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Preparazione all'Esperimento. Dopo aver visionato, come introduzione, un programma illustrativo della tecnica infrarossa nei suoi aspetti teorici, il docente ha proseguito mostrandoci il funzionamento di uno spettrofotometro a raggi infrarossi. L'apparecchiatura, molto delicata, era simil
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1. LA SPETTROSCOPIA INFRAROSSA ESPERIENZA DI LABORATORIO
Le radiazioni INFRAROSSE sono radiazioni non visibili, sono radiazioni di calore.
E = h? ? = c ? = c
? ?
Lenergia dellinfrarosso eccita le molecole dal punto di vista vibrazionale.
Se fra la sorgente ed d il rivelatore interponiamo una cella contenente il campione che assorbe nellinfrarosso, la radiazione trasmessa avr una intensit inferiore ossia avr un ?T proporzionale alla quantit di radiazione assorbita dal campione.
Se analizziamo il campione che assorbe nellinfrarosso (400 = ? = 4000 cm-1) le molecole risultano eccitate nello STIRAMENTO o STRETCHING.
La RESISTENZA costituita da una lega di Nichel e Cromo fa passare la corrente, va in incandescenza ed emette la radiazione infrarossa suddivisa in:
- radiazione di analisi che colpisce il campione;
- radiazione di riferimento.
Vengono deviate quando attraversando i monocromatori passano in maniera alternata.
2. Preparazione allEsperimento Dopo aver visionato, come introduzione, un programma illustrativo della tecnica infrarossa nei suoi aspetti teorici, il docente ha proseguito mostrandoci il funzionamento di uno spettrofotometro a raggi infrarossi.
Lapparecchiatura, molto delicata, era simile a quella utilizzata per le analisi con i raggi UV, ma ne differiva per la grandezza dello spazio apposito per la cella, molto pi grande.
Questultima era collegata ad un rivelatore di segnali costituito da un cristallo di solfato di triglicina.
Tutto era, infine, connesso ad un computer.
3. Rilevatore
4. Gli Strumenti Successivamente il tecnico di laboratorio (signor Domenico Benedetti) ci ha mostrato: delle tipiche CELLE da analisi, e come prepararle per il trattamento a cui sottoporre una sostanza.
Le celle per la SPETTROSCOPIA INFRAROSSA sono diverse tra loro come diversa la procedura per trattare la sostanza da analizzare.
Se questa SOLIDA baster macinare del bromuro di potassio (KBr) con una parte del campione e renderlo una sfoglia sottile;
se il materiale LIQUIDO il foglio di KBr verr inserito in un apposito contenitore in cui passer la soluzione (con un campione in forma liquida bisogna portare attenzione alle quantit di solvente adoperato a causa del forte assorbimento che fa registrare).
Per i CAMPIONI GASSOSI sar necessario un cammino ottico maggiore (10 cm). Solitamente le celle pi utilizzate sono in fluoruro di calcio perch pi resistente ad agenti aggressivi ( es. cloruro di idrogeno )
5. LANALISISI QUANTITATIVA pu essere fatta per solidi, liquidi e gas. Per lanalisi delle sostanze SOLIDE nella cella vengono usate finestre di bromuro di potassio (KBr ) che viene pressato e sagomato. Per fare lanalisi quantitativa si fa una miscela e poi studiando lo spettro si riconoscono le sostanze in base ai picchi che corrispondono a differenti valori di assorbanza. .Per lanalisi delle sostanze LIQUIDE (solventi molto concentrati come il benzene, letanolo..) bisogna usare celle con piccolo spessore (per i solventi puri si usano spessori della cella con raggio di circa 100 (100 = 0,1 mm) per non avere la parziale o totale assorbanza). Il campione viene prelevato con la siringa e poi viene posizionato nella cella che viene successivamente chiusa.Celle per le sostanze gassose. I rubinetti servono per prelevare il campione. La cella viene riempita con del gas
6. Come prima operazione si fa il Background del solvente;successivamente al solvente si aggiunge il campione incognito;i due spettri del solvente si annullano e rimangono solo gli spettri di assorbanza relativi al campione.Quanto minore la concentrazione del campione incognito, tanto pi dobbiamo usare celle con cammino ottico maggiore o diminuire lo spessore della cella.I rubinetti servono per prelevare il campione
7. Per inserire il campione nella CELLA lo inseriamo sotto pressione.Usiamo una sorgente in pressione e la colleghiamo con un tubo. PREPARAZIONE HCl: Facendo reagire sodiocloruro con acido NaCl + H2SO4 = HCl + Na2SO4 solforico concentrato si forma acido cloridrico che immediatamente si sviluppa come fosse una schiuma
8. LINFRAROSSO e una tecnica fine che ci permette di distinguere le BANDE corrispondenti alle diverse ASSORBANZE Osservando il grafico si notano i picchi di assorbimento dellH2O e della CO2.
Dopo aver fatto il BIANCO non viene calcolato pi lassorbimento della dellH2O e della CO2. che erano presenti nellaria dellapparecchio e della cella.
Essendo stata sottratta laria, il grafico mostrer dei picchi in negativo.
Con lassorbanza dellHCl, essendo una sostanza gassosa, vedremo varie bande. Essendo un gas rarefatto c assorbanza dovuta ai moti rotazionali. Si registrano 2 bande (una opposta allaltra), poich lHCl vibra a frequenze diverse. In particolare la seconda armonica, a minore energia, molto pi rumorosa di quella fondamentale.
Se avessimo analizzato lassorbanza di una sostanza liquida avremmo osservato una sola banda.
9. LEsperimento Lesperimento sul campione di acido cloridrico HCl, prodotto
facendo reagire del sodio-cloruro NaCl con dellacido solforico
H2(SO)4, ha inizio mediante la misurazione del bianco,ovvero
della cella priva di gas ma piena solo di aria.
Effettuata la taratura del campione si passa ad analizzare
lacido cloridrico.
Infine, ottenuti i due spettri differenti il computer calcoler
automaticamente il rapporto tra il grafico del campione (HCl +
aria) ed il bianco e fornir solo i dati relativi alla sostanza in
analisi sconosciuta.
10. SPETTROFOTOMETRO a DOPPIO RAGGIO e con TRE MONOCROMATORI INTERNO SPETTROFOTOMETRO
Ci sono 3 MONOCROMATORI (ossia 3
RETICOLI di Diffrazione) che separano le
diverse radiazioni a lunghezza donda compresa
fra:
1) monocromatore (4000 = ? = 2000)
2) monocromatore ( 2000 = ? = 1000)
3) monocromatore (1000 = ? = 600)
I monocromatori vengono ruotati lentamente per
fare arrivare sulla fenditura un numero ristretto
di frequenze.
Nella figura a lato a destra e sotto sintravede il
CHOPPER che blocca il passaggio delle
radiazioni facendo passare alternativamente il
raggio che proviene dal bianco e quello che
proviene dal campione. Vengono misurate le
Intensita delle due radiazioni e viene fatto il
rapporto.
I FILTRI selezionano le radiazioni a ? diversa.
Lo spettro viene registrato
su carta, in termini di Trasmittanza.
11. Il monocromatore viene leggermente ruotato in modo da far arrivare sulla fenditura un intervallo molto piccolo di radiazioni.
12. Cella Le pareti della cuvetta devono
essere trasparenti per consentire il
passaggio della luce che viene fatta
passare attraverso le pareti lisce.
In questa cuvetta viene inserito il
campione (in soluzione) da
esaminare.
Poich il vetro non trasparente alla
radiazione ultravioletta (UV), per
questultima si usa la cuvetta al
quarzo.
? in UV si utilizzano celle in quarzo (SiO2)
? nel VISIBILE in vetro o quarzo o alcuni
materiali plastici.
? in IR si rendono necessarie celle in NaCl,
KBr, CaF2.....
14. C r e d i t i Partecipazione al
PROGETTO NAZIONALE di tipo INTERUNIVERSITARIO
LAUREE SCIENTIFICHE
Universit degli Studi di Bari facolt MFN - Dipartimento di Chimica
Liceo Scientifico G. Salvemini Bari
Anno scolastico 2005 - 2006
Responsabile dellUnit Operativa di Bari: PROFESSORE ASSOCIATO M. CASTAGNOLO
Speciale ringraziamento al Professore Associato L. CASSIDEI
ed al tecnico del laboratorio, sig. D. BENEDETTI
Docente referente: professoressa G. RUTIGLIANO
Alunna: Valeria Busco IV C