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PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA . Una deliberata attivit
E N D
1. Progetto Penelope
Direzione Servizio Infermieristico e Tecnico
S.Orsola-Malpighi SALUTIAMO TUTTI I PARTECIPANTI
CI PRESENTIAMO COME POSIZIONE AZIENDALE E MEMBRI DEL GRUPPO DI PROGETTO
INTRODUCIAMO LARGOMENTO:
IL CUORE DELLESPRESSIONE DELLA PROFESSIONE INFEMIERISTICA DOVE SI ESPRIME TUTTA LA COMPETENZA (CONOSCENZE ABILITA ATTITUDINI) DEGLI INFEMIERI, ESPLICITATA AGLI OCCHI DEI PROFESIONISTI E COMUNITA TUTTA
SALUTIAMO TUTTI I PARTECIPANTI
CI PRESENTIAMO COME POSIZIONE AZIENDALE E MEMBRI DEL GRUPPO DI PROGETTO
INTRODUCIAMO LARGOMENTO:
IL CUORE DELLESPRESSIONE DELLA PROFESSIONE INFEMIERISTICA DOVE SI ESPRIME TUTTA LA COMPETENZA (CONOSCENZE ABILITA ATTITUDINI) DEGLI INFEMIERI, ESPLICITATA AGLI OCCHI DEI PROFESIONISTI E COMUNITA TUTTA
2. Una deliberata attivit intellettuale Per mezzo della quale si arriva allattivit infermieristica In maniera scientifica e sistematica La definizione di processo di assistenza infermieristica trova in questo concetto le parole chiave.
Processo non mero elenco di azioni ma lo svilupparsi del pensiero professionale basato sulla conoscenza
Che nasce dalla applicazione sistematica e non casuale al pensiero di un metodo scientifico e non basato su opinioni personali e che conduce il professionista alla presa di decisioni dalle quali deriva lindividuazione del piano di azione infermieristico e lidentificazione delle attivita proprie, a fronte di obiettivi del cui raggiungimento e relativa gestione risponde linfemiere medesimo
La definizione di processo di assistenza infermieristica trova in questo concetto le parole chiave.
Processo non mero elenco di azioni ma lo svilupparsi del pensiero professionale basato sulla conoscenza
Che nasce dalla applicazione sistematica e non casuale al pensiero di un metodo scientifico e non basato su opinioni personali e che conduce il professionista alla presa di decisioni dalle quali deriva lindividuazione del piano di azione infermieristico e lidentificazione delle attivita proprie, a fronte di obiettivi del cui raggiungimento e relativa gestione risponde linfemiere medesimo
3. PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA Deliberato Nasce dalla volonta del professionista che consapevole e padrone della conoscenza si attiva per metterlo in atto la dove e responsabile dellassistenza generale infermieristica ovveronon attende che qualcuna gli dica di farlo!
Le basi sono intellettuali ed intellettuale e la professione infermieristica, non vi e nulla di scontato al massimo vi puo essere qualcosa di standardizzabile ma solo la ove il gruppo disciplinare lo ritiene.Deliberato Nasce dalla volonta del professionista che consapevole e padrone della conoscenza si attiva per metterlo in atto la dove e responsabile dellassistenza generale infermieristica ovveronon attende che qualcuna gli dica di farlo!
Le basi sono intellettuali ed intellettuale e la professione infermieristica, non vi e nulla di scontato al massimo vi puo essere qualcosa di standardizzabile ma solo la ove il gruppo disciplinare lo ritiene.
4. PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA Il processo applicato e quello decisionale che sottende al raziocinio, al metodo alla attivazione di risorse intellettuali.
Lattivita non e lagire fine a se stesso ma lagire in un contesto di pensiero che guida lazione (sapere, saper fare, saper essere, saper divenire, saper far fare)
Maniera scientifica e sistematica Il metodo e gli strumenti applicati indicano e confermano lesistenza del nursing con me disciplina.
Il processo applicato e quello decisionale che sottende al raziocinio, al metodo alla attivazione di risorse intellettuali.
Lattivita non e lagire fine a se stesso ma lagire in un contesto di pensiero che guida lazione (sapere, saper fare, saper essere, saper divenire, saper far fare)
Maniera scientifica e sistematica Il metodo e gli strumenti applicati indicano e confermano lesistenza del nursing con me disciplina.
5. PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING Il problem solving e il metodo scientifico che richiede la definizione del problema, la raccolta dati, la formulazione di un ipotesi, che si esti lipotesi, che si formulino conclusioni valutando le ipotesi iniziali.
E un metodo comune a tutte le discipline scientifiche, alla base della nostra preparazione e che accomuna tutti gli Ip formati dagli anni 80 ad oggi.
Oggi lo strumento e stato tradotto per la nostra professione in processo assistenziale, le cui origine scientifiche non sono oltremodo contestabili.
Il problem solving e il metodo scientifico che richiede la definizione del problema, la raccolta dati, la formulazione di un ipotesi, che si esti lipotesi, che si formulino conclusioni valutando le ipotesi iniziali.
E un metodo comune a tutte le discipline scientifiche, alla base della nostra preparazione e che accomuna tutti gli Ip formati dagli anni 80 ad oggi.
Oggi lo strumento e stato tradotto per la nostra professione in processo assistenziale, le cui origine scientifiche non sono oltremodo contestabili.
6. PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING Identificazione e soluzioni di problemi della persona, oggetto e soggetto in primis della nostra professione
Non e privo di influenze valoriali in quanto fa riferimento a valori etici definiti, dichiarati e condivisi con la comunita a conferma che non e agire sulluomo ma per luomo.Identificazione e soluzioni di problemi della persona, oggetto e soggetto in primis della nostra professione
Non e privo di influenze valoriali in quanto fa riferimento a valori etici definiti, dichiarati e condivisi con la comunita a conferma che non e agire sulluomo ma per luomo.
7. PROCESSO DI ASSISTENZA E PROBLEM SOLVING
SI LEGGGE
SI LEGGGE
8. FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE ACCERTAMENTO
PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI
ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE Le fasi cosi definite ci devono guidare nei contenuti che condivideremo con voi, contenuti che ci accomunano.
La fase di pianificazione e stata ulteriormente divisa in sottofasi per facilitare la condivisione dei contenuti e fare in modo che ognuno dei presenti possa orientarsi allazione futura, se non gia in atto, o ritrovarsi in cio che gia fa quotidianamente in modo piu o meno esplicitato e condiviso.
Le fasi cosi definite ci devono guidare nei contenuti che condivideremo con voi, contenuti che ci accomunano.
La fase di pianificazione e stata ulteriormente divisa in sottofasi per facilitare la condivisione dei contenuti e fare in modo che ognuno dei presenti possa orientarsi allazione futura, se non gia in atto, o ritrovarsi in cio che gia fa quotidianamente in modo piu o meno esplicitato e condiviso.
9. La logica del discorso di sviluppa in relazione alle parti della cartella infermieristica come sviluppata in azienda e come qui visualizzata in modo da riconoscerci nel percorso
La logica del discorso di sviluppa in relazione alle parti della cartella infermieristica come sviluppata in azienda e come qui visualizzata in modo da riconoscerci nel percorso
10. FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE ACCERTAMENTO
PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI
ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE INDICE: ILe fasi cosi definite ci devono guidare nei contenuti che condivideremo con voi, contenuti che ci accomunano.
La fase di pianificazione e stata ulteriormente divisa in sottofasi per facilitare la condivisione dei contenuti e fare in modo che ognuno dei presenti possa orientarsi allazione futura, se non gia in atto, o ritrovarsi in cio che gia fa quotidianamente in modo piu o meno esplicitato e condiviso.
NDICE: prima fase accertamento ovvero lindagine
INDICE: ILe fasi cosi definite ci devono guidare nei contenuti che condivideremo con voi, contenuti che ci accomunano.
La fase di pianificazione e stata ulteriormente divisa in sottofasi per facilitare la condivisione dei contenuti e fare in modo che ognuno dei presenti possa orientarsi allazione futura, se non gia in atto, o ritrovarsi in cio che gia fa quotidianamente in modo piu o meno esplicitato e condiviso.
NDICE: prima fase accertamento ovvero lindagine
11. ACCERTAMENTO RACCOLTA SISTEMATICA DI DATI OGGETTIVI E SOGGETTIVI
CONSENTE DI RACCOGLIERE INFORMAZIONI, PER INDIVIDUARE I PROBLEMI DELLE PERSONE E LE RELATIVE MOTIVAZIONI CHE VI SONO ALLA BASE
RACCOLTA DATI
ANALISI DATI La raccolta dati permette la stima complessiva sul paziente,i dati fanno riferimento a fattori fisici, psicologici, emotivi, sociologici, culturali, che possono influenzare lo stato di salute
ovvero
Raccolgiere le informazioni di base sul paziente
Determinare le normali funzioni del paziente
Determinare la presenza\assenza di disfunzioni
Determinare le risorse del paziente
Fornire dati per la fase diagnostica
Si dividono in oggettivi
Sono segni e informazioni evidenti, percepibili, misurabili e si ottengono attraverso i sensi o misurati con strumenti dedicati
In soggettivi
Sono sintomi, informazioni celate o dissimulate, sentimenti, affermazioni, sensazioni che si ottengono dal pz
La raccolta dati permette la stima complessiva sul paziente,i dati fanno riferimento a fattori fisici, psicologici, emotivi, sociologici, culturali, che possono influenzare lo stato di salute
ovvero
Raccolgiere le informazioni di base sul paziente
Determinare le normali funzioni del paziente
Determinare la presenza\assenza di disfunzioni
Determinare le risorse del paziente
Fornire dati per la fase diagnostica
Si dividono in oggettivi
Sono segni e informazioni evidenti, percepibili, misurabili e si ottengono attraverso i sensi o misurati con strumenti dedicati
In soggettivi
Sono sintomi, informazioni celate o dissimulate, sentimenti, affermazioni, sensazioni che si ottengono dal pz
12. ACCERTAMENTO UN ESEMPIO AZIENDALEUN ESEMPIO AZIENDALE
13. STRATEGIE PER LA RACCOLTA DATI FONTE DEI DATI
COLLABORAZIONE DELLA PERSONA
TECNICHE DI RACCOLTA DATI Laccertamento puo essere
Iniziale
Specifico
Riaccertamento
Di emergenza
Per ognuno ragionare sul quando e il perche, per es il trasferimento in altra U.O. o la dimissione o un cambiamento di stato
La fonte primaria dei dati e il paziente stesso
Il momento di effettuazione del primo accertamento coincide con quello del ricovero e con le prime 24h, non oltre.
Successivamente la raccolta dati si sviluppa nellaccertamento continuo, che mira a valutare periodicamente o costantemente il miglioramento\peggioramento del paziente o il presentarsi di situazioni nuove.
La motivazione della persona alla collaborazione nella raccolta dati e importante ed e necessario chiarire il ruolo dellinfermiere il quale si occupa dellassistenza generale infermieristica al fine del recupero o mantenimento del piu alto grado di autonomia possibile.
Le fonti secondarie sono rappresentate da
La famiglia
Altre persone significative
Professionisti sanitari e sociali
Documentazione clinica
Documentazione lasciata da eventuale servizio di provenienza sia sanitario che sociale
Le tecnichevai alla slide successiva
Laccertamento puo essere
Iniziale
Specifico
Riaccertamento
Di emergenza
Per ognuno ragionare sul quando e il perche, per es il trasferimento in altra U.O. o la dimissione o un cambiamento di stato
La fonte primaria dei dati e il paziente stesso
Il momento di effettuazione del primo accertamento coincide con quello del ricovero e con le prime 24h, non oltre.
Successivamente la raccolta dati si sviluppa nellaccertamento continuo, che mira a valutare periodicamente o costantemente il miglioramento\peggioramento del paziente o il presentarsi di situazioni nuove.
La motivazione della persona alla collaborazione nella raccolta dati e importante ed e necessario chiarire il ruolo dellinfermiere il quale si occupa dellassistenza generale infermieristica al fine del recupero o mantenimento del piu alto grado di autonomia possibile.
Le fonti secondarie sono rappresentate da
La famiglia
Altre persone significative
Professionisti sanitari e sociali
Documentazione clinica
Documentazione lasciata da eventuale servizio di provenienza sia sanitario che sociale
Le tecnichevai alla slide successiva
14. QUALI ABILITA METTE IN GIOCO LINFERMIERE PER ESEGUIRE LACCERTAMENTO OSSERVAZIONE Le tecniche di raccolta dati si realizzano con losservazione e lispezione, con la misurazione, con lintervista, con il colloquio, con la consultazione di esperti.
Osservazione
E una tecnica che richiede preparazione e molto esercizio sia per riconoscere segni, sintomi, indizi, elementi significativi sia nel porli nella giusta priorita e relativa messa a fuoco uno dallaltro.
Cose ne dite dellespressioneha occhio e come questa espressione ha avuto valore positivo e rassicurante sul lavoro, per lequipe, per i pazienti, per i colleghi, per ognuno di noi.
Intervista
E una forma di comunicazione strutturata, per ben definire le domande sia nei contenuti che nella forma, che nellordine e necessario chiedersi: A COSA SERVONO LE INFORMAZIONI CHE VOGLIAMO RACCOGLIERE?
Esame fisico (obiettivo)
Si basa sullispezione, palpazione, percussione, auscultazione.
Passare alla prossima
Le tecniche di raccolta dati si realizzano con losservazione e lispezione, con la misurazione, con lintervista, con il colloquio, con la consultazione di esperti.
Osservazione
E una tecnica che richiede preparazione e molto esercizio sia per riconoscere segni, sintomi, indizi, elementi significativi sia nel porli nella giusta priorita e relativa messa a fuoco uno dallaltro.
Cose ne dite dellespressioneha occhio e come questa espressione ha avuto valore positivo e rassicurante sul lavoro, per lequipe, per i pazienti, per i colleghi, per ognuno di noi.
Intervista
E una forma di comunicazione strutturata, per ben definire le domande sia nei contenuti che nella forma, che nellordine e necessario chiedersi: A COSA SERVONO LE INFORMAZIONI CHE VOGLIAMO RACCOGLIERE?
Esame fisico (obiettivo)
Si basa sullispezione, palpazione, percussione, auscultazione.
Passare alla prossima
15. INTUIZIONE USO DELLINTROSPEZIONE,
DELLISTINTO E DELLESPERIENZA
CLINICA PER ESPRIMERE UN
GIUDIZIO CLINICO SUL PAZIENTE Lintuizione del professionista e lespressione di attitudini, conoscenze, esperienza cosi radicate nel suo essere che lo rendono estremamente sensibile e capace di cogliere segnali, indizi, segni, sintomi sfumati e non riconoscibili da occhio esperto e guidato dal sapere.
Lintuizione del professionista e lespressione di attitudini, conoscenze, esperienza cosi radicate nel suo essere che lo rendono estremamente sensibile e capace di cogliere segnali, indizi, segni, sintomi sfumati e non riconoscibili da occhio esperto e guidato dal sapere.
16. STRUMENTI VALIDATI E RICONOSCIUTI DALLA COMUNITA SCIENTIFICA SCALE DI RILEVAZIONE, ORGANIZZAZIONE E ANALISI DEI DATI
SCALA DI BRADEN
SCALA DI BARTHEL
SCALA DI GLASGOW La raccolta dati e guidata da strumenti con valore scientifico che dal dato conducano ad informazioni definite
Con la caratteristica dellessere oggettive e non opinabili, che indirizzano alla definizione del problema e alla pianificazione.
Sono strumenti validati dopo prove di efficacia e quindi riconosciute dalla comunita scientifica.
Queste scale sono nellaccertamento che utilizziamo in azienda, sono state individuate e selezionate secondo metodo sistematico dagli infermieri che hanno elaborato la documentazione infermieristica.La raccolta dati e guidata da strumenti con valore scientifico che dal dato conducano ad informazioni definite
Con la caratteristica dellessere oggettive e non opinabili, che indirizzano alla definizione del problema e alla pianificazione.
Sono strumenti validati dopo prove di efficacia e quindi riconosciute dalla comunita scientifica.
Queste scale sono nellaccertamento che utilizziamo in azienda, sono state individuate e selezionate secondo metodo sistematico dagli infermieri che hanno elaborato la documentazione infermieristica.
17. ORGANIZZAZIONE DEI DATI E LORO ANALISI UTILIZZO DI MODELLI CONCETTUALI DI RIFERIMENTO O TEORIE INFERMIERISTICHE CHE SERVONO DA GUIDA
MODELLI, SCHEMI, CONCETTI E LINGUAGGIO COMUNE
CONDIVISO E CONDIVISIBILE
FONDATO SU BASI SCIENTIFICHE Laccertamento quindi comprende la raccolta
Linterpretazione
Il raggruppamento
E lanalisi dei dati
Linterpretazione
I dati vanno ordinati in sezioni che rappresentano delle aree per linfermiere esperto
Vanno distinti in significativi, indicatori, indizi
Vanno ricondotti a conoscenze disciplinari e alla esperienza professionale
Vanno convalidati nella loro contestualizzazione relativamente a quel paziente e al suo contesto.
I dati devono essere organizzati, per la loro significativit, attraverso lutilizzo di modelli concettuali o teorie infermieristiche, in tal modo saranno ricondotti ad un linguaggio comune condiviso autorevole
Laccertamento quindi comprende la raccolta
Linterpretazione
Il raggruppamento
E lanalisi dei dati
Linterpretazione
I dati vanno ordinati in sezioni che rappresentano delle aree per linfermiere esperto
Vanno distinti in significativi, indicatori, indizi
Vanno ricondotti a conoscenze disciplinari e alla esperienza professionale
Vanno convalidati nella loro contestualizzazione relativamente a quel paziente e al suo contesto.
I dati devono essere organizzati, per la loro significativit, attraverso lutilizzo di modelli concettuali o teorie infermieristiche, in tal modo saranno ricondotti ad un linguaggio comune condiviso autorevole
18. ATTIVITA DI VITA Le attivit di vita sono tutte quelle azioni ed operazioni che ogni persona compie per interagire con lambiente biologico, psicologico e sociale. In azienda il modello concettuale di riferimento secondo cui e organizzata la raccolta dati dellaccertamento e il modello delle attivit di vita come modificata dal gruppo di Parma
Vedi definizione ed elenco.
La persona pu svolgere le attivit di vita in modo autonomo, parzialmente dipendente, totalmente dipendente relativamente
allo stato di salute presente e passato
Alla modalit di adattamento della persona e della sua famiglia alla situazione malattia
Al rischio di problemi potenziali
Alle risorse a ai limiti della persona medesima e del contesto di appartenenza
I dati raccolti in questa logica indirizzano quindi linfermiere a individuare i problemi della persona su cui deve intervenire, individuandone lorigine, il piano di azione per gestirli, risolverli, prevenirli.
Dallaccertamento alla pianificazionevai alla prossima
In azienda il modello concettuale di riferimento secondo cui e organizzata la raccolta dati dellaccertamento e il modello delle attivit di vita come modificata dal gruppo di Parma
Vedi definizione ed elenco.
La persona pu svolgere le attivit di vita in modo autonomo, parzialmente dipendente, totalmente dipendente relativamente
allo stato di salute presente e passato
Alla modalit di adattamento della persona e della sua famiglia alla situazione malattia
Al rischio di problemi potenziali
Alle risorse a ai limiti della persona medesima e del contesto di appartenenza
I dati raccolti in questa logica indirizzano quindi linfermiere a individuare i problemi della persona su cui deve intervenire, individuandone lorigine, il piano di azione per gestirli, risolverli, prevenirli.
Dallaccertamento alla pianificazionevai alla prossima
19. FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE ACCERTAMENTO
PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI
ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE INDICE:seconda fase la pianificazioneINDICE:seconda fase la pianificazione
20. Documentare la PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA OGGI
E LA PARTE DEL PROCESSO DI ASSISTENZA MENO DOCUMENTATA NELLA PRATICA QUOTIDIANA, PUR ESSENDO AMPIAMENTE UTILIZZATA IN FORMA VERBALE
DOMANI
UN DOCUMENTO SCRITTO, COMPLETO, RINTRACCIABILE, CONFRONTABILE, UNIVOCO, RAPPRESENTATIVO E APPROPRIATO Si commenta da se
Si commenta da se
21. PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA ANCORA DUBBI? Si ricorda che:
Lattuale legislazione (dal 1994 ) impone una metodologia di lavoro per obiettivi e riconosce allinfermiere la piena responsabilit e autonomia nella gestione dei problemi assistenziali e della corretta esecuzione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche Idem
Idem
22. PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA Si pu definire come la descrizione di ci che deve essere previsto ed attuato per assistere la persona; deve comprendere le finalit e gli obiettivi assistenziali da raggiungere, le priorit ed i mezzi per risolvere i problemi reali o potenziali e porre le basi per la valutazione. Descrizione: quindi un insieme di concetti, parole, strumenti grafici, documenti esaustivi, chiari, condivisibili
Deve essere previsto : ovvero irrinunciabile\ responsabilit, processo decisionale del professionista (deliberato)
Attuato :deve risultare sia la previsione dellattuazione (prescrizione) che lattuazione vera e propria
Obiettivi :deve essere dichiarato per quali finalit si pianifica, si agisce, si valuta per il bene della persona
Priorit :il professionista decide per quali problemi agire prima, pi rapidamente o con modalit diverse
Mezzi: quali risorse investire, materiali e umane, loperatore giusto alla persona giusta per la propria competenza appropriata al problema
Risolvere problemi : i problemi reali e potenziali devono essere risolti valorizzando le massime potenzialit della persona e del contesto perch la persona si senta sicura
Potenziali prevedibili e quindi prevenibili
Reali che accadono ora
Valutazione (misura dellobiettivo-criterio) tutto ha senso se la valutazione continua del processo e degli esiti permette di tarare il processo alla personadallo standardizzabile al personalizzabileDescrizione: quindi un insieme di concetti, parole, strumenti grafici, documenti esaustivi, chiari, condivisibili
Deve essere previsto : ovvero irrinunciabile\ responsabilit, processo decisionale del professionista (deliberato)
Attuato :deve risultare sia la previsione dellattuazione (prescrizione) che lattuazione vera e propria
Obiettivi :deve essere dichiarato per quali finalit si pianifica, si agisce, si valuta per il bene della persona
Priorit :il professionista decide per quali problemi agire prima, pi rapidamente o con modalit diverse
Mezzi: quali risorse investire, materiali e umane, loperatore giusto alla persona giusta per la propria competenza appropriata al problema
Risolvere problemi : i problemi reali e potenziali devono essere risolti valorizzando le massime potenzialit della persona e del contesto perch la persona si senta sicura
Potenziali prevedibili e quindi prevenibili
Reali che accadono ora
Valutazione (misura dellobiettivo-criterio) tutto ha senso se la valutazione continua del processo e degli esiti permette di tarare il processo alla personadallo standardizzabile al personalizzabile
23. PIANIFICAZIONE INFERMIERISTICA DESCRIZIONE MODELLO CONCETTUALE DI RIFERIMENTO
LINGUAGGIO CONDIVISO
SCHEMA DI RIFERIMENTO I principi di metodologia a cui ci si riferiva per laccertamento valgono ancor pi per la pianificazione
Tutti gli operatori coinvolti devono essere in grado di comprendere la pianificazione, di agire in modo univoco rispetto alla pianificazione. La continuit delle cure, lintegrazione tra i professionisti sia tra un turno e laltro sia tra un servizio e laltro, sono obiettivi a cui si deve tendere con lindividuazione di un linguaggio comune.
In azienda dal modello delle attivit di vita ci si e orientati ad altri modelli concettuali per la pianificazione, presidiando la correttezza (scientifica) del linguaggio, la congruenza, la comprensione priva di ambiguit.
I principi di metodologia a cui ci si riferiva per laccertamento valgono ancor pi per la pianificazione
Tutti gli operatori coinvolti devono essere in grado di comprendere la pianificazione, di agire in modo univoco rispetto alla pianificazione. La continuit delle cure, lintegrazione tra i professionisti sia tra un turno e laltro sia tra un servizio e laltro, sono obiettivi a cui si deve tendere con lindividuazione di un linguaggio comune.
In azienda dal modello delle attivit di vita ci si e orientati ad altri modelli concettuali per la pianificazione, presidiando la correttezza (scientifica) del linguaggio, la congruenza, la comprensione priva di ambiguit.
24. FACCIAMO IL PUNTO
VALUTATO IL PRESENTE
PENSIAMO IN PROGETTUALITA
FACCIAMO IL PUNTO
VALUTATO IL PRESENTE
PENSIAMO IN PROGETTUALITA
25. FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE ACCERTAMENTO
PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI
ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE INDICE: entriamo nel cuore della panificazione ovvero dal motore di origine che guida la pianificazione poi, la diagnosi Per diagnosi si intende: valutazione di un fenomeno dopo avere considerato ogni aspetto
INDICE: entriamo nel cuore della panificazione ovvero dal motore di origine che guida la pianificazione poi, la diagnosi Per diagnosi si intende: valutazione di un fenomeno dopo avere considerato ogni aspetto
26. PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE E tutto ci che deve essere fatto per assistere la persona
Decliniamo la definizione di pianificazione assistenziale che abbiamo visto prima attraverso le fasi che nella pianificazione devono essere soddisfatte entrando in terminologie pi specifiche della nostra professione e al linguaggio utilizzato nel nostro percorso aziendale.
Problema:
IL TERMINE PROBLEMA E RICCORRENTE
Il problema e un bisogno non soddisfatto a cui il paziente non riesce a dare una risposta. Per cui mentre un bisogno pu essere soddisfatto autonomamente, il problema richiede un contributo esterno (2004 corso per referenti doc. lezione di
Decliniamo la definizione di pianificazione assistenziale che abbiamo visto prima attraverso le fasi che nella pianificazione devono essere soddisfatte entrando in terminologie pi specifiche della nostra professione e al linguaggio utilizzato nel nostro percorso aziendale.
Problema:
IL TERMINE PROBLEMA E RICCORRENTE
Il problema e un bisogno non soddisfatto a cui il paziente non riesce a dare una risposta. Per cui mentre un bisogno pu essere soddisfatto autonomamente, il problema richiede un contributo esterno (2004 corso per referenti doc. lezione di
27. PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE E tutto ci che deve essere fatto per assistere la persona Idemsoffermiamoci un momento su di un aspetto peculiare dellazione infermieristica. Linfermiere pianifica interventi che discendono sia da problemi da lui identificati autonomamente (diagnosi i ) sia da situazioni in cui la persona e coinvolta come trattamenti, metodiche diagnostiche che il medico prescrive (problemi collaborativi)
Ogni qualvolta la persona e coinvolta in prescrizioni mediche si creano situazioni in cui la sua sicurezza deve essere presidiata sia rispetto alla corretta applicazione del percorso diagnostico-terapeutico sia in relazione alle potenziali complicanze che possono insorgere
Potenziali complicanze che possono insorgere per
Un aggravamento del quadro clinico
Le complicanze insite nelle metodiche prescritte e resosi necessarie per il trattamento (dispositivi, farmaci, procedure diagnostiche)
In questo caso linfermiere collabora con il medico e si fa carico della propria responsabilit quale garante della corretta applicazione e della prevenzione delle complicanze e quindi parliamo di problema collaborativo.
Perch gli obiettivi che linfermiere deve perseguire? Perch e dellinfermiere sapere la presenza e la tipologia del rischio a cui e esposta la persona ed e suo obiettivo agire secondo competenza.
Idemsoffermiamoci un momento su di un aspetto peculiare dellazione infermieristica. Linfermiere pianifica interventi che discendono sia da problemi da lui identificati autonomamente (diagnosi i ) sia da situazioni in cui la persona e coinvolta come trattamenti, metodiche diagnostiche che il medico prescrive (problemi collaborativi)
Ogni qualvolta la persona e coinvolta in prescrizioni mediche si creano situazioni in cui la sua sicurezza deve essere presidiata sia rispetto alla corretta applicazione del percorso diagnostico-terapeutico sia in relazione alle potenziali complicanze che possono insorgere
Potenziali complicanze che possono insorgere per
Un aggravamento del quadro clinico
Le complicanze insite nelle metodiche prescritte e resosi necessarie per il trattamento (dispositivi, farmaci, procedure diagnostiche)
In questo caso linfermiere collabora con il medico e si fa carico della propria responsabilit quale garante della corretta applicazione e della prevenzione delle complicanze e quindi parliamo di problema collaborativo.
Perch gli obiettivi che linfermiere deve perseguire? Perch e dellinfermiere sapere la presenza e la tipologia del rischio a cui e esposta la persona ed e suo obiettivo agire secondo competenza.
28. PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE E tutto ci che deve essere fatto per assistere la persona
Per pianificare e necessario individuare le diagnosi infermieristiche e i problemi collaborativi
Leggere la definizione evidenziando i termini
Descrizione una frase composta con delle parole non messe a caso ma in sequenza logica
Problema e la ragione dessere della diagnosi
Persona assistita la nostra ragione dessere
Reale gi in essere
Potenziale ci sono le condizioni favorenti o possono esserci per cui il problema potrebbe insorgere
Correlato legame causa\effetto
Motivi la causa reale o potenziale
E il motore, lenunciazione del ragionamento che precede il processo decisionale dellinfermiere
Scegliere processo decisionale
Interventi infermieristici :prescrizione e attribuzione
Volti a conseguire: la meta e definita (obiettivo)
Esiti il raggiungimento dellobiettivo sar reso evidente dagli esiti
Linfermiere e il nostro specifico professionale
Responsabile noi decidiamo, noi ne rispondiamo
Per pianificare e necessario individuare le diagnosi infermieristiche e i problemi collaborativi
Leggere la definizione evidenziando i termini
Descrizione una frase composta con delle parole non messe a caso ma in sequenza logica
Problema e la ragione dessere della diagnosi
Persona assistita la nostra ragione dessere
Reale gi in essere
Potenziale ci sono le condizioni favorenti o possono esserci per cui il problema potrebbe insorgere
Correlato legame causa\effetto
Motivi la causa reale o potenziale
E il motore, lenunciazione del ragionamento che precede il processo decisionale dellinfermiere
Scegliere processo decisionale
Interventi infermieristici :prescrizione e attribuzione
Volti a conseguire: la meta e definita (obiettivo)
Esiti il raggiungimento dellobiettivo sar reso evidente dagli esiti
Linfermiere e il nostro specifico professionale
Responsabile noi decidiamo, noi ne rispondiamo
29. PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE E tutto ci che deve essere fatto per assistere la persona
Linfermiere e relativamente le prime prescrittore in quanto autonomo nella individuazione dei problemi e nella identificazione degli interventi necessari che prescrive per se. Per gli altri infermieri del team per gli operatori socio sanitari dove necessario
Per i problemi e collaboratore di altri professionisti: medico
Rappresentano situazioni delle quali linfermiere responsabile perch ne riconosce linsorgenza e, in misura variabile collabora alla loro gestione. La gestione dei problemi collaborativi ha per oggetto il monitoraggio dellinsorgenza o della modificazione di complicazioni e la risposta ad essi con interventi di prescrizione medica e infermieristica.
Linfermiere assume delle decisioni autonome in relazione sia ai problemi collaborativi che alle diagnosi infermieristiche. La differenza che per quanto riguarda queste ultime, gli compete la prescrizione del trattamento finalizzato ad ottenere il risultato atteso; per ci che concerne il problema collaborativo la prescrizione sia medica che infermieristica
I problemi collaborativi vengono denominati complicazioni potenziali e lobiettivo infermieristico inteso come una riduzione della gravit di certi fattori o eventi,
COME SI SCRIVE UN PROBLEMA COLABORATIVO?
TUTTI I PROBLEMI COLLABORATIVI INIZIANO CON Complicanza potenziale es:
Complicanza potenziale:sepsi
Complicanza potenziale: asma
Obiettivo. Ridurre la gravit monitorare, prevenire complicanze.
Linfermiere e relativamente le prime prescrittore in quanto autonomo nella individuazione dei problemi e nella identificazione degli interventi necessari che prescrive per se. Per gli altri infermieri del team per gli operatori socio sanitari dove necessario
Per i problemi e collaboratore di altri professionisti: medico
Rappresentano situazioni delle quali linfermiere responsabile perch ne riconosce linsorgenza e, in misura variabile collabora alla loro gestione. La gestione dei problemi collaborativi ha per oggetto il monitoraggio dellinsorgenza o della modificazione di complicazioni e la risposta ad essi con interventi di prescrizione medica e infermieristica.
Linfermiere assume delle decisioni autonome in relazione sia ai problemi collaborativi che alle diagnosi infermieristiche. La differenza che per quanto riguarda queste ultime, gli compete la prescrizione del trattamento finalizzato ad ottenere il risultato atteso; per ci che concerne il problema collaborativo la prescrizione sia medica che infermieristica
I problemi collaborativi vengono denominati complicazioni potenziali e lobiettivo infermieristico inteso come una riduzione della gravit di certi fattori o eventi,
COME SI SCRIVE UN PROBLEMA COLABORATIVO?
TUTTI I PROBLEMI COLLABORATIVI INIZIANO CON Complicanza potenziale es:
Complicanza potenziale:sepsi
Complicanza potenziale: asma
Obiettivo. Ridurre la gravit monitorare, prevenire complicanze.
30. DIAGNOSI Il termine diagnosi pu essere definito:
Dal greco = DIA, mezzo o tramite, orienta lattivit del conoscere tramite i segni e il significato delle cose
Il processo diagnostico del medico e il pi conosciuto dal punto di vista della sua definizione
La diagnosi infermieristica non e una diagnosi medica
Vediamo perch.leggere la diapo
Di Di ne esistono pi tipologie:
Di reali
Di di rischio e rischio elevato
Di possibili
Di di benessere
Di a sindrome
PER STADIO DI SVILUPPO SI INTENDE LETA E LA FASE MATURATIVA DI APPARTENENZA (BAMBINO, ADOLESCENTE, ADULTO, ANZIANO)
Il termine diagnosi pu essere definito:
Dal greco = DIA, mezzo o tramite, orienta lattivit del conoscere tramite i segni e il significato delle cose
Il processo diagnostico del medico e il pi conosciuto dal punto di vista della sua definizione
La diagnosi infermieristica non e una diagnosi medica
Vediamo perch.leggere la diapo
Di Di ne esistono pi tipologie:
Di reali
Di di rischio e rischio elevato
Di possibili
Di di benessere
Di a sindrome
PER STADIO DI SVILUPPO SI INTENDE LETA E LA FASE MATURATIVA DI APPARTENENZA (BAMBINO, ADOLESCENTE, ADULTO, ANZIANO)
31. Le diagnosi infermieristiche non sono: QUALCHE RIFERIMENTO PER NON CONFONDERSIQUALCHE RIFERIMENTO PER NON CONFONDERSI
32. Come si scrivono le diagnosi infermieristiche? Le enunciazioni diagnostiche sono costituite da una, due o tre parti:
una parte (diagnosi a sindrome o di benessere): titolo diagnostico
due parti (diagnosi possibili o di rischio): titolo diagnostico + fattori che contribuiscono a modificare lo stato di salute
tre parti (diagnosi reali): titolo diagnostico + fattori contribuenti + segni e sintomi La formulazione delle diagnosi infermieristiche in modo corretto e preciso e utile per una chiara condivisa completa definizione del problema dellassisitito e orienta ad una adeguata identificazione degli interventi necessari per la risoluzione
Ovvero la diagnosi infermieristica e il punto di arrivo di una corretta raccolta e interpretazione dei dati (permette di dare un nome al problema)
Di Di ne esitono piu tipologieche a seconda di quanti termini sono composte si dividono in:
UNA PARTE titolo diagnostico (+DEFINIZIONE)
Di di benessere
Di a sindrome
DUE PARTI td+fattori che contribuiscono a modificare lo stato di salute /FATTORI CORRELATI)
Di di rischio e rischio elevato
Di possibili
TRE PARTI td+fdr+segni e sintomi (CARATTERISTICHE DEFINENTI)
Di reali
LA DEFINIZIONE ci permette di esprimere in modo chiaro e preciso il significato di diagnosi contribuendo a differenziare quelle che le assomigliano, deve essere in consonanza con il titolo e le caratteristiche definenti ovvero e un eventuale e utile approfondimento in fase di costruzione della diagnosi per garantirne lesattezza dal punto di vista della forma e dei contenuti
I FATTORI CORRELATI sono in pratica le cause, i fattori eziologici che determinano una certa situazione es: fisiopatologici (fisici e psichici)-situazionali (ambientali, personali,ambientali), fasi maturative (et), trattamenti (terapie, interventi)
LE CARATTERISTICHE DEFINENTI SI DIVIDONO IN MAGGIORI E MINORI, SONO INDICATORI DELLA SITUAZIONE (segni, sintomi, indizi)
Lenunciazione della Di e composta da quattro parti:
Denominazione o titolo
Definizione
Caratteristiche definenti
Fattori correlatiLa formulazione delle diagnosi infermieristiche in modo corretto e preciso e utile per una chiara condivisa completa definizione del problema dellassisitito e orienta ad una adeguata identificazione degli interventi necessari per la risoluzione
Ovvero la diagnosi infermieristica e il punto di arrivo di una corretta raccolta e interpretazione dei dati (permette di dare un nome al problema)
Di Di ne esitono piu tipologieche a seconda di quanti termini sono composte si dividono in:
UNA PARTE titolo diagnostico (+DEFINIZIONE)
Di di benessere
Di a sindrome
DUE PARTI td+fattori che contribuiscono a modificare lo stato di salute /FATTORI CORRELATI)
Di di rischio e rischio elevato
Di possibili
TRE PARTI td+fdr+segni e sintomi (CARATTERISTICHE DEFINENTI)
Di reali
LA DEFINIZIONE ci permette di esprimere in modo chiaro e preciso il significato di diagnosi contribuendo a differenziare quelle che le assomigliano, deve essere in consonanza con il titolo e le caratteristiche definenti ovvero e un eventuale e utile approfondimento in fase di costruzione della diagnosi per garantirne lesattezza dal punto di vista della forma e dei contenuti
I FATTORI CORRELATI sono in pratica le cause, i fattori eziologici che determinano una certa situazione es: fisiopatologici (fisici e psichici)-situazionali (ambientali, personali,ambientali), fasi maturative (et), trattamenti (terapie, interventi)
LE CARATTERISTICHE DEFINENTI SI DIVIDONO IN MAGGIORI E MINORI, SONO INDICATORI DELLA SITUAZIONE (segni, sintomi, indizi)
Lenunciazione della Di e composta da quattro parti:
Denominazione o titolo
Definizione
Caratteristiche definenti
Fattori correlati
33. Come si scrivono le diagnosi infermieristiche? Enunciazione in una parte:
D.I. di benessere
Potenziale miglioramento del ruolo genitoriale
Potenziale miglioramento della nutrizione Enunciazione in una parte:
D.I. a sindrome
Sindrome da immobilizzazione
Sindrome del trauma da stupro ESEMPIOESEMPIO
34. Come si scrivono le diagnosi infermieristiche? Enunciazione in due parti:
D.I. di rischio
Rischio di infezione, correlato a posizionamento di CVC, secondario a immunodeficienza Enunciazione in due parti:
D.I. possibile
Possibile disturbo dellimmagine corporea, correlato a comportamenti di isolamento in fase post chirurgica riferiti dal marito ESEMPIOESEMPIO
35. Come si scrivono le diagnosi infermieristiche? Enunciazione in due parti
D.I. reali quando si registrano a parte segni e sintomi
Compromissione dellintegrit cutanea correlata a immobilit prolungata secondaria a frattura pelvica Enunciazione in tre parti
D.I. reali
Compromissione dellintegrit cutanea, correlata a immobilit prolungata secondaria frattura pelvica, che si manifesta con lesione sacrale di 2 cm Cosa sono le note SOAP?Cosa sono le note SOAP?
36. COME SI SCRIVONO LE DIAGNOSI INFERMIERISTICHE? Elementi delle enunciazioni in tre parti:
FORMATO P.E.S
PROBLEMA = titolo diagnostico
correlato a
EZIOLOGIA = fattori contribuenti
che si manifesta con
SINTOMO = segni e sintomi Quindi in sintesi.Quindi in sintesi.
37. DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICACOSA PROPONE LAZIENDA? Un set base, che vuole essere un riferimento comune, il punto di partenza per la futura costruzione della pianificazione. Quindi in sintesi.Quindi in sintesi.
38. DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICACOSA PROPONE LAZIENDA? Quindi in sintesi.Quindi in sintesi.
39. DOCUMENTAZIONE INFERMIERISTICACOSA PROPONE LAZIENDA? Quindi in sintesi.Quindi in sintesi.
40. Linfermiere e relativamente le prime precrittore in quanto autonomo nella individuazione dei problemi e nella identificazione degli interventi necessari che prescrive per se. Per gli altri infermieri del team per gli operatori socio sanitari dove necessario
Per i problemi e collaboratore di altri professionisti: medico
Diagnosi infermieristica
Giudizio clinico su reazioni a problemi di salute
Responsabilit
Accertamento e soluzione \stabilizzazione del problema
Ambito
Autonomia infermieristica
Problema collaborativo
Evento associato ad una patologia
Responsabilit
Monitoraggio dello stato del problema
Ambito
Collaborazione con altri professionisti
Linfermiere e relativamente le prime precrittore in quanto autonomo nella individuazione dei problemi e nella identificazione degli interventi necessari che prescrive per se. Per gli altri infermieri del team per gli operatori socio sanitari dove necessario
Per i problemi e collaboratore di altri professionisti: medico
Diagnosi infermieristica
Giudizio clinico su reazioni a problemi di salute
Responsabilit
Accertamento e soluzione \stabilizzazione del problema
Ambito
Autonomia infermieristica
Problema collaborativo
Evento associato ad una patologia
Responsabilit
Monitoraggio dello stato del problema
Ambito
Collaborazione con altri professionisti
41. FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE ACCERTAMENTO
PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI
ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE INDICE:fatta la diagnosi, quale obiettivo deve raggiungere la persona?INDICE:fatta la diagnosi, quale obiettivo deve raggiungere la persona?
42. IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI Il soggetto dellobietivo e la persona. Linfermiere lo assiste per il loro raggiungimento.
Altra definizione di obiettivo utile: enunciazione che descrive comportamenti misurabili della persona, che denotano uno stato favorevole (cambiato o mantenuto) a seguito dellerogazione dellassistenza infermieristica. (Alvaro 1994)
Il soggetto dellobietivo e la persona. Linfermiere lo assiste per il loro raggiungimento.
Altra definizione di obiettivo utile: enunciazione che descrive comportamenti misurabili della persona, che denotano uno stato favorevole (cambiato o mantenuto) a seguito dellerogazione dellassistenza infermieristica. (Alvaro 1994)
43. OBIETTIVI Gli obiettivi devono essere espressi secondo una scaletta precisa che li renda oggetttivabili e non opinabili, chiari e condivisibili
Specifico. Per il problema, per la persona; Approprato per quella persona in quella situazione in quel momento della sua vita in quel contesto.
Misurabile: non deve essere un concetto astratto ma di azione e costruito secondo lo schema
Realistico: concordato con al persona, concordato con il team, raggiungibile.
Es il paziente
Fara domande
Precise
Per la cura della colonstomia
Dopo tre giorni dallintervento
Inoltre lobiettivo deve essere:
Pertinente: non contenere termini superflui e devono contenere tutti gli aspetti utili e conformi allo scopo da raggiungere
Logico: non devono contenere contraddizioni interne
Osservabile:devono essere rilevabili attraverso i sensi
Gli obiettivi devono essere espressi secondo una scaletta precisa che li renda oggetttivabili e non opinabili, chiari e condivisibili
Specifico. Per il problema, per la persona; Approprato per quella persona in quella situazione in quel momento della sua vita in quel contesto.
Misurabile: non deve essere un concetto astratto ma di azione e costruito secondo lo schema
Realistico: concordato con al persona, concordato con il team, raggiungibile.
Es il paziente
Fara domande
Precise
Per la cura della colonstomia
Dopo tre giorni dallintervento
Inoltre lobiettivo deve essere:
Pertinente: non contenere termini superflui e devono contenere tutti gli aspetti utili e conformi allo scopo da raggiungere
Logico: non devono contenere contraddizioni interne
Osservabile:devono essere rilevabili attraverso i sensi
44. FACCIAMO IL PUNTOFACCIAMO IL PUNTO
45. FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE ACCERTAMENTO
PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI
ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE INDICE:segnato il traguardo, si passa al piano per raggiungerlo: azioni, mezzi, strategie di squadra (operatori\persona)
INDICE:segnato il traguardo, si passa al piano per raggiungerlo: azioni, mezzi, strategie di squadra (operatori\persona)
46. DESCRIZIONE DELLA FASE DEL PROCEESO, SI COMMMENTA DA SEDESCRIZIONE DELLA FASE DEL PROCEESO, SI COMMMENTA DA SE
47. FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE ACCERTAMENTO
PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI
ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE E AVANTI CON IL PROCESSOE AVANTI CON IL PROCESSO
48. ATTUAZIONE INTERVENTI INFERMIERISTICI RELATIVI ALLE D. I.
Esecuzione di accertamenti infermieristici per identificare nuovi problemi o determinare lo stato di quelli esistenti
Educazione dellutente per la gestione della malattia
Consulto con altri professionisti
Esecuzione di azioni specifiche volte a rimuovere o ridurre problemi di salute
Esecuzione di attivit per lutente o di aiuto allutente RELATIVI AI P.C.
Monitoraggio di instabilit
Consultazione del medico per lindicazione di interventi appropriati
Esecuzione di azioni specifiche per la gestione e la riduzione della gravit dellevento
Spiegazione dei problemi e giustificazione degli interventi
Alcuni esempi di macro aree di interventiAlcuni esempi di macro aree di interventi
49. COME SI DOCUMENTALA PIANIFICAZIONE E LATTUAZIONE? Leggere la diapo
Leggere la diapo
50. REGISTRAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE E ATTUAZIONE idem
idem
51. REGISTRAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE E ATTUAZIONE In azienda esistono e sono in uso diversi modelli di registrazione della pianificazione e attuazione degli interventi, da modelli liberi (diario?) a modelli strutturati.
Lo strumento deve comunque essere:
Condiviso
Chiaro
Raccogliere i dati e dare le informazioni senza duplicazioni, senza omissioni
Di facile compilazione
Di facile lettura
Esaustivo
Permettere la univoca attribuzione delle competenze e delle responsabilit
Coerente con la documentazione in uso
In azienda esistono e sono in uso diversi modelli di registrazione della pianificazione e attuazione degli interventi, da modelli liberi (diario?) a modelli strutturati.
Lo strumento deve comunque essere:
Condiviso
Chiaro
Raccogliere i dati e dare le informazioni senza duplicazioni, senza omissioni
Di facile compilazione
Di facile lettura
Esaustivo
Permettere la univoca attribuzione delle competenze e delle responsabilit
Coerente con la documentazione in uso
52. FASI DEL PROCESSO ASSISTENZIALE ACCERTAMENTO
PIANIFICAZIONE* DEFINIZIONE DIAGNOSI* IDENTIFICAZIONE OBIETTIVI* SCELTA INTERVENTI
ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI
VALUTAZIONE INDICE:la valutazione ovvero il senso del tutto, il nodo del processo, lasse della spirale.
INDICE:la valutazione ovvero il senso del tutto, il nodo del processo, lasse della spirale.
53. VALUTAZIONE FINALE La valutazione avviene con la comparazione di quanto dichiarato nellobiettivo e relativamente ai criteri se sono stati raggiunti o meno.
Tanto meglio e0 scritto lobiettivo tanto piu semplice e esprimere la valutazione
E la parte meno documentata dellassistenza.
Si documenta lesito del singolo intervento
Non si documenta lesito finale a cui si giunge con lattuazione degli interventi secondo pianificazione.
La valutazione avviene con la comparazione di quanto dichiarato nellobiettivo e relativamente ai criteri se sono stati raggiunti o meno.
Tanto meglio e0 scritto lobiettivo tanto piu semplice e esprimere la valutazione
E la parte meno documentata dellassistenza.
Si documenta lesito del singolo intervento
Non si documenta lesito finale a cui si giunge con lattuazione degli interventi secondo pianificazione.
54. VALUTAZIONE FINALE Solo e soltanto con la valutazione e possibile rivedere il paino di assistenza, ritirare gli obiettivi e le azioni.
La valutazione e lasse attorno a cui il processo avviene, e lelemento di garanzia di appropriatezza e pertinenza.
Solo e soltanto con la valutazione e possibile rivedere il paino di assistenza, ritirare gli obiettivi e le azioni.
La valutazione e lasse attorno a cui il processo avviene, e lelemento di garanzia di appropriatezza e pertinenza.
55. IL PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA E LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE La spirale rappresenta lentit del processo, continuo, orientato, definito.
La spirale rappresenta lentit del processo, continuo, orientato, definito.
56. IL PROCESSO DI ASSISTENZA INFERMIERISTICA E LA PIANIFICAZIONE ASSISTENZIALE ringraziamentiringraziamenti