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UN MONDO D’ ACQUA

UN MONDO D’ ACQUA. Percorso multimediale-interdisciplinare della 1°C ITI. La carta dell’ acqua proclamata dal consiglio d’ Europa-1. Non c’è vita senz’ acqua Le disponibilità d’acqua dolce non sono inesauribili. E’ indispensabile preservarle,controllarle e,se è possibile accrescerle

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UN MONDO D’ ACQUA

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  1. UN MONDO D’ ACQUA Percorso multimediale-interdisciplinare della 1°C ITI

  2. La carta dell’ acqua proclamata dal consiglio d’ Europa-1 • Non c’è vita senz’ acqua • Le disponibilità d’acqua dolce non sono inesauribili. E’ indispensabile preservarle,controllarle e,se è possibile accrescerle • Alterare le qualità dell’ acqua significa nuocere alla vita dell’ uomo e degli altri esseri viventi che da essa dipendono • La qualità dell’ acqua deve essere mantenuta in modo da poter soddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste. Specialmente per i bisogni della salute pubblica • Quando l’acqua, dopo essere stata utilizzata viene restituita all’ ambiente naturale, deve essere in condizioni da non compromettere i possibili usi, sia pubblici che privati. • La conservazione di una copertura vegetale,appropriata di preferenza forestale,è essenziale per la conservazione delle risorse idriche • Le risorse idriche devono essere accuratamente inventariate • La buona gestione dell’acqua deve essere materia di pianificazione da parte • La salvaguardia dell’acqua implica uno sforzo importante di ricerca scientifica ,di formazione di specialisti e di formazione pubblica • L'acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e utilizzarla con cura • La gestione delle risorse dovrebbe essere inquadrata nel bacino naturale piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche. • L'acqua non ha frontiere. Essa è una risorsa comune la cui tutela richiede la cooperazione internazionale.

  3. La carta dell’ acqua proclamata dal consiglio d’ Europa-2 • Sul nostro pianeta non ci sarebbe la vita se non ci fosse l'acqua.Nonostante tutti siano consapevoli di ciò, ancora oggi c'è chi fatica a comprendere l'importanza degli aspetti legati alla ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e ancor meno a quelli riguardanti la salvaguardia della qualità delle acque: mentre da un lato occorre infatti rilevare che stiamo assistendo ad un progressivo impoverimento della quantità, non possiamo dall'altro dimenticare che da più parti ne viene anche denunciato il deterioramento qualitativo. Dopo gli scempi accaduti in un recente passato che hanno obiettivamente contribuito ad abbassare la qualità della vita, l'accresciuta coscienza ecologica impone una scelta precisa per tutti. La corretta gestione delle acque è l'obiettivo primario per qualunque processo che intenda mantenere costante il controllo sulla salute umana ed il rispetto dell'ambiente, questo anche in relazione al fatto che non è possibile pensare di avere buona qualità per l'acqua destinata unicamente al consumo umano vista la correlazione esistente con quella destinata all'agricoltura, all'industria, ai servizi, ecc. Riveste quindi particolare importanza evitare gli sprechi, preservare le acque da ogni tipo d'inquinamento, recuperare il massimo delle acque di processo riducendo il più possibile la necessità di trattamenti in modo da poterne disporre senza eccessive manipolazioni. In questo contesto assumono quindi una particolare importanza tutte quelle tecnologie capaci non solo di risolvere problemi contingenti ma anche capaci di non crearne, sicure, poco costose e in grado di agire su ogni tipo di acqua, civile, agricola, reflua, industriale, di processo; tecnologie innovative capaci di contrastare, invece che aggravare ulteriormente, il grado di inquinamento, sia batterico che chimico delle acque.

  4. CAPITOLO 1 L’ACQUA NELLA STORIA

  5. L’ACQUA DELLE CIVILTA’ L'acqua ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle prime civiltàantiche, che erano localizzate lungo i grandi fiumi dell'Oriente: il Nilo per la civiltà egizia,il Tigri e l'Eufrate per le civiltà mesopotamiche (Sumeri, Babilonesi e Assiri), lo Huang Ho (Fiume Giallo) per la Cina, l'Indo e il Gange per l'India. I grandi bacini fluviali costituivano un'opportunità per la maggior fertilità del suolo e per la facilità dei trasporti, ma determinavano un'organizzazione sociale più complessa necessaria per gestire i conflitti per le risorse e per affrontare la costruzione e manutenzione di imponenti sistemi di irrigazione e di protezione dalle alluvioni. Minore, ma tutt'altro che trascurabile, fu anche l'importanza dei mari interni, soprattutto il mare Mediterraneo, che facilitavano i commerci e i contatti culturali fra popoli lontani, con la formazione di civiltà prevalentemente dedicate al commercio (anzitutto i Fenici).

  6. L’ACQUA DELLE CIVILTA’ L'importanza dell'acqua è riconosciuta nelle religioni e nei sistemi filosofici sin dai tempi antichi. Molte religioni venerano dei legati all'acqua o i corsi d'acqua stessi (ad esempio, il Gange è una dea per primigenio presso molti popoli, anche molto lontani fra loro; ad esempio in Cina venne identificata con il caos, da cui ha avuto origine l'universo, mentre nella Genesi compare già nel secondo versetto, prima della luce e delle terre emerse. Anche il filosofo greco Talete associò l'acqua all'origine di tutte le cose e asserì che la sua scorrevolezza è in grado di spiegare anche i mutamenti delle cose stesse. Anche in Polinesia l'acqua venne considerata la materia prima fondamentale. Con lo sviluppo dei primi sistemi filosofici, l'acqua venne affiancata da pochi altri elementi primigeni senza perdere la sua importanza. In tutte le civiltà antiche era molto diffusa la convinzione che la molteplicità della natura potesse essere ricondotta alla combinazione di pochissimi elementi costitutivi: l'acqua, appunto, il fuoco, la terra e l'aria (o il legno) ed eventualmente una quinta essenza. Così ad esempio in oriente il taoismo cinese include l'acqua fra i suoi cinque elementi con terra, fuoco, legno e metallo. In Occidente anche Empedocle (492 a.C. circa – 430 a.C. circa) annoverò l'acqua fra i quattro elementii fondamentali, ai quali Platone nel Timeo aggiunse l'etere. Lo stesso Aristotele (384 a.C. - 322 a.C.) sosteneva che la materia fosse formata dall'interazione dei quattro elementi citati da Empedocle.

  7. L’ACQUA NELLA STORIA La tradizione sapienzalemisticaebraica della Qabbalah individua nell'acqua il simbolo della SefirahChessed indicante la qualità divina della Misericordia, della gentilezza e della grandezza; molti i riferimenti della Torah all'acqua, anche suo simbolo. Secondo l'esegesi ebraica lo stesso termine Ebreo, in Ebraico Yivrì, significa colui che viene da oltre il fiume ed è presente nella Bibbia ebraica usato per la prima volta riguardo ad Avraham. Il termine ebraico che traduce la parola acqua, Maim, se associato al termine Esh, fuoco, forma la parola Shamaim che significa Cielo: si ritiene infatti che i Cieli presentino l'unione di acqua e fuoco. L'attribuzione all'acqua di caratteristiche negative è molto più rara e recente. Nel XVI secolo, durante l'epidemia della peste, si pensò che l'acqua favorisse il contagio Ipori della pelle attraverso cui si sarebbero infiltrati i presunti agenti patogeni, chiamati seminaria, per cui si riteneva che il lavaggio del corpo indebolisse l'organismo, ed era pertanto sconsigliato. L'indispensabilità dell'acqua per il fiorire della vita colpì molte civiltà. Ad esempio, nella lingua sumera "a" significa sia "acqua" sia "generazione". Nella maggior parte delle religioni, quindi, l'acqua è diventata un simbolo di rinnovamento e perciò di benedizione di Dio.Essa compare logicamente nei riti di "purificazione" e di rinascita di molti culti, ad esempio nei riti di immersione del battesimo cristiano e nelle abluzioni dell'ebraismo e dell'islam. Anche nello scintoismo l'acqua è usata nei rituali di purificazione di persone o luoghi.

  8. CAPITOLO 2 La molecola dell’acqua

  9. L’Acqua H H O L'acqua è un composto chimico di formula molecolare H2O. In condizioni di temperatura e pressione normali si presenta come un sistema bifase, composto da un liquido incolore e insapore (che viene chiamato "acqua" in senso stretto) e un gas invisibile (detto vapore acqueo); il suo punto di fusione è a 0 °C (273,15 K), mentre il suo punto di ebollizione è a 100 °C (373,15 K). L'acqua è un ottimo solvente, per cui le acque naturali contengono disciolte moltissime altre sostanze. Per questo motivo con il termine "acqua" si intende comunemente sia il composto chimico puro di formula H2O (che in generale può presentarsi allo stato aeriforme, liquido, solido o come sistema composto da più fasi) sia la miscela (liquida) formata dallo stesso composto chimico con altre sostanze disciolte al suo interno. L'acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso; la stessa origine della vita è dovuta alla presenza di acqua nel nostro pianeta.

  10. Le Proprietà Fisiche e chimiche dell’acqua Ghiaccio: L'acqua allo stato liquido presenta diverse anomalie: punto di ebollizione molto alto; volume molare piuttosto basso; calore specifico elevato con un minimo a 35 °C; viscosità che presenta un minimo alle alte pressioni; un punto di massimo nel diagramma densità-temperatura, per cui al di sotto della temperatura di massimo il liquido diminuisce di volume all'aumentare della temperatura. Inoltre durante il processo di congelamento si ha un notevole aumento di volume, per cui a differenza della maggior parte delle altre sostanze, per le quali la forma solida presenta una densità maggiore rispetto alla forma liquida, il ghiaccio è meno denso dell'acqua liquida. Le condizioni di temperatura e pressione in cui le fasi solida, liquida e gassosa di una sostanza coesistono in equilibrio tra loro è detta punto triplo. Per l'acqua il punto triplo viene assunto come riferimento per la misurazione della temperatura, avendo fissato per convenzione che questi è a 273,16 K (e a 0,01 °C).

  11. L'acqua possiede un'elevata tensione superficiale, osservabile dalla geometria sferica delle gocce d'acqua e dal fatto che alcuni oggetti (ad esempio un ago) o insetti riescono a galleggiare sulla superficie dell'acqua. La tensione superficiale svolge un ruolo fondamentale nelle funzioni di molti organismi viventi. L'acqua pura, detta acqua distillata è un buon isolante elettrico, cioè un cattivo conduttore. Ma, essendo anche un buon solvente, spesso reca in sé tracce di sali disciolti in essa, che, con i loro ioni la rendono un buon conduttore di elettricità. Date le sue buone capacità solventi, l'acqua pura è difficile da trovare in natura. Analogamente le gocce di pioggia presentano sempre una seppur minima acidità. La presenza di ossidi di zolfo o di azoto nell'atmosfera, tramite la loro dissoluzione nelle gocce di pioggia, porta a piogge acide aventi valori di pH minori di 5. In Italia si sono registrati anche piogge acide con valori di pH intorno a 3,5 , i cui effetti sull'ambiente sono ben più seri. Il pH dell'acqua di mare è tra 7,7 e 8,4.

  12. La natura dipolare dell’acqua Un'importante caratteristica dell'acqua è data dalla polarità della sua molecola, con momento di dipolo molecolare pari a 1,847 D. La molecola dell'acqua forma un angolo di 104,5° con l'atomo di ossigeno al vertice e i due atomi di idrogeno alle due estremità. Dato che l'ossigeno ha una elettronegatività maggiore, il vertice della molecola ospita una parziale carica elettrica negativa (δ-), mentre le estremità recano una parziale carica elettrica positiva (δ+). Una molecola che presenta questo squilibrio di cariche elettriche è detta essere un dipolo elettrico.

  13. La presenza del legame idrogeno spiega ad esempio i valori relativamente alti del punto di fusione e del punto diebollizione dell'acqua: è necessaria infatti una maggiore energia, rispetto a sostanze meno polari, per rompere i legami idrogeno che tengono unite le molecole le une alle altre. Il legame idrogeno spiega anche l'insolito comportamento dell'acqua quando questa congela: a causa di questo legame, quando la temperatura si abbassa fino al punto di congelamento, le molecole di acqua si organizzano in una struttura cristallina dalla simmetria esagonale tipica del ghiaccio, che risulta essere meno densa dell'acqua liquida. Dal fatto che il ghiaccio sia meno denso dell'acqua liquida discende che il ghiaccio può essere fuso anche in seguito ad un aumento di pressione. Tale pressione risulta essere piuttosto elevata.

  14. L’acqua come solvente Chimicamente l'acqua è un buon solvente. Le proprietà solventi dell'acqua sono essenziali per gli esseri viventi. Il comportamento di solvente dell'acqua è determinato dalla polarità della sua molecola: quando un composto ionico o polare viene disciolto in acqua, viene circondato dalle molecole di acqua, le quali, si inseriscono tra uno ione e l'altro o tra una molecola e l'altra di soluto (grazie alle loro piccole dimensioni), orientandosi in modo da presentare ad ogni ione (o estremità polare) del soluto la parte di sé che reca la carica opposta; ogni ione (o ogni molecola polare) si ritrova quindi solvatato (o idratato), cioè circondato completamente da molecole d'acqua che interagiscono con esso. Un esempio di soluto ionico è il comune sale da cucina (cloruro di sodio), un esempio di soluto molecolare polare è lo zucchero. In generale, le sostanze ioniche polari (quali acidi, alcoli e sali) sono abbastanza solubili in acqua, mentre non lo sono le sostanze non polari (quali grassi ed oli).

  15. CAPITOLO 3 LA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA

  16. L’ Acqua Marina e Le Acque Dolci • L’acqua marina rappresenta il 97% del totale. Tuttavia, l’alta percentuale di sali minerali che vi è contenuta (3,6% circa) la rende utilizzabile dall’uomo soltanto per la pesca, la navigazione e per pochi altri impieghi.Le acque dolci continentali, utilizzabili dalla vegetazione e dall’uomo, non rappresentano che il 3% del totale. Inoltre, la massima parte di queste acque, pari al 90%, è immobilizzata nei ghiacciai in zone periferiche all’ecumene, e quindi poco sfruttabile.A reale disposizione dell’uomo restano l’acqua che cade sui continenti sotto forma di precipitazioni, che in parte defluisce in superficie verso il mare, e l’acqua conservata nelle falde sotterranee. Le risorse idriche sono distribuite sui continenti in modo non uniforme. In alcune aree l’acqua a disposizione è anche troppo abbondante, mentre altre zone sono eccessivamente aride.

  17. Zone Aride LE ZONE UMIDE E ARIDE Zone Umide Le zone umide corrispondono in genere:a) alle zone costiere, dove sono più frequenti le precipitazioni data la forte evaporazione della superficie marina;b) alle fasce equatoriali, dove le piogge abbondano durante tutti i mesi dell’anno e spesso superano i 2000 mm annui;c) ai grandi delta fluviali, come l’intero territorio del Bangladesh, che corrisponde alla zona di sbocco in mare del Gange e del Brahmaputra, i due maggiori fiumi della regione. Le zone aride in genere si trovano:a) nelle parti interne dei continenti, dove le masse d’aria umida di provenienza oceanica penetrano difficilmente;b) nelle aree interessate dal carsismo, dove l’acqua delle precipitazioni percola rapidamente nel sottosuolo attraverso le fratture della roccia calcarea ed è evacuata attraverso condotti sotterranei. La penetrazione dell’acqua al di sotto della superficie è tanto rapida che il liquido può essere utilizzato dalla vegetazione e dall’uomo soltanto in minima parte.

  18. DISTRIBUZIONE DELL’ACQUASULLA TERRA Il volume di acqua presente sulla Terra è stimato in 1 360 000 000 km3; di questi: • 1 320 000 000 km3(pari a circa il 97% del totale) sono acque marine (in maggioranza oceano). • 25 000 000 km3(pari a circa il 2% del totale) sono nei ghiacciai e nelle calotte polari. • 13 000 000 km3(pari a circa l'1% del totale) sono nel suolo, nelle falde acquifere. • 250 000 km3(pari a circa lo 0,02% del totale) sono acque dolci nei laghi, nei mari interni e nei fiumi. • 13 000 km3sono vapore acqueo nell‘atmosfera. • L'acqua dolce rappresenta solo il 2,5% del volume totale presente sulla Terra per più dei 2⁄3 si trova in pochi ghiacciai, in particolare nell‘ Antartide e in Groenlandia, i quali sono quindi la principale riserva di acqua dolce nel nostro pianeta. • Un ulteriore 30% di acqua dolce si trova in riserve sotterranee e solo meno dell'1% dell'acqua dolce si trova in laghi, fiumi o bacini ed è quindi facilmente accessibile.

  19. DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA SULLA TERRA

  20. DISTRIBUZIONE ED UTILIZZO DELL’ACQUA • La fusione dei ghiacciai a causa dell'effetto serra e dell'aumento delle temperature ha un forte impatto ambientale, sia per l'innalzamento del livello dei mari ma anche per la scomparsa di questa riserva. Durante la fusione dei ghiacci, infatti, l'acqua dolce si mescola a quella salata del mare, divenendo inutilizzabile dall'uomo. • In uno studio pubblicato nel 1996 dalla rivista Science si stimava che: • il ciclo dell'acqua genera un totale di acqua dolce rinnovabile pari a circa 110 300 km3/anno; • circa 69 600 km3/anno delle precipitazioni evapora a sua volta (ma consente la vita di forme importanti di vegetazione, quali le foreste, non irrigate dall'uomo);

  21. DISTRIBUZIONE ED UTILIZZO DELL’ACQUA • Rimangono circa 40 700 km3/anno, che ritornano nei mari e negli oceani; di tale acqua: • 7 774 km3/anno sono in zone di difficile accesso e, in pratica, non utilizzate (circa il 95% del Rio delle Amazzoni, metà del Congo, buona parte dei fiumi nelle terre più settentrionali); • 29 600 km3/anno finiscono in mare senza essere utilizzati mediante dighe; • 12 500 km3/anno possono essere utilizzati dall'uomo; di questi: • 4 430 km3/anno vengono direttamente utilizzati nell'agricoltura (2880 km3/anno), nell'industria (975 km3/anno) e nelle città (300 km3/anno); il dato comprende, peraltro, anche la perdita di riserve per evaporazione (275); • 2 350 km3/anno vengono utilizzati "così come sono", ad esempio per navigazione, pesca e parchi; • la costruzione di dighe può aumentare di circa il 10% la disponibilità di acqua dolce utilizzabile dall'uomo nel 2025, ma si prevede che per quel tempo la popolazione potrebbe aumentare di circa il 45%; • l'aumento stimato dell'acqua disponibile può inoltre risultare ottimistico, a causa del crescente inquinamento e del riscaldamento globale

  22. CAPITOLO 4 IL CICLO DELL’ACQUA

  23. Ciclo Idrologico • Il ciclo idrologico non ha un punto di partenza, ma un buon posto da dove cominciare è il mare. Il sole, che attiva il ciclo dell’acqua, riscalda l’acqua del mare. Parte di essa evapora nell’aria. Una piccola quantità d’acqua nell’atmosfera proviene dalla sublimazione. Le correnti d’aria ascensionali sollevano il vapore in alto nell’atmosfera dove la temperatura più bassa ne provoca la condensazione in goccioline microscopiche che formano le nuvole. • I venti trasportano le nubi per il mondo, e le particelle delle nubi collidono, si accrescono, e cadono dal cielo come precipitazione. Nella precipitazione si può verificare la caduta della neve, essa nelle zone più calde si scioglie in acqua che fluisce come ruscellamento della neve. Gran parte scende nel mare, nelle terre emerse. Nelle terre emerse l’acqua si muove come ruscellamento superficiale, esso si muove come flusso incanalato verso il mare. Non tutto il ruscellamento score in corpi idrici superficiali. Molto se ne infiltra nel terreno. • Gran parte dell’acqua si infiltra in profondità nel terreno ed alimenta gli acquiferi. Parte dell’acqua sotterranea sta vicino alla superficie terrestre e può filtrare di nuovo entro corpi idrici superficiali, mentre parte trova vie d’uscita nella superficie della terra ed emerge come sorgenti d’acqua dolce. Nel tempo, tuttavia, quest’acqua continua a muoversi, e parte rientra nel mare dove il ciclo termina e ricomincia.

  24. Il Ciclo Idrologico

  25. L’Idrosfera La parte di crosta terrestre occupata dall'acqua si chiama idrosfera. Fanno quindi parte dell'idrosfera gli oceani, i mari, i fiumi, i laghi, i ghiacciai e le acque sotterranee. Il 94% dell'idrosfera è costituito da acqua salata, Il restante 6% è costituito da: acqua sotterranea, per circa il 4,3%; ghiaccio - sotto forma di calotte polari e ghiacciai, per circa l’ '1,7%; laghi, fiumi e acqua dispersa nell‘atmosfera rappresentano soltanto lo 0,03%. L'acqua circola continuamente: dal suolo, dagli oceani e dai mari evapora e sale nell'atmosfera. Anche in superficie circola continuamente, attraverso i fiumi e i laghi, o infiltrandosi sottoterra, dove fluisce e talora provoca curiosi fenomeni come la formazione di grotte o di geyser.

  26. CAPITOLO 5 L’INQUINAMENTO DELL’ACQUA

  27. Le Forme di Inquinamento • L'inquinamento idrico è un'alterazione degli ecosistemi che hanno come componente fondamentale l'acqua. Può essere: • CIVILE: deriva dagli scarichi delle città, quando l'acqua si riversa senza alcun trattamento di depurazione nei fiumi o direttamente nel mare; • INDUSTRIALE: formato da sostanze diverse che dipendono dalla produzione industriale; • AGRICOLO: legato all'uso eccessivo e scorretto di fertilizzanti e pesticidi, che essendo generalmente idrosolubili, penetrano nel terreno e contaminano le falde acquifere. • L'inquinamento delle acque può derivare anche da cause accidentali, ad esempio gli incidenti alle petroliere.

  28. Gli agenti inquinanti delle acque-1 • L'acqua usata in campo domestico, industriale, agricolo o zootecnico spesso contiene sostanze che alterano l'ecosistema, per cui non possono essere scaricate direttamente nei corsi d'acqua, in quanto contribuirebbero ad inquinare le acque superficiali ed il suolo. • Gli agenti inquinanti delle acque più comuni sono:inquinamento fecale provocato dagli escrementi animali e da i residui alimentari. Sostanze organiche non naturali: come ad esempio i diserbanti, gli antiparassitari, gli insetticidi, portano vantaggi all'agricoltura ma possono inquinare sia le acque che il suolo.

  29. Gli agenti inquinanti delle acque-2 • Inquinanti fecali: derivano dagli escrementi animali e dai residui alimentari. In condizioni aerobiche consumano O2 per formare CO2, NO3-, PO34-, SO2, mentre in condizioni anaerobiche formano CH4, NH3, H2S, PH3. Nel caso ci sia un forte inquinamento di tipo fecale, si può avere la presenza nell'acqua di microrganismi patogeni (tifo, colera, epatite virale, ecc.). • Sostanze inorganiche tossiche: sono costituite dagli ioni dei metalli pesanti (come ad esempio Cr6+, Hg2+, Cd2+, Cu2+, CN-) che possono bloccare l'azione catalitica degli enzimi dell'organismo determinando avvelenamenti o la morte. Le industrie che usano questi metalli nelle loro lavorazioni, prima di scaricare le acque, devono eliminarli con i loro impianti di depurazione.

  30. Gli agenti inquinanti delle acque-3 • Sostanze inorganiche nocive: sono costituite dai fosfati ed i polifosfati presenti nei fertilizzanti, detersivi, composti fosforati ed azotati ed in alcuni scarichi industriali. Queste provocano l'eutrofizzazione, ovvero un enorme sviluppo della flora acquatica che in gran parte muore depositandosi sul fondo decomponendosi e perciò consumando notevoli quantità di ossigeno. Quando nella massa d'acqua si determina un deficit di ossigeno, si iniziano a liberare i prodotti della decomposizione anaerobica con conseguente morte della fauna per asfissia. Il corso d'acqua così si intorbidisce limitando la penetrazione della luce in profondità peggiorando ulteriormente la situazione

  31. L’Inquinamento Idriconelle acque marine • L'inquinamento delle acque oceaniche è sviluppato oltre che dalla dispersione di idrocarburi (provocati dal rovesciamento di cisterne navali), anche da alcuni sottomarini a propulsione nucleare che, rimasti affondati sui fondali, col passare del tempo verranno corrosi dalla salsedine, con conseguente rilascio di sostanze radioattive. È anche causato da petroliere che nei giorni di nebbia vengono portate a largo dove vengono ripulite da cima a fondo. Tutto il petrolio rimasto nella nave viene rigettato in acqua. L'ecosistema viene intaccato da ciò che l'uomo rifiuta e adopera: le grandi navi e gli yacht sono responsabili del 77% di tutti gli scarichi in mare, percentuale che include liquami vari, plastiche, residui di carburante, acque di zavorra e gas di scarico.

  32. L’Inquinamento Idrico Fluviale • L'inquinamento fluviale da parte degli scarichi agricoli causa l'eutrofizzazione dove i fosfati e i nitrati rilasciati alimentano le alghe che consumano ossigeno e soffocano la vita animale e vegetale.

  33. Sostanze chimiche nell’acqua • Alcune sostanze chimiche presenti nell'acqua sono particolarmente pericolose per la salute dell'uomo e per la sopravvivenza di numerose specie viventi. Per esempio il cromo, il mercurio e i solventi clorurati, che rendono tossici e nocivi tutti i rifiuti che li contengono.

  34. Fertilizzanti chimici • I fertilizzanti chimici usati in agricoltura e i liquami prodotti dagli allevamenti sono ricchi di sostanze organiche che, dilavate dalla pioggia, vanno a riversarsi nelle falde acquifere o nei corpi idrici superficiali. A queste sostanze si aggiungono spesso detriti più o meno grossi, che si depositano sul fondo dei fiumi.

  35. Le piogge acide • Il fenomeno delle piogge acide, che consiste nella contaminazione dell'acqua piovana da parte delle sostanze tossiche presenti nell'atmosfera ha effetti devastanti su foreste.

  36. Le due soluzioni all’inquinamento dell’acqua:Naturale;Umano • NATURALE: ad esempio i fiumi che sono sempre stati in grado di depurarsi autonomamente perchè contengono dei batteri che decompongono le sostanze organiche provenienti dai resti di esseri viventi morti. L'acqua, in condizioni normali, è in grado di autodepurarsi grazie ad una certa quantità di ossigeno disciolto (la solubilità di O2 in acqua è di 9 ppm a 20 °C con pressione pari ad 1 atm) che trasforma le sostanze, grazie alla decomposizione aerobica (ossidazione), in composti non inquinanti (come l'anidride carbonica, i nitrati, i fosfati, i solfati). Se l'ossigeno disciolto in acqua non è sufficiente per ossidare tutte le sostanze inquinanti presenti, si formano prodotti come il metano, l'ammoniaca, la fosfina-PH3-, acido solfidrico che fanno scomparire ogni forma di vita nell'acqua. • UMANE:si potrebbero costruire depuratori efficenti alla pulizia dei fiumi dato che le centrali che si trovano vicino i fiumi scaricano rifiuti tossici nelle acque del torrente.

  37. CAPITOLO 6 Il prezzo dell’ acqua

  38. Non lasciamo che il WTO decida sull’ erogazione dell’ acqua • Il WTO (World TradeOrganization)vorrebbe proseguire "la progressiva liberalizzazione del prezzo delle acque” con la conseguente privatizzazione di tutti i servizi, inclusi i servizi pubblici. • The General Agreement on Trade in Services(GATS), (gli Accordi Generali delle Agevolazioni Commerciali), adottate per la prima volta nel 1994, comprende l'impegno a negoziare ulteriori liberalizzazioni partendo dal 2000. Ora i negoziatori europei vogliono includere l'acqua potabile negli accordi del GATTS. Gli Europei hanno grandi profitti con le TNC come Suez LyonnaisedesEaux che sono coinvolti nei servizi della privatizzazione municipale nel mondo, inclusa la città di Indianapolis, così che è nel loro interesse avere acqua per essere parte del GATS. I negoziatori degli Stati Uniti stanno pensando come rispondere. Essi sanno che c'è una controversia negli Stati Uniti sull'ottenere una copertura del GATS sull'acqua. Le corporazioni americane vorrebbero limitare le coperture in aree dove essi sono competitivi con le corporazioni Europee. I sostenitori dell'ambiente e della giustizia non vogliono l'acqua compresa nel GATS. Gli Stati Uniti stanno cercando una posizione di compromesso. Essi sono premurosi di proporre che il GATS "intacca" esclude, il trasporto della maggior parte dell'acqua attraverso le frontiere internazionali da parte delle compagnie private. (l'operazione di oleodotti è un servizio). Questo potrebbe essere buono dalla prospettiva di cittadini e organizzazioni che credono che l'acqua è un diritto non una necessità che deve essere fornita dai mercati del profitto. L’Acqua rappresenta il diritto alla vita di tutta l’umanità, occorre che i paesi occidentali decidano di sfruttarla razionalmente onde garantire la possibilità di accesso anche a tutti i popoli del terzo e quarto mondo.

  39. CAPITOLO 7 Le guerre per l’acqua

  40. LE GUERRE PER L’ACQUA

  41. CAPITOLO 8 Qualche articolo…

  42. QUALCHE ARTICOLO… L’acqua: un diritto o solo un bisogno?

  43. A mani nude sull'acqua, dopo Istanbul di Emilio Molinari15/05/2009 Il Forum mondiale nega il diritto umano all'acqua, l'Italia marcia verso l'obbligo di privatizzare i servizi idrici. Riflessioni sulle strategie del movimento

  44. La legge 133/08 contenente la manovra 2009-2013, all'art. 23 bis, ha chiuso per il Movimento Italiano dell'acqua la fase della legge d'iniziativa popolare. Il rifiuto, per la quinta volta, di dichiarare l'acqua diritto umano, pronunciato dal Forum Mondiale di Istanbul ha chiuso, per il movimento internazionale, un'altra fase, quella dei Forum Mondiali e dei Controforum. I due eventi messi assieme, rispecchiano paradossalmente la medesima cultura giuridico legislativa verso la quale ci avviamo.A Istanbul, negando il diritto umano all'acqua, si è negato l'obbligo per tutte le istituzioni a legiferare al fine di garantire, a tutti i cittadini del mondo, l'accesso a tale diritto. In Italia, d'altro canto, obbligando per legge tutte le istituzioni locali a privatizzare i servizi idrici, si è resa obbligatoria la negazione di tale diritto. Questo impone alcune serie riflessioni su come procedere.

  45. I successi ottenuti ad Istanbul sono innegabili: - 26 paesi hanno dichiarato che l'acqua è un diritto umano e 16 di questi hanno sostenuto che l'Onu deve gestire direttamente i prossimi Forum Mondiali. - Il movimento ha dettato i punti essenziali dell'agenda del Forum Mondiale. Eppure le difficoltà sono sostanzialmente nostre. I successi infatti registrano solo quanto abbiamo inciso nelle istituzioni mondiali. Ma sono le multinazionali che hanno vinto, riuscendo nell'intento di far negare alla «politica» il più elementare e naturale dei principi: l'acqua è un diritto umano. Loro hanno l'iniziativa politica.Può darsi che il movimento italiano non sia d'accordo, ma i punti a favore delle multinazionali sono tanti:- l'Italia, con la legge 133 art. 23 bis del 6 Agosto, obbliga i comuni a privatizzare i servizi idrici entro il 2010. - il sistema politico, con i ricatti economici, sta in questi giorni piegando i comuni riottosi o dubbiosi a privatizzare, oppure procede con fusioni societarie (Iride/Enia, A2A che assorbe Lecco, Pavia ecc..) che preludono alla nascita di una grande multiutility italo-francese di tutti i servizi pubblici.- l'Europa definisce l'acqua un bene di “interesse generale a prevalenza economica”; il parlamento europeo assume tale posizione e legittima il

  46. Forum mondiale dell'acqua.- l'ONU rinvia di tre anni il rapporto sul diritto all’acqua, legittima il Forum Mondiale e permette che l'acqua sia dichiarata un bisogno e non un diritto.- nel World Economic Forum di Davos, si è costituita una lobby definita “Patto per l'acqua” formata dalle multinazionali: Nestlè, Coca Cola, Pepsi Cola, Unilever, General Electric, Levi Strauss, alla quale l'Onu ha delegato la definizione delle linee guida della politica mondiale dell'acqua; - in Italia la lobby ha costituito una fondazione dal nome: Food and Water for Live, con Nestlè, Giulio Tremonti e Marco Tronchetti Provera alla guida;- tutta la politica ambientale mondiale ha assunto come priorità totalizzante i mutamenti climatici e la riduzione delle emissioni di gas serra; così facendo nega l'esistenza di una specifica “crisi mondiale dell'acqua”, con il risultato che per ridurre i gas serra, si indica nella produzione di energia, la priorità nell'uso dell'acqua dando impulso, con veste ambientalista, al proliferare delle dighe e alle coltivazioni degli agrocarburanti. E’ quanto il ministro turco ha dichiarato al Forum Mondiale di Istanbul ed è un terribile cambio di paradigma che determinerà: l'aumento degli assetati, degli affamati, l'espulsione di un miliardo di contadini della sussistenza, nuovi slum, nuova emigrazione, il passaggio alla mercificazione/ commercializzazione di tutta l'acqua del pianeta e la definizione del suo prezzo al “barile”;

  47. - le multinazionali, nelle loro sedi, decidono la priorità degli obiettivi, si danno una strategia unitaria per realizzarli, concentrano gli sforzi e coordinano le istituzioni. Il movimento dei Forum Sociali invece, si riunisce da ben 10 anni, ma non decide nulla, non concentra gli sforzi di tutte le realtà associative e la politica delle istituzioni che l’animano, non crea sinergie, non indica impegnative priorità. Questa a me sembra la realtà dopo Istanbul, che ci obbliga a riaggiornare la nostra strategia in due direzioni apparentemente contrastanti.Prima conviene fare un passo indietro.-Tornare tra la gente normale, quella che di solito non si raggiunge.-Tornare a formare cultura dell'acqua e del diritto, riprendere i valori originari della nostra narrazione, che forse abbiamo perso per strada, presi dalla necessità di affrontare tecnicismi contabili e contingenze da associazione dei consumatori.

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