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MISURE DI SICUREZZA CARATTERIALI

MISURE DI SICUREZZA CARATTERIALI. IL SILENZIO (“Soggetto che non parla” = criminalità organizzata, sublimazione di comportamenti antigiuridici) EVASIONE o dispersione degli argomenti (“soggetto che parla e non dice” = vincolarlo a Temi specifici)

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MISURE DI SICUREZZA CARATTERIALI

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Presentation Transcript


  1. MISURE DI SICUREZZA CARATTERIALI • IL SILENZIO (“Soggetto che non parla” = criminalità organizzata, sublimazione di comportamenti antigiuridici) • EVASIONE o dispersione degli argomenti (“soggetto che parla e non dice” = vincolarlo a Temi specifici) • DIFESA DAL FURTO DEI PENSIERI con tirate oratorie prevaricanti e depistanti l’essere denudato psicologicamente • LA RIBELLIONE all’autorità al fine di indispettire l’esaminatore con • CONTENZIOSO DIALETTICO; per quanto sopra,vuole “discutere” anzicchè “colloquiare e parlare di sé” (es: polemizza sull’inutilità della psicologia = PNL: “Andare verso ampliando” e “ricalco” dello stato d’animo di delusione per concludere: ogni risultato anche piccolo è empre meglio di niente) • LA COLPEVOLIZZAZIONE (es: colpevolizza la società e minacciando il suicidio, considera l’intervistatore un ulteriore responsabile se non si erige a “salvatore”) • Il PATTEGGIAMENTO (francamente manipolativo es: T.D. o criminali) per ottenere in cambio qualcosa

  2. 8) LA DRAMMATIZZAZIONE (esasperazione dei suoi disturbi per fundus isterico, o per ipotrofia dell’io e paura di non essere ascoltato 9) LO SFRUTTAMENTO (Benefici da trarre nel suo contatto con l’intervistatore) 10) LA RIVENDICAZIONE (L’intervistatore è considerato un “ufficio reclami”) 11) L’INTIMIDAZIONE (si propone come un “un duro” capace di nuocere) 12) IL RUOLO ACCOMODANTE (si propone come collaborativo, disponibile, comunicativo, senza mai coinvolgersi emotivamente: ruolo ancor più finemente manipolativo) 13) LA CATARSI (L’interlocutore considerato “confessore” al quale “aprirsi” per richiesta di accettazione sociale nonostante l’atto commesso – es. reati sessuali – sia pure attraverso un solo esponente della società) 14) PERCEZIONE DEL SE IDEALE COME SE FOSSE IL SE REALE (es.: T.D. ancora alla ricerca di una propria identità soddisfacente)

  3. 15) L’INTERVISTATO – INTERVISTATORE(Interessamento alla vita lavorativa, affettiva o politica dell’Operatore controllando il colloquio per difesa; Per riprendere il controllo: “chiarificazione dei ruoli”, PNL oppure “andare verso ampliando” incoraggiando a fare domande su alcuni temi da proporre poi all’intervistato) 16) LA SEDUZIONE (disponibilità al dialogo gratificazione dell’esperto èsimpatia è piena accettazione dell’intervistato che diventa amico è complicizzazione è trasformazione dell’esperto in subalterno sedotto).

  4. METODICHE DI CONDIZIONAMENTO DELLA TESTIMONIANZA • (da Imbau e Reid 1962) • Non comunicare l’impressione di cercare la confessione a tutti i costi, ma di essere spontaneamente incuriositi nel voler conoscere la verità • Evitare il più possibile di prendere appunti • Usare abiti civili e non uniformi • Non usare espressioni troppo crude o realistiche, preferendo invece gli eufemismi(abilmente vago di Milton Erickson del Mental Research Institute di Paolo Alto – California) • Stare vicino, anche fisicamente all’interrogato • Mostrarsi calmo e paziente, in particolare rimanendo seduto ed evitando di gironzolare per la stanza • Usare un linguaggio comprensibile per l’interrogato

  5. 8)Trattare l’interrogato con decenza e rispetto, qualsiasi reato sia sospettato di avere commesso, soprattutto quando si tratti di donne o omosessuali. Mostrare comprensione e simpatia anche se il reato commesso è grave e <<disgustoso>>; 9) Non mostrare risentimento quando ci si accorge che l’imputato ha mentito, meglio dare l’impressione di averlo già intuito dall’inizio; 10) Mettersi il più possibile nei panni dell’interrogato tentando di giustificare nella propria mente il crimine commesso, ecc.

  6. Esamineremo poi la liceità di tali “mezzi” del tutto aboliti dall’art. 188 del nuovo Codice di Procedura penale sulla “libertà morale della persona nell’assunzione della prova. Evidenziamo invece qui di seguito tutti quei mezzi psicologici tesi ad aumentare la vulnerabilità del soggetto ed al “completo controllo di chi interroga” soprattutto se egli fa uso dei seguenti <<tranelli psicologici>>: • L’esagerare o minimizzare la gravità del reato • Il suggerire per esso una motivazione meno vergognosa, • Solidalizzare con l’accusato in particolare tramite la colpevolizzazione della vittima. • Ancora altri “tranelli psicologici” possono essere rappresentati dal: • “Knoledge- bluff”(in cui chi interroga, comunica dettagli di sua conoscenza con il finto atteggiamento di chi ne sa molto di più) • “Fixed line-up” (indicazione del sospettato come colpevole da parte di falsi testimoni)

  7. Reverse line-up (in cui l’interrogato viene falsamente accusatoda parte di simulati testimoni di un reato molto più grave di quello di cui è sospettato) • Quando gli imputati sono due, talvolta la polizia li usa uno contro l’altro con tecniche che ricordano lo schema del “dilemma del prigioniero”, in quanto basati sul tentativo di far credere a ciascuno dei due che l’altro ha confessato, accusandolo di correità, sfruttando la reciproca mancanza di fiducia. • “Oppure con il metodo detto ‘bluff on a split pair’: Vengono fatte udire al prigioniero che aspetta fuori, voci smorzate; poi viene fatto chiamare un segretario che in seguito torna al suo tavolo e inizia a scrivere a macchina, chiedendo ogni tanto qualcosa al soggetto in attesa, per es. come si scrive il suo nome. Quando è il suo turno, l’interrogante, tenendo in mano una (presunta) confessione dattiloscritta, gli dice che il suo complice gli ha attribuito gran parte della responsabilità del reato”. (Cairati 1987).

  8. Altri mezzi decettivi e posti sotto accusa, sono poi quelli che nel richiamare l’attenzione del soggetto interrogato su inesistenti “tremori o fremiti”, provocano l’effettiva comparsa del fenomeno deducendosene così una prova di colpevolezza (V. Mastronardi 2000)

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