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Valutazione delle imprese assicurative

Università degli Studi di Perugia Facoltà di Economia Dipartimento di Discipline Giuridiche e Aziendali. Corso di Laurea Magistrale in Finanza e Statistica. Valutazione delle imprese assicurative. I Parte: Le caratteristiche del settore e il sistema dei bilanci. Docente: Andrea Bellucci.

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Valutazione delle imprese assicurative

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Presentation Transcript


  1. Università degli Studi di Perugia Facoltà di Economia Dipartimento di Discipline Giuridiche e Aziendali Corso di Laurea Magistrale in Finanza e Statistica Valutazione delle imprese assicurative I Parte: Le caratteristiche del settore e il sistema dei bilanci Docente: Andrea Bellucci

  2. Obiettivi e contenuti del corso • Inquadrare le caratteristiche del settore assicurativo e le sue determinanti di creazione del valore • Presentare ed approfondire il sistema dei bilanci: struttura, contenuti, criteri di valutazione e modalità di formazione dei valori, implicazioni della normativa della vigilanza sulla solvibilità 6 • Inquadrare e “leggere” gli indicatori di equilibrio e sviluppo finanziario, reddituale e patrimoniale • Sviluppare un percorso di analisi del valore delle imprese assicurative tramite la lettura della documentazione di bilancio • Inquadrare i principali metodi di valutazione delle imprese assicurative

  3. L’impresa di assicurazione E’ un azienda di produzione che svolge un’attività rappresentata dalla sistematica assunzione di rischi dietro un corrispettivo (premio) commisurato alla probabilità e all’intensità del verificarsi degli eventi ai quali i rischi si riferiscono

  4. Peculiarita’ del settore assicurativo • Ciclo economico-finanziario invertito • Lunghezza dei processi • Integrazione tra gestione industriale e gestione patrimoniale- finanziaria • Politiche di investimento guidate delle passività di bilancio • Ruolo di tutela e forte influenza della regolamentazione

  5. Il ciclo produttivo dell’impresa di assicurazione Gestione Patrimoniale finanziaria FASE 2 FASE 3 FASE 1 INVESTIMENTO dei premi in strumenti finanziari (Attività reali) Erogazione del RISARCIMENTO (se il rischio si è manifestato Vendita della polizza + Incasso dei PREMI Gestione tecnico - assicurativa

  6. Gestione tecnico - assicurativa TRE ATTIVITA’ PRINCIPALI: • L’acquisizione di premi:assegnare il congruo prezzo al servizio/prodotto venduto attraverso una stima attendibile della probabilità del verificarsi di un certo evento assicurato • La gestione del rapporto contrattuale con il cliente:rivedere e affinare le condizioni contrattuali • La valutazione e la liquidazione dei sinistri relativi a: • a) danni subiti dai clienti o da terzi • b) specifici eventi legati alla vita umana,

  7. Gestione patrimoniale-finanziaria Persegue contemporaneamente due obiettivi: • creare, con gli investimenti, una garanziaper gli impegni assunti verso gli assicurati • investireprofittevolmente le risorse finanziarie raccolte attraverso l’attività assicurativa Attua le seguenti linee guida: • riallocazione ottimale della ricchezza raccolta • ottimizzazione dei rendimenti e del valore del capitale contemperandola con: - equilibrati livelli di rischio per la clientela - contenuti livelli di rischio per gli attivi di proprieta’

  8. Complementarietà delle gestioni • L’assicurazione sviluppa un processo economico basato sulla complementarietà tra gestione assicurativa e gestione patrimoniale in cui la seconda finisce per essere strumento e supporto indispensabile della prima • Per le caratteristiche del ciclo economico-finanziario tra le due gestioni si attua un intreccio di flussi in entrata ed uscita di cui vanno considerati: a) Tempi di regolazione b) Composizione c) Requisiti che devono possedere le diverse forme di investimento

  9. Gestione assicurativaIn base alla natura del fenomeno assicurato RAMI VITA RAMI DANNI È uno strumento tramite il quale, pagando un compenso, l’assicurato salvaguarda l’economia della propria azienda familiare da eventi connessi alla vita degli assicurati e accantona risparmio per eventuali, successivi fabbisogno È uno strumento finalizzato alla copertura dell’assicurato in termini di reintegrazione patrimoniale a fronte del verificarsi di sinistri (danno) . CARATTERE INDENNITARIO/ STABILIZZAZIONE REDDITO FUNZIONE DI PREVENZIONE/ RISPARMIO/TUTELA

  10. Le industrie assicurative VITA DANNI • Focus redditività degli investimenti e dell’industria • Focus redditività degli investimenti • Orientamento alla selezione dei rischi • Orientamento alle masse gestite • Andamento anticiclico • Andamento ciclico • Mercato competitivo • Mercato di oligopolio • Bassi costi di gestione • Alti costi di gestione • Centralità del pricing • Pricing influenzato dalle asimmetrie informative e dalla congiuntura

  11. I numeri del settore assicurativo Evoluzione raccolta premi diretta e indiretta periodo 2001-2010 (ml euro) Composizione raccolta 2010 premi diretti e indiretti Totale: 129.102 ml euro Fonte: Rapporto Ania 2009/2010

  12. I numeri del settore assicurativo: analisi rami vita Andamento raccolta rami vita 2006-2010 (premi diretti, ml euro) Composizione rami Raccolta vita per canali distributivi Fonte: Ania

  13. I numeri del settore assicurativo: analisi rami danni La raccolta danni è concentrata nei rami auto Composizione rami danni 2010 Raccolta vita per canali distributivi Fonte: Dati Ania

  14. La redditivita’ dei rami vita La redditività dei rami vita è correlata all’andamento dei mercati finanziari, soprattutto per i prodotti a più elevato contenuto finanziario Fonte Ania

  15. La redditivita’ dei rami danni Nei rami danni la redditività si lega al risultato industriale Fonte Ania

  16. Attuale regolamentazione • Bilanci di esercizio • Bilanci consolidati e quelli delle imprese quotate • Fonti per entrambi i bilanci D. Lgs. n.173/97, D. Lgs. N. 209 del 7 settembre 2005, e norme del Codice Civile • IAS/IFRS:D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38 di recepimento dell’articolo 5 del regolamento CE in materia di principi contabili internazionali e secondo le istruzioni riportate nel Provvedimento Isvap n. 2404/2005 • Regolamento 13 Luglio 2007, n. 7 aggiornato dal Provvedimento n. 2784 del 8 marzo 2010 • Regolamento 21 del 28 marzo 2008 • Regolamento del 4 Aprile 2008, n. 22 modificato dal Provvedimento n. 2771 del 29 gennaio 2010 • Regolamento 36 del 31 gennaio 2011

  17. Documentazione completa di bilancio ai sensi del D.Lgs n. 173/1997 • Documenti fondamentali • Stato patrimoniale • Conto economico • Nota integrativa • Rendiconto finanziario • Informativa complementare • Relazione sulla gestione • Relazione semestrale • Relazione tecnica • Relazione di certificazione • Relazione del collegio sindacale • Modulistica di vigilanza • Prospetti dimostrativi del margine di solvibilità • Altra modulistica richiesta dall’ISVAP

  18. Principi generali e di redazione del bilancio • osservanza degli schemi tipo e adeguatezza delle informazioni integrative • processo di formazione dei valori trasparente caratterizzato da neutralita’ ed imparzialita • Chiarezza formale e sostanziale • esatta espressione delle quantita’ oggettive e attendibilita’ dei valori soggettivi • Veridicita’ • utilizzo di principi e di regole largamente condivise dalla migliore dottrina e nella prassi economico-aziendale. • Correttezza • criterio della maturazione dei premi • correlazione ricavi/costi • Competenza • iscrizione di tutte le perdite anche presunte • non iscrizione degli utili sperati • Prudenza

  19. Peculiarita’ dello Stato Patrimoniale • Necessità di effettuare importanti accantonamenti nel passivo (Riserve tecniche) per rispettare la correlazione ricavi-costi • Gestione dell’attivo guidata dalle caratteristiche di valore, flusso e scadenza degli impegni assunti nel Passivo • Peso rilevante delle poste relative agli investimenti propri e a quelli per conto della clientela • Obbligo di detenere livelli minimi pre-determinati di patrimonio netto correlati al volume delle attivita’ e dei sinistri • Altri obblighi relativi alle tipologie di attivi da detenere a fronte delle obbligazioni indicate nel passivo • Poste di integrazione e rettifica caratterizzate da elevati livelli di stima e discrezionalita’

  20. Macrostruttura dello Stato Patrimoniale

  21. Dettaglio Stato Patrimoniale

  22. Analisi Attivo B)ATTIVI IMMATERIALI (voci specifiche) • Le “provvigioni di acquisizione daammortizzare” riferite ai contratti assicurativi poliennali che, essendo state corrisposte anticipatamente agli intermediari, vanno capitalizzate ed ammortizzate secondo la durata del contratto • Le “altre spese di acquisizione” riferite ai costi pluriennali di acquisizione dei contratti diretti (costi di emissione delle polizze ) ed indiretti (delle campagne pubblicitarie di prodotto). • Le altre voci “spese di impianto ed ampliamento”, “avviamento”, “altri costi di ricerca, sviluppo e pubblicità - prevedono un periodo di ammortamento con quote annuali che non può superare il quinquennio. • Altri costi pluriennali riferite alle spese sostenute per lo sviluppo di nuovi prodotti, dell’organizzazione, dei sistemi informatici e per le spese pubblicitarie relative a campagne istituzionali

  23. Analisi Attivo C)“INVESTIMENTI” I - TERRENI E FABBRICATI Beni strumentali e non spesso utilizzati per operazioni immobiliari e/o quale garanzia patrimoniale Per la loro valutazione si fa riferimento o al costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori, o al costo di produzione con i relativi costi direttamente ed indirettamente imputabili (d. lgs n.173/97 art.16). Per le immobilizzazioni materiali diverse dai terreni viene applicato il processo di ammortamento del bene nel periodo di utilizzo del bene stesso legato alla sua durata economica.

  24. Analisi Attivo II - INVESTIMENTI IN ALTRE IMPRESE DEL GRUPPO E PARTECIPATE Azioni o quote che realizzano una situazione di legame durevole con essa e sono destinati a sviluppare l’attività della partecipante. La stabilita’ e la durevolezza dell’investimento si basano su: • intento strategico della partecipazione che dovrebbe concretizzarsi in un collegamento funzionale tra partecipante e partecipata in termini di attività complementari in grado di generare effetti positivi sui risultati e sull’equilibrio economico-finanziario della prima. • possesso di almeno un decimo del capitale della società partecipata o dei diritti di voto esercitabili nell’assemblea ordinaria o controllo di diritto o di fatto della societa’ partecipata La valutazione degli investimenti durevoli va fatta al criterio del costo considerando l’eventuale svalutazione duratura della partecipazione o, in alternativa, con il metodo del patrimonio netto

  25. Analisi Attivo III - “ALTRI INVESTIMENTI FINANZIARI” Tutte le tipologie di investimenti diverse dai casi sopra visti Tra le più rilevanti le “azioni o quote” che hanno lo scopo di assicurare un conveniente reddito sotto forma di dividendi e, soprattutto, una congrua rivalutazione dell’investimento nel tempo IV - “DEPOSITI PRESSO IMPRESE CEDENTI” Questa voce riguarda i depositi di garanzie (contanti e titoli) costituiti presso le imprese di assicurazione cedenti in relazione ai rischi assunti in riassicurazione Questi crediti sorgono a seguito della trattenuta effettuata dalle imprese cedenti stesse sul saldo di conto corrente relativo alle operazioni di cessione

  26. Analisi Attivo Tutti gli investimenti non destinati a rimanere durevolmente nel patrimonio dell’impresa vanno valutati al costo d’acquistoo, se minore, al valore di realizzazionedesumibile dall’andamento del mercato (D. Lgs. n.173/97 articolo 16, comma 6 ). Il valore di mercato corrisponde alle quotazioni dell’ultimo giorno di transazione che precede la data di chiusura dell’esercizio Si possono applicare criteri che conferiscono una maggiore stabilita’: • media ponderata • lifo • fifo In questo caso, se il valore ottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti, alla chiusura dell’esercizio, la differenza deve essere indicata nella nota integrativa

  27. Analisi Attivo D)“INVESTIMENTI A BENEFICIO DEGLI ASSICURATI VITA ALLORCHÈ IL RISCHIO DELL’INVESTIMENTO È SOPPORTATO DAGLI ASSICURATI E DERIVANTI DALLA GESTIONE DEI FONDI PENSIONE” Due sottovoci: • la prima comprende gli investimenti il cui valore è legato ad un fondo di investimento e quelli correlati ad indici di mercato o ad altri indici • la seconda riguarda gli investimenti effettuati nell’ambito della gestione di fondi pensione La valutazione di questo voci deve avvenire al valore corrente secondo le stesse linee guida viste per gli altri investimenti non durevoli Il metodo di valutazione adottato va comunque descritto e motivato nella nota integrativa

  28. Analisi Attivo E)“CREDITI” Si tratta di crediti a breve termine riferiti a: I-1. “Crediti derivanti da operazioni di assicurazione diretta nei confronti degli assicurati” relativi a premi scaduti ma non ancora riscossi I - 2. “Crediti derivanti da operazioni di assicurazione diretta verso intermediari diassicurazione” per indennizzi dovuti da nuovi agenti entranti, per prestiti o anticipi erogati a diverso titolo dalla compagnia. I - 3. “Crediti derivanti da operazioni di assicurazione diretta verso compagnie” derivanti da accordi e convenzioni (coassicurazione, card, ecc.) II - “Crediti derivanti da operazioni di riassicurazione” Vengono valutati al valore di presumibile realizzo e si può tenere conto della negativa evoluzione degli incassi, desunta dalle esperienze acquisite dall’impresa negli esercizi precedenti, riguardanti categorie omogenee

  29. Consistenza Attivo Stato Patrimoniale Totale Imprese iscritte all’Ania (Dati in ml euro) 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 88% del Totale Attivo di cui: 10% del Totale Attivo 52 % del Totale Attivo 19 % del Totale Attivo Fonte Ania

  30. Analisi Passivo • PATRIMONIO NETTO • Ha la stessa struttura di quello delle imprese industriali e commerciali • L’accantonamento a riserva dell’utile d’esercizio è previsto nella misura di un decimo fino ad arrivare almeno al 5% della riserva matematica, valore che di norma è di gran lunga maggiore di quelle delle altre imprese • PASSIVITÀ SUBORDINATE • Si tratta di passività che, anche per la loro collocazione, possono essere assimilate a mezzi propri dell’impresa e sono in genere delle forme di finanziamento a medio-lungo termine effettuate dai soci sotto forma obbligazionaria. • Si riferiscono di solito al ramo vita nel caso di finanziamento di attivita’ industriali o a operazioni infragruppo • In caso di liquidazione dell’impresa di assicurazione, vengono pagate dopo che siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non subordinati ed a condizione che vi siano le attività liquide a ciò necessarie

  31. Analisi Passivo • RISERVE TECNICHE Esprimono le obbligazioni delle imprese di assicurazione neiconfronti dei loro assicurati e devono essere sempre sufficienti a consentire di far fronte, per quanto ragionevolmente prevedibile, agli impegni derivanti dai contratti di assicurazione Vengono definite tecniche in quanto sono legate a differenti fasi dei processi tecnico-assicurativi Un elemento comune a tutte le tipologie di riserve è la difficoltà di determinazione del loro valore dovuta: • alla variabilità sia della frequenza dei rischi sia dell’intensità dei danni che possono prodursi al loro verificarsi • al necessario riferimento al futuro delle valutazioni richieste • all’alto numero delle unità assicurate e dei sinistri relativi • all’essere valori comuni a due o più esercizi.

  32. Analisi Passivo I - RAMI DANNI 1. RISERVA PREMI Quando la copertura assicurativa si estende a due o piu’ esercizi e’ necessario accantonare nell’apposita riserva la parte di somme incassate anticipatamente che dovranno andare a coprire i rischi futuri. essa dovrà comprendere: • l’importo corrispondente alla frazione di premi di competenza degli esercizi successivi (riserva per frazioni di premio), • l’eventuale importo aggiuntivo da accantonare nel caso in cui gli indennizzi e le spese derivanti da contratti in corso si ritengano superiori ai premi gia’ incassati e a quelli esigibili in virtu’ dei relativi contratti (riserva per rischi in corso) Per la prima componente ci si basa sui premi lordi contabilizzati al netto delle spese di acquisizione, delle imposte e delle tasse a carico degli assicurati Per la seconda si prendera’ come riferimento l’eventuale insufficienza dei premi rispetto alle spese e ai risarcimenti attesi

  33. Analisi Passivo 2. RISERVA SINISTRI Corrisponde al costo totale stimato per la liquidazione dei sinistriverificatisi entro lafine dell’esercizio denunciati o non denunciati, al netto delle somme già pagate per tali sinistri. Deve essere pari all’ammontare complessivo delle somme che, da una prudente valutazione effettuata in base ad elementi obiettivi, risultino necessarie per far fronte al pagamento dei sinistri avvenuti nell’esercizio stesso o in quelli precedenti, e non ancora pagati, nonché alle relative spese di liquidazione. La valutazione va fatta al costo ultimo per tener conto di tutti i futuri oneri prevedibili, sulla base di dati storici e prospettici affidabili, e va applicata separatamente sinistro per sinistro e comprende le spese di liquidazione. In casi specifici, e limitatamente alla generazione di bilancio, può essere applicato il criterio del costo medio per gruppi di sinistri omogenei sufficientemente numerosi. Le imprese di assicurazione hanno l’obbligo di costituire una riserva anche per i sinistri avvenuti ma non denunciati alla data di chiusura dell’esercizio.

  34. Analisi Passivo La valutazione della riserva sinistri appare difficoltosa anche per la natura composita delle categorie di valori che ne fanno parte: • valori finanziari assimilati relativi a sinistri liquidati ma non ancora pagati e che costituiscono dei veri e propri debiti • valori finanziari presunti relativi a sinistri avvenuti ma non ancora liquidati e per i quali è in corso la procedura di valutazione e quantificazione del danno • valori finanziari presunti, che si distinguono dai precedenti in relazione alla maggiore incertezza, in quanto riguardano quei sinistri avvenuti entro l’esercizio ma non ancora denunciati o denunciati tardivamente per i quali si considerano delle valutazioni basate sulle esperienze passate (IBNR) • le spese di liquidazionerelative ai costi di gestione stimati dei sinistri a riserva

  35. Analisi Passivo II - RAMI VITA 1. RISERVE MATEMATICHE Esse esprimono il valore attuale stimato degli impegni dell’impresa verso gli assicurati, incluse le partecipazioni agli utili già assegnati e previa deduzione del valore attuale dei premi futuri ancora di incassare Tengono conto della durata del contratto e dalla previsione di premi costanti che creano in ciascun esercizio situazioni di squilibrio tra il valore della prestazione del cliente e quella dovuta dall’assicuratore. In questa voce vanno incluse le riserve tecniche aggiuntive costituite per coprire rischi di mortalità, spese di amministrazione o altri rischi, quali le prestazioni garantite alla scadenza o i valori di riscatto. 2. RISERVA PREMI DELLE ASSICURAZIONI COMPLEMENTARI Riguarda le assicurazioni danni complementari alle assicurazioni vita (infortuni emalattia) e va riportata in bilancio in modo distinto perché riguarda assicurazioni non vita esercitate da imprese autorizzate all’esercizio di assicurazioni vita.

  36. Analisi Passivo D) “RISERVE TECNICHE ALLORCHÈ IL RISCHIO DELL’INVESTIMENTO È SOPPORTATO DAGLI ASSICURATI E LE RISERVE RIGUARDANTI LA GESTIONE DEI FONDI PENSIONE” I - RISERVE RELATIVE AI CONTRATTI LE CUI PRESTAZIONI SONO CONNESSE CON FONDI DI INVESTIMENTO E INDICI DI MERCATO Comprende i valori delle riserve tecniche costituite per coprire gli impegni connessi ad investimenti nell’ambito dei contratti vita, il cui valore o rendimento è determinato in funzione dei risultati di fondi di investimento dei quali l’assicurato sopporta il rischio o in funzione di un indice di mercato II - RISERVE DERIVANTI DALLA GESTIONE DEI FONDI PENSIONE Sono originate dalle convenzioni relative ai fondi pensione Entrambe queste riserve vanno esposte in bilancio nel loro importo lordo

  37. Consistenza Passivo Stato Patrimoniale Totale Imprese iscritte all’Ania (Dati in ml euro) 9 % del Totale Passivo 86,3 % del Totale Passivo di cui: 11,6 % del Totale Passivo 74,7 % del Totale Passivo Fonte Ania

  38. Macrostruttura del Conto economico • CONTO TECNICO DEI RAMI DANNI • ... • .... • ..... • Risultato del Conto Tecnico dei Rami Danni • CONTO TECNICO DEI RAMI VITA • .... • ..... • ... • Risultato del Conto Tecnico dei Rami Vita • CONTO NON TECNICO • Risultato del conto tecnico dei Rami Danni (voce I.10) • Risultato del Conto Tecnico dei Rami Vita (voce I.13) • ... • ...... • Risultato dell’attività ordinaria • ... • Risultato dell’attività straordinaria • Risultato prima delle imposte • Utile(perdita)dell’esercizio

  39. Peculiarità del Conto Economico • La presenza nello stesso conto economico dell’area caratteristica delle gestioni danni e dell’area caratteristica della gestione vita • La classificazione mista dei valori (per natura e per destinazione) • La classificazione di plusvalenze e minusvalenze (di realizzo e di valutazione) • L’assenza di rimanenze iniziali e finali, sostituite da conti variazione • L’assenza delle tradizionali distinzioni tra lavoro diretto e lavoro indiretto, nonché tra portafoglio italiano e portafoglio estero • La presenza di una serie di risultati intermedi di rilevante interesse

  40. Peculiarità del Conto Economico (cont.) • Nel conto economico appare un risultato intermedio di rilevante interesse costituito dalla rappresentazione separata dei risultati tecnici della gestione danni e della gestione vita. • Nell’ambito dei conti tecnici, mentre il conto tecnico dei rami danni risulta nettamente separato dal risultato della relativa gestione patrimoniale, il conto tecnico dei rami vita incorpora al proprio interno il risultato della stessa. • Questa distinzione e’ dovuta al fatto che la redditività della gestione patrimoniale relativa ai premi vita raccolti si considera parte integrante dell’area tecnica (conto tecnico rami vita).

  41. Analisi del Conto Economico: Conto Tecnico Rami Danni VALORE DELLA PRODUZIONE • Premi di competenza al netto della riassicurazione • Quota dell’utile degli investimenti trasferita dal conto non tecnico • Altri proventi tecnici al netto delle cessioni in riassicurazione COSTO DELLA PRODUZIONE • Oneri relativi ai sinistri al netto dei recuperi e delle cessioni in riassicurazione • Variazione delle altre riserve tecniche, al netto delle cessioni in riassicurazione • Ristorni e partecipazioni agli utili al netto delle cessioni in riassicurazione • Spese di gestione • Altri oneri tecnici al netto delle cessioni in riassicurazione • Variazione delle riserve di perequazione

  42. Analisi del Conto Economico: Conto Tecnico Rami Danni (cont.) • PREMI DI COMPETENZA AL NETTO DELLA RIASSICURAZIONE • Importi maturati durante l’esercizio per i contratti di assicurazione indipendentemente dal fatto che tali importi siano stati incassati o che si riferiscano interamente o parzialmente agli anni successivi. • Va aggiunta algebricamente ai premi lordi contabilizzati la variazione della riserva premi. • QUOTA DELL’UTILE DEGLI INVESTIMENTI TRASFERITA DAL CONTO NON TECNICO • Quota del risultato della gestione finanziaria relativo agli investimenti riguardanti i rami danni determinato in sede di redazione del bilancio e trasferito dal conto non tecnico • ALTRI PROVENTI TECNICI AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE • Si tratta di proventi residuali che possono venire generati dall’attività corrente di compagnia

  43. Analisi del Conto Economico: Conto Tecnico Rami Danni (cont.) 4. ONERI RELATIVI AI SINISTRI AL NETTO DEI RECUPERI E DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE Importi pagati nell’esercizio per il lavoro diretto ed indiretto a titolo di risarcimento e le spese di liquidazione, al netto dei recuperi di competenza e delle quote a carico dei riassicuratori. Va aggiunta ai costi netti sostenuti monetariamente nel periodo la variazione della riserva sinistri cioè la differenza tra la riserva alla fine dell’esercizio e quella all’inizio per giungere ai sinistri netti di competenza dell’esercizio. 5. VARIAZIONE DELLE ALTRE RISERVE TECNICHE AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE Altre riserve accantonate per altre categorie di rischi in essere

  44. Analisi del Conto Economico: Conto Tecnico Rami Danni (cont.) • RISTORNI E PARTECIPAZIONI AGLI UTILI AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE • I ristorni sono importi che rappresentano un rimborso parziale dei premi effettuato in base al risultato dei singoli contratti . • Le partecipazioni agli utili comprendono tutti gli importi imputabili all’esercizio pagati o da pagare agli assicurati o ai beneficiari o accantonati a loro favore • SPESE DI GESTIONE • Si riferiscono a piu’ categorie di costi: • le provvigioni di acquisizione • le altre spese di acquisizione • altre spese di amministrazione

  45. Analisi del Conto Economico: Conto Tecnico Rami Danni (cont.) • ALTRI ONERI TECNICI AL NETTO DELLE CESSIONI IN RIASSICURAZIONE • Oneri residuali che possono venire generati dall’attività corrente della compagnia quali quelle relative a convenzioni (card, ecc.) • 9. VARIAZIONE DELLE RISERVE DI PEREQUAZIONE • Eventuale differenza tra il valore finale e iniziale della riserva di perequazione.

  46. Analisi delle voci del Conto Economico: Conto Tecnico Rami Vita • Premi dell’esercizio al netto della riassicurazione • Proventi da investimenti • Proventi e plusvalenze non realizzate relativi ad investimenti a beneficio degli assicurati i quali ne sopportano il rischio e a investimenti derivanti dalla gestione dei fondi pensione • Altri proventi tecnici al netto delle cessioni in riassicurazione • Oneri relativi ai sinistri, al netto delle cessioni in riassicurazione • 6. Variazione delle riserve matematiche e delle altre riserve tecniche, al netto delle cessioni in riassicurazione • 7. Ristorni e partecipazioni agli utili al netto delle cessioni in riassicurazione • 8. Spese di gestione • 9. Oneri patrimoniali e finanziari • 10.Oneri patrimoniali e finanziari e minusvalenze non realizzate relativi a investimenti a beneficio di assicurati i quali ne sopportano il rischio e a investimenti derivanti dalla gestione dei fondi pensione • Quota dell’utile degli investimenti trasferita al conto non tecnico • Altri oneri tecnici al netto delle cessioni in riassicurazione • Risultato del conto tecnico dei rami vita

  47. Analisi delle voci del Conto Economico: Conto non Tecnico • Conto tecnico danni (+/-) • Conto tecnico vita (+/-) • 3. Proventi degli investimenti dei rami danni (+) • 4. Quota dell’utile degli investimenti trasferita dal conto tecnico rami vita (+) • 5. Oneri finanziari e patrimoniali dei rami danni (-) • 6. Quota dell’utile degli investimenti trasferita al conto tecnico dei rami danni (-) • 7. Altri proventi (+) • 8. Altri oneri (-) • Risultato dell’attività ordinaria • Proventi straordinari • Oneri straordinari • Risultato dell’attività straordinaria • Imposta sul reddito dell’esercizio • Utile (perdita) d’esercizio

  48. Nota Integrativa • Integra le informazioni quantitativo-monetariecontenute nello stato patrimoniale e nel conto economico attraverso: • l’indicazione dei criteri di valutazione adottati nella formazione del bilancio di esercizio • la presentazione dei dati quali-quantitativi utili per comprendere le condizioni interne ed esterne all’impresa in presenza dei quali si è svolta l’attività. • Essa comprende una serie di analisi di dettaglio per quanto riguarda, tra gli altri, i conti tecnici vita e danni e la composizione degli investimenti • È articolata in tre componenti: • Parte a: criteri di valutazione • Parte b: informazioni sullo stato patrimoniale e sul conto economico • Parte c: altre informazioni

  49. Principi IAS/IFRS: Finalita’ Finalita’ generale Aumentare la trasparenza e la comparabilità dei bilanci redatti dalle società dei paesi della Comunità europea Finalita’ informative “Fornire informazioni sulla situazione patrimoniale, sul risultato economico e sulle variazioni nella struttura finanziaria dell’impresa, utili ad un’ampia gamma di utilizzatori per prendere decisioni in campo economico”

  50. Confronto generale sui principi di redazione DISCIPLINA PREVIGENTE DISCIPLINA IAS/IFRS PRUDENZA COMPETENZA UTILITA’ CONTINUITA’ OPERATIVA VALENZA INFORMATIVA ESTERNA

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