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“IL COMPITO UNITARIO COME STRUMENTO PER RILEVARE LE COMPETENZE”

“IL COMPITO UNITARIO COME STRUMENTO PER RILEVARE LE COMPETENZE”. PROGETTO DI RICERCA-AZIONE REALIZZATO DALLE SCUOLE DI: Amelia - Scuola dell’Infanzia “Ciatti” C. D. Amelia - Scuola Primaria “Orsini” Amelia – Sc. sec. di primo grado “A. Vera” I. C. di Attigliano

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“IL COMPITO UNITARIO COME STRUMENTO PER RILEVARE LE COMPETENZE”

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  1. “IL COMPITO UNITARIO COME STRUMENTO PER RILEVARE LE COMPETENZE”

  2. PROGETTO DI RICERCA-AZIONE • REALIZZATO DALLE SCUOLE DI: • Amelia - Scuola dell’Infanzia “Ciatti” • C. D. Amelia - Scuola Primaria “Orsini” • Amelia – Sc. sec. di primo grado “A. Vera” • I. C. di Attigliano • I. C. di Guardea “Bartolomeo d’Alviano” • C. D. Narni Capoluogo • C. D. di Narni Scalo

  3. IL CONCETTO DI “COMPETENZA”

  4. OPINIONI A CONFRONTO “Il termine “competenza” sino ad allora utilizzato nel lavoro e nelle professioni, è entrato prepotentemente nell’apprendimento e nella scuola ed ha trasformato in profondità il paradigma didattico imperniato sugli obiettivi di prestazione, sino ad allora dominante. Una didattica per obiettivi è centrata sull’ attività degli insegnanti, una didattica per competenze è centrata sui processi degli allievi. Il regolamento per l’autonomia ha affidato al concetto di competenza il valore di processo formativo e di traguardo educativo: gli allievi piccoli o grandi che siano, apprendono per competenze. La competenza è l’agire riflessivo di un ragazzo, è la personalizzazione di un sapere che si manifesta in un contesto.” (Fiorino Tessaro - 2006)  “La competenza è data dall’insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono ad un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui/lei significativi.” (P.Boscolo - 1998)  “La competenza viene vista come un’ integrazione delle risorse possedute dall’individuo che comporta l’attivazione di conoscenze, abilità e disposizioni personali relative sia al piano cognitivo e al piano socio-affettivo e volitivo. La sua espressione richiede di mettere in gioco e mobilitare la globalità della persona nelle sue molteplici dimensioni, non può ridursi a prestazioni isolate e delimitate…” (Mario Castoldi - 2006).

  5. “ La competenza è la capacità di far fronte ad un compito o ad un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto e ad orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive, volitive e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo…” (Michele Pellerey) “La competenza è l’agire personale di ciascuno, basato sulle conoscenze e abilità acquisite, adeguato in un determinato contesto, a rispondere ad un bisogno, a risolvere un problema, ad eseguire un compito, realizzare un progetto. Non è mai un agire semplice, atomizzato, astratto, ma è sempre un agire complesso che coinvolge tutta la persona…” (C.M.84/2005)

  6. Alcuni autori rappresentano la complessità della competenza come un iceberg che rinvia ad una duplicità della sua composizione: una parte esplicita ed una che appartiene alle capacità ed alle attitudini dell’individuo.

  7. Dunque la definizione maggiormente condivisa appare la seguente: “LA COMPETENZA E’ UN PROCESSO MENTALE CON IL QUALE IL SOGGETTO E’ IN GRADO DI RISOLVERE, IN UN CONTESTO DOTATO DI SENSO, UN PROBLEMA COMPLESSO. PER FARE QUESTO SELEZIONA, VALUTA E UTILIZZA SAPERI ED ABILITA’, SCEGLIENDO TRA DIVERSE STRATEGIE IN MODO PERSONALE”.

  8. LA “COMPETENZA” PUÒ ESSERE VALUTATA?

  9. COSA DICONO GLI ESPERTI… • “La sfida consiste nel passare da ciò che lo studente sa a ciò che sa fare con ciò che sa…”(Wiggins). • ”Descrivere evidenziando le condizioni d’uso del sapere:un richiamo ai saperi procedurali,condizionali e dichiarativi, e alle loro modalità d’impiego. Sa fare le seguenti pr4stazioni PER soddisfare un determinato bisogno o compito.” (da Margiotta) • “Non è possibile prescindere dalla natura processuale della competenza per la quale non può essere fissata in una prestazione,bensì richiede di essere assunta nella sua valenza dinamica”( Castoldi). • “La competenza è un processo personale di sviluppo reciproco del sapere nell’ agire. • Non puo’essere valutato come le conoscenze dichiarative attraverso prove strutturate, né come le abilità mediante esercizi e procedure. • La competenza si avvale anche di prove, ma soprattutto di osservazioni, di riflessioni interpretative CON e MENTRE il soggetto agisce” (Tessaro). •  La valutazione autentica raccoglie informazioni attraverso prestazioni che richiedono: • la ricostruzione di conoscenze • l’applicazione di conoscenze a problemi e contesti reali • la connessione con l’insegnamento cioè l’allineamento dell’insegnamento nella direzione di ciò che sarà valutato” (Comoglio).

  10. VALUTARE LE COMPETENZE E’ POSSIBILE •  ma implica: • Procedure particolari • Percorsi didattici finalizzati • Un contesto reale o verosimile

  11. UNO STRUMENTO PER VALUTARE LE COMPETENZE: “IL COMPITO UNITARIO”

  12. Ermanno Puricelli esprime il concetto personalista di competenza con un algoritmo: f(P) C = cu (sit)  c, a definendo la competenza come un “saper fare personalizzato” f(P), basato su conoscenze e abilità (c, a), applicato ad un compito unitario (cu) in situazione (sit). Competenze così definite vengono trasformate e storicizzate in   obiettivi formativi multidisciplinari e/o transdisciplinari che coinvolgono: ESPERIENZE – PROCESSI - SAPERI - ABILITÀ COMUNI A PIU’ DISCIPLINE

  13. COS’ È IL COMPITO UNITARIO?

  14. NELLA NOSTRA IPOTESI ESSO È: “Un problema da risolvere in un contesto non conosciuto ma significativo; la sua soluzione comporta la necessità di scegliere tra più strategie e di usare saperi ed abilità che ciascuno reperisce da diverse fonti che poi seleziona ed utilizza in modo personale”. “Ciò che distingue soprattutto la valutazione tradizionale da quella autentica è la sua tendenza a cercare la misura solo della comprensione scolastica di un contenuto o dell’ acquisizione di un’abilità da parte dello studente e non della capacita’ con la quale quest’ultimo da’ senso ai problemi d vita quotidiana o risolve problemi reali utilizzando le conoscenze che possiede.” (Comoglio,2004 )

  15. COME SI FA?

  16. Per rendere operativa la definizione del CU si è elaborata una procedura: ORGANIZZAZIONE DEL COMPITO UNITARIO (elaborata dal gruppo territoriale di ricerca-azione) • PREMESSA • Lacompetenza è: • “Una struttura mentale in grado di risolvere problemi complessi in contesti reali selezionando e utilizzando saperi, abilità, strategie adeguate in modo consapevole”. • L’ apprendimento unitario è: • Rendere concreto un obiettivo formativo • Sviluppare processi mentali che rendono le persone capaci di risolvere problemi concreti la cui soluzione non è predeterminata. • Il compito unitario è: • Un problema concreto da risolvere, individuando quali sono i saperi e le abilità che occorrono e andandosele a cercare, scegliendo la strategia più adeguata, scegliendo fra diverse, possibili soluzioni.

  17. PROCEDURA A – Definire il bisogno formativo (Indicare, ove possibile, con quali strumenti è stato rilevato). B – Trasformare il bisogno formativo in obiettivi formativi congruenti rispetto al bisogno. B1. Essi sono, almeno, multidisciplinari (meglio se interdisciplinari o transdisciplinari). B2. Essi sono finalizzati allo sviluppo della competenza nelle sue tre dimensioni: Cognitiva Relazionale/Affettiva Metacognitiva quindi sono più di uno (TRE) per ciascuna UNITA’d’APPRENDIMENTO C –Individuare l’apprendimento unitario calibrandolo sul bisogno formativo di quegli alunni. -          Deve essere attuabile in un contesto -          Deve essere un comportamento osservabile -          Non deve servire per valutare saperi e abilità

  18. D – Realizzare il compito unitario: -          Come problema concreto che preveda più possibili soluzioni -          Che preveda, per la soluzione, l’uso di saperi ed abilità desunti da discipline diverse -          Che preveda un contesto in cui sia possibile reperire saperi ed abilità da più fonti. E – Per l’osservazione dei comportamenti/alunni durante il CU si usa una tabella a doppia entrata contenente: E1 – Una lista di descrittori che trasformano gli OF in comportamenti osservabili (n. minimo: TRE, uno per ciascuna dimensione) E2 – Tre livelli di sviluppo: - Parzialmente raggiunto - Raggiunto - Completamente raggiunto F – Mentre lo strumento d’osservazione è unico gli osservatori debbono essere più di uno; ove possibile tre, coinvolgendo persone diverse dagli insegnanti che lo hanno progettato; magari operatori, personale ATA, gli alunni stessi.

  19. ORGANIZZARE IL CONTESTO E REALIZZARE IL COMPITO UNITARIO: ALCUNI ESEMPI…

  20. OSSERVARE LE PRESTAZIONI • Per osservare e descrivere le competenze espresse dagli alunni nel contesto, si è scelto di fissare alcune condizioni operative: • Osservatori: almeno due • Lista di descrittori relativi agli obiettivi formativi considerati • Livelli: Parzialmente Raggiunto (PR) • Raggiunto (R) • Completamente Raggiunto (CR) • Strumento per raccogliere le informazioni: tabella a doppia entrata

  21. SCUOLA DELL’INFANZIA • AMELIA “Ciatti” • NARNI CAP. “S. Lucia”

  22. SCUOLA DELL’INFANZIA “CIATTI”- AMELIA UNITA’ DI APPRENDIMENTO “ IL CIBO NELLE FIABE” 1) RILEVAZIONE DEI BISOGNI FORMATIVI Dall’osservazione delle abitudini alimentari degli alunni rilevate sia al momento della colazione che durante la mensa scolastica è emersa la necessità di educare i bambini ad una corretta alimentazione. 2) MESSA IN EVIDENZA DELLA DISSONANZA COGNITIVA Conversazione con i bambini riguardo a cosa siano gli alimenti. Ciò costituirà l’avvio di un percorso multicampo che, attraverso diverse esperienze, porterà gli alunni alla conoscenza e relativa acquisizione di un sano comportamento alimentare.

  23. OBIETTIVI FORMATIVI • Conoscere il valore delle regole della corretta alimentazione per ottenere una buona salute. • Interiorizzare le regole della corretta alimentazione e comportarsi adeguatamente a mensa. • Interagire e collaborare nel gruppo dei pari per la realizzazione di un compito. • APPRENDIMENTO UNITARIO • Promuovere comportamenti consapevoli rispetto alla questione alimentare. • COMPITO UNITARIO • Preparazione di un minestrone e relativa degustazione. • A conclusione dell’intero percorso le insegnanti hanno portato a scuola, verdure fresche e legumi ed è stato proposto agli alunni di utilizzare il tutto per la preparazione di un minestrone, che poi è stato cotto nella cucina della mensa scolastica e degustato a pranzo. • Le insegnanti, nelle varie fasi del compito assegnato, per ciascun alunno, hanno osservato vari comportamenti, in relazione agli obiettivi formativi individuati, ovvero : • -         Conosce l’importanza delle verdure per una buona salute? • -         Accetta di assaggiare il cibo che è stato preparato? • -         Non litiga ? • -         Non versa il materiale? • -         Non usa il materiale per giocare?

  24. SCUOLA DELL’INFANZIA “S. LUCIA” - NARNI • COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE: Racconto l’inverno. • Unità di apprendimento: Le stagioni • Bisogno formativo: • Necessità del bambino di organizzare e ordinare le conoscenze possedute attraverso esperienze mirate. • Tale bisogno è stato rilevato attraverso l’osservazione. • Obiettivi formativi: • DIMENSIONE RELAZIONALE E AFFETTIVO RELAZIONALE • Sviluppare l’autonomia delle proprie scelte per conseguire un fineprestabilito. (Il sé e l’altro). • DIMENSIONE COGNITIVA • Saper leggere ed interpretare simboli convenzionali (Fruizione e produzione dei messaggi). • Riconoscere ed identificare una parola ripetuta. (Fruizione e produzione dei messaggi). • Riuscire ad adattare il proprio corpo ai mutamenti climatici (indumenti, sistemi di riscaldamento, ecc.). (Corpo, movimento e salute). • DIMENSIONE METACOGNITIVA • Sviluppare la capacità di parlare, descrivere e raccontare lasciando trasparire fiducia nelle proprie capacità di espressione e comunicazione (Fruizione e produzione di messaggi). • Saper leggere ed interpretare i fenomeni legati alla stagione (Esplorare, conoscere e progettare).

  25. Apprendimento unitario • Sviluppare nel bambino la capacità di organizzare e ordinare le conoscenze possedute. • Compito unitario in situazione • Racconto l’inverno. • Attuazione del compito unitario • Dopo aver svolto l’unità di apprendimento relativa alle stagioni, i bambini, guidati dalle insegnanti, elencano le conoscenze acquisite sulla stagione invernale. • Il compito unitario si svolge poi individualmente, dunque ciascun bambino sceglie il percorso che preferisce per raccontare l’inverno, potendo scegliere tra le diverse soluzioni: • Rappresentazione grafica dell’inverno (linguaggio grafico – pittorico) • Racconto verbale dell’inverno (linguaggio verbale) • Rappresentazione dell’inverno attraverso il corpo (linguaggio mimico – gestuale) • Riconoscimento delle parole dell’inverno in mezzo ad altre parole (linguaggio scritto)

  26. SCUOLA PRIMARIA • AMELIA “Orsini” • ATTIGLIANO • GUARDEA I.C. “Bartolomeo d’Alviano” • NARNI CAPOLUOGO • NARNI SCALO “S. Pertini”

  27. CLASSI TERZE-ORSINI II-AMELIA • ORGANIZZAZIONE DEL COMPITO UNITARIO (u.a. 2) • BISOGNI FORMATIVI • Trovare dati utili alla formulazione di ipotesi. • Uso di linguaggi per esprimere opinioni. • I bisogni formativi nascono dal compito di formulare ipotesi e sostenerle su alcune osservazioni scientifiche periodiche effettuate costantemente dal mese di settembre sul moto apparente del sole. • OBIETTIVI FORMATIVI • Formulare ipotesi sulla base dei dati osservati. • Motivare logicamente le ipotesi effettuate. • Confrontare le ipotesi. • APPRENDIMENTO UNITARIO • Porsi in atteggiamento critico nei confronti della realtà osservata. • COMPITO UNITARIO • Costruire un modellino di ambienti, strumenti, esperienze effettuate, utilizzando materiale di recupero e avendo la possibilità di consultare testi.

  28. CLASSI TERZE-ORSINI II-AMELIA • ORGANIZZAZIONE DEL COMPITO UNITARIO (u. a. 3) • BISOGNI FORMATIVI • Selezionare informazioni su un testo scritto. • Utilizzare le misure convenzionali. • Organizzare gli spazi di diverse dimensioni, vissuti e rappresentati. • Orientarsi nello spazio: riferimenti convenzionali. • Orientarsi nel tempo: le misure convenzionali del tempo. • I bisogni formativi nascono dall’esigenza di rielaborare le esperienze effettuate relativamente alle osservazioni sistematiche del sole, avvalendosi anche di testi scritti. • OBIETTIVI FORMATIVI • Trovare il proprio spazio/ruolo e rispettare quello degli altri nel gruppo. • Ordinare testi, grandezze, fenomeni • Rappresentare fenomeni e relazioni • APPRENDIMENTO UNITARIO • Utilizzare le informazioni e i codici per rappresentare i fenomeni analizzati. • COMPITO UNITARIO • Organizzare una gimkana di biciclette lungo il “Percorso della salute” del Rio Grande di Amelia, dopo la supervisione del luogo e avendo a disposizione testi di tutta la segnaletica esistente.

  29. CLASSE V A - ORSINI I - AMELIA U.A. 1 : ARGOMENTARE BISOGNO FORMATIVO La rete di associazioni cittadine Prendiamoci per mano, di cui la scuola Primaria fa parte, organizza una “Giornata per la Pace”, che prevede il coinvolgimento dei ragazzi in attività di vario tipo lungo le vie del Borgo amerino. Gli alunni di quinta, nel corso di una conversazione guidata, scelgono di preparare l’evento approfondendo le motivazioni del recente conflitto tra Libano e Israele, anche con l’attivazione di un laboratorio di giornalismo. L’intento è quello di analizzare articoli di giornale e ricercare notizie su Internet, per poi fare una sintesi del lavoro di ricerca e commentare i fatti sul giornale di classe Argento Vivo. Questo lavoro richiede l’affinamento di abilità che vanno dal cercare, raccogliere ed elaborare informazioni, al corretto uso dei sussidi, alla capacità di formulare ed esprimere le proprie argomentazioni in modo convincente ed appropriato al contesto. E’ anche necessario lavorare sulla disponibilità al dialogo critico e costruttivo e sull’interesse ad interagire con gli altri. OBIETTIVI FORMATIVI ·       Costruire ragionamenti e argomentazioni, organizzando il proprio pensiero in modo logico e consequenziale. ·       Riferire il proprio pensiero attraverso esemplificazioni, argomentazioni e dimostrazioni. ·       Ricostruire le strategie intraprese per argomentare con coerenza logica. APPRENDIMENTO UNITARIO Rielaborare dati e conoscenze a scopo informativo- argomentativo. COMPITO UNITARIO Realizzazione di due numeri del giornalino “Argento Vivo”.

  30. Argento vivon. 2 - Ottobre2006 Un anno insieme… Laboratorio di giornalismo, classe quinta A Jole Orsini 1° Amelia

  31. CLASSE V A - ORSINI I - AMELIA • U. A. 2: SEGNI, SEGNALI, FIGURE, STORIE • RILEVAZIONE DELLA DISSONANZA COGNITIVA E DEL BISOGNO FORMATIVO • Dalla lettura delle tabelle di osservazione del comportamento di ascolto, si osserva che la più alta frequenza riguarda il descrittore “non esegue correttamente”. • Ci si pone il problema se tale difficoltà sia legata strettamente all’attenzione ed alla memoria uditiva o anche possa comprendere il livello cognitivo, magari strettamente legato alla semantica. • OBIETTIVI FORMATIVI • Ascoltare, leggere e comprendere testo, segno, simbolo. • Interagire nello scambio comunicativo laboratoriale di ascolto e manipolazione di storie, di circle-time, di conversazioni collettive. • Essere consapevole delle strategie adottate nella comprensione dei problemi incontrati. • APPRENDIMENTO UNITARIO • Decodificare simboli, istruzioni, elementi testuali e linguistici codificati oralmente, fisicamente, con la scrittura e le immagini.

  32. COMPITO UNITARIO Comporre un puzzle attraverso sette tessere che si guadagnano con la soluzione di giochi prevalentemente enigmistici, che utilizzano messaggi codificati in modi diversi; la soluzione di ciascun gioco può prevedere una pluralità di risposte. La prova è individuale, ogni bambino ha un tempo massimo di 10 minuti per risolverla. Appena risolto il gioco l’alunno va dalle insegnanti: se la prova è corretta conquista una tessera giusta, se è sbagliata ne vince una di uguale forma, ma di un puzzle diverso. Quando il bambino ha le sette tessere può comporre il puzzle e, se si accorge che ci sono tessere sbagliate, può chiedere di riprovare, anche chiedendo aiuto all’insegnante o ad un compagno.  A titolo esemplificativo, ecco alcune delle prove somministrate ai bambini:

  33. Trova il valore delle frecce e completa calcolando le addizioni: 12 significa……… significa……… significa……… 7 10 5

  34. PUZZLE DA COMPORRE

  35. CLASSI II – “ORSINI II” – AMELIA U. A. 2: VERIFICA DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI EFFETTUATA A LIVELLO DI EQUIPE PEDAGOGICA COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE Comporre un puzzle con tessere che si guadagnano con la soluzione di giochi enigmistici che utilizzano messaggi codificati in modi diversi; la soluzione di ciascun gioco può prevedere una pluralità di risposte. LIVELLI DI ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE IN USCITA A.Pienamente Raggiunto (risolve senza aiuto) B.Raggiunto (risolve tutte le prove ma con aiuto o ne sbaglia soltanto una) C.Parzialmente Raggiunto (se sbaglia circa la metà delle prove)

  36. CLASSI II – “ORSINI II” – AMELIA U. A 3: MESSAGGI NASCOSTI RILEVAZIONE DEL BISOGNO FORMATIVO Dalla lettura delle tabelle di osservazione del compito unitario si rileva una difficoltà in ordine alle seguenti competenze: 1)   Comprendere informazioni non esplicite 2)   Trasferire saperi ed abilità in contesti nuovi 3)   Affrontare difficoltà ed ostacoli con la capacità di tenere sotto controllo l’ansia DISSONANZA COGNITIVA  Preparazione in classe della pizza. Preparare la ricetta e fotocopiare; dividere la classe in gruppi di 3 alunni e fornire ad ogni gruppo il materiale occorrente (farina, sale, acqua, lievito) e lasciarli sperimentare dando un limite al tempo (30 minuti).

  37. OBIETTIVI FORMATIVI 1.    Scoprire informazioni implicite nei saperi disciplinari e trasferirli in contesti nuovi 2.    Comprendere informazioni implicite nelle abilità procedurali e riutilizzarli funzionalmente 3.    Comprendere le proprie emozioni ed esprimerle APPRENDIMENTO UNITARIO 1.    Scoprire e comprendere inferenze in testi in vari codici mantenendo il controllo emotivo 2.    Svolgere e risolvere compiti non usuali utilizzando saperi e abilità mantenendo il controllo emotivo  COMPITO UNITARIO 1.    Organizzare un gioco per l’ultimo giorno di scuola ( i bambini lavorando in gruppi da 3 inventano un gioco, lo illustrano alla classe motivando le scelte fatte) 2.    Gioco “Spalla contro spalla”; codificare e decodificare procedure per la composizione di figure per mezzo di forme geometriche. I bambini lavorano a coppie: §       Ogni bambino sceglie 6 pezzi dei “Numeri in colore”e costruisce una figura §       Scrive le istruzioni necessarie per far ricomporre la stessa figura al compagno §       Decodifica le istruzioni del compagno e ricompone la figura  VINCE LA COPPIA CHE RIESCE A CODIFICARE E DECODIFICARE IN MODO ESATTO

  38. CLASSI II – I. C. ATTIGLIANO • Unità di apprendimento n°3: “Vedo e ammiro. A spasso con i miei sensi”. • BISOGNO FORMATIVO • Gli alunni mostrano qualche impaccio nell’affrontare problemi consueti della vita quotidiana. • APPRENDIMENTO UNITARIO • Avviare all’autonomia di scelta nell’individuare gli elementi utili alla risoluzione di situazioni problematiche quotidiane. • OBIETTIVI FORMATIVI • DIMENSIONE COGNITIVA • Formulare ipotesi per la soluzione di un problema. • DIMENSIONE METACOGNITIVA • Riflettere sulla capacità di comprendere i propri bisogni e le proprie capacità. • DIMENSIONEAFFETTIVO-RELAZIONALE • Socializzare e confrontare le proprie opinioni con i compagni. • COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE • Scrivere e disegnare la lista degli oggetti da portare nello zaino per effettuare una gita di una giornata in montagna.

  39. SCUOLA PRIMARIA DI ATTIGLIANO - CLASSE II Descrizione dell’attività Fase preparatoria Dopo aver letto e spiegato agli alunni della classe l’esperienza che dovevano illustrare e verbalizzare, le insegnanti distribuiscono il materiale occorrente. Osservazione della fase attiva L’osservazione viene effettuata da tre insegnanti. Gli alunni iniziano a lavorare in modo serio e autonomo. Alcuni utilizzano il foglio in modo diverso dagli altri. Tutti procedono con sicurezza tranne uno che, sentendosi in difficoltà, cerca continuamente rassicurazioni chiedendo spiegazioni sul colore, sulla grandezza e la forma degli oggetti. Altri si consultano e confrontano il loro lavoro. Uno dopo aver controllato gli oggetti illustrati effettua delle modifiche. Fase post-attiva Lo svolgimento del compito viene seguito da un momento metacognitivo, durante il quale i bambini vengono invitati a riflettere sul lavoro svolto ed a motivare le scelte effettuate. Dalla discussione emerge che all’inizio la difficoltà maggiore è stata nell’operare una scelta delle cose veramente necessarie da portare via. Nell’esecuzione del lavoro si sentivano comunque tranquilli e sereni. Dopo aver socializzato e confrontato le proprie opinioni in modo positivo, tutti si dichiarano soddisfatti della prova effettuata.

  40. SCUOLA PRIMARIA DI PENNA IN TEVERINA CLASSI I E II Fase preoperatoria Viene spiegato agli alunni che occorre un foglio da disegno, una matita e i colori.Tutto il materiale è in loro possesso. In seguito viene comunicato che le insegnanti vogliono progettare una gita in montagna di una giornata in primavera. I bambini dovranno preparare lo zaino e tutto l’occorrente per la gita da soli, senza l’aiuto dei genitori e delle insegnanti. Viene cosi chiesto ai bambini della classe prima di disegnare la lista degli oggetti da portare, mentre ai bambini della classe seconda di disegnarli e scriverli. Prima di iniziare il lavoro le insegnanti decidono di chiedere agli alunni se hanno chiaro il concetto di montagna. Essendoci delle incertezze, danno delle delucidazioni attraverso la lettura di alcuni brani sull’argomento. Osservazione della fase attiva L’osservazione viene effettuata da tre insegnanti. Gli alunni iniziano il lavoro con serietà e con impegno, con qualche incertezza. Procedono tutti con sicurezza e svolgono il lavoro in autonomia. Tutti i bambini portano a termine il lavoro nei tempi stabiliti ed in modo adeguato alle richieste. Fase post-attiva Dopo lo svolgimento del compito, gli alunni vengono invitati a riflettere sul lavoro svolto. Dalla discussione risulta che la maggior parte degli alunni non ha trovato difficoltà.

  41. SCUOLA PRIMARIA DI GIOVE - CLASSE I Descrizione dell’attività Le attività riferite allo svolgimento del compito unitario di apprendimento sono state proposte in compresenza da due insegnanti. La proposta è stata organizzata con la seguente modalità: -primo momento di discussione e di preparazione; -esecuzione del compito; -confronto finale e scambio di opinioni sull’attività. Fase preparatoria Gli insegnanti hanno chiesto ai bambini di ricordare se avevano mai fatto gite di una sola giornata; i bambini hanno subito cominciato a raccontare le loro esperienze, hanno descritto i luoghi visitati, hanno riferito di alcune avventure più o meno comiche vissute durante le loro gite. La conversazione era guidata dagli insegnanti con domande stimolo, e si è rivelata molto utile ai fini della realizzazione del compito, sia perché ha contribuito a creare un clima disteso, sia perché ci ha permesso di introdurre il lavoro da svolgere in modo significativo per i bambini. Durante questa fase tutti i bambini sono stati molto coinvolti, hanno trovato piacere nel raccontare le loro esperienze e hanno ascoltato con interesse i racconti dei compagni.

  42. Osservazione della fase attiva Gli insegnanti hanno distribuito ad ogni alunno un foglio bianco, hanno spiegato e quindi assegnato il compito. Tutti i bambini hanno compreso la consegna senza difficoltà; potevano scegliere di scrivere o di disegnare gli oggetti da portare per effettuare la gita. Tutti hanno preparato una lista dove c’era scritto il nome dell’oggetto con accanto il relativo disegno. Raramente hanno chiesto spiegazioni, spesso facevano delle riflessioni a voce alta, che coinvolgevano tutto il gruppo.  Fase post-attiva Quando tutti i bambini hanno consegnato le loro liste ci siamo seduti in cerchio, ogni bambino ha appoggiato davanti a sé il proprio foglio ed è cominciata la discussione. Uno alla volta ha mostrato il proprio lavoro; i bambini potevano fare domande ai compagni, chiedere ad esempio il motivo per cui era stato scelto un oggetto al posto di un altro, il bambino in questione argomentava e dava le proprie motivazioni. In questo modo ha preso vita una discussione molto interessante, che ha permesso a noi insegnanti di osservare, in ciascun alunno, la capacità di difendere e, allo stesso momento, di saper confrontare le proprie opinioni con gli altri.

  43. Compito unitario “La pizza di zia Sofia” CLASSE QUARTA SCUOLA PRIMARIA DI GUARDEA Alunni coinvolti N°22 Bisogno formativo Lavorare in gruppo per creare il gruppo; discutere per darsi delle regole d’azione, progettare insieme per imparare a valorizzare le collaborazioni ed affrontare eventuali defezioni. Obiettivi formativi Ricercare, acquisire e rielaborare dati e informazioni; Acquisire la capacità di pensiero astratto e ragionamento logico; Trasformare le competenze acquisite in vari linguaggi. Apprendimento unitario Accrescere la motivazione ad apprendere riappropriandosi anche di conoscenze pregresse. Compito unitario in situazione Realizzazione di sei teglie di pizza

  44. ATTUAZIONE DEL COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE sono stati affrontati (in classe a livello disciplinare) argomenti che hanno svolto la funzione di prerequisito per la realizzazione di questo compito unitario. Gli argomenti riguardavano: ·        Il testo regolativo ·        I lieviti e le muffe ·        Gli Ebrei e il pane azzimo ·        La video scrittura ·        Il calore e i materiali ·        Le unità di misura e le equivalenze. Acquisite questa serie di conoscenze abbiamo cercato di trasformarle in competenze applicandole ad un contesto diverso e puntando principalmente sul lavoro di gruppo. Nata l’idea della pizza è stata stilata la lista degli ingredienti calcolandone naturalmente le giuste quantità, sono stati preventivati i tempi di realizzazione per la preparazione, la lievitazione e la cottura e si è proceduto all’acquisto del materiale necessario Così facendo gli alunni hanno completato la realizzazione del compito unitario in completa autonomia gestendo spazi e tempi, sotto la sorveglianza dei docenti incaricati della triangolazione per la valutazione.

  45. SCUOLA PRIMARIA CASTELCHIARO – NARNI CAP – CLASSE II “LA E-MAIL” BISOGNO FORMATIVO Esplicitare le idee e i valori presenti nell’esperienza. Dalle conversazioni svolte in classe, noi docenti ci siamo resi conto della difficoltà degli alunni di esporre le proprie idee e soprattutto di comunicarle correttamente agli altri. OBIETTIVI FORMATIVI Sostenere lo scambio comunicativo. Favorire l’inserimento in un testo degli aspetti emozionali. Rafforzare la capacità di esprimere le proprie opinioni, sostenendole con motivazioni consapevoli. APPRENDIMENTO UNITARIO Potenziare la capacità comunicativa. COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE Invio di un’e-mail alla scuola primaria di Lucca. ATTUAZIONE DEL COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE Dopo aver svolte attività legate alla comunicazione sia orale che scritta ( racconti, cartoline, lettere, biglietti, SMS ed e-mail); ci siamo posti il problema di comunicare ad una insegnante,trasferitasi in un'altra città, e alla sua scolaresca le nostre esperienze di questo anno di vita a scuola. Tenuto conto della mancanza sul territorio di un ufficio postale e persino di una cassetta per la spedizione della posta, gli alunni hanno pensato di esprimersi e di comunicare con i compagni di Lucca tramite la posta elettronica. La fase successiva è stata la scrittura collettiva del testo della e-mail e la scelta dei contenuti da inviare. L’attività prosegue nell’aula di informatica: accensione del computer, apertura del programma Outlook-express, scrittura del testo e invio della e-mail. Successivamente abbiamo controllato la posta elettronica per leggere la risposta ottenuta. Le attività nell’aula di informatica sono state svolte da tutti gli alunni collettivamente; ciascuno di loro ha collaborato con un apporto personale alle varie fasi operative.

  46. SCUOLA PRIMARIA “G. E A. GARIBALDI” – NARNI. CLASSI IV A E IV B Compito Unitario in Situazione: “Come sono creativo!” BISOGNO FORMATIVO Esprimere la propria creatività OBIETTIVI FORMATIVI DIMENSIONE RELAZIONALE E AFFETTIVO-MOTIVAZIONALE Incoraggiare la libera espressione dell’allievo attraverso l’utilizzo dei codici comunicativi preferiti DIMENSIONE COGNITIVA Promuovere la capacità di saper comunicare e diffondere un messaggio DIMENSIONE METACOGNITIVA Potenziare la capacità di giustificare e sostenere le proprie tesi in modo consapevole ed originale APPRENDIMENTO UNITARIO Sviluppare la creatività del fanciullo COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE Realizzazione di uno spot pubblicitario volto a convincere un pubblico di bambini a bere molto latte. PROCEDURA PER LA REALIZZAZIONE DEL CU Guidati dagli insegnanti gli alunni riassumono oralmente i fattori principali (già presentati ed appresi dagli allievi in precedenza) che rendono il latte un alimento indispensabile per una sana crescita. Gli insegnanti spiegano l’obiettivo del CU, lo scrivono alla lavagna in modo che gli alunni abbiano la possibilità di controllare in ogni momento l’attinenza di ciò che intendono produrre e rispondono alle eventuali domande relative al compito, che viene svolto individualmente. Il prodotto da realizzare può essere (a scelta dell’alunno): un manifesto; una filastrocca in rima; un depliant; una sequenza a fumetti; un testo informativo; un testo narrativo di fantasia. Durante l’esecuzione del lavoro gli alunni possono consultare del materiale informativo precedentemente raccolto. Il compito deve essere effettuato in circa due ore di tempo.

  47. SCUOLA PRIMARIA “G. e A. GARIBALDI”- CLASSE V SEZ. A • BISOGNO FORMATIVO • Necessità di confrontarsi con gli altri (alunni e genitori ). Tale bisogno è emerso attraverso la conversazione. • OBIETTIVI FORMATIVI • -Saper ascoltare gli altri • -Saper manifestare idee,proposte ed esigenze • -Saper esprimere pareri personali motivandoli. • APPRENDIMENTO UNITARIO • Sviluppare l’abitudine al dialogo e al confronto • COMPITO UNITARIO IN SITUAZIONE • Effettuare un incontro-dibattito con i genitori per decidere la realizzazione della seconda edizione delle “Narnimpiadi”, manifestazione sportiva a carattere competitivo. • PROCEDURA PERLA REALIZZAZIONE DEL CU • Dopo un breve riassunto di quanto realizzato nella precedente edizione, si apre il dibattito per la scelta di: • tema e nome della manifestazione • luogo e data • nomi delle squadre e simboli • materiali da produrre • modifiche da apportare alla scaletta della precedente manifestazione. • Durante l’incontro gli alunni possono mostrare materiali, precedentemente prodotti, per spiegare le modifiche che intendono proporre. • La durata dell’incontro è di due ore.

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