1 / 23

INTRO

Le risorse umane nelle società future: Una “fuga di cervelli”. INTRO. A cura di: Nicolò Borghi Classe 5B IGEA ITC “Jean Monnet ” Anno Scolastico 2011-2012. STORIA / LETTERATURA L’Italia: Paese di emigrazione e di immigrazione ; Manzoni, Verga, Ungaretti. GEOGRAFIA ECONOMICA

gordy
Télécharger la présentation

INTRO

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Le risorse umane nelle società future: Una “fuga di cervelli” INTRO A cura di: Nicolò Borghi Classe 5B IGEA ITC “Jean Monnet” Anno Scolastico 2011-2012

  2. STORIA / LETTERATURA L’Italia: Paese di emigrazione e di immigrazione ; Manzoni, Verga, Ungaretti GEOGRAFIA ECONOMICA L’importanza delle risorse umane in un processo tecnologico sempre più avanzato: le Siliconvalley Le risorse umane nelle società future: una “fuga di cervelli” FRANCESE Un caso europeo: Sophia Antipolis ECONOMIA AZIENDALE L’importanza del fattore umano in azienda e del Knowledge Management

  3. L’ITALIA…UN PAESE CHE CAMBIA l'Italia negli ultimi venticinque anni è divenuta un importante paese di immigrazione, continuando ad essere un importante paese di emigrazione. • Il nostro paese è un crocevia migratorio: • lavoratori stranieri affluiscono e sempre più consolidano la loro presenza con i ricongiungimenti familiari • cittadini italiani, frequentemente giovani laureati, lasciano l’Italia verso altri paesi • Fuga di cervelli (braindrain).

  4. LE DUE TEORIE SULLA FUGA DEI CERVELLI

  5. IL CIRCOLO VIZIOSO DEL BRAIN DRAIN

  6. I PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI POLI DI ATTRAZIONE PER I “CERVELLI”

  7. Ma cos’è un parco scientifico tecnologico? Tecnopolo Spin off accademico Cluster Struttura a rete Distretto Tecnologico Venture capital Componente dinamica e relazionale Silicon Valley Incubatoretecnologico Modello di sviluppo spontaneo ma organizzato sulla vicinanza

  8. … si tratta di: Forti aggregazioni di imprese ad alta innovazione che usufruiscono di : • Scuole di alta formazione • Centri di ricerca • Servizi di consulenza tecnologica • Risorse finanziarie • Appoggio degli enti pubblici

  9. Contestualizzazione storica La terza rivoluzione industriale I fattori che l’anno favorita sono stati: • La crescita delle conoscenze scientifiche e tecnologiche spesso nate nel contesto militare. • Le Condizionipolitiche più stabili • La crescita economica(USA e Giappone)

  10. Un petit mais grand exemple:Sophia - Antipolis Aujourd’hui le technopôle le plus important de France • Entre Nice et Cannes, en Valbonne fondée en 1969 par Pierre Lafitte est la jonction entre les pays méditerranéens • SOPHIA(sagesseen grec) et ANTIPOLIS (Antibes en grec) se veut « la cité internationale des sciences, des techniques et de la sagesse »

  11. 1.414 sociétés, 30.200 emplois,66 établissements de rechercheet 4.000 étudiants Les 4 grandes domaines que S.A. regroupe sont: • Science et nouvelles technologies de l’information et de la communication (Multimédia) • Sciences médicales et chimiques (Santé) • Sciences de la Terre • Enseignement, formation et recherche

  12. Il fattore umano in azienda È l’insieme delle componenti fisiologiche e psicofisiche che influenzano il “modus operandi” dell’uomo. • È , tra i diversi fattori produttivi, quello che presenta la maggiore complessità, ed è determinante per la competitività dell’impresa. È notevolmente cambiato nel tempo assumendo, nonostante il contestuale sviluppo della tecnologia, un peso sempre maggiore. È spesso trascurato in favore delle risorse tecnologiche. Ma di fatto è inutile introdurre software se poi non si ha personale qualificato per utilizzarlo.

  13. Il Knowledge management Significa gestione della conoscenza. Per le aziende si tratta di un approccio utile a identificare, condividere e gestire l’insieme delle conoscenze aziendali. L’investimento nella conoscenza e nella ricerca è la fonte primaria del successo aziendale La conoscenza può derivare da attività di ricerca e sviluppo, dove i Parchi tecnologici giocano un ruolo fondamentalepromuovendo attivamente il  trasferimento di tecnologia dalle  istituzioni accademiche e di  ricerca alle aziende, che assumono il nome di imprese spin-off.

  14. Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi - Addio monti - Cap. VIII

  15. Allontanarsi dalla terra natia è l’unico modo per spiccare il volo. Andare via dalla Sicilia è una salvezza e, insieme, una dannazione. Andare via vuol dire convivere con la nostalgia della terra, dell’isola, che fa sentire il suo richiamo quanto più da lei ci si allontana; sognare ad occhi aperti il ritorno; immaginarlo come una delle «feste più grandi del pensiero». Giovanni Verga • La mia vita è rispecchiata nei miei 4 fiumi: • Il Nilo che mi ha visto nascere e crescere; • L’Isonzo che mi ha levigato “come un suo sasso”; • Il Serchioal quale hanno attinto i miei avi; • La Senna nella quale mi sono rimescolato e conosciuto Giuseppe Ungaretti

  16. POPOLO DI EMIGRANTI

  17. Prima dell’Unità d’Italia: migrazioni tra i molteplici stati che componevano il paese. • Tra Ottocento e prima metà Novecento:grande ondata migratoria verso i paesi transoceanici (Grande emigrazione)che si esaurì con la Seconda guerra mondale a causa di politiche restrittive e discriminatorie (come il JohnsonAct statunitense) ,politiche anti-migratorie fasciste e la grande depressione  degli anni Trenta. Si stima la partenza di circa 14 milioni di persone. • Dopo la Seconda guerra mondiale (1950-1960) molti canali migratori si chiusero. Dopo America e Belgio le grandi mete migratorie diventano la Francia e in seguito, la Svizzera e la Germania (grandi migrazioni intraeuropeetrainate dallo sviluppo industriale)  processi di mobilità sociale e miglioramento delle condizioni di vita. • Dopo la prima crisi petrolifera del 1973 • Oggi: Fuga di cervelli (mancato disinvestimento per l’Italia) FASI STORICHE DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA FASI STORICHE DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA riduzione della domanda di lavoro industriale soprattutto in Germania e in Francia miglioramento delle condizioni di reddito nel Mezzogiorno (crescita economica Italiana) l’ondata migratoria si riduce drasticamente

  18. I VANTAGGI DELL’EMIGRAZIONE Gli emigranti erano contadini, artigiani e disoccupati costretti a vivere in povertà. I vecchi mestieri stavano scomparendo creando un eccedenza di manodopera emigrazione inizialmente dalle regioni del nord per poi dilagare nel Mezzogiorno.

  19. POPOLO DIIMMIGRATI

  20. FASI STORICHE DELL’IMMIGRAZIONE ITALIANA • Anni settanta : africani (venditori ambulanti, braccianti agricoli, edili etc.) • Anni novanta: albanesi, nazionalità dell’Est, cinesi e ancora uomini maghrebini • Duemila: dall’Europa dell’Est. • SONO MIGRAZIONI MODERNE: • Se le migrazioni del dopoguerra erano trainate dallo sviluppo industriale, quelle di ora sono trainate dalla domanda di lavoro nei servizi (colf , ‘badanti’, operai e settore primario). • CHE COSA DIFFERENZIA LA NOSTRA MIGRAZIONE DALLA LORO? • L’emigrazione italiana (compresa quella del dopoguerra)  in un’epoca di frontiere aperte. • L’immigrazione in Italia  in un’epoca di frontiere chiuse (e ciò spiega anche l'elevato numero di irregolari).  UN PUNTO IN COMUNE: LE DIFFICOLTA’ Anche verso gli italiani si accanì il razzismo soprattutto a causa del loro analfabetismo e della bassa specializzazione lavorativa

  21. L’immigrazione è un vantaggio o uno svantaggio per la nostra società?

More Related