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LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE. La docimologia assegna alla valutazione un ruolo formativo, di promozione sociale, in una visione della scuola che non “seleziona” ma “ promuove ” la persona. La valutazione non è solo un momento finale dell’attività didattica.

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LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE

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Presentation Transcript


  1. LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE La docimologia assegna alla valutazione un ruolo formativo, di promozione sociale, in una visione della scuola che non “seleziona” ma “promuove” la persona

  2. La valutazione non è solo un momento finale dell’attività didattica ma accompagna l’intero percorso di apprendimento/insegnamento : • Motiva l’apprendimento all’origine • Assiste il processo di apprendimento • Favorisce il processo di apprendimento in itinere

  3. E’ necessario potenziare la valutazione formativa rispetto a quella sommativa finalizzandola alla costruzione dell’intero percorso di crescita dell’alunno nell’ottica della maturazione di competenze piuttosto che dell’acquisizione di conoscenze

  4. Cosa valutare? Non solo conoscenze e abilità ma competenze : ciò che il ragazzo sa fare, con ciò che sa e sa fare, in situazioni contestualizzate nuove e complesse, simili a quelle reali, in cui il ragazzo è indotto ad attivare, coordinandolo e adattandolo alla situazione, il patrimonio di conoscenze e abilità che riconoscerà idonee ed efficaci allo scopo.

  5. Le conoscenze e le abilità risultano evidentemente fondamentali per l’acquisizione della competenza E’ importante che siano possedute e padroneggiate con sicurezza e in modo flessibile e integrato

  6. Quali competenze valutare? • Competenze disciplinari • Competenze trasversali (per assi culturali) • Competenze chiave di cittadinanza per l’apprendimento permanente

  7. Tali competenze sono finalizzate all’acquisizione del pensiero creativo interconnesso e negoziale capace di interpretare e modificare la realtà,anche personale, attraverso l’assunzione di comportamenti autonomi e responsabili

  8. Come valutare la competenza? Utilizzando una valutazione autentica fondata sulla osservazione e descrizione dei percorsi di apprendimento e dei profili

  9. La valutazione autentica • non ricorre a metodologie valutative standardizzate che misurano una prestazione con un voto • non si accontenta della restituzione dell’appreso da parte dell’alunno

  10. raccoglie informazioni diagnostiche formative orientative relative allo studente • accerta se lo studente sta utilizzando e coordinando in modo nuovo le personali risorse interne : conoscenze, abilità, disposizioni interne ed esterne : anche umane : docenti, compagni… , per adattarle efficacemente e validamente alla situazione nella quale si trova ad operare

  11. Stimolal’auto-valutazione permettendo all’alunno di controllare e auto-regolare il proprio apprendimento

  12. La competenza in quanto qualità interiore non è direttamente osservabile

  13. Non esistono ancora standard nazionali di riferimento né per la valutazione né per la certificazione delle competenze

  14. Non abbiamo strumenti che ci consentano di misurare le competenze degli alunni La competenza è descrivibile e narrabile ma non misurabile Una misurazione diventerebbe falsamente oggettiva e i giudizi sterili numeri

  15. Ciò che sembra possibile descrivere è il livello di competenza raggiunto attraverso l’ osservazione di prove plurime e diversificate che simulano situazioni reali

  16. Nel compito di realtà, che ricrea condizioni analoghe a quelle della vita reale, il ragazzo è sollecitato ad operare in contesti non noti,combinando in modo nuovo procedure note, attivando una serie di strategie cognitive operative relazionali.

  17. Il prodotto di un compito di realtà è la manifestazione esterna della competenza e può essere misurato con griglie di valutazioneorganizzate secondoprecisi criteri di qualità

  18. I comportamenti attivatiper la realizzazione di un compito di realtà possono essere osservati sistematicamente e rilevati attraverso griglie di osservazione

  19. Le griglie di osservazione, opportunamente graduate con indicatori di competenza, consentono al docente di ricavare dati per valutare il percorso operativo attraverso il quale l’alunno ha portato a compimento il suo compito

  20. La valutazione del prodotto e l’osservazione sistematica dei comportamenti, anche relazionali, durante l’esecuzione del compito non sono elementi sufficienti per una valutazione completa della competenza

  21. E’ necessario integrarle con • griglie opportunamente strutturate in cui l’alunno racconta e motiva le sue scelte, le difficoltà incontrate nell’esecuzione del compito, i dubbi, le incertezze, le strategie per la soluzione dei problemi e • questionari di auto-valutazione in cui l’alunno valuta il prodotto realizzato e il percorso effettuato

  22. Tali fonti di informazione sono preziose • per il docente che può rilevare particolari dinamiche cognitive, affettive, intenzionali sottese alle scelte operative effettuate , non visibili dall’esterno; • per l’alunno che impara ad auto-percepirsi ad auto-valutarsi e quindi ad orientare e regolare la sua crescita

  23. Risulta evidente da quanto detto che LA VALUTAZIONE deve quindi descrivere percorsi di apprendimento e profilidinamici individualizzati di competenza, misurandoli sulla base di livelli.

  24. Cosa fare ? Bisognalavorare sui curricula al fine di predisporre percorsi che permettano di individuare, accrescere e certificare il patrimonio complessivo delle risorse del singolo

  25. Bisogna lavorare per spostare l’attenzione dai processi di insegnamento a quelli di apprendimento per consentire allo studente, anche più debole e demotivato, collocato al centro del suo percorso formativo, • di costruire consapevolmente il suo sapere, • di comprendere il senso e il significato di ciò che sta imparando: “essere” nella società secondo i suoi scopi e i suoi desideri prof.ssa Ranalli Gilda Istituto Nautico “L. Acciaiuoli” Ortona

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