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L’ORTICOLTURA BIOLOGICA

L’ORTICOLTURA BIOLOGICA. L’orticoltura biologica non risulta ancora molto diffusa: occupa soltanto l’1,5% della superficie totale destinata all’agricoltura biologica (contro il 37% delle foraggere, il 27% dei cereali, il 9% della frutticoltura, l’8% dell’olivicoltura).

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L’ORTICOLTURA BIOLOGICA

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Presentation Transcript


  1. L’ORTICOLTURA BIOLOGICA

  2. L’orticoltura biologica non risulta ancora molto diffusa: occupa soltanto l’1,5% della superficie totale destinata all’agricoltura biologica (contro il 37% delle foraggere, il 27% dei cereali, il 9% della frutticoltura, l’8% dell’olivicoltura). Tra le difficoltà incontrate in orticoltura biologica vi è quella di reperire le ingenti quantità di sostanza organica richieste per soddisfare le elevatissime esigenze delle specie ortive (soprattutto negli ambienti meridionali).

  3. In orticoltura, caratterizzata da cicli colturali brevi ed intensivi, è fondamentale individuare il sistema colturale più appropriato, allo scopo di ridurre l’impiego di input ed ottenere prodotti di elevata qualità

  4. Aspetto fondamentale e prioritario da considerare per impostare la coltivazione biologica di ortaggi è la valutazione della vocazionalità pedoclimatica

  5. In orticoltura il terreno ideale deve essere profondo, fresco, permeabile, a struttura glomerulare, ricco di sostanza organica (minimo 3%), con pH neutro (6,5-7,5) ed elevata C.S.C.

  6. Il vento può rappresentare un fattore limitante, soprattutto per colture fragili, quali peperone e melanzana.

  7. Nella coltivazione in serra, per assicurare le migliori condizioni ambientali, è necessario che le strutture abbiano un volume di almeno 3 m3 per ogni m2 di superficie e preferibilmente aperture laterali ed al colmo. 3 m Ventilatore 1 m 8 m

  8. Nella coltura in serra delle ortive da frutto (pomodoro, zucchino, melone) può rendersi necessario introdurre i bombi (1 arnia/1000 m2) per favorire l’impollinazione Zucchino Pomodoro

  9. Ai fini della corretta gestione agronomica, bisogna considerare: • Lavorazioni del terreno • Avvicendamenti • Consociazioni • Scelta delle cultivar • Tecniche d’impianto • Caratteristiche del materiale propagativo • Controllo della flora infestante • Gestione della concimazione • Gestione delle risorse idriche • Difesa dalle avversità biotiche ed abiotiche

  10. LAVORAZIONI DEL TERRENO

  11. Nell’orticoltura biologica le lavorazioni rappresentano uno strumento fondamentale per migliorare l’agro-ecosistema e creare le condizioni ottimali per la crescita delle piante. Le lavorazioni hanno influenza sulle proprietà chimiche, fisiche, microbiologiche ed idrologiche del terreno e condizionano la dotazione di sostanza organica

  12. Particolare importanza rivestono le lavorazioni nel caso di colture di cui si utilizzano organi ipogei, come la carota, la patata, la cipolla.

  13. In orticoltura, a causa della brevità dei cicli colturali, le lavorazioni sono spesso numerose e, se effettuate in modo inappropriato, possono provocare destrutturazione del suolo, riduzione del contenuto di sostanza organica, aumento dell’erosione.

  14. In generale, le lavorazioni devono essere le più superficiali possibili e in numero limitato. La profondità di lavorazione è maggiore per le specie con apparato radicale profondo e per le colture destinate a produrre organi ipogei. Gli avvicendamenti vanno programmati in modo da alternare colture che richiedono lavorazioni profonde (pomodoro, patata, carota, melone) con altre che necessitano di lavorazioni superficiali (es. lattuga, cavolo broccolo)

  15. Le lavorazioni ripetute e profonde favoriscono il compattamento del terreno a causa dell’impoverimento di sostanza organica e del numero di eccessivo di passaggi delle macchine. In generale, le specie orticole sono molto sensibili alla scarsa aerazione del terreno (in particolare, il peperone)

  16. Nei terreni non lavorati, rispetto a quelli lavorati, vi sono minori escursioni termiche e le temperature minime sono più elevate: ciò risulta molto utile per specie esigenti dal punto di vista termico, quali melone e cocomero.

  17. Interesse rivestono le tecniche di lavorazione minima (discatura + erpicatura), effettuabili in modo da interessare l’intero appezzamento o soltanto le file su cui impiantare la coltura: ottimi risultati sono stati ottenuti su cavolo broccolo in successione a cereali tipo frumento Cavolo broccolo (Brassica oleracea var. italica)

  18. In alternativa all’aratura tradizionale, risulta interessante anche l’aratura a doppio strato (aratura superficiale + scarificatura profonda, in unico o doppio passaggio). E’ adatta soprattutto per specie con apparato radicale profondo e che traggono vantaggio da lavorazioni profonde del terreno (es. melone, cocomero, pomodoro)

  19. La vangatura rappresenta un tipo di lavorazione molto adatta a preparare il terreno per l’impianto di colture ad apparato radicale superficiale (es. lattuga) e/o di specie che non tollerano anche brevi ritardi nell’epoca di impianto (es. il cavolo broccolo, molto sensibile alla pre-fioritura). La vangatura può essere eseguita anche con terreno non perfettamente in tempera

  20. L’erpicatura può diventare una lavorazione principale per le specie che richiedono lavorazione superficiale, soprattutto se succedono a colture che hanno fruito di lavori di aratura.

  21. Tra i lavori colturali, in orticoltura assume particolare rilievo, oltre alla sarchiatura, la rincalzatura, eseguita su numerose colture con differenti scopi. Per esempio, in patata previene l’inverdimento dei tuberi, gli attacchi peronosporici e quelli di alcuni insetti (es. tignola della patata, Phthorimaea operculella). In asparago, sedano, finocchio, cardo, radicchio la rincalzatura viene attuata per ottenere l’imbianchimento del prodotto. La pacciamatura può sostituire la rincalzatura

  22. Coltura di patata sarchiata e rincalzata Coltura di fagiolo

  23. AVVICENDAMENTI COLTURALI

  24. Il principio di non ripetere la medesima coltura è fondamentale nell’orticoltura biologica, poichè è tra gli strumenti più efficaci per equilibrare l’agro-ecosistema. L’avvicendamento consente di: • conservare e migliorare la fertilità del terreno • prevenire le malattie e gli attacchi parassitari • limitare la crescita delle infestanti • evitare fenomeni di allelopatia

  25. Per conseguire tali obiettivi si rende generalmente necessario includere negli avvicendamenti anche colture non orticole (es. foraggere e/o cereali)

  26. AVVICENDAMENTO E FERTILITA’ DEL TERRENO

  27. Il tenore in sostanza organica può essere migliorato mediante: • inserimento nell’avvicendamento di piante da sovescio • concimazione organica per le colture che se ne avvantaggiano direttamente (es. peperone) • sfruttamento dell’effetto residuo per quelle che mal sopportano la somministrazione diretta di concimi organici (es. cipolla) • alternando colture che richiedono lavorazioni profonde, favorevoli all’eremacausi della S.O.(es. melone), con altre che prevedono lavorazioni superficiali (es. insalate)

  28. Colture da sovescio (graminacee, leguminose, brassicacee): migliorano le proprietà fisiche e chimiche del terreno, riducono la lisciviazione dei nitrati, limitano l’erosione, contengono la crescita delle infestanti, possono presentare attività biocida nei confronti di patogeni e parassiti. I sovesci di leguminose possono rendere disponibili fino a 70-80 kg N/ha.

  29. In orticoltura le specie più utilizzate per sovescio sono Trifolium incarnatum, T. alexandrinum, T. resupinatum, Lupinus luteus, L. angustifolius, Vicia faba, Vicia sativa, Vicia villosa, Sinapis alba, Brassica napus oleifera, Raphanus sativus, Secale cereale, Hordeum vulgare, Lolium spp., Phacelia tanacetifolia (fam. Hydrophillaceae). Sovesci di Calendula officinalis e Tagetes spp., per le particolari secrezioni radicali, risultano molto utili nel caso di infestazioni da nematodi. Il sovescio di Melilotus albus, per l’elevato contenuto in cumarina della pianta, può essere utile per controllare le infestazioni da arvicole.

  30. In recenti prove sperimentali condotte in serre-tunnel in Basilicata sono stati ottenuti buoni risultati sovesciando una coltura intercalare di broccoletto di rapa (= cima di rapa, Brassica rapa L.), con ciclo di 90 giorni, prima dell’impianto del melone (trapianto a fine marzo, dopo circa un mese dall’interramento del sovescio).

  31. Il tenore in azoto viene mantenuto su livelli ottimali mediante inserimento nell’avvicendamento di: • leguminose, che arricchiscono il terreno in N • cover crops, che impediscono il dilavamento

  32. AVVICENDAMENTO E SANITA’ DELLA COLTURA

  33. La prevenzione delle malattie mediante l’avvicendamento si attua attraverso: • lunghi avvicendamenti • scelta di specie non interessate dai medesimi patogeni • scelta di cultivar resistenti o tolleranti • inclusione nell’avvicendamento di sovesci con specie biocide (Brassica juncea ed altre brassicacee) • impiego di materiale propagativo sano • isolamento dell’appezzamento con siepi, filari alberati

  34. Le concimazioni organiche, favorendo lo sviluppo di microrganismi antagonisti, riducono la vitalità delle forme di conservazione dei patogeni e potenziano l’efficacia degli avvicendamenti.

  35. Con parassiti molto mobili (es. dorifora della patata) bisogna che la distanza tra due appezzamenti coltivati con la medesima specie sia maggiore della distanza percorribile dal parassita. Utile è la recinzione degli appezzamenti con siepi o frangivento.

  36. AVVICENDAMENTO E CONTROLLO DELLE INFESTANTI

  37. L’avvicendamento consente di controllare le infestanti attraverso: • l’instaurarsi di una ricca associazione floristica in equilibrio • la diminuzione dell’infestazione potenziale • l’inserimento di colture rinettanti (es. sarchiate, crucifere, foraggere quali Vicia villosa, Trifolium incarnatum, T. subterraneum) • l’ottenimento di una coltura più competitiva (perchè più sana)

  38. In orticoltura l’avvicendamento deve essere attuato in modo da alternare: • specie a radici profonde (pomodoro) con quelle a radici superficiali (lattuga) • colture la cui parte edule è data da organi ipogei (carota, patata) con quelle di cui si usa la parte aerea (peperone, cavoli) • specie ad apparato radicale molto espanso (cereali) con altre a modesto sviluppo dell’apparato radicale (lattuga) • specie con ampio sviluppo della parte aerea (melanzana) con quelle a scarso sviluppo (aglio, cipolla) • colture che richiedono lavori preparatori profondi ed accurati (carciofo, pomodoro) con altre meno esigenti (zucchino, cereali) • specie azotofissatrici (fagiolo, pisello) con quelle avide di N (patata) • specie a diversa sensibilità a patogeni e fitofagi

  39. CONSOCIAZIONE

  40. Criteri generali per la consociazione in orticoltura: • consociare specie a diverso sviluppo radicale • consociare specie appartenenti a famiglie diverse • consociare specie con differente ciclo colturale • privilegiare le leguminose (non per aglio, cipolla e porro) L’impianto va fatto a file alternate; eventualmente si può porre la coltura a ciclo più lungo nella parte centrale dell’aiuola e l’altra ai bordi

  41. I benefici della consociazione possono derivare da: • emissione di essudati radicali stimolanti: es. tra sedano e pomodoro • fissazione dell’ N (da parte di leguminose) • produzione di sostanze repellenti per certi parassiti (es. la carota allontana la mosca della cipolla, Hylemia antiqua, mentre la cipolla tiene lontana la mosca della carota, Psilla rosea) • protezione da avversità climatiche esercitata da una coltura su un’altra (es. il cetriolo in verticale può ombreggiare il pomodoro, proteggendolo dalle scottature dei frutti)

  42. Esempi di consociazioni che sfruttano l’azione repellente Specie repellenteSpecie protettaInsetto Rosmarino, issopo, timo, menta, assenzio, salviacavolo cavolaia Santoreggia, pomodoro fagiolo mosca Lino, fagiolo, petunia patata dorifora Tagete fava tonchio Avena, pomodoro, frumento asparago mosca Spinacio, lattuga bietola altica Porro, cipolla, aglio carota mosca Pomodoro, trifoglio cavolo mosca Sedano, carota cipolla mosca Canapa patata grillotalpa Porro, cipolla, aglio sedano mosca

  43. Consociazioni favorevoli • Aglio con: carota, cavolo rapa, cetriolo, fragola, lattuga, sedano • Asparago con: cavolo rapa, lattuga, ravanello • Bietola da coste con: carota, cavolo, cavolo rapa, fagiolino nano, rapa, ravanello • Carota con: aglio, bietola da coste, cipolla, menta, pisello, pomodoro, porro, ravanello • Cavolo con: bietola da coste, cetriolo, fagiolino nano, fragola, indivia, lattuga, pisello, pomodoro, porro, ravanello, sedano, spinacio • Cetriolo con: aglio, cavolo, cipolla, fagiolino nano, finocchio, lattuga, sedano, zucchino • Cipolla con: camomilla, carota, cetriolo, fagiolino nano, fragola, lattuga, pisello, zucchino • Fagiolino nano con: bietola da coste, cavolo, cavolo rapa, cetriolo, cipolla, lattuga, patata, pomodoro, porro, rapa, ravanello, sedano • Finocchio con: cavolo rapa, cetriolo, indivia, lattuga, pisello, salvia • Fragola con: aglio, cavolo, cavolo rapa, cipolla, lattuga, porro, prezzemolo, ravanello, spinacio continua...

  44. …segue • Lattuga con: aglio, asparago, cavolo, cavolo rapa, cetriolo, cipolla, fagiolino nano, finocchio, fragola, menta, pisello, pomodoro, porro, rapa, ravanello, sedano, spinacio • Patata con: fagiolino nano, menta, prezzemolo, spinacio • Pisello con: carota, cavolo, cavolo rapa, cipolla, finocchio, lattuga, pomodoro, rapa, ravanello • Pomodoro con: carota, cavolo, cavolo rapa, fagiolino nano, lattuga, menta, pisello, porro, prezzemolo, rapa, ravanello, sedano, spinacio • Porro con: carota, cavolo, cavolo rapa, fagiolino nano, fragola, indivia, lattuga, pomodoro, sedano • Sedano con: aglio, cavolo, cavolo rapa, cetriolo, fagiolino nano, lattuga, pomodoro, porro, spinacio • Spinacio con: cavolo, cavolo rapa, fragola, lattuga, patata, pomodoro, rapa, ravanello, sedano • Zucchino con: cetriolo, cipolla

  45. Consociazioni sfavorevoli: • Aglio con: cavolo, fagiolino, pisello • Carota con sedano • Cavolo con: aglio, cipolla, patata • Cetriolo con ravanello • Cipolla con cavolo • Fagiolino nano con: aglio, finocchio • Finocchio con: fagiolino, pomodoro • Lattuga con prezzemolo • Patata con: cavolo, pisello, sedano • Pisello con: aglio, patata, porro • Pomodoro con finocchio • Sedano con: camomilla, patata

  46. ESEMPI DI CONSOCIAZIONI DI FACILE REALIZZAZIONE • Cipolla e carota: reciproco vantaggio nella difesa dagli insetti nocivi. Le due specie si seminano a file alterne, distanti 20 cm, oppure la cipolla si semina ai bordi e la carota al centro. • Porro e carota: come sopra. • Patata e spinacio: gli essudati radicali dello spinacio stimolano la crescita della patata. Lo spinacio va seminato al centro del campo e sui bordi esterni. • Fagiolo rampicante/pisello e lattuga: consociazione vantaggiosa per l’N dato dalla leguminosa, che va piantata al centro del campo. • Cipolla e lattuga invernale: escreti radicali stimolanti. Impianto a file alterne • Ravanello e carota: si ha il vantaggio di utilizzare il terreno a diverse profondità. File alterne distanti 30-35 cm.

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