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La rendicontazione Sociale nelle scuole dell’autonomia

La rendicontazione Sociale nelle scuole dell’autonomia. ASABO Riccione 23 marzo 2011 Damiano Previtali. Due domande di fondo. Perché proprio oggi sentiamo il bisogno di promuovere la rendicontazione (sociale) nella scuola?

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La rendicontazione Sociale nelle scuole dell’autonomia

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Presentation Transcript


  1. La rendicontazione Socialenelle scuole dell’autonomia ASABO Riccione 23 marzo 2011 Damiano Previtali

  2. Due domande di fondo • Perché proprio oggi sentiamo il bisogno di promuovere la rendicontazione (sociale) nella scuola? • Come caratterizzare la rendicontazione sociale allo specifico della scuola?

  3. NOMOS

  4. 2009. DLgs 150/2009 art. 4 c.2 Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni f) rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo, ai vertici delle amministrazioni, agli organi esterni, ai cittadini.

  5. 2006. Direttiva sulla rendicontazione sociale nelle P.A. (DM 17/02/06) Gli strumenti per effettuare la rendicontazione sociale possono essere molteplici … il Bilancio sociale può essere considerato il principale, in quanto finalizzato a dar conto del complesso delle attività e a rappresentare in un quadro unitario il rapporto fra visione politica, obiettivi, risorse e risultati.

  6. Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica (17 febbraio 2006) • la dimensione contabile, in quanto può integrare e rivitalizzare il sistema di rendicontazione; • la dimensione comunicativa, in quanto può dare spazio e contenuti ai portatori di interesse; • la dimensione della responsabilità politica, in quanto determina trasparenza e visibilità delle scelte effettuate; • la dimensione del funzionamento, in quanto responsabilizza l’amministrazione sulla sostenibilità della spesa e sulla sua collocazione; • la dimensione strategica ed organizzativa, in quanto permette di leggere i processi di pianificazione, programmazione e controllo con possibilità di riorientamento delle scelte; • la dimensione professionale, in quanto orienta l’organizzazione del lavoro, fornendo nuove occasioni di motivazione e di responsabilità degli operatori.

  7. 2007. Indicazioni per il curricolo(DM 31/07/2007) Alle singole istituzioni scolastiche spetta poi la responsabilità dell’autovalutazione … ai fini di un continuo miglioramento … anche attraverso dati di rendicontazione sociale …. Indicazioni per il curricolo; pag. 25

  8. 2008. Il sistema di valutazione della Dirigenza Scolastica (25/11/2008) L’intero processo di valutazione dei Dirigenti scolastici è ispirato ai principi di equità di trattamento, di trasparenza delle procedure, di oggettività dei criteri di valutazione, di riconoscimento delle specifiche condizioni operative e riserva una particolare attenzione alla responsabilità, anche sociale, collegata al ruolo. “obiettivi di missione”… “obiettivi di leadership” … la promozione dell’etica ela rendicontazione sociale.

  9. AUTOS

  10. Autonomia fraautos et nomos La responsabilità dell’autonomia ha necessità di rendicontazione sociale L’autonomia non si dà ma si ottiene L’autonomia non è un “regolamento” La relazione scuola e comunità non si costruisce per via legislativa La vera innovazione sta nel silenzio della normativa e sempre la anticipa

  11. La scuola è una comunità che vive in una comunità Una scuola nella comunità assume un’identità La sussidiarietà nella scuola è la de-istituzione di un modello forte o è la re-istituzione di una forza sociale La scuola è luogo e tempo curato in cui attraverso il sapere si comprende un modo di stare con le persone e nel mondo

  12. LA DIRIGENZA SCOLASTICA

  13. Leadership per l’apprendimento (LpA) … What leadership roles are most effective in improving student learning? How to allocate and distribute different leadership tasks? How to ensure current and future school leaders develop the right skills for effective leadership? These are questions facing governments around the world. - Quale leadership per migliorare gli studenti? - Come fare in modo che i dirigenti sviluppino le capacità necessarie per una leadership efficace? - Queste sono le domande che tutti i governi si vanno ponendo. OECD, Education and Training Policy: Improving School Leadership. Volume 1, Policy and Practice, 2008.

  14. Molti paesi intraprendono riforme scolastichePochi raggiungono risultati eccellenti Un sistema scolastico che assicura i fondamentali del servizio, può puntare all’eccellenza concentrando gli sforzi sui processi di apprendimento attraverso: • interazione tra i docenti e i dirigenti • promozione della didattica • sostegno all’innovazione nell’insegnamento OECD, Education and Training Policy: Improving School Leadership. Volume 1, Policy and Practice, 2008.

  15. “Per me la garanzia di una buona scuola è: un buon Direttore” (Francesco De Santis: Discorso al Parlamento 1874) Vi è una correlazione tra performance delle organizzazioni e performance dei dirigenti(2010) CIVIT- Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazione pubbliche Delibera n. 89/2010Indirizzi in materia di parametri e modelli di riferimento del Sistema di misurazione e valutazione della performance”.

  16. LA SFIDA

  17. Il sistema Un assioma: gli apprendimenti degli studenti sono un indicatore ineludibile per leggere la qualità delle scuole. Primo corollario: nei risultati di apprendimento determinanti sono le dimensioni di contesto; le condizioni economiche-sociali-culturali delle famiglie; le condizioni della comunità sociale di appartenenza. Secondo corollario: nei risultati determinanti sono le risorse professionali-economiche-strutturali della scuola. Dall’attivazione delle risorse dipende la differenza e il valore aggiunto della scuola. Le implicazioni

  18. Insegnamento/apprendimento

  19. DOPO PROVA NAZIONALE DI MATEMATICA Scuola secondaria di I grado classe III D20. Il Signor Carlo scende dal tram all’incrocio di via Pietro Micca con via Antonio Giuseppe Bertola (nella mappa che vedi qui sotto il punto è contrassegnato da un asterisco). Ischia 2010 Damiano Previtali 24

  20. Percorre 200 metri di via Bertola e all’incrocio con via 20 Settembre svolta a sinistra; dopo aver camminato per 150 metri, raggiunge l’incrocio con via Pietro Micca. Da lì decide di tornare al punto di partenza per via Pietro Micca. Quanti metri all’incirca percorre al ritorno?□ A. 200 m□ B. 250 m□ C. 350 m □ D. 600 m Ischia 2010 Damiano Previtali 25

  21. MATEMATICA. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola secondaria di primo grado - Dare stime approssimate per il risultato di una operazione, anche per controllare la plausibilità di un calcolo già fatto. – Conoscere la radice quadrata come operatore inverso dell’elevamento al quadrato. – Dare stime della radice quadrata utilizzando solo la moltiplicazione. – Riprodurre figure e disegni geometrici in base a una descrizione e codificazione fatta da altri. – Riconoscere figure piane simili in vari contesti e riprodurre in scala una figura assegnata. – Conoscere il Teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e in situazioni concrete. – Calcolare l’area di semplici figure scomponendole in figure elementari, ad esempio triangoli. (STALCI: Indicazioni per il curricolo. 2007)

  22. L’allievo 27 Il docente Ischia 2010 Damiano Previtali

  23. I dati di scuola

  24. Ogni istogramma rappresenta una classe. È immediatamente visibile, per esempio, che la classe rossa non ha alunni nella fascia alta – Errore di composizione delle classi? Didattica poco stimolante, oppure “effetto alone” sulla fascia bassa?

  25. “Le capacità non-cognitive” • - perseveranza, • motivazione, • gestione del rischio, • stima di sé, • capacità di autocontrollo, • coscienziosità e comportamento lungimirante • James J. Heckman 2008, Nobel in Economic Sciences nel 2000

  26. Stakeholder

  27. Gli studenti

  28. i docenti

  29. I genitori

  30. … gli altri … stakeholder

  31. il capitale sociale

  32. Risultati prove strutturate di apprendimento (INVALSI) • N. studenti che abbandonano • N. studenti che chiedono il trasferimento • N. studenti eccellenti • N. studenti con certificazioni • Studenti promossi e non promossi (scrutini finali) • Studenti promossi e non promossi (esami di stato) • Studenti con regolarità del percorso scolastico • Indice di regolarità del percorso formativo • Customer • Risultati nei percorsi scolastici a seguito • Esiti in ambito universitario e professionale

  33. Due domande di fondo • Perché proprio oggi sentiamo il bisogno di promuovere la rendicontazione (sociale) nella scuola? • Come caratterizzare la rendicontazione sociale allo specifico della scuola?

  34. PROBLEMI

  35. La frammentazione • il Piano dell’Offerta Formativa, il Programma annuale, le Relazioni al Consuntivo e al Programma annuale, la Carta dei servizi, i Regolamenti interni, il Patto educativo … • ISO, CAF, AIR, STRESA, AVIMES, DIAMETRO … • SNV

  36. Dall’accountability al Bilancio sociale

  37. 7 domandeper comprendere il bilancio sociale 7 risposte per realizzare il bilancio sociale

  38. Damiano Previtali IL BILANCIO SOCIALE NELLA SCUOLA La risposta a sette domande chiave Prefazione di Piero Cipollone Postfazione di Angelo Paletta Edizioni LAVORO 2010 www.edizionilavoro.it

  39. 1. Cos’è il bilancio sociale della scuola? Il bilancio sociale nella scuola è uno strumento di autonomia e di responsabilità, attraverso cui rendere conto - non solo ai portatori di interesse - delle scelte effettuate, delle attività svolte, delle risorse utilizzate e dei risultati raggiunti per la costruzione di un bene comune come l’apprendimento.

  40. 2. Perché fare un bilancio sociale nella scuola? Perché la scuola è l’istituzione che per eccellenza - accogliendo tutti con cura e professionalità senza distinzione e discriminazione - lavora alla formazione della persona e, dando sviluppo alle potenzialità di ciascuno, determina il capitale umano e sociale di un paese.

  41. 3. Quando è opportuno intraprendere un percorso sul bilancio sociale? Quando la comunità professionale ha un’idea di scuola e della sua responsabilità che può assumere la forma del bilancio sociale; infatti non è questo un documento a cui adempire e nemmeno una moda a cui aderire, bensì la volontà della scuola di intraprendere un percorso dal valore sociale con la comunità.

  42. 4. Per chi svolgere il bilancio sociale? Per i propri portatori di interessi – stakeholder - che nella scuola non corrispondono necessariamente a coloro che portano un interesse nei confronti del valore personale e sociale dell’apprendimento, inoltre per evidenziare il proprio valore aggiunto sia alla comunità di appartenenza sia allo Stato.

  43. 5. Con chi realizzare il bilancio sociale? Il bilancio sociale nella scuola più è partecipato e più assume di qualità ma più perde di specializzazione, di conseguenza nella sua realizzazione vi è sempre la ricerca di un equilibrio che appartiene alla storia di ogni scuola, nello stesso tempo la realizzazione del bilancio sociale deve partire dall’analisi delle proprie risorse e deve essere costruito con le proprie mani.

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