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Roma, 19 dicembre 2012

NUOVI SCENARI GLOBALI E IL RUOLO DELLA PAC: I POSSIBILI IMPATTI DELLA RIFORMA SULLA FILIERA AGROALIMENTARE ITALIANA. Roma, 19 dicembre 2012. PARTE 1. COME CAMBIA LO SCENARIO AGROALIMENTARE MONDIALE. VERSO UNA NUOVA ERA DI SCARSITA’?. OFFERTA Resa agricola Disponibilità di terra

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Roma, 19 dicembre 2012

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Presentation Transcript


  1. NUOVI SCENARI GLOBALI E IL RUOLO DELLA PAC: I POSSIBILI IMPATTI DELLA RIFORMA SULLA FILIERA AGROALIMENTARE ITALIANA Roma, 19 dicembre 2012

  2. PARTE 1 COME CAMBIA LO SCENARIO AGROALIMENTARE MONDIALE

  3. VERSO UNA NUOVA ERA DI SCARSITA’? • OFFERTA • Resa agricola • Disponibilità di terra • Scarsità di acqua • Cambiamento climatico • DOMANDA • Crescita della popolazione mondiale • Aumento del reddito • Sviluppo dei biocarburanti Prezzi dei prodotti agricoli • DRIVERS CONGIUNTURALI & STRUTTURALI • Costi energetici • Costi di trasporto • Tassi di cambio • Riforma della PAC • Innovazione

  4. LO SCENARIO ECONOMICO/1(La crescita del reddito) Variazione del reddito medio pro-capite tra il 2010 e il 2015 (Variazioni calcolate su redditi espressi in $)

  5. LO SCENARIO ECONOMICO/2(Lo sviluppo delle classi più abbienti) Milioni di persone che entro il 2017 raggiungeranno un reddito annuo > 30.000 $ (Italia 2012: 30.500 $ PPA)

  6. LO SCENARIO ECONOMICO/3(La crescita dei consumi alimentari) Valore dei consumi alimentari attuali e prospettici per principale mercato (Miliardi di dollari correnti)

  7. LA CONVERGENZA DELLE DIETE: OLTRE 3 MILIARDI DI PERSONE CAMBIANO ALIMENTAZIONE RUSSIA «BRIC food BREAK» il consumo di zucchero crescerà ad una media del 3% l’anno nei prossimi 5 anni CINA tra il 1980 e il 2010 i consumi di carne pro-capite sono cresciuti da 20 a 54 Kg INDIA la domanda di latte sta crescendo al ritmo del 5% l’anno. Il maggiore produttore mondiale di latte dal 2014 diventerà importatore netto BRASILE il consumo di prodotti lattiero-caseari è aumentato del 4% l’anno dal 2006

  8. I CONSUMI DI CARNE: UN CONFRONTO USA-CINA (MLN DI TONNELLATE) CINA USA

  9. I CONSUMI DI LATTE: UN CONFRONTO USA-INDIA (MLN DI TONNELLATE) INDIA USA

  10. I CONSUMI INDIRETTI: CINA E PRODUZIONE DI SOIA (MLN DI TONNELLATE) IMPORTAZIONI CONSUMO 57,3 PRODUZIONE

  11. LA TERRA: UNA RISORSA SCARSA

  12. MERCATI INTERNAZIONALI E CONCENTRAZIONE (quota % sull’export mondiale del principale paese esportatore) BRASILE USA NUOVA ZELANDA BRASILE USA USA

  13. L’IMPATTO DEI CAMBIAMENTI SUI PREZZI (Indice mondiale dei prezzi alimentari) 1960 1995 2010

  14. LA DIPENDENZA DALL’ESTERO* PER I PRODOTTI DELL’AGROALIMENTARE ITALIANO (2010) * Dipendenza dall’estero = Import/Disponibilità interna

  15. PARTE 2 NUOVA PAC E RELAZIONI DI FILIERA

  16. I CAMBIAMENTI NELLA PAC DEL POST-2013: I PRINCIPALI EFFETTI SULLA FILIERA • Razionalizzazione e riorganizzazione dei pagamenti diretti in Italia: • taglio delle risorse • obiettivi di convergenza del pagamento ad ettaro di SAU al 2019 (?), con impatti significativi su alcune filiere (carni, latte) • suddivisione in 5 componenti, con priorità alla parte di tutela ambientale (“greening”) Riduzione delle reti di sicurezza in grado di fronteggiare le crisi di mercato AGRICOLTURA Tutela e stabilità dei redditi INDUSTRIA ALIMENTARE Sicurezza nell’approvvigionamento di materie prime agricole

  17. CONVERGENZA DEI PAGAMENTI E IMPATTI SULLE FILIERE 269 €

  18. IL GREENING: L’IMPATTO DEL FOCUS ECOLOGICO (IPOTESI COMMISSIONE)

  19. IL GREENING: L’IMPATTO DEL FOCUS ECOLOGICO (IPOTESI PARLAMENTO) Secondo la proposta del Parlamento Europeo il focus ecologico va applicato alle aziende con oltre 20 ha di superficie, considerando la SAU al netto di prati e pascoli e colture permanenti. Questo in Italia significa circa 314.634 ettari, cioè il 52% in meno rispetto alle previsioni della Commissione

  20. LA RIFORMA DELL’OCM UNICA: LE MISURE DI MERCATO La proposta di regolamento per gli interventi di mercato (OCM unica, ex 1234/07) contiene le norme riguardanti: L’intervento pubblico L’ammasso privato Regimi di aiuto relativi ad alcuni settori (per migliorare l’accesso ai prodotti alimentari, olio, ortofrutta, vino, apicoltura) La commercializzazione dei prodotti Le Organizzazioni dei Produttori Gli scambi con i Paesi Terzi

  21. LA RIFORMA DELL’OCM UNICA: LE RETI DI SICUREZZA Vengono ulteriormente ridotte e razionalizzate. In casi di crisi e turbativa di mercato è ammesso l’intervento pubblico per: frumento tenero, orzo, mais, risone, carni bovine, burro e latte scremato in polvere. E’ concesso l’ammasso privato per: zucchero bianco, olio di oliva, fibre di lino, carni bovine, burro, latte scremato in polvere, carni suine e ovicaprine. Viene confermata l’abolizione delle quote latte (dal 1/4/2015), zucchero (dal 1/10/2015), vino (dal 1/1/2016). E’ introdotta una clausola di salvaguardia per tutti i settori al fine di utilizzare la riserva per le crisi (500 Mln € annui) in risposta a turbative generali del mercato

  22. LE ORGANIZZAZIONI DEI PRODUTTORI Al fine di migliorare il funzionamento della filiera agroalimentare e rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori, la proposta della Commissione sostiene la diffusione di strumenti di integrazione orizzontale (OP, AOP) e verticale (OI). • Le OP e AOP possono, tra le altre cose: • programmare la produzione • concentrare l’offerta • ottimizzare i costi di produzione e stabilizzare i prezzi alla produzione; • provvedere alla gestione dei sottoprodotti e dei rifiuti al fine di tutelare le risorse naturali e favorire la biodiversità

  23. LE ORGANIZZAZIONI INTERPROFESSIONALI • Le OI sono costituite da rappresentanti della fase di produzione, del commercio e/o della trasformazione e possono, tra le altre cose: • migliorare la conoscenza e trasparenza della produzione e del mercato • contribuire ad un miglior coordinamento delle modalità di immissione dei prodotti sul mercato • redigere contratti tipo compatibili con le norme Ue • realizzare azioni promozionali, in particolare nei Paesi Terzi

  24. LE PRINCIPALI CRITICITA’ DELLA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE PER LE FILIERE/1 OLIO: 1) Mantenimento status quo delle regole di funzionamento dell’aiuto specifico e nessuna trasposizione delle regole di gestione dei programmi operativi dell’ortofrutta al settore dell’olio e di altri prodotti. 2) Mancanza di flessibilità nell’individuazione dei criteri di fissazione delle condizioni per accedere all’ammasso privato (solo prezzi o crisi di mercato). ORTOFRUTTA: Non vengono inclusi i prodotti trasformati dalle OP nelle misure di gestione delle crisi, in particolare per i ritiri dal mercato.

  25. LE PRINCIPALI CRITICITA’ DELLA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE PER LE FILIERE/2 VINO: Viene confermata la cessazione del regime dei diritti di impianto a partire dal 2016. INTERVENTO PUBBLICO: Viene soppresso per il grano duro. AMMASSO PRIVATO: Non viene potenziato, ammettendolo solo per un elenco di prodotti. ORGANIZZAZIONI DI PRODUTTORI E LORO ASSOCIAZIONI: Pur riconoscendo un ruolo importante alle AOP, sembra mancare il rafforzamento dell’efficacia delle stesse attraverso la disponibilità di strumenti operativi.

  26. AREE DI INTERVENTO E STRUMENTI PER MIGLIORARE LE RELAZIONI DI FILIERA APPROCCIO DI INTERVENTO ORIZZONTALE VERTICALE • Aggregazione Offerta • Crescita dimensionale • Gestione del rischio • Interprofessione • Economia contrattuale

  27. INTERVENTI ORIZZONTALI: QUALI STRUMENTI? Nuovo Regolamento Sviluppo Rurale: misura per la costituzione di associazione di produttori (art. 28). Dato che la costituzione e il sostegno alle OP è limitato alle PMI ed è decrescente in funzione del VPC, tale misura non sembra essere funzionale ad una aggregazione progressiva. A tale proposito, sarebbe opportuno verificare la possibilità di incrementare l’aliquota di sostegno per le OP che commercializzano un valore della produzione superiore a 1 Milione di €, o quanto meno ipotizzare – per tale categoria di OP – una premialità (priorità) nell’accesso alle altre misure funzionali all’organizzazione produttiva (investimenti materiali, gestione del rischio, ecc.).

  28. INTERVENTI VERTICALI: QUALI STRUMENTI? Nuovo Regolamento Sviluppo Rurale: misura per la cooperazione (art. 36). Sono incentivati i rapporti di cooperazione verticale (di filiera), in particolare per lo sviluppo di nuovi prodotti, la condivisione di impianti, la creazione di piattaforme logistiche, le attività promozionali, la produzione sostenibile di biomasse per l’industria alimentare e per la produzione di energia. La gran parte di questo sostegno è però finalizzato allo sviluppo delle filiere corte e dei mercati locali! Oltre alle OI, gli altri strumenti dell’economia contrattuale sono delegati alla regolamentazione nazionale. In Italia sono normati dal Dlgs. 102/2005, in fase di revisione.

  29. GRAZIE PER L’ATTENZIONE Felice ADINOLFI Università di Bologna e Membro del Comitato Scientifico di Nomisma felice.adinolfi@unibo.it Denis PANTINI Responsabile Area Agricoltura e Industria Alimentare di Nomisma denis.pantini@nomisma.it

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