioni all’uso di infrastrutture • classificazione dei porti • gestione del Registro navale Italiano • disciplina della sicurezza della navigazione • costituzione e gestione del sistema di traffico marittimo VTS Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  30. I porti nella finanziaria 2007 • La Legge finanziaria 2007 riconosce l’importanza degli hub portuali come strutture organizzative per il trasporto integrato atti a favorire l’intermodalità e come interfaccia tra il trasporto marittimo e quello terrestre garantendo efficacemente la continuità delle operazioni. • Per questo motivo è previsto che il Ministero dei Trasporti destini 100 milioni di € per lo sviluppo dei grandi Hub portuali (di cui il 50% alle attività di Gioia Tauro) • Un comitato interministeriale presieduto dal Presidente del Consiglio sarà incaricato della distribuzione delle risorse • È stata varata una norma che consente di utilizzare tempestivamente 120 milioni di € • Le Autorità Portuali possono riscuotere autonomamente le tasse erariali, la tassa di ancoraggio e altre tasse, canoni e diritti vari con i quali possono autofinanziare le attività di manutenzione • Le Autorità Portuali sono, inoltre, esonerate dal vincolo del 2% sulla spesa ce impediva l’utilizzo delle risorse disponibili • Viene istituito presso il Ministero dei Trasporti un fondo di 50 milioni di € da ripartire tra le Autorità portuali con finalità perequative • Infine, sono stanziati 90 milioni di € nel triennio 2007-2009 per l’industria navalmeccanica Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

  31. I porti nella finanziaria 2008 • In linea con la precedente manovra, la finanziaria 2008 prevede un investimento di 129,2 mln di Euro per i porti. Di questi, 100 milioni sono destinati ad opere di infrastrutturali legati all’intermodalità (servizi di carico e scarico, collegamenti stradali e ferroviari). • Nel periodo 2008/2013, le somme messe a disposizione per le infrastrutture portuali saranno complessivamente di 600 milioni di euro. • Interventi a sostegno sono previsti anche per la cantieristica con 20 milioni di euro nel 2008. Nel triennio 2008/2010 i finanziamenti disponibili saranno 80 milioni. • L’investimento totale per il settore portuale e per il trasporto marittimo nel periodo 2008 – 2013 sarà complessivamente di 717,6 milioni di euro. • Per ciascuno dei prossimi 3 anni saranno messi a disposizione 77 milioni di euro per finanziare l’Ecobonus, per incentivare gli autotrasportatori ad utilizzare le autostrade del mare Osservatorio trasporti e ambiente Unioncamere Lazio

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