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UNIVERSITA’ KORE DI ENNA CdL di Economia Aziendale Corso di Economia Industriale

UNIVERSITA’ KORE DI ENNA CdL di Economia Aziendale Corso di Economia Industriale Prof. Carmelo Provenzano. La discriminazione di prezzo di 1° grado SKY, un esempio di “ bundling estremo”. Presentato da: Davide Bucolo Angelo Amato Danilo Malvagna.

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  1. UNIVERSITA’ KORE DI ENNA CdL di Economia Aziendale Corso di Economia Industriale Prof. Carmelo Provenzano La discriminazione di prezzo di 1° gradoSKY, un esempio di “bundling estremo”. • Presentato da: • Davide Bucolo • Angelo Amato • Danilo Malvagna

  2. IL CONCETTO DI DISCRIMINAZIONE DI PREZZO La discriminazione di prezzo, è una strategia che viene applicata dalle imprese aventi potere rilevante nel mercato, al fine di massimizzare i propri profitti. Questa, si rivela conveniente per l’impresa perché, i consumatori che assegnano un valore elevato al bene lo pagano di più di quanto farebbero se i prezzi fossero uniformi. L’obbiettivo di chi applica una discriminazione di prezzo è massimizzare i profitti cosicché, si azzeri il “surplus del consumatore”, a beneficio del produttore senza altresì, ledere al surplus sociale e dunque evitare sia perdite secche che eventuali riscontri negativi con l’autority in quanto, si dispensa dal fare “cartello”. Anche se tutte le imprese, vorrebbero discriminare il prezzo, molte non sono in grado di farlo. Perché la discriminazione abbia successo sono necessarie tre condizioni: Un’impresa deve avere potere di mercato ovvero, poter fissare il prezzo al di sopra di MC e aumentare il profitto (∏). L’impresa deve conoscere la disponibilità dei consumatori a pagare per ciascuna unità del bene il prezzo più elevato. Un’impresa deve essere in gradi di impedire o limitare la rivendita del bene da parte dei clienti che pagano un prezzo inferiore a coloro che pagano un prezzo maggiore (arbitraggio). L’arbitraggio, può essere limitato grazie alle garanzie, ai costi di transazioni, alle clausule contrattuali, ed all’integrazione verticale.

  3. I TRE TIPI DI DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO • Discriminazione di 1° grado: Prezzi diversi per consumatori diversi. • Discriminazione di 2° grado: Prezzi diversi per quantità diverse. • Discriminazione di 3° grado: Prezzi diversi per gruppi diversi.

  4. Discriminazione di 1° grado: Prezzi diversi per consumatori diversi. Esistono vari metodi per far pagare prezzi non uniformi ai consumatori, nella fattispecie la discriminazione di prezzo di 1°grado, si verifica quando un monopolista presupposto che, conosca la disponibilità massima di spesa di ciascun consumatore (prezzo di riserva), e su tale informazione riesca a imporre il prezzo massimo. Attraverso questa strategia, il produttore riesce ad annullare il surplus del consumatore a vantaggio del proprio senza variare così, il surplus sociale e senza che si vengano a creare delle perdite secche. Si può definire dunque, la discriminazione del prezzo di 1° grado, una strategia efficace e perfetta.

  5. Discriminazione di 1° grado: GRAFICO P P SRUP. CONS. SURP. PROD. Pr Pr SURP. PROD. DWL Pm Pc MC Pc P=MR=MC D D Q Q Qm Qc Qc MR Monopolista che non discrimina Monopolista che discrimina

  6. Discriminazione di 1° grado: GRAFICO Dalle rappresentazioni grafiche proposte si evince che: Nel caso in cui il monopolista decide di non discriminare, fa pagare un prezzo PM producendo QM nel punto in cui MR=MC. Il consumatore ottiene un surplus che va da Pm a Pr. Il produttore altresì, ottiene un surplus nell’area PM – QM – PC. È da segnale però, che vi si crea anche una perdita secca (DWL) riconducibile all’area QC – QM. Nel caso in cui il monopolista decide di discriminare, tenendo conto che P=MR il produttore non è costretto ad abbassare il prezzo per vendere un’unità aggiuntiva ottenendo cosi, profitti incrementali. Ne deriva che, l’intero surplus sociale (S.P. + S.C. + DWL) si trasforma in surplus del produttore, ed è per questo che l’autority, preferisce il monopolista perfettamente discriminante.

  7. IL CASO SKY un eclatante esempio di bundling “estremo”. L’azienda sky, leader nel mercato della televisione “pay per view”, offre ai suoi clienti una vasta gamma di di pacchetti da combinare liberamente in base alle proprie esigenze. L’azienda cerca di acquistare la clientela facendo leva principalmente sul pacchetto calcio in quanto, sicuramente più richiesto. Dopo di che, mette a disposizione dei consumatori la possibilità di allegare a quest’ultimo una vasta gamma di pacchetti ulteriori come cinema, sport, intrattenimento ecc… Il cliente di conseguenza, in base ai suoi gusti ed in base alla propria disponibilità di spesa andrà a scegliere se mantenere un solo pacchetto, o se acquistarne altri. Dunque si evince la capacità dell’impresa di acquisire in questo modo, tanti tipi diversi di consumatori, applicando loro prezzi diversi.

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