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LA DOCUMENTAZIONE

LA DOCUMENTAZIONE. È noto che un buon programma dovrebbe essere ben documentato.. ma l’esperienza insegna che quasi mai ciò viene fatto! “non c’è tempo”, “ci si penserà poi”... ... e alla fine la documentazione non c’è!. Java accetta il fatto che la gente non scrive documentazione...

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LA DOCUMENTAZIONE

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Presentation Transcript


  1. LA DOCUMENTAZIONE • È noto che un buon programma dovrebbe essere ben documentato.. • ma l’esperienza insegna che quasi mai ciò viene fatto! • “non c’è tempo”, “ci si penserà poi”... • ... e alla fine la documentazione non c’è! • Java accetta il fatto che la gente non scrive documentazione... • ..e quindi fornisce uno strumento per pro-durla automaticamentea partire dai com-menti scritti nel programma: javadoc

  2. L’ESEMPIO... COMPLETATO /** File Esempio0.java * Applicazione Java da linea di comando * Stampa la classica frase di benvenuto @author Enrico Denti @version 1.0, 5/4/98 */ public class Esempio0 { public static void main(String args[]){ System.out.println("Hello!"); } } Informazioni di documentazione

  3. L’ESEMPIO... COMPLETATO Per produrre la relativa documentazione: javadoc Esempio0.java Produce una serie di file HTML Si consulti la documentazione di javadoc per i dettagli.

  4. TIPI DI DATO PRIMITIVI IN JAVA • caratteri • char (2 byte) codifica UNICODE • coincide con ASCII sui primi 127 caratteri • e con ANSI / ASCII sui primi 255 caratteri • costanti char anche in forma '\u2122' • interi (con segno) • byte (1 byte) -128 ... +127 • short (2 byte) -32768 ... +32767 • int (4 byte) -2.147.483.648 ... 2.147.483.647 • long (8 byte) -9 1018 ... +9 1018 NB: le costanti long terminano con la lettera L

  5. TIPI DI DATO PRIMITIVI IN JAVA • reali (IEEE-754) • float(4 byte) - 1045 ... + 1038 (6-7 cifre significative) • double (8 byte) - 10328 ... + 10308(14-15 cifre significative) • boolean • boolean (1 bit)false e true • tipo autonomo totalmente disaccoppiato dagli interi: non si convertono boolean in interi e viceversa, neanche con un cast • tutte le espressioni relazionali e logiche danno come risultato un boolean, non più un int!

  6. CLASSI E OGGETTI IN JAVA Esclusi i tipi primitivi appena visti, in Java esistono solo • classi • componenti statici, pre-esistenti, che possono avere i loro dati e le loro funzioni • ma anche fare da “stampo” per costruire oggetti • oggetti • entità dinamiche costruite al momento dell’uso a immagine e somiglianza di una classe

  7. CLASSI IN JAVA • sono componenti “statici”: esistono giàall’inizio dell’esecuzione, e permangono per tutta l’esecuzione del programma • possono avere propri dati (dati statici) e fun-zioni (funzioni statiche), come un modulo • il main è una tipica funzione statica: deve infatti esistere fin dall’inizio in quanto è da lì che la computazione ha origine • possono fungere da stampo per costruire oggetti (che sono invece entità dinamiche)

  8. CLASSI IN JAVA • Dati e funzioni static • appartengono al “componente classe” • non definiscono la struttura di oggetti • sono componenti “statici”: esistono giàall’inizio dell’esecuzione, e permangono per tutta l’esecuzione del programma • possono avere propri dati (dati statici) e fun-zioni (funzioni statiche), come un modulo • il main è una tipica funzione statica: deve infatti esistere fin dall’inizio in quanto è da lì che la computazione ha origine • possono fungere da stampo per costruire oggetti (che sono invece entità dinamiche) • Dati e funzioni non-static • non appartengono al “componente classe” • definiscono la struttura degli oggetti creati dinamicamente “a immagine” della classe

  9. CLASSI IN JAVA Esempio: la classe Math • Math è una classe di sistema che comprende solo costanti e metodi statici (pubblici)(in pratica, è la libreria matematica) • Costanti di classe: E e PI • Metodi di classe: abs(), asin(), acos(), atan(), min(), max(), exp(), log(), pow(), sin(), cos(), tan(), etc. • Si usano con il nome completo: float x = Math.sin(Math.PI/3);

  10. OGGETTI IN JAVA • sono componenti “dinamici”: vengono creati “al volo”, al momento dell’uso, tramite l’ope-ratorenew • sono creati a immagine e somiglianza di una classe, che ne descrive le proprietà • su di essi è possibile invocare le operazioni pubblichepreviste dalla classe • non occorre preoccuparsi della loro distru-zione: Java dispone di un garbage collector!

  11. ESEMPIO: LA CLASSE Counter publicclass Counter { private int val; public void reset() { val = 0; } public void inc() { val++; } public int getValue() { return val;} } • Non contiene dati o funzioni statiche, quindi non dispone di dati e operazioni sue proprie • Funge solo da stampo per costruire oggetti

  12. ESEMPIO: UN CLIENTE • Contiene un’unica funzione statica (il main), che crea e usa un nuovo oggetto Counter • Non può fungere da stampo per costruire og-getti (non ha dati o funzioni non-static) publicclass Esempio1 { public static void main() { Counter c = new Counter(); c.reset(); c.inc(); c.inc(); System.out.println(c.getValue()); } }

  13. ESEMPIO: UN CLIENTE • Contiene un’unica funzione statica (il main), che crea e usa un nuovo oggetto Counter • Non può fungere da stampo per costruire og-getti (non ha dati o funzioni non-static) publicclass Esempio1 { public static void main() { Counter c = new Counter(); c.reset(); c.inc(); c.inc(); System.out.println(c.getValue()); } } La frase Counter c; definisce un riferimentoa un (futuro) oggetto di classe Counter L’oggetto di tipo Counter viene però creato dinamicamente solo in un secon-do momento, mediante l’operatore new

  14. ESEMPIO: COSTRUZIONE • Le due classi devono essere scritte in due file distinti,di nome, rispettivamente: • Esempio1.java (contiene la classe Esempio1) • Counter.java (contiene la classe Counter) • Ciò è necessario perché entrambe le classi sono pubbliche:in un file .java può infatti esserci una sola classe pubblica • ma possono essercene altre non pubbliche • Per compilare: javac Esempio1.java Counter.java NB: l’ordine non importa

  15. ESEMPIO: COSTRUZIONE • Queste due classi devono essere scritte in due file distinti,di nome, rispettivamente: • Esempio1.java (contiene la classe Esempio1) • Counter.java (contiene la classe Counter) • Ciò è necessario perché entrambe le classi sono pubbliche:in un file .java può infatti esserci una sola classe pubblica • ma possono essercene altre non pubbliche • Per compilare: javac Esempio1.java Counter.java Anche separatamente, ma nell’ordine: javac Counter.java javac Esempio1.java La classe Counter deve infatti già esiste-re quando si compila la classe Esempio1

  16. ESEMPIO: ESECUZIONE • La compilazione di quei due file produce due file .class, di nome, rispettivamente: • Esempio1.class • Counter.class • Per eseguire il programma basta invocare l’interprete con il nome di quella classe (pubblica) che contiene il main java Esempio1

  17. ESEMPIO: UNA VARIANTE • Se la classe Counternon fosse stata pubblica, le due classi avrebbero potuto essere scritte nel medesimo file .java publicclass Esempio2 { ... } class Counter { ... } • nome del file = quello della classe pubblica(Esempio2.java) Importante: l’ordine delle classi nel file è irrilevante,non esiste un concetto di dichia-razione che deve pre-cedere l’uso!

  18. ESEMPIO: UNA VARIANTE • Se la classe Counternon fosse stata pubblica, le due classi avrebbero potuto essere scritte nel medesimo file .java • ma compilandole si sarebbero comunque ottenuti due file .class: • Esempio2.class • Counter.class • In Java, c’è sempre un file .class per ogni singola classe compilata • ogni file .class rappresenta quella classe • non può inglobare più classi

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